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Autore: Elgul1    23/06/2017    4 recensioni
Questa storia è un What if di cosa sarebbe potuto accadere, secondo me, se invece di Shouyou, Gintoki avesse avuto come maestro Utsuro diventando il più temibile assassino a disposizione dei Naraku.
Gintoki ha sempre vissuto per servire e aiutare il suo maestro Utsuro che lo ha cresciuto come un figlio. Da anni commette crimini di ogni genere uccide coloro che infangano il buon nome dei Narakue chi rappresenta una minaccia per l'ordine imposto. La sua strada però, durante la sua missione più pericolosa, sarà costellata di numerosi incontri che riusciranno a portarlo verso la dritta via che sembra irragiungibile?
Genere: Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gintoki Sakata, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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La volante parcheggiò proprio vicino all angolo del vicolo. I due Shinsengumi scesero dall'auto e, a passo sicuro, superarono il cordone bianco dietro al quale decine di curiosi stavano venendo allontanati dai loro colleghi.
 
 
" Allora, che cosa abbiamo qui?" Domandò l'agente vestito di nero mentre, si accendeva una sigaretta con uno strano accendino giallo a forma di tubetto di maionese. 
" A quanto abbiamo scoperto la vittima è stata trovata stamattina all'alba da un gruppo di ubriachi che passavano dal vicolo; le urla hanno richiamato la gente e ci hanno segnalato la cosa." Rispose un ragazzo poco più che diciotenne e dai corti capelli castani.                    
 " Almeno sappiamo chi è la vittima, Okita?" Domandò di nuovo lui camminando vicino alla scena del crimine che era stata circondata con un lungo perimetro giallo. 
" Hijikata forse ti dice qualcosa il nome Kaizu Shimura?" Disse Okita all'improvviso.
Per poco al moro non gli cadde  dalla bocca la sigaretta a causa dello stupore ed esclamò:" Vuoi dire quel Shimura? Che abbiamo messo sotto sorveglianza due mesi fa?!" 
" Esatto." Rispose l altro con rammarico, avviandosi verso l auto di servizio e facendo cenno agli altri membri della squadra di prendere tutto ciò che poteva essere utile e portarlo ai laboratori.
" Merda!" Sbattè il pugno contro il muro e infuriato aggiunse                         
 " Ogni volta che abbiamo una pista per avvicinarci a quei dannati Joi il tizio in questione viene ucciso. Vorrei proprio avere davanti chi è quel fottuto bastardo che li accoppa uno dopo l altro..." 
" Sai benissimo quanto me che non possiamo. Non ti ricordi cosa è successo agli ultimi che ci hanno messo il naso dentro questa storia?" Domandò Sougo. Certo che se lo ricordava: il precedente vice capitano e altri tre membri avevano cercato di far luce sul mistero dietro queste morti iniziate circa due anni fa; dopo soli quattro giorni di indagine erano stati ritrovati di fronte alla caserma con le teste mozzate sopra a delle picche come se fosse un avvertimento. Buttò la sigaretta dal finestrino e borbottò:" D'accordo, andiamo dalla famiglia e diamo questa notizia. Oggi è proprio un gran bel giorno di merda..." 
 
 
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" Coraggio Shinpachi, ancora una volta su!" Ordinò una giovane donna dai lunghi capelli castani raccolti in una coda di cavallo e brandendo un bo. 
" Ma sono stanco sorella!" Replicò il fratello più piccolo sistemandosi gli occhiali sul volto e annaspando a causa della fatica.  
Era dalla mattina presto che lo stava facendo allenare quel giorno e non ne poteva proprio più e soltanto perché negli scorsi giorni aveva preferito fare altro che allenarsi.            
  " Non fare il bambino e attaccami!" Sbraitò lei perentoria, mettendosi in posizione di difesa col bastone. 
Shinpachi sbuffò e si gettò verso la sorella, cerco di colpirla al fianco con una stoccata ma lei, con maestria, parò l'attacco e lo prese in pieno sul fianco sinistro, per poi rimettersi in posizione. 
Shinpachi si toccò il punto colpito e tentò un nuovo assalto che venne nuovamente respinto dalla sorella con facilità e che, con un altro colpo, lo scagliò a terra.
" Ok basta basta, sei proprio una frana oggi." Borbottò stizzita e annoiata lei avviandosi in casa per cambiarsi. 
" Otae non è colpa mia!" Esclamò lui giustificandosi e rimettendosi in piedi,  aggiungendo " Potresti farlo tu il prossimo erede della famiglia, già sei più forte di molti uomini e anche come fisic..." Prima che potesse finire di parlare la sorella tirò  un pugno spedendolo in mezzo al laghetto della loro casa. 
Mentre cercava di uscire dal laghetto sentì il rumore di una macchina accostare di fronte al piccolo cancelleto. Due uomini in nero uscirono dal veicolo e fecero cenno di aprire la porta.
" Siete i figli di Kaizu Shimura?" Domando Hijikata affiancato da Okita, mentre entravano nella proprieta.
" Si siamo noi, perché?" Domandò la giovane, preoccupata, con accanto il fratello zuppo d'acqua.                                                     
" Vi dobbiamo parlare..." Disse l agente con rammarico.
 
Mentre beveva il tè, gentilmente offerto da Otae, Hijikata spiegò della morte del padre avvenuta il giorno prima, in tarda notte. Entrambi erano sconvolti. Otae, senza mostrarsi debole di fronte al fratello più giovane, mormorò:" Avete idea di chi possa essere stato?"                 
" Purtroppo no, mi spiace, non abbiamo nessuna pista..." Rispose rapido Okita. 
" Ma voi siete della Shinsengumi! siete la più alta forza di polizia della nostra nazione, dovreste avere qualche indizio!" Esclamò d'impetò Shinpachi, con le mani posate sopra le gambe, tremanti di rabbia e tristezza. 
" Purtroppo, come ha già detto il mio collega non abbiamo trovato niente di nie..." 
" Solo solo cazzate!" Urlò con rabbia il ragazzo, con le lacrime agli occhi, soprendendo sia gli agenti che la stessa sorella maggiore. " Mio padre era una brava persona, perché lo hanno ucciso così a sangue freddo?! Non aveva mai fatto niente di male..." Otae strinse forte il fratello a sè, cercando di darsi conforto reciproco. 
" Mi dispiace molto per la vostra perdita." Mormorò Hijikata che, guardando Shinpachi dritto negli occhi, aggiunse " Capisco bene come vi sentite. Non appena saprò qualcosa vi verrò a informare immediatamente, è una promessa." Si alzò in piedi e, seguito da Okita, uscirono. 
 
 
" Intendi davvero andare via così senza avvertirli dei rischi che possono correre?" Sussurrò il ragazzo biondo sorpreso dall'atteggiamento dell altro.
" Sta tranquillo, non appena saremo rientrati richiederò che un'auto si appostì in zona e in caso di bisogno interverrà." Mormoro Hijikata, entrando in auto e accedendosi una sigaretta. 
" Temi che i Joi oppure quello che ha ucciso Kaizu possa eliminare anche loro?" Domandò Sougo confuso.
 " Ho solo un presentimento e spero che non si avveri niente di quello che credo. Dai rientriamo altrimenti Kondo dirà che abbiamo battuto la fiacca." Mentre Okita faceva partire l'auto Hijikata pregò che quello che temeva non fosse realtà.
   
 
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