Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: Lovy91    09/06/2017    1 recensioni
Kaito è alla ricerca di Pandora, la pietra preziosa che è costata la vita a suo padre Toichi. Dopo l'ultimo furto cambia tutto: Saguru sospetta di Kaito e l'organizzazione ha deciso di scoprire se il ladro è veramente Toichi Kuroba. In particolare il rapporto con Aoko comincia a cambiare e il ragazzo si rende conto della delusione enorme che proverebbe se scoprisse che lui è Ladro Kid.
Il più grande ladro del mondo si rende conto di essere in mezzo a un triangolo pericoloso da cui dipende la sua libertà, la vita e l'amore...
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akako Koizumi, Aoko Nakamori, Ginzo Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Saguru Hakuba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

10° Capitolo


Perché l'ho fatto?



Ruberò la splendente stella dell'India a villa Benkei sabato.


                                                                                                                                                                                            Ladro Kid


<< Voglio agenti a tutte le uscite. Controllate patenti, carte d'identità, passaporti! >>.
Nakamori dava ordini ed era più nervoso del solito. Nathan Connery era al suo fianco, un uomo sui trentacinque anni, moro e con occhi grigi, alquanto alto e snello. Vestiva con un completo nero e una camicia bianca, in tasca aveva un orologio con la catenella.
La mostra sarebbe stata aperta al pubblico alle 19.30. Senza un orario era certo che Ladro Kid avrebbe rubato la gemma al culmine della mostra, quando il direttore avrebbe esposto la bacheca contenente il gioiello su un palco rialzato, sotto la luce dei riflettori. Era un uomo furbo, con un'intelligenza sopra la media e quando aveva deciso di portare la gemma in Giappone, sarebbe stato quasi deluso se Ladro Kid non avesse mostrato alcun interesse. Le sue gesta erano giunte fino a New York ed era curioso di vedere se era davvero bravo come affermavano.
<< Mi fido di lei, ispettore >>.
<< Ho mobilitato ottanta agenti per la vostra gemma >>, disse lui, gonfio d'orgoglio. << Il palco sarà assediato sotto e sopra dalle migliori forze dell'ordine. Dato che Ladro Kid ha l'abitudine di mischiarsi tra i miei agenti ho ordinato di non lasciare la sala. In sostanza, quelli che saranno dentro a proteggere il gioiello non potranno uscire né entrare una volta iniziata la mostra >>.
<< Ingegnoso ma ho la sensazione che il più grande ladro del mondo non si farà fermare da queste piccolezze >>, disse Connery.
<< Sono tutti muniti di maschere antigas, allarme sonoro e parole d'ordine >>.
Lo guidò fino alla stanza dove c'era il palco e indicò il tetto, sopra i riflettori.
<< Se Ladro Kid metterà piede sul palco mi basterà premere questo >>, mostrò un piccolo congegno con un pulsante rosso. << E si abbasserà un cancello che bloccherà tutti i presenti sul palco e l'unico modo per uscire è una parola d'ordine segreta >>.
Connery si mostrò piacevolmente sorpreso. << Posso sapere qual è?>>.
<< No, si trova in un posto impossibile da espugnare! >>, rispose gongolando.
<< E sarebbe? >>
L'ispettore si puntò un dito in fronte. << Nella mia testa! >>.
<< Ottimo, lei non è uno sprovveduto >>.
Nakamori scoppiò a ridere, sicuro di aver raggirato Ladro Kid.


Kaito era al parco con Aoko. Lei voleva godersi la prima giornata di sole dopo cinque giorni di pioggia e l'aveva accontenta. Le temperature si erano abbassate e la ragazza indossava un maglioncino e una sciarpa rosa arrotolata al collo. Mentre giocava con un cagnolino, Kaito usava un piccolo binocolo per spiare le mosse degli agenti dall'altra parte della strada: quel parco si trovava di fronte alla villa scelta per la mostra. Era una maestosa villa su tre piani, di proprietà di una delle più ricche famiglie giapponesi ed era stata scelta per la bellezza degli ambienti. Anche se era un'abitazione, inutilizzata tra l'altro, aveva sistemi di sicurezza eccellenti.
<< Nakamori si sta impegnando sempre più >>, mormorò, rimettendo il binocolo nella giacca, per niente turbato, sicuro delle sue capacità. La proprietaria con il cagnolino era andata via e Aoko ritornò dal ragazzo.
<< Quanto era carino! >>, disse entusiasta. Poi si strofinò le mani sulle braccia. << Che freddo! Cioccolata calda? >>.
Un quarto d'ora dopo erano davanti a due tazze fumanti. Aoko gustava la bevanda, era golosa di dolci. Kaito beveva la sua distrattamente, aveva fatto ricerche su Connery: in un'intervista aveva detto che solo un matto avrebbe tentato di rubare i suoi gioielli e le sue opere. Era una sfida interessante ma doveva essere comunque cauto.


La sera si trovava a cena dai Nakamori.
L'ispettore era tornato a casa, la prima volta da quando era arrivato l'avviso del furto. Aoko si era impegnata a cucinare una cena diversa ma entrambi pensarono che era meglio se non l'avesse fatto. Mangiarono tutto comunque e Kaito si trattenne dal prenderla in giro.
Nakamori era alla seconda birra.
<< Papà, devi essere lucido per domani sera! >>, lo rimproverò la figlia.
<< Figuriamoci >>, fece lui. << Quel ladruncolo non supererà mai la mia gabbia >>.
<< Cos'hai pensato stavolta? >>. Aoko era sempre curiosa di conoscere i piani contro il ladro.
<< Dovrà conoscere la parola segreta per sbloccare la gabbia! >>, mandò giù la birra. Era tranquillo, aveva ideato un piano infallibile.
Kaito si mise sull'attenti.
Una parola d'ordine?
Il ragazzo strinse i pugni sotto il tavolo. Era sicuro che avrebbe avuto un solo tentativo e poi la gabbia si sarebbe bloccata. Doveva mettere insieme le parole più probabili riguardarti Nakamori.
<< Poi sembra che Connery abbia una sorpresa per lui >>.
Una sorpresa?
Kaito si chiese cosa potesse mai essere da non dirlo all'ispettore.
<< L'importante è spedirlo dove merita >>, disse Aoko.
Kaito abbassò lo sguardo sul suo piatto, cercando di ingoiare le ennesime parole di odio verso di lui, cercando di pensare che erano per Ladro Kid e non per Kaito...


Pioveva e avrebbe continuato fino al giorno dopo.
Saguru avrebbe saltato le lezioni del pomeriggio per recarsi alla villa. Kaito guardava fuori, con aria contrariata: le previsioni avevano detto pioggia, non diluvio. Non avrebbe mai potuto usare l'aliante con quel tempaccio e scappare a piedi non era impossibile ma nemmeno la strategia migliore. Scrisse un messaggio a Jii, chiedendogli di controllare un'ultima volta la macchina.
All'ora di pranzo Kaito andò in bagno per visionare alcuni dettagli dal tablet e Aoko rimase a chiacchierare con Keiko e Saguru.
<< Cosa metterai stasera Aoko? >>, le domandò l'amica.
<< Ancora non ci ho pensato, a causa del tempo >>.
<< Qualsiasi cosa metterai andrà bene >>, disse Saguru.
Aoko arrossì. È sempre così gentile...
<< Stasera fai del tuo meglio! Spero di assistere alla sua cattura >>.
<< Non ti deluderò >>, le promise. Keiko fu chiamata da una compagna per risolvere un esercizio e rimasero soli.
<< Peccato che Kaito non sia voluto venire >>, aggiunse, un po' delusa.
Saguru colse la palla al balzo. << Come mai? >>.
<< C'è uno show di magia in TV, lui non se ne perde uno >>.
<< Poteva esserci d'aiuto, data la sua bravura nel campo magico >>.
Ad Aoko si illuminarono gli occhi. << Sì! Anche se l'altra volta nemmeno lui è riuscito a catturare Ladro Kid >>.
Deve essere difficile catturare se stessi. << A volte penso a Ladro Kid nella sua vita privata >>, disse, cambiando discorso.
<< Vita privata? >>. Aoko ci penso su. Per lei era solo un ladruncolo, affamato di notorietà, non l'aveva mai visto come una persona “normale”. Però anche lui doveva avere una famiglia, degli amici, passioni e magari un lavoro o seguiva un corso di laurea.
<< Insomma, potrebbe essere chiunque >>, fece spallucce. << Io, Keiko... >>, guardò Aoko. << Kaito >>.
La ragazza non seppe trovare il motivo però non riuscì a ribattere per i primi dieci secondi, poi fece una piccola risata. << Kaito? Impossibile >>.
<< Oh certo >>, la salutò e si allontanò, con un sorriso. Mettere dubbi ad Aoko era quello che voleva, per poi avere più informazioni possibili dalla fonte migliore.
Aoko avvertì disagio, come se le parole di Saguru avessero colpito qualcosa dentro di lei.
Scosse la testa, come per scacciare quel pensiero stupido.
Tu non lo faresti mai, vero Kaito?


<< Signorino ma è proprio sicuro? >>.
Kaito sfiorò i sedili della macchina. << Assolutamente >>.
<< Se la signora Chikage... >>. Jii sudò freddo. La cordiale signora Kuroba poteva diventare una donna molto pericolosa se si arrabbiava e tenerle un segreto non piaceva al vecchio aiutante.
Kaito giocherellava con la pistola spara carte e puntò gli occhi blu su Jii. << Mia madre non lo saprà se nessuno glielo dice >>.
<< Io farei qualsiasi cosa per lei signorino ma... >>, si asciugò il sudore della fronte con un fazzoletto ricamato.
<< Ho deciso >>, ribatté, testardo.
<< Siete proprio uguale a vostro padre, quando vi mettete in testa una cosa niente vi fa cambiare idea >>.
Kaito sorrise, colpito da quel paragone. Era sempre orgoglio quando gli dicevano che somigliava a suo padre e aspirava a diventare un mago più bravo di lui, era quello che avrebbe voluto.
Jii andò via per preparare il suo travestimento. Controllava gli ultimi dettagli della macchina quando avvertì un rumore familiare. Uno dei dischi registrati da Toichi iniziò a diffonderne la voce per la stanza. Il figlio era ancora seduto in macchina.
<< Kaito >>, iniziò. << Ci sono volte in cui la magia aiuta le persone >>.
Il ragazzo ascoltava attentamente.
<< La magia rende felice le persone, non è una forma d'inganno. La tua magia deve donare un sorriso, una fiamma di meraviglia che illumina i loro occhi. Deve donare solo sensazioni positive, mai negative. Il compito di un mago è questo: vedere la meraviglia nell'anima del suo pubblico. Quando lo farai, allora saprai di aver svolto il tuo compito. Hai capito, Kaito? >>.
Il ragazzo non si mosse, pensando a quella lezione e concluse che aveva ragione. Ladro Kid mentiva e ingannava. La sua magia era, invece, sincera e quando si esibiva davanti ai suoi fans riusciva a vedere quello che il padre gli aveva appena spiegato.
Sfiorò il volante. << Capito, papà >>.


Alle diciotto e trenta le porte della villa furono spalancate. Prima di giungere alla sala del palco c'erano aperte altre sale: alcune con mobilio antico, sfarzose e magnifiche, dipinti custoditi gelosamente.
Benkei Shibata era l'erede della villa. Il primogenito della stirpe Shibata, possedevano aziende che producevano auto di lusso esportate in tutto l'oriente. Quella villa era stata acquistata dal bisnonno, Izo Shibata, a fine ottocento e non ci viveva più nessuno da circa trent'anni, poiché la sede principale era stata spostata a Aomori da Tokyo. Da quel momento la villa era usata per convegni, mostre ed esposizioni di gemme preziose come la stella dell'India.
Kaito era consapevole che l'unico modo per arrivare sul palco era prendere il posto di Benkei Shibata. I poliziotti a guardia del gioiello erano già in posizione e nessuno poteva lasciarla. Intanto varcò la soglia come un quarantenne dall'aspetto florido, capelli biondi e giacca pesante. Studiò un po' la situazione, fingendosi un ospite che ammirava le opere, i vasi e le sculture di proprietà della facoltosa famiglia. C'erano tre guardie per sala e fissavano ogni persona.
Kaito pensò alla parola d'ordine, era la cosa più spinosa. Si chiese cosa mai avesse potuto scegliere, qualcosa che Ladro Kid non poteva sapere. Salì al secondo piano e trovò Jii, ammirava la statua di un angelo.
Si mise al suo fianco, era travestito da trentenne.
<< La statua è davvero bellissima >>, commentò. Era un codice per riferirsi alla sicurezza.
Kaito annuì e sorrise. << Ritengo che poteva essere definita meglio >>.
Si allontanò ed entrò in un'altra sala. Rubare implicava più di un piano e di una via di fuga, Kaito ne elaborava almeno tre e difficilmente falliva il primo e ne costruiva altri mentre ispezionava il luogo. Le finestre non si potevano aprire, erano bloccate con dei banali lucchetti e non c'erano condotti di aerazione in cui infilarsi. Arrivò alla stanza dei quadri floreali: c'erano cristalli a forma di fiore, vasi di fiori freschi e affreschi bellissimi alle pareti. Proprio lì vide Aoko in compagnia di Saguru, stavano commentando un quadro che ritraeva fiori rossi.
Kaito non riuscì a muoversi perché si era incantato a guardarla: il vestito monospalla nero, la spilla di brillanti che formava un drappeggio di chiffon sul seno. Le gambe velate dalle calze e un paio di tacchi neri, chiusi. I capelli sciolti e un bracciale di strass si coordinava con la spilla. Non si era mai reso conto quanto Aoko fosse diventata femminile: crescere insieme non gli aveva permesso di rendersi conto che anche lei era una ragazza, una bellissima e giovane ragazza.
Saguru parlava e guardava il quadro, lei lo ascoltava incantata. Kaito ridusse gli occhi a fessura e strinse i denti, poi si scrollò di dosso tutte quelle sensazioni e tornò a concentrarsi, non poteva permettersi errori. Il programma sul dépliant diceva che l'esposizione del gioiello sarebbe cominciata alle 19.30 e durava trenta minuti. Il signor Shibata sarebbe salito sul palco dieci minuti prima per controllare che tutto fosse apposto insieme a Connery. Il terzo piano era stato scelto per l'esposizione, lì avevano sigillato le finestre con delle catene, quindi era costretto a scendere al piano inferiore per fuggire, nella tasca interna della giacca bianca teneva pronti gli arnesi per scassinare i lucchetti.


<< I significati dei quadri non li capisco spesso. A te piace l'arte Saguru? >>.
<< A Londra ci sono musei con opere straordinarie, ci andavo spesso nel mio tempo libero. Ho letto che questo quadro è stato dipinto dalla nonna della famiglia Shibata, Mayu Andou, da nubile >>.
Aoko ammirava il quadro con i grandi fiori rosso sangue, alcuni appassiti e molti petali adornavano il tavolo dipinto.
<< Ricorda un po'... il sangue >>, disse Saguru.
<< Hai ragione. Chissà cosa pensava mentre lo dipingeva >>, si chiese la ragazza.
<< I pensieri degli artisti rimangono privati, credo sia giusto >>.
Aoko annuì. << Sono d'accordo! Comunque lo trovò un pochino inquietante con tutto quel rosso così cangiante! Visto che siamo in tema, Saguru di che gruppo sanguigno sei? >>.
<< Gruppo A, molto comune. E tu? >>. Saguru non vedeva l'ora di fare la domanda che tanto aspettava.
<< Io sono gruppo B. Con Kaito scherzo spesso che se un giorno ne avrò bisogno, lui sarà il primo che chiamerò! >>, raccontò, ridendo al ricordo del giorno in cui l'aveva detto e il ragazzo, che non amava aghi e medici, era inorridito.
<< Perché proprio lui? >>. Saguru era impaziente, era un passo dalla rivelazione che attendeva da tempo.
<< Anche Kaito è del gruppo B >>.
Aoko vide Saguru farsi silenzioso e uno strano sorriso sulle labbra, appena percepibile ma lo notava. Una fitta alla bocca dello stomaco la mise sull'attenti, non capiva cosa la facesse sentire tanto a disagio, come se avesse tradito qualcosa... o qualcuno.


Kaito guardò l'ora: le diciannove. Entro venti minuti l'erede Shibata sarebbe entrato nella stanza e non avrebbe potuto più intercettarlo, Nakamori aveva dato ordini di non far lasciare la sala a nessuno fino a nuove direttive. Cercò l'uomo tra la folla e lo vide conversare con Connery, quest'ultimo aveva una calma invidiabile mentre lui era tremendamente preoccupato: che figura avrebbe fatto il suo casato se Ladro Kid avesse rubato nella sua proprietà?
Kaito aveva un paio di piani nel caso non si fosse allontanato per sorprenderlo. Alle 19.10 Connery lasciò la sala per recarsi al terzo piano e decise che non poteva più attendere. La sala era molto rumorosa a causa delle persone e del chiacchiericcio, Shibata si avviò tre minuti dopo Connery. Il corridoio era illuminato da possenti lampadari e il pavimento in marmo faceva risuonare qualunque passo. Nei corridoi c'erano gli agenti e pochi ospiti, troppo impegnati a guardare le opere esposte.
Kaito aveva intercettato il segnale e usato la voce di Nakamori per dire all'agente di scorta di Benkei di raggiungere le scale.
<< Parola d'ordine >>.
<< Altair >>. Kaito iniziò a disturbare il segnale. << Altair! >>.
Scosse la ricetrasmittente, infastidito. << Questi affari non funzionano mai >>.
<< Concordo! >>.
Si girò al suono della voce sconosciuta, poi un odore chimico e pungente, le palpebre si fecero pesanti e quasi cadde per terra, se non ci fosse stato Jii a sostenerlo. Entro quattro minuti Benkei sarebbe stato scortato e doveva prendere il suo posto. Jii si occupò del poliziotto e Kaito indossò gli abiti della guardia, Benkei giunse al punto d'incontro.
<< Parola d'ordine >>.
<< Altair >>, rispose prontamente Kaito.
<< Rigel >>, disse a sua volta.
<< Prego, mi segua >>. Gli fece salire le scale ma poi lo trattenne per un braccio.
<< Cosa c'è? >>.
Jii trascinò Benkei addormentato nello sgabuzzino.
A quel punto Kaito si cambiò e indossò la sua faccia, leggendo i dati sulla patente e intascandola per sicurezza. Jii prese il posto della guardia.
Salirono fino alla grande sala con il palco, un tempo ci tenevano piccole produzioni teatrali, la famiglia era famosa per le generose donazioni in campo teatrale, amavano ogni forma d'arte.
Nakamori era in mezzo la sala, disponeva dieci agenti sotto il palco, cinque per le due scale laterali e due alla porta d'ingresso.
<< Signor Shibata! >>, lo salutò Nakamori. << Cosa ne pensa? >>.
Nomi di stelle come parola d’ordine? << Nutro piena fiducia in lei! >>.
<< Semmai dovesse mettere solo una mano sulla stella dell'India non potrà comunque fuggire. Ladro Kid non conoscerà la mia parola d'ordine! >>.
Kaito era tutta la sera che pensava a quella dannata parola. Cosa poteva mai essere che Ladro Kid non sapeva? Salirono sul palco e finalmente vide la gemma.
Era un grande zaffiro ed era chiamato stella grazie al riflesso a forma di essa al centro del gioiello. Sperò con tutto se stesso che fosse Pandora.
Anche Connery era sul palco, chiacchierando al cellulare. Un'altra scorta e stavolta arrivò Saguru, non appena lo vide Kaito pensò che era troppo baldanzoso.
<< Mi perdoni, signor Connery, ora posso sapere qual è il suo trucco? >>.
<< Lo constati lei stesso >>.
L'ispettore si avvicinò alla teca, osservandolo da ogni angolo, poi ci posò la mano e l'allontanò, agitandola e mugolando per il dolore.
<< È incandescente! >>.
Il direttore fece un passo avanti. << Proprio così. La temperatura è troppo alta per qualsiasi essere umano. Per quanto straordinario, Ladro Kid è sempre un comune mortale. Se proverà ad alzare la teca avrà un'ustione sulla mano e, a quel punto, nel caso riesca a fuggire e travestirsi, basterà controllare le mani di tutti >>.
<< Il calore non rovinerà la gemma? >>, domandò Saguru.
<< Sotto il cuscino c'è un sistema che mantiene umido l'ambiente all'interno quanto basta per conservare la purezza della stella dell'India >>.
<< Ottima idea! >>, esultò Nakamori, pur soffrendo per la leggera scottatura.
<< Sono d'accordo >>, concordò Saguru.
Kaito era perplesso: era sicuro di aver visto Connery toccare la teca per controllare il gioiello senza nessun tipo di protezione, quando era sulla soglia della sala.
L'orologio segnava tre minuti alle 19.30. Mantenere la calma era fondamentale per un ladro e fece una lista mentale di cosa doveva risolvere: la parola d'ordine e quella stupida teca incandescente.
Una parola che Ladro Kid non può conoscere?
Poi un'illuminazione. Forse non la conosceva Ladro Kid... ma Kaito Kuroba sì! Conosceva Nakamori da dieci anni. Si domandò quale fosse la cosa più importante per lui.
Ma certo! Aoko!
Kaito aveva trovato la chiave di lettura e ora non gli restava che scartare quelle troppo ovvie come il nome della figlia, della bambola preferita da piccola. La memoria vagò nel passato, ricordandosi un aneddoto legato al nome di Aoko. Il suo sguardo andò allo zaffiro e un altro lampo passò nel suo cervello, da sotto la maschera fece un largo sorriso
Ora doveva risolvere il problema del gioiello. I suoi guanti non erano abbastanza resistenti per quelle temperature così alte, se fosse riuscito ad abbassare la temperatura della teca forse avrebbe potuto sollevarla e non rischiare un'ustione.
Le porte furono aperte e la gente cominciò ad entrare a frotte, tra cui Aoko, impaziente di vedere lo zaffiro e la cattura di Ladro Kid. Il ragazzo non aveva molto tempo, Connery avrebbe illuminato la teca e iniziato la presentazione, con il proiettore dietro di lui, per mostrare le immagini del museo di storia naturale e del paese dove era stata ritrovata.
Alle 19.40 il proiettore fu acceso e Connery si presentò al pubblico giapponese. Un faro illuminò il gioiello, che brillò proprio come una stella. Kaito faceva finta di ascoltare, con un occhio osservava la teca, concentrato, e allo stesso tempo esprimeva una poker face perfetta per la situazione.
Saguru era dietro gli spalti insieme a Nakamori. Quest'ultimo teneva il congegno con il pulsante in mano, pronto a premerlo. Il detective liceale voleva fare il passo successivo: ottenere un campione di DNA da Ladro Kid e successivamente procurarsi quello di Kaito. Doveva solo pensare a come reperirlo, era molto attento a non lasciare nemmeno un capello.


La magia rende felici le persone, non è una forma d'inganno.

La frase di suo padre risuonò nella testa, come se fosse al suo fianco per incoraggiarlo. Si trattava di rendere felice il pubblico, non ingannarlo come invece stava facendo Connery, perché del pubblico non gli importava nulla, voleva solo passare per la persona che aveva vinto contro Ladro Kid, come ci era riuscito con altri ladri molto meno capaci di lui.
Doveva giocare d'astuzia e non mettere mai in dubbio le sue capacità.
Le 19.50.
Inizia lo show.
Un suono metallico interruppe il discorso del direttore, guardò ai suoi piedi e vide delle sfere di metallo.
<< Ladro... >>. Il fumo invase il palco e l'avvolse. Nakamori tossiva e riuscì a premere il pulsante: un rumore assordante penetrò nelle orecchie e una gabbia si chiuse sul palco, imprigionando non solo Ladro Kid ma anche Connery, Saguru e Nakamori. Il fumo si diradò e Ladro Kid era in piedi accanto alla teca, la scala dietro di lui come via di fuga.
La teca era sollevata e il gioiello brillava nella mano destra del ladro. La faccia di Connery era una maschera di puro orrore.
Aoko, dal proscenio, assisteva furiosa, avrebbe voluto urlare mille insulti diversi. La folla era ammirata dal ladro, essere contro di lui era praticamente impossibile.
<< Come diavolo hai fatto criminale?! >>.
<< Magia, mister Connery! Le do un consiglio: non usi mai come arma l'illusione contro un mago >>.
Gli occhi dell'uomo erano iniettati di odio.
Saguru prese le manette. << Tanto non puoi fuggire >>.
Anche Nakamori estrasse le sue. << Stavolta sei in trappola >>.
Il sorriso arrogante, detestato dall'ispettore, si dipinse sul viso del ladro. << Bambina blu >>.
La gabbia rispose al comando vocale e si alzò.
Nakamori rimase a bocca aperta, le manette ciondolavano. << Come?! >>.
Ladro Kid imboccò la scala. << Adieu! >>.
Saguru fu più reattivo. << Prendetelo, cosa aspettate?! >>.
Passò vicinissimo ad Aoko, poté vedere lo sguardo carico d'ira. Corse alla porta e lanciò dietro di sé sfere di luce, che accecarono gli invitati e le guardie.
Nakamori era rimasto immobile sul palco, con le manette sospese a mezz'aria, non riusciva a riprendersi dallo shock. Saguru corse giù dal palco e si lanciò all'inseguimento, sapeva perfettamente dove stava andando. Per concentrare gli agenti al terzo piano aveva lasciato scoperti i piani inferiori e Jii, travestito da guardia, aveva attirato il resto delle forze armate lontano dalla via di fuga del signorino Kaito. Aveva puntato una finestra in particolare, nella sala dei dipinti, sulla destra. Tirò fuori gli arnesi da scasso e in pochi secondi fece scattare i cilindri, aprì la finestra e stava per gettarsi giù. La pioggia era scrosciante, non si vedeva a un palmo di naso.
Udì dei passi ed era certo che fosse Saguru. Teneva pronta una battuta di scherno prima di scappare, si girò e quasi cadde giù dalla sorpresa.
Aoko!
Nemmeno il più temibile dei detective gli avrebbe fatto tanta paura. Il bordo era scivoloso e la sua agilità era venuta meno dopo averla vista, per miracolo riuscì a tenersi.
<< Fermati! >>.
Cosa pensa di fare?!
Con la coda dell'occhio riuscì a vederla, aveva in mano un paio di manette, quelle di Nakamori. Era salita sul palco, le aveva prese ed era corsa dietro a Saguru.
Il detective sentì la voce di Aoko e capì che si trovava con il ladro. Stringendo le manette, avanzò con decisione ma arrivò un forte dolore alla nuca e toccò il freddo pavimento di marmo.
Poi il buio.


Il freddo che proveniva da fuori faceva tremare la ragazza e forse anche un po' di paura. Non pensava a lui come una persona violenta ma non sapeva cosa avrebbe potuto farle pur di sfuggirle. Le dava la schiena, non si voltava.
Aoko, coraggiosa, avanzò ancora verso di lui, mossa dalla voglia di metterlo in gattabuia. Quando aveva sentito la parola d'ordine “bambina blu” un moto di affetto per il padre l'aveva intenerita e aveva odiato Ladro Kid per aver usato quell'espressione per compire il crimine. Il nome Aoko era preso proprio dallo zaffiro e significava appunto, nel linguaggio giapponese, “bambina blu”.
<< Sei davvero spregevole. Come facevi a saperlo?! >>.
Kaito non poteva certo dirle che lo sapeva perché la conosceva dall'infanzia. Stava elaborando una scusa credibile, poi un urlo spaventato gli trapassò le orecchie e i brividi di paura scesero lungo la schiena.
Si voltò e vide Aoko bloccata da un braccio e una pistola di grossa calibro puntata alla tempia. Il cuore smise di battere, i polmoni di respirare. Mai aveva avuto tanta paura nella sua vita.
Snake credette di averlo in pugno. << Dammi Pandora >>.
Non aveva ancora controllato se lo era, le nuvole erano troppo fitte e non c'era nemmeno un raggio lunare.
La cosa più importante era la salvezza di Aoko e non riusciva nemmeno a pensare per la paura. << Lasciala andare! Lei non c'entra niente >>.
Aoko quasi soffocava a causa della presa e il freddo della pistola alle tempie la gettava nel panico più assoluto.
<< Dammi la pietra e la farò vivere >>.
Kaito sapeva che era una bugia, le avrebbe sparato non appena avesse avuto la gemma. Era indifesa e innocente, il senso di colpo quasi lo strozzò. Il ragazzo stringeva la gemma nella mano destra e la sinistra era nella giacca, solo la magia l'avrebbe aiutato.
Fece il gesto di lanciare la gemma e questo distrasse Snake, avido. Con l'altra estrasse la spara carte e gli ferì la mano. Aoko reagì e gli morse il braccio, tanto da lasciargli il segno. Snake vide il braccio sanguinare e sparò un colpo che sfiorò Aoko senza ferirla e si piantò in un quadro. Fu troppo e la ragazza svenne tra le braccia di Kaito.
<< Grosso errore >>, sibilò Snake.
Si preparò a sparare di nuovo ma Kid prese in braccio Aoko e saltò giù. Evitò la pallottola, la pioggia inzuppò presto i loro abiti. Kaito atterrò agilmente sul terreno scivoloso, Snake sparò un terzo colpo dalla finestra e finì in una pozzanghera. La strada era deserta e Kaito corse fino al parco, certo che Snake sarebbe fuggito per evitare la polizia. C'era un suo infiltrato, appuntò mentalmente di fare ricerche su questo.
S'inoltrò in una fitta macchia di alberi e si appoggiò a un tronco, con il respiro affannoso e capogiro. L'adrenalina stava finendo e si era reso conto di quello che aveva rischiato. Spostò i capelli bagnati dal viso di Aoko, ancora svenuta. La pioggia smise e la luna fu scoperta dalle nuvole per qualche secondo, sufficienti a constatare che aveva quasi perso Aoko per niente, dopo aver controllato lo zaffiro.
La teca era solo un'illusione.
Connery utilizzava un telecomando per attivare il calore della teca. Il sistema refrigerante non sarebbe stato comunque sufficiente a mantenere l'integrità della gemma, non avrebbe rischiato di rovinarla. Quando il fumo aveva avvolto tutti, velocissimo, l'aveva rubato dalla tasca destra della giacca e spento il congegno. Aveva pretesto di usare una mera illusione contro di lui, un mago.
La pioggia smise di battere violentemente e lasciò la macchia di alberi. Depose Aoko sull'erba bagnata e si assicurò che avesse un cellulare funzionante, non poteva restare lì. Nella borsetta a tracolla mise la gemma, non gli era mai servita.
Stava per andarsene quando sentì la voce di Aoko.
<< Ladro Kid >>.
Si fermò, abbassando la testa, dandole la schiena per celare la sua identità.
<< Sta bene signorina? >>.
Annuì.
<< Ne sono felice. Mi rammarico per l'inconveniente. Addio >>.
Aoko era fradicia, scossa e a malapena si reggeva in piedi. Eppure, in quei due minuti in cui era convinta di morire, aveva visto una persona che le aveva salvato la vita. Un pensiero triste nacque nel suo animo.
<< Devi essere molto solo >>.
Quelle parole bloccarono ogni singolo muscolo del ladro, come se avesse perso la capacità di muoversi.
Solo?
Kaito Kuroba non era solo: c'erano la mamma e Jii. E soprattutto la dolce, irascibile e sensibile Aoko. Ma quelle parole non erano riferite a Kaito ma a Ladro Kid. Chi aveva lui? Jii l'aiutava, era pronto a tutto per lui. Ciò non gli toglieva il bagaglio di responsabilità, perché una volta catturato lui e solo lui avrebbe pagato le conseguenze.
<< È il destino di un ladro fantasma, signorina >>.
Aoko aveva rischiato una pallottola a causa sua ma quell'episodio le aveva innescato qualcosa dentro. Quei dieci secondi chiuso nella bolla dei pensieri avevano permesso alla ragazza di avvicinarsi più del dovuto.
L'istinto lo fece allontanare di qualche passo.
<< Non voglio arrestarti >>, lo tranquillizzò. << Spetta a mio padre >>.
Kaito sorrise a quella frase, restava sempre la testarda Aoko. La sbirciò con un occhio e ne rimase incantato: la ragazza di fronte a lui non era la Aoko Nakamori con cui era cresciuto, ma una giovane ragazza determinata e sicura che era riuscito a incatenarlo con le parole, dove le manette non ci erano mai riuscite.
<< Grazie per avermi salvato la vita. Non sei così malvagio >>. Aoko si avvicinò ancora di più, ormai era a pochissimi passi di distanza.
Kaito avvertì il suo profumo, la sua vicinanza. Anche Aoko sentiva che c'era qualcosa di familiare, non era mai stata tanto vicina a Ladro Kid come quella sera e l'odio era temporaneamente assopito.
Un urlo fortissimo, quasi da stordirlo, arrivò dalla mente, dalla logica. Ma un urlo più forte, più potente lo sovrastò e veniva dal cuore. Con un movimento veloce posò la mano sul polso di lei, l'attirò contro di lui e la baciò.
Quando avvertì le labbra del ladro sulle sue i primi due secondi avrebbe voluto ribellarsi o almeno guardarlo in viso. Ma poi un senso di protezione e sicurezza che conosceva fece sparire l'odio. Chiuse gli occhi e si aggrappò alle sue spalle, Kaito la strinse per la vita e continuarono a baciarsi, scossi dal freddo per gli abiti zuppi e dall'emozione. Era completamente perso di lei.
Poi arrivò la razionalità, come uno schiaffo, e Kaito lasciò bruscamente Aoko. Corse tra gli alberi senza aggiungere niente e sparì nella notte, proprio come un fantasma.
Aoko cadde in ginocchio, teneva gli occhi bassi, continuava a tremare. Si toccò le labbra e si rese conto di quello che era appena successo.


Jii aveva parcheggiato la macchina, coperta da un telo mimetico, tra gli alberi. Kaito lo strappò via, lo gettò sui sedili di dietro e mise in moto. Il tepore dell'abitacolo lo fece smettere di tremare e i sedili di pelle si bagnarono, insieme ai tappetini. Arrivò a casa usando vie secondarie, parcheggiò la macchina nel garage. Buttò la giacca zuppa per terra e abbandonò la cravatta sulla poltrona. Si sedette su di essa, nascondendo il viso tra le mani.
Stava malissimo, si sentiva un mostro per quello che aveva fatto: Ladro Kid era rinato per rendere giustizia a suo padre, non per rischiare la vita di Aoko. L'aveva baciata come suo alter ego, un'altra azione deplorevole.
<< Perché l'ho fatto? >>. L'immagine di Aoko con la pistola alla tempia era forgiata a fuoco nel suo cervello, se lei fosse morta... Non riuscì nemmeno a pensarlo, una fortissima nausea lo stordì.
Ripensò a quel bacio, non era riuscito a trattenersi. Forse perché aveva rischiato di perderla e il solo pensiero di non vederla mai più l'aveva portato a fare quel gesto sconsiderato.
E la risposta alla domanda arrivò, come se fosse sempre stata da qualche parte, nascosta, in attesa.
<< Perché... io la amo >>.


<< Aoko! >>.
L'ispettore Nakamori tirò su la figlia e l'abbracciò, piangendo. Dietro di lui c'era Saguru sorretto da un agente, con una ferita alla testa e un rivolo di sangue sulla guancia, premeva fortissimo con un panno.
<< Tesoro stai bene?! Sei ghiacciata! >>.
<< Io... Saguru! >>, notò il compagno di classe. << Cos'è successo? >>.
<< Qualcuno mi è arrivato alle spalle e mi ha colpito, credo con la canna di una pistola >>, rispose, continuando a premere sulla ferita.
<< Abbiamo udito degli spari ma il colpevole era già fuggito... >>, scosse la figlia. << È stato Kid?! >>.
Ladro Kid.
Aoko non rispose, non riusciva a guardare il padre, credeva di aver distrutto la sua fiducia. Saguru la vide tentennare e capì che doveva essere successo qualcosa.
<< Allora è stato lui! >>.
<< No! >>, lo difese. << Mi ha salvato la vita! Era lui l'obbiettivo >>.
<< A quanto pare si è fatto dei nemici >>.
Il questore Hakuba apparve sulla scena, seguito da alcuni agenti del suo distretto.
<< Papà >>, mormorò Saguru.
<< Stai bene figliolo? >>.
<< È solo una lieve ferita >>.
<< Questore Hakuba! Cosa ci fa qui? >>, domandò Nakamori, stringendo Aoko per scaldarla.
<< Mi hanno informato dell'aggressione a mio figlio, volevo constatare che stesse bene. Signorina Nakamori lei come sta? >>.
<< Sto... sto bene. Ho solo molto freddo >>.
<< C'è un'ambulanza fuori dal parco, verrete portati tutti e due in ospedale >>, disse il signor Hakuba, suonava come un ordine.
I due ragazzi annuirono, arresi. Saguru fu scortato dagli agenti del padre.
<< Aoko non fare mai più una cosa del genere. Cosa ti è saltato in testa? >>.
<< Scusa papà >>. In quelle due parole c'erano altre cose per cui si stava scusando ma l'ispettore non poteva saperlo.
Il padre sospirò. << Ringraziando il cielo stai bene. Su, andiamo >>.
Aoko camminava ma erano movimenti automatici. Sull'ambulanza l'avvolsero in una coperta e appoggiò la testa contro la parete. Aveva voglia di piangere e non sapeva neppure perché. Odiava ancora Ladro Kid ma quel bacio l'aveva messa totalmente in crisi perché era stata bene e non era il gesto di un cascamorto. Aveva percepito del sentimento e non capiva come fosse possibile.
Un paio di lacrime rotolarono sulle guance e furono notate dal detective liceale.
Quella notte la magia non aveva reso felici le persone, non c'erano state risate e meraviglia.
Solo dolore che sapeva di morte e d'inganni ed era solo l'inizio.

Angolo autrice!

Ecco un nuovo capitolo!
Finalmente una svolta nel loro rapporto, spero vi sia piaciuto! :)
Ringrazio chi l'ha letta, messa tra le preferite, seguite!
Alla prossima!





   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Lovy91