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Autore: bad93    19/06/2017    1 recensioni
Salve a tutti, è la mia prima FF su questo manga/anime, e spero piaccia.
La storia ha coem protagonista Benji Price, il nostro amato portiere in Germania, dopo le vicissitudini passate, non solo è diventato un calciatore molto rispettato, ma ha anche fatto strage di cuori. Sono in molte a desiderare il suo cuore e lui non rifiuta le avances, ma non si impegna mai con nessuna fino in fondo. Chissà perchè? Che in realtà il determinato Benji nasconda qualcosa? O vorra sul serio restare scapolo e divertirsì ?
Tutto questo lo scopriremo nella storia.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: Giuramento.

Benji continuava a correre nonostante fosse appena iniziato un acquazzone, la sua mente era altrove e si fermò solo quando senti una voce chiamarlo, nua voce che conosceva troppo bene. Si voltò e vide Helena.
-Che fai in giro a quest’ora ? Non lo sai che è pericoloso girare da soli di notte zuccherino?_ sapeva bene che essere chiamata così le dava fastidio, ma non poteva fare altro o la ragazza avrebbe incominciato a fare domande come nel pomeriggio e non voleva ancora entrare in argomento.
-Zuccherino a chi? Guarda che sei tu quello in giro sotto un temporale razza di stupido!-disse seria lanciandogli un asciugamano in faccia.
-Ma che diavolo..- esclamò lui togliendoselo di dosso
-Muoviti ad entrare  o ti ammalerai sul serio, che ti dice la testa ?!  prima fai a pugni e poi ti metti a correre sotto la pioggia? Non lo vuoi proprio fare il mondiale allora!-
“Eco che ricomincia la paternale, nemmeno mia madre mi fa certe scene” pensò lui mentre la ragazza continuava a sgridarlo una volta entrati in casa
-Ma mi stai ascoltando?!-
-Si si, ti sento.- disse lui scocciato asciugandosi
-Bene allora vedi di darti una regolata o rischi di non giocare per malattia.- concluse lei allontanandosi un attimo per poi tornare con un cambio per il ragazzo.
-Come mai hai tu uno dei miei cambi?_
-È molto semplice, ho aiutato la signora che si occupa della lavanderia e siccome si era dimenticata della tua roba l’ho portata a casa io. Te l’avrei restituita domani.-
-Capito, alora vado cambiarmi.-
-Il bagno è al secondo piano a destra, fai piano le più piccole dormono.-
-Ok tranquilla.- disse lui salendo, dopo dieci minuti raggiunse la ragazza in cucina –Hai un bel casino .- commentò
-Ah, potevi anche stare di la in salotto ti avrei ragguinto.-
-Credevo si occupasse tua madre di queste cose, ci alterniamo io e mia sorella. I miei sono in viaggio per lavoro, mentre mia sorella è partita oggi in gita con la scuola, così mi occupo io di tutto al momento. .-
-Vuoi una mano?-
-Come mai sei così gentile? Guarda che non ho dimenticato  il nomignolo di prima.-
-Lo so, ma in due si fa prima no? O credi che non ne sia capace?-
-Beh sei un ragazzo, è normale che certe cose non le sai fare.-
-Come sarebbe a dire?  Sono perfettamente in grado di fare quello che fai tu.-
-Ok allora prepara il latte a Lily mentre faccio la lavatrice, devi solo scaldarlo, non troppo mi raccomando. E se senti piangere vai a vedere, mentre io sistemo tu tieni le piccole. –
-In pratica dovrei fare da baby sitter? –
-Beh se sono io a sistemare faccio più in fretta, e poi Leonora raramente si sveglia. È più Lily quella che si sveglia la notte.- spiegò salendo
“Non so nemmeno quanti anni abbia questa lily, ma se prende il latte credo al massimo un anno o due. Che cavoli, facevo prima a lavare i piatti. Almeno è  una cosa che so fare, e poi finchè la piccola non si sveglia non devo fare niente, per cui tanto vale farlo.” Pensò iniziando a lavare mentre il latte si raffreddava un attimo dopo averlo scaldato.
Era a metà lavoro quando sentì piangere dal piano di sopra, così andò a vedere e vide la piccola nel lettino sveglia. Cercò un modo per prenderla in braccio, ma non aveva mai avuto a che fare con bambini così piccoli, sapeva che erano delicati. Inoltre la piccola vedendolo piangeva ancora più forte coe spaventata.
-Si lo so non mi hai mai visto, ma ti assicuro che non ti faccio niente.- cercava di calmarla
-aspetta ti do una mano.- disse Helena prendendo la piccola e mettendola in braccio a Benji  -Vedi? Puoi prenderla anche con decisione, non si rompe mica. Ora puoi darle da mangiare e poi rimetterla a dormire. Io continuo di là.- disse uscendo
Lui scese in salotto e diede il latte alla piccola
“Ma guarda come sono ridotto, da portiere a balia. Beh almeno si è calmata e non strilla più. Non sapevo avesse una sorellina così piccola, anzi in realtà so ben poco di lei. Non appena avrò vinto il torneo prima del mondiale le dirò tutto, non posso continuare ad aspettare.”
-Non te la cavi male, paparino.-
-Eh? Ma ..ma che dici? –esclamò lui imbarazzato –Piuttosto quando sei scesa?-
-Tergiversi? Guarda che ha finito, puoi pure rimetterla a dormire.- disse prendendo il biberon e andando in cucina
-E come dovrei fare? A me non sembra che abbia sonno.-
-Se vai di sopra in camera della piccola c’è una sedia a dondolo, te la tieni in braccio e la culli. È il modo più facile per farla dormire.-
-Ok, ma così mi addormento prima io di lei mi sa.- commentò lui amareggiato salendo le scale

Una volta arrivato in camera fece come gli era stato detto, per fortuna la bambina si addormento subito e lui scese di nuovo in salotto aspettando la ragazza. Era così stanco che si addormentò sul divano senza accorgersi.

La mattina seguente si svegliò con il profumo di caffè nell’aria
“Che diavolo succede ? chi c’è in casa mia?2 si chiese sedendosi, poco dopo si accorse che quella non era casa sua e si ricordò tutto.
-Bugiorno, dormito bene?-gli chiese Helena porgendogli una tazza di caffè
-Scusa mi sono addormentato.-
-Tranquillo era plausibile, inoltre era tardi quando sei arrivato qui, saranno state le due di notte. Che vuoi per colazione?-
-Tranquilla non disturbarti.-
-Non è un disturbo.-
-Allora fai quello che mangi di solito.-
-Sicuro? Qui in Germania le colazioni sono piuttosto pesanti.-
-Sì ho notato, ma ormai ci ho fatto l’abitudine.-disse andando in cucina e sedendosi iniziando a sorseggiare il caffè. Si sentiva come uno zombie, la fatica aveva vinto sui suoi pensieri.
-Di cosa avete parlato tu e i bambini ieri?-chiese lei servendo la colazione
Lui per poco non si strozzò con il caffè
-Che hai ?-
-Niente ero sovrappensiero.-
-stai attento, allora di cosa avete parlato? –
-Credimi è meglio se non lo sai, e poi non abbiamo di nulla di che-
-Tipo?-
-Tipo le solite cose che si chiedono, perché gioco a calcio, se ho la ragazza, dove vivo adesso che sono lontano dal Giappone. E simili.-
-Davvero? E ti sei fatto mettere all’angolo da dei bambini con questi argomenti? –
-Beh sai a volte fanno domande spiazzanti.-
-Domande tipo se ti piaccio? Alla quale tu hai risposto di sì?-
-Se sai di cosa abbiamo parlato allora perché chiedi?-chiese lui arrossendo  E poi hanno frainteso.-
-Guarda che non so di cosa avete parlato, io so solo questa cosa qui e basta, per questo ti ho chiesto.-
-Beh diciamo cose da uomini.-
-Erano dei bambini, che razza di discorsi fai con dei bambini?-
-Credimi non puoi capire, sono molto svegli. Se vogliono ti mettono all’angolo, soprattutto il mocciosetto.-
-Hans? Beh lui è piuttosto sveglio, sente i discorsi al bar del padre e guarda film di ogni genere. Quindi sarebbe capace di chiederti qualunque cosa nei minimi dettagli.-
-Ho notato.-
-Comunque è vero o no?-
-Cosa?-
-Non fare i finto tonto.-
-Senti possiamo riprendere il discorso in un altro momento?-
-E perché mai?—
-Perché Leonora si è svegliata.-
-Non fare caso a me portiere e continua il discorso, fai una cosa seria. Tanto  ha ragione Hans, di le cose come stanno.- disse la piccola sedendosi
-Te l’ho già spiegato, avete frainteso.- spiegò lui mentre Helena dava la colazione alla sorella
-Non credo proprio, ho visto come ti sei comportato alla frase di Hans.-
-Perché? Che ha detto ?- chiese Helena curiosa
-Ha detto che Benji s’immagina che tu gli…-

Prontamente Benji aveva tappato la bocca ala piccola, era già nei casini da solo, se avesse parlato addio piano, avrebbe fatto la figura del maniaco. Per non parlare del fatto che la ragazza lo avrebbe odiato e non si sarebbe più fidata di lui. No, non poteva permettere una cosa del genere, ormai aveva preso la decisione e non vi avrebbe rinunciato.
-Che io gli?-chiese confusa
La piccola si libero e continuò-Che tu gli metta le mani addosso.-
Ecco ora era spacciato.
-Non saltare a conclusioni affrettate, posso spiegarti tutto.- disse Benji
-Ah ho capito, ti hanno parlato del fatto dei massaggi.-
-Eh già, proprio di quello parlavamo-
-In effetti ho notato che sei parecchio contratto. Dovresti rilassarti, dopo te ne faccio uno.-
-Tranquilla ho gli allenamenti.- “L’ho scampata per un pelo, non so se questa cosa sia positiva o negativa.”
-Insisto, vedrai che poi sarà più facile parare i tiri, passo da te dopo gli allenamenti, tanto le piccole saranno da mia nonna per stasera.-
-O..OK.- “sono fregato, e mi sono messo nel sacco da solo sta volta. Ora che faccio?”
 
 
Continua…
 
N.A.
Ecco il terzo capitolo, spero piaccia. ^^ Qui abbiamo un Benji un po’ diverso dal solito, questo accade perché è da solo con Helena, lui cerca di comportarsi come solito, ma ovviamente fallisce, i suoi sforzi sono inutili, ormai non riesce più ad essere normale dio fronte a lei. Il grande portiere dovrà rivedere i suoi piani, molto probabilmente.
A presto,
bad93
 
 
 

 
  
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