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Autore: pureblood18    20/06/2017    1 recensioni
E se Draco Malfoy non fosse figlio unico? E se i Malfoy avessero più di un erede? Alya e Draco, due anime destinate a separarsi per il bene di qualcosa di più grande. Avranno mai la possibilità di ricongiungersi? Alya riuscirà a ritrovare la strada di casa?
Genere: Angst, Avventura, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Abraxas Malfoy, Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lucius/Narcissa, Remus/Ninfadora, Ted/Andromeda
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Più contesti
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Salve e buon inizio settimana!
Innanzitutto mi scuso per la protratta attesa, ma questo periodo è stato uno dei più movimentati ed impegnativi della mia vita. Sabato ho consolidato la mia storia d'amore con una splendida cerimonia e la mia piccola peste non si è tirata indietro nel rendermi tutto più complicato. Dunque non avevo modo\tempo di accendere il pc anche solo per rileggere e pubblicare l'aggiornamento. 
Mi auguro che le mie idee e che questa capitolo possano deliziarvi come i precedenti, ma soprattutto possano coincidere il più possibile con la vostra personale idea della storia. Adesso vi lascio alla lettura e vi auguro una buon proseguimento di giornata! 


Due mesi dopo..
Delle nocche ossute bussarono alla porta di Casa Tonks, Narcissa Malfoy non riusciva ad avere più contatti con la figlia dall'ultima volta che quest'ultima posò piede al Maniero. La vicinanza della Black con la sorella fuggiasca aveva sotterrato i tentativi di conciliazione che la donna dalla chioma bicolore aveva tentato di portare a buon fine. Ad Alya, in quel momento, importava solo di Draco e del padre e fu proprio grazie a questi che Narcissa acquistò coraggio e si piazzò dinanzi all'abitazione della Tonks pochi giorni prima del compleanno della figlia. 
Inizialmente nessuno parve risponderle, come se la casa si fosse svuotata ma poi, all'improvviso, una chioma scura apparve dal corridoio principale in prossimità dell'atrio. 
« E tu chi sei? » Le domandò con aria guardinga la donna al giovane dagli occhi cangianti che le aveva gentilmente aperto la porta. Sì, il suo viso non le era sconosciuto, ma in quel momento non si ricordava ove l'avesse visto. 
« Signora Malfoy, non mi riconosce? Sono Benjamin, l'amico di Draco e Alyssa. » Intimidito dalla sua presenza, egli si scostò dalla porta e diede il benvenuto in casa alla strega. « Sua sorella è di là, occupata a sistemare delle faccende e ha chiesto cortesemente a me di aprire. Sa, cercavo Alyssa. Dalla fine della scuola non si è più fatta vedere e mi sono preoccupato, così mi son precipitato qui, ma la signora Tonks mi ha detto che adesso si trova da una sua amica, Hermione Granger. La conosce? » 
Il viso della purosangue si irrigidì, Draco le aveva molto parlato di lei. « Hermione Granger? La natababbana dei Grifondoro? »
« Sì, signora, proprio lei. Sua sorella ha accettato il mio invito perché crede che io possa aiutare Alyssa a tornare a casa. Ultimamente è strana, come se le fosse accaduto qualcosa di brutto ma allo stesso tempo segreto. » Confidò il francese all'adulta. « Lei ne sa qualcosa? »
« Potrebbe essere, ma al momento vorrei parlare con mia sorella. Potresti chiamarla, per favore? » Con estrema gentilezza, Cissy si accomodò in uno dei divani ed attese l'arrivo dell'ex Serpeverde. 
« Cissy. » Andromeda si diresse fulmineamente in salotto e Narcissa lasciò il proprio posto nello stesso istante in cui intravide la figura della maggiore. « Sei qui per Alya? »
« Sì, sono qui per lei. » Sussurrò lievemente distratta, poi deglutì. « Il ragazzo mi ha appena rivelato che si trova da dei babbani, a Londra. Non è così? »
« Narcissa so tutto, lei me lo ha detto. » Rispose prontamente la mora, sospirando. « Ha paura ed è comprensibile. Crede che tu non la voglia, ma solo noi sappiamo la verità, sappiamo cosa vuol dire convivere con una donna al di fuori del normale, oltremodo psicopatica. Devi spiegarle che è al sicuro e che ogni cosa tu faccia per farla allontanare dal Maniero è per il suo bene. » 
« Andromeda, lei sa che è mia figlia. » Biascicò, avvicinandosi alla sorella. « Vuole che diventi una Mangiamorte, capisci? Come potrei più proteggerla dal momento in cui Bella sa della sua esistenza? O qui, o dai babbani, o ad Hogwarts, sarebbe comunque in pericolo. » Le parole sgorgarono come un fiume in piena, si sentiva frustrata e delusa.
« Cissy, pensi che io possa permettere una cosa del genere? Alya non lo diventerà mai, dobbiamo solo trovare un espediente per convincerla che la sua famiglia le vuole bene e che, indipendentemente da dove sia, la proteggerà. » Il tono di voce della padrona di casa era deciso e il suo modo di porsi irreversibile. « Adesso tu andrai a parlarle e farai in modo di riportarla qui. »
« Da sola, a Londra.. » Pensò sottovoce. « Ce la posso fare, ma dovresti darmi l'indirizzo. Si dà il caso che io non abbia mai messo piede a casa di quei babbani. » 
« Granger e basta, va bene? » La ammonì la sorella.
« Granger e basta, come vuoi. » Rispose a tono la donna dal crine bicolore, mentre il nuovo arrivato, spiando la conversazione, s'intromise.
« Potrei venire con lei, Signora Malfoy? Conosco molto bene Londra, le sarei d'aiuto nel caso si perdesse. » Asserì il Corvonero, ma le sue intenzioni non erano rivolte a Narcissa, bensì ad Alya.
« Sei un Serpeverde mancato. » Tamburellò le falangi sui fianchi. «  E va bene, vieni con me. » La donna si convinse e scosse il capo, immaginando l'affetto che legava il ragazzo alla figlia. 

Circa mezz'ora più tardi..
I due vennero catapultati nel quartiere ove risiedevano i Granger, ovvero Kensington, bello ed elegante ma che viveva un po' della rendita del suo nome.  
« Signora, adesso come faremo a trovare l'abitazione giusta? Non potremmo mica suonare ad ogni campanello fino a scovare quello esatto! » Benjamin si sentì, per un momento, impedito ma, osservando la sicurezza nel viso della donna, ritrovò la calma.
« Heire-Angermorning Street, numero 19. » Pronunciò la strega intenta a non perdere altro tempo. I suoi passi erano spediti e veloci, mentre quelli del giovane Corvonero un po' più flemmatici. « Dovresti darti una mossa se non vuoi che ti lasci qui, disperso tra i quartieri di Londra. »
Il ragazzo si destò - come fosse immerso in chissà quale pensiero- drizzò la schiena ed annuì, aggiungendo velocità al passo. 
« Numero 19! » Esclamò, allungando il braccio verso un domicilio residenziale, abbastanza semplice e per niente pacchiano. 
La donna dalla chioma bicolore si affidò alla vista del francese e, insieme a lui, raggiunse la residenza dei babbani. « Tu te ne intendi di babbani? » Gli chiese. Narcissa non aveva mai frequentato alcun quartiere babbano, non conosceva le loro abitudini, il loro modo di vivere e, a dir la verità, non le era mai interessato.
« Non molto, ma credo di saperne un po' più di lei. Alyssa mi ha detto che lei è una purosangue, come me, ma a differenza mia, non è mai stata circondata da gente senza poteri magici. » Aggiunse, lasciando scrollare le spalle. 
« Esatto, proprio così. Non abbiamo mai avuto la necessità di frequentare gente che non ha niente in comune col nostro modo di vivere. » Strascicando la veste, la Malfoy salì i pochi scalini che la separavano dall'atrio della villetta, per poi pigiare il dito indice contro il bottoncino situato alla sua destra. 
Pochi attimi dopo una donna sulla quarantina, dai capelli scuri e legati da una coda, si avvicinò alla porta e la aprì leggermente. « Voi chi siete? » Domandò timorosa la signora Granger, attenzionando lo sguardo sulla purosangue. 
« Mamma, è la madre di Alyssa. Apri! » Una vocina proveniente dalla parte superiore dell'edificio rasserenò l'animo della padrona di casa. 
« Allora avevo ragione..» Biascicò a se stesso Benjamin, ricevendo una lieve spintonata dalla Malfoy. « Sta zitto. »
« Mi scusi, si accomodi. » Mormorò la babbana, aprendo adagio la porta per poi far entrare i due in casa. 
« Grazie. » Sussurrò Cissy, lasciando entrare per prima il ragazzo. « Mia sorella mi ha riferito della presenza di mia figlia in questa casa. E' vero? »
« Sì, Alyssa è al piano di sopra, nella stanza di mia figlia. » Spiegò la donna. « E' arrivata qualche giorno fa e adesso stanno organizzando la festa di compleanno. Credevo lei fosse d'accordo. »
« Se non l'avessi cercata io, molto probabilmente non avrei saputo nulla di tutto ciò. » Narcissa inclinò il capo lateralmente in direzione della rampa di scale. « Potrebbe chiamarla, per favore? » La sua voce era decisa, ma la sua mente distratta dall'arredamento, a suo parere, piuttosto inconsueto: fili elettrici, lampadine e persino una scatola dalla forma quadrata, di ferro che, in realtà avrebbe dovuto rappresentare una sottospecie di televisione. 

« Mamma..» Mormorò Alya atterrita alla vista della madre, ma contemporaneamente una percezione di sollievo le percorse il petto quando vide il francese accanto a lei. « Ben..»
Immediatamente lo sguardo di tutti venne puntato sul ragazzo che si sentì parecchio a disagio e chinò appena il capo. « Scusami, ma dovevo. Tua madre doveva sapere dove fossi e sono certo tu avresti fatto lo stesso se fosse stata la mia a cercarmi. Dalle una possibilità, lei ti vuole bene davvero. » 
Le parole del Corvonero addolcirono i lineamenti rigidi della donna al suo fianco che avanzò verso la figlia in procinto di avere un contatto ravvicinato con lei. « Alya..» Sussurrò e quest'ultima, oramai tranquilla, si precipitò fra le sue braccia, stringendosi forte a sé mentre Hermione le spiava dalla parte superiore della rampa di scale. 
« Torni a casa con me, adesso? » Tra un sospiro e l'altro Cissy tentò di convincerla a tornare a casa ed aveva trovato la maniera esatta per farlo. « Lei è andata via, dai Lestrange. » Biascicò al suo orecchio per non rendere partecipi i restanti presenti delle sue parole. 
D'improvviso Alya sollevò il capo verso quello della madre e la fissò per svariati secondi. « Dici sul serio? Lei è davvero andata via? Pensavo non mi volessi più e che preferissi Draco a me, come Abraxas. » 
« Shh.. » Confortata dalle braccia del genitore, la bionda interruppe la sua orda di domande e rimase attaccata alla donna ancora per un po'. 

« Prepara le tue cose ed andiamo via, papà e Draco ti aspettano. » 
« E' già pronto. » Intervenne Hermione, sbucando dal fondo delle scale. « Avevo sentito tutto ed avevo pensavo fosse una buona idea darle una mano. » 
« Ti ringrazio. » Rispose fredda la Malfoy, saettando lo sguardo sulla figura della Grifondoro. Da quando aveva intuito l'interesse del figlio per la natababbana, l'astio nei suoi confronti era aumentato. Non avrebbe mai permesso ai due di poter consolidare quell'insulso e utopico legame. 
« Mamma, ora possiamo andare e.. » Si voltò verso la compagna e la padrona di casa. « Grazie per avermi ospitata in questi giorni, nessuno si sarebbe prestato così tanto nel prendere fra le proprie mura una semplice ragazzina scappata di casa. »
Il sorriso negli occhi della signora Granger allietò gli animi di ogni presente. « E' sempre un piacere per noi conoscere ed aiutare gli amici di Hermione. »

---
Il ritorno al Maniero di Alya fu sorprendente sotto tutti i punti di vista: la bionda ebbe finalmente la possibilità di trascorrere del tempo con la sua famiglia, in particolare col fratello. Lucius, rinsavito, non perdeva occasione per riempire di affetto e regali la piccola di casa. Narcissa, dal canto suo, non si tirò indietro e si dedicò totalmente ai suoi due piccoli Malfoy.
Il trasferimento in incognito di Bellatrix dai riaffermati Mangiamorte, i Lestrange, portò un lieve periodo di tranquillità in casa Malfoy. Bella aveva deciso, sotto giuramento, seppur riluttante, di proteggere - qualsiasi fosse stata la ragione - la nipote.
---
18 Agosto 1994 - 1 Settembre 1994, Malfoy Manor - Hogwarts. 

Una tipica piovosa mattina inglese d'estate, Bellatrix roteò il braccio destro e lo legò al corrispondente altrettanto teso della sorella, Lucius le sorvegliava come se da quel loro gesto dipendesse la vita di qualcuno ed in realtà era così. Se Alya avesse goduto della completa protezione della zia, non avrebbe avuto molti problemi a sgattaiolare via dagli ordini di Voldemort. Questo, per la Black, era un totale atto d'amore nei confronti di Narcissa. 
« Lucius, datti una buona mossa, prima che possa cambiare idea. » La Malfoy mai agitata come allora, pregò il marito di affrettarsi, Bellatrix era impaziente di potere eludere quel mortal impegno. Sì, mortale. Qualora la Lestrange avesse mancato al patto infrangibile, la sua vita sarebbe giunta al termine. 
Il biondo puntò la bacchetta d'Olmo contro le mani delle due donne, adagiandovi delicatamente la punta di essa. « Vuoi tu, Bellatrix Lestrange, vegliare su Alya Malfoy e proteggerla da ogni danno? »
« Lo voglio. » Rispose renitente la donna dalla chioma fluente, incatenando lo sguardo in quella della sorella. 
Lucius parlò una seconda volta. « E se Alya dovesse incorrere in un pericolo, vuoi tu stessa aiutarla nel momento del bisogno? »
« Lo voglio. » Ripeté la mora, fissando Cissy che parve rimasta di stucco dinanzi al proseguire della scena.
« E vuoi tu, salvaguardarla dal Signore Oscuro al costo della tua vita? » Ancora una volta il purosangue proferì parola.
« Lo voglio. » Ripeté la maggiore ancora una volta, mentre filamenti di luce attorniarono l'intreccio fra le due sorelle, sancendo per sempre un vincolo che avrebbe reso indissolubile il legame fra la Lestrange e la piccola Malfoy. 

Da quell'ultimo incontro, Bellatrix non aveva più messo piede al Maniero, come promesso alla sorella, e si era rintanata fra le mura dei Lestrange, in particolare di Rodulphus, il marito. I rapporti tra la maggiore delle Black e il rampollo dei Lestrange non erano affatto pacifici, i due, infatti si erano uniti in matrimonio solo per preservare il loro sangue puro e mantenere il patto fra le due famiglie. La madre di Bella, Druella, aveva sposato Cygnus, il cugino, per lo stesso motivo e Andromeda era stata allontanata da casa e cancellata dall'albero genealogico perché, a differenza delle due sorelle, aveva disobbedito alla famiglia imparentandosi con un natobabbano. 

Circa 2 settimane dopo, i due Malfoy si prepararono a raggiungere il Binario 9 e 3\4 e iniziare il loro quarto anno ad Hogwarts. Quell'anno, però, si sarebbe differenziato da tutti gli altri: Il Ministero della Magia, più precisamente Bartemius Crouch, il Capo del Dipartimento per la Cooperazione Magica Internazionale, aveva confermato lo svolgersi del Torneo Tremaghi* dopo ben 200 anni di stasi. L'ultima volta, nel 1792, le articolate e ardue sfide portarono alla morte di molti maghi e streghe e, di conseguenza, l'allora Ministro dovette indire la decisiva fine di questa competizione che durava da più di 500 anni. 

« Draco.. » Una Alya ansiosa e preoccupata si rivolse al gemello che aveva preso posto di fronte a lei. « Approfitto del fatto che Pansy non ti abbia ancora braccato, per sedare una mia curiosità, dato che Hermione non vuole sentirne ragione. » 
Sogghignò il platinato, intimorendosi solamente nel momento in cui intuì l'agitazione nelle parole della sorella. « Devo preoccuparmi? Benjamin ti ha dato fastidio? Se vuoi gli.. »
« Sta zitto, Draco e ascoltami. » Si mise in posizione eretta, legò i lunghi capelli in una mezza coda e cominciò a parlare. « Quando andai a trovare papà nel bel mezzo della notte, incontrai Bellatrix, quella matta. »

« E fin qui c'ero arrivato. » 

« Se non ti stai zitto, giuro che ti raso i capelli a zero. Fosse l'ultima cosa che faccio. » Infastidita, lanciò un'occhiataccia al compagno di scompartimento che, istantaneamente, si ammutolì. Sospirò. « Dunque, come dicevo: ho incontrato Bellatrix quella notte e mentre stavo andando via, disse alla mamma che io avrei potuto essere una Mangiamorte come lei. Che vuol dire? »
A quelle parole Draco rimase di sasso, come se gli avessero appena conficcato un palo al cuore. « I Mangiamorte sono i seguaci di Voldemort e.. » Ripensò alle parole del padre. « E noi un giorno dovremo forzatamente diventarlo. »
« No! » Urlò Alya infervorata. « Noi non diventeremo mai dei Mangiamorte e non seguiremo mai gli ideali di quel malato di mente. »
« Alya.. » Draco lasciò il proprio posto e si sedette accanto alla sorella. « Sarebbe stato giusto te ne avesse parlato lui di persona, ma suppongo sia arrivato il momento che tu lo sappia. Indipendentemente da chi te lo riferirà. » Prese le sue mani. « Papà conosce molto bene Lord Voldemort, anche lui è un Mangiamorte. »
« No, dimmi che non è vero. » Scosse lei il capo incredula, non voleva crederci, non poteva essere vero. « Papà non è un assassino.. » Il respirò cominciò ad affannarsi e gli occhi non riuscirono a staccarsi da quelli identici del fratello. 
« Infatti non è un assassino, Alya. Lo ha solo costretto. Se lui, insomma, se papà dovesse rifiutare il suo "invito", Voldemort ci ucciderebbe tutti. » Esplose il Serpeverde, stringendo istintivamente la sorella in un abbraccio. 

« Adesso c'è Ben, fai finta di nulla. » Gli premurò la bionda, abbozzando un falso sorriso al compagno Corvonero. Non voleva mettere al corrente il Corvonero della propria situazione familiare.
Draco parve aver ottemperato alle sue direttive e se ne rimase mogio mogio accanto alla sorella, seppur avesse voluto mandar via il francese e godersi quella chiacchierata con lei fino all'arrivo ad Hogwarts. 
« Alya! » Esclamò euforico il moro, posando timidamente un bacio sulla gota esangue di lei. 
« Ben, mi chiedevo dove fossi finito! » Rispose la Malfoy entusiasta al gesto dell'amico.
« Sì, anche io, guarda.. » Mormorò sarcastico Draco, roteando gli occhi infastidito. « Se non vi dispiace, io andrei a salutare Tiger e Goyle. » Fece per alzarsi. 
« Non preoccuparti, Draco. Fa pure, ci vediamo in Sala Grande. » Contrariata, ma impotente, Alya lasciò andare il gemello dopo averlo salutato con un cenno di mano. 

« Dunque, come procede a Villa Malfoy? » La curiosità di Decorbaux quella mattina superava di gran lunga quella della platinata. 
« Molto bene. » Mentì spudoratamente, piegando le labbra in un falso sorriso. « Tu, piuttosto, hai qualche novità? »
Benjamin tamburellò le dita contro le ginocchia, sembrava parecchio nervoso. « Ho sentito che quest'anno riaprirà il Torneo Tremaghi e di conseguenza il Ballo del Ceppo. Mi chiedevo se, magari fossi disponibile ad accompagnarmi?»
Un sorriso, stavolta limpido e sincero, increspò le labbra chiare della Verdargento. « Accetto molto volentieri. »
« Allora è deciso? » Ripeté il moro.
« Più che deciso. Anzi, dovrai essere un danzatore professionista se vorrai ballare con me. » Soggiunse beffarda lei, portando le mani ai fianchi come a pavoneggiarsi.
« Per te questo e altro, vedrai come sarò bravo! » Rispose prontamente lui e agganciò le iridi a quelle adamantine della compagna. 
« Molto bene. » Concluse Alya, sviando lo sguardo altrove nell'istante in cui avvertì il viso avvamparsi. 

I due rimasero in silenzio sino all'arrivo al Castello dove, Silente tenne il suo discordo d'inizio anno. 
*Il Torneo Tremaghi è una competizione che si tiene fra gli studenti delle scuole magiche di Hogwarts, Durmstrang e Beauxbatons e si svolge ogni cinque anni. I candidati mettono il loro nome nel Calice di Fuoco, un giudice imparziale che sceglie chi considera essere il migliore studente di ogni scuola. Dopodiché "sputa fuori" il nome, facendo così diventare ogni ragazzo scelto uno dei campioni che dovrà forzatamente partecipare.
Ogni Torneo è composto da tre prove che sono studiate per testare il coraggio, l'intelligenza, l'intraprendenza e le abilità magiche. I Campioni ricevono un punteggio per ogni prova dai presidi delle tre scuole e ogni Campione supera le prove senza aiuti esterni. 


Eccoci alla fine del capitolo: in questo aggiornamento ho voluto mettere in risalto l'affetto - seppur a modo suo - che lega Bellatrix alla sorella minore. Nonostante Narcissa sia di vedute diverse, non si sente pronta nell'escludere la sorella dalla propria vita. Lucius, adesso, sembra più tranquillo. Il fatto che la cognata abbia stipulato questo patto, lo rende meno preoccupato nei confronti della figlia. Draco ha fatto bene a ragguagliare la gemella del loro non molto lontano futuro? Alya come si comporterà? Accetterà o meno? Ma, soprattutto, influenzerà il suo rapporto con il padre. Hermione, al momento della scoperta, ne terrà conto o si continuerà a frequentare la platinata? Ben pare aver preso coraggio nell'esprimere l'affetto nei riguardi della compagna e anche quest'ultima sembra ricambiare. Draco non è molto d'accordo, ma credo sia normale per un fratello. Bellatrix si terrà in disparte o farà una bella capatina a casa Tonks?
Questo Torneo Tremaghi metterà tanto in risalto la vera natura di molti personaggi, sia positivamente che negativamente, e consoliderà o sfascerà molti rapporti al momento stabili. 
Per il resto, spero che possiate aver apprezzato questo 15esimo capitolo. Ancora buon proseguimento e grazie per la lettura!
Baci,
G. 
   
 
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