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Autore: Sarugaki145    16/06/2017    2 recensioni
Hermione, oppressa dagli sguardi che la giudicavano nel mondo della magia, sempre pronti a puntarle il dito contro se a parere loro sbagliava, ed essendo crollata la sua relazione con Ron, decide di tornare a vivere nel mondo dei babbani, sperando di riuscire a sentirsi parte di loro e a ricostruirsi una vita senza la magia.
Quando però decide di iscriversi al college non immagina quello che l’attende come suo nuovo vicino di casa e compagno di corso, scappato come lei da un mondo in cui si sente giudicato, per potersi ricostruire una vita.
Impareranno a sopportarsi o tenteranno di sabotarsi in qualsiasi modo?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Il Draco della porta accanto.

Treason.

 

 

Dai grandi tradimenti hanno inizio i grandi rinnovamenti.
- Vasilij Rozanov


 

-Hai litigato con tuo padre?-

Domandò una mattina Hermione, mentre Draco entrava in ufficio di pessimo umore.

-Non sono fatti tuoi.-

Sibilò quello sedendosi al suo posto e chiudendo qualsiasi ponte con lei mettendosi a lavorare in silenzio.

Quella mattina aveva discusso con Astoria proprio per il litigio che aveva avuto con suo padre, perché Lucius aveva deciso di usare Astoria per far fare marcia indietro al figlio e Draco non l’aveva presa affatto bene.

Hermione lo osservò per qualche istante, quindi proseguì imperterrita:

-Lo prendo come un si. E nel caso tu voglia parlarne, voglia un consiglio o anche solo qualcuno con cui sfogarti o prendere un caffè sai che ci sono.-

Draco neanche grugnì in risposta, ma la ragazza non se la prese, ben conscia che se avrebbe voluto un appoggio gliene avrebbe parlato.

-Non penso che potrò mai più entrare in casa mia, al Manor.-

Affermò il biondo dopo un paio d’ore di silenzioso lavoro, facendo alzare gli occhi della collega dalle carte che riempivano la scrivania.

-Ho detto a mio padre come la penso di troppe cose e lui non l’ha presa bene.-

Lei lo guardò preoccupata per qualche istante, poi chiese apprensiva:

-Dove starai?-

Lui la guardò stranito. Si sarebbe aspettato qualsiasi risposta da lei, magari cosa si fossero detti, che non doveva farlo, che era un idiota, ma lei si era solo preoccupata di dove stesse lui ora che non poteva entrare in casa sua.

Un sorriso spuntò sulle sue labbra, quindi rispose:

-Vivo con Astoria, ricordi?-

-Ah già.-

Commentò un po’ acidamente Hermione, mentre tornava a concentrarsi sul suo lavoro. Draco la osservò curioso per qualche momento, quindi domandò:

-Ti sta così antipatica?-

-Non antipatica, diciamo che a parte la scritta in fronte “Per Draco Malfoy” non mi dice nient’altro.-

Spiegò Hermione sbrigativa, cercando di attribuire a quel fatto l’irritazione che provava nei confronti della fidanzata di Draco.

-Poi ovviamente mica deve piacere a me, ma a te!-

Aggiunse dopo qualche minuto, facendo ridere Draco, che rispose tristemente:

-Pensa invece che secondo lei i miei amici devono piacere a lei e non a me.-

Lei alzò un sopracciglio e chiese:

-Quindi io sono approvata?-

-Ovviamente no!-

Rispose lui subito con un sorriso.

-Quindi perché mi parli così amichevolmente?-

Chiese la ragazza confusa, ma lui le dedicò un sorriso strafottente e rispose:

-Mi piace infrangere le regole.-

Hermoine scoppiò a ridere spensierata e senza ragionarci troppo ammise:

-Mi sei mancato Draco.-

Lui impiegò un attimo ad assimilare l’informazione, ma poi con rispose saccente:

-Lo so, sono un articolo unico nel suo genere!-

Lei alzò gli occhi al cielo, esasperata dalla smodata autostima dell’amico, quindi si rimise a lavorare.

-Chi ha sbirrato comunque?-

Chiese Draco dopo qualche altro minuto di silenzioso lavoro.

-Potter.-

Commentò lei asciutta, osservando il sorriso sadico che preannunciava vendetta formarsi sulle labbra del vicino.

*

-Theo sei sicuro che sia un bene fargli una sorpresa?-

Domandò Draco titubante, seguendo l’amico che aveva appena aperto la porta d’ingresso dell’antica villa della famiglia Zabini con un semplice “alohomora”. Era un’ampia abitazione, che ricordava villa Malfoy, nello stesso stile antico e aristocratico. Aveva un che di abbandonato però quella villa, come se fosse abitata solo da degli spettri. A Draco aveva sempre dato i brividi, anche se ci aveva passato un sacco di tempo, forse potevano essere state le morti di tutti e sette i mariti della madre di Blaise che avevano reso quella villa così inquietante.

-Come mai sei così preoccupato?-

Domandò Nott con noncuranza facendo un incantesimo per silenziare i loro passi, mentre si aggiravano come due ladri per l’ingresso.

-Ho un brutto presentimento, non so.-

Lo liquidò Draco, che sentiva che quella sorpresa sarebbe costata cara e sarebbe sicuramente successo qualche casino. Era come un presentimento che aveva da quella mattina, sicuro che non sarebbe filato tutto liscio, in qualche modo.

-Non mi dire che le lezioni della Cooman ti hanno influenzato alla fine!-

Lo prese in giro l’amico con un filo di voce, mentre salivano la grande scalinata che portava fino alla camera di Blaise Zabini. Quel giorno era il compleanno del padrone di casa e i migliori amici avevano deciso di fargli una bella sorpresa piombando in camera sua con i loro regali, pronti a trascinarlo per un’intera giornata di festa.

Quando arrivarono alla porta della camera Nott lanciò uno sguardo d’intesa a Draco, che non fece in tempo a fermarlo prima che quello spalancasse l’uscio e urlasse:

-Hey Blaise! Buon compleanno! Sorpr..-

Il ragazzo si interruppe, mentre indietreggiava di qualche passo. Draco, che non aveva ancora varcato la soglia si alzò in punta dei piedi per spiare la scena da dietro la spalla dell’amico, non capendo il perché di quella reazione.

-Theo?-

Chiese confuso bloccandosi anche lui per un momento, mentre la scena che gli si parava davanti agli occhi gli faceva capire il motivo di tutti quei presentimenti.

Nella stanza aleggiava il silenzio, mentre nessuno dei presenti osava proferire parola.

Fu Draco ad interrompere quel silenzio scoppiando in una risata aspra e piena di odio.

-Buon compleanno “amico”.-

Disse con tono strafottente tirando il pacchetto che teneva in mano sul letto, non colpendo per poco Zabini e l’altra occupante del letto. Il ragazzo era infatti sotto le coperte in compagnia delle fidanzata di Draco Malfoy, che guardava il biondo con occhi sbarrati.

Astoria era immobile e senza parole, quando Draco si voltò e uscì prese un lenzuolo per coprirsi e si mise a rincorrerlo, gridandogli di aspettarla.

-Draco aspettami! Lascia che ti spieghi!-

Il ragazzo non si voltò finché la fidanzata non lo strattonò per una manica, obbligandolo a fermarsi. Gli occhi di fuoco di Draco incrociarono quelli chiari di Astoria, pieni di angoscia.

-Draco fammi spiegare.-

Mormorò lei con tono supplichevole, ma lui rispose con tono sprezzante:

-Cosa devi spiegarmi? Che sei “inciampata” nei pantaloni di Zabini? Che volevi fargli un regalo di compleanno?-

La ragazza rimase un attimo interdetta, non sapendo neanche lei come poteva spiegare la sua presenza in quel letto.

-Lo sapevo già che mi tradivi. Lo sospettavo da tempo, ma un paio di settimane fa ho avuto la conferma dal vostro comportamento.-

La ragazza sbiancò a disagio, boccheggiando poi:

-Perché non hai detto nulla?-

Draco si aprì in un sorriso che sembrava quasi una smorfia e rispose gelido:

-Perché così, per una volta, non sarei passato per lo stronzo io. Hai mostrato la tua faccia al mondo finalmente.-

-Non vorrai renderlo pubblico! Sai quanti pettegolezzi si creerebbero!-

Squittì lei indignata, fulminando il fidanzato, che per tutta risposta scoppiò a riderle in faccia.

-Saresti su tutti i giornali come piace a te. Comunque non lo renderò pubblico io. Theo piuttosto potrebbe farlo.-

Lei sbiancò, indrietteggiando di qualche passo, mentre la voglia di tornare da Nott per supplicarlo di non fare nulla la attanagliava. Draco strattonò via il braccio dalla sua presa, mentre un’immensa tristezza lo invadeva.

Si girò, per non permetterle di vedere la sua sofferenza e rispose con tono distaccato:

-Vai pure da Blaise. Non ti preoccupare che io faccia qualcosa, non mi interessa. Sei un nulla per me.-

La ragazza iniziò subito a correre, cercando di non inciampare nel lenzuolo, quindi Draco riprese a camminare.

A nessuno fu permesso di sentire il suo ultimo sussurro prima di lasciare quella casa.

-E grazie per esserti preoccupata anche questa volta più della tua fama che non di come mi possa sentire io.-

*

-Granger!-

Draco bussava irritato a casa della ragazza, che non si sbrigava ad aprire.

Finalmente l’uscio si spalancò ed apparse Hermione, leggermente truccata e vestita elegante.

Nonostante ciò era abbastanza pallida e sembrava sollevata nel vedere Draco, cosa che lo insospettì non poco.

-Draco, cosa ci fai qui? Entra pure!-

Esclamò allegra, cercando di sorridere in modo naturale, ma il ragazzo capì immediatamente che qualcosa non andava.

-Granger? Succede qualcosa?-

Chiese il biondo preoccupato entrando in salotto ed incontrando subito gli occhi color pece di Viktor Krum, che lo fissavano astiosi.

-Io ed Hermione stafamo parlando.-

Sibilò fulminando il ragazzo. Hermione si intromise prima che quei due potessero riprendere a litigare ed esclamò:

-Viktor avevamo appena concluso. Ti ho detto che ho bisogno di tempo per.. valutare!-

Draco vide l’irritazione negli occhi del bulgaro, che però rispose:

-Bene. Spero di afere una risposta presto Hermione. Buona serata.-

Detto ciò il ragazzo diede un bacio sulla guancia alla mora, che lo accompagnò alla porta e aspettò che arrivasse l’ascensore per salutarlo. Dopo di che tornò in casa e chiudendo la porta alle sue spalle tirò un sospiro di sollievo. Draco la stava osservando curioso e domandò:

-Era nero di rabbia! Cosa gli hai fatto?-

Chiese lui scherzoso andando a sedersi sul divano, subito seguito da un’esausta Hermione, che si lasciò cadere al suo fianco.

-Era nero perché sei arrivato tu a salvarmi..-

Ammise lei rannicchiando le gambe al petto e appoggiando la fronte alle ginocchia, come a chiudersi in un guscio di pace.

-In che senso?-

Chiese il ragazzo osservandola con curiosità:

-Mi ha chiesto di sposarlo.-

Lo liquidò lei senza guardarlo negli occhi, temendo come avrebbe potuto reagire.

Non capiva ancora bene come reagire a quanto successo, perché mai si sarebbe aspettata che Viktor, con cui non era neanche fidanzata, le avrebbe chiesto di sposarlo. Era confusa in quel momento, soprattutto a causa di quel biondo al suo fianco, che era in grado di frullare tutte le sue emozioni ogni volta in cui lo vedeva.

Draco balzò in piedi dilatando gli occhi e spalancando la bocca nel sentire la notizia.

-Come? E tu hai accettato? Ma mica non eravate fidanzati?-

Domandò il ragazzo a raffica, mentre un senso di odio si faceva largo in lui. Quel Krum non aveva nessun diritto di arrivare e chiedere ad Hermione di sposarla.

Non poteva punto.

Lui meno di tutti gli altri ragazzi che avrebbero potuto chiederglielo, se prima non avevano ottenuto il suo permesso.

E il suo permesso non l’avrebbe dato a nessuno.

-Ho detto che ci dovevo pensare e avevo bisogno di tempo. E ti confermo che non siamo fidanzati, ci frequentiamo come amici. Il fatto che poi sei spuntato te gli avrà fatto subito pensare che io dovessi pensarci perché ci fosse qualcosa tra noi due.-

Spiegò Hermione, ancora rinchiusa nel suo guscio protettivo, sempre più convinta che non sarebbe mai uscita da li.

-Granger, spero che non sposerai quell’idiota!-

Sbottò Draco, rendendosi conto di essere arrabbiato anche con lei per quella proposta.

-Non insultarlo!-

Ribatté lei alzando gli occhi, leggermente arrossati.

-Per favore! Sarebbe uno spreco fondere il tuo cervello con quello di quel bulgaro!-

La liquidò lui con un gesto della mano, sdegnato.

-Non è stupido Viktor!-

Lo difese immediatamente la ragazza, prendendosi un’occhiata traversa di Draco.

-Non ha mai brillato Granger, ammettiamolo. Comunque è una scelta tua, non mi intrometto.-

Sbottò lui offeso sedendosi sul divano, ben attento a lasciare le giuste distanze tra loro due. Il silenzio calò nella stanza, mentre entrambi rimuginavano sui fatti appena accaduti, sentendosi terribilmente soli.

-Tu perché sei venuto qui a quest’ora?-

Domandò lei dopo una decina di minuti, rompendo quel silenzio diventato pesante.

-Non sapevo dove andare.-

Rispose lui emergendo dai suoi pensieri, lei quindi lo osservò confusa e domandò:

-In che senso? Non vai a casa da Astoria?-

-Ho bisogno di asilo per la notte. Dovevo dormire da Zabini, ma l’ho trovato a letto con Astoria, quindi non posso ne dormire da lui ne tornare a casa da quella perché mi continuerebbe a stressare l’anima cercando scuse, da casa dei miei sono bandito e Theo doveva dormire dalla ragazza.-

Spiegò lui fissando il vuoto davanti a se.

-Quindi sono l’ultima spiaggia?-

Scherzò lei, smorzando l’atmosfera pesante che si era creata. Sul volto di Draco spuntò un sorriso divertito e rispose:

-Indovinato! Anche se non è carino che una ragazza che si sta per sposare con un famoso giocatore di quiddich dorma con il suo bellissimo e affascinante ex ragazzo!-

Lei scoppiò a ridere alzandosi e sistemando le pieghe del vestito.

-Puoi restare, vado a prenderti delle coperte e un pigiama.-

Affermò con voce materna, mentre si allontanava e andava a frugare nell’armadio.

-Non dormo con te?-

Chiese lui con tono fin troppo innocente, quindi lei ribatté divertita:

-Certo, così poi arrivano Viktor e Astoria che si uniscono a noi!-

-E Zabini! Non dimenticarlo!-

Concluse lui con una certa amarezza nella voce, che Hermione colse immediatamente.

Quando tornò fece cadere apposta la coperta in testa all’amico, che ne emerse indignato e con i capelli tutti spettinati.

-Granger cosa ti salta in mente?-

Ma in quel momento, approfittando della distrazione del ragazzo, si buttò sul divano e lo strinse forte in un abbraccio, lasciandogli un bacio sulle tempie.

Draco restò immobile per qualche istante, finché non si convinse ad appoggiare la testa sul petto della ragazza, che iniziò ad accarezzarlo con dolcezza.

-Come ti senti tu?-

Domandò lei apprensiva e in quel momento lui si concesse di aprirsi ancora una volta con lei, sapendo che avrebbe mantenuto tutti i suoi segreti, che non lo avrebbe lasciato solo in quel momento.

Si lasciò quindi andare parlandole di come si sentisse tradito da uno dei suoi migliori amici, di come non fosse arrabbiato ma solo deluso, di come avesse reagito Astoria. Lei lo ascoltò senza giudicare nessuno, rassicurandolo semplicemente quando ne aveva bisogno, facendogli capire che lei ci sarebbe sempre stata.

Quando concluse e si tranquillizzò Hermione andò a farsi una doccia, che tornò dopo una mezz’ora buona, con i capelli ancora umidi e un pigiama infantile.

-Pinguini?-

Domandò Draco divertito senza staccare gli occhi dallo schermo della tv ed Hermione si difese arrossendo leggermente:

-Non aspettavo ospiti!-

Lui sorrise, pensando che in fondo stava benissimo anche con quel pigiama.

-Vado a dormire Draco, se vuoi usare il bagno fai pure.-

-Ok.-

Rispose lui distratto dalla tv, quindi Hermione entrò in camera, ma prima che si allontanasse troppo Draco le disse:

-Buonanotte Granger. E grazie.-

Un sorriso spuntò sulle sue labbra e si addormentò stranamente tranquilla.
 

- To be continued.


 

  
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