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Autore: Bluemoon Desire    08/06/2017    3 recensioni
[L\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\'Allieva ]
Nel tentativo di proporre una continuazione ideale delle avventure dei protagonisti de "L'Allieva", questa storia riparte lì dove il finale della prima serie si è interrotto, con la nostra simpatica Alice divisa tra gli amori della sua vita, Claudio ed Arthur.
Forse nel suo cuore la decisione è già presa, ma riuscirà a perseguirla senza più paure ed incertezze? [ ATTENZIONE: La storyline e la caratterizzazione dei personaggi prendono spunto sia dalla fiction Rai che dai romanzi di Alessia Gazzola]
Genere: Commedia, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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                                            CAPITOLO 7 - GIRO DI VITE


“Do you ever wonder why things have to turn out the way they do?”

— Nicholas Sparks  


I primi raggi del sole filtravano timidamente attraverso le sottili fessure delle persiane, illuminando in più punti il minuscolo - ma ben arredato - salottino dell'appartamento di Alice, ancora placidamente immerso in una silenziosa e sonnacchiosa penombra. 
Fuori da quelle mura, però, il resto del mondo pareva già pronto a rituffarsi a capofitto nella solita routine quotidiana e non trascorse poi molto tempo prima che anche i sensi di Alice venissero riscossi bruscamente dal dolce intorpidimento del sonno, riattivandosi di colpo al ritmo di quella frenesia umana riversatasi in massa nelle vie affollate del quartiere. La verità era che, per quanto ormai si fosse adattata al caotico stile di vita della città eterna, di tanto in tanto le capitava ancora di tornare con il pensiero al suo caro vecchio paesello d'infanzia, accarezzandone dolcemente il ricordo con una leggera punta di nostalgia.

Le mancava da morire potersi svegliare serenamente nel suo ampio e comodo lettone, con il delicato cinguettio degli uccellini a riempirle la stanza, senza dover rischiare un colpo al cuore ogni volta che il loro vicino di casa capellone riesumava disgraziatamente la sua passione per la musica death metal o che l'arzilla vecchietta del secondo piano optava per l'ennesima discussione mattutina all'aria aperta con la sua amica che abitava nel palazzo di fronte, facendo a gara a chi delle due sforzasse di più le corde vocali fin quasi allo sfinimento.
Strano ma vero, anche il sole le appariva ben più conciliante e collaborativo a Sacrofano, quasi fosse disposto perfino ad adattarsi alle sue pigre esigenze!

Con la testa che le batteva dolorosamente a livello delle tempie - come se un intero esercito di mini soldatini le stesse mitragliando le meningi senza alcuna pietà - si sforzò pian piano di riaprire gli occhi...pentendosene però all'istante. 

« Mmh...qualcuno spenga il sole... » protestò con la voce ancora impastata dal sonno, lasciandosi andare ad un lungo e profondo grugnito di disappunto, soffocato debolmente tra le pieghe del cuscino.
Dio, le sembrava di non aver mai detestato così tanto la luce del giorno!

Fu proprio mentre tentava per l'ennesima volta di raddrizzarsi a sedere sul divano che i ricordi risalenti alla sera precedente cominciarono pian piano a riemergere nella sua mente, un confuso slideshow di flashback rivelatori estratti da un ben più ampio e misterioso puzzle tutto da ricostruire.
Ricordava chiaramente di aver accettato un passaggio in macchina da Claudio e di averlo poi invitato a trascorrere con lei una tranquilla serata cinema sul divano, dopodiché...il vuoto quasi totale. 
In realtà, sospettava fortemente che dietro quella sua parziale "amnesia" si celasse il contenuto di quel cartone vuoto di birre appoggiato sul tavolo del soggiorno, ma per una questione di dignità personale evitò di soffermarsi troppo su quel pensiero, pur trattandosi di un'eventualità tutt'altro che trascurabile. D'altronde, la sua scarsa resistenza agli obnubilanti effetti dell'alcol era divenuta di dominio pubblico già da un bel pezzo.

L'ultimo ricordo chiaro della serata riguardava l'imbarazzante incontro con il garzone della pizza sulla soglia del suo appartamento e i suoi goffi tentativi di far colpo su di lei, affidandosi - in modo a dir poco pessimo, per giunta! - ad alcuni stralci poetici impunemente rubati a Rilke e Neruda. 
Il tutto ovviamente accompagnato dalle risatine in sordina di Claudio che, da buon infame qual era, si era goduto in silenzio l'intera scenetta, premurandosi di documentarla dall'inizio alla fine con il suo iper tecnologico telefonino di ultima generazione.

Il pensiero di Claudio le fece drizzare di colpo le antenne e, scrutando rapacemente nella penombra circostante, si rese conto che non v'era alcuna traccia del suo "compagno di bevute" nell'appartamento...che razza di fine aveva fatto? Se l'era svignata alla chetichella? 
Probabile considerato il soggetto notoriamente "sfuggente". 
Fu allora che, quasi per puro caso, lo sguardo le cadde sul tavolino sistemato lì accanto.
E così lo vide.
Un piccolo post-it azzurro scritto a mano che svettava sulla superficie trasparente, in attesa che lei se ne impadronisse. 

 

【 Ho un appuntamento importante a cui presenziare in Istituto perciò devo scappare, ma fatti viva in mattinata così ti offro la colazione per farmi perdonare. A più tardi. 
C.  】



Rincuorata da quelle parole, Alice ripiegò in fretta il fogliettino tra le dita e lo infilò con cura in uno dei cassetti del mobile della sala da pranzo, li dove nessuno avrebbe mai potuto trovarlo.
Eccetto lei. 
Non ricordava granché della serata trascorsa insieme a Claudio, ma quel largo sorriso spuntatole sulle labbra al solo ripensarci la diceva piuttosto lunga sull'argomento. 
Senza alcun dubbio, nonna Amalia avrebbe avuto il suo bel dire a riguardo ed era una vera fortuna che quel giorno non fosse nei paraggi, altrimenti le avrebbe dato instancabilmente il tormento fino a convincerla a sputare il rospo sul caro "dottorino"! Non che ci fosse poi molto da raccontare, a dir la verità. 
Ma le premesse facevano ben sperare per il futuro. 


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« Alice, eccoti finalmente! Ti devo dire una cosa... » 

Paolone si trovò quasi costretto a placcarla sulla soglia della saletta comune degli specializzandi per poter catturare la sua sfuggente attenzione. 
Sembrava alquanto agitato. 

« Non puoi aspettare che vada prima da Claudio per fargli sapere che sono arrivata? » lo apostrofò frettolosamente Alice, lanciando un'occhiata nervosa in fondo al corridoio, dove si trovava l'ufficio di Conforti. Probabilmente Claudio era già lì da un pezzo, in attesa che lei lo raggiungesse per fare colazione insieme 

« Si tratta di Calligaris » prosegui' imperterrito Paolone con una certa nota d'impazienza nella voce « Ha chiamato pochi minuti fa in saletta pensando che fossi già in Istituto... voleva che ti riferissi che stamattina lui e Visone andranno nuovamente ad interrogare i genitori di Sperduti, alla luce delle nuove scoperte »

« E vuole che li raggiunga lì? » intervenne Alice, cercando disperatamente con lo sguardo l'orologio da parete appeso nella sala comune « Ma è tardissimo! Se non mi presento nell'ufficio di Claudio entro-- » 

« Claudio è fuori da ore, mia cara » chioccio' a quel punto Ambra, più acida e maligna che mai in quel suo ridicolo e costosissimo tubino color albicocca, ennesimo regalo del fidanzato riccone di turno « E visto con chi si stava accompagnando, dubito fortemente che il tuo ritardo possa in qualche modo destare il suo interesse » 

« Perché? Con chi era? » fece Alice con un finto tono disinvolto, schiarendosi appena la voce. 

« Con quella stangona della sua ex, ovviamente! » ribatté Ambra come se fosse la cosa più scontata di questo mondo. 

Alice, al contrario, si sentì mancare il terreno sotto i piedi.
Non riusciva a credere che Claudio potesse averle fatto una cosa simile, non dopo tutto quello che si erano detti. 
Eppure i fatti parlavano chiaro. 
Era scappato via a gambe levate da casa sua per poter trascorrere l'intera mattinata con Beatrice, la sua storica ed inarrivabile ex, la stessa che lo aveva mollato una decina di anni prima per poter inseguire la sua carriera, contribuendo così in buona parte alla trasformazione di Claudio nel cinico "Grinch dell'amore" che tutti loro conoscevano. 

Era ancora impegnata ad elaborare mentalmente mille e più scenari fantasiosi per eliminarli entrambi dalla faccia della Terra, quando la suoneria del suo cellulare trillò vistosamente, riportandola con la mente al presente. 

« Dottor Calligaris, mi dica! » esclamò, affrettandosi a rispondere dopo aver sbirciato con la coda dell'occhio il nome apparso sullo schermo.  

« Allevi, ci sono delle importanti novità sul caso Sperduti » la ragguagliò subito Calligaris « Avevo riferito al suo collega di dirle di raggiungerci alla villa degli Sperduti, ma sarebbe meglio che venisse direttamente qui al commissariato. C'è qualcosa che vorrei mostrarle »

« Dieci minuti e sono da lei » gli assicurò Alice, prima di concludere al volo la chiamata e sfrecciare a tutta velocità fuori dall'Istituto. 

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Quando Calligaris aveva accennato al telefono ad alcune "novità" sul caso, la prima cosa che Alice aveva pensato era che lui e Visone fossero riusciti a tirar fuori qualche interessante informazione dall'interrogatorio degli Sperduti, invece quel nuovo reperto giunto tra le mani della polizia avrebbe potuto mettere la parola "fine" alle indagini e consegnare l'assassino di Riccardo alla giustizia, ancor prima che quella giornata potesse giungere al termine. Era la proverbiale "svolta" che stavano inseguendo ormai da giorni e, paradossalmente, era sempre rimasta nascosta ad un palmo dal loro naso, cacciata in fondo ad un cassetto nella stanza da letto della vittima, tra vecchi appunti di scuola e qualche pacchetto di sigarette dimenticato lì da chissà quanto tempo.
In effetti, se non fosse stato per la leggendaria testardaggine di Calligaris e della sua squadra, probabilmente non l'avrebbero mai neppure riportata alla luce. 

« Sembra che qualcuno abbia tentato di rendere illeggibile il contenuto del nastro utilizzando dei bagni chimici o roba simile, ma per fortuna il nostro reparto informatico è riuscito a recuperare gran parte delle immagini... » spiegò Calligaris ad Alice, riferendosi proprio a quelle misteriose registrazioni video delle telecamere di sicurezza a circuito chiuso della proprietà degli Sperduti, rinvenute quasi per caso tra gli effetti personali della vittima. 

« Qualcosa d'interessante? » domandò Alice con lieve impazienza, spiando lo schermo del computer al di sopra della spalla di Calligaris in attesa di vedervi comparire qualcosa di abbastanza sconcertante da poter giustificare una chiamata alle armi tanto tempestiva.  

« In caso contrario non l'avrei fatta venire qui, le pare? » sentenziò il burbero ispettore, rivolgendole di traverso una fugace occhiata sorniona « Ecco...ecco qui. Lo vede? » aggiunse poi, indicando con la mano qualcosa sul monitor. 

O meglio...QUALCUNO. 

« Ma quello è Alessandro Marchesi! » esclamò subito Alice, riconoscendo all'istante il volto del giovane assistente del signor Sperduti, il ragazzo che si era mostrato piuttosto reticente durante il loro interrogatorio e che aveva puntato severamente il dito contro il bulletto Scapece « Però il fatto che frequentasse la villa non è una scoperta così sconvolgente, no? Il padre di Riccardo ha detto che per loro era praticamente un secondo figlio! »

Calligaris e Visone si scambiarono un'occhiata d'intesa che non sfuggì affatto all'attenzione di Alice e, stranamente, non impiegò poi molto tempo a comprenderne il significato. 
La registrazione proseguì ancora per qualche secondo, senza destare in lei alcuna particolare meraviglia...almeno fino a quando sulla scena non entrò in gioco una seconda figura. Riccardo Sperduti, la loro vittima. 
Le bastarono appena pochi istanti per capire che tra quei due scorreva un sentimento ben più profondo di una semplice amicizia tra ragazzi. Lo si vedeva dal modo in cui si sfioravano, da come i loro sguardi complici si cercavano nell'oscurità...e dalla tenerezza dei loro baci. 

« Beh, direi che a questo punto è chiaro che era proprio Marchesi il ragazzo che Riccardo stava frequentando di nascosto » esordì Alice dopo qualche istante di intontito silenzio, allontanandosi dalla poltrona di Calligaris per ritornarsene placidamente all'altro lato della scrivania « Quello che non capisco è...perché tutta questa segretezza? Il cellulare misterioso, gli incontri clandestini fuori dalle mura della proprietà, le bugie raccontate ai genitori...non mi sembra che gli Sperduti siano di vedute così ristrette, o sbaglio? »

Raddrizzandosi contro lo schienale della poltrona, Calligaris prese a grattarsi distrattamente il testone con fare pensieroso.

« Non dovrebbe mai giudicare le persone in base alle prime impressioni, signorina, non è un atteggiamento saggio nella nostra professione » la redarguì poi con tono quasi paterno « Lo sa come si dice, no? E' facile spendere parole dolci quando i guai sono al di fuori delle proprie mura domestiche, ma quando ci ritroviamo a vivere certe esperienze di persona...beh, le opinioni possono anche cambiare! »

« Sta dicendo che, secondo lei, i genitori di Riccardo non avrebbero accettato la sua omosessualità? » 

« Forse sì...forse no. Quel che è certo, è che un giorno quel ragazzino avrebbe messo le mani su un enorme impero finanziario e chi detiene simili fortune milionarie ha sempre bisogno di nuovi eredi per poter portare avanti la dinastia. Capisce dove voglio arrivare? »

Alice annuì debolmente con la testa.
Capiva, eccome se capiva. 
Riccardo aveva deciso di reprimere la sua vera natura per proteggere il "buon nome" della sua famiglia, nascondendosi nella notte come un ladro solo per potersi ritagliare di tanto in tanto qualche momento per poter essere davvero se stesso, senza più maschere o mezze verità...già, ma a quale prezzo? 

« C'è una cosa che ancora non capisco... » mormorò d'un tratto Alice, lo sguardo leggermente vacuo, rivolto verso la finestra « Scapece ha raccontato di aver ricattato Riccardo soltanto per dare una lezione ad Alessandro e mettergli pressione, giusto? Questo significa che era Alessandro - e non Riccardo! - a temere di uscire allo scoperto con gli Sperduti e tutti gli altri! Anche perché lo stesso Scapece ha ammesso che Riccardo non temeva in alcun modo di rivelare la verità ai suoi genitori... »

« Dove vuole arrivare, dottoressa? » la apostrofò a quel punto Calligaris, la fronte corrugata quel tanto da conferirgli una vaga espressione interrogativa.  

« A qualcosa di molto spiacevole, temo » rispose Alice in un sussurro, accostando a sé con una mano la fotografia identificativa di Marchesi appoggiata sulla scrivania di Calligaris per gettarle un'ultima occhiata.

Se Alessandro aveva mentito così spudoratamente su una cosa tanto importante come la natura della sua relazione con Riccardo, per estensione, avrebbero dovuto aspettarsi bugie ben peggiori da parte sua. 
Sperava con tutto il cuore di sbagliarsi.

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« Chi non muore si rivede, Allevi! » 

La voce tonante e sarcastica di Claudio la raggiunse a tradimento dal fondo del corridoio d'ingresso del Dipartimento di Medicina Legale dell'Istituto, non appena mise di nuovo piede nell'edificio, circa un'ora dopo essersi congedata da Calligaris ed essere riuscita quasi per miracolo a sopravvivere alla folle ed agguerrita giungla del traffico mattutino della Capitale. 
Era talmente nervosa che la borsa le crollò dritta sul pavimento, quando tentò di scaraventarla - senza troppa fortuna - sul bancone della sala degli specializzandi. 

« Questa battuta dovrei farla io a te, non credi? » ribatté Alice visibilmente risentita, raccogliendo con un gesto di stizza la borsa dal pavimento per poi lanciarla senza troppa cortesia sulla sedia vuota più vicina. 

Claudio la fissò senza capire.

« Che cosa c'entro io, scusa? » fece, cascando letteralmente dalle nuvole « Ti ho lasciato un messaggio stamattina, no? Ti avevo dato appuntamento per fare colazione insieme, ma tu non ti sei presentata. »

« In realtà non è andata proprio così! » sbottò Alice, irritata « Io sono arrivata in Istituto e tu eri già andato via con Miss Gambe-Da-Urlo. Avresti dovuto vedere Ambra come si è divertita a sbattermelo fieramente in faccia... »

« Alice, ascolta... »


« No, Claudio, ascoltami TU! » lo interruppe bruscamente lei, lo sguardo che lasciava presagire fulmini e tempeste all'orizzonte « Se tutto questo per te è soltanto uno stupido gioco, l'ennesima tacca sulla tua cintura da playboy incallito, cerca di dirmelo in tempo...ok? Grazie agli alti e bassi che mi ha regalato Arthur nell'ultimo anno, ho già vissuto abbastanza vicissitudini sentimentali da poterci riempire una vita intera...credimi, non ho proprio alcuna voglia di ripetere l'esperienza anche con te. »

A dispetto di qualsiasi funesta aspettativa, Claudio riuscì a sorprenderla, accogliendo il suo sfogo estemporaneo con un atteggiamento tutt'altro che guerrigliero.
Forse perfino...comprensivo.

« Scusami, hai ragione. Avrei dovuto dirti prima che Beatrice ed io stiamo lavorando ad un progetto di ricerca per conto del nostro Dipartimento » esordì con disarmante dolcezza, sfiorandole teneramente una guancia con il dorso della mano « Non ci stiamo frequentando, se è questo quello che pensi. E' solo che...il nostro progetto della Virtopsy ormai sta procedendo a gonfie vele e così lei mi ha proposto di allargare l'attuale campo di ricerca e sperimentazione per riuscire ad attirare l'attenzione di alcune grandi compagnie d'oltreoceano, le stesse che potrebbero concederci finalmente quei finanziamenti internazionali che stiamo aspettando da anni. Capisci quant'è importante? E' l'occasione che sto inseguendo da tutta la vita... »

Alice lo fissò in silenzio, totalmente rapita da quell'entusiasmo trascinante e da quella passione contagiosa che Claudio riusciva inevitabilmente a trasmetterle ogni volta che si ritrovavano a discutere del loro lavoro. 
Nessun altro in quel posto sembrava amare la Medicina Legale tanto quanto Claudio, forse soltanto lei. 
Un'altra cosa che avevano in comune. 

« Non sono arrabbiata » mormorò infine Alice, tentando goffamente di rimediare alla precedente - penosa - scenata di gelosia degna della peggior rappresentazione mai concepita dell'Othello shakespeariano « Insomma...non voglio di certo impedire al grande genio di Claudio Conforti di surclassare il Supremo sull'Olimpo dei medici legali! » aggiunse poi con una punta di sardonica ironia, per riuscire a strappargli un sorriso. 

Scrollando appena la testa con divertita rassegnazione, Claudio le spostò una ciocca di capelli dalla fronte, sistemandogliela dolcemente dietro l'orecchio. Un gesto, questo, che bastò a farle serpeggiare un brivido di piacere lungo tutta la schiena. Accidenti se quel tizio sapeva come farle scivolar via ogni paturnia, era un vero maestro!

« Mi piace immaginarti come la mia groupie personale » le sussurrò con voce suadente, facendo scorrere piano un dito lungo la morbida linea del suo collo in una carezza bollente che quasi le bruciò l'anima « Ascolta...che ne dici se stasera, dopo la fine del mio turno, vengo a prenderti a casa e ce ne andiamo a farci una pizza insieme a Trastevere? Conosco un posticino perfetto per l'occasione. Pensi che possa essere sufficiente per farmi perdonare? »

« Diciamo che potrebbe essere un buon inizio » ribatté Alice, con fare bonariamente sostenuto « Alle nove va bene? »

« Perciò...nove e trenta? »

« Stai forse insinuando che io sia una ritardataria? »

« Io?! Non oserei mai calunniarti in questo modo, Allevi! » 

« Attento, Conforti, potrei cambiare idea »
   

« Non sia mai! »

E rinunciando ad ulteriori dichiarazioni compromettenti, Claudio si chinò rapido verso di lei per rubarle un bacio, svanendo poi subito dopo nel corridoio esterno, in un guizzo di camice bianco.

« RUFFIANO! » gli urlò Alice alle spalle, senza però riuscire a trattenere un largo sorriso compiaciuto. 

Chissà, magari era vero che insieme avrebbero combinato soltanto un ennesimo enorme disastro, ma ora come ora non desiderava nient'altro che godersi ogni attimo trascorso insieme. Anzi, se c'era una sola cosa che aveva imparato dal suo lavoro era che, nella vita di ogni singolo essere umano, ogni momento poteva essere l'ultimo. 
Nessuna certezza, nessuna previsione infallibile. 
L'unica cosa saggia da fare per evitare di dimenarsi attraverso una fitta rete di rimpianti, era godere pienamente di ogni singolo istante di felicità rubato al tempo.
E lei aveva tutta l'intenzione di farlo. 

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« Oddio Silvia, sei proprio un martello pneumatico quando ti ci metti, eh! Te l'ho già ripetuto cento volte...no, l'altra notte non è successo niente tra me e Claudio! Abbiamo mangiato una pizza, abbiamo guardato qualche episodio di Scandal in tv e poi siamo crollati a dormire sul divano. Eravamo stanchi morti, non saremmo riusciti neanche a combinare qualcosa di buono...no, te l'ho detto, sono da sola...mi sto preparando per la cena »

Roteando ripetutamente gli occhi al soffitto, continuò imperterrita ad assimilare per pura osmosi ogni singola teoria sentimentale - o meglio scenario pseudo-apocalittico - prospettatole al telefono dalla sua migliore amica, almeno fino a quando il suono improvviso di una notifica di messaggio proruppe dal suo cellulare, calamitando con allarme la sua attenzione. Che Claudio c'avesse ripensato? 
Oh Dio, no...aveva impiegato due ore e mezza per sistemarsi i capelli e scegliere cosa indossare per la serata, non poteva assolutamente darle buca!

Congedata in quattro e quattr'otto la sua migliore amica - ma soltanto dopo averle promesso solennemente di farsi sentire più tardi per un completo resoconto della serata con Claudio - si fiondò letteralmente verso il tavolo della cucina, lì dove aveva adocchiato l'ultima volta il suo cellulare. 
Un lungo sospiro di sollievo proruppe dalle sue labbra quando si rese conto che il messaggio non era di Claudio, bensì di Calligaris. Forse c'erano novità sul caso Sperduti. 

 

【 Marchesi scomparso. Spiccato mandato di cattura a suo nome. 
Appuntamento domani mattina da Conforti per ultimi aggiornamenti 】


Per ragioni imperscrutabili, quel messaggio riuscì a suscitare in lei una spiacevolissima sensazione d'inquietudine, la stessa che, di solito, percepiva in modo chiaro quando stava per accaderle qualcosa di terribile. 
Magari la ragione di tanta preoccupazione risiedeva nel fatto che fosse stata proprio lei a sospettare un coinvolgimento diretto di Marchesi nell'omicidio del giovane Sperduti, o forse semplicemente si era lasciata trasportare troppo dall'emotività finendo di nuovo per farsi suggestionare dal caso. 
La sua solita vecchia debolezza di sempre. 
Qualunque fosse la ragione dietro quella pessima sensazione, comunque, sperava solo che tutta quella negatività le scivolasse via di dosso il più in fretta possibile. L'ultima cosa che desiderava per quella serata era che Claudio la vedesse ridotta in quelle condizioni, e finisse per ricamarci sopra in puro stile Conforti...niente tatto e tanto sarcasmo.
 
"DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN"

Al suono del campanello, il cuore di Alice fece un tale balzo nel petto che quasi le parve di percepirne il battito sincopato in fondo alla gola. 
Con lo sguardo cercò in fretta le lancette dell'orologio da parete della cucina. 
Erano soltanto le otto e mezza. 
Va bene che stavolta si era addirittura superata in quanto a puntualità, pensò tra sé e sé, ma un'ora netta di anticipo sulla tabella di marcia era eccessiva perfino per un tipo previdente come Claudio!

« Non ti pare di esagerare un po', Conforti? Ci sta che non ti fidi della mia tempistica, ma addirittura presentarti alla mia porta con un'ora d'anticipo mi sembr- »

Tutto ciò che avrebbe voluto aggiungere - o urlare - le rimase incastrato in fondo alla gola nel preciso istante in cui, spalancando l'uscio, si ritrovò faccia a faccia con Alessandro Marchesi. 
Sentì i muscoli pietrificarsi di colpo sotto quello sguardo raggelante, mentre il cuore prese a galoppare selvaggio nel petto come se stesse cercando di schizzarle via.
Un attimo prima erano lì in piedi, sulla soglia del suo appartamento...e un attimo dopo non v'era rimasto nient'altro che un uscio spalancato e l'eco soffocata di un grido nell'aria. 



 NOTE DELL'AUTORE: Ed eccoci di nuovo qui!
Prima di tutto, permettetemi di scusarmi per questa luuuunga attesa, ma sono stata senza pc per oltre due mesi e dunque non ho potuto aggiornare la storia. Seconda cosa...che ve ne pare di questo plot twist? O sarebbe meglio chiamarlo "cliffhanger"? Bah, direi che entrambi i termini rendono bene il concetto. Ovviamente, come avrete già capito, ci stiamo avvicinando alla fine della storia (SIGH SOB), ma come si concluderà l'altalenante epopea sentimentale della nostra Alice?
Beh, per scoprirlo, non dovete fare altro che continuare a seguire la storia! AL PROSSIMO CAPITOLO ;)

 
   
 
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