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Autore: serafina A    12/06/2017    0 recensioni
Una famosa band femminile coreana, di nome GirlDay, fu costretta ad abbandonare il successo per alcune minacce di morte da individui misteriosi. Le tre ragazze furono costrette a trasferirsi in incognito, e con nuovi aspetti, in una casa discografica. Dove da capo percorreranno tutti i corsi che avevano fatto prima di diventare un famosa Band. Mina e la protagonista di questa storia, e leader della band. Viene presa di mira dal cantante di un altra band maschile che sta arrivando al successo.
Se prima le minacce di morte dalle persone misteriose non hanno fermato Mina, ora costretta a subire le torture di Jey, leader e cantante principale dei Crot, la distruggono. Mina combatte e cerca di mantenere il segreto della sua band costretta a mantenersi in cognito per fare in modo che le minacce cessano. Ma il grande giorno sembra ancora troppo lontano. Mina non resta solo che immaginare il volto di Jey, quando in un evento importante organizzata nella casa discografica per cui lavora, svelerà chi è realmente...
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quella mattina Mina si era svegliata indisposta. Si sentiva scombussolata e non era riuscita a dormire bene. In spogliatoio, per scappare dagli insulti dei compagni, Mina dovette cambiarsi in bagno. Si cambiava lì, perché non voleva fare vedere hai compagni il suo corpo rovinato da lividi viola che le aveva procurato Jey. In palestra non c’erano i membri dei Crot, perché si stavano preparando insieme alle Roseè per un comeback. Quindi Mina si sentiva più tranquilla, anche se non aveva proprio voglia di fare palestra per modificare le forme del proprio corpo solo per piacere di più alla gente. Le regole delle JS erano ben chiare, tutti dovevano avere fisici mozza fiato per le ragazze, e ben scolpiti per i ragazzi, tutto solo per fare più colpo sui fan. Mina sapeva che non era un bel esempio da dare hai giovani e che a Mina non serviva dimagrire, visto che quando metteva piede in mensa Yuna e le sue amiche facevano di tutto per rovinargli i pasti, facendole passare la fame. Mina ricordava un caso, dove Yuna spingendola il vassoio era caduto a terra, un altro caso era stata quella volta dove le lanciavano da distante, con i cucchiaini scarafaggi e insetti morti vincendo chi faceva centro nel vassoio di Mina. Così, da quella volta Mina decise di prendersi sempre da mangiare hai distributori automatici, perdendo così un sacco di chili in pochissimo tempo. Forse era anche per quello che al mattino e durante il giorno soffriva di forti nausee, il suo corpo si stava ammalando. Mina ascoltò l’allenatore spiegare gli esercizi che avrebbero affrontato quella mattina. Iniziarono con alcuni esercizi di riscaldamento, come ad esempio corsa sul posto, dopo di che’ iniziarono con l’allenamento per le cosce, esercizi per ridurre il grasso dalle braccia e in fine l’allenamento per ridurre il grasso inferiore della pancia. Gli esercizi furono tutti di fila e Mina si sentì sfinita. I compagni la presero in giro perché era l’unica più sudata di tutti, e che trovandosi debole per una notte insonne Mina aveva fatto più fatica a svolgere gli esercizi di rutine. La lezione finalmente terminò, e mentre Mina si rimise in piedi, la testa prese a girarle così forte che svenne. Si svegliò poco dopo che l’allenatore l’aveva accompagnata in infermeria, dove ormai gli infermieri conoscevano molto bene Mina: << bene. Ora che ti sei svegliata, ti lascio con l’infermiere che ti spiega quello che è successo. Io ho lezione con un'altra classe. >> aveva detto l’allenatore turbato, impaziente di andarsene. L’infermiere fece un passo avanti, verso il lettino dove era distesa Mina: << da quanto tempo Mina? >> le chiese l’uomo con il camice. Mina non capì, e l’osservò dubbiosa: << sei in cinta Mina. Da quanto? >> Mina sgranò gli occhi e si mise seduta: << no. Stai calma. Dobbiamo capire per darti i giusti accertamenti. Ovviamente dovrai fare alcuni esami. >> Mina si sentì confusa. Non era possibile che fosse in cinta. Da quanto fosse depressa non aveva mai controllato l’ultimo ciclo mestruale. Ora capiva le forti nausee, e il senso di scombussolamento. Ricordò il giorno in cui Jey l’aveva bloccata nella gabina elettrica violentandola. Si. Senza nessun dubbio, il bambino era di Jey. Mina si trovò nel panico. Jey era pena riuscito a farsi perdonare da Yuna, ed erano ritornati insieme da poco. Yuna non avrebbe preso molto bene la notizia. << ti dovrò sospendere da alcune attività. >> proseguì il medico, dirigendosi verso una scrivania a compilare dei fogli. Nel frattempo Mina si rimise in piedi e quando raggiunse la scrivania, i fogli erano già stati compilati. Mina era distrutta, con questa notizia. Se Jey lo sarebbe venuto a scoprire l’avrebbe uccisa sicuramente. Tremante raggiunse il tetto dell’edificio, e si mise seduta sulla panchina. Da quando Mina si era dovuta trasferire alla Jin Sugo entertainment, le sue giornate erano andate sempre a peggiorare. Pensò a cosa poteva fare. Per nascondere le nausee non sarebbe stato un problema, visto il pallore della sua pelle e le profonde occhiaie e la sua magrezza, sarebbe potuto sembrare un disturbo alimentare. Per nascondere la pancia avrebbe indossato maglie larghe, ma poi alle esibizioni con le Queen Flower come avrebbe nascosto la pancia tonda? Mina non pensava minimamente all’aborto, avrebbe preferito dare il bambino in adozione. Ma con i problemi di salute che aveva, non credeva che quella creatura sarebbe durato molto dentro di lei. Non che non volesse quel bambino, ma aveva il terrore della reazione di Jey. Rimase a guardare l’orizzonte. Non aveva più lacrime da versare. Non gli restava altro che aspettare la sua sorte. I Crot e le Roseè, finalmente erano partiti per la loro turnée, e Mina si sentiva più rilassata. Anche se aveva i compagni di corso a disturbarla, loro non erano come Jey. << perché mangi qui tutta sola? >> Mina si voltò. La biblioteca a torno a lei era silenziosa, e si domandava cosa ci facesse Kim in biblioteca a quel ora quando tutti sono a cena. Mina non rispose: << ancora non parli? >> Kim prese posto difronte a lei, Mina smise di mangiare e fissò fuori dalla finestra. Scocciata che un’altra persona tentasse di capire quello che gli stava accadendo: << lo sai che con me puoi parlare, io so tutto di voi delle GilrDay. Ti puoi fidare di me. >> il ragazzo attese una risposta, sbuffò e continuò a parlare: << è evidente che c’è qualcuno che ti sta facendo del male, si vedono i lividi che tenti di nascondere. >> Mina l’osservò, intenta di parlargli. E vero di lui si poteva fidare, sapeva chi era. Ma non voleva rischiare. Avrebbe aspettato il momento opportuno per parlare. Mina si alzò, afferrò le sue cose, gettò le cartine nel cestino ed uscì dalla biblioteca. Doveva essere forte e tenere duro. << Mina! >> le voi delle due colleghe riecheggiavano nei silenziosi corridoi. Mina si fermò e le due ragazze si avvicinarono: << volevamo farti vedere le maschere che abbiamo scelto per quando sarà giunto il momento di dire chi siamo. >> ridacchiarono, porgendo i fogli, dove erano state disegnate le tre maschere molto più elaborate, e non si sarebbero indossate nel viso ma venivano portate in testa come delle corone. Le due colleghe avevano avuto una bella dea, e Mina le sorrise: << bene ti piacciono allora. >> Layee si riprese i fogli: << allora se siamo tutte d’accordo, li invieremo al manager. >> Layee mise in borsa i fogli: << oggi abbiamo visitato il nostro vecchio sito. Ci siamo accorte che non hai risposto più hai messaggi del fan, che hanno bisogno di aiuto. >> Mina fece cenno di si con la testa. Lo sapeva benissimo che cera molta gente che aveva bisogno di aiuto, ma anche Mina aveva bisogno di aiuto, e non era più entrata nel sito perché non era più in grado di aiutare le persone: << non possiamo lasciare che la nostra associazione vada all’aria. >> Mina non voleva assolutamente che la loro associazione andasse all’aria. Mina mosse la testa in un cenno di no. Le due ragazze sospirarono: << purtroppo fin quando saremo qui non potremo fare molto, e poi se ci vedessero con i nostri aspetti di adesso tutti ci riconoscerebbero. >> parlò Taey: << già, niente Live con i fan e niente foto, fin che tutta questa storia delle minacce non finisce. >> questa vicenda per Mina sembrava non finisse mai: << hey hai mangiato? >> le domandò in fine Taey: << non vorremo che svenissi un’altra volta nell’ora di palestra. >> la rimproverò Layee. Ultimamente Mina faceva molta fatica a mangiare. Le servivano quasi due ore per consumare un solo pasto senza rischiare di correre al bagno. Mina face vedere la chiavetta che si usava per i distributori automatici di cibo: << ci devi dire dove ti nascondi per mangiare. >> Layee prese sotto braccio Mina e proseguirono lungo il corridoio. Occuparono un laboratorio, e registrarono delle nuove canzoni che avrebbero cantato come GirlDay quando sarebbe ritornato tutto apposto. Fecero anche una live, ma che al momento non sarebbe ancora stato presente nel sito della casa discografica, ma sarebbe servita come prova quando si sarebbero svelate al pubblico della JS. Mentre erano nello studio di registrazione, sembrava che il tempo fosse tornato in dietro quando fra le GirlDay andava tutto bene. Mina dimenticò tutti i problemi, e finalmente si sciolse in un sorriso. Quando finirono di registrare, decisero di mettersi insieme a rispondere hai messaggi dei fan nel sito delle GirlDay. << pensavo che la nostra assenza ci avesse fatto perdere i fan, ma vedo che stanno aumentando. >> aveva notato Layee: << sarà forse per il fatto che siamo attive nel sito. >> le parlò Taey: << si può anche essere. Guardate molti ci chiedono di fare un ritrovo alla associazione. >> gli occhi di Layee brillavano. Quella associazione era tutta la loro vita, l’unico modo dove le vittime di bullismo non si sentivano delle vittime. Molti di loro tentavano il suicidio, ma da quando venivano a conoscere l’associazione delle GIrlday, per loro cambiava tutto, ritrovavano la felicità, facevano amicizia con altri giovani con il loro stesso passato. << questo però sarà possibile quando ritorneremo in scena. >> << lascia scritto a loro un messaggio, che promettiamo il più presto possibile faremo live, e ci ritroveremo alla associazione. >> suggerì Taey. La collega scrisse il messaggio. Trovandosi in internet, ed essendo registrati al sito della JS, arrivavano le notifiche quando qualche band faceva le dirette live. Le tre ragazze si immobilizzarono al “ bin” della notifica: << qualcuno della JS e in diretta. >> comunicò Layee, aprendo la notifica. Era una live dei Crot. I quattro ragazzi erano accaldati, sembrava che avessero finito il primo concerto: << cari fan, e andato tutto a meraviglia. Il primo spettacolo e andato. Ricordate che tutta la nostra fatica e solo per voi. >> Jey con le dita fece il segno del cuore. Un suo collega lo venne ad abbracciare e puntando lo sguardo verso la telecamera parlò: << tenetevi cadi per lo spettacolo di domani ragazzi, non è ancora finita. >> il ragazzo fece l’occhiolino e alcune smorfie: << come state? Scriveteci nei commenti. Ora resteremo in Live per un po’ in questa pausa. Volete vedere il nostro pubblico di stasera? >> Jey girò la telecamera, percorse le quinte, e spostando un tendone fece vedere i fan che ancora urlavano: << si… non sono ancora stanchi loro. >> Jey ridacchiò divertito e voltò la telecamera riprendendolo mentre con il dorso della mano si puliva il sudore dalla fronte: << spero nel frattempo che la maledetta che mi ha violentato, che in questi giorni mi ha messo in ansia per oggi, stia morendo, perché ho fatto un sacco di fatica sta sera a concentrarmi. >> Layee e Taey si voltarono ad osservare Mina: << è proprio un pirla. >> commentò Taey. Prima che la collega chiudesse la Live: << hoooo. Vedo le Queen Flower collegate. Ciao come state ragazze? State lavorando fino a tardi? >> le ragazze si raddrizzarono nelle sedie. Chiusero la Live senza lasciare nessun commento. << si decisamente un pirla. >> continuò a mormorare Taey: << pensano di conquistarci? Gliela faremo pagare per tutto quello che ci sta causando! >> Layee strinse i denti dal nervoso. Mina rimase in silenzio. Era già morta, se solo Jey venisse a scoprire del bambino: << Mina sei pallidissima, forse dovremo andare a riposare. >> notò Layee: << sono in cinta. >> disse tutto su un fiato Mina, mentre delle silenziose lacrime le stavano bagnando il viso. Le due colleghe non dissero niente: << quando ti ha …. Non ha usato… >> domandò Taey: << no. Non credo, non lo so. >> rispose confusa: << ci voleva anche questa. Che cosa faremo ora? >> Layee: << non voglio abortire, non ne sarei mai capace. Forse potrei darlo in adozione. Ma non sono tato sicura che sopravviva questa creatura sono troppo stressata. >> spiegò Mina asciugandosi le lacrime con il dorso della mano. << ok manteniamo la calma. Pensiamo. C’è una soluzione a tutto. >> Layee passò un fazzoletto a Mina che l’usò subito, mentre Taey le stringeva la mano: << quando la pancia è evidente potremo esibirci con dei costumi ingombranti da carnevale. >> suggerì Layee: << per nove mesi? >> non ne fu convita Taey. << si. Come pubblico potremo esibirci per i bambini, così faremo qualcosa di diverso da tutti gli altri. Non trovo altre idee. >> proseguì Layee. Leyee guardò Mina: << però dovremo dire al manager della tua gravidanza Mina, se verrebbe a trovarci vedrebbe la tua pancia. >> aggiunse Taey << non le diremo di Jey vero? >> << ci domanderà chi è il padre del bambino. Ma ci inventeremo qualcosa. >> le rassicurò la collega.
   
 
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