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TEN
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“Non
posso credere di averlo detto.”
Tenten nascose il volto arrossato fra le mani.
“…”
Neji cercò di non ridere, ma si
stava rivelando più difficile di quanto si preoccupasse di
ammettere. Gli
sembrava semplicemente adorabile, lì davanti a lui,
nascondendo il viso
dall’imbarazzo mentre stavano sul piccolo ponticello rosso
che passava sopra il
fiumiciattolo delle sorgenti termali.
Dopo essere
stati congedati dalla cena,
Neji aveva proposto di fare una passeggiata; in qualche modo, si erano
ritrovati al lato opposto del villaggio, vicino alle terme. Era una
serata
tranquilla, non avevano incontrato molte persone lungo il loro giro
attraverso
la cittadina.
“Oh
mio dio, non posso credere di
averlo detto.” Tenten buttò la testa
all’indietro, portando le mani sulle
guance e osservando il cielo notturno.
“Haha.”
Neji ridacchiò piano, incapace
di trattenersi oltre.
“Come
puoi ridere?” la ragazza si voltò
verso di lui, agitata. “e perché non hai risposto
tu?” gli domandò accusatoria.
“Non
lo stavano chiedendo a me.” constatò
semplicemente lo Hyuga.
“Ma
riguarda anche te, sai?” ribatté
Tenten, fissandolo duramente negli occhi.
Un silenzio
imbarazzante avvolse la
coppia quando entrambi realizzarono l’implicazione delle
parole della kunoichi.
Voltando il viso verso il fiumiciattolo sottostante, per evitare di
mostrare il
profondo rossore sulle sue guance, Tenten si perse la vista del colore
ugualmente rosso che si faceva spazio sul volto pallido dello Hyuga.
“E
comunque non ne avrò dieci.” Mormorò
lei dopo un po’.
“…”
l’espressione divertita che Neji
aveva in precedenza tornò senza che la ragazza la notasse,
dato che sembrava
trovare l’acqua che scorreva sotto di loro più
interessante di qualunque altra
cosa attorno a lei.
“Neanche
per sogno.” Tenten scosse la
testa con determinazione.
“Hn.”
Neji sorrise compiaciuto.
Ovviamente non
si aspettava che lei gli
desse dieci figli, lui stesso non ne voleva così tanti, ma
era stato divertente
ascoltare la risposta alla domanda degli anziani, ed era stato ancora
più
divertente rivelarle ciò che aveva detto.
“Ti
conviene non pensare che smetterò
di essere una kunoichi.” Tenten alzò lo sguardo
per puntarlo seriamente sullo
shinobi.
I suoi occhi gli
dicevano che non
scherzava; non che avesse mai considerato di chiederle di rinunciare
alla sua
passione più grande, davvero, non riusciva ad immaginarla se
non come kunoichi.
“Ovviamente.”
Le rispose.
“Guarda
che dico davvero!” aggiunse
ancora la ragazza. “Quindi non ti azzardare a pensare di
chiedermelo, capito?”
“Non
me lo sognerei neanche.”
Allungando una mano per spostarle una ciocca di capelli dal viso, le
alzò il
mento in modo che lo guardasse negli occhi “Non saresti la
donna di cui mi sono
innamorato.”
“Bene.”
Lei arrossì leggermente al suo
commento dolce, continuando però a mantenere lo sguardo
risoluto, per
enfatizzare quanto fosse seria a quel proposito. “Sono felice
che l’abbiamo
chiarito.”
“Hn.”
Neji le sorrise, divertito dalla
reazione che aveva ottenuto mentre passava delicatamente il pollice sul
labbro
inferiore di lei, accarezzandole in contemporanea il mento con la mano.
La sua bocca
delicata, con quelle labbra
di un rosso intenso, attiravano lo Hyuga. La vedeva truccata solo
raramente, e
anche per questo gli piaceva; ma osservando lo splendore delle sue
labbra, Neji
non poté resistere alla tentazione di chinarsi leggermente
in avanti. Per tutta
la cena tutto quello che aveva desiderato era stato di avvicinarsi a
lei e
catturarle le labbra con le sue. Ma aveva resistito, in parte
perché non era
corretto, ma maggiormente perché non si sentiva ancora
particolarmente a suo
agio nel dimostrare il suo affetto davanti agli altri, e specialmente
di fronte
a Ryoku. Ma quello era il momento giusto: ora, non c’era
nessuno a fermarli.
“Non
saranno decisamente dieci.” Ripeté
Tenten prima di camminare fino alla ringhiera del ponte rosso, per
osservare l’acqua
scorrerle sotto, impedendo inavvertitamente a Neji di raggiungere il
suo
obbiettivo.
“Hmph.”
Il ragazzo emise un brontolio
frustrato, prima di muoversi per appoggiarsi alla ringhiera rossa, di
fianco
alla kunoichi.
“E poi
non è che sia neanche tanto
brava coi bambini.” Constatò tristemente
quest’ultima, ricordandosi di tutte le
volte in cui il loro team aveva avuto a che fare con gli infanti.
“Hn.”
Effettivamente non era propria la
migliore per quanto riguardava prendersi cura di bambini piccoli. Non
è che non
fosse per nulla capace, ma visto che non aveva mai avuto parenti
più piccoli di
lei, a volte si dimenticava che non dovrebbe urlare dopo che li hai
messi a
dormire, o che hanno bisogno di attenzioni continue, o che piangono, o
che
devono sempre essere puliti. Ma non era un problema: dopo tutto,
dovendo vivere
la vita da shinobi, gli Hyuga avevano le badanti che si occupavano dei
bambini.
Neji era sicuro che sarebbe andato tutto bene.
“Ma
vorrei comunque prendermene cura
io, sai.” Aggiunse Tenten, quasi come se avesse predetto i
pensieri di Neji.
“Hn.”
Il ragazzo annuì. Non avrebbe
dovuto sorprendersi: lei non era il tipo che amava appoggiarsi agli
altri.
“…”
la kunoichi sospirò.
Neji
non ne era sicuro, ma sembrava
all’improvviso infastidita.
“Pensi
che potrei riuscirci?” domandò
lei, ancora una volta triste.
“…”
il ragazzo si voltò a guardarla,
sollevando un sopracciglio, interrogativo.
“E se
mi dimenticassi di nutrirli?”
continuò l’altra.
“Hn.”
A quella frase, lo Hyuga non poté
impedirsi di sorridere. Era una domanda così strana,
qualcosa che poteva
riuscire a preoccupare solo Tenten.
“Forse
sono semplicemente nata senza quel
gene.” Sospirò con aria desolata, ricordandosi
ancora delle esperienze passate
coi bambini. “E se la roba della maternità fosse
possibile averla solo col gene
della femminilità? Se già non ho quello, chi dice
che possa avere l’altro?”
“Sarai
una madre eccellente.” La
rassicurò Neji, cercando allo stesso tempo di non ridere
alla sua strana
logica.
Ovviamente
sarebbe stata un’ottima
madre. E chi affermava che Tenten non fosse femminile, non
l’aveva di sicuro
mai vista in kimono. Osservandola in quell’istante, Neji non
riuscì a fare a
meno di pensare che fosse la più bella cosa al mondo. Non
femminile? Non
infantile, semmai, il che era un sollievo per lo Hyuga, ma non
femminile? Dal
suo punto di vista, non c’era nulla che non si addicesse ad
una donna in lei.
La sua era solo una femminilità ‘forte’,
che era ciò che gli piaceva.
Un piccolo suono
alle loro spalle
catturò improvvisamente l’attenzione di Neji,
facendolo uscire dai suoi
pensieri.
“Gatto.”
Tenten additò il felino che
camminava dietro un cestino della spazzatura.
“Hn.”
Neji annuì, anche se non era completamente sicuro che la
cosa finisse lì.
Tenten
sospirò ancora. “Lo
pensi
davvero?” domandò, riportando su di sè
l’attenzione di Neji.
“Ne
sono certo.” Replicò lui,
scordandosi completamente del suono che aveva sentito.
“Come?”
la ragazza lo guardò
supplicante.
L’argomento
sembrava preoccuparla davvero, e Neji non era sicuro di cosa potesse
fare per
convincerla. L’aveva spesso punzecchiata a proposito della
sua mancanza di
istinti materni, ma nel profondo, credeva che sarebbe stata una madre
eccellente; di sicuro si prendeva cura del loro team come una madre
premurosa.
Si preoccupava sempre che i tre componenti maschili del team Gai non si
affaticassero troppo. Quando uno di loro si ammalava per essere stato
troppo a
lungo al freddo o sotto la pioggia, era sempre la prima a rimproverarlo
per la
mancanza di senso, e poi si occupava di lui per rimetterlo in salute.
Era vero
che non era il tipo di madre dolce, ma era il tipo che avrebbe allevato
bambini
forti e autosufficienti.
“Non
ti sei mai dimenticata di dare da
mangiare a Bu-mu, vero?” domandò Neji.
“Beh,
no…” fece una pausa. “Ma Bu-mu
abbaia per farmi sapere quando è affamato.”
“E un
bambino piange.” Affermò lo
Hyuga.
“Si,
ma stiamo parlando dei tuoi bambini
qui. Probabilmente saranno
tutti silenziosi e beneducati, e non piangeranno mai.” Farneticò
Tenten. “E allora come
saprò quando dovrò nutrirli?”
“Eheh.”
Neji
soppresse una risata
all’immagine mentale di quello che la ragazza aveva appena
descritto. “Tenten,
io non sono nato così.” Replicò poi.
“Tsè.”
La ragazza sbuffò, guardandolo
in modo sospetto, “Se, certo.”
“I
bambini degli Hyuga sono come tutti
gli altri.” Le assicurò lui.
“Certo,
beh, noi non stiamo parlando di
bambini degli Hyuga.” Continuò Tenten.
“Qui stiamo parlando di bambini di NEJI”
“In
realtà,” Neji replicò pensieroso,
“stiamo parlando dei bambini di Neji e Tenten. Il che
significa che potrebbero
anche essere rumorosi e vivaci.”
“Rumorosi
e vivaci?” ripeté Tenten. “È
così che mi vedi?”
“Hn.”
Grugnì Neji.
“Beh,
meglio che lunatici e emo.” Borbottò
Tenten a bassa voce. “Hey, aspetta!” si
fermò, sollevando lo sguardo
preoccupata.
“Huh?”
un sopracciglio perfettamente
definito si alzò, mentre Neji aspettava che la kunoichi
continuasse.
“Il
Byakugan è un tratto dominante?”
gli domandò, voltandosi verso di lui.
“Hai.”
Lo Hyuga annuì.
“Allora
i nostri figli avranno i tuoi
occhi?”
“Certamente.”
“...”
Tenten
rimase silenziosa
per un momento mentre assimilava l’informazione.
“Beh va bene, gli occhi
bianchi sono carini.”
“…”
Neji sorrise al commento. Era
felice di sapere che le piacevano i suoi occhi; molte persone spesso
dicevano
che il byakugan era raccapricciante; era felice di sapere che Tenten
non era
fra quelli.
“Avranno
anche i tuoi capelli?” domandò
curiosamente lei.
“Ci
sono Hyuga con i capelli diversi.”
La informò l’altro.
“Oh,
ok.” Tenten annuì. “Mi
chiedo che aspetto avranno i nostri figli.” Rifletté.
Alzando gli occhi al cielo notturno,
cercò di immaginarseli.
Neji trovava
divertente sentirla
parlare dei loro possibili futuri figli; rendeva il loro avvenire molto
più
reale. Osservandola, non poté fare a meno di pensare che
qualunque figlio
avessero avuto assieme, sarebbe di sicuro stato fortunato. Non solo gli
sarebbe
stato concesso il potere del byakugan, ma con Tenten come madre,
sarebbe stato
esperto di ogni arma: ogni loro figlio sarebbe stato uno shinobi
formidabile. E
oltretutto, era certo che sarebbero
stati anche molto belli. Anche se non gli era mai
importato troppo delle
attenzioni che il suo aspetto fisico gli procurava, Neji era ben
consapevole di
essere un bell’uomo; ma con Tenten come madre, era sicuro che
i loro figli
sarebbero stati anche più attraenti di lui stesso.
Afferrando il
mento di Tenten, prima di
sollevarle il volto per far incontrare i loro sguardi, aggiunse
“Finchè avranno
il tuo sorriso, sono certo che saranno bellissimi.”
“Awww.”
Tenten sorrise allo
shinobi, col viso che
s’illuminava nel processo. “Puoi essere
così dolce quando vuoi.” Si appoggiò a
lui per avvolgergli le braccia attorno alla vita, regalandogli un caldo
abbraccio.
“Solo
con te.” Neji strinse fra le sue
braccia la minuta forma di lei, posando il mento sulla sua testa,
mentre lei
nascondeva il viso contro il suo petto.
“Wow.”
Tenten lasciò andare un sospiro
di sollievo, rilassandosi in quella stretta.
“Huh?”
Neji aspettò che continuasse.
Lei
voltò la testa di lato, ancora
appoggiata al petto muscoloso del ragazzo. “Non posso credere
che ci stiamo per
sposare.” Quelle parole uscirono in un leggero sussurro, ma
Neji riuscì
ugualmente a coglierle. “Ero così preoccupata che
la cena sarebbe andata male.”
Tenten confessò l’ ansia precedente.
“Ero così preoccupata che gli anziani non
avrebbero approvato, impedendoci di sposarci.”
“Io
no.” replicò Neji. Aveva avuto
paura che gli anziani non approvassero, ma sapeva fin
dall’inizio che con o
senza la loro approvazione, avrebbe ugualmente sposato Tenten.
“Davvero?”
la ragazza alzò lo sguardo
su di lui.
“Niente
potrebbe impedirmi di
sposarti.” La rassicurò lo Hyuga, fissandola negli
occhi, prima di piegarsi per
lasciarle un tenero bacio sulla fronte.
“…”
Tenten chiuse gli occhi e sorrise,
sospirando felicemente.
I due stettero
una fra le braccia
dell’altro pacificamente, stringendosi con
serenità accompagnati dai battiti
dei loro cuori e dall’acqua che scorreva sotto di loro.
“E non
ne avrò dieci.” La voce della
ragazza ruppe il silenzio dopo poco.
“Mi
sta bene.” Neji ridacchiò.
“Due
forse.” Continuò Tenten “Al
massimo tre.”
“Quanti
ti vanno bene.” Sorrise
divertito alla serietà del tono di lei. Ovviamente non se ne
aspettava dieci.
Non è che lui fosse più bravo coi bambini di
quanto lo fosse lei: non ne voleva
dieci.
“E si
alleneranno nel controllo delle
armi.” Affermò
con autorevolezza.
“Ovviamente.”
Neji annuì, essendo già arrivato a quella
conclusione.
“Immagina…”
Tenten sorrise malvagiamente. “Il
tuo Byakugan, e la mia abilità con le
armi…”
Lo Hyuga sorrise
compiaciuto: stava
pensando la stessa cosa che aveva pensato lui. “Saranno
inarrestabili.”
Concordò.
“Già…”
il sorriso di Tenten si allargò.
“I nostri figli saranno fantastici! Non posso
aspettare!” chiuse gli occhi,
ridacchiando a quel pensiero.
“Allora
forse dovremmo cominciare.”
Replicò maliziosamente lui, attirando a sé la
ragazza.
“Eh?”
esclamò nervosamente lei, prima
di staccarsi con ansia dal suo abbraccio: uno sguardo di shock,
terrore, e
nervosismo le deformava il volto.
“HAHAHA”
Neji gettò la testa
all’indietro e si mise a ridere alla sua reazione. Amava
poterle
fare quell’effetto.
“NEJI!”
realizzando cos’aveva fatto,
caricò lo Hyuga “NON ERA DIVERTENTE!”
“Si
che lo era!” Neji continuò a
ridere, scappando dall’improvviso attacco della ragazza. Non
era sicuro di dove
fosse riuscita a nascondere le armi che gli aveva improvvisamente
cominciato a
lanciare, ma non l’aveva sorpreso per nulla la cosa.
…
“Oh.
Mio. Dio.” (1)
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TBC...
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(1)
Dundundun…
sono così cattiva! Ma almeno
ho già un piano per il prossimo capitolo…
---
Celiane4ever’s space ---
Dopo mesi e mesi
sono qui *.*
Chiedo perdono
per il ritardo, ma avevo
troppe cose che mi passavano per la testa in questo periodo, e ogni
volta che
aprivo la pagina word… la fissavo senza pensare -.-
Spero di finire
questa storia in
estate, perché vi ho fatti aspettare fin troppo,
così potrò andare avanti di
tanto in tanto con le one shot, perché
c’è sempre bisogno di NejiTen, e con le
altre long.
Ringrazio di
cuore chi ha commentato lo
scorso capitolo: tenny_93, Amaranth93,
Obito Uchiha, fullmetal manga lover
Spero che
continuerete a seguire la
storia, nonostante la mia imperdonabile poca professionalità
=.=
Grazie!
Valentina o la
da poco rinominata
FangHerl numero 1