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Autore: reincarnate_emi    19/06/2017    0 recensioni
[The Amity Affliction]
Avrebbe lasciato tutto, la scuola, gli ''amici’’ perché diciamoci la verità, persone che la prendevano in giro non erano suoi amici, avrebbe lasciato i suoi posti preferiti ma era contenta. Contenta perché se ne stava andando da quel posto di merda, assieme a suo fratello, l’unica persona che amava davvero al mondo, non era mai stata così legata ai suoi genitori, la trattavano sempre male, quando lei stava male, non si preoccupavano per niente, non avevano mai notato i piccoli segni sul polso sinistro, le occhiaie, il suo dimagrimento improvviso, solo suo fratello se ne accorse, e un motivo per cui ora se ne stavano andando era proprio quello: Abigail stava male, quel posto la distruggeva.
Joel non poté far altro che lanciare qualche occhiata a sua sorella, che ormai si era addormentata così allungò una mano ad accarezzarle i capelli prendendo poi infine la sua mano, stringendola nella propria, se c’era una cosa che Joel gli aveva promesso, era che sarebbe rimasta con lei per sempre.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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'Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà  propria; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'. 
 
Erano a malapena le 5, quando arrivano a casa di Ahren e Joel non poté far altro che ringraziarlo per l’ospitalità, così prese sua sorella per mano e la portò dentro casa, stringendola poi forte contro di sé.
-Ahren davvero, grazie mille per l’ospitalità, ho pensato subito a te.- mormorò Joel nel mentre guardava attentamente il suo migliore amico che era intento ad aprire il divano letto, per far accomodare i due.
-Ma figurati Joel, casa mia è sempre aperta, lo sai.- rispose il biondo prima di sparire in un'altra stanza, probabilmente per andare a prendere dei cuscini e delle coperte, era pur sempre metà ottobre, posizionandoli poi sul letto. Fate come se foste a casa vostra, ragazzi.-
-Grazie.-
rispose con un filo di voce la ragazza, prima di sedersi sul letto, sospirando appena.
-Oh, Ahren, potresti dare qualcosa a mia sorella? Abbiamo lasciato le cose nel bus.- mormorò Joel, il quale era già finito sotto le coperte, ricevendo così uno sguardo assassino da sua sorella..
-Certo! Vieni piccola.- mormorò Ahren facendo segno alla ragazza di seguirlo, così la mora si alzò e lo seguì, stando in completo silenzio, fino alla camera da letto.
Si fermò sull’orlo della porta, lasciando che il ragazzo prendesse una felpa e dei pantaloni lunghi, porgendoli poi alla ragazza.
-Grazie mille.- mormorò la ragazza, arrossendo appena per la vicinanza del ragazzo biondo.
-Ma figurati. Buonanotte, Abigail.- sussurrò il biondo prima di sorridere e andare verso il letto, dove crollò addormentato due secondi dopo.
La ragazza tornò nel salotto e approfittando del fratello che era girato su un lato, ad usare il telefono, si spogliò e indossò i vestiti del ragazzo, andandosi poi a mettere anche lei sotto le coperte, girandosi su un lato, dando così le spalle al fratello.
-Abi, so a cosa stai pensando..- mormorò all’improvviso il fratello, attirandola a sé per abbracciarla.
-Non so come farò ad ‘’abituarmi’’ a questa nuova cosa, lo stare lontana da casa.- sussurrò la ragazza nascondendo il volto nel petto del più grande.
-La cosa migliore era andarcene, io so che quella casa, quella città lentamente ti stava uccidendo, e lo avrebbe fatto sul serio.- sussurrò a propria volta Joel, stringendola il più forte possibile e prendendo ad accarezzarle dolcemente i capelli.
-Loro non mi volevano bene. Allora perché sono nata? Non potevo semplicemente morire?- sussurrò la ragazza sul punto di piangere, stringendo forte la maglia del fratello nella propria mano.
-Abi ti prego basta, non dirle nemmeno queste cose, mi fa male sentirti parlare così, non meritavi e non meriti di morire, sono loro che ti hanno cresciuta male, hanno cresciuto male entrambi, ma hanno fatto più male a te. Non puoi capire, quanto vorrei il tuo male, tutto quello che hai dovuto subire, per colpa di quella gente di merda.- sussurrò il più grande, cercando di cancellare dalla propria mente l’immagine della sorella chiusa nel bagno con una lametta in mano, la sorella che non toccava cibo, la sua piccola sorellina che la mattina usciva triste di casa e tornava con vari lividi sul braccio dalla scuola, in quel brutto periodo esistevano solo loro due, Joel e Abigail, Abigail e Joel.
-Non pensonon penso che riuscirò a superare tutto quello, ci vorrà molto tempo.- sussurrò la più piccola nel mentre iniziava a dare i primi segni che stava per addormentarsi.
-Ora non pensarci piccolina, prova a dormire, io non mene vado.- sussurrò lasciandole un bacio fra i capelli.- io non me ne vado.-
E neanche il tempo di darle la buonanotte, Abigail era caduta in un sonno profondo, abbracciata a suo fratello, il quale, crollò solo 5 secondi dopo.
[ . . . ]

-Non ha fatto altro che agitarsi tutta la notte, non so che fare, Ahren, non so davvero cosa fare.-mormorò appena Joel, mentre beveva il suo caffè mattutino, fortuna che c’era Ahren ad ascoltarlo.
-Devi trovare un modo per distrarla. Deve dimenticare tutto quello che ha passato, deve dimenticarsi di quel posto, dei vostri genitori, di quelle merde dei suoi compagni. Deve farlo, o continuerà così per il resto della sua vita.- rispose il biondo, nel mentre preparava un'altra tazza di caffè, per la ragazza che, a quanto detto del fratello, fra pochi minuti si sarebbe svegliata.
-Sì, il problema è come.-mormorò Joel passandosi la mano fra i capelli.
-Questo devi saperlo tu, sei suoi fratello.-mormorò il biondo prima di girarsi e notare la ragazza seduta al centro del letto.-Buongiorno, Abigail.-urlò dalla cucina.
La ragazza si alzò strofinandosi gli occhi e dirigendosi verso la cucina, accennando poi un piccolo sorriso.
-Buongiorno a te, Ahren.- mormorò lasciando poi un bacio sulla guancia a suo fratello. Buongiorno anche a te, fratellone.- disse prima di sedersi affianco a lui e ringraziare Ahren per il caffè.
-Dormito bene, sorellina?-gli chiese il fratello, mangiando una fetta biscottate con la marmellata.
-Dormito benissimo.-mormorò la ragazza prima di bere un sorso di caffè.-Come mai già in piedi?- chiese la ragazza guardandoli alquanto confusi
-Dobbiamo portare gli strumenti nel bus, a quanto pare la data della partenza è stata spostata a domani.- disse Ahren, sedendosi di fronte a Joel e sospirando.
-Se volete, posso aiutarvi.- chiese in un sussurro la ragazza mentre continuava a bere il suo caffè.
-Abi in realtà.. Joel non riuscì a finire la frase, avendo ricevuto un calcio da parte di Ahren. –Ma che sei scemo?- urlò all’improvviso contro il biondo.
La ragazza non poté non scoppiare a ridere, cercando di nascondersi il più possibile per non essere picchiata dal fratello.
A quella scena, scoppiarono a ridere anche Ahren e Joel, il quale lasciò un bacio sulla fronte della sorella.
-D’accordo, ma se vuoi aiutarci, fila velocemente a vestirti ed entro 2 secondi devi essere pronta..-disse Joel guardandola con le braccia incrociate al petto.
-Agli ordini!- mormorò la ragazza mandando giù un lungo sorso di caffè e alzandosi il più velocemente possibile, chiudendosi la porta della cucina alle proprie spalle e togliendosi i vestiti del ragazzo, iniziando a infilarsi i pantaloni con le scarpe, andando poi alla ricerca della maglia, che alla fine trovò.
Infilò anche quella e prese il telefono, andando nuovamente in cucina e guardando entrambi con le braccia incrociate al petto.
-Cosa stiamo aspettando, ancora?- disse la ragazza guardandoli con un sopracciglio inarcato.
-Assolutamente niente.- mormorò Ahren prima di alzarsi e prendere le chiavi della macchina dal mobiletto e andando verso la porta. Joel, muoviti.- urlò il biondo, ormai fuori la porta
-Che lumaca.- alzò gli occhi al cielo la ragazza, uscendo fuori di casa
-Oggi mi state letteralmente sul cazzo, tutti e due.- mormorò Joel, mettendosi la giacca e raggiungendo i due fuori.
 
[ . . . ]
 
Quel giorno, tutta la band, aveva deciso di rimanere lì, senza che poi ognuno la mattina successiva dovesse prendere la macchina e fare il doppio del viaggio, come ad esempio Ryan, che abitava fuori città, e così si erano organizzati, erano andati a compare del cibo in un piccolo supermercato che era lì vicino e avevano preso delle specie di sedie a sdraio, e si erano messi a cerchio intorno a un bel fuoco.
Abigail fece conoscenza con il resto della band, e li trovò simpaticissimi, non riusciva più a smettere di ridere per le battute di merda che faceva Dan, nessuno riusciva più a fermarla. 
Solo dopo qualche minuto, il fratello le mise la mano sulla bocca per zittirla o avrebbe continuato sul serio, per tutta la notte, e ci riuscì.
-Hey.- disse qualcuno alle spalle della ragazza che appena si girò si ritrovò la figura di Ahren tutto sorridente.
-Hey.- rispose la ragazza, mentre si infilava una felpa del fratello, e sorridendo al biondo.
-Sei pronta per intraprendere questa avventura con noi?- gli chiese senza smettere di sorriderle.
-Ti dico la verità, non c’avevo neanche pensato, non avrei mai pensato di lasciare quella città e andarmene con mio fratello.- rispose la ragazza, morendosi l’interno guancia, evitando di tenere lo sguardo sul ragazzo.
-Beh, e adesso che sei lontana e con tuo fratello, sei contenta?- chiese il biondo, avvicinandosi di qualche centimetro a lei..
-Si, sono molto contenta forse- mormorò la ragazza ma non finì la frase, perché gli morirono le parole di bocca.
-Forse potresti riuscire a dimenticare il passato.- finì il ragazzo per lei, il quale si ritrovò uno sguardo confuso da parte della ragazza. So tutto, Abigail, puoi fidarti di me e puoi contare su di me, per qualsiasi cosa, anche la più stupida.- disse il ragazzo lasciandole un bacio sulla guancia prima di ritornare seduto al suo posto.
La ragazza rimase senza parole, aveva una voglia di prendere a pugni suo fratello che nessuno sarebbe riuscita a fermarla, ma dall’altra parte si sentiva come sollevava, perché odiava vedere suo fratello tenersi dentro le cose, evitando di trovare qualsiasi modo per aiutarla, perché voleva farlo lui, come sempre.
La ragazza scosse la testa e ritornò a sedersi anche lei, rubando dei marshmallow da Ryan, il quale la guardò in cagnesco prima di scoppiare a ridere, così la ragazza gli sfilò completamente tutto il pacchetto, iniziando a mangiare un marshmallow per volta, sotto lo sguardo di Ryan che aveva messo il broncio e aveva incrociate le braccia al petto.
Sì, quella sarebbe stata una bellissima avventura, per Abigail. 
   
 
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