Serie TV > Grey's Anatomy
Segui la storia  |       
Autore: FantaDJ_CA    25/06/2017    0 recensioni
Quando Derek si scopre omosessuale e innamorato del suo migliore amico Mark Sloan, quest'ultimo non può far a meno di interrogarsi sul suo stesso orientamento sessuale e sui sentimenti che prova per il neurochirurgo.
"Mi stai rovinando la vita!"
Derek non seppe far altro che guardarlo attonito. "Addirittura? Cos'ho fatto di male?" gli chiese.
"Sei gay. Ecco cos'hai fatto. Non dico di essere omofobo, perché non lo sono. Ma non potevi semplicemente evitare di essere innamorato di me?"
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Sheperd, Jackson Avery, Mark Sloan, Un po' tutti
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
2. Let's hurt tonight

Tutti gli studenti al primo anno di medicina sanno che un battito cardiaco accelerato è segno di un problema. Il battito accelerato può indicare qualsiasi cosa... da un attacco di panico... a qualcosa di molto, molto più serio. Un cuore che fibrilla o che salta un battito potrebbe essere indice di un'afflizione segreta, o potrebbe essere segno di un amore. Il che è il problema più grande di tutti.

Non riusciva a smettere di baciare quelle labbra ben definite, come se attraessero le proprie in una trappola da cui era impossibile fuggire. Gli occhi chiusi, il piacere di quei baci, l'immancabile curiosità sembravano averlo portato in tutt'altro mondo dove indubbiamente avrebbe voluto vivere, dove avrebbe potuto realizzare le sue aspirazioni, le proprie fantasie, e dove sarebbe riuscito a dire addio a tutti i suoi punti interrogativi. Eppure non ne aveva il coraggio: non sapeva come intervenire, cosa inventarsi, e in alternativa a quale dio appellarsi. Per la prima volta nella vita non ne aveva idea, così come per la prima volta stava baciando una persona del suo stesso sesso, provando una strana sensazione che non avrebbe mai immaginato di sperimentare. Era certo che se in passato gli avessero detto che si sarebbe ritrovato in una situazione del genere non ci avrebbe creduto, anzi, avrebbe ammazzato la conversazione con una risata canzonatoria. Eppure ad essere sbeffeggiato dal karma in quel momento era proprio lui. Ma non era capace di scostare le sue labbra e il suo corpo da Derek. Era completamente preso, e non capiva se la sensazione di timore e di angoscia che lo mandavano in tachicardia fossero dovuti al fatto che stesse baciando il suo migliore amico e gli stesse piacendo, o al fatto che lo stesse facendo solo perché aveva paura di perdere la sua stima e la sua fiducia per averlo illuso con quella dimostrazione di spinto affetto fraterno. Era altrettanto probabile che fosse così titubante nello smettere di baciarlo unicamente perché non sapeva cosa sarebbe venuto dopo, quali conseguenze avrebbe avuto sul loro rapporto e come si sarebbero ripercosse sulla propria esistenza. Può darsi che quei baci stessero protraendosi tanto a lungo proprio perché Mark era certo che in un secondo momento non avrebbe voluto sentirli nominare, né tantomeno avrebbe desiderato discuterne. Una cosa era certa: non avrebbe permesso che quei baci cessassero.
Anche in quel momento il karma decise di prendersi gioco di lui. Difatti Derek distaccò finalmente le sue labbra, premendo la sua fronte contro quella di Mark, il respiro pesante, e abbozzò un piccolo sorriso che gli riaccese immediatamente il volto. Ma neanche lui poteva essere sicuro dei sentimenti che Mark provava per lui, nonostante fosse convinto di quelli che lui stesso sentiva. Non si può certo dire che l'atmosfera fosse delle migliori: entrambi dopo quelle effusioni si erano riscoperti tesi e insicuri, e un inizialmente minuscolo senso di colpa stava facendosi strada nella loro testa, arrivando quasi a sovrastare le altre emozioni. Ma come si può biasimare un bacio sentito, voluto?

"Non so cosa mi è preso" ammise Mark cercando di rompere l'imbarazzo che aveva ghiacciato l'aria. "Giuro che non lo so spiegare" continuò in un flebile bisbiglio.
Derek alzò gli occhi al cielo istintivamente. Effettivamente gli era sembrato tutto troppo facile, e le esperienze passate avrebbero dovuto suggerirglielo maggiormente.
"Cosa vuoi dire con questa frase?" chiese a quel punto.
"Non credo ci sia molto da capire, Shepherd" rispose, tentando di allontanare il nervosismo che sembrava risalire tramite lo stomaco e arrivare a bloccare le corde vocali. 
"Sono gay, Mark."
"Ho notato" abbassò a terra lo sguardo, era proprio come aveva immaginato: non avrebbe avuto voglia di discuterne.
"Non hai niente da dire?" domandò Derek.
"Non molto, in realtà" tagliò breve il chirurgo plastico.
"Immaginavo. Sei bravo ad illudere le persone. Ma dimmi, è la stessa modalità che usi con le donne per scaricarle?"
"Non ti sto illudendo affatto" lo corresse acquisendo maggiore fermezza nel tono di voce.
"Mi hai baciato!" sbottò l'altro.
"E tu hai ricambiato!"
"Perché sono fottutamente gay, magari?!"

Non aveva poi tutti i torti. Era stato Mark ad avvicinarsi, a prendergli il viso tra le mani, a baciarlo, sapendo già in partenza dell'omosessualità del suo migliore amico, e dei sentimenti che provava per lui. Ma l'ultima cosa che avrebbe voluto fare era illuderlo. Eppure non poteva far a meno di chiedersi perché allora l'avesse baciato. In quel momento non desiderava altro che tornare indietro a poche ore prima, avrebbe preferito farsi gli affari suoi, ma ormai il danno era fatto e doveva conviverci. Maledire la sua impulsività non sarebbe servito a nulla. Era stato preso dall'attimo, dall'atmosfera, e poi Derek era così vicino al suo viso, riusciva a vedere i propri occhi riflessi nei suoi, e non aveva potuto fare a meno di baciarlo. Anche in quell'istante era estremamente vicino, ma lo percepiva così lontano, sapeva di aver rotto qualcosa. E tutto questo perché il suo cervello, ma a maggior ragione il suo cuore, non sapevano come mettere fine ai punti interrogativi che vorticavano in una sorta di turbinio che aveva scombussolato tutte le sue precedenti convinzioni. Era dell'idea che baciare Derek sarebbe stato l'unico modo per capire effettivamente se anche lui provasse gli stessi sentimenti per lui, o se semplicemente fosse attratto dalla virilità degli uomini. Ma non solo quel bacio non gli aveva suggerito niente, introducendo un numero anche maggiore di dubbi, ma era anche riuscito a rovinare il rapporto con il suo migliore amico quando avrebbe potuto chiaramente lasciare che tutto scorresse liscio come prima.
"Mi hai baciato per divertirti, per prendermi in giro?"
"No, l'ho fatto perché volevo delle risposte."
"Quindi sono una sorta di cavia?"
"No, Derek..."
"Perlomeno hai ottenuto le risposte che cercavi così insistentemente?"
Mark rimase in silenzio. La voce di Derek e la debole espressività facciale bastavano per sottolineare la rabbia che stesse provando in quel momento, per essere stato usato. La serietà nel suo tono era così vuota che un brivido gli rizzò i peli sulle braccia. Mettendo al primo posto i suoi sentimenti rispetto a quelli di Derek aveva incasinato tutto, e non poteva che pensare che quel piccolo taglio che aveva inciso metaforicamente sulla pelle del neurochirurgo si sarebbe allargato sempre di più uccidendolo.
"No."
Non gli piaceva esprimersi a monosillabi eppure in quel momento non aveva le parole esatte per mandare avanti la conversazione senza fare ancora più danni. Derek non aveva più voglia di sentirlo parlare, fece per andarsene, ma Mark gli afferrò il braccio e lo supplicò di non lasciare la stanza. "Rimani, ti prego."
"A che scopo?"
"Ascolta. Mi è piaciuto. Il bacio... mi è piaciuto."
"Smettila di illudere le persone. Non sembri avere l'entusiasmo di una persona a cui è piaciuto un bacio, sai?"
"Mi è piaciuto, cazzo!" sbottò Mark, avendone abbastanza delle sue parole. "Come fai a pretendere che sia entusiasta di questo?"
"Io lo sarei."
"Perché ti piaccio, dannazione. Io come cazzo facevo a sapere che ci fosse la possibilità che anch'io fossi gay?" esplose, indirizzando un pugno contro la spalliera in metallo del letto.
Derek chiuse gli occhi e sbuffò prorompente. "Quindi il fatto che tu possa essere gay ti impedisce di essere felice? Questo intendi? Che omosessualità è sinonimo di infelicità?"
"No, questo non è vero. Io l'ho sottinteso, sei tu che l'hai dedotto!"
"Fottiti, Mark."
"Scherzavo, Shepherd. È che non so cosa fare. Non so cosa dire, non so cosa pensare, né come ovviare a tutto ciò. Per favore, devi capirmi. L'unica cosa che so è che in questo momento vorrei afferrare di nuovo il tuo viso e baciare ancora quelle labbra."
Derek lo guardò negli occhi, bagnati dalle lacrime. Era sincero. Lo era davvero. Pensò che sarebbe accaduto di nuovo, che avrebbe potuto riassaporare le sue labbra, che avrebbe potuto stargli talmente vicino da sentire il suo profumo, il suo dopobarba, il suo cuore battere in sincronia con il proprio, le loro lingue incontrarsi, attrarsi e respingersi.
"Concedimi almeno questo, Derek. Concedimi di avere paura. Permettimi di essere spaventato quando il tuo viso è vicino al mio. Permettimi di esserlo quando mi guardi così. Non ho certo colpa se il fatto che tu adesso sia qui a fissarmi come se io fossi un caso umano mi intimorisce. Non puoi biasimarmi se ho paura di innamorarmi di te. Non ne hai il diritto."
"Lo rifarei anch'io. Baciarti, intendo. Puoi scommetterci che lo rifarei."

Mark sorrise lievemente, ma una lacrima gli rigò la guancia e riuscì ad incrinargli il sorriso. Si voltò in uno scatto quasi impercettibile, e ancora una volta lui e Derek erano così vicini che tutte le sue paure erano ritornate a galla. Quella di ferirlo era in cima al podio. Non poteva permettere alla sua impulsività di riprendere di nuovo il sopravvento. Ma mentre nella sua testa questa miriade di pensieri sembravano attaccarsi in una sorta di battaglia alla sopravvivenza, sentì le sue labbra essere sfiorate da un altro paio altrettanto morbido, familiare, vicino. I baci divennero sempre più forti, più violenti, finché quelle di Derek non ritornarono alla loro delicatezza, sfiorando le guance di Mark, poi il suo collo, venendo ripagate da lievi gemiti che non riusciva a controllare. Mark sussurrò il suo nome, il respiro era sempre più affannoso, i brividi lungo la schiena sempre più frequenti. Solo in quel momento capì che non se ne sarebbe pentito, che non avrebbe rimpianto decisione migliore. Spinse Derek sul letto e gli si mise sopra, a quel punto toccava a lui baciarlo, sentire la sua pelle contro le sue labbra. Riusciva a sentire i pettorali del neurochirurgo sotto la pressione del proprio corpo. Ma non voleva solo percepirli, voleva vederli, toccarli con le sue mani, leccarli, riempirli di baci. "Cazzo, Shepherd. Penso di essere fottutamente gay anch'io."
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Grey's Anatomy / Vai alla pagina dell'autore: FantaDJ_CA