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Autore: samv_s    11/06/2017    2 recensioni
Jimin continuò ad osservarlo con sguardo scettico: uno come Yoongi non era solito aiutare le persone, eppure in quel momento gli stava offrendo una mano per conquistare il rosso.
"Accetto." Disse, quindi. Tentar non nuoce, no?
Vmin//Yoonmin. Accenni Namjin
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Capisco che la mia proposta abbia dell’assurdo, ti si legge in faccia che non ti fidi affatto delle mie parole. – Disse Yoongi mentre era intento a versare una bustina di zucchero nella tazzina contenente il suo caffè. Le guance di Jimin tornarono e tingersi di un leggero rossore: odiava essere un libro aperto con tutti ed inoltre la naturalezza con cui l’altro glielo faceva notare lo faceva imbarazzare ancora di più. – Ma la questione è semplice, trovo che tu sia un ragazzo adatto a Taehyung. Uno spirito “libero” come il suo avrebbe bisogno di una persona pacata al suo fianco, qualcuno che lo faccia rimanere con i piedi per terra.” Concluse, facendo spuntare anche un lieve sorriso soddisfatto sulle labbra del corvino.
“Comprendo le tue intenzioni Yoongi, ma vedo Taehyung molto preso da quel certo Hoseok. Oggi li hai notati anche tu, no?” Ammise Jimin quasi in un sussurro ripercorrendo con la mente gli avvenimenti di quella mattina: il solo ripensare al sorriso sornione che aveva avuto Taehyung, lo indusse a stringere più forte il tessuto della maglia che indossava.
“Appunto per questo.” Aggiunse Yoongi, facendo finalmente comprendere le sue intenzioni a Jimin.
“Ti piace Hoseok!?” Chiese trattenendo a stento una risata. Non avrebbe mai pensato che uno come il grigio potesse infatuarsi di uno come il ragazzo dai capelli arancioni. Da quel poco che aveva visto e capito tramite il discorso di Yoongi, Hoseok aveva un carattere molto simile a Taehyung.
“Problemi?” – Fece il maggiore guardando con sguardo trucido il corvino, che scosse energicamente il capo. – In ogni caso, entrambi vogliamo la stessa cosa: quei due non devono finire col stare insieme.” Concluse concentrandosi poi a finire la sua ordinazione. Jimin annuì pensieroso. Sapeva che l’aiuto di Yoongi, una delle persone più care al rosso, potesse essere fondamentale per avvicinarsi a quest’ultimo. Ma sarebbero riusciti nel loro intento? Jimin non era mai stato un ragazzo coraggioso, tutt’altro e sapeva che in quelle circostanze, avrebbe dovuto affrontare situazioni che ne richiedevano a sufficienza. Prese un bel respiro prima di rispondere.
“Devo darti la mia risposta adesso?” Chiese speranzoso di avere del tempo per decidere, per poter valutare l’idea assieme a Jungkook.
“Questo è il mio numero, hai tempo fino a questa domenica. Se entro questa settimana non mi darai una risposta, considera la mia offerta ritirata.” Yoongi allungò un foglietto di carta ripiegato prima di lasciare la sua parte di conto sul tavolino, ed uscire dalla caffetteria.
Lasciato solo, Jimin prese a massaggiarsi le tempie e tirò un lungo sospiro: aveva veramente bisogno di confidarsi con Jungkook. Sapeva che l’amico, nonostante fosse più piccolo di lui, gli avrebbe consigliato la cosa giusta da fare. Prese quindi il telefono e fece scorrere il dito in rubrica alla ricerca del suo contatto. Selezionò il tasto di chiamata aspettando in silenzio che dall’altro lato rispondessero.
“Pronto?” La voce di Jungkook fuoriuscì bassa e roca.
“Ti ho svegliato?” Chiese allora Jimin, preoccupato di averlo disturbato in un momento inopportuno.
“Tranquillo, dimmi pure.” Lo rassicurò il castano.
“Avrei bisogno di parlarti di una cosa molto importante, riguardo all’argomento ‘Taehyung’.” Lo informò il corvino ricevendo in risposta il cigolio delle molle di un letto.
“Dammi dieci minuti e sono da te. Dove di trovi?” Jimin sorrise informandolo di trovarsi al bar vicino scuola. Successivamente la telefonata fu interrotta ed il corvino si concentrò nuovamente sul piatto bianco posato sul tavolino: avrebbe sprecato quel tempo di attesa a terminare la sua fetta di torta.

 Dopo un quarto d’ora, Jungkook sedeva al suo fianco intento ad ordinare anche lui una fetta di torta.
“Allora, tutta questa urgenza a cosa è dovuta? Riguarda Taehyung?” Chiese il castano nell’esatto momento in cui il cameriere si allontanò da loro tavolo. Jimin prese un respiro profondo prima di iniziare il suo discorso.
“Yoongi stamattina mi ha chiesto di incontrarci nel pomeriggio qui al bar. Mi ha offerto il suo aiuto nel conquistare Taehyung. – Si fermò un momento affinché Jungkook assimilasse il tutto. – All’inizio sono rimasto colpito perché insomma, stiamo parlando di Min Yoongi. Poi però mi ha spiegato il suo motivo principale: la sua non è certo un’opera di buona volontà, ma vuole conquistare anche lui qualcuno.” Concluse Jimin. Preferì non dire il nome a Jungkook poiché non sicuro che il grigio volesse far sapere la sua cotta in giro.
“Stai parlando di Hoseok?” Quelle parole lo presero alla sprovvista però, infatti boccheggiò per qualche minuto senza dare alcuna risposta. Successivamente abbassò il capo annuendo piano.
“Tranquillo, non si sa in giro ma si nota lontano un miglio che gli piace. Prova a non farsi scorgere, ma la sua faccia durante l’abbraccio di questa mattina urlava “gelosia” da tutti i lati. – Ridacchiò Jungkook. – Ma in ogni caso, tu cosa vorresti fare?” Bella domanda, si disse Jimin.
Lui non sapeva affatto cosa fare, era totalmente confuso ed impaurito. Da un lato aveva paura che se avesse rifiutato quella proposta, avrebbe sprecato l’opportunità di poter approfondire la sua amicizia con Taehyung – e addirittura farla evolvere in altro – e di vederlo assieme a quel certo Hoseok. Dall’altro lato, invece, aveva paura di non riuscirci affatto. Aveva il timore che a causa della sua timidezza, si sarebbe bloccato mandando a monte il piano di Yoongi. E ciò non poteva che buttarlo giù: si odiava per questo suo carattere così debole e quella situazione lo stava facendo confondere fin troppo.
“Non lo so Kookie. Ho paura di sbagliare tutto, e se complicassi maggiormente la situazione? Se Taehyung finisse col pensare che sono solo un ragazzino patetico? Di sicuro preferirebbe Hoseok a me e…” Ma il discorso deprimente di Jimin fu bloccato da un forte “shh!” dell’amico.
“Hyung, sei una persona troppo pessimista! Certo, i vostri caratteri sono opposti in tutto ma vorrei ricordarti che è da due settimane scambi qualche parolina con Taehyung e che in nessuna occasione, e ripeto nessuna, ti ho visto balbettare o altro. Sembri essere una persona diversa al suo fianco perché lui sa metterti a tuo agio nonostante la mega cotta che hai. Quindi, buttati Jimin e rischia per una volta. – Prese un bel respiro prima di continuare. – Non voglio più vederti fantasticare su una vostra relazione e poi vederti triste perché pensi che ciò non accadrà mai. Provaci hyung, rischia per una volta perché questa è una splendida occasione per dimostrare a te stesso che non sei solo timido.” Jimin sorrise a quelle parole sentendo gli occhi pizzicare leggermente. Il gesto che ne seguì fu istintivo: si alzò e si allungò per stringere l’amico in un caldo abbraccio.
Era grato di aver conosciuto una persona come Jungkook. Nonostante il castano fosse il più piccolo fra i due, era sempre stato la sua àncora. L’unica persona di cui si era sempre fidato, che era sempre stato in grado di ascoltarlo e di consigliargli sempre cose giuste. E in tutto quel tempo, lui non aveva fatto nulla per far notare quanto fosse grato per tutto ciò che il minore aveva fatto per lui.
“Va bene, penso di poterci provare.” Disse quindi, determinato a conquistare Kim Taehyung. In quel modo avrebbe dimostrato a Jungkook e a sé stesso di non essere soltanto una persona timida.
Con quel piano avrebbe scoperto un nuovo Park Jimin.

Quando tornò a casa era quasi ora di cena.
“Bentornato!” Gli urlò sua madre dalla cucina, mentre si spostava dai fornelli al tavolo per posare le pietanze cotte. Posate le chiavi all’ingresso e tolte le scarpe, Jimin la raggiunse ricambiando il saluto e dandole una mano.
“Tutto bene oggi a scuola?” Chiese la donna girata di spalle.
“Tutto bene, nulla di emozionante. Penso che dalla settimana prossima inizieranno ad andarci giù pesante, sarà la prima settimana di Ottobre.” Sbuffò il corvino scatenando la risata della madre. Si beò di quel suono così spensierato e per un momento gli passò per la mente di raccontarle ciò che era successo nell’ultimo periodo. Sapeva di potersi fidare di sua madre: sin da piccolo si era sempre confidato con la donna, che in tutte le occasioni era stata una buona ascoltatrice. Ma era consapevole del fatto che quella situazione era più complicata da affrontare: avrebbe dovuto dirle del suo orientamento sessuale, e Jimin non pensava di essere ancora pronto per quel passo. Fu la voce della madre a richiamarlo alla realtà.
"Sicuro che vada tutto bene, ti vedo molto pensieroso.” Sentenziò infatti la donna accarezzandogli piano una guancia paffuta.
“Sicurissimo eomma, adesso mangiamo!” Rispose il ragazzo sorridendo ed impugnando le bacchette. La donna gli rivolse un sorriso dolce prima di sedersi al suo fianco e consumare anche lei la sua cena.
A pasto concluso ed a tavola sparecchiata, Jimin si chiuse in camera sua. Si affrettò a preparare la tracolla per il giorno successivo e poi ad indossare il pigiama, prima di buttarsi con non molta grazia sul letto da una piazza e mezza posto vicino al muro. Disteso a pancia in su, afferrò il telefono e spese qualche minuto ad osservare il contatto di Yoongi. Poco dopo, fece scorrere il dito che gli fece comparire la casella dei messaggi.
“Accetto il tuo aiuto.” Furono le uniche parole che digitò Jimin prima di inviare il messaggio.
Non aspettò alcuna risposta. Spense il cellulare, lo posò sul comodino e si girò nel letto per potersi addormentare.
Quella notte, come altre volte, sognò un volto dalla pelle ambrata e dal sorriso quadrato.


La mattina successiva, Jimin avrebbe preferito rimanere sotto le coperte del suo letto invece che andare a scuola. Il nuovo anno era iniziato da due settimane e Ottobre era alle porte: ciò significava che anche le prime interrogazioni e i primi compiti in classe erano prossimi. Mentre apriva il suo armadietto per prendere il libro dell’ora successiva, sentì qualcuno picchiettare con insistenza sulla sua spalla.
“Jungkook giuro che…” Ma il corvino si bloccò di scatto quando i suoi occhi riconobbero la capigliatura grigia e mossa di Yoongi.
“Sei tu.” Disse semplicemente mentre chiudeva l’anta dell’armadietto e rimetteva il lucchetto.
“Già. – Aggiunse il maggiore. – Ieri ho ricevuto il tuo messaggio. Oggi dopo scuola parleremo del piano. Al solito orario alla caffetteria.” E concluso il discorso, Yoongi lasciò il minore solo raggiungendo la sua classe.
Jimin sospirò appena iniziando ad incamminarsi verso la sua aula. Si strinse maggiormente i libri al petto e pensò all’incontro di quel pomeriggio. Sapeva che dopo aver discusso del piano, le cose sarebbero ufficialmente cambiate e ciò significava, per lui, prepararsi psicologicamente a conquistare Taehyung. Sperava con tutto sé stesso di poterci riuscire.

Alle cinque in punto, i due ragazzi sedevano al solito tavolino della caffetteria vicino scuola.
“Per me un caffè.” Disse Yoongi con lo sguardo diretto alla cameriera che quel giorno stava prendendo le loro ordinazioni.
“Per me una fetta di torta al cioccolato.” Disse invece Jimin. La ragazza annuì prima di dirigersi verso il bancone.
“Ma come fai a non ingrassare?” Chiese Yoongi realmente stupito che l’altro, nonostante fosse un patito di dolci, non mettesse su nemmeno mezzo grammo.
“Penso dipenda dal fatto che faccio danza.” Ammise Jimin, le guance leggermente più colorate. Yoongi annuì piano sussurrando un semplice “ah”. Secondo lui, Jimin non era affatto uno portato per la danza.
“Bene, adesso discutiamo del piano.” Aggiunse poco dopo il corvino cercando di porre fine a quel silenzio imbarazzante creatosi. Il ragazzo dai capelli grigi sembrò riscuotersi dai suoi pensieri, portando infatti la sua attenzione sul minore.
“Giusto. Sabato prossimo ci sarà una festa di bentornato a casa di Hoseok, ha insistito tanto affinché ce ne fosse una. Avrai quindi l’opportunità di parlare con Taehyung e di tenerlo occupato il più tempo possibile affinché non stia tanto con Hoseok. – Spiegò Yoongi. – In questa settimana e mezzo cercheremo di farti essere più socievole, di parlare il più possibile con Taehyung e di essere meno timido.” A quelle ultime parole, Jimin sgranò di poco gli occhi e abbassò il capo leggermente imbarazzato. Purtroppo non dipendeva da lui, così c’era nato.
“V-va bene.” Sussurrò appena. Il loro discorso fu per un momento interrotto dalla stessa cameriera che aveva portato le ordinazioni.
“Grazie mille.” Disse Jimin quando questa le posizionò davanti il piatto contenente la sua fetta di torta. La ragazza sorrise felice sussurrando un “di nulla” prima di allontanarsi nuovamente.
“Per oggi, – Esclamò Yoongi richiamando l’attenzione del corvino. – proverai a flirtare con quella cameriera. Non ti ha tolto gli occhi di dosso nemmeno per un momento.” Nonostante si fosse ripromesso di non ridere, non riuscì a trattenere un ghigno divertito quando Jimin spalancò gli occhi e iniziò a boccheggiare imbarazzato. Ed anche se quest’ultimo prese a lamentarsi e a cercare di convincere il maggiore di quanto fosse stupida quell’idea, Yoongi sembrava irremovibile.
Passarono metà del pomeriggio in una situazione alquanto imbarazzante: Jimin arresosi, aveva provato in tutti i modi ad avvicinarsi alla cameriera – il maggiore gli aveva esplicitamente detto di farsi dare almeno il numero dalla ragazza – e alla fine era riuscito nel suo intento. Il tutto però, era stato accompagnato dal suo rossore perenne e da frasi balbettate. E Yoongi non era stato da meno, poiché aveva riso da lontano per tutto il tempo.











 

Buon pomeriggio a tutti!
​Vorrei partire col ringraziare chiunque abbia letto il primo capitolo e a chi ha inserito la storia fra le preferite: mi riempe il cuore di gioia sapere che ci sono persone che apprezzano!
​Bene, in questo capitolo ci sono abbastanza cose​, tra cui il fatto che a Yoongi piaccia Hoseok. Riusciranno lui e Jimin a conquistare i cuori degli altri due malcapitati? Chissà!
​Detto ciò, mi scuso se il capitolo è più corto rispetto al precedente, ma ho avuto diversi problemi durante la stesura (mi scuso anche per eventuali errori al suo interno, di sicuro alcuni saranno sfuggiti ai miei occhi). Ovviamente grazie a chi è giunto fino a questo spazio autrice, e spero che vogliate farmi sapere cosa pensate di ciò che avete letto in una - anche minuscola - recensione: sappiate che anche le critiche sono ben accettate! Posso solo che migliorare attraverso i vostri consigli.
​Adesso mi dileguo e auguro a tutti voi un buon fine settimana!
​Sam.

   
 
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