Film > L'incantesimo del Lago
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Autore: lmpaoli94    19/06/2017    0 recensioni
Erano passati anni quando Derek e Odette si erano sposati.
Nel loro regno vigeva pace e prosperità.
Ma le forze del male erano in agguato, pronte per essere risvegliate.
Dove poteva provenire la nuova minaccia?
Come sarebbe stata sconfitta?
Non vi resta altro che scoprirlo leggendo.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek, Nuovo personaggio, Odette
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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«Derek, ma cos’è successo? Che cos’è tutto questo disordine?»
«Io… ahi! Sono stato scaraventato contro il letto…»
«Chi può aver fatto una cosa del genere?» domandò Odette in preda al panico.
«È stata Alexia»
«Come? Alexia?»
«Dove diavolo s’è cacciata?! Giuro sul mio onore che se la trovo…»
«Tu non farai un bel niente, Derek! La situazione è già abbastanza complicata di per sé… E poi sono convinta che Alexia, sarebbe stato impossibile causarti un simile danno. Insomma, guardati attorno… il letto è completamente distrutto. Non può essere stata lei»
«Mi stai dando del bugiardo?! Cosa ne vuoi sapere? Non eri presente.»
«No. Sto solo facendo delle supposizioni… Sei sicuro che sia andata come hai detto tu? Eppure guardandoti, non vedo segni di attacchi fisici…»
«Forse perché… è come se fossi stato scaraventato da una forza sensazionale. Una forza talmente potente che è impossibile misurare…»
«L’unica forza talmente superiore alla nostra è la magia… Sei per caso stato colpito da un incantesimo?»
«Non lo so, Odette. Ho la mente confusa… Dove si trova Alexia? Ho bisogno di parlarle…»
«Non la vedo dalla nostra discussione.»
«Scusate signori, vostra figlia ha appena lasciato il castello» mormorò un servo interrompendo i due sposi.
«Per andare dove?»
«Non ce l’ha detto, vostra altezza. È partita in sella al suo cavallo di fretta e furia.»
Alle parole del servitore, Derek e Odette sbiancarono per la preoccupazione.
«Dobbiamo trovarla. Immediatamente! Raduna subito un esercito. Partirò subito alla sua ricerca.»
«Come volete voi, maestà» disse infine il servo prima di congedarsi.
«Derek, perché vuoi ripartire? Sei appena tornato da un lungo viaggio.»
«Lo so, ma non posso lasciare nostra figlia ad un triste destino. Devo riportarla al castello. Tu sai meglio di me quale forza oscura emana la foresta dinanzi al regno...»
«Già… Ti prego, stai attento.»
«Appena arriverò alla porte della foresta, manderò subito un messaggero ad informarti.»
«Lo aspetterò con ansia» disse infine Odette prima di salutare il suo coraggioso cavaliere per una missione più grande di lui.
 
Nella foresta echeggiavano rumori e versi di animali.
Era buio inoltrato.
Alexia riusciva a vedere a malapena.
Non sapeva dove stava andando.
Ma decise di proseguire lo stesso.
Ogni passo che faceva si sentiva sempre più a disagio.
Pensava che allontanarsi dalla sua casa l’avrebbe resa più felice.
Ma non fu così.
Era molto impaurita e terrorizzata.
I rumori della foresta non facevano che aumentare.
«Chi c’è?» domandò Alexia in preda al panico.
Sembrava che fosse in preda alle allucinazioni.
Non faceva altro che udire strani bisbigli e parole incomprensibili.
Senza pensarci due volte, Alexia corse più veloce che poté.
Aveva la sensazione che qualcuno la stesse seguendo.
Che qualcuno le volesse fare del male.
Corse per chilometri e chilometri, arrivando infine dinanzi ad un grande lago.
«Ma dove sono finita?» si domandò.
I versi misteriosi della foresta non accennavano a diminuirsi.
Era come se fosse in trappola.
Non poteva proseguire.
Davanti a lei c’era questo enorme lago illuminato dalla luna.
«Stai lontana da me!» gridò esasperata coprendosi gli occhi per un momento.
Quando li riaprì, i rumori erano cessati di colpo.
Era calato definitivamente il silenzio.
Un silenzio surreale che continuava ad inquietare la giovane principessa.
Decise di tornare verso l’oscurità della foresta per riprendere la via verso casa.
Ne aveva abbastanza di questo posto.
Ma Alexia non andò molto lontano.
Qualcuno (o qualcosa), era nascosta a pochi passi da lei.
La fissava con occhi di un rosso brillante, pieni di terrore e di mistero.
«Fatti avanti!» gridò la ragazza tremando come una foglia.
«Rilassati, principessa. È da molto che ti stavo aspettando…»
La voce era cupa e raccapricciante.
Come se la morte avesse avuto il dono della parola.
«Come scusa?»
La figura misteriosa venne allo scoperto.
Indossava un vestito nero.
Aveva le sembianze umane con i suoi capelli mori, la sua bocca e il suo naso aquilino.
Ma non si poteva dire lo stesso delle sue orecchie a punta e dei suoi occhi rosso sangue.
«Che tipo di creatura sei tu?»
«Sono la protettrice della foresta. Il mio nome è Amarin»
«Amarin? Il tuo nome non mi è nuovo…»
Alexia ripensava ai momenti in cui sua madre e suo padre gli raccontavano le leggende che interessavano proprio la foresta.
Molte di queste parlavano di una certa Amarin: la regina nera.
Una creatura più crudele che mai.
Si raccontava che chiunque varcasse il confine del suo territorio, non tornasse indietro vivo.
«Non dirmi che dai retta alle credenze che la gente del tuo regno sparge…» disse Amarin con tono irritato.
«No. È solo che…»
«Vedrai che, conoscendomi meglio, ti farai un parere molto diverso da quello che sai finora su di me… Ho sentito che sei scappata dal tuo castello perché i tuoi genitori volevano organizzarti un matrimonio combinato.»
«E tu come fai a saperlo?»
«Ho i miei informatori.»
«Sei per caso una strega?»
«E anche se fosse? Ti faccio così tanta paura?»
«Emani molta inquietudine. Più ti fisso, più provo timore.»
«Mi dispiace farti questo effetto. Ma non è colpa mia se sono così.»
«No. Certo che no… Ma perché mi stavi cercando? Cosa vuoi da me?»
«Ho una proposta da farti.»
«E sarebbe?»
«Che ne diresti di diventare mia consigliera e fidata servitrice?»
«Come? Fidata servitrice?»
«Sotto la mia ala, diventeresti molto potente. Ti donerei poteri magici più forti di qualsiasi altra cosa, diventando invincibile.»
Alexia fissava la creatura con sguardo scettico.
Non credeva alle sue parole.
Sembravano prive di significato.
«Grazie dell’offerta. Ma credo che non accetterò.»
Gli occhi della regina nera si erano fatti più rancorosi.
«Ti do tempo di pensarci con calma, va bene?»
«Non servirà. Ho già preso la mia decisione. Voglio solo tornarmene a casa» ribatté Alexia voltandogli le spalle.
«Nel tuo corpo scorre una forza misteriosa che piano piano si impadronirà di te prendendo il sopravvento. Lascia che ti aiuti. Per il tuo bene.»
Alexia sembrava sul punto di irritarsi.
«Ma se non ci conosciamo nemmeno! Come puoi farmi una richiesta simile?»
«Avremmo tutto il tempo per conoscerci, principessa.»
«Mi dispiace, ma la risposta è sempre no. Io non ho nessun male oscuro dentro di me.»
«Come fai ad esserne sicura? Sei per caso una maga?»
«No. Ma non voglio credere alle tue parole. Mi sembra tutto surreale.»
«La magia non può essere una cosa reale. Non è da tutti averla. Tu sei una predestinata. Fin dalla nascita…»
«Da chi? Scelta per cosa?»
«Tu sei la prescelta… colei che guiderà le forze del male per riportarli allo splendore di un tempo.»
«Tu sei pazza. Io? Guida delle forze del male? Ma falla finita. Io non credo ad una parola di quello che mi hai appena detto.»
La rabbia della regina nera stava prendendo corpo.
«Come osi rivolgerti a me in questo modo? Ti ho fatto un’offerta allettante. Ti ho promesso di aiutarti a risvegliare i tuoi poteri assopiti da un sacco di anni. E tu mi tratti in questo modo?! Sei irrispettosa!»
«Io non voglio l’aiuto di nessuno! Voglio andarmene da qui e tornare dalla mia famiglia. Se solo riuscissi a ritrovare la via…»
«Mi dispiace, piccola mia. Ma senza il mio aiuto e il mio consenso, nessuno esce vivo da qui.»
Il ghigno malefico della creatura nera fece rabbrividire la povera Alexia.
«Con o senza la tua volontà, tu sarai mia.»
Alexia era in trappola.
Non poteva fare nulla contro Amarin.
Con un incantesimo, la principessa cadde a terra svenuta, mentre l’urlo di trionfo della creatura nera echeggiò nelle profondità della foresta.
   
 
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