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Autore: Gemmele    25/06/2017    0 recensioni
Kat ha da qualche mese scoperto di essere una shadow hunter, la madre gliel'ha rivelato qualche mese prima dei suoi 18 anni, quindi prima che i suoi poteri iniziassero a manifestarsi. Dovrà dunque frequentare l'Istituto per Shadow Hunters a New York e con i ragazzi che lo dirigono dovrà affrontare una serie di avventure.
ISPIRATO A: SHADOW HUNTERS - THE MORTAL INSTRUMENTS
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec Lightwood, Clary Fairchild, Isabelle Lightwood, Jace Wayland, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Non fu poi così difficile raggiungere la mensa, il lato Est dell'Istituto era affascinante, c'erano quadri che rappresentavano gli Dei ovunque, e la mensa? Eliminate dalla mente le solite mense scolastiche che vedete, qui era tutt'altra cosa! La mensa sembrava un ristorante di lusso che solo gli Hotel a cinque stelle potevano permettersi ma quello, be'... quello non era un hotel, era anche più bello. Feci colazione con un cornetto alla crema e un succo di frutta all'arancia rossa, senza coloranti diceva l'etichetta. Oh, non c'era da negare che i cornetti fossero buonissimi, ero impaziente di provare il pranzo e la cena. Dopo non molto tornai in camera e mi preparai per l'addestramento, indossai qualcosa di comodo come un leggings e un top, legai la mia chioma bionda in una coda di cavallo abbastanza alta, scarpette ginniche, recuperai un asciugamano dal bagno e la bottiglietta di succo poi mi avviai. Diedi un'occhiata all'orologio affisso sulla parete al di fuori della mia camera: 7:45. Avevo 15 minuti di tempo per raggiungere il lato Ovest. Fortunatamente arrivai giusto in tempo, ricordavo la strada che Isabelle mi aveva mostrato per arrivarci quindi non fu un problema. Come immaginavo ero in anticipo. Poggiai la mia asciugamano e bottiglia sul divanetto che era al posto del davanzale della finestra, mi sedetti e sbirciai al di fuori di essa. Il vento alzava le foglie dal cemento o le faceva cadere dagli alberi che man mano si spogliavano sempre di più. Il mio sguardo ricadde su Alec e Jace che parlavano mentre entrambi si dirigevano all'entrata, mi aspettavo di vedere Alec con una tuta ma mi sbagliavo di grosso, aveva un'asciugamano alla manoe portava i suoi jeans neri e una canotta altrettanto nera. Entrarono e mi sistemai subito, iniziai a fare qualche dinamica da stretching, tanto per far vedere che non sprecavo il tempo a spiarli. "Certo Jace, ne sono al corrente e mi assumo tutte le responsabilità." sentii. "Alec, fermati... Non è un fatto di responsabilità, è che Valentine è di nuovo là fuori a fare chissà cosa e ad uccidere chissà chi. Perché starcene con le mani in mano?" sentii Alec sospirare. "Io ho un impegno Jace. Andate voi tre, cercatelo, avete il mio permesso." Dopodiché la porta della sala si spalancò, lo sguardo di Alec fu sorpreso nel vedermi già lì. "Buongiorno." disse chiudendo la porta alle sua spalle. "Altrettanto." risposi io un po' a disagio per la conversazione che avevo appena sentito. Valentine, l'uomo più crudele si aggira per il mondo invisibile e quello dei mondani, magari con l'intenzione di creare nuovamente un esercito di Shadow Hunters... prima però doveva trovare il modo per riavere la Coppa Mortale che al momento era il Clave a custodire. O forse le sue intenzioni erano cambiate? "Allora, hai memorizzato le rune che ti ho chiesto di studiare ieri?" Annuii. "Bene. Dove sono?" disse avvicinandosi a me. Lo guardai perplessa. "Non le hai disegnate sul corpo?" mi guardò con aria ovvia. "Oh be'... No." dissi abbassando lo sguardo. "Avevo implicitamente chiesto di farlo, Kat Hammond. Iniziamo male." disse allontanandosi. "Posso farlo ora, ricordo le rune." si voltò. "Vediamo allora." prese una pausa. "Fammi un Glamour." annuii. Non mi aveva detto di studiarlo, ma per precauzione la sera precedente avevo cercato di memorizzare tutte le rune, c'era anche quella del ricordo ma non avevo bisogno. Con lo stilo iniziai dunque a disegnare la runa del glamour sul dorso del braccio sinistro, stringevo i denti a causa del dolore. Una volta finito, la runa assunse nuovamente un colore rossastro. Passai lo stelo sulla runa pensando ad Alec, e un secondo dopo ero diventata lui. Lo vidi annuire. "Ritorna te stessa." passai nuovamente lo stello sulla runa, questa volta dalla direzione opposta e ritornai me stessa. Alec si allontanò verso la parete dove l'ultima volta Isabello aveva preso il mio stelo, la aprì. "Punto di Forza." disse. Tornai nuovamente a disegnare una runa sul mio braccio e subito dopo mi sentii più forte del solito. "Oh wow." dissi. "Cosa c'è?" sorrisi e scossi il capo. "Mi sento davvero più forte." ridacchiò afferrando quelle che sembravano essere due spade con la lama illuminata. "Cosa credevi? Che fosse un gioco?" si avvicinò. "Oh oh cosa vuoi farci con quelle." dissi alzando le mani in difesa. "Addestrarti." portai le mani ai fianchi. "Sono un cane per caso?" scrollò le spalle. "Magari sei in effetto glamour e sei un cane, o peggio, un demone." alzai gli occhi al cielo. "Te ne saresti accorto se fossi stata un demone, no?" scosse il capo poggiando le lame a terra e non appena lo fece, le lame cessarono di brillare. "Spesso i demoni hanno sangue angelico e qui, chiunque ha sangue angelico non viene visto come una minaccia, almeno secondo la teconologia." annuii. "Cosa sono quelle?" indicai le spade. "Dopo te lo spiego. Ora inizia con un po' di stretching, dieci jumping jacks." annuii ed iniziai a saltellare sul posto aprendo e chiudendo braccia e gambe all'unisono e nel frattempo Alec si avviò alla parete opposta, dove tirò fuori alcuni attrezzi da palestra. "Stretching alle braccia." disse e presi a fare allungamento muscolare. "Gambe." avevo già l'affanno. Mi sedetti a terra e divaricai le gambe cercando di toccare più volte le punte dei piedi. "Gamba destra indietro e sinistra in avanti, cerca di toccare la punta, fallo per cinque volte cambiando posizioni alle gambe." Destra indietro, sinistra avanti e tocco punta. Sinistra dietro, destra avanti e tocco punta. Ripetei lameno dieci volte nella mia testa. "Addominali, quindici." disse posizionandosi dinanzi a me e tenendo fermi i miei piedi, feci fatica ad alzarmi e abbassarmi per quindici volte, dubitavo che a fine allenamento il mio corpo non sarebbe stato pieno di dolori. "Alzati, quindici squat." obbedii come se fossi veramente un cane. Era il primo giorno e mi stava già distruggendo. Guardai l'orologio, era già passata un'ora, ne mancavano altre quattro. Per quattro ore, Alec non fece altro che farmi fare stretching e allungamento. Ero stanca a morte. Mi sedetti su quella sottospecie di davanzale-divano e mi scolai tutta la bottiglia di succo. "Ora me lo dici cosa sono quelle spade?" portò le braccia al petto. "Sono pugnali dalla lama Serafina." - "E perché si ulluminavano?" sospirò. "Solo con il tocco di un vero Shadow Hunter la lama si illumina." Ne afferrò una girandosela tra le mani, la luce della lama illuminò altrettanto i suoi occhi color ambra mixati al verde. "Vuoi provare?" annuii, posando la bottiglia al mio fianco e avvicinandomi a lui. "Fa attenzione, non è leggera come una spada normale." la afferrai. Effettivamente non aveva niente a che vedere con una spada normale, l'impugnatura era abbastanza doppia, così come la lama. Alec me la tolse dalle mani. "E' ancora presto per allenarti con queste. Ho visto dal tuo primo giorno che..." si allontanò, rimettendo entrambi i pugnali a posto. "che non hai molta esperienza nel campo sportivo. Hai lavorato a fatica." scrollai le spalle. "Si be', non vado spesso in palestra." ridacchiai. "Questo significa che il tuo allenamento comprenderà un tempo di andata maggiore del previsto." disse rimettendo a posto anche gli attrezzi da palestra. "Ovvero?" sospirò. "Due... Tre mesi." disse scrollando il capo. Rimasi a bocca aperta. "E questo comporterà a farti ritardare con le missioni e ad integrarti nel gruppo." continuò, poi si avvicinò una volta risistemata la sala. "Ma..." il mio sguardo vagava da un lato all'altro della stanza, inredula. Due, tre mesi. "Non esiste. Troppo tempo." dissi alzandomi e incrociando le braccia. "E' il tempo che ti serve per imparare." disse sostenendo il mio sguardo. "Mi impegnerò giorno dopo giorno, non arriverò al terzo mese ancora ad allenarmi." dissi camminando per la stanza, lo sentii ridacchiare. "Il tuo discorso è insensato Kat. E' tutto per oggi, ci vediamo domani." I miei pensieri vagavano ovunque, volevo assolutamente trovare una soluzione per ridurre i tempi e imparare in fretta. Forse, un modo c'era. "E se mi allenassi anche di pomeriggio?" mi voltai verso di lui. "Cosa? Ma sei fuori? Finirai per ammazzarti." camminai verso di lui afferrandogli il braccio. "Ma Alec, così potrei ridurre i tempi ed entrare nel gruppo anche prima di tre mesi." mi fulminò con lo sguardo non appena lo toccai, si liberò dalla mia presa quasi violento. "Non se ne parla." disse avviandosi alla porta ed uscendo. Sospirai prendendomi il viso tra le mani. Se non voleva allenarmi di pomeriggio, allora l'avrei fatto da sola. Ne ero capace.
  
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