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Autore: Hermione Potter Jackson    12/06/2017    0 recensioni
Mi dicono che ho il cuore di ghiaccio ma non sanno che anche il ghiaccio si scioglie.
Sarà lui a sciogliere quella lastra di ghiaccio che c'è nel mezzo del mio petto? Lui con i suoi occhi verdi e con i suoi sorrisi? Lui con i suoi baci?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Uscii fuori. L'aria fresca d'agosto mi solleticò il viso. Sbuffai mentre mi misi a contemplare le stelle luminose. Presi dalla tasca una sigaretta e la accessi mentre mi sedevo sul freddo scalino ti metallo della scala antincendio. Scrollai la cenere dal cilindro bianco che avevo tra le dita. Dietro di me c'era musica a tutto volume. Dovevo ancora capire come Hayley mi avesse trascinato a quello stupidissimo concerto per adolescenti pieni di ormoni che ascoltavano della musica di una boy band anch'essa piena fino allo scoppio. La mia amica era riuscita a convincermi ad acquistare quel biglietto circa 3 mesi prima con la promessa che i soldi che avevamo speso (equivalenti a 2 mie paghette mensili) ci avrebbero permesso di divertirci. L'unica che si stava divertendo però era lei, a "ballare" tra tutta quella gente nello stadio di Londra mentre io mi ero limitata a dover andare in bagno ed ero riuscita ad uscire da quel bordello. So che nessuno lascerebbe un concerto per andare in bagno, ma io non ne potevo più di tutta quella musica assordante e Hayley era troppo eccitata per capire la mia bugia. Le cosce mi si stavano congelando perché portavo un misero paio di short di jeans e le mie gambe nude erano a contatto con la superficie fredda dell'acciaio. Sentii qualcuno scendere le scale sopra alle mie e vidi confusamente tra le grate dei gradini dei jeans neri e una camicia a scacchi nera e bianca. Poco dopo apparve dietro di me un ragazzo alto, con dei capelli ricci non lunghissimi e due occhi verde smeraldo. Lo osservai per poi riportare attenzione alla mia sigaretta quasi finita mentre me la rigiravo tra le dita. 

-Una bella ragazza non dovrebbe ammazzarsi con quella robaccia- disse una voce roca maschile dietro di me. Lo ignorai e feci finta di non aver ascoltato quella affermazione.

-I tuoi genitori non ti hanno insegnato a rispondere quando qualcuno ti parla?- mi chiese sempre la stessa voce fastidiosa mentre finalmente mi girai a guardarlo.

-In effetti si- iniziai a rispondergli -Ma mi hanno anche insegnato che non devo parlare con gli sconosciuti- finii sorridendogli innocentemente. 

-Wow, che caratterino che ti ritrovi- disse sogghignando.

-Si lo so, ma almeno questo "caratterino" mi permette di non essere presa per il culo, o almeno non più- dissi mentre spegnevo la sigaretta su una parte della grata per poi lanciarla chissà dove mandando a fanculo l'ecologia. 

-Oh, ma non mi dire- disse il ragazzo spostandosi da un piede ad un altro. Mi alzai in piedi e mi tirai giù il bordo dei pantaloncini che probabilmente era saliti un po' troppo e mostravano più di quello che io volessi far vedere.

-Bene, non so chi tu sia, ma ora devo andare... a mai più- dissi sorridendogli in modo falsissimo mentre gli facevo ciao con la mano. Odiavo i ragazzi che ci provavano con me. Odiavo il mio corpo. Ero magra ma bassa. Formosa sui fianchi e un seno abbastanza prosperoso. Lunghissimi capelli marroni scuro sciolti e occhi del medesimo colore. E portavo gli occhiali. Odiavo le persone che mi definivano bella. Non lo ero. Ero dimagrita dopo tutte le prese in giro che avevo ricevuto alle scuole medie. Ero quasi andata vicino all'anoressia, ma poi mi ero accorta che qualcosa non andava e mi ero ripresa poco dopo. 

-Aspetta- mi disse il ragazzo dagli occhi verdi -potresti farmi squillare il cellulare? Non riesco a trovarlo- e io stupidamente gli ho risposto 

-Dimmi il tuo numero- lui me lo dettò e io portai il cellulare all'orecchio dopo aver inviato la chiamata. Un cellulare squillò da una delle sue tasche posteriori e lo prese con non chalance. 

-Grazie- disse sorridendomi e mostrandomi 2 adorabili fossette ai lati del suo viso. Ragionai un momento su quello che era appena accaduto. Ero stato così stupida! Adesso avevo il suo numero di cellulare e sarei stata obbligata a telefonargli. 

-Beh, non ti aspettare che se anche adesso ho il tuo numero ti telefonerò.- dissi con un ghigno.

-Mi aspettavo questa risposta da una stronza come te, ma ora ho anch'io il tuo numero- disse con un sorriso che andava da un orecchio all'altro per avermi doppiamente fregata. Mi sbattei mentalmente una mano in faccia, fortuna che ero la secchiona della classe. 

-Oh la pausa è finita- disse tristemente il ragazzo -devo tornare sul palco- disse mentre metteva piede sul primo scalino per tornare da dove era venuto. 

-Aspetta un secondo- dissi mentre facevo due più due -tu sei uno di quel gruppo del concerto... gli 1 Republic. Giusto?- dissi con un sorriso tirato.

-Oh mio dio. Tu sei a un concerto a Londra degli 1 Direction i quali scommetto non ti piacciono ne ti piace la loro musica e ne sai chi sono io. Giusto?- mi chiede con gli occhi sgranati.

-Ehm si?- tentai come risposta - Tu sei quel Louis Malik, giusto?- dissi con un sopracciglio alzato perché avevo paura di sbagliare. 

-Ehm no. Io sono Harry Styles, uno degli 1D. E devo dire che mi sento offeso al fatto che ci sia una ragazza che neanche mi conosce. Se ci fosse qualcun altra al tuo posto ora sbaverebbe.- disse ridendo - Ma non posso dire che la cosa mi dispiaccia, sono contento di non essere considerato solo" il grande e unico Harry Styles, cantante degli One Direction"-.

-Se al posto mio ci sarebbe Hayley, la mia migliore amica, ora sono certa che sbaverebbe- dissi ridendo insieme a lui. Dovevo ammettere che aveva una risata contagiosa. 

-Ora devo proprio andare, ci sentiamo- disse muovendo il cellulare e iniziando a salire i gradini.

-Ehi- mi richiamò fermandosi sul penultimo scalino per un momento

-Come ti chiami?- mi domandò.

-Chanel- dissi mentre lo osservavo.

-Chanel come il profumo?- mi chiese enigmatico ma con un sorriso a 32 denti stampato sul volto.

-Si- risposi sorridendo a mia volta 

-come il profumo- 

Mi lanciò un ultimo sguardo per poi sparire dalla mia visuale.

Rabbrividii. Tutte le altre ragazze sarebbero svenute davanti a Harry Styles. Ma io non ero come le altre ragazze. Io ero io.

E con questi pensieri e le braccia incrociate sul petto tornai dentro allo stadio ripensando al nostro discorso e a quanto avessi sorriso sinceramente. Non avevo mai sorriso così tanto.

   
 
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