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Autore: Najara    11/06/2009    5 recensioni
(Stargate Sg1) Una missione Tok'ra con il solito epilogo disastroso... la fortuna è ancora una volta dalla parte dell'Sg1, ma sarà davvero così? O è l'epilogo della vita che hanno condotto fino ad ora?
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack O'Neill, Samantha 'Sam' Carter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Undicesimo capitolo: Casa

Undicesimo capitolo: Casa

 

Hammond sfogliò ancora il dossier del Colonnello Burton, era un ottimo ufficiale, forse era la scelta giusta, sospirò e chiuse il dossier, domani avrebbe parlato con il colonnello. Si alzò dalla sedia e l’allarme risuonò nella base. “Apertura della porta non programmata! Apertura non programmata!” Il generale corse alla sala di controllo “Abbiamo un codice?” Il sergente attese un attimo poi il computer gli comunicò le letture “Sì signore, è la base mineraria su PX2971” “Aprite l’iride… non dovevano fare rapporto tra una settimana?” “Sì signore”. Hammond attese di veder spuntare i suoi uomini e per poco non svenne quando dallo Stargate vide uscire l’SG1. Rimase immobile fino a quando Jack non gli fece il suo tipico saluto, “Generale, non viene a salutarci?” Hammond si scosse e raggiunse la sala d’imbarco. Non aveva sognato, davanti a lui c’era la sua migliore squadra al completo, sorridente e… colorata. Solo allora Hammond notò i vestiti dei suoi uomini, Jack notando lo sguardo intervenne “Scusi signore, le divise regolamentari non si addicevano ad una festa medioevale!” “Cosa è successo! Vi credevamo morti, ho parlato al vostro funerale…” “Spero abbia detto delle belle cose!” Jack gli sorrise e Hammond continuò a fissarli non riusciva a crederci, Jack portava una spada! E Sam un vestito porpora, con tanto di scollatura! Sembravano tutti pronti per una festa in maschera! “Signore credo che dovremmo passare in infermeria, poi potremmo fare un debrifing… temo sarà piuttosto lungo…” “Immagino colonnello, va bene allora facciamo tra un’ora, credo che ne avrete di cosa da spiegare!” Jack annuì, poi fece un cenno agli altri ed insieme si diressero verso l’infermeria, era bello essere a casa!

Eseguirono tutte le analisi possibili ed immaginabili, niente di strano fu rilevato, la notizia del loro ritorno aveva già fatto il giro della base e molti uomini passarono a salutarli, il sorriso sulle labbra. Quando arrivarono dal generale indossavano di nuovo le loro uniformi, i loro armadietti erano stati svuotati, ma un sergente era arrivato immediatamente con uniformi della loro taglia e il necessario per cambiarsi, avevano fatto una veloce doccia e si erano presentati a rapporto. Hammond li osservò mentre si sedevano, sembrava che qualcosa fosse cambiato, non capiva cosa, ma c’era un aria diversa, sul volto di Sam, una certa serenità, una pacatezza non abituale in lei, mentre Jack sembrava sempre sul punto di sorridere. Non si soffermò oltre e iniziò ad esporre quello che, loro, avevano saputo. Poi fu il turno dell’SG1, Jack prese la parola e raccontò tutto quello che era successo, lasciò a Daniel, Sam aveva abbassato lo sguardo non volendo intervenire, l’incombenza di raccontare l’inverno in cui non erano stati insieme. Hammond notò, il momento in cui Jack aveva guardato Sam e poi passato la parola a Daniel, ma non disse niente. L’unica cosa su cui ovviamente sorvolò Jack era lo sviluppo della sua relazione con Sam. Infine mostrò al generale la spada ed il pugnale, che, gli altri non sapevano perché, si era portato anche in sala briefing. Il generale ascoltò tutto il racconto capendo perfettamente cosa avessero dovuto provare Daniel, Teal’c e Sam nel credere Jack morto, a lui non era successa la stessa cosa? “Va bene, credo che possa bastare” Erano passate due ore dall’inizio del debrifing. Hammond si alzò e lo stesso fecero i suoi uomini “Temo che non possiate tornare a casa… resterete alla base per questa notte, non voglio che qualcuno vi veda e scateni il pandemonio avvisando i vostri amici e parenti…” Jack annuì “Certo signore” “Colonnello voglio un rapporto per domani sera, deve far parte della documentazione per riinserirvi tra i vivi!” Hammond sorrise, imitato dagli altri “Domani avviserò i vostri parenti, meglio se non lo fate voi, non vorrei che venisse loro un infarto nel sentire la vostra voce al telefono…” Poi li congedò. Malgrado sulla Terra fossero solo le sei, per loro era già trascorsa una giornata intera, più buona parte della notte, passata alla festa. Jack passò una mano sulla spada, era strano, erano passate solo poche ore, ma tutto sembrava già così lontano. Hammond si allontanò e loro si diressero alle loro stanze. Daniel osservava i suoi due amici, sembrava che tra loro non fosse cambiato nulla, erano sempre gli stessi, eppure lui che li conosceva e che sapeva, vedeva dei piccoli cambiamenti, Sam che sorrideva nel incontrare gli occhi di Jack, lui che indugiava qualche istante di troppo quando posava lo sguardo su di lei. Sorrise, ma non poté fare a meno di chiedersi come avrebbero fatto a gestire la loro relazione ora, non credeva che volessero vivere nascosti, ma non vedeva nessuna via d’uscita a parte le dimissioni e sapeva che tenevano entrambi troppo al programma per lasciarlo. Si separarono davanti alle loro porte, Jack per un attimo sembrò voler entrare nella stanza di Sam, dormire accanto a lei era già diventata un abitudine malgrado fosse successo per pochi giorni, o magari proprio per quello, l’idea di addormentarsi senza tenerla tra le braccia non gli piaceva affatto. Sam gli sorrise dolce, poi entrò nella stanza e lo lasciò fuori. Sapevano entrambi che avrebbero dovuto parlare, forse era stato un errore non farlo prima, ma era stato il loro sogno, ed entrambi avevano taciuto, per non vederlo esplodere, il desiderio di non vedere le complicazioni, i problemi, le regole, li aveva fatti rimanere in silenzio.

Il mattino dopo si ritrovarono in mensa, ancora molti passarono a salutarli e fecero tutti attenzione a lasciare alla squadra i dolci più buoni. Stupiti da tanto affetto, li ringraziarono e Jack dimostrò il suo gradimento mangiando quasi da solo l’intera torta “Questa mi era davvero mancata!” Tutti sorrisero, Daniel scosse la testa, mentre Sam ringraziava l’aviere che gli aveva passato la gelatina blu, sapendo che era la sua preferita. Poi accompagnarono Teal’c allo Stargate, doveva avvertire suo figlio e Bra’tac che non era morto, lo salutarono, poi si misero al lavoro, Jack dovette mettersi a scrivere il rapporto, Daniel si mise a riorganizzare il suo ufficio che era stato svuotato e lo stesso fece Sam per il suo laboratorio, mentre attendeva l’annuncio dell’arrivo di suo padre. Non dovette attendere molto, suo padre si presentò a metà mattinata, non gli era stato detto il motivo della richiesta e rimase sbalordito nel vedere sua figlia sorridente ad attenderlo alla base della rampa. Sam gli corse incontro e lo abbracciò, Jack, che era arrivato poco dopo, sorrise nel vedere le lacrime agli occhi di Jacob, lo capiva! Quando Jacob si riprese Hammond lo fece accomodare nella sala brifing e lì, insieme a Sam e Jack gli raccontò quello che era successo. Tralasciando, come aveva chiesto Jack, di parlargli di Garin, non voleva che i Tok’ra sapessero di lui e anche se si fidava di Selmak era meglio evitare. Quando il generale Carter ripartì, nel pomeriggio, sembrava che fosse ringiovanito di almeno dieci anni. Poi fu il turno dei parenti, Hammond li avvisò uno ad uno, ottenendo sempre la stessa reazione, prima sbalordimento, poi gioia. Quando ebbe finito diede a tutti il permesso di uscire dalla base, con l’ordine di starne lontano almeno per due giorni! Jack accolse con gioia la notizia, finalmente avrebbe potuto passare del tempo con Sam! Presero l’auto data loro dalla base, le loro erano state portate via, Jack accompagnò Daniel a casa sua, poi rimasto solo con Sam le sorrise “Casa mia o casa tua?” Fortunatamente le loro case non erano state ancora vendute, o svuotate, le famiglie avrebbero dovuto occuparsene, ma nessuno aveva ancora toccato niente. Sam lo guardò, sorridente “Da me… però domani devo andare a San Diego da mio fratello e rimarrò da lui per questi giorni…” Jack annuì “Certo…”, parcheggiò ed entrarono “Credi che se rimango qui per la notte ci beccano?” Sam sorrise maliziosa “E chi ti dice che rimani per la notte!” Il volto di Jack si accese di una luce che Sam ormai conosceva, rise, divertita, mentre lui la intrappolava tra le sue braccia. Poi lo baciò con passione, gli era mancato così tanto non potergli stare vicino! Non ci misero molto a raggiungere la camera di Sam. Il mattino dopo fu Jack a svegliarsi per primo e la osservò in silenzio, un sorriso sulle labbra. Come poteva una donna così speciale amare uno come lui, lei che avrebbe potuto avere chiunque e non solo sulla Terra! Sul pianeta di Henry aveva preso una decisione, non era così semplice, ma l’avrebbe portata a termine. Sam si mosse nel sonno e alla fine aprì gli occhi sorridendo nel vederlo vicino a lei, poi ancora leggermente addormentata si voltò e aderì al corpo di lui che la strinse tra le braccia, quella era diventa una delle loro posizioni preferite. Jack, le depose un leggero bacio sulla nuca, poi continuò a baciarla lungo in collo per arrivare alla spalla. “Jack…” Lui non le rispose, sorridendo leggermente nel sentire il brivido che stava procurando a Sam, lei si voltò “Jack devo alzarmi, se continui così non credo che ce la farò!” Lui rimase ancora in silenzio, ma le sorrise e le si avvicinò per baciarle le labbra. Lei si ritrasse “Jack!” Poi si fiondò in avanti, gli depose un rapido bacio sulle labbra e fuggì indietro per alzarsi, prima che lui potesse catturarla. Jack la guardò fingendo il broncio “Sei crudele!” Lei gli sorrise e raggiunse il bagno per farsi una doccia. Jack si sdraiò di nuovo sul letto. Non avrebbe mai immaginato di poter giocare, un giorno, in quel modo con lei, oh l’aveva sognato, immaginato e sperato per anni, ma non ci aveva mai creduto veramente.

Sam fu pronta in pochi minuti, Jack intanto si era alzato ed aveva preparato la colazione, la sera prima avevano saltato la cena, ma malgrado si dicesse che si poteva sopravvivere di solo amore, il suo stomaco non sembrava essere d’accordo! Mangiarono insieme ridendo, poi Sam si fece seria “Dobbiamo parlare…” Jack annuì, non c’era bisogno di specificare di cosa… “Sì… io credo di avere una soluzione…” Sam lo guardò interrogativa, ma lui non aggiunse altro “Jack non voglio che lasci il progetto Stargate!” Lui le sorrise “Mmm, per te ne varrebbe la pena” L’aveva detto così, infilandosi una fetta biscottata ricoperta di marmellata in bocca, ma la verità e la forza contenute in quella frase colpirono Sam, sapeva che Jack la amava, ma il suo lavoro era tutto per lui! “Credo che dovremmo riparlarne quando torno da San Diego…” Jack non rispose, concentrato sulla tartina, poi alzò gli occhi sorridendo “Non so se resisterò due giorni senza te!” Sentendo che voleva lasciar cadere l’argomento Sam non insistette, se Jack aveva in mente qualcosa l’avrebbe scoperto! Ma non oggi… “Anche tu mi mancherai… cosa pensi di fare?” Per un attimo temette che rispondesse che andava da Sara, non era gelosa, sarebbe stato sciocco esserlo, ma comunque preferiva che non la vedesse. “Non lo so ancora… magari vado fuori dallo stato…” Sam annuì le sarebbe piaciuto andare in Minnesota con lui, ma c’era tempo, tutta la vita… Partì, qualche minuto dopo lasciando a Jack il compito di chiudere la casa. Lui la guardò partire, una sensazione di malessere allo stomaco, non gli piaceva mentirle, certo non aveva proprio mentito, ma comunque la aveva lasciato credere che andasse in Minnesota, cosa non vera.

 

 

Nahid: Sì… ma fidati sono stata buona con Henry volevo fare di peggio, poi mi sono trattenuta perché mi stava simpatico!

 

Ilaria8: Grazie mille e eccoti accontentata sono tornati a casa e il nostro buon generale non si è preso un infarto!

 

FairyFlora: Esatto finalmente si svela il significato del titolo ed era ora! Jack è un fan sfegatato di Homer… come non citarlo!

 

Kloe2004: Sam bacchettona??? Ma no! Dai chiunque avrebbe risposto così! E poi vederla indignata era l’effetto ricercato da Jack no? Sul resto non dico niente bisogna aspettare il prossimo capitolo…

 

Thia: Già temo che per lui sia stato un piccolo shock! Grazie!

 

23jo: Esatto tutti di nuovo a casa! Spero di aver fatto sufficientemente in fretta!

 

 

  
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