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Autore: Fandoms_Are_Life    11/06/2017    9 recensioni
La morte di Goku durante il Cell Game ha lasciato un vuoto incolmabile nell’animo di Chichi, che deve cercare in tutti i modi di farsi forza per Gohan e Goten. In certi momenti, però, i pensieri prendono il sopravvento su tutto il resto, facendola annegare in un mare di dolore impossibile da affrontare.
[Chichi/Goku]
[Nona classificata al contest Music Volume is OVER 8000! indetto da nuvolenere_dna sul forum di EFP]
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku | Coppie: Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nickname su EFP e sul forum: Fandoms_Are_Life
Titolo: Runaway Train
Personaggi principali: Chichi, Son Goku
Pairing: Goku/Chichi
Traccia scelta: Dark Paradise, Lana del Rey

And there's no remedy for memory (E non c’è rimedio per la memoria)
Your face is like a melody (Il tuo volto è come una melodia)
It won't leave my head (Non lascerà la mia testa)
Your soul is haunting me (La tua anima mi tormenta)
And telling me that everything is fine (E mi dice che va tutto bene)
But I wish I was dead, dead like you (Ma io vorrei essere morta, morta come te)
Every time I close my eyes (Ogni volta che chiudo gli occhi)
It's like a dark paradise (È come un paradiso oscuro)
No one compares to you (Nessuno è paragonabile a te)
I'm scared that you won't be waiting on the other side (Ho paura che non sarai ad aspettarmi nell’aldilà)

Introduzione e Note dell’autore: La morte di Goku durante il Cell Game ha lasciato un vuoto incolmabile nell’animo di Chichi, che deve cercare in tutti i modi di farsi forza per Gohan e Goten. In certi momenti, però, i pensieri prendono il sopravvento su tutto il resto, facendola annegare in un mare di dolore impossibile da affrontare.
[Storia partecipante al contest Music Volume is OVER 8000! indetto da nuvolenere_dna sul forum di EFP]
Salve a tutti! Finalmente, dopo un’assenza spropositata, torno nel fandom di Dragon Ball con una nuova One-Shot! A tal proposito, ci tengo a scusarmi con i lettori di From A Stolen Kiss (se mai leggeranno questa storia), ed a far sapere loro che cercherò di pubblicare il nuovo capitolo il prima possibile (sebbene adesso sia molto più coinvolta in altri fandom, in primis quello di Death Note). Desidero inoltre ringraziare nuvolenere_dna per avermi permesso di partecipare al suo splendido contest. La traccia che ho scelto mi è sembrata adatta a rappresentare Chichi: le parole della canzone di Lana sono a mio parere perfette per descrivere lo stato d’animo di questa donna così forte in un periodo di grande fragilità, ovvero quello della morte del suo amato Goku per opera di Cell. Spero di aver reso quello che considero il mio personaggio preferito di tutto DB IC e che la lettura non vi dispiaccia, anzi! Inoltre, mi farebbe parecchio piacere ricevere una recensione, anche se piccola. ;) Baci da Fandoms_Are_Life.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

È passato esattamente un anno da quando mi hai lasciata sola per la seconda volta, Goku. Trecentosessantacinque lunghi giorni in cui non ho fatto altro che chiedermi perché: perché hai deciso di partecipare a quel torneo, perché non sei tornato a casa insieme a nostro figlio, perché hai deciso di non tornare in vita?
Tutte domande senza risposta, o meglio, di cui ho rifiutato la risposta. Semplicemente, mi sono convinta del fatto che non c’è un motivo che riesca a spiegare il tuo abbandono: è una cosa alla quale sono stata messa davanti quando oramai non c’era più nulla da fare. L’accettazione non è mai arrivata, ma sono stata brava a fingere con tutti gli altri che, invece, sia accaduto proprio il contrario.
Sono andata avanti, come tutti hanno voluto che facessi, soprattutto grazie all’aiuto di Gohan. Poi è arrivato Goten, e per un breve periodo sono stata di nuovo felice come un tempo, come quando, da ragazzina, ho ricevuto la tua promessa, quella che mi ha condotto fin qui.
I nostri figli sono il dono più grande che avrei mai potuto ricevere, ma ogni volta che li guardo l’immensa gioia che provo è direttamente proporzionale al dolore che mi assale. Perché loro sono identici a te.
Stessi capelli a palma, stessi occhi buoni, stesso sorriso solare, stesso carattere determinato. Sono delle copie in miniatura dell’uomo che ho amato con tutta me stessa fin da bambina, e questo fa al contempo battere e sanguinare il mio cuore.
Sapere che sono come te mi riempie d’orgoglio, perché so che sono destinati a fare grandi cose ed ad essere ricordati da tutti come delle persone forti e generose. Allo stesso tempo, però, provo un’immensa paura al solo pensiero che possano seguire le tue orme. Se dovessi perdere anche coloro che sono diventati oramai la mia unica ragione di vita, che senso avrebbe per me continuare a rimanere in questo mondo?
Ogni volta che li guardo, è una stilettata al cuore: ti assomigliano così tanto, sia fisicamente sia caratterialmente, che sono costretta a distogliere lo sguardo per non scoppiare in lacrime davanti a loro. Non dovranno mai sapere quanto soffro, né preoccuparsi inutilmente: se mi vedessero piangere la tua morte, si sentirebbero in dovere di occuparsi di me, quando invece il loro unico pensiero devono essere le vite che hanno intenzione di condurre. Goten è ancora molto piccolo, ma è talmente identico a te ed al fratello che impiegherebbe un solo istante a capire il mio stato d’animo, ed io non riuscirei a sopportare di vedere sui loro volti un’espressione triste ed afflitta, perché sarebbe come vederla sul tuo viso, e rischierebbe di uccidermi definitivamente.
So che, da lassù, continui a guardarci e proteggerci. A volte mi sembra di sentire un sussurro nel vento che assomiglia pericolosamente alla tua voce: “Andrà tutto bene.” Ed è in quei momenti che rischio di crollare, perché no, non va tutto bene, non può se tu non sei al mio fianco. Ma non posso lasciarmi andare, non sarebbe corretto nei confronti dei nostri figli. Per una madre è inconcepibile anteporre le proprie sofferenze a quelle delle sue creature.
Sapessi, però, quante volte ho desiderato di poterti raggiungere nell’aldilà, di poter vedere, anche solo per pochi secondi, il tuo sorriso, di bearmi della tua presenza, della tua risata, del suono della tua voce. Ed ogni volta che mi risvegliavo da questi pensieri, con profondo orrore mi accorgevo di aver effettivamente auspicato di poter abbandonare i miei figli, le persone che ora hanno più bisogno di me e senza le quali io stessa non potrei andare avanti. Allora non riuscivo a trattenere le lacrime, che rigavano copiose le mie guance, e mentalmente mi flagellavo per aver anche solo osato pensare ad una prospettiva così apocalittica. Nemmeno il profondo amore che provo per te può permettersi di mettersi tra me e loro.
Continuare a vivere è dura, ma è l’unica prospettiva che ho. Elargisco sorrisi a destra e a manca, converso amabilmente con chiunque mi circondi, abbraccio Gohan e Goten cercando di trasmettere loro tutto il mio affetto e di non far mancare nulla alle uniche persone ancora in vita per cui sento di provare un amore così incondizionato.
Quando, però, sono sola e l’unico suono che mi circonda è quello del silenzio della camera da letto che un tempo condividevamo, torno ad immergermi in quella voragine che hai scavato nel mio petto con la tua assenza.
Senza te, il mondo sembra aver perso tutta la sua luce. Non c’è nessuno che sia in grado di farlo risplendere ai miei occhi come riuscivi a fare tu con un semplice sguardo o una sola parola. Se avessi saputo prima che amare una persona avrebbe potuto essere così distruttivo…
Ma no, non sarebbe cambiato nulla. Pensare che avrei potuto scegliere di non amarti è una blasfemia paragonabile solo ai pensieri di morte che mi assalgono di tanto in tanto. Innamorarmi di te è stata la scelta migliore che abbia mai potuto fare, e non la rinnegherei per nulla al mondo. Gli anni al tuo fianco sono e saranno per sempre i più felici della mia vita, un ricordo indelebile che non verrà mai contaminato dall’infinita amarezza che provo da quando non ci sei più.
È in funzione di queste memorie che vado avanti, oramai. Rievoco gli splendidi momenti che abbiamo passati insieme ogni attimo della giornata, così da poter sperare di bloccare la mia esistenza in quegli istanti e riviverli all’infinito. Purtroppo, però, in questo periodo più che mai la vita mi sembra un treno in corsa: non so se e quando arriverà ad una fine, ma di certo il continuo ricordare i nostri anni insieme non la farà tornare indietro. Piuttosto, ho la sensazione di perdere gli attimi felici che posso condividere con Gohan e Goten, e se questo dovesse accadere, allora che senso avrà avuto la mia intera esistenza?
È proprio questa una delle più grandi paure che mi assillano. La seconda, quella che mi tormenta durante le notti e mi costringe a mostrare una maschera durante il giorno, è il pensiero di non rivederti mai più, né sulla Terra né nell’aldilà, quando giungerà il mio momento. Il solo immaginare una prospettiva del genere mi lascia senza fiato, facendomi piegare in due per il dolore.
Riporto alla mente il tuo volto ogni singolo secondo delle mie giornate per il timore infondato di dimenticarlo, pur sapendo che una cosa del genere non potrà mai accadere, ma a che sarà valso tutto ciò se non avrò mai più l’occasione di vederti davanti a me, di accarezzare il tuo volto e sentire il tuo tocco sulla mia pelle?
Tuttavia, in mezzo a tutta questa sofferenza, una piccola luce rimane sempre accesa al centro del mio cuore: la speranza che, un giorno, tornerai da me. Ho sempre avuto fiducia in te, e sempre ne avrò, perciò continuo a coltivare questo potente sentimento nella speranza di vederlo tramutarsi in realtà.
Ti prego, solo, di non deludermi, stavolta.

   
 
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