17/06/2017
1 recensioniPerché questa volta ho deciso di suddividere la storia in tanti brevi capitoletti? Lo scoprirete alla fine del settimo capitoletto. Vi consiglio per allora di armarvi di carta e penna. Eh! Eh Eh!
RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI
Dal momento che è passato molto tempo da quando ho pubblicato gli ultimi capitoli, eccovi un velocissimo riassunto dei primi capitoli della seconda stagione in modo che vecchi lettori smemorati e nuovi lettori possano raccapezzarsi in quello che troveranno. (E poi subito dopo troverete l'incipit della nuova storia.)
E' un riassunto abbastanza stringato per non tediarvi, giusto per rammentare i concetti necessari per la fruibilità della storia.
Chronos (quello del ND) trovandosi per una serie di circostanze davanti al naso i Bronzini Sfigati, decide di usarli per prendere in giro il fratello Kairos e per impossessarsi dello Scettro di Nike (che dona sempre la Vittoria).
A tal proposito invia i bronzini in varie epoche del passato (LC e Episode G) modificando alcuni eventi del passato, fino al punto di far scoppiare un'apocalisse zombi nell'epoca attuale.
Zeus però vigila sui bronzini e, dopo aver approfittato della situazione per rubare le Sabbie del Tempo dalla clessidra di Crono (quello di Episode G), strappa i bronzini da una sottospecie di strano loop temporale e li porta sul suo vascello trans-dimensionale (lo sanno tutti che Zeus ha un vascello trans-dimensionale, no?).
A questo punto della storia per Zeus e i bronzini sorgono due problemi da risolvere:
1- Chronos si è impossessato dello Scettro di Nike e può fare il bello e il cattivo tempo nello spazio-tempo
2- I Lettori, legandosi secondo i propri gusti o a un'epoca o a un personaggio specifico, hanno abbandonato questa stupida fanfic e hanno seguito le proprie inclinazioni personali (per i nuovi lettori: sì, i Lettori stessi sono personaggi attivi all'interno della storia)
Zeus, quindi, dopo aver assoldato i bronzini sfigati come proprio mini esercito personale, decide di prendere due piccioni con una fava:
1- Invia i bronzini in giro per lo spazio-tempo (o in dimensioni alternative) per recuperare quanti più Scettri di Nike possibili, in modo da essere più forte dello Scettro di Nike di Chronos (o DEGLI Scettri di Nike nel caso anche lui abbia iniziato a collezionarli)
2- Nell'inviare i bronzini a spasso nello spazio-tempo sceglie epoche o occasioni della storia ben specifiche che possano attirare l'attenzione dei vari Lettori, nel tentativo di legarli di nuovo alla fanfic
Il primo a essere inviato in missione è Ban, che dovrà affrontare un passo dell'Ipermito (naturalmente secondo la reinterpretazione dell'Autore) cercando di recuperare lo Scettro di Nike di quell'epoca e assecondando al contempo i gusti e le preferenze del Lettore1 (anche solo per sopravvivere!)
Il Lettore1, per la cronaca, è la mini-tipologia di Lettori che odiano LC e piagnistei derivati, adorano Omega e i combattimenti tra Veri Uomini™
Un'ultima cosa: i bronzini nella loro missione, saranno forniti delle Sabbie del Tempo rubate a Crono. Quali saranno le conseguenze di questo dettaglio all'interno della storia le scoprirete durante la lettura...
RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI
Dal momento che è passato molto tempo da quando ho pubblicato gli ultimi capitoli, eccovi un velocissimo riassunto dei primi capitoli della seconda stagione in modo che vecchi lettori smemorati e nuovi lettori possano raccapezzarsi in quello che troveranno. (E poi subito dopo troverete l'incipit della nuova storia.)
E' un riassunto abbastanza stringato per non tediarvi, giusto per rammentare i concetti necessari per la fruibilità della storia.
Chronos (quello del ND) trovandosi per una serie di circostanze davanti al naso i Bronzini Sfigati, decide di usarli per prendere in giro il fratello Kairos e per impossessarsi dello Scettro di Nike (che dona sempre la Vittoria).
A tal proposito invia i bronzini in varie epoche del passato (LC e Episode G) modificando alcuni eventi del passato, fino al punto di far scoppiare un'apocalisse zombi nell'epoca attuale.
Zeus però vigila sui bronzini e, dopo aver approfittato della situazione per rubare le Sabbie del Tempo dalla clessidra di Crono (quello di Episode G), strappa i bronzini da una sottospecie di strano loop temporale e li porta sul suo vascello trans-dimensionale (lo sanno tutti che Zeus ha un vascello trans-dimensionale, no?).
A questo punto della storia per Zeus e i bronzini sorgono due problemi da risolvere:
1- Chronos si è impossessato dello Scettro di Nike e può fare il bello e il cattivo tempo nello spazio-tempo
2- I Lettori, legandosi secondo i propri gusti o a un'epoca o a un personaggio specifico, hanno abbandonato questa stupida fanfic e hanno seguito le proprie inclinazioni personali (per i nuovi lettori: sì, i Lettori stessi sono personaggi attivi all'interno della storia)
Zeus, quindi, dopo aver assoldato i bronzini sfigati come proprio mini esercito personale, decide di prendere due piccioni con una fava:
1- Invia i bronzini in giro per lo spazio-tempo (o in dimensioni alternative) per recuperare quanti più Scettri di Nike possibili, in modo da essere più forte dello Scettro di Nike di Chronos (o DEGLI Scettri di Nike nel caso anche lui abbia iniziato a collezionarli)
2- Nell'inviare i bronzini a spasso nello spazio-tempo sceglie epoche o occasioni della storia ben specifiche che possano attirare l'attenzione dei vari Lettori, nel tentativo di legarli di nuovo alla fanfic
Il primo a essere inviato in missione è Ban, che dovrà affrontare un passo dell'Ipermito (naturalmente secondo la reinterpretazione dell'Autore) cercando di recuperare lo Scettro di Nike di quell'epoca e assecondando al contempo i gusti e le preferenze del Lettore1 (anche solo per sopravvivere!)
Il Lettore1, per la cronaca, è la mini-tipologia di Lettori che odiano LC e piagnistei derivati, adorano Omega e i combattimenti tra Veri Uomini™
Un'ultima cosa: i bronzini nella loro missione, saranno forniti delle Sabbie del Tempo rubate a Crono. Quali saranno le conseguenze di questo dettaglio all'interno della storia le scoprirete durante la lettura...
STAGIONE 2 - CAPITOLO 4
SAINT SEIYA LAMBDA
Saint dell’Ariete: Il fiero Leone attraversò le… le… Mmmhh…
Soldato: Perché ti sei interrotto? Dai, continua!
Saint dell’Ariete: Perdonatemi. Per un attimo ho avuto la sensazione di essere osservato da una presenza… Come se la mano degli dèi e del fato fosse calata di colpo sul mio racconto…
Soldati: ???
Saint dell’Ariete: Non… non fateci caso. Come vi stavo raccontando, il fiero Leone attraversò le dodici case con la ferma intenzione di scoprire la verità sul Grande Sacerdote. Sapeva che presto si sarebbe giunti a battaglia e, quando quel momento sarebbe arrivato, egli avrebbe combattuto in prima linea, dalla parte dei giusti. Nessuno osò contrastare il suo cammino, ma giunto alle Sale del Grande Sacerdote scoprì che le voci che giravano sul conto della tredicesima Casa erano fondate. Ad attenderlo nella Sala del Consiglio non vi era, infatti, un saggio officiante devoto alla sua dea. Chi occupava il tredicesimo tempio mostrava, bensì, più di un volto. Il Leone a stento riuscì a trattenere la propria rabbia nello scoprire che le antiche tradizioni del Santuario perduravano persino in una situazione critica come quella. Nulla di sorprendente, in realtà, se si pensa al lassismo, ai vizi e alle depravazioni Ateniesi, ma la vista di un tale livello di marciume in un luogo così sacro era difficile da sopportare. Le basse figure incappucciate, con le loro mani deformi si allungarono avide verso il Leone e pretesero un tributo in oro per i propri servigi. Egli si sfilò di dosso la propria armatura. Conservò soltanto le uniche parti necessarie in battaglia: il mantello, l’elmo, gli schinieri, i bracciali, la cintura e il grande scudo. Il resto dell’armatura fu consegnato ai sacerdoti, i quali si limitarono a gettarlo in mezzo al mucchio dorato e argenteo già in loro possesso. «La dea non ama la guerra, non vuole che vi portiate dietro tutta questa robaccia pesante. È meglio se la conserviamo noi.» Erano le stesse parole già rivolte a molti altri Saint prima di lui. I sacerdoti non si preoccupavano di nascondere la loro lussuria né, tantomeno, si facevano molti scrupoli nel fare bella mostra delle condizioni in cui versava la loro dea. Athena era là, distesa a terra in fondo alla sala, quasi ad affogare nella sua stessa bava e vomito, e, quando il Leone espose le sue richieste, la risposta di lei si limitò a qualche gorgoglio e a confusi versi incomprensibili. L’interpretazione dei sacerdoti non si fece attendere e non fece che ribadire che ai Saint di Sparta era vietata qualsiasi iniziativa contro il nemico. Dopo pochi altri brevi, straziati gemiti, la dea ebbe un sussulto di piacere e perse i sensi in preda all’estasi delle droghe. I sacerdoti non ritennero necessario prolungare oltre l’incontro col nostro comandante ed egli dovette lasciare la sala trattenendo stento le proprie mani, che fremevano nella stretta a pugno. Le nocche imbiancate, le unghie impiantate nel palmo. Le leggi parlano chiaro. Non si può disubbidire al volere della dea… Quelle stesse leggi che sentenziano di difendere a costo della propria vita l’amata patria… Ed è in nome di quelle stesse leggi, che il Leone radunò attorno a sé i più valenti Gold e Silver Saint e un gruppo scelto di soldati semplici e che, incurante delle parole dei sacerdoti, partì in viaggio verso la Bocca di Ade… in direzione… del Passo delle Termopili!!!
Soldati: AU!!! AU!!! AU!!!
Aristodemo dell’Ariete: E fu così che la Guerra Sacra ebbe inizio!
Soldato: Perché ti sei interrotto? Dai, continua!
Saint dell’Ariete: Perdonatemi. Per un attimo ho avuto la sensazione di essere osservato da una presenza… Come se la mano degli dèi e del fato fosse calata di colpo sul mio racconto…
Soldati: ???
Saint dell’Ariete: Non… non fateci caso. Come vi stavo raccontando, il fiero Leone attraversò le dodici case con la ferma intenzione di scoprire la verità sul Grande Sacerdote. Sapeva che presto si sarebbe giunti a battaglia e, quando quel momento sarebbe arrivato, egli avrebbe combattuto in prima linea, dalla parte dei giusti. Nessuno osò contrastare il suo cammino, ma giunto alle Sale del Grande Sacerdote scoprì che le voci che giravano sul conto della tredicesima Casa erano fondate. Ad attenderlo nella Sala del Consiglio non vi era, infatti, un saggio officiante devoto alla sua dea. Chi occupava il tredicesimo tempio mostrava, bensì, più di un volto. Il Leone a stento riuscì a trattenere la propria rabbia nello scoprire che le antiche tradizioni del Santuario perduravano persino in una situazione critica come quella. Nulla di sorprendente, in realtà, se si pensa al lassismo, ai vizi e alle depravazioni Ateniesi, ma la vista di un tale livello di marciume in un luogo così sacro era difficile da sopportare. Le basse figure incappucciate, con le loro mani deformi si allungarono avide verso il Leone e pretesero un tributo in oro per i propri servigi. Egli si sfilò di dosso la propria armatura. Conservò soltanto le uniche parti necessarie in battaglia: il mantello, l’elmo, gli schinieri, i bracciali, la cintura e il grande scudo. Il resto dell’armatura fu consegnato ai sacerdoti, i quali si limitarono a gettarlo in mezzo al mucchio dorato e argenteo già in loro possesso. «La dea non ama la guerra, non vuole che vi portiate dietro tutta questa robaccia pesante. È meglio se la conserviamo noi.» Erano le stesse parole già rivolte a molti altri Saint prima di lui. I sacerdoti non si preoccupavano di nascondere la loro lussuria né, tantomeno, si facevano molti scrupoli nel fare bella mostra delle condizioni in cui versava la loro dea. Athena era là, distesa a terra in fondo alla sala, quasi ad affogare nella sua stessa bava e vomito, e, quando il Leone espose le sue richieste, la risposta di lei si limitò a qualche gorgoglio e a confusi versi incomprensibili. L’interpretazione dei sacerdoti non si fece attendere e non fece che ribadire che ai Saint di Sparta era vietata qualsiasi iniziativa contro il nemico. Dopo pochi altri brevi, straziati gemiti, la dea ebbe un sussulto di piacere e perse i sensi in preda all’estasi delle droghe. I sacerdoti non ritennero necessario prolungare oltre l’incontro col nostro comandante ed egli dovette lasciare la sala trattenendo stento le proprie mani, che fremevano nella stretta a pugno. Le nocche imbiancate, le unghie impiantate nel palmo. Le leggi parlano chiaro. Non si può disubbidire al volere della dea… Quelle stesse leggi che sentenziano di difendere a costo della propria vita l’amata patria… Ed è in nome di quelle stesse leggi, che il Leone radunò attorno a sé i più valenti Gold e Silver Saint e un gruppo scelto di soldati semplici e che, incurante delle parole dei sacerdoti, partì in viaggio verso la Bocca di Ade… in direzione… del Passo delle Termopili!!!
Soldati: AU!!! AU!!! AU!!!
Aristodemo dell’Ariete: E fu così che la Guerra Sacra ebbe inizio!