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Autore: WhiteRaven_sSR    13/06/2017    2 recensioni
Questa storia nasce dalla mia passione per i personaggi poco considerati o non protagonisti nelle opere in cui si muovono. E' ambientata nel mondo di Shadowhunters, ma i quattro stregoni protagonisti sono personaggi originali. Il rating potrebbe subire variazioni.
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"[...]I dubbi sorgono quando sono i Nephilim, gli Shadowhunters a fare le regole per tutti, basandole sulle loro esperienze, tradizioni, famiglie, punti di vista. Già. Ma che ne è di noi? Del nostro punto di vista. Che ne è dei Figli di Lilith che da sempre risolvono i loro casini? Anche noi abbiamo le nostre regole. E loro non sono nessuno per giudicarci!"
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Un rumore improvviso ruppe il silenzio creatosi per qualche frazione di secondo all'interno della stanza. Un rumore sordo e breve, come di un mobile che cade a terra, un tavolo rovesciato o qualcosa di simile. O almeno questo è ciò che pensò Gilbert nell'udirlo, dato l'enorme quantitativo di oggetti presenti al piano inferiore. Era talmente pieno di cianfrusaglie per quanto aveva potuto constatare, che non si sarebbe stupito di sentire qualcuno tirare quattro parolacce per esserci inciampato. Tipico, lui si stesso si sarebbe trattenuto a forza.
Salem non proferì parola, limitandosi a sorridere, mentre Ash sembrava troppo preso dal proprio gomitolo, neanche fosse un micio domestico, per accorgersi dell'accaduto. A Gilbert parve di vederlo muovere appena le orecchie come un animale in ascolto, ma non ne era sicuro, preferendo lasciar perdere. Chi lo capiva era bravo.
In poche parole il silenzio sembrò inondare la stanza, lasciandoli qualcuno tranquillo e pacato come al solito, qualcuno stupito e curioso, perfino quando si udirono dei passi per le vecchie scale in legno, che tuttavia dopo pochi istanti smisero di cigolare. Forse chi aveva l'orecchio più allenato potè udire un borbottare fin troppo eccessivo, seguito da altro silenzio. Almeno finchè non si udì lo scatto della maniglia della porta da cui lo stesso Gilbert era entrato poco prima.
Il più giovane trattenne il fiato, sperando e forse pregando che chi stava per entrare non fosse un pazzo maniaco o qualcosa di simile. Salem aveva detto che i loro sospetti sembravano ricadere du questa persona, ci aveva messo ben poco a fare due più due e collegare il tutto. Non tratteneva il respiro in quel modo dai tempi di Jack lo Squartatore.
Oskaaaaaar!” gridò Ash non appena la figura mise piede nella stanza, dandogli a malapena il tempo di aprire la porta prima di fiondarglisi addosso. Un bambino troppo cresciuto, ecco cosa sembrava. Di un metro e ottantacinque o giù di lì, per giunta. In compenso l'altro sembrava poco più alto, quindi da quel caos di capelli bianco argento che gli si erano lanciati addosso, sbucava qualche ciuffo scuro. Decisamente scuro.
Da quell'angolazione Gilbert non poteva vedere granchè, tuttavia rimase speranzoso di vedere Ash spostarsi per presentare il nuovo arrivato. O forse no. Forse era solo curioso, ma in fondo di nuove persone da conoscere non glie ne importava poi granchè.
Ash, fallo entrare, su...” Salem sospirò, rivolgendosi all'altro come a un bambino.
Borbottando seccato il gemello si fece da parte, lasciando che la figura di questo tanto acclamato Oskar si stagliasse sulla soglia in tutta la sua prestanza. Non che fosse un armadio di costituzione, ma il fisico longilineo era ben delineato dal completo che indossava, forse un Armani, forse qualcosa di simile, vista l'eleganza. Doveva essergli costato parecchio. Ma la cosa che colpì maggiormente Gilber fu la scelta di colori dell'alto, nero da capo a piedi, se non fosse stato per il suo pallore e quei due occhi color ghiaccio tipici delle popolazioni nordiche. Un corvo dagli occhi di ghiaccio, in pratica.
Un sorriso affilato comparve sul volto del nuovo arrivato, mentre il suo sguardo incontrava quello di Gilbert, facendolo somigliare sempre più a un Figlio della Notte, piuttosto che a un Figlio di Lilith. Gilbert si chiese perché non presentasse tratti demoniaci, ma nello stesso istante fu Salem a riprendere il discorso.
Benvenuto. Siamo tutti tra amici qui, non c'è bisogno che tu nasconda il tuo aspetto...”
Oskar in risposta, soffiò una risata.
Sai bene che non ho bisogno di nascondermi...”
Il tono suadente la diceva lunga sull'effetto che un tipo simile poteva avere sulle persone. Misterioso, carismatico, di una bellezza adonica se così si sarebbe potuta definire, che di certo non sfuggiva all'occhio anche di chi non era un'amante del genere. Che avesse parenti vampiri?
Impossibile. O meglio, improbabile visto che questi tecnicamente erano morti. Non morti. La questione gli parve piuttosto complessa, quindi anche in questo caso Gilbert diede forfait, limitandosi ad ascoltare e osservare il quarto stregone piombato lì apparentemente dal nulla, che sembrò mutare nell'aspetto. Con il glamour rimosso, un paio di corna fecero la loro comparsa alle estremità della testa dello stregone, prendendo la forma di due mezzelune poste in orizzontale, quasi gli circondassero la testa come un'aureola spezzata, mentre gli occhi assunsero una colorazione simile ad esse, di un arancio vivo, luminoso, come vi fossero poste delle lampadine all'interno. Uno stregone con corna che brillavano era anche la prima volta che le vedeva. Tuttavia non disse nulla, limitandosi ad osservare la scena.
In ogni caso” riprese Oskar, rivolto a Salem “Fossi in te rimuoverei un po' di quelle cianfrusaglie che tieni al piano di sotto, mi sono inciampato in almeno quattro mobili. E per loro non è stato divertente...”
Salem assottigliò lo sguardo, appena sorto. Sospirò poco dopo, scuotendo la testa.
Sapevo che avrei dovuto svuotare tutto prima del tuo arrivo.”
Perchè non l'hai fatto?”
Nel frattempo si avvicinò non solo all'interlocutore, ma anche a Gilbert, prendendo posto sul divano, accanto a lui.
E questo chi è, uno dei tuoi nuovi cuccioli?”
Salem si limitò a sventolare la mancina, soffiando dell'aria dalla bocca a metà tra la risata e lo scocciato.
Non è un cucciolo, è adulto da un pezzo.”
A me non sembra, sa di latte.”
Come se Gilbert non fosse stato nella stanza e non li stesse fissando da quegli interminabili minuti. Passava lo sguardo da uno all'altro, ascoltando il discorso come se non fosse stato lì. Sarebbe rimasto ad ascoltare se non si fosse sentito preso in giro dalle ultime parole del nuovo arrivato, per la quale emise una smorfia di sottile disgusto, sollevando appena il viso, la sguardo con lieve aria di superiorità.
Non è che siccome sono più giovane, hai il diritto di offendere a gratis.” disse, creando altro silenzio. Imbarazzante, questa volta. Come la reazione sul viso dello stesso Gilbert nel rendersene conto, di un rosso vivo, appena più marcato del colore del suo incarnato.
Se Oskar avesse avuto gli occhi azzurri in quel momento, probabilmente Gilbert sarebbe raggelato. Quello che gli rivolse fu uno sguardo folle, abbinato a un sorriso che non prometteva nulla di buono e la cosa lo fece imbarazzare ulteriormente.
E' audace per essere giovane. Dove l'hai preso?” chiese Oskar, quasi non curandosi neanche più dell'altro.
In Francia...a Bordeaux.”
Perfino Ash, finora ancora impegnato col gomitolo, scoppiò a ridere. Li raggiunse sulla poltrona libera, buttando le gambe su uno dei braccioli, la schiena appoggiata all'altro, senza riuscire a smettere di ridere in modo sguaiato. L'unico che sembrava trattenersi era l'artefice della battuta, un chiaro riferimento alla pelle dello stregone compagno, ovvero Salem.
Gilbert si sarebbe voluto sotterrare. Perfino i quadri alle pareti sembravano essere sul punto di ridere di lui, ai propri occhi, nonostante Salem gli stesse rivolgendo uno sguardo comprensivo. Forse voleva comunicargli qualcosa, ma lui non era abbastanza lucido da afferrarlo, al momento.
V-Vengo da Lione!” quasi lo urlò, come a confermare la propria provenienza. A loro o a sé stesso, non lo sapeva bene nemmeno lui.
Eddai, non te la prendere.” riprese Salem, smorzando pian piano le risate. “In ogni caso lo confermo, è nato a Lione, ma lo abbiamo portato con noi in una delle nostre Case di Magia. A Parigi, precisamente. Diciamo pure che è uno dei miei maggiori successi, nonostante si ostini a non voler cambiare cognome.”
Più che vero. Mentre di norma gli stregoni abbandonati prendevano un nuovo cognome, lui si ostinava a mantenere quello della propria famiglia, cioè Lefevre. Forse la storia era più controversa di quanto chiunque di loro avesse mai potuto immaginare, per la mentalità tipica del Mondo Nascosto, quindi non aveva detto nulla, tenendo quel piccolo segreto per sé, almeno per ora.
Anche a quell'osservazione si limitò a un “hmpf” di circostanza, mettendo un lieve broncio neanche fosse un bambino piccolo, ma di proposito, non per infantilismo. Centocinquantadue anni sono tanti, non c'è spazio per il vero infantilismo in quella strana catena alimentare che comprende altre razze singolari.
Ti occupi ancora di quei posti?” chiese Oskar, compiaciuto.
L'altro, ovvero il gemello non intento a osservare il crepitio del fuoco come fosse la cosa più magica del mondo, si limitò ad annuire, in un primo momento.
E' una delle poche cose che mi tengono fuori dalla noia quotidiana, lasciami giocare in pace, dannato corvo.”
Seguì uno sbuffo, misto a un ridacchiare da parte dell'altro, diretto interessato. Tutti loro sapevano bene in cosa consistevano le Case di Magia istituite dai gemelli. Erano semplici luoghi di assistenza per bambini e ragazzi Figli di Lilith, costruite solo recentemente su idea di Salem, con l'unico scopo di prendere sotto la loro protezione coloro che venivano abbandonati o cacciati dalle famiglie in cui nascevano. Contando che in genere uno dei due genitori era un Mondano raggirato da un demone, spesso la cosa poteva avere risvolti violenti, se non disastrosi. Quindi per i due gemelli quello era un modo come un altro per passare il tempo. Questo almeno è ciò che Gilbert aveva sempre ricevuto in risposta quando gli aveva chiesto perché lo volessero aiutare. Mentre la follia di Ash lo aveva portato a ritrovarsi più volte abbracciato e stuzzicato in modi diversi, tra cui parole e pizzichi a casaccio su braccia e busto, l'apatia di Salem aveva agito da freno realista, concedendogli qualche parola e detta loro più logica come “mi annoiavo” o “ho pensato sarebbe stato divertente”. Quale fosse il vero scopo, sempre ammesso che ce ne fosse uno, nessuno lo sapeva.
Ma dubito mi abbiate convocato qui per parlare di voi e dei vostri progetti o per prendere in giro il bebè.” se ne uscì quindi Oskar, venendo al dunque.
In effetti in quei minuti sembravano tutti aver perso il fulcro di tale riunione, ovvero l'omicidio del Nephilim. Perfino Ash tacque in quel momento, spostando lo sguardo dal fratello al corvo, le labbra appena dischiuse, in quella sorta di criniera di capelli bianco argento a contornargli il viso per rendere gli occhi rossi ancora più luminosi e ora interessati all'argomento. Era come se di tanto in tanto qualcuno gli tirasse un pugno in testa e lui riacquistasse un po' di lucidità.
Il silenzio e la tensione erano palpabili nella stanza, Gilbert giurò di poter udire il battito cardiaco di tutti i presenti, mentre i due stregoni lì presenti si fissavano con una certa intensità. Non si capiva bene se volessero sbranarsi da un momento all'altro o saltarsi addosso per altri, ovvi, motivi. La cosa a Gilbert risultò quantomeno imbarazzante, tanto da farlo arrossire ancora. Fortuna che il colore della pelle lo smorzava, almeno quando si trovava senza il glamour attivo.
Un Nephilim è stato trovato morto a Hyde Park. Ne sai qualcosa?” chiese Salem senza smettere di fissarlo. Dritto al punto.
Il corvo sorrise soddisfatto, tornando a quell'espressione di velata follia, mista a un'aria da presa in giro bella e buona.
Un dannato cacciatore muore e la colpa va subito allo stregone oscuro, eh? La mentalità del Conclave non è cambiata poi molto negli ultimi duecento anni...”
Non me lo sta imponendo il Conclave di chiedertelo.”
Certo, come no.”
Oskar...”
Oskar distolse lo sguardo per primo, portando un dito alla bocca, le gambe accavallate ad esprimere nervosismo. Sembrava avercela spesso con le proprie mani, piene di segni rossi sul dorso e sulle dita, da evidenti, piccoli, morsi, forse causati da quei dentini a punta. Non lunghi come quelli di un vampiro, ma decisamente più appuntiti di quelli di un comune Mondano. Da quell'angolazione Gilbert poteva vedere quanto fossero lunghi i suoi capelli scuri, raccolti in un minuscolo codino alla base, una decina di centimetri sotto le spalle, perfettamente lucidi. Se li avesse legati più sopra con un nastro, sarebbe somigliato moltissimo a uno di quei nobili francesi dei dipinti. La cosa gli mise una certa nostalgia, sebbene dall'accento l'altro non sembrasse francese. E nemmeno dal pallore, forse. Mentre i gemelli presentavano un incarnato abbronzato sia con, sia senza il glamour, Gilbert assumeva una colorazione avorio olivastro in presenza del glamour, rosso Borgogna poco acceso nella sua forma naturale. Oskar invece rimaneva sempre e comunque pallido come un cencio. Quindi Gilbert suppose provenisse dall'alta Germania, da uno dei tre paesi Baltici, se non da più in su ancora.
Sai bene quanto io e Ash desideriamo evitare il Conclave. Nessuno se la sta prendendo con te, ma sul corpo sono stati trovati evidenti segni di magia nera.” riprese Salem, paziente.
Tuttavia l'altro non sembrò reagire esattamente bene.
Perchè allora non vai a prendertela con qualche sciamano?! Hai la vaga idea di quanti stregoni ci siano in grado di utilizzare la magia nera? E che mi dici dei Figli della Notte, tutti santi loro?!”
Che c'entrano loro, adesso?”
Il corvo si sporse verso l'altro, serio, i gomiti puntati sulle gambe a voler sostenere il peso del busto.
Lo sai quanti di loro mi hanno ordinato pozioni e incantesimi? Sono dannati almeno quanto noi, se ne fregano delle conseguenze. La magia nera per loro è all'ordine del giorno. Però la prima persona a cui si pensa è il caro Oskar, che come voi sbuca quando gli pare e piace per far danni in giro.” Sarcasmo nel tono e nel parlare in terza persona. “Voi siete vecchi, miei cari, credo che non esista cretatura o legge al mondo in grado di fermarvi. Siete nati al tempo degli déi, quando il mondo ancora doveva vedere l'epoca di spade e cavalieri, dell'unificazione dei Tre regni in Cina, della scoperta del nuovo Continente. Quindi vi temono.”
Lo sguardo di Gilbert passava da uno all'altro, fermandosi ora su Oskar, che sembrava saperne molto più di lui sull'argomento.
Ma che hanno da temere da uno come me? Hanno permesso che uccidessero Ragnor Fell e non hanno fatto niente!”
Ti prego, non ricominciare...” Salem sospirò, portandosi una mano alla tempia, visibilmente stanco di tutto quel discorso.
Non ti permetterò di continuare a insultarmi in questo modo!”
Nell'alzare la voce, uno dei vasi della stanza andò in mille pezzi, esplodendo sul posto alle spalle di Ash, ancora interessato all'argomento. Di nuovo quello sguardo tra i due fece pensare che la stanza avrebbe potuto prendere fuoco da un momento all'altro.
Di nuovo fu il corvo a riprendere il discorso, questa volta più calmo: “Sono stanco, Salem. Stanco di essere immortale ed essere trattato come l'ultimo insetto sulla faccia della terra. Vengono a chiamarci nel cuore della notte, a cercarci quando vogliamo solo stare in pace per chiederci protezione, incantesimi, pozioni di qualsiasi tipo. E quando muore uno dei loro, è ancora colpa nostra. Esistono Seelie, djinn, cani infernali, qualsiasi tipo di creatura possibile e immaginabile, ma la colpa sarà sempre e solo nostra. Non è solo il sangue demoniaco, anche i seelie ne hanno. E' la magia. Io non ce la faccio più, davvero. A volte mi sveglio o mi fermo a fissare il vuoto con più dubbi che risposte.”
Sempre i soliti?” Salem sospirò. Era evidente quanto si conoscessero bene.
Oskar annuì, abbassando la testa.
Non è cattiveria la mia e lo sai, ma mi chiedo se siamo davvero destinati a essere trattati in questo modo per il resto dell'eternità. I dubbi sorgono quando sono i Nephilim, gli Shadowhunters a fare le regole per tutti, basandole sulle loro esperienze, tradizioni, famiglie, punti di vista. Già. Ma che ne è di noi? Del nostro punto di vista. Che ne è dei Figli di Lilith che da sempre risolvono i loro casini? Anche noi abbiamo le nostre regole. E loro non sono nessuno per giudicarci!”
Fu evidente a tutti quanto lui fosse agitato. Non nel vero e proprio senso della parola, il corpo infatti era perfettamente saldo, così come il tono di voce stabile e deciso. Ma quell'anima nera celava molto di più al suo interno.
Gilbert potè vedere Oskar leccarsi le labbra, decidendosi poi a tirare su la testa per tornare a fissare l'altro, quasi ci fossero solo loro due nella stanza.
Ma non ha importanza al momento. Ciò che conta è che devo scagionarmi in qualche modo. Non sono l'unico stregone del mondo a praticare la magia nera, dopotutto. E il marchio potrebbe anche essere il mio. Mi hanno commissionato talmente tante cose ultimamente che non saprei da dove iniziare, guarderò sui miei libri contabili.”
Capisco...”
Gilbert si sorprese nel vedere Ash alzarsi e lanciarsi letteralmente ad abbracciare lo stregone accanto a lui, che sfarfallò le ciglia con altrettanto stupore.
Io lo so che non sei stato tu.” disse, con gran sorpresa generale. “Odi i Nephilim e odi il mondo ma non sei tanto stupido da fare una cosa simile. Vedrai che lo prenderemo quel bastardo e mi occuperò personalmente di cavargli gli occhi col cucchiaino.”
Sorrise il gemello folle, di un sorriso tranquillo e innocente, nonstante le parole impiegate che trasmettavano tutto tranne che innocenza. Un bambino fin troppo cresciuto, disposto a commettere un genocidio se qualcuno gli avesse toccato una delle poche persone a lui care. Così lo aveva sempre visto Gilbert. E non sapeva se andarne fiero o tremare.





Questi quattro personaggi appaertengono alla sottoscritta, gradirei che non infrangeste il  copyright e non li riutilizzaste nelle vostre storie, salvo permesso. L'opera "Shadowhunters" e personaggi annessi, sono di proprietà di Cassandra Clare. Ogni riferimento a luoghi, fatti e persone è puramente casuale, mi scuso in caso di omonimia.

Per chi volesse, sono stati realizzati dei chibi dei personaggi, anch'essi di mia proprietà, li potete trovare qui.
   
 
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