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Autore: ZarxielZerg    23/06/2017    1 recensioni
Spin-off della fanfiction Pokémon Ghost (crediti per la creazione a Darken) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3490499&i=1
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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“Rapporto dell’ex-Campione Rocco per l'Associazione Pokémon. Ahem…” S’interruppe un momento per prendere fiato e schiarirsi la gola.
“Oggi, all’incirca alle 11 del mattino, diversi membri del Team Rocket hanno attivato un antico artefatto chiamato Celestia. Questo macchinario è una fortezza volante alimentata da energia draconica. Gli ormai famosi Draconix, Giuls, Darken, Lailah, Dragozard e Frak hanno combattuto insieme agli Assi del Parco contro il Team Rocket. Nell’incidente sono anche stati coinvolti i Leggendari Groudon, Rayquaza e Latios. Nella colluttazione che è seguita, i comandi della nave si sono danneggiati ed essa ha iniziato a precipitare. I Leggendari Latios e Rayquaza hanno quindi spinto la nave, ma per farlo Rayquaza ha esposto il fianco al cannone ad energia draconica in dotazione alla nave. Per provare a fermare il colpo, l’Asso del Parco Alberta ha cercato di disperdere l’energia colpendola con sei attacchi dall’interno. L’esplosione risultante ha dimezzato la potenza del colpo, ma Alberta e i suoi Alakazam, Snorlax, Misdreavus, Sneasel, Salamence e Lucario sono scomparsi. Si suppone siano stati distrutti dall’esplosione.
Il colpo ha comunque colpito Rayquaza, danneggiandolo gravemente. Il Leggendario è riuscito a sopravvivere, ma secondo il suo Prescelto per qualche tempo non potrà muoversi dalla Torre dei Cieli. Abbiamo perciò organizzato un servizio di sorveglianza.”
“Ci sono stati altri danni?” Chiese la donna addetta alla registrazione del rapporto.
“Il Prescelto di Groudon, Frak, ha riportato una ferita, piuttosto grave. Tra una settimana dovrebbe essere abbastanza in salute da lasciare l’ospedale. Il Parco Lotta è in macerie.”
“Come ha reagito il Campione, Raziel?”
“Il Campione al momento dell’incidente si trovava impegnato in una lotta contro un misterioso sfidante che, riteniamo, avesse collegamenti con il Team Rocket. Si ritiene sia così per via del suo stile di lotta chiaramente improntato a prendere quanto più tempo possibile. Finita la lotta è stato informato e si è precipitato sul posto, ma ormai era tardi. Alle critiche ha risposto che stava svolgendo le proprie mansioni, e che comunque la Lega ha risposto. Infine, ha fatto notare che la sua fidanzata si è trovata coinvolta.”
“Grazie signore. Credo questo basterà. Prenderemo la sua deposizione insieme alle altre e decideremo cosa fare.”
 
 Giuls era in piedi davanti all’ingresso dell’Azienda Lotta, l’edificio con i vetri in frantumi, ma comunque in condizioni migliori degli altri. Non sapeva cosa fare. Suo padre era lì dentro, per recuperare i Pokémon rimasti nella struttura, e lei sentiva che doveva parlargli ancora. Ma sentiva una paura tremenda.
“Giuls? Sei tu?” Chiese in quel momento una voce alle sue spalle. La ragazza si girò e si trovò davanti proprio Savino.
“Papà… Pensavo che tu… Che…” Iniziò a balbettare indicando l’edificio.
“Ero venuto a prendere l’ultimo carico di Poké Ball. Tu piuttosto, cosa ci fai qui? Pensavo fossi già andata via. Questo posto non è sicuro.”
“Oh certo, QUESTO non è sicuro. Affrontare il Team Rocket? Tutto bene.”
Suo padre ridacchiò “Immagino tu abbia ragione.” Le passò una mano tra i capelli “La mia bambina è davvero cresciuta mentre non c’ero, vero?”
Giuls sorrise “Beh, di anni ne sono passati.”
Per un po’ nessuno dei due disse nulla, poi improvvisamente Savino vide Giuls singhiozzare. “Giuls…”
“Io… Io ho sempre temuto di essere in colpa per… per l’aereo… E… E perché sei sparito… E io…”
“Giuls…”
“E… E così ho pensato che se fossi diventata un allenatrice avrei potuto… potuto ritrovarti ma… ma non ho fatto altro che… camminare dietro gli… gli altri che hanno cominciato con me! Raziel è diventato Campione tre volte, Blu il Campione di Kanto e il Capopalestra di Smeraldopoli, Draconix il Prescelto di RAYQUAZA E LATIOS! E in tutto ciò io cos’ho per confrontarmi con loro… Io… Io…”
Savino la abbracciò, portandosi la testa della ragazza al petto “Giuls H. G. Touki. Tu hai salvato il mondo non so quante volte. Mi sono informato. Mewtwo, Celebi, Entei, le Isole Vorticose… Tu c’eri sempre. Tu sei la migliore amica che ognuno di quei ragazzi possa sperare di avere. Sei gentile, intelligente, simpatica… Sei la figlia che sono orgoglioso di avere.”
Giuls continuò a piangere ancora un po’. Savino non disse nulla.
“Papà… Oggi è successa una cosa strana.” Disse poi la ragazza “All’improvviso ho sentito una voce femminile che mi diceva di scansarmi. Per questo ho schivato il pugno di Hitmonchan. Ma non c’era nessuna donna lì intorno. Forse…” La ragazza si interruppe “Può sembrare assurdo, ma credo fosse Gardevoir.”
Savino rifletté. Per un momento, sembrò perso nei suoi pensieri, poi scosse la testa “Forse è così. I Gardevoir sono Pokémon Psico. Forse la tua Gardevoir è riuscita a parlarti telepaticamente.”
Giuls annuì “Non è la prima volta che succede. Mi è successo anche a Cuordilava.”
“Sempre con Gardevoir?”
“Sì, è l’unico Pokémon Psico che avevo con me.”
Savino sospirò “In tal caso, forse ho ragione. Ma temo non lo sapremo mai.”
Giuls annuì, poi si staccò con gentilezza dall’abbraccio “Grazie papà.”
“Di niente Giuls. Senti… sicura di non volere questo?” Chiese mostrandole il Simbolo con la dedica.
Giuls fu tentata di prenderlo, poi si fermò e scosse la testa “No.”
“Sicura? Per parecchio questo posto rimarrà chiuso.”
“Quando riaprirà sfiderò l’Azienda Lotta. Se vincerò, lo prenderò, ma solo allora.”
“Ah sì? Bene preparati, perché sarò pronto per allora.” Disse il padre sorridendo.
“E ti prometto sarà una sfida straordinaria.” Rispose Giuls “Una sfida che vincerò io.”
E così dicendo si allontanò, sorridendo felice come non era stata da anni.
Suo padre la salutò sorridendo a propria volta, soddisfatto. Poi rifletté su quello che la ragazza gli aveva raccontato, ma scosse la testa. E sorrise di nuovo.
 
“Sei sicura di star bene?”
“Sì Raziel, sì. Preoccupati di Frak piuttosto.” Rispose Lailah, sorridendo.
“D’accordo. MA COSA AVETE PENSATO?! ANDARE SENZA DI ME?! SOPRATTUTTO TU!” Disse Raziel, alzando la voce preoccupato “Se ti fosse successo qualcosa io… io…”
“Raziel, calmati. Non c’era altro modo.”
“Certo che c’era! Perché avete ascoltato questo tizio? Chi è lui di preciso?! Perché tu e gli altri vi siete fidati di uno sconosciuto?!” Chiese.
“Non lo so!” Rispose Lailah “Smetti di urlare!”
“Scusa. Io… Ero solo preoccupato per te.” Rispose il ragazzo, calmandosi.
“Ascolta Raziel, lo sai che l’ho fatto perché dovevo. Non ti avrei escluso volontariamente. Ma… Dovevamo farlo.”
Raziel sospirò “Non sono d’accordo, ma va bene, non voglio litigare senza motivo.”
“Bene.” Rispose la ragazza, e lo baciò.
“E…” Disse il ragazzo “Guarda cosa è arrivato per posta.” Le mostrò dei biglietti.
“Ma come…”
“Non lo so, ma abbiamo delle camere già prenotate per il festival di Orocea. Uno dei tanti vantaggi di essere il Campione immagino. Sarà tra un mese, quindi tutta questa… Situazione dovrebbe essersi calmata.”
Lailah annuì. Sapeva che Raziel aveva una bella dose di problemi con il fatto che non si era presentato. Ma forse una vacanza avrebbe fatto loro bene.
 
“Quindi, tutto a posto?” Chiese Kain.
“Perfettamente.” Rispose Brendon “Quindi alla fine hai davvero mandato loro i biglietti?”
“Devo essere sicuro che Latios sia ad Orocea. E per farlo deve essere sicuro che Draconix sia ad Orocea.”
“Riconosco la validità del ragionamento. Sei davvero convinto?”
“Certo. E la situazione è perfino migliore del previsto. Rayquaza è ferito, quindi non potrà intervenire. E i rapporti dicevano che secondo Frak Groudon se ne andrà da Hoenn. Entei non è ancora tornato da Fiore per via di tutta la situazione laggiù. Ci sarà solo Latios.”
“Riconosco che è un buon piano.” Disse Brendon “Se ignoriamo la questione morale.”
“Qualunque cosa, per il successo del mio progetto.”
“Qualunque cosa.” Disse Brendon “Vedremo come te la caverai con il senso di colpa.”
   
 
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