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Autore: giucri89    08/06/2017    1 recensioni
Lee ChoSo lavora per un'agenzia fotografica emergente, ciò che odia di più al mondo sono gli idol, a causa di un triste incidente che coinvolse suo padre in passato. Im JaeBum è un idol, lavora per la JYP, si impegna a fondo in quello che fa, forse anche troppo, rinunciando pian piano alle cose importanti della vita. Il destino farà incrociare le strade di ChoSo e JaeBum. Potrà l'amore superare il pregiudizio di lei e l'orgoglio di lui?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capito 10
 
 
Ero confuso ogni notte.
Non pensavo che riuscissi a prendermi cura di te.
Ma mentre il tempo passava, l’ho capito.
Mi sei mancata, ragazza.
Pensavo continuamente
al modo in cui mi guardavi.
Baby tu mi appartieni.
Mai e poi mai. Non ti lascerò andare.
Non ti lascerò andare mai più, non preoccuparti.
Baby tu sei mia, mia, mia.
Mai e poi mai. Non ti farò mai piangere.
Non ti farò piangere di nuovo, non preoccuparti.
Baby, sei mia, mia, mia.
Never Ever-GOT7
 
 
Lo spettacolo è finito, JaeBum e ChoSo si allontanano presto dalla folla, non possono correre il rischio che l’idol sia riconosciuto. Si fermano in una stradina adiacente poco trafficata. JaeBum per tutto il tempo dello spettacolo fino ad allora non ha lasciato andare la mano di ChoSo. «Mi sa che adesso devo lasciarla, vero?» disse JaeBum all’improvviso. ChoSo, il cui cervello era ancora in panne, non riuscì subito a capire a cosa egli si riferisse e lo guardò con aria confusa. JaeBum sollevò le loro mani intrecciate «Intendevo che adesso dovrei lasciare la tua mano, ma non voglio» disse con leggero imbarazzo. ChoSo, all’affermazione di JaeBum, divenne subito rossa in volto. «Hey, arrossisci per così poco?» la stuzzicò scherzosamente JaeBum. «Eeeh? I-io non sono rossa» disse ChoSo fingendo di mettere il broncio. All’improvviso JaeBum divenne serio. «Credo che noi due dovremmo seriamente parlare. Forse qui per strada non è proprio un bel posto. Potremmo andare in sala prove, di solito a quest’ora non c’è nessuno, che ne dici?» propose JaeBum. ChoSo annuì solamente. JaeBum sorrise e strinse la sua mano con quella di ChoSo ancora più forte «Allora questa non la lascio» disse, riferendosi alla mano e prese a fare strada per il JYP Building.
I due arrivarono in sala prove ed effettivamente quest’ultima era vuota così come aveva predetto JaeBum. «Ammetto che non è un posto molto comodo ma sempre meglio che restare in strada» disse JaeBum. Entrambi si accomodarono nella grande panca appoggiata al muro. Fu ChoSo a rompere il silenzio imbarazzante «Allora di cosa volevi parlare?» chiese ChoSo fingendo di non sapere l’argomento. In realtà sapeva benissimo che oggi, in qualche modo, avrebbero dovuto chiarire il loro rapporto. Certo, le dispiaceva non aver prima chiuso definitamente con il sunbae, ma non poteva fare nient’altro ormai. «Quindi, vuoi che sia io il primo a svuotare il sacco, eh?» controbatté JaeBum. «Direi di sì» rispose astuta ChoSo. Sul volto di JaeBum si dipinse un sorriso che subito lasciò spazio ad un’espressione più seria. «ChoSo-ya, io…» JaeBum sembrava non riuscire a trovare le parole adatte «…Io…». Ad un tratto prese il volto di ChoSo tra le sue mani e la baciò. ChoSo all’inizio sorpresa si abbandonò poi a quel dolce bacio. Bacio che esprimeva tutto ciò che JaeBum non riusciva a pronunciare a parole. JaeBum si allontanò leggermente da lei «… Ecco, lo sai, te l’ho detto, non sono bravo con le parole. Spero tu abbia capito ugualmente» disse imbarazzato. «Mmmh, forse non ho ancora capito» disse ChoSo stuzzicandolo. «Yah! Mi stai prendendo in giro?» disse JaeBum fingendosi arrabbiato. ChoSo scoppiò a ridere e JaeBum fece lo stesso. Ad un tratto i loro sguardi s’incrociarono, come sempre, i profondi occhi neri di JaeBum ipnotizzarono ChoSo. «ChoSo-ya, tu… mi piaci. Proviamo ad uscire insieme. So che sarà difficile. So che sembra strano detto da una persona come me che fino a qualche giorno fa aveva detto di aver chiuso definitamente con i suoi sentimenti. So che può sembrare così poco credibile. Ma credimi, ti prego. Voglio iniziare seriamente a stare con te. In questi giorni ho provato ad autoconvincermi che non sentivo nulla nei tuoi confronti. Ma ho scoperto che non è così. Tu hai scompigliato tutta la mia esistenza in pochissimi giorni. Non so più quante volte ho perso la concentrazione pensandoti. So di non essere stato gentile con te all’inizio, so che tu credi che io viva solo di bugie ma adesso sento di poter cambiare. Di poter essere davvero me stesso se tu accettassi di uscire con me» confessò JaeBum. «Menomale che non eri bravo con le parole» disse ChoSo commossa. Lacrime di gioia iniziarono a rigare il volto di ChoSo. JaeBum la abbracciò. «Non credi di dovermi dare una risposta? Io comunque mi sono sforzato a parlare. Adesso tocca a te» le disse JaeBum scherzosamente. ChoSo si staccò dalla dolce presa di JaeBum, lo guardò dritto negli occhi, stavolta fu lei a prendere il viso di JaeBum fra le sue piccole mani e baciarlo. ChoSo, si staccò poi dalle sue labbra e gli disse «Ti basta come risposta? Sai neanche io sono brava con le parole». JaeBum sorrise e la strinse di più a sé per continuare da dove ChoSo aveva interrotto. Proprio nell’istante in cui JaeBum sfiorò le labbra di ChoSo, si aprì la porta interna della sala prove e due persone uscirono dalla stanza adiacente. «Hyung quando fai cose immorali come questa non dovresti assicurarti che non ci sia davvero nessuno?». ChoSo e JaeBum si girarono di scatto e all’unisono dissero «YuGyeom-ah?» «SoMi-ya?». Sì, erano proprio loro. Probabilmente anche YuGyeom sapeva che a quell’ora la sala prove era sicuramente vuota ed è così che il leader e il maknae ebbero la stessa idea quella sera. JaeBum leggermente imbarazzato si rivolse al più giovane «Y-YuGyeom-ah si può sapere cosa ci fai qui a quest’ora? Dovresti essere già a dormire da un pezzo!», il leader che c’era dentro di lui riuscì ad emergere nonostante la strana situazione in cui si trovava. «Hyung…» iniziò lentamente YuGyeom a rispondere «… Non credo tu sia nella giusta posizione per farmi la predica. Forse dovrei essere io a chiederti dove sei stato questo pomeriggio. Non stavi male? Sembra che ultimamente tu sia diventato alquanto cagionevole. Stai sempre poco bene e salti le prove. Cerca di riguardati hyung» disse il maknae cercando di trattenere una risata. «YuGyeom-ah mi stai forse prendendo in giro?» domandò il leader. YuGyeom scoppiò in una risata fragorosa. Andò verso JaeBum e lo abbracciò. «Hyung sono così contento di vederti così oggi. Sembri meno… robot» disse YuGyeom stringendo forte il proprio hyung. «Yah! Yah! Chi ti ha detto che puoi stringermi così?!». Intanto SoMi aveva raggiunto ChoSo alla panca. «Deduco che ci siano delle belle novità da raccontare» disse rivolgendosi all’amica. «Oh, be’, sì… insomma… diciamo pure che qualcosa c’è» rispose ChoSo imbarazzata. Anche le due amiche scoppiarono a ridere.
Dopo aver svuotato il sacco, i quattro restarono a parlare per un po’. Ad un tratto SoMi si rivolse a JaeBum con queste parole «Caro il mio bel leader, vedi di trattare bene la mia amica qui presente. Mi raccomando vacci piano, non ha mai avuto un fidanzat-» «Yah!» la interruppe ChoSo «Devi proprio dire cose assurde come questa?!», la rimproverò l’amica. JaeBum guardò sbalordito ChoSo accanto a lui «Omo[1] sono davvero il tuo primo ragazzo?» le chiese con stupore. ChoSo era troppo imbarazzata per rispondere alla domanda di JaeBum. Quest’ultimo se ne accorse e la strinse a sé. «Oh, kyeopta[2]» disse ed iniziò a scompigliarle i capelli. «Hey!» ribatté ChoSo ancora rossa in volto e tentando di liberarsi dalla presa del ragazzo. SoMi e YuGyeom scoppiarono a ridere. SoMi era davvero contenta per la sua amica, forse finalmente adesso poteva vivere una storia d’amore vera e come si deve. I quattro restarono ancora insieme per un po’, dopo, gli uomini, così come da manuale, accompagnarono le donne a casa.
 
Un nuovo giorno si affacciava all’orizzonte. I raggi del sole penetravano dagli spiragli della finestra della camera di ChoSo. Qualche minuto dopo la sveglia iniziò a trillare. ChoSo la spense, quella era la prima mattina che lo faceva con il sorriso sulle labbra. Non riusciva ancora a credere a quello che era successo la sera precedente. Lei e JaeBum avevano in qualche modo chiarito il loro rapporto. Adesso erano una coppia. Al solo pensiero il cuore di ChoSo sembrava scoppiare di felicità. Quella mattina si diede diversi pizzicotti, sperò davvero che tutto ciò non fosse un sogno. Proprio in quell’istante sentì arrivare un messaggio su Line. - Buongiorno ChoSo-ya. Sei già sveglia? Forse è ancora presto? Scusa non ho resistito a mandarti un messaggio. Mi manchi tanto. Sono troppo idiota a scrivere queste cose? Non so quando potrò mandarti un altro messaggio. Oggi proveremo tutto il giorno. Stasera quando finisco ti va di vederci? - Ok, ora definitivamente sapeva che non stava sognando. Era la realtà. Lei e JaeBum stavano insieme. Iniziò a saltellare felice sul letto. Proprio mentre saltava di gioia, le venne in mente il sunbae. Oggi doveva assolutamente chiarire con lui. Doveva dirgli tutta la verità. Decise di invitare il sunbae a cena per poi svuotare il sacco. Mandò un messaggio istantaneo a JaeBum per informarlo della decisione appena presa e poi ne mandò un altro a KiKwang scusandosi per la sera precedente e lo invitò a cena.
 
La giornata passò abbastanza velocemente. Durante la mattina ChoSo continuò con gli scatti singoli. Era il turno di Mark, inutile dire della felicità della piccola SaNa. Durante il pomeriggio, invece uscì con MinYoung e SoMi per raccontare alla prima del suo fidanzamento con JaeBum, le prime parole dell’amica furono «Oh! Allora ci sarà un idol al mio matrimonio! Wow!». Anche il pomeriggio passò. Si fece sera e il sunbae arrivò puntuale davanti casa di ChoSo. Il sunbae sembrava non avere un’aria molto felice, sicuramente già immaginava tutto. Arrivarono a locale e ChoSo fu la prima a spezzare il silenzio. «Sunbae, ti piace questo posto? L’ho scelto leggendo delle recensioni su un giornale. Ne parlavano molto bene» disse tentando di essere più naturale possibile. «Davvero?» disse semplicemente il sunbae. ChoSo si accorse dell’umore del sunbae. Come biasimarlo del resto? «Sunbae…» forse era meglio parlargli adesso, strappare subito il dente dolorante. «Sì?» rispose KiKwang con un’espressione alquanto spenta. «Io devo parlarti di una cosa importante…» iniziò ChoSo. «Del fatto che tu e quel JaeBum state insieme?» disse francamente KiKwang. «S-sunbae tu come fai a…» «ChoSo-ya, ti conosco da 10 anni, sei come un libro aperto per me». ChoSo sentì i suoi occhi riempirsi di lacrime ma decise fermamente di trattenersi. In quell’incontro voleva regalare un’immagine di sé sorridente al sunbae, quindi, ricacciò dentro le lacrime che volevano fuoriuscire. «È vero, principalmente devo dirti questo ma non è l’unica cosa. Voglio essere sincera con te sunbae. La tua dichiarazione mi ha resa davvero felice, felice di non aver provato da sola questo sentimento per 10 anni. Ti ho amato in silenzio da quando ci siamo conosciuti. Per me ci sei stato sempre e solo tu. Sono stata una stupida a non confessarlo mai per paura di perderti. Le mie amiche mi hanno aiutato a capire che pian piano quell’amore che provavo all’inizio adesso è diventato semplice adorazione. L’adorazione non è amore. Me ne sono accorta solo adesso. Mi dispiace tanto perdere un ragazzo come te ma non voglio prenderti in giro. Mi dispiace tanto sunbae per essere stata così lenta» disse ChoSo con cuore sincero. «Riguardo alla tempistica la cosa riguarda anche me. A dire la verità sapevo di quello che provavi per me. Te l’ho detto sei un libro aperto per me. Ma la paura di perderti era più forte. Avevo paura che se le cose tra noi due fossero andate male, noi due non ci saremmo più visti. Pensieri stupidi, lo so. Pensieri che mi hanno portato a tenere tutto dentro. E adesso un ragazzo che conosci appena, che per giunta appartiene alla categoria di uomini che odi di più, ti porta via da me… io davvero… mi sento uno stupido» confessò il sunbae, adesso era lui che provava a trattenere le lacrime. «Sunbae, siamo stati due stupidi» gli fece eco ChoSo. «Ma sappi che io per te ci sarò sempre e mi piacerebbe poter contare sulla tua presenza nella mia vita» chiese diretto KiKwang. «Sunbae non si possono cancellare 10 di vita con un semplice colpo di spugna, non credi?» disse ChoSo sorridendo al suo sunbae. «E ricordati che se quel JaeBum dovesse farti soffrire non gliela farò passare liscia!» disse KiKwang stringendo i pugni. «Sunbae stai tranquillo, so cavarmela da sola» «E come se non hai mai avuto un ragazzo?» «Sunbae! Ti ci metti anche tu? Non basta già SoMi-ya?» disse ChoSo fingendosi arrabbiata. KiKwang sorrise «È perché ti conosciamo bene ChoSo-ya» ed entrambi scoppiarono a ridere.
La cena con il sunbae era appena finita. ChoSo sentiva il suo cuore più leggero, adesso poteva amare JaeBum con tutta se stessa senza avere rimpianti. ChoSo e KiKwang uscirono dal locale. «Ti accompagno a casa ChoSo-ya» disse il sunbae. «No, non preoccuparti sunbae, prenderò un taxi, vai pure» rispose ChoSo. «Da amico non posso lasciarti qui da sola a quest’ora» ribatté KiKwang. «Magari non è da sola» disse una voce proveniente da un tale incappucciato che si stava loro avvicinando. «J-JaeBum-ah?» domandò ChoSo con stupore. «Sì, sono io» disse tirando giù il cappello della felpa che portava. «Oh, vedo che sei entrato già nella modalità fidanzato perfetto» lo provocò KiKwang. «Credo sia normale andare a prendere la mia ragazza se fa tardi la sera» rispose JaeBum alla provocazione. ChoSo si sentiva tra due fuochi, prese JaeBum per un braccio e cercò di trascinarlo via «Bene, noi andiamo» disse, tentando di non far esplodere quei due. «Sappi che anche se ho accettato le scuse di ChoSo-ya, non ti considero degno di lei, dovrai convincermi per bene» continuò il sunbae. «Non chiedo di meglio. Ti farò ricredere vedrai» disse JaeBum con aria di sfida. «Bene» disse semplicemente il sunbae per poi salire sulla sua macchina e allontanarsi. «JaeBum-ah! Perché fai così? Eh?» gli domandò ChoSo. «Così come? Sto semplicemente marcando il mio territorio!» rispose JaeBum prendendo ChoSo per mano. «Marcando il territorio? Cosa sei un cane?» «Stai zitta non puoi capire certe cose tu. Sono cosa da uomini» rispose enigmatico JaeBum. «No, adesso voglio saperlo. Parla, parla, parla» insistette ChoSo. JaeBum si avvicinò a lei, il suo volto era davvero a poca distanza da quello di ChoSo «Se continui così mi fai venire una voglia irrefrenabile di tappare quella tua bocca con un bacio e dato che c’è troppa gente qui in giro, non posso farlo, quindi, non provocarmi, ok?» disse malizioso. ChoSo divenne rossa in un battibaleno. JaeBum se ne accorse e si allontanò da lei ridendo. «Mi piace vederti così imbarazzata per me» confessò JaeBum. «C-chi sarebbe imbarazzata per te. Tsk!» rispose ChoSo cercando di nascondere il suo imbarazzo. JaeBum si avvicinò al suo orecchio «Mi piace anche quando cerchi di nasconderlo» le sussurrò. Il volto di ChoSo divenne sempre più rosso. Si divertiva proprio a prenderla in giro, pensò ChoSo. JaeBum si coprì nuovamente con il cappello della felpa «Adesso andiamo, ti riaccompagno prima che qualcuno si accorga di me» disse JaeBum. ChoSo annuì.
La strada che percorsero a piedi verso casa di ChoSo ai due amanti sembrò davvero brevissima. ChoSo non voleva lasciar andare JaeBum ma sapeva che in questi giorni lui stava lavorando davvero tanto, era venuto anche a prenderla per riportarla a casa nonostante la stanchezza dopo una giornata di duro allenamento, non poteva essere egoista doveva lasciarlo andare, anche se a malincuore. ChoSo si fermò dinanzi la porta del suo appartamento. Si voltò verso JaeBum «JaeBum-ah grazie per avermi riaccompagnato a casa. Adesso sarà meglio che tu vada a riposarti un po’» gli disse sforzandosi di sorridere. Che pena separarsi. «ChoSo-ya, posso chiederti una cosa?» le disse ad un tratto JaeBum serio in volto. «Dimmi» rispose ChoSo un po’ sorpresa. «Posso restare a dormire da te stanotte?» disse JaeBum tutto d’un fiato.
 
[1] Omo: Espressione coreana che indica sorpresa e stupore, è paragonabile all’ espressione di lingua inglese OMG (“Oh My God”).
[2] Kyeopta: Termine coreano utilizzato per indicare qualcosa di tenero e/o carino. Letteralmente significa “carino/carina/carini/carine”.
  
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