Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Veggie12775    12/06/2009    1 recensioni
Ripercorre abbastanza fedelmente la serie Dragon Ball Z con in più qualche momento romantico fra la bellissima coppia Vegeta e Bulma. Questa fanfiction è la prima di una serie.
Genere: Generale, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
QUATTORDICESIMO CAPITOLO


Trunks andò a recuperare sua madre e il piccolo se stesso.
“Ciao tesoro, allora com’è andata?” gli chiese lei appena lo vide.
Il ragazzo le raccontò l’esito disastroso dello scontro con i cyborg e lei non poté fare a meno di chiedergli notizie di Vegeta.
“Dopo essersi ripreso grazie al fagiolo magico se n’è andato. E’ stato ferito nell’orgoglio per la sconfitta subita a causa di una donna e non vuole l’aiuto di nessuno.”
Bulma notò lo sguardo triste del ragazzo e lo abbracciò.
Sapeva cosa provava perché anche lei soffriva per il rifiuto di Vegeta.
Il cuore della giovane donna si era stretto in una morsa quando Gero l’aveva attaccata e lui non si era mosso per salvare lei e il loro bimbo.
Se non fosse stato per Trunks loro sarebbero morti ma Bulma non poteva accettare che a Vegeta non importasse niente di lei e del loro figlio.
Quando lo sconforto l’assaliva, si aggrappava ai ricordi delle poche notti trascorse fra le sue braccia in cui lui l’aveva amata con dolcezza e passione.
Allora la speranza tornava ad invaderla e raccontava al suo bimbo quanto forte e coraggioso fosse il suo papà e che una volta che il pericolo dei cyborg fosse passato lui sarebbe tornato da loro.
“Vieni mamma, andiamo a casa ora. Crili è già andato a prendere Goku per portarlo al sicuro” disse Trunks.
Il ragazzo stava già per ripartire ma inaspettatamente iniziò a piangere, non riuscendo a trattenere le lacrime.
“Perché mi rifiuta? Io sono venuto qui soprattutto perché volevo conoscerlo, perché volevo dare al me stesso di questa dimensione un padre. Io che se anche riusciremo a battere i cyborg le cose nel mio mondo non cambieranno, ma almeno in questa dimensione lui non morirà. Io voglio che questo Trunks abbia un padre” disse il ragazzo guardando il bimbo fra le braccia di Bulma.
“Oh, tesoro mio, non fare così, ti prego. Vedrai che tutto si risolverà per il meglio” disse Bulma.
Trunks osservò la ragazza vedendo in lei il riflesso di sua madre, una donna coraggiosa che lo aveva cresciuto in mezzo ai pericoli; colei che aveva costruito la macchina del tempo perché suo figlio creasse un mondo di pace dove lei avrebbe potuto vivere serenamente con i suoi amici e l’uomo che amava, perduti troppo presto a causa di un tragico destino.
Sì, lui sarebbe stato forte e non avrebbe sprecato il sogno di sua madre.
Almeno in questa dimensione avrebbe battuto i cyborg e suo padre non sarebbe morto, costi quel che costi.


Crili, intanto, andò a casa di Goku e spiegò la situazione a Chichi, Yamcha e Gohan che era tornato da poco dopo aver riaccompagnato Jirobay alla torre di Balzar.
Goku stava ancora molto male così usarono uno dei mezzi di trasporto della Capsule Corporation per portarlo all’isola di Genio.
Bulma, nel frattempo, poco dopo essere giunta a casa, ricevette una chiamata da un cliente della Capsule Corporation che viveva a Ginger Town e che le raccontò di aver trovato nei boschi vicino alla cittadina uno strano oggetto con il loro marchio e di cui voleva sapere di cosa si trattasse e per questo motivo le aveva mandato un fax con la fotografia.
Bulma rimase sorpresa quando vide l’oggetto poiché si trattava della macchina del tempo di Trunks.
Lei e il ragazzo, allora, decisero di andare a controllare personalmente.
Appena giunsero sul posto, videro che in effetti si trattata della macchina del tempo di Trunks che, però, appariva molto malandata come si trovasse abbandonata in quel luogo da parecchio tempo.
“Com’è possibile? La mia macchina del tempo si trova al sicuro nella capsula ma dev’essere la stessa visto che tu nella mia epoca avevi a malapena i mezzi per costruirne una!” disse Trunks.
“Beh, è davvero un mistero. Prova a controllare il suo interno per vedere se c’è qualche indizio.”
Trunks, allora, entrò dentro la macchina e vide un grosso guscio sul sedile e controllando i dati sul dislay vide che la data di partenza era tre anni dopo nella sua dimensione e l’arrivo era quattro anni prima in questa, cioè l’anno precedente il suo arrivo nel passato.
Bulma e Trunks erano perplessi da questa scoperta e i loro dubbi aumentarono quando, poco distante dal luogo in cui si trovavano, videro la pelle di un grosso animale sconosciuto.
“Sicuramente avrà subito una metamorfosi e questo è ciò che rimane del suo aspetto primario. Chissà di che animale si trattava e soprattutto se centra qualcosa sul mistero della macchina del tempo?” si chiese Bulma parlando ad alta voce.
Neanche Trunks sapeva spiegarsi quel mistero ma ben presto lui e la madre avrebbero avuto una risposta ai loro quesiti.


Qualche giorno dopo nella cittadina di Ginger Town i suoi abitanti iniziarono a sparire misteriosamente e il telegiornale diede un grande risalto alla notizia.
Trunks aveva informato anche gli altri guerrieri del mistero della macchina del tempo e insieme a Crili e Tensing decise di andare a controllare a Ginger Town credendo che i due avvenimenti fossero collegati.
Junior, intanto, essendosi ricongiunto con il Supremo aveva ottenuto la sua forza e le sue conoscenze e sapeva già cosa stava succedendo a Ginger Town così si era recato là per affrontare l’orrenda creatura che stava mettendo a soqquadro la cittadina.
La cosa sorprendente era il fatto che la creatura racchiudeva in sé l’aura di Goku, Vegeta, Junior, Freezer e i guerrieri terrestri e sapeva usare le loro tecniche.
Senza indugio, Junior iniziò a combattere contro di lui quando vide che quell’essere tramite la coda assorbiva la linfa vitale delle persone fino a farle sparire.
La creatura era molto forte ma Junior, con l’assimilazione del Supremo, aveva aumentato notevolmente i poteri però finse di essere spacciato per farsi confessare la sua identità.
“Complimenti, sei davvero molto forte. Ti prego, prima di uccidermi, dimmi chi sei e come fai a possedere l’aura di tutti i più potenti guerrieri apparsi sulla Terra.”
“D’accordo, tanto stai per crepare quindi non credo che ci sia nulla di male a rivelarti la mia identità. Io sono Cell, uno dei cyborg del dottor Gero e vengo dal futuro. Il dottor Gero mi ha creato usando le cellule dei migliori guerrieri apparsi sulla Terra. Queste cellule venivano prelevate da piccoli insetti robot durante i combattimenti ma voi non vi siete mai accorti di loro. Lo scopo del dottor Gero era creare l’Essere Perfetto con cui distruggere Goku e dominare il mondo e il dottore aveva messo tutti i dati nel computer. C17 e C18 uccisero il dottor Gero ma il computer proseguì la mia creazione così, quando fui pronto, lasciai il laboratorio. Per diventare completo, però, avevo bisogno di assorbire C17 e C18 ma non riuscì a trovarli da nessuna parte poiché Trunks era riuscito ad eliminarli. Quando scoprì che quel ragazzo possedeva una macchina del tempo, decisi di usarla per giungere in un’altra epoca in cui i due cyborg non fossero ancora stati distrutti così uccisi Trunks e salì sulla macchina dopo essere regredito alla fase primordiale per potervi entrare e partì arrivando in quest’epoca dove lui aveva già impostato la data di arrivo.”
Junior rimase sorpreso da quel racconto ma al momento non poteva ragionarci su poiché Cell lo attaccò.
Il mostro, ben presto, si accorse della potenza di Junior e capendo che al momento era superiore alla sua, decise di fuggire.
Cell doveva assolutamente assorbire C17 e C18 se voleva diventare l’Essere Perfetto, ma per farlo aveva bisogno di assimilare altra energia per questo doveva prima aumentare la sua potenza assorbendo altri esseri umani.
Cell, allora, iniziò ad attaccare altre città creando il panico fra la gente.


Vegeta aveva raggiunto un luogo isolato fra le montagne e se ne stava seduto per terra a rimuginare su ciò che era accaduto.
“Io sono il grande principe dei saiyan, come ho potuto farmi battere così facilmente da quella stupida donna di latta? E come osa, quell’idiota di un moccioso, dire che senza Kakaroth non posso farcela? Io non ho bisogno di nessuno e ben presto quel ragazzino e quegli altri suoi amici idioti lo capiranno.”
Le sue riflessioni furono interrotte quando avvertì la sua aura e quella degli altri provenire da un’unica persona.
“Che diamine sta succedendo? Devo andare subito a vedere”
Vegeta, quindi, senza indugio si diresse verso Ginger Town.
Quando arrivò a destinazione trovò Junior, Tensing, Crili e Trunks riuniti in una piazza deserta della cittadina.
Junior raccontò ai compagni ciò che aveva scoperto su Cell.
“Attualmente quel mostro non è al di sopra della nostra portata ma se riuscisse ad assorbire i due cyborg la situazione sarebbe molto diversa. Diventerebbe l’Essere Perfetto, quindi, dobbiamo assolutamente eliminarlo prima che li trovi” disse Junior.
“Io sono il grande Vegeta e nessuno può battermi.”
Gli altri lo guardarono dubbiosi, pensando che la sua superbia non aveva limiti.
Era stato battuto pochi giorni prima da C18 e aveva ancora la presunzione di darsi tante arie?
“Oh, non c’è motivo che mi guardiate così, moscerini, sono certo di riuscire a battere i tre cyborg e quel Cell. Per un super saiyan che trascende il suo limite niente è impossibile” disse Vegeta con tono sicuro prima di andarsene nuovamente.
Gli altri lo osservarono perplessi, non capendo di cosa stesse parlando, poi riportarono la loro attenzione sul da farsi.
Junior e Tensing decisero di andare a cercare Cell mentre Trunks e Crili si recarono al laboratorio sotterraneo del dottor Gero per distruggerlo.
Appena giunti al laboratorio, Trunks e Crili si guardarono intorno e trovarono i progetti dei cyborg e decisero di portarli a Bulma affinché il studiasse e trovasse un loro eventuale punto debole.
Mentre si stavano dirigendo verso la Capsule Corporation, però, Trunks si fermò.
“Crili, ti dispiacerebbe proseguire da solo?”
“Sì, non c’è problema, ma tu dove devi andare?”
“Ho pensato a ciò che ha detto mio padre. Secondo lui un super saiyan è in grado di superare il suo limite e quindi vorrei provare a farcela allenandomi insieme a lui.”
“Ma credi che Vegeta te lo permetterà? Non vorrei offenderti perché so che gli vuoi molto bene, ma tuo padre non è una persona socievole.”
“Sì, lo so, ma non è neanche uno stupido. Papà all’inizio non vorrai avermi tra i piedi ma riflettendoci capirà che è più proficuo allenarsi in coppia piuttosto che singolarmente.”
“D’accordo, fai come vuoi.”
I due amici, quindi, si separarono andando in due direzioni opposte.


I tre cyborg, intanto, proseguivano il loro viaggio alla ricerca di Goku.
Giunsero a casa sua, nelle montagne del Paoz, ma non lo trovarono.
C18 si mise a frugare negli armadi ma nessuno dei vestiti di Chichi era di suo gusto così’ li buttò per terra con indifferenza.
“Accidenti, quel Goku non c’è! Tu sai dove potrebbe trovarsi C16?” chiese C17.
“Potrebbe trovarsi in due posti, all’isola di Genio o alla Capsule Corporation.”
“Qual è il posto più vicino?”
“L’isola di Genio.”
“Ok, prima andremo là e se non c’è faremo una visitina alla Capsule Corporation.”
I tre cyborg, quindi, ripartirono con destinazione l’isola di Genio.


Crili giunse alla Capsule Corporation e diede a Bulma i progetti dei cyborg del dottor Gero e le raccontò la storia di Cell.
“Dove sono Vegeta e Trunks?” gli chiese Bulma che era preoccupata per l’uomo che amava e il loro figlio.
“Vegeta ha detto che vuole allenarsi per superare il limite del super saiyan e Trunks è andato a raggiungerlo perché vuole allenarsi con lui. Povero ragazzo, ha perso il padre quando era ancora in fasce e farebbe qualsiasi cosa per ricevere un po’ d’attenzioni da lui! E’ proprio una tragedia che un ragazzo così buono si ritrovi per padre un demonio come Vegeta.”
“Smettila Crili, tu parli sempre a sproposito” lo sgridò Bulma lanciandogli un’occhiataccia.
“Scusami Bulma, io non immaginavo che tu…oh, insomma, ora devo proprio andare. Ciao.”
Crili se ne andò in fretta e furia, non volendo guardare ulteriormente l’infelicità che aveva intravisto negli occhi di Bulma.
Lei era sempre stata una ragazza forte, con un caratterino infiammabile e non si sarebbe mai aspettato di vederla struggersi per amore di un essere crudele come Vegeta che l’aveva abbandonata incinta.
Crili era convinto che se anche Bulma avesse provato qualcosa per Vegeta nel periodo in cui erano stati insieme, quel sentimento si fosse estinto con il suo abbandono, ma evidentemente non era così visto il modo in cui si era arrabbiata sentendo parlare male di lui.
“Povera Bulma, fra tutte le disgrazie che dovevano capitarle questa è la peggiore. Innamorarsi di quel mostro malvagio è la cosa più orribile che potesse succederle.”
Bulma, intanto, andò nella camera del piccolo Trunks e lo prese in braccio.
Il bimbo la guardava con i suoi penetranti occhi azzurri.
Al di là del colore, aveva lo stesso sguardo un po’ truce di suo padre.
“Vegeta, ti prego, non rifiutare nostro figlio. Lui ha bisogno di te, l’unica cosa che vuole è il tuo amore.”


Trascorsero altri tre giorni e Junior e Tensing, a cui si erano aggregati Crili e Yamcha, non riuscirono a trovare Cell poiché il cyborg era in grado di azzerrare la sua aura.
Il mostro, ormai, aveva assorbito l’energia di parecchie persone ed era pronto ad affrontare C17 e C18 per assorbirli, quindi, partì alla loro ricerca.
Trunks, nel frattempo, aveva raggiunto Vegeta ma lui non volle allenarsi con il figlio.
“Non ho tempo da perdere con te, moccioso, io devo allenarmi.”
“Ti prego, papà, alleniamoci insieme.”
Vegeta, però, non lo degnò neanche di uno sguardo ferendo i sentimenti del povero ragazzo.
In mezzo a tante situazioni negative accadde, però, qualcosa di piacevole.
Goku, finalmente, grazie alla medicina di Trunks, si riprese con grande gioia dei suoi amici.
“Oh Goku, sono così felice che ora tu stia meglio. Ero tanto preoccupata per te, amore mio” disse Chichi abbracciando il marito.
Goku le rivolse il suo solito sorriso un po’ sciocco poi la strinse a sé e la baciò.
Dopo i primi momenti di euforia per la guarigione di Goku, i suoi amici gli raccontarono cosa era successo nei giorni precedenti.
“C’è una sola cosa che posso fare, cioè andare ad allenarmi nella Stanza Dello Spirito E Del Tempo che si trova nel palazzo del Supremo. Un giorno nel mondo reale equivale ad un anno trascorso là dentro e, quindi, è il posto ideale per allenarmi avendo poco tempo a disposizione. Chichi, se non ti dispiace, vorrei portare Gohan con me poiché credo che il suo aiuto sarà fondamentale nella battaglia conclusiva contro i cyborg.”
“Tanto lo porteresti con te comunque anche se io mi opponessi. D’accordo Goku, puoi portare Gohan con te, ma promettimi che questa sarà l’ultima volta. Il nostro bambino deve diventare uno studioso.”
“Sì, te lo prometto. Quando avremo battuto i cyborg, Gohan potrà dedicarsi ai suoi libri.”
“Credo che chiederò a Vegeta e Trunks di venire ad allenarsi con noi. Sono molto forti e avremo bisogno di loro nello scontro finale.” aggiunse Goku.
Il guerriero, poi, prese per mano il figlio e usando il teletrasporto si recò nel luogo dove si trovavano Vegeta e Trunks.
“Ciao a tutti” disse Goku.
“Oh Goku, sono contento che tu sia guarito” disse Trunks.
“Che diamine ci fai qui Kakaroth?” chiese Vegeta con il suo solito tono ostile.
“Vegeta, sono venuto a chiederti di venire ad allenarti al palazzo del Supremo. Là c’è una Stanza Speciale in cui un anno corrisponde ad un giorno nel mondo reale.”
“Lo sai, Kakaroth, che il mio obiettivo finale è ucciderti, non è vero?”
Goku lo osservò attentamente e capì che nonostante non volesse ammetterlo neppure con se stesso lui era cambiato.
La sua malvagità originaria si era molto attenuata dalla prima volta che era venuto sulla Terra e Goku sospettava che il cambiamento fosse opera di una certa scienziata con i capelli azzurri.
Certo, Vegeta non voleva accettarlo, ma si era innamorato di Bulma anche se stava combattendo questo sentimento con tutte le sue forze.
Goku sperava che alla fine Vegeta perdesse la sua battaglia con il suo orgoglio e tornasse da Bulma e dal loro bimbo per formare una famiglia.
Il suo cambiamento, sia pur lento, era già in corso e Goku era convinto che in realtà Vegeta non fosse più interessato ad ucciderlo ma solo a batterlo anche se lui naturalmente avrebbe negato se glielo avesse chiesto.
“Ma non potrai farlo se ci saranno ancora i cyborg. Io ho bisogno del tuo aiuto per batterli perciò ti chiedo di allearci temporaneamente per sconfiggere dei nemici comuni. Appena sistemata questa faccenda potremo batterci, ci stai?”
“D’accordo Kakaroth, ma dopo che avrò disintegrato quella ferraglia sarà il tuo turno.”
I quattro saiyan, quindi, andarono al palazzo del Supremo che ora era gestito temporaneamente da Popo da quando il vecchio namecciano si era riunito a Junior.
Per poter usare al meglio la Stanza Speciale era, però, necessario entrare due alla volta così iniziarono Vegeta e Trunks, mentre Goku e Gohan si sarebbero allenati il giorno successivo.
Appena la porta si chiuse alle loro spalle, Trunks si guardò intorno sconcertato.
Oltre la stanza dotata di ogni comfort, infatti, c’era un illimitato spazio bianco dove la temperatura, a seconda dei punti, era torrida o gelida.
Trunks si sentiva preoccupato al pensiero di trascorrere un anno là dentro insieme a suo padre che continuava ad ignorarlo.
Vide che Vegeta si era si era diretto nello spazio bianco e aveva iniziato ad allenarsi.
Mettendo da parte le sue preoccupazioni, Trunks decise di raggiungerlo e dimostrargli ciò che valeva.


Nel frattempo i tre cyborg raggiunsero l’isola di Genio e Junior decise di affrontarli perché non disturbassero l’allenamento di Goku e degli altri saiyan.
Si recò con loro in un’altra isola e iniziò a combattere contro C17.
Junior aveva aumentato molto la sua forza grazie all’unione con il Supremo e ora era perfettamente in grado di tener testa al cyborg.
C17 si stava divertendo molto nello scontro trovandosi davanti un valido avversario, ma i due furono interrotti dall’arrivo di Cell.
“Bene, finalmente vi ho trovati, ragazzi.”
“E tu chi saresti, brutto lucertolone?” chiese C17.
“Io sono Cell, l’ultimo cyborg del geniale dottor Gero, e per diventare l’Essere Perfetto devo assorbire te e la tua bella sorellina.”
“Che cosa? Tu non farai proprio niente mostro!”
“Presto, scappate. Se riuscisse ad assorbirvi succederebbe una catastrofe” disse Junior.
“Stai calmo, Muso Verde. Non sarà certo questo brutto lucertolone a mettere KO il potentissimo C17. Dopo che mi sarò occupato di lui potremo proseguire il nostro scontro” ribatté C17 con un tono superbo molto simile a quello di un certo principe dei saiyan.
C17 iniziò a combattere ma Cell si dimostrò un avversario molto più forte di ciò che si era aspettato.
Junior tentò di aiutare C17 ma alla fine Cell, cogliendo di sorpresa il giovane cyborg, riuscì ad assorbirlo.
Cell, grazie a C17, aumentò di molto i suoi poteri e Junior non riusciva più a tenergli testa.
Cell ridusse in fin di vita il povero namecciano, mentre Tensing, che li aveva raggiunti sull’isola, decise di tenere a bada il mostro per dare agli altri due cyborg il tempo di scappare.
C16, però, era intervenuto nello scontro nel tentativo di fermare il mostro ed era stato seriamente danneggiato.
“Scappa C18, se quel mostro riuscisse ad assorbire anche te saremo in guai seri” disse C16.
“No, io non ti lascio. Verrai anche tu con me” disse lei.
In quei pochi giorni C18 si era affezionata a quel cyborg silenzioso che amava la natura.
C16 era un robot a tutti gli effetti, non c’era niente di umano in lui, tuttavia C18 gli si era affezionata come se fosse un vero fratello come C17.
I due, sia pur con fatica a causa dei danni subiti da C16, riuscirono ad andarsene.
Goku, poco dopo, si recò sull’isola dove Tensing stava per essere ucciso da Cell per salvare lui e Junior.
“Tu sei Goku, non è vero?” chiese Cell.
“Sì, sono Goku. Per il momento io e i miei amici non siamo in grado di batterti ma presto saremo pronti ad affrontarti, Cell.”
“Ma davvero? Io non ci conterei troppo se fossi in te. Sono già molto forte così ma appena avrò assorbito anche C18 sarò invincibile. L’Essere Perfetto che nessuno sarà mai in grado di eguagliare.”
“Questo lo vedremo, Cell” disse Goku prima di teletrasportarsi al palazzo del Supremo con Junior e Tensing che si ripresero grazie ai fagioli magici.


Mentre nel mondo reale succedeva tutto questo, nella Stanza Speciale dove il tempo trascorreva più velocemente, Vegeta e Trunks si dedicavano ai loro allenamenti.
Il ragazzo aveva tentato più volte di avvicinare suo padre ma Vegeta lo allontanava sempre da sé sgarbatamente.
Trunks ne soffriva molto ma continuava ad allenarsi perché sperava che se gli avesse dimostrato di essere un degno guerriero saiyan, lui alla fine lo avrebbe accettato.
Durante gli estenuanti allenamenti, Trunks si accorse di essere diventato più forte di suo padre ma tentò in tutti i modi di nasconderglielo.
L’orgoglio di Vegeta avrebbe subito una scossa notevole se avesse scoperto di essere stato superato da suo figlio, ma il ragazzo era contento di essere diventato così forte perché con i suoi poteri avrebbe potuto proteggere suo padre se si fosse trovato in pericolo.
Lui non avrebbe mai permesso che il suo amato papà morisse anche in questa dimensione perché voleva che l’altro se stesso avesse una vera famiglia e non dovesse crescere in un inferno come era successo a lui.


Vegeta, durante il lungo periodo trascorso nella Stanza Speciale non faceva altro che allenarsi, a parte le piccole pause per mangiare e dormire.
Durante le poche ore di sonno, il più delle volte sognava di combattere contro Goku ma in certi momenti i ricordi del periodo trascorso con la bella terrestre apparivano nella sua mente, come le notti di amore appassionato passate fra le sue braccia ma anche la tenera scena in cui lei allattava il loro bambino.
Vegeta si arrabbiava con se stesso per questi ricordi che non riusciva a scacciare dalla sua mente nonostante i suoi sforzi.
La presenza di Trunks, che era la versione adulta del loro figlio, non l’aiutava di certo.
Vegeta cercava con tutte le sue forze di allontanarlo perché non voleva legami né con lui né con la donna con cui lo aveva generato, tuttavia una strana morsa gli attanagliava il cuore quando notava il suo sguardo triste ogni volta che lo trattava male.
Nel suo sguardo non rivedeva forse il se stesso rimasto orfano e solo con Freezer come suo nuovo padre?
Aveva solo cinque anni quando il suo pianeta era esploso e lui si era ritrovato a vivere con Freezer, un mostro crudele e spietato che gli aveva riempito il corpo di cicatrici tutte le volte in cui non gli obbediva.
Era un bambino cresciuto e educato nell’odio che segretamente avrebbe voluto ricevere un briciolo d’affetto da qualcuno.
Crescendo aveva sepolto in fondo al suo animo questi desideri e l’odio e la sete di potere erano aumentati in lui trasformandolo in un assassino senza cuore, facendolo diventare il degno figlioccio di Freezer.
Perché non riusciva a dimostrare un po’ d’amore a suo figlio?
Davvero non era capace di amare nessuno?


Bulma decise di recarsi al palazzo del Supremo.
Genio l’aveva informata del risveglio di Goku e della decisione di allenarsi nella Stanza Speciale e lei voleva rendersi utile.
Aveva progettato un telecomando per disattivare C17 e C18 e lo aveva consegnato a Crili perché lo utilizzasse per distruggere i due cyborg prima che venissero assorbiti da Cell.
Inoltre, aveva creato delle tute speciali su modello di quelle saiyan che erano ideali per combattere.
Aveva deciso di portarle direttamente al palazzo del Supremo perché voleva rivedere Vegeta e Trunks.
Appena Bulma giunse al palazzo, i due saiyan uscirono dalla Stanza Speciale.
Goku tentò di capire se l’allenamento si era concluso nel modo sperato, ma Vegeta tenne la bocca chiusa e lanciò un’occhiataccia a Trunks che aveva iniziato a rispondere alla domanda del guerriero.
Cogliendo lo sguardo del padre, il ragazzo si azzittì immediatamente.
Entrambi avevano i vestiti a brandelli ma ciò che colpì Bulma fu il cambiamento di Trunks.
Infatti, i suoi capelli si erano allungati molto, il fisico irrobustito ed era cresciuto anche in altezza.
“Oh, mio dio, Trunks, come sei cresciuto!”
“Beh ecco, malgrado qui sia passato solo un giorno, là dentro corrisponde ad un anno ed è per questo che sono più grande.”
Bulma passò lo sguardo su Vegeta che appariva identico a prima visto che era un uomo adulto.
“Cosa sei venuta a fare qui?” le chiese lui sgarbatamente.
“Ho portato delle nuove tute da combattimento e, notando come siete ridotti, penso proprio di aver fatto bene, brutto scimmione” rispose la ragazza cercando di non risentirsi troppo per i suoi modi sgarbati.
Vegeta non disse niente ma prese la nuova tuta che lei gli aveva portato e andò in bagno ad indossarla.
Pochi minuti dopo il saiyan era pulito e in ordine e lasciò il suo posto a Trunks perché anche lui si cambiasse.
“Vegeta, ti prego, stai attento. Io non voglio che tu muoia” gli disse Bulma dopo averlo raggiunto nel corridoio.
“Sistemerò i cyborg e Cell in men che non si dica. Non devi dubitare delle capacità del principe dei saiyan, donna” disse Vegeta allontanandosi.
Bulma, però, lo rincorse e lo abbracciò.
“Per me tu sei il più forte, mio principe, e sono certa che vincerai.”
Vegeta, come spinto da una forza misteriosa la strinse a sé e la baciò appassionatamente e lei lo ricambiò con pari ardore.
Prima che Vegeta partisse, i loro occhi s’incontrarono per un istante poi lui se ne andò ad affrontare la sua nuova sfida. Bulma lo vide sparire all’orizzonte e si sentì un po’ preoccupata per la sua imminente battaglia ma fiduciosa in lui e nel loro avvenire.
Infatti, quando i loro occhi si erano incontrati per quel breve istante, Bulma aveva visto il suo inespresso amore per lei e ciò le aveva rafforzato nel cuore la speranza di un futuro insieme al suo adorato principe.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Veggie12775