Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: IheartHatakeKakashi    11/06/2009    3 recensioni
[Cap.13]“HYUGA!” una voce tonante esplose da dietro di loro, sconvolgendo tutti.
“Papà!” esclamò Tenten, sorpresa.
“…” Neji osservava scioccato un Ryoku fumante che avanzava verso il gruppo.
Tenten si voltò verso lo Hyuga col terrore negli occhi, “Corri!”
Traduzione by celiane4ever
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Neji Hyuuga, Tenten
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
TEN
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-

 

“Non posso credere di averlo detto.” Tenten nascose il volto arrossato fra le mani.

“…” Neji cercò di non ridere, ma si stava rivelando più difficile di quanto si preoccupasse di ammettere. Gli sembrava semplicemente adorabile, lì davanti a lui, nascondendo il viso dall’imbarazzo mentre stavano sul piccolo ponticello rosso che passava sopra il fiumiciattolo delle sorgenti termali.

Dopo essere stati congedati dalla cena, Neji aveva proposto di fare una passeggiata; in qualche modo, si erano ritrovati al lato opposto del villaggio, vicino alle terme. Era una serata tranquilla, non avevano incontrato molte persone lungo il loro giro attraverso la cittadina.

“Oh mio dio, non posso credere di averlo detto.” Tenten buttò la testa all’indietro, portando le mani sulle guance e osservando il cielo notturno.

“Haha.” Neji ridacchiò piano, incapace di trattenersi oltre.

“Come puoi ridere?” la ragazza si voltò verso di lui, agitata. “e perché non hai risposto tu?” gli domandò accusatoria.

“Non lo stavano chiedendo a me.” constatò semplicemente lo Hyuga.

“Ma riguarda anche te, sai?” ribatté Tenten, fissandolo duramente negli occhi.

Un silenzio imbarazzante avvolse la coppia quando entrambi realizzarono l’implicazione delle parole della kunoichi. Voltando il viso verso il fiumiciattolo sottostante, per evitare di mostrare il profondo rossore sulle sue guance, Tenten si perse la vista del colore ugualmente rosso che si faceva spazio sul volto pallido dello Hyuga.

“E comunque non ne avrò dieci.” Mormorò lei dopo un po’.

“…” l’espressione divertita che Neji aveva in precedenza tornò senza che la ragazza la notasse, dato che sembrava trovare l’acqua che scorreva sotto di loro più interessante di qualunque altra cosa attorno a lei.

“Neanche per sogno.” Tenten scosse la testa con determinazione.

“Hn.” Neji sorrise compiaciuto.

Ovviamente non si aspettava che lei gli desse dieci figli, lui stesso non ne voleva così tanti, ma era stato divertente ascoltare la risposta alla domanda degli anziani, ed era stato ancora più divertente rivelarle ciò che aveva detto.

“Ti conviene non pensare che smetterò di essere una kunoichi.” Tenten alzò lo sguardo per puntarlo seriamente sullo shinobi.

I suoi occhi gli dicevano che non scherzava; non che avesse mai considerato di chiederle di rinunciare alla sua passione più grande, davvero, non riusciva ad immaginarla se non come kunoichi.

“Ovviamente.” Le rispose.

“Guarda che dico davvero!” aggiunse ancora la ragazza. “Quindi non ti azzardare a pensare di chiedermelo, capito?”

“Non me lo sognerei neanche.” Allungando una mano per spostarle una ciocca di capelli dal viso, le alzò il mento in modo che lo guardasse negli occhi “Non saresti la donna di cui mi sono innamorato.”

“Bene.” Lei arrossì leggermente al suo commento dolce, continuando però a mantenere lo sguardo risoluto, per enfatizzare quanto fosse seria a quel proposito. “Sono felice che l’abbiamo chiarito.”

“Hn.” Neji le sorrise, divertito dalla reazione che aveva ottenuto mentre passava delicatamente il pollice sul labbro inferiore di lei, accarezzandole in contemporanea il mento con la mano.

La sua bocca delicata, con quelle labbra di un rosso intenso, attiravano lo Hyuga. La vedeva truccata solo raramente, e anche per questo gli piaceva; ma osservando lo splendore delle sue labbra, Neji non poté resistere alla tentazione di chinarsi leggermente in avanti. Per tutta la cena tutto quello che aveva desiderato era stato di avvicinarsi a lei e catturarle le labbra con le sue. Ma aveva resistito, in parte perché non era corretto, ma maggiormente perché non si sentiva ancora particolarmente a suo agio nel dimostrare il suo affetto davanti agli altri, e specialmente di fronte a Ryoku. Ma quello era il momento giusto: ora, non c’era nessuno a fermarli.

“Non saranno decisamente dieci.” Ripeté Tenten prima di camminare fino alla ringhiera del ponte rosso, per osservare l’acqua scorrerle sotto, impedendo inavvertitamente a Neji di raggiungere il suo obbiettivo.

“Hmph.” Il ragazzo emise un brontolio frustrato, prima di muoversi per appoggiarsi alla ringhiera rossa, di fianco alla kunoichi.

“E poi non è che sia neanche tanto brava coi bambini.” Constatò tristemente quest’ultima, ricordandosi di tutte le volte in cui il loro team aveva avuto a che fare con gli infanti.

“Hn.” Effettivamente non era propria la migliore per quanto riguardava prendersi cura di bambini piccoli. Non è che non fosse per nulla capace, ma visto che non aveva mai avuto parenti più piccoli di lei, a volte si dimenticava che non dovrebbe urlare dopo che li hai messi a dormire, o che hanno bisogno di attenzioni continue, o che piangono, o che devono sempre essere puliti. Ma non era un problema: dopo tutto, dovendo vivere la vita da shinobi, gli Hyuga avevano le badanti che si occupavano dei bambini. Neji era sicuro che sarebbe andato tutto bene.

“Ma vorrei comunque prendermene cura io, sai.” Aggiunse Tenten, quasi come se avesse predetto i pensieri di Neji.

“Hn.” Il ragazzo annuì. Non avrebbe dovuto sorprendersi: lei non era il tipo che amava appoggiarsi agli altri.

“…” la kunoichi sospirò. Neji non ne era sicuro, ma sembrava all’improvviso infastidita.

“Pensi che potrei riuscirci?” domandò lei, ancora una volta triste.

“…” il ragazzo si voltò a guardarla, sollevando un sopracciglio, interrogativo.

“E se mi dimenticassi di nutrirli?” continuò l’altra.

“Hn.” A quella frase, lo Hyuga non poté impedirsi di sorridere. Era una domanda così strana, qualcosa che poteva riuscire a preoccupare solo Tenten.

“Forse sono semplicemente nata senza quel gene.” Sospirò con aria desolata, ricordandosi ancora delle esperienze passate coi bambini. “E se la roba della maternità fosse possibile averla solo col gene della femminilità? Se già non ho quello, chi dice che possa avere l’altro?”

“Sarai una madre eccellente.” La rassicurò Neji, cercando allo stesso tempo di non ridere alla sua strana logica.

Ovviamente sarebbe stata un’ottima madre. E chi affermava che Tenten non fosse femminile, non l’aveva di sicuro mai vista in kimono. Osservandola in quell’istante, Neji non riuscì a fare a meno di pensare che fosse la più bella cosa al mondo. Non femminile? Non infantile, semmai, il che era un sollievo per lo Hyuga, ma non femminile? Dal suo punto di vista, non c’era nulla che non si addicesse ad una donna in lei. La sua era solo una femminilità ‘forte’, che era ciò che gli piaceva.

Un piccolo suono alle loro spalle catturò improvvisamente l’attenzione di Neji, facendolo uscire dai suoi pensieri.

“Gatto.” Tenten additò il felino che camminava dietro un cestino della spazzatura.

 “Hn.” Neji annuì, anche se non era completamente sicuro che la cosa finisse lì.

Tenten sospirò ancora. “Lo pensi davvero?” domandò, riportando su di sè l’attenzione di Neji.

“Ne sono certo.” Replicò lui, scordandosi completamente del suono che aveva sentito.

“Come?” la ragazza lo guardò supplicante.

 L’argomento sembrava preoccuparla davvero, e Neji non era sicuro di cosa potesse fare per convincerla. L’aveva spesso punzecchiata a proposito della sua mancanza di istinti materni, ma nel profondo, credeva che sarebbe stata una madre eccellente; di sicuro si prendeva cura del loro team come una madre premurosa. Si preoccupava sempre che i tre componenti maschili del team Gai non si affaticassero troppo. Quando uno di loro si ammalava per essere stato troppo a lungo al freddo o sotto la pioggia, era sempre la prima a rimproverarlo per la mancanza di senso, e poi si occupava di lui per rimetterlo in salute. Era vero che non era il tipo di madre dolce, ma era il tipo che avrebbe allevato bambini forti e autosufficienti.

“Non ti sei mai dimenticata di dare da mangiare a Bu-mu, vero?” domandò Neji.

“Beh, no…” fece una pausa. “Ma Bu-mu abbaia per farmi sapere quando è affamato.”

“E un bambino piange.” Affermò lo Hyuga.

“Si, ma stiamo parlando dei tuoi bambini qui. Probabilmente saranno tutti silenziosi e beneducati, e non piangeranno mai.”  Farneticò Tenten. “E allora come saprò quando dovrò nutrirli?”

“Eheh.” Neji soppresse una risata all’immagine mentale di quello che la ragazza aveva appena descritto. “Tenten, io non sono nato così.” Replicò poi.

“Tsè.” La ragazza sbuffò, guardandolo in modo sospetto, “Se, certo.”

“I bambini degli Hyuga sono come tutti gli altri.” Le assicurò lui.

“Certo, beh, noi non stiamo parlando di bambini degli Hyuga.” Continuò Tenten. “Qui stiamo parlando di bambini di NEJI”

“In realtà,” Neji replicò pensieroso, “stiamo parlando dei bambini di Neji e Tenten. Il che significa che potrebbero anche essere rumorosi e vivaci.”

“Rumorosi e vivaci?” ripeté Tenten. “È così che mi vedi?”

“Hn.” Grugnì Neji.

“Beh, meglio che lunatici e emo.” Borbottò Tenten a bassa voce. “Hey, aspetta!” si fermò, sollevando lo sguardo preoccupata.

“Huh?” un sopracciglio perfettamente definito si alzò, mentre Neji aspettava che la kunoichi continuasse.

“Il Byakugan è un tratto dominante?” gli domandò, voltandosi verso di lui.

“Hai.” Lo Hyuga annuì.

“Allora i nostri figli avranno i tuoi occhi?”

“Certamente.”

“...” Tenten rimase silenziosa per un momento mentre assimilava l’informazione. “Beh va bene, gli occhi bianchi sono carini.”

“…” Neji sorrise al commento. Era felice di sapere che le piacevano i suoi occhi; molte persone spesso dicevano che il byakugan era raccapricciante; era felice di sapere che Tenten non era fra quelli.

“Avranno anche i tuoi capelli?” domandò curiosamente lei.

“Ci sono Hyuga con i capelli diversi.” La informò l’altro.

“Oh, ok.” Tenten annuì. “Mi chiedo che aspetto avranno i nostri figli.”  Rifletté. Alzando gli occhi al cielo notturno, cercò di immaginarseli.

Neji trovava divertente sentirla parlare dei loro possibili futuri figli; rendeva il loro avvenire molto più reale. Osservandola, non poté fare a meno di pensare che qualunque figlio avessero avuto assieme, sarebbe di sicuro stato fortunato. Non solo gli sarebbe stato concesso il potere del byakugan, ma con Tenten come madre, sarebbe stato esperto di ogni arma: ogni loro figlio sarebbe stato uno shinobi formidabile. E oltretutto, era certo che sarebbero  stati anche molto belli. Anche se non gli era mai importato troppo delle attenzioni che il suo aspetto fisico gli procurava, Neji era ben consapevole di essere un bell’uomo; ma con Tenten come madre, era sicuro che i loro figli sarebbero stati anche più attraenti di lui stesso.

Afferrando il mento di Tenten, prima di sollevarle il volto per far incontrare i loro sguardi, aggiunse “Finchè avranno il tuo sorriso, sono certo che saranno bellissimi.”

“Awww.”  Tenten sorrise allo shinobi, col viso che s’illuminava nel processo. “Puoi essere così dolce quando vuoi.” Si appoggiò a lui per avvolgergli le braccia attorno alla vita, regalandogli un caldo abbraccio.

“Solo con te.” Neji strinse fra le sue braccia la minuta forma di lei, posando il mento sulla sua testa, mentre lei nascondeva il viso contro il suo petto.

“Wow.” Tenten lasciò andare un sospiro di sollievo, rilassandosi in quella stretta.

“Huh?” Neji aspettò che continuasse.

Lei voltò la testa di lato, ancora appoggiata al petto muscoloso del ragazzo. “Non posso credere che ci stiamo per sposare.” Quelle parole uscirono in un leggero sussurro, ma Neji riuscì ugualmente a coglierle. “Ero così preoccupata che la cena sarebbe andata male.” Tenten confessò l’ ansia precedente. “Ero così preoccupata che gli anziani non avrebbero approvato, impedendoci di sposarci.”

“Io no.” replicò Neji. Aveva avuto paura che gli anziani non approvassero, ma sapeva fin dall’inizio che con o senza la loro approvazione, avrebbe ugualmente sposato Tenten.

“Davvero?” la ragazza alzò lo sguardo su di lui.

“Niente potrebbe impedirmi di sposarti.” La rassicurò lo Hyuga, fissandola negli occhi, prima di piegarsi per lasciarle un tenero bacio sulla fronte.

“…” Tenten chiuse gli occhi e sorrise, sospirando felicemente.

I due stettero una fra le braccia dell’altro pacificamente, stringendosi con serenità accompagnati dai battiti dei loro cuori e dall’acqua che scorreva sotto di loro.

“E non ne avrò dieci.” La voce della ragazza ruppe il silenzio dopo poco.

“Mi sta bene.” Neji ridacchiò.

“Due forse.” Continuò Tenten “Al massimo tre.”

“Quanti ti vanno bene.” Sorrise divertito alla serietà del tono di lei. Ovviamente non se ne aspettava dieci. Non è che lui fosse più bravo coi bambini di quanto lo fosse lei: non ne voleva dieci.

“E si alleneranno nel controllo delle armi.” Affermò con autorevolezza.

“Ovviamente.” Neji annuì, essendo già arrivato a quella conclusione.

“Immagina…” Tenten sorrise malvagiamente. “Il tuo Byakugan, e la mia abilità con le armi…”

Lo Hyuga sorrise compiaciuto: stava pensando la stessa cosa che aveva pensato lui. “Saranno inarrestabili.” Concordò.

“Già…” il sorriso di Tenten si allargò. “I nostri figli saranno fantastici! Non posso aspettare!” chiuse gli occhi, ridacchiando a quel pensiero.

“Allora forse dovremmo cominciare.” Replicò maliziosamente lui, attirando a sé la ragazza.

“Eh?” esclamò nervosamente lei, prima di staccarsi con ansia dal suo abbraccio: uno sguardo di shock, terrore, e nervosismo le deformava il volto.

“HAHAHA” Neji gettò la testa all’indietro e si mise a ridere alla sua reazione. Amava poterle fare quell’effetto.

“NEJI!” realizzando cos’aveva fatto, caricò lo Hyuga “NON ERA DIVERTENTE!”

“Si che lo era!” Neji continuò a ridere, scappando dall’improvviso attacco della ragazza. Non era sicuro di dove fosse riuscita a nascondere le armi che gli aveva improvvisamente cominciato a lanciare, ma non l’aveva sorpreso per nulla la cosa.

“Oh. Mio. Dio.” (1)

-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
TBC...
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-

 

(1)  Dundundun… sono così cattiva! Ma almeno ho già un piano per il prossimo capitolo…

--- Celiane4ever’s space ---

Dopo mesi e mesi sono qui *.*

Chiedo perdono per il ritardo, ma avevo troppe cose che mi passavano per la testa in questo periodo, e ogni volta che aprivo la pagina word… la fissavo senza pensare -.-

Spero di finire questa storia in estate, perché vi ho fatti aspettare fin troppo, così potrò andare avanti di tanto in tanto con le one shot, perché c’è sempre bisogno di NejiTen, e con le altre long.

Ringrazio di cuore chi ha commentato lo scorso capitolo: tenny_93, Amaranth93, Obito Uchiha, fullmetal manga lover

Spero che continuerete a seguire la storia, nonostante la mia imperdonabile poca professionalità =.=

Grazie!

Valentina o la da poco rinominata FangHerl numero 1

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: IheartHatakeKakashi