Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Robigna88    11/06/2017    0 recensioni
Quando Freya Mikaelson le telefona per chiedere aiuto in merito alla drammatica situazione venutasi a creare con Lucien e la sua trasformazione in una specie di Ibrido 2.0, Allison sa che c'è una sola persona che può davvero aiutarla senza rischiare la vita: l'Arcangelo Gabriel. Annientato Lucien però a Gabriel viene chiesto aiuto anche per un'altra cosa, salvare Camille dal morso letale dell'oramai defunto vampiro. Gabriel può farlo ma li avvisa che salvandola altererà l'ordine naturale delle cose e che per quella vita salvata qualcun altro dovrà pagare. Con molta probabilità quel qualcuno sarà proprio Allison che è l'unica umana. Nonostante le proteste di Elijah la cacciatrice accetta, pronta a rischiare per salvare la vita della giovane barista. Quello che non sa però è che ci sono diversi modi per ristabilire l'ordine naturale e alcuni sono più sconvolgenti della morte stessa.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

9.

 

 

 

 

 

Allison stava per mettere la chiave nella toppa quando decise che sarebbe rimasta lì fuori ancora per un po’. Era una bella serata ed era ancora presto; oltretutto quell’appuntamento l’aveva messa di cattivo umore. Alan era stato gentile e premuroso ma non aveva fatto altro che parlare di sua madre, della sua ex e di come un giorno diventerò una star hollywoodiana.

Lei aveva sorriso per tutto il tempo, ma solo perché sorridere le impediva di sbadigliare, poi aveva accampato la classica scusa del bagno e si era allontanata per qualche minuto. Davanti allo specchio della toilette del ristorante aveva elaborato un piano tanto veloce quanto stupido. Ma era certa che Alan ci sarebbe cascato. Infatti, quando il taxi era arrivato per riportarla a casa e lei aveva mentito dicendo di sentirsi poco bene, dicendo che forse stava per partorire, lui aveva abboccato e pallido l’aveva lasciata andare dicendole che l’avrebbe richiamata.

Allison era sicura che non lo avrebbe fatto e la cosa la rincuorava. Era stato stupido uscire con quell’uomo e lo era stato principalmente per due motivi; il primo era che non era proprio il suo tipo, il secondo che era innamorata di qualcun altro, e per quanto provasse ad andare avanti non ne era capace. Inutile forzarsi, decise, pensando ad Elijah sulla soglia della porta. Prima o poi passerà da solo... peccato che non ci credesse. Erano anni che aspettava che quell’innamoramento le passasse e non era mai successo.

Neppure sapere che lui amava un’altra era riuscito a farglielo togliere dalla testa. Come una stupida ragazzina. Respirò a fondo e si mise a sedere sul divanetto di vimini che adornava il portico, poggiò entrambe le mani sul ventre rotondo e lo massaggiò con dolcezza.

“Tua madre è una sciocca” sussurrò. “Dico sul serio, spero che prenderai da tuo padre il pragmatismo, e la saggezza. Ci sono parecchie cose che posso offrirti, ma queste due prega di prenderle da lui perché io sono un disastro.”

Un lieve movimento che le solleticò il palmo della mano la fece ridere. Si alzò ed entrò in casa. Trovò Elijah ad aspettarla sul divano, in una mano una tazza, nell’altra un quotidiano.

“Hey” gli disse. “Mi hai aspettata in piedi?”

Lui le sorrise raggiungendola. “Hey” ricambiò. “No, non riuscivo a dormire.”

Allison si aggrappò al suo braccio per rimanere in equilibrio mentre si toglieva le scarpe. “Qualcosa non va con la stanza?”

Elijah le spostò una ciocca di capelli cadutale davanti agli occhi. “La stanza va benissimo, sono solo...”

“Turbato da qualcosa” finì la donna per lui. “Te lo si legge negli occhi. Ti va di parlarne?”

L’Originale le versò del tè e si schiarì la voce. “Non sono certo che ci sia molto da dire.”

“Ho capito” annuì lei bevendo un sorso dalla tazza. “Ti conosco Elijah e so che non me ne parlerai ora, forse mai. Solo... se mai vorrai farlo, io sono proprio qui. Puoi dirmi qualunque cosa, lo sai vero?”

“Lo so” sussurrò lui. “Ma ora dimmi, com’è andato il tuo appuntamento?”

“Un disastro se proprio vuoi saperlo. Adam è l’uomo più noioso con cui mi sia mai capitato di uscire.”

“Sono piuttosto sicuro che si chiamasse Alan.”

Allison sembrò rifletterci un istante, poi scosse il capo. “Giusto. Ad ogni modo, siamo andati in questo ristorante italiano, ci siamo seduti ad un bel tavolo e per i primi cinque minuti tutto è andato bene. Ho ordinato degli spaghetti e lui ha ordinato una bistecca.”

“Una bistecca? In un ristorante italiano? È ridicolo, ci sono migliaia di altre pietanze più interessanti in un ristorante come quello.”

La donna allargò le braccia. “Esattamente!” esclamò. “Sapevo che tu avresti capito.” Bevve ancora, poi continuò. “Ad ogni modo, bistecca a parte, il punto è che ha passato metà del nostro appuntamento a parlare di sua madre e della sua ex e del suo sogno di diventare un attore, in ordine casuale fino a quando con una scusa non sono andata in bagno. Una volta uscita da lì ho finto di sentirmi poco bene e sono tornata a casa.”

“Saggia decisione” Elijah ridacchiò. “Mi dispiace che sia andata male, ma sono più dispiaciuto per lui che per te; guardati... sei meravigliosa, puoi decisamente avere di meglio. Quanto ad Alan, ho la sensazione che fossi fuori dalla sua portata fin dall’inizio.”

Allison sorrise massaggiandosi il collo con una mano. “Oh Elijah” mormorò guardandolo negli occhi. “Tu sai sempre dire la cosa giusta.”

“È facile quando dici la verità.” Calò il silenzio per qualche secondo e in quel brevissimo tempo i loro sguardi rimasero fermi l’uno dentro l’altro. La tensione sessuale si taglia con il coltello, avrebbe detto Camille se fosse stata lì. Gabriel invece avrebbe scosso il capo invitandoli a fare qualcosa invece di rimanere impalati a fissarsi.

“Tra te ed Hayley le cose non sono andate come immaginavi, vero?” gli chiese lei di improvviso, parlando piano.

Elijah scosse il capo. “No.”

“È per questo che sei qui? Perché hai bisogno di un po’ di tempo lontano da lei? Per rimettere in ordine le idee?”

“No” lui scosse di nuovo il capo e le si avvicinò ancora un po’. “Le mie idee non sono mai state più in ordine di così.”

La baciò e lei ricambiò prendendogli il viso tra le mani.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Non c’era niente al mondo capace di fargli provare il brivido che le mani di Allison gli provocavano. Elijah lo sapeva da un po’ oramai, ma quella notte ne aveva avuto un’ulteriore conferma quando avevano fatto l’amore nel modo più dolce ed intenso che l’Originale avesse mai conosciuto. Ora lei se ne stava in silenzio, lo sguardo perso in un punto indefinito della stanza mentre giocherellava con il suo anello diurno.

“A cosa stai pensando?” le chiese guardandola; il viso leggermente paffuto per la gravidanza, la pelle morbida e profumata più del solito.

Lei si voltò verso di lui e abbozzò un sorriso. “A niente” replicò. “E a tutto. Tu a cosa stai pensando?”

“Ti sto guardando” le disse lui. “Mi è difficile pensare mentre ti guardo.”

Risero entrambi ed Elijah le poggiò la mano libera sul ventre tondo. Lì dentro c’era la sua bambina, la loro bambina. Non aveva mai pensato di avere una famiglia, non credeva sarebbe stato possibile per lui. Ma era successo ed era grato che fosse capitato con Allison.

“Elijah” sussurrò lei di improvviso. “Ti andrebbe di aiutarmi con una cosa?”

“Qualunque cosa.”

Lei si alzò, indossò una vestaglia e recupererò qualcosa dalla sua borsa. Tornò a letto e gliela mostrò. “Ti ricordi di Gwen Grimaldi?”

“La bambina per cui hai pagato la cura sperimentale?”

Allison annuì. “Sono andata a trovare i suoi genitori. È saltato fuori che Gwen aveva parlato loro di me, credeva che fossi il suo angelo custode. Mi ha scritto questa lettera” agitò poco la busta. “Ma non l’ho ancora letta. Non ci riesco da sola.”

Elijah capì, gliela prese piano di mano e la aprì. Attese e quando lei fece un cenno col capo iniziò a leggere.

 

Caro angelo custode Allison, spero che l’infermiera ti abbia portato la ciambella, quel giorno. Io ne ho mangiata una al cioccolato, era veramente buona. Ti scrivo per dirti grazie, so che sei stata tu ad aiutarmi ad iniziare questa nuova cura. Mamma dice che funzionerà e che presto potrò tornare a casa, ma ieri ho sentito lei e papà parlare con la dottoressa e, anche se non ho capito bene cosa si sono detti, la mamma poi piangeva. Niente di bello penso.

Angelo custode, so che sei tanto impegnata ad aiutare altre persone, altri bambini e voglio dirti che io sto bene. Prenditi cura di quelli che hanno paura, io non ne ho. E so che tu lo sai.

Ti voglio bene, Gwen.

P.S. La mia amica Eve dice che in paradiso si possono mangiare quante ciambelle si vogliono. È vero? Spero di sì.

 

Allison pianse, stretta tra le braccia di Elijah.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Erano le tre, forse le quattro del mattino quando Allison fu svegliata da qualcosa. Non avrebbe saputo dire cosa esattamente; era una specie di sussurro, e un vento caldo che le aveva fatto svolazzare i capelli. Diede uno sguardo ad Elijah e si alzò piano dal letto, accorgendosi quasi subito che qualcosa non andava. Le lancette dell’orologio da parete erano ferme e ogni luce al piano di sotto era accesa.

“Cami” chiamò scendendo giù per le scale. “Sei tu?”

Nessuna risposta, così proseguì e raggiunse la cucina. Si guardò intorno ma non vide nessuno, non subito almeno. Poi il suo sguardo si fermò su una figura seduta a tavola; un uomo. Aveva l’aria familiare ma non seppe dire subito perché.

“Ciao Allison” le disse proprio lui alzandosi e voltandosi a guardarla. E solo allora lei lo riconobbe. Indietreggiò ma capì ben presto che non c’era molto che potesse fare. Una cosa la sapeva per certo però... non doveva farsi prendere dal panico.

“Michael” mormorò. “Tu sei... dovresti essere nella gabbia.”

Lui le sorrise. “Facciamo due chiacchiere.”

 

 

 

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Robigna88