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Autore: Il corsaro nero    05/06/2017    2 recensioni
C'è una persona dopo Goku, che Vegeta odia con tutto se stesso: si tratta di Yamcha, l'ex fidanzato di Bulma. Ma cosa succederebbe se, a causa di un problema, la donna invitasse l'uomo a stare a casa loro per un'intera settimana? E se, durante questa permanenza, Vegeta restasse bloccato in ascensore assieme a Yamcha?
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bulma, Vegeta, Yamcha | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5: CONFESSIONI


Quando Yamcha riaprì gli occhi, non riuscì a capire quanto tempo era passato di preciso.

Il terrestre girò un attimo la testa e fu molto sorpreso quando scoprì che c'era Vegeta di fianco a lui.

Ma poi, l'uomo si ricordò del salvataggio compiuto verso il sayan.

Decise di allontanarsi, non tanto perché ormai era sveglio ma perché non voleva correre il rischio che Vegeta venisse un altro attacco da “Amnesia totale per aver dormito”.

Non ci teneva proprio a ripetere quell'esperienza allucinante.

Yamcha si mise dall'altra parte dell'ascensore e aspettò che il principe dei sayan si risvegliasse.

Mentre aspettava, notò che quando dormiva, Vegeta assumeva un'espressione calma, rilassata e tranquilla.

Sembrava così... dolce e vulnerabile... proprio come un bambino.

Cerca sempre di essere il più forte di tutti... ma in realtà è fragile... come tutti... meditò Yamcha.

Dopo un po', Vegeta si risvegliò.

Dopo aver fatto un grosso sbadiglio, si accorse che Yamcha lo stava fissando e protestò: “Ehi, smidollato. Smettila subito di fissarmi! Non sono mica un fenomeno da baraccone!”

E' di nuovo lui... pensò Yamcha.

Del Vegeta bambino non c'era più alcuna traccia... a quanto pareva quella versione di Vegeta appariva solo quando lui dormiva.

Nel frattempo, il sayan si era messo a lamentarsi: “Siamo bloccati qua dentro da giorni! Sono indietro con gli allenamenti! E' tutta colpa tua, terrestre!” “Ma cosa dici? Io volevo andare al secondo piano per prendere un bicchiere d'acqua. Sei stato tu ad insistere affinché ti conducessi al quinto.” “Poche storie. Tu mi porti sfortuna e basta! Da quando sei arrivato non me ne va giusta una e, in più, hai invaso, senza troppi problemi, casa mia!” “Come se avessi avuto scelta!”

Le ultime parole di Yamcha fecero voltare Vegeta.

Non era possibile... ma allora...

E' stata Bulma a costringerti a venire qui per una settimana?!” domandò, allibito, Vegeta e Yamcha rispose con un semplice: “Ebbene sì.” mentre con la mente tornava agli eventi avvenuti la domenica mattina scorsa...


Yamcha stava sistemando l'ultima valigia nella macchina nuova.

Qualche ora prima, era scoppiato un tubo dell'acqua con il risultato che adesso tutta la sua splendida casa era allagata.

Ci sarebbe voluta un'intera settimana perché l'idraulico rimettesse tutto quanto a posto ma non si lamentava.

Aveva deciso di andare, assieme a Puar, in un bel albergo a tre stelle della Città dell'Est e di farsi una bella vacanza.

Certo, il soggiorno sarebbe costato un po' ma i soldi, grazie al suo lavoro di giocatore di baseball, non gli mancavano di certo.

Eh sì... sarebbe stata proprio una vacanza rilassante e indimenticabile...

Yamcha!”

Una voce femminile interruppe bruscamente i suoi sogni di riposo.

L'uomo si girò per vedere chi fosse la misteriosa intrusa ma, prima ancora di concentrarsi troppo sul viso, i capelli turchini gli fecero capire al volo chi era.

Bulma.” le rispose il terrestre.

La scienziata dai capelli turchini, che un tempo era stata la sua fidanzata, si avvicinò a lui con un gran sorriso sulle labbra.

Cosa ci fai nella Città del Centro?” le domandò l'uomo e Bulma rispose: “Affari. Ho concluso un affare di importanza rilevante per la mia agenzia. Ho finito da poco e ho pensato di venirti a salutare.” “Beh... grazie. Mi fa piacere che tu sia passata a salutare me e Puar.”

Mentre Yamcha parlava, Bulma si accorse che il bagagliaio dell'auto era aperto e pieno di bagagli.

Curiosa come solo lei sapeva essere, domandò: “Stavi per partire?” “Sì, io e Puar stiamo un'intera settimana in un albergo della Città dell'Est.” “Vi fate una vacanza?” “Non proprio...” “Cosa intendi dire?” “Una tubatura dell'acqua si è rotta e il risultato è che casa mia è tutta allagata e inutilizzabile per un po'. Comunque, ci vediamo, Bulma. Mi ha fatto molto piacere vederti.” cercò di concludere il terrestre, prima di entrare in macchina.

Ma prima che riuscisse a chiudere la portiera, Bulma lo bloccò: “Aspetta, Yamcha. Ho trovato una soluzione che ti piacerà di sicuro.” “E cioè?” “Puoi stare a casa mia. Pensa, un sacco di comfort da hotel a cinque stelle gratis e, poi, mia madre non vedrà l'ora di aver un altro bell'uomo in giro per casa.” “Non ne dubito... ma, vedi, Bulma... io avrei bisogno di assoluto riposo... ordini del medico e dell'allenatore... quest'ultimo periodo è stato molto stressante per me e occorre che stacchi un po' la spina...” “Allora non c'è nessun problema! Non esiste posto migliore della Capsule Corporation per rilassarsi: ristoratore con un sacco di cibi raffinati, piscine olimpiche, sale giochi... vedrai, è molto meglio di un albergo a tre stelle.” “E Vegeta? Lo sai che non gradisce molto gli ospiti...” “Oh, non preoccuparti. Sarà felicissimo di ospitarti.”

Yamcha stava per ribattere, ma lo sguardo inferocito di Bulma lo fece desistere dai suoi propositi.

Sarebbe andato alla Capsule Corporation, era un ordine.

Ah, un'altra cosa...” disse, all'improvviso, Bulma “Dovrei andare a fare shopping e avrei bisogno di un aiutante...”

Yamcha sbiancò.

Sapeva già dove Bulma sarebbe andata a parare.

Ti prego, Bulma. No.” protestò il terrestre ma la scienziata lo afferrò per un braccio e lo spinse fuori dall'auto.

Suvvia, Yamcha. Ho già Vegeta che fa tutte queste scenette. Portare le borse piene di vestiti di una signora è un ottimo allenamento per potenziare i muscoli, non credi?” “Ma io non mi alleno più da un pezzo!” “Meglio! Un piccolo allenamento ogni tanto non fa male, sai, brutto pigrone?”

Così, Bulma trascinò Yamcha verso il centro commerciale più vicino mentre il poveretto immaginava l'atroce mattinata che avrebbe passato nel tenere le mille spese della donna e il soggiorno, che indovinava già che sarebbe stato pessimo, a casa dell'amica.


Vegeta aveva gli occhi sgranati nel sentire quella storia.

Non si sarebbe mai immaginato che Bulma potesse essere così schiavista, anche se aveva già questo vago sospetto da anni.

Quando, finalmente, Bulma finì di fare shopping...” continuò il terrestre “Mi diede appuntamento alle diciotto del pomeriggio alla Capsule Corporation. E, prima di andarsene, m'intimò, anche, di presentarmi, altrimenti avrebbe mandato te a cercarmi. Ero così distrutto che ci volle quel che restava della mattina e un bel po' del pomeriggio affinché mi riprendessi.”

Vegeta ebbe per un secondo un po' di rimorso.

Sapeva quanto era tremenda Bulma quando faceva shopping.

Non avrebbe augurato nemmeno a Kaarot di farle da aiutante per le compere.

Ma il ricordo di Bra, la sua principessa, che si divertiva anche con quello stupido, gli fece svanire immediatamente il rimorso.

Beh, direi che ti sei trovato anche bene, qui. Mio figlio ti stima, mia figlia ti adora... e Bulma ti difende sempre!” dichiarò il sayan, incrociando le braccia.

Yamcha lo fissò un attimo, poi esclamò: “Ho capito!” “Cosa?” “Tu sei geloso di me.” “MA CHE DICI?! NON E' AFFATTO VERO!!” “Allora perché stai urlando?”

Vegeta fece una smorfia.

Quel dannato terrestre lo stava facendo impazzire.

E so, anche, perché lo sei: perché io ero il ragazzo di Bulma.” “Io non sono geloso di te. Io ti odio per questo. E' diverso.” concluse Vegeta e Yamcha, sospirando, disse: “Non devi preoccuparti per me e Bulma. Siamo stati fidanzati, è vero, ma ora siamo solo amici.” “Questa bufala puoi raccontarla a Bulma ma non a me. Io so che tu ami ancora Bulma e vuoi rimetterti con lei!” “Ma se ho fatto in modo che mi mollasse, così da fidanzarsi con te!” sbottò Yamcha, ma appena si rese conto di quanto aveva appena detto, sbiancò e si tappò subito la bocca.

Vegeta lo fissava allibito.

Hai fatto... cosa?!” gli domandò il principe dei sayan e il terrestre, tentò di riparare al danno: “E-era tutto uno scherzo, Vegeta. Non è affatto vero...”

Ma Vegeta sfrecciò verso di lui e lo sbatté contro il muro dell'ascensore, sibilandogli nell'orecchio: “Ascolta attentamente, terrestre, perché non amo ripetere le cose: o mi dici subito cosa significhi questa storia oppure ti prenderò a pugni fino a farti tirare fuori la verità, infischiandomene altamente di quello che ha detto Bulma. In ogni caso, scoprirò tutto. Sta a te decidere se vuoi conservare le ossa.”

Yamcha capì che non era il caso di scherzare con Vegeta o sarebbe finito male.

Così, si arrese: “Va bene, Vegeta. Se mi molli ti racconto tutto.”

Quando il sayan lo mollò, il terrestre si sedette sul pavimento e cominciò: “Tutto è cominciato quando è arrivato il Trunks del futuro: capì subito che era tuo figlio. Aveva la tua stessa espressione e poi era capace di trasformarsi in Supersayan. Quando si seppe che veniva dal futuro non dovetti far altro che fare due più due. Se fosse stato il figlio di Goku, mica ce l'avrebbe tenuto nascosto. E poi lui e Chichi avevano i capelli neri. All'epoca non sapevo dell'esistenza di tuo fratello ma in quel momento, l'unico sayan vivo, a parte Goku, eri tu.”

Vegeta si sentì un completo idiota.

In effetti, l'unico sayan ancora vivo, oltre a Goku, Gohan e Tarble, che all'epoca credeva morto, era lui... e proprio lui stesso l'aveva fatto notare.

La cosa peggiore, però, era che il terrestre se n'era accorto al primo incontro con Trunks mentre lui aveva dovuto aspettare che Piccolo si lasciasse fuggire che il ragazzo in questione si chiamava Trunks.

Si sedette di fianco a Yamcha e gli chiese: “Come hai fatto a capire che la madre di Trunks era Bulma? Per via del colore dei capelli? Dal logo della Capsule Corporation che aveva sulla giacca?” “A dire il vero, è stato ancora più facile: prima di andarsene per allenarsi, Goku ha augurato a Bulma di partorire un bel bambino.”

Se Vegeta non fosse stato già seduto, sarebbe di sicuro caduto per terra.

Kaarot era ancora più stupido del previsto.

Forse era il numero uno dell'universo ma era, anche, il numero uno degli idioti.

Ma cosa aveva quello al posto del cervello, le rondini?

All'inizio” continuò Yamcha “Pensai che il ragazzo venuto dal futuro avesse raccontato a Goku che io e Bulma ci saremmo finalmente sposati e avremmo avuto un figlio. Ma, poi, osservai i vostri litigi e i vostri piccoli gesti d'affetto e capì. La madre di quel ragazzo venuto dal futuro era Bulma. Capì, anche, che ero di troppo. Voi due vi amavate e io ero il terzo incomodo. Pertanto, decisi che era il momento di farmi da parte e di affidare Bulma a te.”

Vegeta non riusciva a credere alle sue orecchie.

Quel terrestre era anche riuscito a capire che lui e Bulma si amavano prima ancora che lo capissero loro.

Ma cos'era, un indovino?

Perché, allora, hai fatto gli occhi dolci a una bionda da sballo? Non potevi, semplicemente, mollarla?” gli domandò, incuriosito, Vegeta e Yamcha raccontò: “Perché conosco Bulma. Se l'avessi mollata si sarebbe sentita inutile e brutta. Incapace di soddisfare un uomo. Certo, alla fine avrebbe superato ciò, in fondo lei è Bulma Brief, ma non avrebbe più avuto fiducia in sé stessa. Non avrebbe più avuto il coraggio di buttarsi in una nuova relazione. Lei è fatta così: può sembrare forte ma, in realtà, è fragile, proprio come te. Però, Bulma non mi avrebbe mai mollato per mettersi con te. Per lei sarebbe stato un gesto meschino mollare l'uomo con cui aveva condiviso metà della sua vita per un altro. Perché mi mollasse, dovevo far leva sulla sua gelosia. Pertanto, l'unica cosa che potevo fare, era fare il dongiovanni con qualche bella ragazza, in modo che lei mi mollasse per la rabbia. In questo modo, non solo lei non avrebbe perso la fiducia in sé stessa ma, in più, avrebbe avuto un motivo in più per iniziare la sua storia con te.”

Vegeta lo fissava allibito.

Quel terrestre da quattro soldi aveva fatto tutto questo... per loro?

Non riusciva a crederci.

Forse, l'ex di sua moglie non era poi così male... forse.

Chi era la bionda a cui hai fatto gli occhi dolci?” buttò lì per caso e Yamcha rispose: “Puar.” “Quel gatto volante?! Bulma non è mica così scema!” “Puar ha la capacità di mutare le sue sembianze per quanto vuole. Anche Oolong ha questa caratteristica, anche se l'effetto dura solo cinque minuti e lui, poi, è costretto a riposarsi per un minuto, in quanto venne cacciato dalla scuola di trasformazione che frequentava assieme a Puar. Io e lui abbiamo fatto le prove per un mese, assieme a Oolong, che interpretava il ruolo di Bulma, in modo che fosse tutto perfetto e realistico. Non immagini che faticata...”

Addirittura le prove!

Quel terrestre aveva fatto tanto per lui e Bulma... e lui gli aveva fatto passare una settimana d'inferno!

Se l'avesse saputo prima...

Adesso che aveva scoperto la verità... si sentiva quasi in colpa per tutto.

Perché hai fatto tutto questo per noi? Tu amavi Bulma eppure hai fatto in modo che noi due stessimo insieme, perché?” gli domandò, nervoso.

Doveva assolutamente sapere.

Yamcha fece un lungo sospiro prima di rispondere: “Perché io amavo Bulma e l'unica cosa che volevo era che lei fosse felice. Ormai, io non potevo più renderla felice. Io sono il passato di Bulma e tu il suo futuro.”

Vegeta si mise a paragonare l'amore che lui e Yamcha avevano provato per Bulma: il suo era un amore passionale, molto possessivo, Bulma doveva essere sua, mentre quello di Yamcha era stato più calmo e generoso, ma non per questo meno forte.

Due modi diversi di amare... ma simili allo stesso tempo.

Per Bulma avrebbe fatto di tutto... era persino morto, sacrificandosi per lei e Trunks... ma non sarebbe mai stato in grado di affidarla a un altro... anche perché avrebbe disintegrato immediatamente chiunque ci avesse provato con lei.

Fino ad allora, credeva che esistesse solo un determinato tipo di amore, ovvero il suo, ma grazie a quella chiacchierata imprevista con Yamcha aveva capito che esistevano mille sfumature dell'amore... proprio come la guerra.

In fondo, l'amore e la guerra erano molto simili...

Però, hai rinunciato all'amore per Bulma...” gli fece notare Vegeta, con una delicatezza che neanche lui sapeva di possedere.

Yamcha fece un sorriso triste e mormorò: “Era destino, Vegeta. Io le sono stato accanto per metà della sua vita, l'ho protetta il più possibile con le mie sole forze... e l'ho amata con tutto me stesso. Quando ci siamo messi insieme, speravo che ci sposassimo... ma era destinata a te. Non sono triste perché immagino che se Bulma ha trovato l'uomo della sua vita, anche per me esisterà, da qualche parte nell'universo, la donna della mia vita. Una volta, sentì una leggenda che diceva che ogni vero amore era scritto nelle stelle. Così, quando mi sento triste e solo, guardo le stelle e spero che la mia anima gemella, dovunque si trovi, le stia guardando. Quando sono lì, solo e sul terrazzo di casa mia, cerco di immaginarmela e sogno che cosa faremmo noi due insieme. La porterai al cinema, al ristorante, al mare... dovunque voglia. Noi due. Solo noi due. E se la Terra venisse minacciata da tremendi pericoli... io sarò accanto a voi sayan. So che il mio aiuto non varrà granché ma dovrò essere lì.. E poi, quando troverò la mia amata... vorrei essere come te.” “In che senso, terrestre?” “Nel senso che voglio proteggerla come tu proteggesti in passato Bulma e Trunks... e a come ti sacrificasti per loro. Quel tuo gesto... mi rese felice perché avevo avuto ragione... avevo affidato Bulma a una persona che l'amava e che l'avrebbe sempre protetta. Io vorrei diventare, proprio come te, un grande guerriero terreste e sacrificarmi per lei se fosse necessario. Quando la troverò, cercherò sempre di comportarmi come te... e di essere al tuo livello.”

Vegeta ascoltava, allibito ed estasiato.

Non si sarebbe mai aspettato che il terrestre avesse un lato nascosto così maturo e sensibile, aveva sempre pensato che fosse solo un debole terrestre da quattro soldi, sciocco e anche dongiovanni.

Invece, Yamcha aveva delle sfumature, proprio come l'amore, la guerra, Bulma... e, persino, lui stesso.

Vegeta non ebbe il tempo di dirgli niente che, improvvisamente, l'ascensore iniziò a tremare.

E adesso che succede, il terremoto?!” protestò il sayan, cercando di mantenere l'equilibrio, imitato in contemporanea da Yamcha.

Ad un tratto, però, si sentì un DING e l'ascensore smise di tremare.

Contemporaneamente, la parete dove i due malcapitati era seduti si spostò e i due caddero all'indietro.

BEN ARRIVATI!!!” parecchie voci si sentirono in contemporanea e il sayan e il terrestre alzarono lo sguardo per tentare di capire cosa stesse succedendo.

In alto, c'erano un viso sorridente e provato, circondato da corti capelli turchini, che disse semplicemente: “Scusate il ritardo, ragazzi. Ci ho messo un po' a riparare il guasto...”

   
 
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