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Autore: Lola1991    15/06/2017    2 recensioni
-    SEQUEL DI “From the beginning”
Thorin e Laswynn sono diventati re e regina di Erebor; gli anni del loro regno trascorrono pacifici sotto la montagna e i loro figli sono oramai grandi e pronti ad assecondare la volontà della stirpe di Durin.
La prima figlia femmina, Eriu, viene promessa in sposa al figlio di Dáin, Thorin, sui Colli Ferrosi. Dopo aver accettato questa difficile decisione, alla giovane Eriu non resta altro che iniziare una nuova vita lontana da Erebor e imparare ad essere una buona compagna e una buona moglie.
Ma accanto alla comunità dei Colli Ferrosi sorgono le terre selvagge e i villaggi di Rhûn, abitate dagli Esterling e da uomini creduti malvagi e corrotti. 
Vran, giovane cacciatore, incontrerà per caso Eriu, salvandola da una morte certa. La guerra per l’anello incombe, e il male si diffonde sulla Terra di Mezzo e sui suoi abitanti.
Ma Vran e Eriu non hanno nessuna intenzione di seguire un destino imposto da altri…
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dain II Piediferro, Nuovo personaggio, Thorin III Elminpietra, Thorin Scudodiquercia
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo VIII
 

Dovevo aver dormito per tutta la notte; quando mi svegliai, scorsi la debole luce dell’alba entrare dalle fessure dell’abitazione. Mi sentivo meglio, fisicamente: la gamba mi doleva molto meno, ma ero ancora terrorizzata. Vran era stato gentile, certo, ma cosa avrebbero fatto gli altri abitanti del villaggio? Mi avrebbero trattata come un nemico, a causa della mia razza?
Ripensai con una fitta di dolore alla mia famiglia, e mi chiesi se li avrei mai rivisti. Rispetto al matrimonio con Thorin, la situazione in cui mi trovavo ora mi si stagliava nella testa come un destino ancora peggiore.
Nella casa regnava il silenzio. Cercai di scendere dal letto delicatamente, senza far rumore. Dovevo andarmene, e alla svelta. Il polpaccio mi bruciò moltissimo quando appoggiai il piede a terra, ma era un dolore che avrei sopportato; inoltre sapevo che i muscoli si sarebbero irrigiditi se fossi rimasta ancora a letto. Mi guardai intorno in cerca di altri indumenti: non avevo altro che la sottoveste candida che mi era stata data; poco distante, appoggiato a uno sgabello in legno, vidi il mantello da viaggio che avevo indossato durante la mia fuga. Era sgualcito in più punti, ma almeno mi avrebbe tenuta al caldo.

Mi allontanai dalla stanza in punta di piedi e scostai tremante la tenda che separava la camera dal resto dell’abitazione. Entrai in quello che doveva essere l’ingresso principale: accanto a un focolare spento c’erano brocche e tinozze di rame. Due o tre sedie coperte da pelli conciate erano disposte tutte attorno.
 
Non c’era nessuno; tirai un sospiro di sollievo e alzai il cardine della porta di legno per uscire. La prima zaffata di aria fresca mi fece sospirare di piacere. Mi guardai intorno: varie dimore di piccole dimensioni dal tetto di paglia formavano un piccolo agglomerato attorno alla casa da dove ero uscita.
Il villaggio era piccolo e semi-deserto, e si trovava a ridosso della foresta che avevo attraversato per allontanarmi dai Colli Ferrosi.
Due stalloni stavano mangiando tranquillamente del fieno accanto a me.
Non sapevo cavalcare un cavallo di quelle dimensioni, ma non avevo scelta, se volevo darmi la possibilità di allontanarmi velocemente dagli Esterling. Per quanto riguardava Vran, bhé… era stato gentile, ma rimanere lì sarebbe stato troppo rischioso.
Scelsi il cavallo che mi sembrava più mansueto e lo trascinai per le briglie verso la foresta. Stava iniziando a piovere; mi tirai il cappuccio sulla testa e camminai senza fare rumore.

Ero appena entrata nel limitare degli alberi quando sentii uno strano rumore.
Pum. Pum.
Era il rumore di colpi simili, poco distanziati tra loro. Decisi di lasciare perdere, non avevo tempo di preoccuparmi di nient’altro.
Svoltai a destra e improvvisamente mi trovai di fronte un uomo. Non era Vran; era vecchio, e aveva un aspetto trasandato. Stava tagliando pezzi di legna con una scure arrugginita, facendola calare con una mano sola, mentre con l’altra reggeva una bottiglia di vino, cosicché emanava un odore inconfondibile di alcool. Arricciai il naso.
Retrocedetti di qualche passo, ma il nitrito del cavallo al mio fianco lo fece voltare.
Dapprima mi guardò con stupore, e poi con grande interesse. Mi si avvicinò barcollando, reggendo sempre con sé la bottiglia. Rimasi paralizzata.
Aveva occhi grigi, freddi come la neve, e la smorfia che mi rivolse rivelò che gli mancavano parecchi denti.
« Onreinn, vok! ».
Sputò ai miei piedi con disprezzo. Non compresi ciò che voleva dire, ma sicuramente non era niente di piacevole. Allungò le mani verso il mio collo, e lo tastò con rudezza.
Non riuscivo a reagire, né a pensare razionalmente. Mi ero cacciata per la seconda volta nel giro di poche ore in un altro grandissimo guaio.
Le mani dell’uomo scesero prepotenti sotto il mantello, andando a sfiorare la sottoveste e il seno. Tentai di ribellarmi; aprii la bocca per urlare, ma non uscì altro che un debole suono rauco. L’uomo rideva, pronunciando parole cariche di disprezzo che non comprendevo.
Udii un colpo alle mie spalle, e l’uomo cadde a terra lungo disteso, con un ematoma ben visibile sulla nuca.
« E’ la seconda volta che ti salvo la vita ».
Mi voltai verso Vran; aveva colpito l’uomo alla tempia con il retro della scure appoggiata poco distante.
 
Ripresi fiato lentamente, premendomi una mano sul cuore. Sentivo ancora l’impronta delle luride mani di quell’uomo. Lo guardai disgustata.
« Vedo che hai conosciuto il vecchio Arran », disse Vran, tirando un debole calcio all’uomo che giaceva per terra. « Di solito è tranquillo, tranne quando beve, il che capita spesso… meglio andarcene da qui, potrebbe svegliarsi da un momento all’altro ».
Mi afferrò per il gomito e prese le redini del cavallo, riconducendoci entrambi verso il villaggio.
 
« Dove stavi andando? ».
Abbassai lo sguardo imbarazzata, fissandomi i piedi mentre camminavamo.
« Volevo prendere un po’ di aria fresca » risposi innocentemente, evitando il contatto con i suoi occhi.
« Con il mio cavallo? ».
« Bhé, ecco, anche lui aveva bisogno di aria fresca ».
Vran mi guardò divertito alzando un sopracciglio. « Ma non mi dire », sogghignò.
Rientrammo in casa e mi fece accomodare su una delle sedie accanto al fuoco, controllandomi la ferita al polpaccio e cambiando la benda.
Rimasi a guardarlo in silenzio, appoggiando la testa allo schienale della sedia.
« Non c’era bisogno di scappare, sai… », iniziò a dire Vran, interrompendo il silenzio che si era creato tra noi due. « Ti avrei riaccompagnata sui Colli Ferrosi non appena la ferita fosse completamente guarita. Domani potremmo partire, se lo desideri ».
« In realtà… », lo guardai imbarazzata, mentre lui alzava lo sguardo curioso, « desidero raggiungere la Montagna Solitaria. Ho dei parenti che vivono laggiù; potresti indicarmi la strada? »
« Posso accompagnarti fino a metà strada, certo. »
Lo guardai raggiante. Era più di quanto mi aspettavo.
Lui parve stupito dal mio entusiasmo e arrossì sulle guance. Continuò a medicarmi la ferita con delicatezza, mentre il fuoco crepitava dietro di noi.
« Vran? ».
« Mmh? » bofonchiò alzando lo sguardo.
« Quell’uomo nel bosco… Arran… mi ha parlato in una lingua che non conosco. Ha detto parole come vok e poi anreinn…  ».
« Onreinn », mi corresse lui, mettendosi a sedere di fronte a me.
« Cosa significano? ».
Vran prese un sospiro. « Significano ‘sporco nano’ ».
Lo fissai confusa. Mi sembrava parecchio imbarazzato, e dal viso era sparito il suo solito sorriso.
« Devi sapere che agli Esterling non stanno, ehm… molto simpatici i nani, specie quelli che vivono qua intorno ».
« Ma perché? ».
« Perché ci sfruttano e prendono le nostre terre, ecco perché! ».
 
A parlare non era stato Vran, ma un uomo entrato nell’abitazione senza che ce ne accorgessimo. Era alto e magro come uno spettro, con i capelli grigi arricciati e gli occhi color nocciola.
Osservando la sua espressione piena d’odio, mi chiesi ancora una volta se sarei mai uscita viva da quel villaggio.
Vran si alzò dalla sedia, mettendomisi accanto.
« Bronnen, lui è Bhreac. E’ il capo-villaggio ».
 
Deglutii, cercando di abbozzare il sorriso. Tuttavia, spaventata com’ero, probabilmente ero riuscita a mostrare soltanto i denti.
« Dunque sei tu la sempliciotta che ha attraversato la foresta a piedi? Vran mi ha raccontato di averti salvata dall’attacco di un cinghiale ».
Annuii senza scompormi.
Bhreac mi guardò con sguardo indagatore, scrutando ogni centimetro del mio volto. Poi il suo viso si distese all’improvviso in un’espressione rilassata.
« Hai fame ragazza? ».
Proprio in quel momento, come risvegliato da un richiamo invisibile, il mio stomaco cominciò a gorgogliare sonoramente. Mi coprii l’addome con le mani, imbarazzata.
Vran e Bhreac scoppiarono a ridere divertiti.
« Non vergognarti… non mangi da parecchie ore », mi disse Bhreac incoraggiante, « vado a cercare della legna per ravvivare il fuoco e poi pranzeremo ».
Mi guardò un’ultima volta e uscì dall’abitazione, chiudendo la porta dietro di sé. Pensavo di trovare in quell’uomo l’ennesimo nemico, e invece si era dimostrato gentile e accogliente. Tuttavia Vran mi aveva detto che era il capo-villaggio, e dopo ciò che mi aveva raccontato dei difficili rapporti tra gli Esterling e i nani dei Colli Ferrosi mi sentivo ancora più timorosa.
 
« Bhreac è tuo padre? » chiesi dopo un attimo di esitazione.
« No, è mio zio. Mi ha preso con sé dopo che i miei genitori sono morti », rispose Vran tranquillo, accendendosi una pipa.
Abbassai lo sguardo tristemente. « Mi dispiace ».
« Non devi. Io non mi ricordo molto di loro e Bhreac è stato sempre buono con me, e mi ha cresciuto bene ».
Mi guardò sorridendo e mi tranquillizzai all’istante.
« Raccontami qualcosa di te… hai fratelli o sorelle? ».
A quella domanda mi infiammai di entusiasmo. Certo, non potevo rivelare a Vran tutta la verità, ma era la prima volta in mesi che nessuno si era mai davvero interessato alla mia vita.
« Oh, si. », risposi contenta, « Ho tre fratelli e una sorella ». L’entusiasmo si spense velocemente e gli occhi mi si riempirono di lacrime. Mi mancavano così tanto…
« Cosa c’è che non va? », chiese Vran imbarazzato, grattandosi la nuca.
« Oh, nulla », risposi, asciugandomi le lacrime con la manica, « E’ da molto tempo che sono in viaggio e non vedo la mia famiglia, tutto qui ».
Vran mi sorrise incoraggiante.
« I tuoi sono mercanti? Cosa vendete? »
« Gioielli. Come questo, guarda… ». Estrassi da sotto la veste la collana che mio padre mi aveva dato in dono quando ero ancora molto piccola. Era semplice, d’argento, con una gemma di smeraldo.
Vran prese il ciondolo tra le mani, osservandolo curioso.
« E tu cosa fai, Vran? ».
« Sono un cacciatore. O almeno, è quello che Bhreac mi ha insegnato a fare ».
Lo guardai dolcemente. « Ma se potessi cambiare vita… dove andresti? ».
Lui mi guardò stupito. Probabilmente nessuno gli aveva mai posto quella domanda.
« Non saprei… », mosse qualche passo per la casa, soppesando la risposta, « Credo che me ne andrei da questo villaggio », ammise con fare dispiaciuto.
« E perché non lo fai? », domandai dubbiosa.
« Non posso abbandonare Bhreac. Lui è tutta la famiglia che ho, e non ha che me », rispose tristemente, guardandomi negli occhi.
Mi stupii della naturalezza con cui parlavamo. Ero sempre stata riservata e timida sin da piccola, ma ora, con Vran, le cose mi sembravano diverse. Più facili.
Lui rimase qualche istante in silenzio. Sembrava concentrato in mille pensieri. Poi mi si rivolse con sguardo fermo, incredibilmente serio.
« Bronnen… ti è mai capitato di sentirti in trappola? Di non essere libera di prendere le tue decisioni? ».
Annuii timidamente, voltandomi verso il focolare spento.
Non sai quanto, Vran – avrei voluto urlare – non sai quanto.




Eccomi! Pensavo di non trovare tempo di aggiornare questa settimana, invece... detto, fatto.
Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia.
Un grazie particolare ancora a chi mi segue e commenta regolarmente i capitoli della storia (vi adoro!), e anche a chi ha aggiunto recentemente la storia tra le seguite (
LaViaggiatrice, m0nica  e mangamylove

:) Grazie mille, davvero!
Alla prossima!

 
   
 
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