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Autore: milly92    11/06/2009    4 recensioni
La vita di Viola è sempre stata normale, sempre noiosa per i suoi gusti. Non è mai riuscita ad entrare nella redazione del giornalino della scuola, nonostante suo padre sia il preside del liceo, ma tutto avrà una svolta dopo la festa per i suoi 18 anni: un nuovo grande amore, cugino di uno dei suoi prof e con tanto di amico omosessuale oggettivamente bello e desiderato da tutte le poverine che non ne sanno nulla, perché fino a poco prima non lo sapeva nemmeno lui… E così la vita di Viola cambierà “da così a così”, ma forse, cambierà soprattutto lei![DALL'EPILOGO: Per favore, ditemi che il club Viola-E’-Una-Raccomandata-Che-Se-La-Fa-Con-Il-Capo è fallito. Non vi sopporto più” dichiarai. “Ma tu neghi l’evidenza!” mi rimproverò Alessia, togliendosi una ciocca mogano dalle spalle e guardandomi come se mi fossi rincretinita tutto d’un tratto. “Subito ti ha assunto dopo che ti sei laureata, quando invece mezza redazione l’ha tenuta in prova per mesi…”. “Forse perché lo conosco da quando stava all’università e mi ha aiutato con la tesi” ipotizzai sarcastica.]
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7

E’ Solo Un Incidente

“Viola, dove hai messo la mia cera per capelli?” urlò la voce di mio fratello, ed io sbuffai, con il braccio martoriato per la stanchezza dato che stavo lisciando la stessa ciocca ribelle con la piastra da tre ore. I miei capelli erano sempre stati lisci ma un po’ crespi, ed era ovvio che la piastra funzionasse tutti i santi giorni tranne che quella sera.

“Sta qui, impiastro che non sei altro, chi te le tocca le tue schifezze!” urlai in risposta.

Federico entrò in bagno, prese il prodotto come se fosse la sua ancora di salvezza ed iniziò ad aggiustarsi i capelli, che di per sé già erano perfetti come sempre.

“Esci?” mi domandò.

“Si” risposi, prima di passare ad un’altra ciocca.

“E con chi? A mamma avevi detto che non uscivi perché le tue amiche…”.

“Fatti gli affari tuoi, e poi se permetti sono maggiorenne” tagliai corto, interrompendolo.

“Allora devo sospettare che esci con un ragazzo” disse malefico, aggiustandosi un micro capello con una mossa esperta e sghignazzando. “Ma ammetto che non lo sospetto perché nessuno uscirebbe con una cozza come te”.

Non gli diedi nemmeno retta, abituata alle sue prese per i fondelli. Faceva tanto il fighetto e poi dava di matto ogni volta che mi vedeva con un ragazzo per la gelosia.

Irritato per la risposta non ricevuta, decise di cambiare tattica. “Puoi dirmelo, anche io esco con una del terzo anno…”.

Ecco, ora si aspetta che faccio la faccia stralunata solo perché dice di uscire con una più grande…

“Mi fa piacere, mi raccomando, sii gentile ed educato e non mostrare la tua immaturità di un anno in meno” borbottai, e finalmente finii di lisciarmi i capelli, che dopo tante fatiche erano lisci e lucidi, e anche un po’ più lunghi a causa della stiratura. Quasi quasi mi arrivavano a metà schiena.

Federico mi guardò con una faccia da pesce lesso mentre iniziavo a  truccarmi.

“Uffa, allora si può sapere con chi esci? Sei strana, di solito ti trucchi esageratamente, ti fai quelle strane cose ai capelli per uscire, e invece ora sembra che tu voglia essere semplice usando quella tecnica della tipa acqua e sapone per fare colpo su qualcuno” domandò impaziente e logorato dalla mia strafottenza, quasi come se mi stesse psicanalizzando.

“Esco con le mie colleghe del giornale, mi hanno invitata a bere qualcosa giusto per conoscerci meglio” inventai, stressata per tutte quelle domande. In realtà avrei preferito urlare al mondo intero che uscivo con Stefano- e altri due suoi amici, certo- ma non volevo dire nulla a nessuno che non fossero le mie amiche più strette per evitare un figuraccia se dopo quella sera Stefano non mi avesse più contattata.

Rabbrividii al solo pensiero, ma mi imposi di non pensarci.

Uscii dal bagno, per poi andare nella mia camera ed indossare dei jeans neri, una maglia a maniche lunghe con lo scollo a V azzurro e delle Superga abbinate. Aggiunsi una collana che mi aveva regalato papà, un cerchietto abbinato alla maglia e alla fine mi dissi che potevo andare bene.  Dopotutto uscivo con dei ragazzi, non potevo presentarmi agghindata come se stessi per andare ad una serata di gala.

Semplice ma efficace, questo era il mio slogan al momento.

Per fortuna, alle nove meno un quarto Federico uscì, così ebbi il tempo di telefonare ai miei che erano usciti a cena con degli amici e dirgli la bugia che avevo detto a mio fratello e scesi giù, dove, puntuale, trovai una Lancia Y grigia ad aspettarmi. E, come due fari nella notte, vidi gli occhi di Stefano che brillavano, affacciato dal sedile posteriore.

Respira, sii te stessa, sii simpatica ma non parlare troppo… Mi autoimposi, prima di sorridere e salutare con la mano.

Vidi Stefano scendere dall’auto e mi sentii svenire. Era ancora più bello della festa, con una camicia azzurrai e dei pantaloni bianchi. I capelli, al contrario di quel pomeriggio, erano perfettamente in ordine.

“Ehi, anche tu in azzurro?” mi domandò sorridente, prima di salutarmi con i soliti baci sulle guance.

“Eh si” risposi imbarazzata, mentre gli atri due ragazzi scendevano dall’auto per presentarsi.

“Piacere, io sono Marco” disse quello che stava alla guida, con i capelli castani quasi rasati e una possenza notevole.

“Piacere, Viola”.

“Ed io sono Matteo, piacere” disse l’altro. Appena lo guardai, subito scattò in me una molla. Era biondo, occhi azzurri e aria da fighetto perfettino. Eccolo, l’ex ospite in della mia festa. Non poteva essere.

Ma quante coincidenze mi stavano capitando in quel giorno?

“Piacere” sintetizzai, ancora sconvolta. Pensai a  cosa avrebbe detto Ylenia sentendo tutto ciò…

Possibile? La ragazza di mio cugino è la sorella di Stefano, Stefano è amico a colui per cui avevo lottato invano pur di averlo come ospite ambito alla mia festa…. Ed ora, cos’altro avrei scoperto di tanto strano? Ormai avevamo toccato il fondo.

Poco dopo salii in macchina, e restai piacevolmente sorpresa nello stare seduta nel sedile posteriore con Stefano. Marco accese la radio e poi iniziò a farmi qualche domanda.

“E quindi vai ancora a scuola?” domandò dopo un po’, curioso.

“Beh, si, sto all’ultimo anno del classico” risposi.

“Classico? Il “G. Bruno”?” chiese subito Matteo, voltandosi verso di me.

Annuii, comprendendo dove voleva arrivare.

“Mia madre insegna chimica lì, è la professoressa Giordani!” annunciò.

Ecco. Chissà come avrebbe reagito sapendo che già lo sapevo e che avevo fatto tutto un casino per averlo alla festa e mi ero inventata la scusa dei professori che devono portare i figli… A distanza di due settimane mi sembrava tutto così assurdamente rovesciato. 

“Davvero? Non è la mia professoressa, insegna nel corso C se non sbaglio” feci, falsamente sorpresa.

“E tu in che sezione stai?” domandò Stefano.

“Nella A”.

“Ah, Veronica stava lì, si è diplomata l’anno scorso”.

“L’anno scorso? Quindi, quanti anni avete di differenza?” domandai, visto che non mi aveva detto esplicitamente quanti anni avesse  e in questo modo lo potevo solo dedurre.

“Uno. Lei ne ha diciannove, io quasi venti” mi informò.

“Quasi? Perché, quando sei nato?”.

“Il 12 ottobre” rispose con nonchalance, e guardò distrattamente fuori dal finestrino con un gesto così semplice ma estremamente sensuale.

Ovviamente uno come lui non poteva non essere nato il giorno della scoperta dell’America… La mia America, ecco cos’era lui, quel tocco di freschezza e sogno che mancava alla mia vita. Immaginai noi due insieme, lui che mi teneva dolcemente la mano…

“…E quindi, se ti va di venire…” stava continuando a dire, e lo guardai senza capire.

“Cosa? Scusami, mi ero distratta” mi scusai, imbarazzata.

Sentii Marco ridere.

“Dicevo, farò una piccola festa nel giardino di casa mia per l’occasione, ti andrebbe di venire?” domandò, con al sua solita aria da gentleman.

Subito mi entusiasmai. Ecco, almeno avevo una nuova occasione di rivederlo!

“Certo, ci sarò, fammi sapere l’ora e sarò lì”.

“Ok, allora mi dai il tuo numero così ti avviso? Ancora me lo hai dato” disse audacemente, estraendo il suo Nokia dalla tasca e guardandomi in attesa.

In cuor mio stavo facendo una sorta di ballo caraibico, è inutile dirlo. “Si…” risposi, quasi tremante. Ecco, avevo fatto un altro passo avanti! Anzi, avevamo…

Poco dopo arrivammo in un locale e ci sedemmo ad un tavolino, iniziando a parlare del più e del meno.

“Mi raccomando, Marco, niente alcolici” lo ammonì subito Stefano, e Marco sbuffò.

“Infatti, altrimenti poi guido io” concordò Matteo. Più lo guardavo e più mi dicevo che non era niente di che. Anche se non ci fosse stato Stefano al suo fianco come confronto probabilmente non mi avrebbe attratto.

“Va bene, ragà” acconsentì Marco, annoiato.

“Dai, dopotutto ci si può divertire anche senza bere” gli dissi, cercando di risultare simpatica.

Ma Marco mi guardò scettico. Evidentemente amava bere più di ogni altra cosa. “E questa da dove l’hai presa? “100 modi per condurre una vita sana e pallosa”?” chiese scorbuticamente.

Mi irrigidii, guardandolo torvo. “No, è la mia filosofia di vita. Non capisco cosa ci sia di bello nell’ubriacarsi e poi tornare a casa senza ricordarsi un tubo e con la sola voglia di vomitare” risposi, forse con un’aria un po’ troppo altezzosa.

“Viola ha ragione. Chiedile scusa” gli intimò Stefano, e mi voltai verso di lui, grata.

Marco gli rise in faccia e si alzò, scomparendo dalla vista visto che il locale era molto affollato.

“Scusalo, ma per lui è un periodo un po’ negativo” disse Matteo comprensivo.

Scrollai le spalle, dicendomi che mi stava davvero antipatico.

“Periodo negativo o meno non doveva risponderle così, non gli ha detto nulla di sbagliato” borbottò Stefano.

“Va bene, fa niente, sono abituata a questi tipi” dissi, scrollando le spalle.

“In realtà è da un po’ che ci sta rompendo le scatole, ma non riusciamo a tagliarlo fuori” dichiarò Matteo.

Stefano lo guardò un po’ male prima di voltarsi verso di me. “Scusalo, davvero, non ci pensare, non voglio che ti rovini la serata” mi sussurrò, e mi sentii arrossire mentre stringeva lievemente la mia mano posata sul tavolo nella sua.

“Oh, ma figurati, non è niente” dissi, facendo finta di nulla.

Ad interrompere quel meraviglioso momento ci pensò la cameriera, una tipa tutta stressata. “Cosa prendete?” domandò.

“Per me un bicchiere di bitter” rispose Matteo.

“Anche per me” asserì Stefano.

“Per me un bicchiere di Fanta” dichiarai.

La ragazza prese appunti e scomparve senza dire nulla, ritornando dieci minuti dopo con le nostre ordinazioni.

Mi sentivo a disagio con la mia Fanta, era l’evidente segnale del mio grado di “piccolezza” nei loro confronti. Anche se alla fine il bitter non era assolutamente niente di che.

“Vuoi assaggiare, Viola?” mi domandò Stefano, indicando il bicchiere di bitter, quando Matteo si allontanò per vedere dove si fosse cacciato Marco. Non che me ne importasse, ma l’auto era sua e non ci tenevo a tornare a casa a piedi.

Scossi il capo, sorridendo appena. “No, grazie, non mi piace” reclinai l’offerta.

“Daai, prova” insistette.

Lo guardai senza sapere cosa fare. Alla fine prese il bicchiere e me lo portò vicino al volto.

“Ok, mi hai convinto, ma devi assaggiare anche tu la mia banale Fanta” proposi.

“Certo, non ci sono problemi” disse, facendo l’occhiolino, e presi  il suo bicchiere quando lui esitò, facendo una piccola risata e prendendo il mio bicchiere di Fanta. Lo guardai senza capire, finchè non incrociò le nostre braccia e fece in modo che ognuno di noi bevesse come fanno gli sposi al matrimonio.

Risi, e per un pelo non mi spruzzai la bibita addosso.

“Ecco, complice” dissi, restituendogli la bibita.

“Ecco a te, gentilissima. Complimenti per la scelta, è la Fanta più dolce che abbia mai assaggiato” ironizzò.

“Ehi, ragazzi, Marco sta giocando a biliardo” annunciò Matteo. “Vado da lui a tenerlo d’occhio”.

Vai, vai, ci vediamo a fine serata…

“E quindi, com’è Angelo come professore?” domandò subito Stefano.

“E’… Strano. Cioè, non oso immaginare come sarà essere interrogata da lui! Sarà che siamo più in confidenza… E i test, poi! Non me lo immagino mentre gira per la classe a sequestrare bigliettini e a raccomandare di non copiare…” risposi.

Lui fece un sorriso distorto alla sola idea. “Se ti va vado da lui il giorno prima del test e ti passo le domande”.

“Oh, mi hai scoperto! Era proprio per questo che ho accetto di venire, stasera! Per convincerti e plagiarti a passarmi i test!” dissi sarcastica, e ridemmo all’unisono. Dio, com’era bello anche durante un gesto semplice come quello.

“E immagino che tu sia venuta anche per provarci con Marco, il più simpatico tra noi” continuò.

“Assolutamente, non vedi come ci sto male per la risposta che mi ha dato?” stetti al gioco.

In realtà sono venuta per stare con te, e per una volta il mio desiderio si è avverato….

Lui annuii teatralmente, e voltandomi vidi una cosa che mi lasciò esterrefatta: Federico se ne stava dall’altra parte del locale con una ragazza e mi salutò ironicamente. Prese il cellulare e scattò una foto a me e Stefano.

“Merda! Permetti che vado a picchiare un secondo mio fratello?” domandai, ma Stefano mi trattenne per un braccio.

“Lascialo stare, non gli dare soddisfazione, stasera quando si addormenta prendi il cellulare e la cancelli. E poi non mi sembra di avere la faccia da terrorista” aggiunse.

Scossi il capo. “No, figurati, non è per te,è per una cosa nostra, cioè, gli ho detto che sarei uscita con le ragazze del giornale per non dargli soddisfazione”.

Mi guardò interrogativo, ma Matteo e Marco comparvero ai nostri lati e dissero di andare, così chiesero il conto- restai tra il raddolcito  e la disapprovazione quando Stefano pagò anche per me- e uscimmo dal locale, dirigendoci verso Caserta, dove restammo a parlare fino a mezzanotte, ora in cui dissi di dovermi ritirare.

“Scusate ma i miei rompono se ritardo…” bofonchiai, sentendomi peggio di una bambina.

“Vai tranquilla, Viola” mi rassicurò Matteo.

Marco grugnì mentre entravamo in auto, mentre Stefano mi fece una foto a tradimento mentre prendevo posto al suo fianco.

“Ehi, cancellala! Oltre a mio fratello ti ci metti pure tu con queste foto?” sbottai, cercando di sottrarglielo.

“Giusto, tuo fratello ci ha fotografati entrambi” asserì, cancellò la foto e mi mise una mano sulla spalla, inquadrandoci con il suo cellulare mentre la macchina ci faceva sballottare di qua e di là lievemente. 

“Sorridi” mi impose, e cercai di ubbidire, ma la vicinanza tra di noi era tale che quasi non riuscivo a respirare.

“Ok, ora però inviamela” dissi, e lui subito ubbidì. Restai sbalordita nel vederci così, io mezza sorridente e lui entusiasta. Non eravamo così male vicini, dai…

Stavo posando il cellulare in tasca quando alzai lo sguardo e vidi che Marco, dopo aver accelerato, cercava di fare una strana manovra.

“No, Marco!” urlò Matteo impietrito.

“Oddio…! Cazzo, Viola, vieni qui!” urlò a sua volta Stefano, e mi trascinò verso di sé, stringendomi come un cobra prima che sentissi un enorme schianto dove fino a poco prima c’ero io. 

Non capii subito cosa fosse successo, ma quando alzai lo sguardo poco dopo, vidi che Matteo stava uscendo di corsa dall’auto.

“Viola, stai bene?” domandò Stefano, preoccupato.

“S-si, ma cosa è stato? Come ha fatto a sbattare….?” domandai confusa, mentre anche Marco usciva dalla parte di Matteo.

Stefano mi fece cenno di tacere e mi prese per mano, aiutandomi a scendere.

Eravamo davanti a una schiera di villette, e varie persone si affacciarono per vedere cosa fosse successo.

L’auto di Marco era rotta lungo la fiancata, e lì vicino c’era l’auto contro cui c’eravamo scontrati, in cui vi era una giovane donna, terrorizzata.

“Ma cosa le passa per il cervello? Avevo la precedenza!” urlò Marco.

Io, Matteo e Stefano ci allontanammo lungo il marciapiede. Tremavo come una foglia, e Stefano mi guardò preoccupato.

“E’ tutto ok, tranquilla, ora rimediamo un passaggio” mi rassicurò subito.

“Stefano, i miei mi ammazzano… E tu come stai? Grazie per avermi trascinata…” dissi con gli occhi pieni di lacrime.

“Shh, tranquilla” mormorò, avvicinandosi e abbracciandomi con una forza tale che mi persi nel suo profumo  e che mi fece sentire meglio.

Marco continuava a sbraitare, e Matteo s’immischiò quando vidi per la seconda volta mio fratello sul suo motorino da sopra la spalla di Stefano, che appena mi vide fece una faccia stralunata e si fermò.

Era ufficiale, ero decisamente fottuta.

 

 

Hola!

Che ve ne sembra? Ve l’aspettavate un’uscita così… noiosa? xD

Nel frattempo, ecco a voi le foto degli altri personaggi:

Stefano ( ve ne ho messe qualcuna in più per scusarmi del tempo che ci ho messo per trovarlo! ^^): http://www.cinemarx.ro/poze/postere/actori/ada/Adam-Gregory-780126-607.jpg

http://it.tinypic.com/view.php?pic=2e655iu&s=5

http://www.contactmusic.com/pics/lb/maxim_hot_100_party_140509/adam_gregory_5295314.jpg

 

La madre di Viola, Dora: http://img177.imageshack.us/i/i001hb8.jpg/

Fabrizio Liguori: http://www.tvfanatic.com/images/gallery/scott-bryce-picture.jpg

Nel prossimo cap metterò anche le foto di Matteo, Lorenzo e Federico.

Nel frattempo, grazie 10000000000000 a coloro che hanno messo la fic tra i preferiti:

 B r o K e n
Caline
Cherie lily
crazykika
deerockt94
Irza93
lillay
Mary_loveloveManga
Matydreamer  
Merry NIcEssus
pirilla88
Promise
puffolettaHP
stellinathebest19
Sweet Stella
SweetCherry
vero15star

Tra le seguite:

Anthy
Charlie_me  
chica KM
crazykika
CriCri88  
Devilcat
eilinn
incubus life
lilyjuve
roseinblack
 
Stellyna_P
The Dark Side of a Girl
Xellesia_Moon_Black
_New_Moon_

E coloro che hanno recensito:

SweetCherry: Ciao!  Ecco il cap, ho postato il più presto possibile ^^ Cosa te ne sembra di questa pazza uscita? Ti ringrazio per i complimenti, sono quasi arrossita! =)

Merry Nicessus: Grazie mille! Comunque, si anche io guardo Gossip Girl in inglese, per prima cosa perché ero troppo ansiosa di aspettare che le doppiassero in italiano, e poi mi piacciono di più le voci dei personaggi in inglese che quelle doppiate! ^^

The dark Side Of A Girl: Oddio, spero solo che tuo fratello ora non ce l’abbia con me! xD Comunque, ora che ho postato la foto di Stefano, cosa te ne sembra? Spero ti piaccia! E poi, sai che anche io devo dividere la stanza con il mio adorato fratellino tredicenne? Cosa dobbiamo fare… ^^

Caline: Eh si, ti meriti un bel premio per l’intuizione infallibile! Magari un’uscita con Stefano, che dici? xD Spero solo che ora non mi odierai perché ho lasciato il capitolo in uno stato che porta ad una pura curiosità riguardo a come Viola sopravvivrà all’ira dei suoi… Grazie mille,sei sempre gentilissima! ^^

vero15star: Tesoro ma che dici, io ho descritto il tuo alter ego proprio come ho percepito il tuo essere ^^ Lo vorrei pure io un ragazzo come Lorenzo, uffi! Che bello, sei a Napoli, a pensare che siamo a poco più di mezz’ora di distanza… Ti voglio benissimo!

A presto,

milly92.

  
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