Capitolo 7
E’ Solo Un Incidente
“Viola,
dove hai messo la mia cera per capelli?” urlò la voce di mio fratello, ed io
sbuffai, con il braccio martoriato per la stanchezza dato che stavo lisciando
la stessa ciocca ribelle con la piastra da tre ore. I miei capelli erano sempre
stati lisci ma un po’ crespi, ed era ovvio che la piastra funzionasse tutti i
santi giorni tranne che quella sera.
“Sta
qui, impiastro che non sei altro, chi te le tocca le tue schifezze!” urlai in
risposta.
Federico
entrò in bagno, prese il prodotto come se fosse la sua ancora di salvezza ed
iniziò ad aggiustarsi i capelli, che di per sé già erano perfetti come sempre.
“Esci?”
mi domandò.
“Si”
risposi, prima di passare ad un’altra ciocca.
“E
con chi? A mamma avevi detto che non uscivi perché le tue amiche…”.
“Fatti
gli affari tuoi, e poi se permetti sono maggiorenne” tagliai corto,
interrompendolo.
“Allora
devo sospettare che esci con un ragazzo” disse malefico, aggiustandosi un micro
capello con una mossa esperta e sghignazzando. “Ma ammetto che non lo sospetto
perché nessuno uscirebbe con una cozza come te”.
Non
gli diedi nemmeno retta, abituata alle sue prese per i fondelli. Faceva tanto
il fighetto e poi dava di matto ogni volta che mi vedeva con un ragazzo per la
gelosia.
Irritato
per la risposta non ricevuta, decise di cambiare tattica. “Puoi dirmelo, anche
io esco con una del terzo anno…”.
Ecco, ora si aspetta che faccio la
faccia stralunata solo perché dice di uscire con una più grande…
“Mi
fa piacere, mi raccomando, sii gentile ed educato e non mostrare la tua
immaturità di un anno in meno” borbottai, e finalmente finii di lisciarmi i
capelli, che dopo tante fatiche erano lisci e lucidi, e anche un po’ più lunghi
a causa della stiratura. Quasi quasi mi arrivavano a metà schiena.
Federico
mi guardò con una faccia da pesce lesso mentre iniziavo a truccarmi.
“Uffa,
allora si può sapere con chi esci? Sei strana, di solito ti trucchi
esageratamente, ti fai quelle strane cose ai capelli per uscire, e invece ora
sembra che tu voglia essere semplice usando quella tecnica della tipa acqua e
sapone per fare colpo su qualcuno” domandò impaziente e logorato dalla mia
strafottenza, quasi come se mi stesse psicanalizzando.
“Esco
con le mie colleghe del giornale, mi
hanno invitata a bere qualcosa giusto per conoscerci meglio” inventai,
stressata per tutte quelle domande. In realtà avrei preferito urlare al mondo
intero che uscivo con Stefano- e altri due suoi amici, certo- ma non volevo
dire nulla a nessuno che non fossero le mie amiche più strette per evitare un
figuraccia se dopo quella sera Stefano non mi avesse più contattata.
Rabbrividii
al solo pensiero, ma mi imposi di non pensarci.
Uscii
dal bagno, per poi andare nella mia camera ed indossare dei jeans neri, una
maglia a maniche lunghe con lo scollo a V azzurro e delle Superga abbinate.
Aggiunsi una collana che mi aveva regalato papà, un cerchietto abbinato alla
maglia e alla fine mi dissi che potevo andare bene. Dopotutto uscivo con dei ragazzi, non potevo
presentarmi agghindata come se stessi per andare ad una serata di gala.
Semplice
ma efficace, questo era il mio slogan al momento.
Per
fortuna, alle nove meno un quarto Federico uscì, così ebbi il tempo di
telefonare ai miei che erano usciti a cena con degli amici e dirgli la bugia
che avevo detto a mio fratello e scesi giù, dove, puntuale, trovai una Lancia Y
grigia ad aspettarmi. E, come due fari nella notte, vidi gli occhi di Stefano
che brillavano, affacciato dal sedile posteriore.
Respira, sii te stessa, sii simpatica ma
non parlare troppo… Mi autoimposi,
prima di sorridere e salutare con la mano.
Vidi
Stefano scendere dall’auto e mi sentii svenire. Era ancora più bello della
festa, con una camicia azzurrai e dei pantaloni bianchi. I capelli, al
contrario di quel pomeriggio, erano perfettamente in ordine.
“Ehi,
anche tu in azzurro?” mi domandò sorridente, prima di salutarmi con i soliti
baci sulle guance.
“Eh
si” risposi imbarazzata, mentre gli atri due ragazzi scendevano dall’auto per
presentarsi.
“Piacere,
io sono Marco” disse quello che stava alla guida, con i capelli castani quasi
rasati e una possenza notevole.
“Piacere,
Viola”.
“Ed
io sono Matteo, piacere” disse l’altro. Appena lo guardai, subito scattò in me
una molla. Era biondo, occhi azzurri e aria da fighetto perfettino. Eccolo,
l’ex ospite in della mia festa. Non poteva essere.
Ma
quante coincidenze mi stavano capitando in quel giorno?
“Piacere”
sintetizzai, ancora sconvolta. Pensai a
cosa avrebbe detto Ylenia sentendo tutto ciò…
Possibile?
La ragazza di mio cugino è la sorella di Stefano, Stefano è amico a colui per
cui avevo lottato invano pur di averlo come ospite ambito alla mia festa…. Ed
ora, cos’altro avrei scoperto di tanto strano? Ormai avevamo toccato il fondo.
Poco
dopo salii in macchina, e restai piacevolmente sorpresa nello stare seduta nel
sedile posteriore con Stefano. Marco accese la radio e poi iniziò a farmi
qualche domanda.
“E
quindi vai ancora a scuola?” domandò dopo un po’, curioso.
“Beh,
si, sto all’ultimo anno del classico” risposi.
“Classico?
Il “G. Bruno”?” chiese subito Matteo, voltandosi verso di me.
Annuii,
comprendendo dove voleva arrivare.
“Mia
madre insegna chimica lì, è la professoressa Giordani!” annunciò.
Ecco.
Chissà come avrebbe reagito sapendo che già lo sapevo e che avevo fatto tutto
un casino per averlo alla festa e mi ero inventata la scusa dei professori che
devono portare i figli… A distanza di due settimane mi sembrava tutto così
assurdamente rovesciato.
“Davvero?
Non è la mia professoressa, insegna nel corso C se non sbaglio” feci,
falsamente sorpresa.
“E
tu in che sezione stai?” domandò Stefano.
“Nella
A”.
“Ah,
Veronica stava lì, si è diplomata l’anno scorso”.
“L’anno
scorso? Quindi, quanti anni avete di differenza?” domandai, visto che non mi
aveva detto esplicitamente quanti anni avesse
e in questo modo lo potevo solo dedurre.
“Uno.
Lei ne ha diciannove, io quasi venti” mi informò.
“Quasi?
Perché, quando sei nato?”.
“Il
12 ottobre” rispose con nonchalance, e guardò distrattamente fuori dal
finestrino con un gesto così semplice ma estremamente sensuale.
Ovviamente
uno come lui non poteva non essere nato il giorno della scoperta dell’America…
La mia America, ecco cos’era lui, quel tocco di freschezza e sogno che mancava
alla mia vita. Immaginai noi due insieme, lui che mi teneva dolcemente la mano…
“…E
quindi, se ti va di venire…” stava continuando a dire, e lo guardai senza
capire.
“Cosa?
Scusami, mi ero distratta” mi scusai, imbarazzata.
Sentii
Marco ridere.
“Dicevo,
farò una piccola festa nel giardino di casa mia per l’occasione, ti andrebbe di
venire?” domandò, con al sua solita aria da gentleman.
Subito
mi entusiasmai. Ecco, almeno avevo una nuova occasione di rivederlo!
“Certo,
ci sarò, fammi sapere l’ora e sarò lì”.
“Ok,
allora mi dai il tuo numero così ti avviso? Ancora me lo hai dato” disse
audacemente, estraendo il suo Nokia dalla tasca e guardandomi in attesa.
In
cuor mio stavo facendo una sorta di ballo caraibico, è inutile dirlo. “Si…”
risposi, quasi tremante. Ecco, avevo fatto un altro passo avanti! Anzi, avevamo…
Poco
dopo arrivammo in un locale e ci sedemmo ad un tavolino, iniziando a parlare
del più e del meno.
“Mi
raccomando, Marco, niente alcolici” lo ammonì subito Stefano, e Marco sbuffò.
“Infatti,
altrimenti poi guido io” concordò Matteo. Più lo guardavo e più mi dicevo che
non era niente di che. Anche se non ci fosse stato Stefano al suo fianco come
confronto probabilmente non mi avrebbe attratto.
“Va
bene, ragà” acconsentì Marco, annoiato.
“Dai,
dopotutto ci si può divertire anche senza bere” gli dissi, cercando di
risultare simpatica.
Ma
Marco mi guardò scettico. Evidentemente amava bere più di ogni altra cosa. “E
questa da dove l’hai presa? “100 modi per condurre una vita sana e pallosa”?”
chiese scorbuticamente.
Mi
irrigidii, guardandolo torvo. “No, è la mia filosofia di vita. Non capisco cosa
ci sia di bello nell’ubriacarsi e poi tornare a casa senza ricordarsi un tubo e
con la sola voglia di vomitare” risposi, forse con un’aria un po’ troppo
altezzosa.
“Viola
ha ragione. Chiedile scusa” gli intimò Stefano, e mi voltai verso di lui,
grata.
Marco
gli rise in faccia e si alzò, scomparendo dalla vista visto che il locale era
molto affollato.
“Scusalo,
ma per lui è un periodo un po’ negativo” disse Matteo comprensivo.
Scrollai
le spalle, dicendomi che mi stava davvero antipatico.
“Periodo
negativo o meno non doveva risponderle così, non gli ha detto nulla di
sbagliato” borbottò Stefano.
“Va
bene, fa niente, sono abituata a questi tipi” dissi, scrollando le spalle.
“In
realtà è da un po’ che ci sta rompendo le scatole, ma non riusciamo a tagliarlo
fuori” dichiarò Matteo.
Stefano
lo guardò un po’ male prima di voltarsi verso di me. “Scusalo, davvero, non ci
pensare, non voglio che ti rovini la serata” mi sussurrò, e mi sentii arrossire
mentre stringeva lievemente la mia mano posata sul tavolo nella sua.
“Oh,
ma figurati, non è niente” dissi, facendo finta di nulla.
Ad
interrompere quel meraviglioso momento ci pensò la cameriera, una tipa tutta
stressata. “Cosa prendete?” domandò.
“Per
me un bicchiere di bitter” rispose Matteo.
“Anche
per me” asserì Stefano.
“Per
me un bicchiere di Fanta” dichiarai.
La
ragazza prese appunti e scomparve senza dire nulla, ritornando dieci minuti
dopo con le nostre ordinazioni.
Mi
sentivo a disagio con la mia Fanta, era l’evidente segnale del mio grado di
“piccolezza” nei loro confronti. Anche se alla fine il bitter non era assolutamente
niente di che.
“Vuoi
assaggiare, Viola?” mi domandò Stefano, indicando il bicchiere di bitter,
quando Matteo si allontanò per vedere dove si fosse cacciato Marco. Non che me
ne importasse, ma l’auto era sua e non ci tenevo a tornare a casa a piedi.
Scossi
il capo, sorridendo appena. “No, grazie, non mi piace” reclinai l’offerta.
“Daai,
prova” insistette.
Lo
guardai senza sapere cosa fare. Alla fine prese il bicchiere e me lo portò
vicino al volto.
“Ok,
mi hai convinto, ma devi assaggiare anche tu la mia banale Fanta” proposi.
“Certo,
non ci sono problemi” disse, facendo l’occhiolino, e presi il suo bicchiere quando lui esitò, facendo
una piccola risata e prendendo il mio bicchiere di Fanta. Lo guardai senza
capire, finchè non incrociò le nostre braccia e fece in modo che ognuno di noi
bevesse come fanno gli sposi al matrimonio.
Risi,
e per un pelo non mi spruzzai la bibita addosso.
“Ecco, complice” dissi, restituendogli la
bibita.
“Ecco
a te, gentilissima. Complimenti per la scelta, è la Fanta più dolce che abbia
mai assaggiato” ironizzò.
“Ehi,
ragazzi, Marco sta giocando a biliardo” annunciò Matteo. “Vado da lui a tenerlo
d’occhio”.
Vai, vai, ci vediamo a fine serata…
“E
quindi, com’è Angelo come professore?” domandò subito Stefano.
“E’…
Strano. Cioè, non oso immaginare come sarà essere interrogata da lui! Sarà che
siamo più in confidenza… E i test, poi! Non me lo immagino mentre gira per la
classe a sequestrare bigliettini e a raccomandare di non copiare…” risposi.
Lui
fece un sorriso distorto alla sola idea. “Se ti va vado da lui il giorno prima
del test e ti passo le domande”.
“Oh,
mi hai scoperto! Era proprio per questo che ho accetto di venire, stasera! Per
convincerti e plagiarti a passarmi i test!” dissi sarcastica, e ridemmo
all’unisono. Dio, com’era bello anche durante un gesto semplice come quello.
“E
immagino che tu sia venuta anche per provarci con Marco, il più simpatico tra
noi” continuò.
“Assolutamente,
non vedi come ci sto male per la risposta che mi ha dato?” stetti al gioco.
In realtà sono venuta per stare con te,
e per una volta il mio desiderio si è avverato….
Lui
annuii teatralmente, e voltandomi vidi una cosa che mi lasciò esterrefatta:
Federico se ne stava dall’altra parte del locale con una ragazza e mi salutò
ironicamente. Prese il cellulare e scattò una foto a me e Stefano.
“Merda!
Permetti che vado a picchiare un secondo mio fratello?” domandai, ma Stefano mi
trattenne per un braccio.
“Lascialo
stare, non gli dare soddisfazione, stasera quando si addormenta prendi il
cellulare e la cancelli. E poi non mi sembra di avere la faccia da terrorista”
aggiunse.
Scossi
il capo. “No, figurati, non è per te,è per una cosa nostra, cioè, gli ho detto
che sarei uscita con le ragazze del giornale per non dargli soddisfazione”.
Mi
guardò interrogativo, ma Matteo e Marco comparvero ai nostri lati e dissero di
andare, così chiesero il conto- restai tra il raddolcito e la disapprovazione quando Stefano pagò
anche per me- e uscimmo dal locale, dirigendoci verso Caserta, dove restammo a
parlare fino a mezzanotte, ora in cui dissi di dovermi ritirare.
“Scusate
ma i miei rompono se ritardo…” bofonchiai, sentendomi peggio di una bambina.
“Vai
tranquilla, Viola” mi rassicurò Matteo.
Marco
grugnì mentre entravamo in auto, mentre Stefano mi fece una foto a tradimento
mentre prendevo posto al suo fianco.
“Ehi,
cancellala! Oltre a mio fratello ti ci metti pure tu con queste foto?” sbottai,
cercando di sottrarglielo.
“Giusto,
tuo fratello ci ha fotografati entrambi” asserì, cancellò la foto e mi mise una
mano sulla spalla, inquadrandoci con il suo cellulare mentre la macchina ci
faceva sballottare di qua e di là lievemente.
“Sorridi”
mi impose, e cercai di ubbidire, ma la vicinanza tra di noi era tale che quasi
non riuscivo a respirare.
“Ok,
ora però inviamela” dissi, e lui subito ubbidì. Restai sbalordita nel vederci
così, io mezza sorridente e lui entusiasta. Non eravamo così male vicini, dai…
Stavo
posando il cellulare in tasca quando alzai lo sguardo e vidi che Marco, dopo
aver accelerato, cercava di fare una strana manovra.
“No,
Marco!” urlò Matteo impietrito.
“Oddio…!
Cazzo, Viola, vieni qui!” urlò a sua volta Stefano, e mi trascinò verso di sé,
stringendomi come un cobra prima che sentissi un enorme schianto dove fino a
poco prima c’ero io.
Non
capii subito cosa fosse successo, ma quando alzai lo sguardo poco dopo, vidi
che Matteo stava uscendo di corsa dall’auto.
“Viola,
stai bene?” domandò Stefano, preoccupato.
“S-si,
ma cosa è stato? Come ha fatto a sbattare….?” domandai confusa, mentre anche
Marco usciva dalla parte di Matteo.
Stefano
mi fece cenno di tacere e mi prese per mano, aiutandomi a scendere.
Eravamo
davanti a una schiera di villette, e varie persone si affacciarono per vedere
cosa fosse successo.
L’auto
di Marco era rotta lungo la fiancata, e lì vicino c’era l’auto contro cui
c’eravamo scontrati, in cui vi era una giovane donna, terrorizzata.
“Ma
cosa le passa per il cervello? Avevo la precedenza!” urlò Marco.
Io,
Matteo e Stefano ci allontanammo lungo il marciapiede. Tremavo come una foglia,
e Stefano mi guardò preoccupato.
“E’
tutto ok, tranquilla, ora rimediamo un passaggio” mi rassicurò subito.
“Stefano,
i miei mi ammazzano… E tu come stai? Grazie per avermi trascinata…” dissi con
gli occhi pieni di lacrime.
“Shh,
tranquilla” mormorò, avvicinandosi e abbracciandomi con una forza tale che mi
persi nel suo profumo e che mi fece
sentire meglio.
Marco
continuava a sbraitare, e Matteo s’immischiò quando vidi per la seconda volta
mio fratello sul suo motorino da sopra la spalla di Stefano, che appena mi vide
fece una faccia stralunata e si fermò.
Era
ufficiale, ero decisamente fottuta.
Hola!
Che
ve ne sembra? Ve l’aspettavate un’uscita così… noiosa? xD
Nel
frattempo, ecco a voi le foto degli altri personaggi:
Stefano ( ve ne ho messe
qualcuna in più per scusarmi del tempo che ci ho messo per trovarlo! ^^): http://www.cinemarx.ro/poze/postere/actori/ada/Adam-Gregory-780126-607.jpg
http://it.tinypic.com/view.php?pic=2e655iu&s=5
http://www.contactmusic.com/pics/lb/maxim_hot_100_party_140509/adam_gregory_5295314.jpg
La madre di Viola, Dora: http://img177.imageshack.us/i/i001hb8.jpg/
Fabrizio Liguori: http://www.tvfanatic.com/images/gallery/scott-bryce-picture.jpg
Nel prossimo cap metterò
anche le foto di Matteo, Lorenzo e Federico.
Nel frattempo, grazie
10000000000000 a coloro che hanno messo la fic tra i preferiti:
B r o K e n
Caline
Cherie lily
crazykika
deerockt94
Irza93
lillay
Mary_loveloveManga
Matydreamer
Merry NIcEssus
pirilla88
Promise
puffolettaHP
stellinathebest19
Sweet Stella
SweetCherry
vero15star
Tra le seguite:
Anthy
Charlie_me
chica KM
crazykika
CriCri88
Devilcat
eilinn
incubus life
lilyjuve
roseinblack
Stellyna_P
The Dark Side of a Girl
Xellesia_Moon_Black
_New_Moon_
E coloro che hanno recensito:
SweetCherry: Ciao! Ecco il cap, ho postato il più presto
possibile ^^ Cosa te ne sembra di questa pazza uscita? Ti ringrazio per i
complimenti, sono quasi arrossita! =)
Merry Nicessus: Grazie mille!
Comunque, si anche io guardo Gossip Girl in inglese, per prima cosa perché ero
troppo ansiosa di aspettare che le doppiassero in italiano, e poi mi piacciono
di più le voci dei personaggi in inglese che quelle doppiate! ^^
The dark Side Of A Girl:
Oddio, spero solo che tuo fratello ora non ce l’abbia con me! xD Comunque, ora
che ho postato la foto di Stefano, cosa te ne sembra? Spero ti piaccia! E poi,
sai che anche io devo dividere la stanza con il mio adorato fratellino
tredicenne? Cosa dobbiamo fare… ^^
Caline: Eh si, ti meriti un
bel premio per l’intuizione infallibile! Magari un’uscita con Stefano, che
dici? xD Spero solo che ora non mi odierai perché ho lasciato il capitolo in
uno stato che porta ad una pura curiosità riguardo a come Viola sopravvivrà
all’ira dei suoi… Grazie mille,sei sempre gentilissima! ^^
vero15star: Tesoro ma che
dici, io ho descritto il tuo alter ego proprio come ho percepito il tuo essere
^^ Lo vorrei pure io un ragazzo come Lorenzo, uffi! Che bello, sei a Napoli, a
pensare che siamo a poco più di mezz’ora di distanza… Ti voglio benissimo!
A presto,
milly92.