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Autore: Monkey D David99    21/06/2017    1 recensioni
Archiviato ormai il suo viaggio nella regione di Sinnoh, Ash si rilassa a Biancavilla... fino a quando non viene a sapere di una prestigiosa competizione al confine tra Kanto e Sinnoh!
Ma è veramente così che stanno le cose? Oppure c'è una ragione ben precisa se, nel bel mezzo di una lotta, il gruppo di Allenatori partecipanti viene catapultato in un altro mondo, pieno di pirati e personaggi inverosimili?
Una nuova avventura, ricca di misteri come non ne avete mai viste, si staglia davanti al giovane Allenatore di Biancavilla e dei suoi amici, che dovranno sopravvivere nell'Era della Pirateria affrontando mille ostacoli!
E ben presto... il potere arcano si risveglierà...
P.S: Ritorno dopo tanto tempo con una nuova fanfiction, ma non preoccupatevi per le altre due incomplete. Sono appena tornato dalle vacanze, perciò non ho pubblicato nulla per molto, però nei prossimi mesi riuscirò a terminare almeno la mia prima fanfiction Pokèmon: potetene starne certi.
Genere: Avventura, Commedia, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Brock, Lucinda, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime, Manga
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A seguito di quel misterioso evento, i nostri eroi giacevano privi di sensi in un luogo sconosciuto. Improvvisamente Ash si svegliò:
"Che male... Ma cosa è successo?".
Il ragazzo ricordava abbastanza nitidamente il momento in cui lui e i suoi amici, durante la lotta, erano stati risucchiati da quella specie di buco nero apparso dal nulla, mentre il vecchio che li aveva condotti al Tempio farfugliava qualcosa riguardo una "missione da compiere"; tuttavia, in quel momento i suoi pensieri erano diretti verso tutt'altra direzione.
Guardandosi attorno, egli si rese conto di trovarsi in un luogo che non aveva mai visto in nessuno dei suoi viaggi: sembrava una sorta di foresta, ma gli alberi erano ricoperti da qualche strana sostanza che li faceva brillare alla luce del sole; inoltre su ogni albero era scritto un numero: c'erano l'1, il 12, il 37 e via dicendo. Infine, cosa più sorprendente, tra un albero e l'altro galleggiavano letteralmente delle enormi bolle di sapone, di dimensioni differenti ma comunqe notevoli rispetto a una bolla "normale".
Ash guardava tutto questo con un senso di stupore, salvo accorgersi subito che gli altri erano ancora svenuti.
"Ragazzi, svegliatevi! Va tutto bene?!"- diceva il giovane con ansia e preoccupazione, scuotendoli uno a uno. Poco a poco si ripresero tutti, e guardarono il misterioso nuovo ambiente in cui si trovavano con lo stesso senso di stupore del loro amico.
"Ma dove ci troviamo?"- chiese Lucinda con un'espressione perplessa.
"Non ho mai visto un posto come questo prima d'ora..."- aggiunse Zoey con la medesima espressione, mentre il resto del gruppo continuava essere meravigliato e non apriva bocca, diffondendo un grande silenzio.
A interrompere bruscamente tale silenzio, dopo pochi secondi, fu Kenny: il ragazzo si era reso conto di una cosa sconcertante, la cui rivelazione lasciò tutti a bocca aperta.
"Quel Damos... Ora che ci penso, era stato lui a informarmi del Torneo!".
"Stai dicendo sul serio?!"- chiese Barry stravolto.
"Sì- rispose il rosso.
Quando l'ho incontrato mi stavo allenando ad Arenipoli con Empoleon e Floatzel, e lui è apparso dandomi l'invito. Sembrava così... così cordiale!".
Kenny per poco non pianse. Si sentiva uno stupido in quel momento, perché aveva praticamente accettato l'origine del problema che stavano attualmente vivendo lui e i suoi amici; in quel momento però Ash sbatté un pugno contro la mano sinistra, infuriato.
"Ma vogliamo scherzare?!- fece quasi gridando.
Prima ci inganna spudoratamente e poi ci abbandona in un luogo sperduto, ma si può sapere chi è e chi si crede di essere quel vecchiaccio?!".
La reazione del ragazzo stupì tutti i presenti. Certo, è normale arrabbiarsi tanto in una simile situazione, ma quando sei conosciuto per essere un tipo positivo e che sa mantenere il sorriso... Beh, è ovvio che gli altri rimangano sbalorditi, e non puoi mica biasimarli.
Persino Pikachu guardava Ash desideroso di fargli cambiare umore, anche se non sapeva come, mentre Brock e Lucinda provavano ad avvicinarsi a lui; alla fine, però, a cambiare le cose fu l'intervento improvviso e inaspettato di Paul:
"Lamentati pure di quel Damos se vuoi, ma non sperare che cambino le cose".
A sentire tali parole, Ash si interruppe bruscamente:
"Scusa, ma che intendi dire?"- gli chiese.
"Beh, mi sembra ovvio: non abbiamo minimamente idea di cosa ci sia successo con esattezza, e anche se l'avessimo, dubito seriamente che serva a qualcosa arrabbiarsi e pensare a Damos, che tra l'altro in questo momento non è neanche assieme a noi.
Inoltre non siete solo tu o Kenny: tutti abbiamo preso quel volantino, quindi tutti siamo saliti sulla stessa barca".
Paul disse queste parole, facendo riflettere Ash per un secondo e permettendogli di calmarsi definitivamente.
Il ragazzo fece un respiro profondo:
"Hai ragione- disse.
Non serve a niente scaldarsi, dobbiamo cercare informazioni".
Subito Pikachu sentì delle voci in lontananza e si girò, indicando al gruppo quella che sembrava essere una sorta di cittadina: gente che parlava e si incrociava camminando, nonchè edifici di ogni tipo. Inoltre, e questa era la cosa più strana, si utilizzavano quelle stesse bolle galleggianti per contenere oggetti o addirittura buste per la spesa.
I nostri amici erano sbalorditi e curiosi, così decisero di andare a dare un'occhiata.

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"Questo sembra un posto carino, voi che ne pensate?"- chiese Zoey al resto del gruppo, che osservava ciò che c'era intorno con estremo interesse.
"Lo penso anch'io- rispose Lucinda.
La gente sembra simpatica, e non mancano i negozi".
Brock invece era pensieroso:
"E' vero, qui sembra tutto tranquillo... Però io non avevo mai sentito dire di un posto del genere, nè a Kanto nè a Sinnoh"- disse.
"Siamo in due"- concordò Ash.
"No, siamo in tre. Ed è davvero molto strano come ambiente- aggiunse Paul, guardandosi anche intorno con maggiore attenzione.
Voglio dire, da quando le bolle di sapone galleggiano tra gli alberi? Da quando si utilizzano per trasportare le cose?
E soprattutto, avete notato che non c'è un singolo Pokémon da nessuna parte?".
Quest'ultima domanda fece pensare davvero molto. In effetti, benchè fossero appena arrivati, era davvero strano non aver incrociato alcun Pokémon nei paraggi: di solito spuntavano come funghi sia nelle città che in mezzo alla fauna selvatica, mentre stavolta era come se non ci fossero affatto.
Ben presto, però, questo pensiero svanì dalle menti dei sette ragazzi:
"Aiuto, lasciami!"- gridò Lucinda, la quale era appena stata presa al collo da un brutto ceffo che sorrideva maliziosamente. Aveva gli occhi neri e i dei corti capelli castani, inoltre i suoi vestiti erano dei veri stracci sporchi di fango e terra; sembrava un barbone.
"Ehi tu, ma chi ti credi di essere?!"- fece Zoey furibonda.
"Molla subito Lucinda, hai capito?!"- disse invece Ash, ma l'uomo spaventò tutti puntando, verso il collo della loro amica, un coltello affilatissimo.
"Ehi ragazzina, non ho mai visto da queste parti nè te nè i tuoi amici...- disse lui continuando a sorridere.
Cosa porti di bello in quello zainetto?!".
Fortunatamente per Lucinda, Piplup allontanò quell'aggressore usando Bollaraggio; ma mentre il gruppo sorrideva per tale avvenimento, la reazione che ebbe quell'uomo fu diametralmente opposta.
"Cosa diamine è quella bestiaccia azzurra?!- gridò con gli occhi che lasciavano trasparire un enorme senso di spavento, e non era l'unico: intorno ai nostri eroi si erano infatti radunate tante persone, ma nessuno si comportava come se avesse davanti una creatura famigliare; per loro Piplup era qualcosa di letteralmente anomalo.
"Cos'è quell'animale?"- fece una donna stranita.
"Non mi sembra di aver mai visto una specie simile..."- aggiunse poi un uomo.
Ash e Brock cercarono di avvicinarsi a quella gente per ragionarci assieme, tuttavia non avevano idea né di cosa dire né di come agire: era una situazione davvero strana la loro, perché sembrava esserci il bisogno di spiegare qualcosa che per loro era naturale e con la cui consapevolezza erano quindi abituati a vivere- ossia l'esistenza dei Pokémon- a persone che invece si comportavano come se per loro fosse una cosa ai limiti dell'assurdo; dopo qualche secondo passato quindi a fare scena muta, nel tentativo vano di trovare le parole giuste, i sette Allenatori decisero con rammarico di andarsene e si allontanarono così dalla folla, la quale continuava a chiedersi chi fossero loro e cosa fossero i loro Pokémon (nel frattempo il tizio che prima aveva aggredito Lucinda era scappato).

Passò un pò di tempo, finché a furia di camminare i ragazzi non tornarono in mezzo agli stessi alberi da cui erano partiti. Non si erano persi, tuttavia volevano sedersi e riflettere: erano giunti in quel posto solo da poche ore, eppure erano già capitate tante cose strane. Fin troppe.
"Perché quella gente si comportava così con i Pokémon?"- chiese Barry decisamente perplesso.
"Bella domanda..."- aggiunse Kenny col medesimo stato d'animo.
"Io credo che a questo punto ci troviamo davvero in un ambiente privo di qualsiasi specie di Pokémon, come pensava Paul"- disse infine Lucinda.
Tuttavia Ash aveva ancora un dubbio.
"Può darsi che sia così- rispose alla sua amica-, ma questo non spiega comunque l'atteggiamento delle persone. Voglio dire, anche se ti trovi in un posto inabitato da qualcosa, dovresti comunque essere in grado di riconoscerla perché fa parte del tuo mondo; non credete?".
"Effettivamente..."- fecero in coro tutti i presenti, perfettamente d'accordo con le parole del loro amico.
Improvvisamente però Pikachu e Piplup richiamarono all'attenzione i sette Allenatori, poiché videro che un uomo anziano si stava dirigendo verso di loro.
Era un uomo molto alto per la sua età, e vestiva con cannottiera e pantaloncini; inoltre portava i sandali e gli occhiali. La caratteristica somatica più evidente però, a parte ovviamente i suoi lunghi capelli bianchi, stava nel suo occhio sinistro: i giovani protagonisti rimasero estremamente colpiti- e anche leggermente inquieti- nel vedere che esso era chiuso da una grossa cicatrice, la cui pelle attorno si era anche indurita (segno che la possedeva ormai da molti anni).
Prima che uno solo potesse proferir parola, l'uomo si avvicinò ai ragazzi e parlò con tono cordiale:
"Se non sbaglio siete voi le persone che hanno spaventato la folla in piazza"- disse. Ash si alzò con evidente imbarazzo:
"Le assicuro che non abbiamo fatto niente di proposito, signore"- gli rispose l'Allenatore di Biancavilla.
"E' vero, noi non abbiamo cattive intenzioni- aggiunse Lucinda.
E' solo che siamo rimasti molto straniti dal comportamento della gente".
"Straniti, hai detto?"- chiese l'individuo misterioso.
"Ecco, è una lunga storia. Non so se sarà facile raccontarla, però..."- Brock stava parlando, quando l'uomo lo interruppe:
"Adesso aspettate un attimo, per favore. Posso capire perfettamente i vostri sentimenti, ma credo che non sia il caso di parlare con così tanta fretta.
Piuttosto, dovete sapere che io ho assistito da lontano alla vostra vicenda e sono rimasto colpito dalle creature che portate con voi: le chiamate "Pokémon", non è giusto?".
Quest'ultima domanda fu l'ennesima disperazione per i nostri eroi: ecco un'altra persona che non sapeva cosa fosse un Pokémon.
(Ma si può sapere dove erano finiti?)
"Suvvia, non abbiate questi atteggiamenti"- disse lui cercando di consolarli, ma ovviamente invano.
All'improvviso, però, un singolo evento fu sufficente a rompere l'atmosfera che si era ormai creata: dall'acqua che circondava l'isola sbucò imponente una gigantesca creatura marina, che colse di sorpresa il gruppo e lo sbalordì.
La creatura in questione era simile a un serpente bianco a macchie nere, lungo quasi una quindicina di metri ed estremamente grosso e robusto, dagli occhi gialli, i denti aguzzi e uno sguardo a dir poco raccapricciante; i ragazzi erano in preda al panico.
"Che cos'è quel mostro?!"- esclamò Kenny terrorizzato.
"Aspettate un attimo, ragazzi..."- fece Ash, mentre estraeva il suo Pokédex dalla tasca destra dei pantaloni e lo puntava verso l'essere misterioso.
"Errore.
Nessun-Pokémon-nelle-vicinanze-
"- fece il macchinario, lasciando il gruppo ancora più sconvolto e perplesso. Solo l'anziano misterioso era rimasto particolarmente colpito dallo strumento usato dal ragazzo, come se dalle sue parti non esistesse niente di tanto tecnologico.
"Se quello non è un Pokémon, allora che cos'é?"- chiese Zoey sempre più perplessa, quando all'improvviso la creatura indefinita agitò violentemente la coda di pinne verso di loro e la sbattè a terra, generando un vento fortissimo che li scaraventò via tutti (tranne il vecchio, che riuscì a rimanere perfettamente eretto).
"Ehi ragazzi, va tutto bene?!"- chiese l'anziano ai sette Allenatori, che fortunatamente riuscirono a rialzarsi senza troppe difficoltà.
"Noi stiamo bene, non si preoccupi. Ma ora lasci fare a noi!- disse Ash con fermezza e coraggio, incuriosendo leggermente l'uomo.
Pikachu, adesso usa Fulmine!".
"Piiika...chuuuuuuuu!"- Pikachu lanciò la sua micidiale scarica elettrica verso la creatura sconosciuta, stordendola in pochi secondi e costringendola a sprofondare in mare con la schiuma alla bocca. L'anziano rimase decisamente sorpreso da ciò che era successo, e si avvicinò ad Ash.
"E' sbalorditivo- disse.
Per caso quella creatura che ti porti dietro ha ingerito un qualche Paramisha particolare?".
Di tutte le domande che i nostri eroi avevano sentito durante la giornata, questa fu indubbiamente la più incomprensibile. Ash non sapeva proprio cosa dire, e i suoi compagni non erano da meno.
"Un... Parmishan?"- chiese il giovane di Biancavilla, ruotando la testa all'indietro e facendo quasi cadere per lo shock quell'uomo, che fissò i giovani con confusione.
"Ho detto "Paramisha". Veramente voi ragazzi non sapete di cosa sto parlando?"- chiese loro.
"Purtroppo no... Ci dispiace..."- fece Lucinda imbarazzata e al tempo stesso ancora più confusa di prima. E mentre anche i suoi amici affermavano lo stesso, il vecchio posò lo sguardo verso il basso e cominciò a riflettere:
"Se veramente non hanno idea di cosa siano un Frutto del Diavolo o un Re del Mare, e portano con sè degli strumenti e delle creature così sconosciute, allora forse questi ragazzini...".
I suoi pensieri si interruppero bruscamente. Con grande spavento da parte dei presenti, all'improvviso sbucarono dall'acqua ben tre mostri marini grandi quanto il precedente: uno era dorato e con gli occhi blu, l'altro era rosso con gli occhi neri e infine l'ultimo era completamente marrone e dagli occhi grigi; evidentemente quello che avevano stordito non era l'unico esemplare in quella zona e, a prescindere se fossero suoi compagni o meno, quei tre non sembravano essere contenti alla vista di Ash e gli altri. Anzi, sembravano furibondi e desiderosi di attaccare.
"Ce ne sono altri tre, maledizione!"- esclamò Paul con rabbia.
"Allora temo che dovremo affrontarli come abbiamo fatto con il primo!"- disse Lucinda con determinazione, anche se Barry e Kenny sembravano non essere dello stesso avviso.
"Sono d'accordo- concluse Ash con ardore.
Forza Pikachu, colpisci ancora usando Fulmine!".
"Piiika..."
Ma mentre Pikachu raccoglieva l'energia elettrica necessaria per sferrare la sua mossa, con grandissimo stupore generale il vecchio si mise davanti ai sette ragazzi, mostrando un sangue freddo quasi "non umano" e rimanendo impassibile.
"Adesso non muovetevi. Ci penserò io"- disse freddamente e con concentrazione, tuttavia alle orecchie di Ash e dei suoi amici ciò sembrò a dir poco inconcepibile e privo di qualsiasi logica; per cui tentarono lo stesso di avvicinarsi e fermare quell'anziano.
Solo che...
"Andatevene via... Andatevene via!".
Nel momento preciso in cui l'anziano gridò tali parole davanti ai mostri, si precepì una tremenda sensazione di gelo nell'aria: era come se il tempo attorno ai protagonisti si fosse fermato, come se ad aver parlato non fosse stata la voce di una persona, ma quella di un demone; un demone che aveva proferito parola e terrorizzato in tal modo quelle creature, che infatti lasciarono di sasso il gruppo poiché si allontanarono lentamente, con la paura negli occhi come un gruppo di cerbiatti davanti a un cacciatore.
Quanto all'anziano, egli aveva assunto uno sguardo molto più cupo e minaccioso, ma adesso era tornato calmo e si era voltato verso Ash e i suoi amici, ancora scioccati per ciò che era successo.
"Pazzesco..."- commentò Ash, visibilmente stravolto assieme agli altri.
"Ditemi che stiamo sognando..."- fece invece Brock. Ben presto però il misterioso anziano, sorridente davanti a loro, gli si rivolse con serietà:
"Immagino che siate sconvolti da ciò che avete appena visto, ma vi chiedo gentilmente di fare uno sforzo e seguirmi: c'è una cosa molto importante che penso vi riguardi, e che quindi sento di dovervi dire".
"Vuole dirci... qualcosa di importante?"- chiese Ash, passato nel giro di pochi istanti dallo sconvolgimento più totale a una mera curiosità.
"Pika?"- aggiunse chinando la testa verso sinistra Pikachu, nelle stesse condizioni del suo Allenatore.

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Il gruppo si trovava adesso in una piccola osteria, gestita da una donna di nome Shakki.
L'uomo che aveva condotto loro lì, e che era un amico di Shakki, aveva rivelato di chiamarsi Silvers Rayleigh, e ora stava raccontando ai nostri eroi qualcosa di assolutamente incredibile, molto di più rispetto a tutto ciò che avevano visto da quando erano sul posto.
"Noi saremmo... in un altro mondo?!"- chiese Zoey terribilmente scioccata.
"So bene che vi sembra una cosa ridicola, o impossibile- spiegò Rayleigh-, ma dopo aver visto quanta poca familiarità abbiate avuto finora, credo fermamente che questa sia la spiegazione più plausibile. Inoltre...".
Ma l'uomo non riuscì a terminare la sua frase in tempo, poiché si ritrovò davanti un Barry a dir poco infuriato:
"Ci sta prendendo in giro per caso?!- gridò il biondo, evidentemente arrabbiato e infastidito.
Noi non siamo gente stupida, quindi esigiamo speigazioni concrete riguardo ciò che sta succedendo: non vogliamo ascoltare certe stupidaggini!".
Prima che il vecchio potesse riprendere a parlare, intervenne Paul con un tono meno "furibondo" ma comunque scettico:
"Senta signor Rayleigh, possiamo capire che lei non voglia spaventarci, ma mascherare la verità così non risolverà comunque le cose: abbiamo bisogno che ci racconti per filo e per segno solo ciò che è realmente successo, anziché inventarsi queste storie da fantascienza".
Silvers Rayleigh provò a cambiare tono di voce, passando a uno più cordiale e facendo anche un profondo respiro:
"Sentite ragazzi, capisco perfettamente quello che provate; dopo aver visto quello che avete visto, è assolutamente normale che vi sentiate così disorientati e confusi. Tuttavia, dovete fare uno sforzo e credere alle mie parole: in questo momento non siete più nella vostra dimensione, ma in un'altra".
"A questo punto- riprese a parlare Barry, ancora più arrabbiato- è evidente che lei vuole solo farci impazzire; ci racconti qualcosa di reale, altrimenti giurò che la multerò entro 10 secondi! 10, 9, 8, 7...".
Mentre Rayleigh faticava a capire gli atteggiamenti del giovane Allenatore di Duefoglie, guardandolo tra l'altro con uno sguardo di straniamento, tuttti gli altri rimanevano in silenzio sebbene stessero provando le medesime sensazioni: preoccupazione, disorientamento, scetticismo... Ognuno di questi sentimenti albergava nei loro animi, facendoli scervellare continuamente.
All'improvviso, però, qualcosa accadde. E cioè accadde che il primo a interrompere non solo le parole di Barry, ma soprattutto quell'atmosfera di scetticismo che si stava formando, fu Ash.
"Io gli credo- disse con la testa abbassata, attirando l'attenzione dei suoi compagni, di Rayleigh e anche di Pikachu.
E' vero, le parole del signor Rayleigh sembrano insensate; però vi ricordo che prima il Pokédex non ha rivelato alcuna traccia di Pokémon quando l'ho puntato contro quella specie di mostro, e che questo Arcipelago Sabaody in cui ci troviamo non è presente in alcuna regione.
Quindi datemi pure del "pazzo", ma io sono sicuro che quello in cui ci troviamo non può essere il Mondo Pokémon!".
Le parole del ragazzo di Biancavilla non fecero altro che confermare la realtà dei fatti, la realtà che era evidente nonostane non la si riuscisse a concepire.
"Ash..."- fece Brock, colpito profondamente. In seguito tutti quanti, anche Barry, riuscirono finalmente a calmarsi e furono disposti ad accettare di trovarsi in un mondo parallelo; ovviamente, però, ciò non volle dire la fine dello shock.
"Roba da matti... Ma come ci è successa una cosa simile?"- si chiese Kenny.
"Io una mezza idea ce l'avrei- gli rispose Lucinda, attirando l'attenzione sua e del resto dei presenti.
Non ditemi che vi siete già scordati del buco nero?".
Rayleigh aveva moltissima pazienza, tuttavia cominciava a capire sempre meno; chiese quindi ai sette Allenatori di spiegargli tutta la vicenda che avevano vissuto, e loro ovviamente acconsentirono.
                                                               
"Quindi, se ho capito bene- cominciò a parlare Rayeigh dopo diverse ore passate dai ragazzi a spiegare tutto-, nel vostro mondo i Pokémon sono creature che convivono con gli esseri umani e l'intero ecosistema; inoltre, esistono anche persone chiamate Allenatori e Coordinatori che li allevano e affrontano sfide assieme a loro, nonché scenziati che cercano di approfondire le loro conoscenze riguardo essi".
"Ha capito perfettamente!"- disse Zoey, dopodichè Rayleigh chinò la testa verso il basso e sorrise.
"Però...- disse continuando a sorridere.
Nella mia vita ho conosciuto moltissime persone, visitato innumerevoli posti, e incontrato tante creature diverse... Ma devo ammettere che i Pokémon sono davvero qualcosa di sorprendente!".
Queste parole lasciarono un certo senso di curiosità nel gruppo, tuttavia Rayleigh riprese a parlare prima che potessero fare qualsiasi domanda:
"Tornando alla vostra storia... Durante un torneo al quale vi eravate iscritti, sarebbe comparso un gigantesco buco nero che vi avrebbe risucchiati, portandovi qui all'Arcipelago Sabaody?".
"Esattamente"- rispose Ash.
"Lei pensa di conoscere una qualche possibile spiegazione all'apparizione del portale?"- chiese a questo punto Paul.
L'uomo anziano assunse un'espressione seria e pensierosa, e si mise con le braccia conserte rimanendo seduto a riflettere.
"Mi spiace veramente molto ragazzi miei, ma temo di non potervi essere di alcuna utilità"- disse lui deprimendo i protagonisti.
La conversazione però fu interrotta bruscamente quando comparve, appoggiata alla porta del bagno, una donna dai capelli neri e la pelle scura: era Shakki, la proprietaria dell'osteria e amica di Silvers Rayleigh.
"Ma come Rayleigh... ti arrendi già?"- chiese sorridendo tra una fumata di sigaretta e un'altra.
"Signora Shakki, non mi dica che lei ha sentito la nostra conversazione?"- chiese Zoey con stupore.
"Purtroppo sì- rispose lei in maniera fin troppo schietta, sbalordendo tutti.
Non mi piace affatto origliare, ma i vostri discorsi erano davvero interessanti". Detto questo, si rivolse di nuovo a Rayleigh:
"Ascolta Rayleigh, sei proprio sicuro di non conoscere nessuno in grado di svelare certi segreti e misteri dell'occulto?".
L'anziano inizialmente non capì bene le parole dell'amica, ma poi sorrise e si alzò dalla sedia per ringraziarla:
"Sei un genio, Shakki! Andremo da Madame Shirley!".
"Madame Shirley?"- chiesero tutti all'unisono.
"Madame Shirley- spiegò loro Shakki- è un'indovina esperta nell'arcano e nell'occulto, che si dice abbia predetto innumerevoli eventi rivelatisi in seguito veritieri".
La spiegazione fu sufficente per riaccendere un filo di speranza nei nostri eroi.
"Quindi dovrebbe essere in grado di comprendere il fenomeno dell'apparizione del portale?!"- fece Brock visibilmente entusiasta.
"Ma è una notizia fantastica!"- esclamò Lucinda col medesimo stato d'animo.
"Pi-plup!"- fece Piplup agitandosi con gioia.
"Benissimo!- disse con decisione Ash, il quale si alzò dal divano attirando l'attenzione di tutti.
Allora... verso Madame Shirley!"- gridò con entusiasmo e positività, porgendo il pugno verso l'alto e incoraggiando i suoi amici.
"Pika-pikachu!"- esultò Pikachu.
Shakki fece un piccolo sorriso, mentre Rayleigh rise di gusto e ammirazione:
"Hahahahah, devo dire che la grinta non manca a nessuno di voi!- disse, per poi smettere di ridere e tornare più serio.
Allora, visto che adesso sta calando il sole, domani vi accompagnerò personalmente da lei, Ash".
"Sì!"- esclamarono in coro tutti quanti, entusiasti e speranzosi per la splendida notizia ricevuta.

Il viaggio continua...


Angolo Autore:
Salve a tutti!
Come potete vedere, con questo capitolo ho assunto uno stile diverso dai precedenti: lettere più piccole e corsivo per nomi di personaggi, luoghi ecc... introdotti per la prima volta (nonché per le mosse).
Credo che adotterò questo stile per tutte le storie che scriverò, e spero non vi darà fastidio; come sempre vi ricordo di dirmi la vostra opinioni riguardo la storia, e se pensate abbia commesso errori di vario genere o potrei migliorare qualcosa nella narrazione.
Grazie a tutti!
   
 
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