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Autore: Floccinauci    25/06/2017    0 recensioni
L’ombra si dissolse nell’aria, permettendole di scorgere nelle tenebre la sagoma di colui che l’aveva salvata. Si sollevò a fatica da terra, facendo forza sulle sue deboli braccia ferite. La sua figura imponente, ricoperta dalla testa ai piedi da una pesante armatura di metallo, incombeva su di lei con aria minacciosa. Il bagliore dei suoi occhi cremisi invadeva l’oscurità circostante. La fissò per qualche attimo, senza proferire parola. Dopodiché ritirò le lame che portava al polso e si voltò, allontanandosi.
- Aspetta!
Si fermò a pochi passi da lei.
- Non mi hai detto chi sei…
Volse leggermente il capo nella sua direzione. La sua voce profonda e metallica pervase l’aria.
- E’ meglio che tu non lo sappia.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Zed
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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​2. The stage is set
 
Norin Calithilien era cresciuta a Jyom Pass, una città della provincia di Zhyun, nelle regioni settentrionali dell’isola di Ionia. Purtroppo era nata nel periodo di una delle più feroci invasioni dell’impero di Noxus, e ad un anno aveva perso entrambi i suoi genitori in un incendio causato da un assedio noxiano. Era stata salvata da un combattente, Callon Calithilion, il quale decise di adottarla e crescerla come fosse sua figlia. Per onorare la forza vitale con cui la bambina era riuscita a sopravvivere alle fiamme, la chiamò Norin, nome che in una lingua molto antica significa “Regina del Fuoco”. La educò all’onore e alla disciplina, insegnandole tutto ciò di cui aveva bisogno per diventare una donna forte e brillante. Già a quindici anni la giovane aveva acquisito un alto livello di cultura in ogni ambito, nonché un’elevata abilità nelle arti marziali.
Fu proprio in quel periodo che la regione di Zhyun fu stravolta dagli orribili scenari delle stragi di Khada Jhin, allora soprannominato “Demone d’Oro”. Si trattava di un criminale psicopatico, che non vedeva la morte come una disgrazia, ma come un’opera d’arte da inscenare. I suoi omicidi erano costruiti meticolosamente, in ogni minimo dettaglio. Dovevano essere perfetti.
In molti si mossero invano alla ricerca di questo assassino, finché finalmente, alla vigilia del Festival della Fioritura di tre anni dopo la sua prima “esibizione”, il Maestro Kusho del tempio di Kinkou, insieme a suo figlio Shen e al suo migliore allievo Zed, riuscì finalmente a catturarlo. Decise di risparmiarlo, ignorando le proteste dei suoi due discepoli, rinchiudendolo nella Prigione di Tuula.
Per poco più di cinque anni, Khada Jhin rimase chiuso in carcere, riuscendo a non svelare nulla di se stesso a guardie e monaci. Nel frattempo, nell’isola di Ionia regnava il caos. Il regno era di nuovo sotto l’assedio dell’impero di Noxus, e la situazione politica aveva già da tempo cominciato a vacillare. Nella confusione, una congrega del consiglio decisionale, per riuscire a riprendere il potere, cospirò per la liberazione di Khada Jhin, con l’intento di trasformarlo in un’arma a loro favore.
Il criminale fu liberato, e si rimise subito all’opera. Il giorno del Festival della Fioritura di quell’anno inscenò il suo più grande, terrificante spettacolo. Aveva preparato tutto minuziosamente, in ogni particolare, aveva lucidato le sue armi e indossato i suoi abiti migliori, sfoggiando la sua esile corporatura in tutta la sua eleganza. Salì sulla collina nei pressi di Jyom Pass dove si teneva il Festival, e si intrufolò tra la folla. Fremeva: l’attesa della sua magnifica esibizione lo eccitava. Aspettava con ansia il momento della fioritura del suo primo bocciolo: degli ordigni a forma di fiore di loto, con delle lame affilate come petali. La prima esplosione avrebbe dato il via al crescendo.
Ad un tratto le sue orecchie si riempirono del rumore di carne squarciata. Si avvicinò, mimetizzandosi tra la massa di gente accorsa a vedere l’accaduto e a soccorrere la vittima. Grida agghiaccianti, risate isteriche, pianti spaventosi, “Quale miglior orchestra per la mia esibizione?” pensò. Di fronte a lui, il cadavere squartato di un uomo giaceva a terra, ormai informe, in una pozza di sangue. Una vera e propria opera d’arte ai suoi occhi.
Di fianco a Khada Jhin, ignara, Norin guardava sconvolta il corpo esanime di Callon. Le mancò il respiro nel vedere la deformità delle sue membra distrutte dalle lame. Era stato come un padre per lei, un fratello, un amico. L’aveva accompagnata come ogni anno al Festival della Fioritura, e si era allontanato per andare a prendere qualcosa da bere. Un guerriero così valoroso, che aveva combattuto per anni in prima linea contro l’impero di Noxus, pieno di onorificenze per il suo coraggio, la sua lealtà e le sue abilità in battaglia, era stato sconfitto, per la prima e ultima volta nella sua vita, da un criminale psicopatico avido di sangue e di terrore. Norin non riuscì a reagire. Non una lacrima, non un singhiozzo, non un grido. Niente. Non poteva far altro che assistere, impotente, a quello spettacolo di terrore.
Khada Jhin la notò. Era una donna giovane e attraente, e quell’espressione di orrore stampata sul suo viso incantevole stuzzicò il suo estro artistico. I suoi occhi neri sgranati, la sua bocca piccola e carnosa socchiusa dallo sgomento, i lunghi capelli scuri mossi dal vento sul suo volto pietrificato: “Una vera e propria opera d’arte” pensò l’assassino, scrutandola di nascosto. Era la preda perfetta per dare un dolce incipit al suo crescendo.
“Manca solo un tocco finale per renderla… Sublime”.
Norin si allontanò a passo svelto dalla folla, nello stravolgimento più totale. Era in uno stato confusionale in cui sembrava non riuscisse a provare emozioni. Ma le grida, le domande, l’ipocrita compassione di tutte quelle persone non riusciva più a sopportarle.
 
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NOTA: ​ciao lettori! Spero che questi primi capitoli vi stiano piacendo. Ho cercato di essere il più fedele possibile alla lore di Jhin per poter ambientare la storia (ovviamente più avanti potrebbero esserci delle deviazioni dall'originale, ma in fondo è tutto inventato), considerando che anche Zed è stato parte integrante delle sue vicende personali. Il motivo principale per cui ho aggiunto questa nota è per avvertirvi che sto scrivendo e pubblicando di getto, istintivamente e senza un'idea ben precisa di cosa accadrà successivamente, quindi ho dovuto apportare delle piccole modifiche al capitolo precedente per adattarlo al nuovo capitolo. L'idea di far comparire Jhin mi è venuta quando il primo era già stato pubblicato, ma non ci ho pensato due volte ad aggiungere un po' del suo macabro estro artistico alla storia. Pertanto, ecco in breve le mini-modifiche per chi ha già letto Without a sound​, nel caso in cui non abbiate voglia di rileggerlo tutto (e non vi biasimo, visto che sono cambiate giusto due cavolate):
​1. Zed e Norin ovviamente non si sono incontrati per la prima volta una sera di settembre, ma una sera di aprile, credo sia palese il perché dopo questo capitolo.
​2. Ci ho tenuto a precisare che Zed abbia semplicemente tentato di mantenere le distanze dalla ragazza, e che non ci sia sempre riuscito.
​Detto questo, sono quasi al termine del terzo capitolo, probabilmente sarà online entro stasera. Buona lettura!
  
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