Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: Danya    18/06/2017    2 recensioni
1. I know. (KeiichiroxRyou)
Ryou era sempre stato un bimbo difficile.
Arrogante, presuntuoso e testone.
Keiichiro aveva provato a fargli da padre, fallendo. Il padre di Ryou era morto quasi sotto i suoi occhi… come poteva sostituirlo?
Decise di prendersi cura di lui come un fratello e questo sembrava andar bene per il ragazzo che, sotto i suoi occhi cresceva forte, sano e ancor più testardo e cocciuto, come da buon retaggio di Shirogane senior.
2.2 Umbrella (Tapurin) Ogni qualvolta le era vicino sentiva l’odore buono delle caramelle alla frutta che pareva distinguerla.
3. 3. Sweet love (Masachigo) Niente più Mew Mew, niente più Alieni o Aqua Mew.
Solo loro due.
Genere: Fluff, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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5. Infatuatition (Paichigo, ovvero il paring più spurio di tutto TMM)
 
Era proprio l’essere più strano che avesse mai conosciuto.
Taciturno, solitario, schivo.
Non pareva neanche vero, così impassibile e imperscrutabile come era.
Eppure sapeva fosse dotato di buoni sentimenti e carattere mite.
Insomma, non era così male…
Erano piccole cose che l’attraevano, come i lunghi sguardi che posava su oggetti e persone, come a voler conoscere la loro natura e funzione, le mani affusolate ed eleganti, i modo che aveva di chiamarla “ragazzina” o “sciocca”, con quel tono che nulla aveva di ostile ma quasi di divertito.
Quando voleva stuzzicarla, ormai l’aveva capito, l’apostrofava con umana, come fosse un mezzo insulto e lei rispondeva per rime, mettendosi  sulle punte per poter arrivare almeno a sfiorargli il mento e ad apostrofarlo con tutta la sua indignazione.
E che palle.
Però era quasi stimolante, cozzare contro Pai.
Ichigo entrava al Caffè sapendo che lo avrebbe trovato in un angolo a tenere il muso al mondo intero oppure a scervellarsi con Shirogane su questioni noiose.
Aveva avvertito per la prima volta quella sensazione strana, quello sfarfallio al petto, un tardo pomeriggio.
Ichigo era mogia, aveva ricevuto l’ennesima insufficienza e guardava il suo compito con aria triste e sconsolata.
  • Sigh. Sono spacciata. Mi toccheranno i corsi estivi … - miagolò sul compito segnato in rosso.
Niente, la chimica non le entrava in testa.
-Stai emanando energia negativa.
-Uh?
Ichigo alzò lo sguardo, incrociando il color ametista degli occhi di Pai. L’alieno aveva le braccia incrociate sul petto e la guardava dal suo metro e ottanta.
Ichigo, raggomitolata a terra, ricambiò lo sguardo, sconfortata.
-Non puoi capire. Tu non hai una madre che aspetta solo di linciarti per un brutto voto.
-Mai avuto uno. – constatò piatto.
-Appunto.
Pai aggrottò la fronte e fissò il foglio che Ichigo aveva stropicciato tra le dita, sperando forse di vederlo trasformarsi in una sufficienza.
-Stai ostruendo il passaggio.- l’apostrofò, ma le rubò il foglio tra le dita, osservando il votaccio e gli errori.
Una ruga di profonda perplessità attraversò la fronte dell’alieno:- Stai scherzando, vero?
Ichigo gonfiò le guance, alzando si in piedi:- Non siamo tutti dei geniacci come te!
-Non dirlo come fosse una cosa negativa. – mormorò imperscrutabile –Sono errori banali, come le tracce del compito. Come tu faccia a farti bocciare in certi…
Ichigo gli strappò il compito dalle mani, con veemenza e con le lacrime agli occhi:- Sei solo un insensibile!
E lo superò, dandogli una spallata.
Pai rimuginò un po’, sulla reazione della ragazza.
Pareva essersela presa veramente tanto e la ritrovò,  dopo il suo turno al Caffè, in cucina a mangiare una fetta di torta troppo grande anche per una mangiona come lei.
Tamburellò un attimo sulla propria gamba, e si mise accanto a lei:- Avrai un compito di recuperò, no?
Ichigo annuì, piccata.
Pai si sedette accanto a lei, ignorando l’occhiata di Akasata e materializzò la sua sfera luminosa davanti al naso di Ichigo.
-Hai fatto errori banali. Il più delle volte hai avuto l’intuizione giusta ma ti sei persa.
Ora prova a fare questo esercizio. È una reazione semplice.
Del perché avesse deciso di aiutarla, non lo capì bene, ma Pai rimase con lei seduto per due ore buone, spiegandole gli errori del compito.
Le faceva usare la sfera, ogni tanto le faceva scribacchiare su un foglio.
Pai aveva una voce calda, bassa, rassicurante e le dita si muovevano tranquille, spostandole di quando in quando la sua mano sulla sfera, mostrando questa o quella reazione.
Era proprio il confronto con le due mani che le fece battere forte il cuore: la mano di Pai era grande, calda e le prese con delicatezza il polso, spostandolo da una parte all’altra oppure, il più delle volte, le toccava la spalla come ammonimento dopo un errore.
Il cuore mandò qualche sfarfallio e Ichigo si sentì avvampare.
La sera, ammollo nella vasca, le sembrò di ricordare con troppi dettagli il tono della voce dell’alieno. I modi pacati. Le paiuzze più scure dei suoi occhi scuri e profondi.
Calò la testa dentro la vasca da bagno, sentendo il cuore battere all’impazzata e sentendolo battere addiruttra dentro le orecchie.
Non poteva. No.
Era sicuramente di bell’aspetto, ma non poteva…
Eppure la situazione si ripeteva. Pai entrava nel suo campo visivo o sentiva la sua voce e sentiva quella strana scossa per tutto il corpo.
Era maturo, era alto, era intelligente.
E lei, da brava ragazzina romantica, si era presa una bella cotta.
Qualche settimana dopo, alla vista del voto positivo, seppur una sufficienza, non si trattenne.
Entrò al Caffè, sperando di vederlo e scese di corsa le scale che portavano ai sotterranei.
-Non dovrò fare un corso estivo!- trillò, entrando nel suo campo visivo.
Pai aggrottò la fronte, appena sorpreso e capendo dopo qualche secondo, fece uno strano sorriso. Giusto alzò un angolo della bocca e il contorno degli occhi si ammorbidì, mandandole il cuore a battere furioso.
Ichigo cercò di comporsi un attimo e prese a giocare con una ciocca di capelli rossi fra le dita.
-Grazie.  
Prese il coraggio a quattro mani e, bruciando la distanza che li separava, riuscì ad alzarsi sulle punte e posargli un veloce bacio sulla guancia.
Rossa come un peperone lo salutò con un borbottio incomprensibile e corse fuori dalla stanza, lasciando il giovane solo.
Pai toccò con la punta delle dita il punto ancora tiepido dove Ichigo lo aveva sfiorato con quel contatto timido e impacciato, imbambolato.
Eppure non gli dispiacque.
 
**
 
Spuri.
Sono proprio spuri. Per non cadere nell’ooc (e spero di non averlo fatto troppo) ho dovuto impiegare ORE XD
Il tutto si basa su una piccola teoria, ovvero che a tutte le donzelle, o quasi, è capitato di prendersi una cotta per qualcuno più grande e, perché no, degli insegnanti/compagni che ci davano ripetizioni (cioè, a me è capitato xD). Siamo fatti di sangue e ormoni x°D Poi Ichigo la vedo molto “ormonella” e dai, Pai è un figaccione X°D
Però mentre la Kisshutasu può entrare nel mio cuore, la Paichigo è sotto nella lista, prima di lei vi è solo la Paikuro XD
Comunque, mentre nelle altre più o meno il sentimento è sempre corrisposto, qui ho preferito lasciare le cose sulla cottarella, su un delicato innamoramento adolescenziale, tagliando la scena su Pai che magari... pensa.... e...



Ok, non sono riuscita a farli baciare perché mi sentivo male.
Su, fatemi sapere cosa ne pensate! *^* Danya è tornata, pronta a massacrarvi gli occhi con i paring più spuri del mondo di TMM XD
   
 
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