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Autore: Emmola 02    18/06/2017    6 recensioni
Voglia di una pausa un po' esotica?
Bhe io ho sempre vissuto in un posto grigio sempre uguale, nella ruotine. Una vacanza!!! Ecco quello che mi serve. Voglio scappare dalla mia vita e ritornarci solo quando mi sarò stancata di conoscere il mondo
Una pausa esotica...
Ma dove andare? Voglio un posto caldo, colorato con il mare limpido e cristallino... e la montagna!
Ma... esiste un posto del genere? Forse sono un po' esigente...
Anzi no!
So dove andare!
.
.
.
Tratto dal testo:
La guardo sentendomi atratto da quella ragazza: i suoi gesti impacciati, gli occhi nocciola persi nel vuoto, il sorriso dolce rivolto a chissà cosa, i capelli morbidi che ricadono sulle spalle rilassate e quello sguardo traboccante di sogni le danno un'aria dannatamente affascinante.
Poi lei si gira incrociando il mio sguardo.
Storia partecipante alla Challange : this would be love, indetto dal forum FairyPiece.
Amore estivo, folle, coraggioso
E tu... al destino ci credi?
Genere: Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lucy:




Europa occidentale - Sud Africa
Da Londra a Città del Capo...
Dodici ore...
Cibo unto in una scatoletta dalla grandezza di quelle del tonno, sedili stretti non abbassabili, in uno spazio schiacciato. Mi sento una misera sardina, compressa nella sua scatoletta di metallo. Mi aspettano dodici ore in cui dovrò stare stretta, seduta sulla poltroncina cocente accanto ad una vecchietta assillante e chiacchierona che durante queste ore di aereo mi sta facendo il riassunto dei suoi settantaquattro anni di vita (non che io stessi ascoltando), mentre dietro di me dei rumorosi bambini fanno i capricci.
Eppure alla mia sinistra c'è il minuscolo finestrino, un piccolo oblò da cui posso osservare il mondo a cui tutti noi apparteniamo, e, mentre la vecchia parla del marito defunto mi sono fatta dei film mentali su come deve essere trovarmi al suolo in tutti quei luoghi da quassù così piccoli: dapprima tra le Alpi Svizzere respirando l'aria fresca delle vette innevate, mi immagino di sfiorare i fiori profumati dei pascoli verdi. Adesso stò sorvolando una distesa d'acqua salata: il Mar Mediterraneo.
Dalle Alpi svizzere mi ritrovo immersa in un bagno unico tra quegli odori tipici che sanno di cibo e di casa.
E mentre la mia mente si immagina di stare seduta su una terrazza baciata dal sole tiepido e profumata di limoni ecco che sotto di me appare come dal nulla un grande velo dorato: sabbia. Eccomi sono in Africa e penso a come deve essere un'escursione nell'arido deserto del Sahara su un cammello dondolante, alla continua ricerca di un oasi fresca in cui sostare.
Il sole tramonta, sta scomparendo lentamente, inghiottito dal mare di sabbia. In questo istante sembra che il tempo si sia fermato. Il sole dorato sta sfiorando la terra bionda come se... è difficile da spiegare, ma sembra quasi che questo tramonto sia il bacio disperato tra due innamorati folli separati dallo spazio che si ritrovano dopo molto tempo. È strano ma quelle sfumature rosate che il sole da alla terra e che tinge le nuvole di porpora mi trasmettono come la sensazione che loro due siano... so che è da pazzi crederlo e che solo una mente sognatrice come la mia può pensarlo... ma loro due sono a loro modo... felici...
Il sole è scomparso lasciandomi uno strano freddo sulla pelle. La terra ora non si riesce a vedere, ed io, cullata come una bambina dal pensiero di questo bacio tra sole e terra mi addormento.


Sfioro divertita con le dita il braccialetto di cuoio con i tintinnanti campanelli argentati: è la prima volta che lo indosso. Me lo sono pagata io accumulando resti della mensa scolastica. Il suo tintinnio accompagna ogni mio movimento facendo innervosire chiunque, perciò non posso tenerlo in casa:
"Disturba" dicono. Rido pensando che se davvero credono che a disturbare sia un innocuo bracciale, dovrebbero sentire la vecchia accanto a me.
A svegliarmi è stata lei, sta russando come il motore di un vecchio trattore arrugginito. L' aereo sta cominciando a scendere. I bambini sghignazzano e tirano i capelli alla povera hostess martire, probabilmente questo farebbe diventare i miei dei mostri "mangiauomini".
Ma è tutto così...
Normale, e mi serve: mi serve sentirmi come gli altri, libera dai massi che la società educata, tutto galateo londinese in cui sono stata cresciuta impone, posso uscire da quelle pareti in cui sono stata rinchiusa, ho il diritto di immaginare. In questo momento pure la vecchietta trattore e i bimbi spaccatimpani divengono come un sollievo, un modo per sentirmi normale e viva: anche io, come gli altri ho il diritto di sentire questa rabbia nei confronti di quella vecchia e dei bimbi, se voglio posso anche urlare di tacere. È quasi eccitante: come quando si fa qualcosa di inusuale per la prima volta: tipo qualcosa di furbo ma anche un po' sbagliato che mi fa sentire selvaggia e trasgressiva.
Ora stiamo atterrando sulla terra Africana, tra le luci delle stelle mischiate a quelle dell'aeroporto e della città in una misteriosa e colorata danza notturna mentre finalmente l'aereo posando le ruote sul suolo africano che ho sognato per tutta la vita crea una grade scossone nella cabina passeggeri e bella mia mente facendomi realizzare questo:
"Sono arrivata a Città del Capo".



Natsu


Il nastro nero dei bagagli non si è ancora avviato. Se ne resta immobile come per sfidarmi, da due ore sporco d'aeroporto come un gigantesco serpente.
Sono le due di notte, sono stanco, non riesco a reggermi in piedi. Le mie palpebre si aprono e richiudono velocemente, a scatti come se pesassero quintali, mentre le gambe che mi sembrano di gelatina mi chiedono di cedere. Ma devo rimanere sveglio oppure perderò le uniche cose che mi sono portato per queste vacanze: ovvero qualche vestito e la chitarra. La notte oscura avvolge il panorama, fuori dalla finestra, solo alcune luci ribelli brillano dando dei segni di vita.
"Resta sveglio non dormire" mi ripeto per l'ennesima volta sbadigliando distrutto.
Sono abituato al fuso orario di New York: a quest'ora nella Grande Mela dovrebbero essere le otto di mattina: morale? Ho passato una notte in bianco, quindi voglio solo gettarmi su qualcosa di soffice e dormire per abituarmi all'orario del posto.
Comunque credo qualcosa di positivo ci sia in questa variazione d'ora:
In effetti mi aiuta a relizzare che non sono più nella caotica New York, tra i palazzi che non mostrano nemmeno il cielo, nel traffico e nello smog. Sono dall'altro capo del mondo in un altro continente: in questo posto non ho ne obblighi ne vincoli verso nessuno: non vige la legge del più forte che c'è nel South Bronx. Qui non devo sottostare a nessuno. Non devo girare con la paura di essere aggredito da un momento all'altro, non devo essere preso in giro da una banda di borghesi perché abito in un quartiere trasandato.
Finalmente sono scappato dal South Bronx, quel quartiere che di positivo mi ha dato solo la musica e la scuola di vita. Ho sudato molto per permettermi un viaggio fino a qui. Ore e ore di canzoni in locali sgualciti, rinunciando anche a bisogni primari come il cibo.
Tendo le orecchie alla ricerca di qualche annuncio sui bagagli. Ma ciò che riesco a sentire è il tremolio delle lampade, che, stranamente hanno un picchiettio cristallino quasi regolare che crea più note. Un suono profondo e puro: quasi come uno xilofono. In lontananza lo scorrere di un ruscello limpido, che leviga lentamente la roccia con dolcezza lasciando dietro di sé un suono cristallino e luminoso: un flauto
Assieme a questi il fruscio di una leggera brezza tra le foglie degli alberi, parla melodiosa di quelle storie legate alla terra. Quella brezza canta intonato alle lampade e al ruscello.
Sarà pure stupido ma questi rumori così comuni, in questo preciso momento, sembrano quasi creare una specie di canzoni, un armonia di suoni. Chiudo gli occhi ascoltando quella canzone improvvisata che solo io posso udire. Un brivido di adrenalina mi attraversa la schiena. Riesco persino ad udire il mio battito cardiaco in accelerazione che si unisce a questa melodia come un tamburo rinchiuso nella mia gabbia toracica.
Sto in ascolto, sentendomi un direttore d'orchestra al primo concerto. Questa musica invade tutto il mio corpo scaldandolo con un energia nuova che sa di fuoco: Mi fa venire voglia di muovermi, di ballare, di scatenare il grande incendio nella mia pancia. Ma ho paura di essere preso per pazzo e in più sento come se questa sinfonia fosse incompleta. Manca qualcosa a dare la grazia l'eleganza, quel tocco di classe capace di rendere ancora più forte e piena la musica.
Poi arriva, celestiale, quasi come un segno divino.
Sono tanti piccoli cristalli tintinnanti. Un suono luminoso che spicca tra la voce, lo xilofono e il flauto. La bellezza è tale che riesce a fermare il tamburo del mio cuore, lasciando il tintinnio angelico come solista. Mi guardo attorno come reduce da una grande corsa cercando la provenienza del suono stellare. Volto il capo individuando un braccialetto di cuoio con dei campanellini appartenente ad una ragazza dalla pelle candida e dai capelli dorati.
Il mondo attorno a me e alla ragazza scompaiono come d'incanto catapultandomi in un mondo fatto di colori caldi trasmessi da emozioni sonore.
La biondina si piazza non lontano da me agitando velocemente la mano vicino alla faccia per il caldo asfissiante.
La guardo sentendomi atratto da quella ragazza: i suoi gesti impacciati, gli occhi nocciola persi nel vuoto, il sorriso dolce rivolto a chissà cosa, i capelli morbidi che ricadono sulle spalle rilassate e quello sguardo traboccante di sogni le danno un'aria dannatamente affascinante.
Poi lei si gira incrociando il mio sguardo. Ci scrutiamo mentre io perdo pure la concezione del tempo e la "sinfonia si fa più forte nel mio cuore. Quel suo sguardo mi perfora gli occhi penetrando come un fuoco d'artificio nel profondo del mio animo scorrendo nelle mie ven...
Il nastro nero si avvia con uno scatto metallico facendomi improvvisamente tornare all'aeroporto.
Scrollo la testa: ma che cavolo di effetto mi fa questo maledetto sonno?
Per fortuna il mio zaino è uno dei primi ad arrivare, quindi lo raccolgo velocemente cercando di togliermi da quel posto velocemente.
Mi giro un'ultima volta veso la ragazza angelo accorgendomi del modo assurdo con cui sta cercando disperatamente di trascinare una grossa valigia giù dal nastro nero dei bagagli.
Mi avvicino divertito dai disperati tentativi della biondina di trascinare la valigia a terra mentre il nastro dei bagagli non acenna a fermarsi. Accelero il passo ritrovandomi improvvisamente con un tuffo al cuore al suo fianco, ci guardiamo ancora increduli e solo per un istante sono riuscito a risentire la stessa sensazione di fuochi d'artificio dentro di me.
Mi volto imbarazzato e trascino di peso la valigia della bionda giù dal nastro. Chissà cosa sta pensando in questo momento, chissà se le sue emozioni sono in sintonia con le mie. Le sorrido imbarazzato come per cordialità
Mi volto andandomene velocemente, lasciando un essere umano incredulo alle mie spalle.
"Grazie!!"Sento urlare con un accento british dalla ragazza alle mie spalle.

Non mi volto ma sorrido divertito dal fatto che noi due pensiamo e ci esprimiamo nella stessa lingua. Può essere stupido e banale, ma questo buffo pensiero mi conforta quando salgo sul bus navetta che mi porterà all'alloggio.

Dal finestrino intravedo la figura della ragazza allontanarsi verso la stazione dei treni. Rido veramente divertito dal fatto che sopra alla sua testa sembrano essersi creati una marea di dubbi sul mio conto... tutti in inglese

 

 

 

"Come è potuto accadere?"

 

 


 

 

 

 

 

Angolo Emma:


Salve oh tu che stai leggendo!!!


Spero che ti sia piaciuto quello che hai letto!


Un informazione: la storia è ambientata a Città del Capo in Sud Africa (Cape Town) che ho visitato quando ero ancora piccola (quindi non la ricordo bene ^^) uno degli obbiettivi della mia storia è quello di portare tu che stai leggendo a fare un viaggio, spero solo che la destinazione che ho scelto sia di tuo gradimento ;) c'è sia il mare che la montagna... Se non dovessi capire le descrizioni dei luoghi, o più semplicemente amare particolarmente i luoghi sappi che esistono veramente e quindi puoi andare a curiosare in giro.


Un ringraziamento particolare va a Devil Light che ha sopportato tutti i miei scleri aiutandomi quando ne avevo bisogno e pazientemente mi ha dato consigli... grazie!!

 

Al prossimo capitolo!!!


   
 
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