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Autore: Fabb5000    26/06/2017    1 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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Gavin sedeva pigro sull'erba, con la schiena appoggiata al tronco di un nodoso albero; Elendin, poco distante, era sdraiata su una grossa pietra e osservava preoccupata la città di fronte a loro.

Entrambi avevano un unico pensiero. -A quest'ora dovrebbe essere già tornato- disse Elendin.

Gavin non la degnò di uno sguardo, continuando a fissarsi gli artigli : -Diamogli altro tempo-

-Tempo per cosa? Per essere ucciso, forse?- esclamò arrabbiata la rapace, rizzandosi sulle zampe posteriori e fissando il padre con odio.

Gavin inarcò un sopracciglio : -Tu hai paura ...-

-Certo che sì, e dovresti averne anche tu!- disse Elendin. -Il tuo figlio minore è andato in campo nemico, solo, isolato, senza cibo né armi tranne quelle che la natura può fornirgli, con come unica protezione un monile d'oro da portare al dito, e a te non te ne frega niente? Ti vedo più teso quando giochi a carte!-

Gavin stava per ribattere, ma all'improvviso le foglie si mossero accanto a lui, come se qualcosa di pesante ci fosse atterrato sopra, e un istante dopo comparve Gulliver togliendosi l'anello.

-Finalmente! Sai quanto ti abbiamo aspettato?- esclamò il padre, ricevendo un'occhiataccia dalla figlia, che ignorò.

Ma il giovane rapace parve non fare nemmeno caso alle sue parole : -Dobbiamo andarcene subito! È tutta una trappola!-

-Cosa?- chiese Gavin, preso alla sprovvista.

-Vedi, mentre ero in città ho assistito al dialogo tra l'eroe Lyon e ... e qualcos'altro, una specie di mostro di fumo- e raccontò sudando freddo l'intero dialogo che aveva origliato fra Lyon e Null.

-Quindi siamo solo pedine di questa misteriosa entità oscura!- esclamò Elendin quando Gulliver ebbe concluso. -Papà, mio fratello ha ragione! Dobbiamo andarcene!-

Gavin non rispose. Sapeva che fuggire il prima possibile era la cosa migliore da fare, ma aveva anche un onore da mantenere : era infatti comunque un generale nelle file del Nether, e quindi non poteva scappare così all'improvviso. E poi aveva ancora quel conto aperto con Stefano ...

Alla fine la ragione vinse sulla dignità. -Va bene- disse con determinazione. -Chiudiamo la faccenda. Voi andate lassù, su quella montagna, e attendetemi. Io andrò ad eliminare Stefano, gli taglierò la testa e vi raggiungerò. Semplice, rapido e pulito. Domani saremo di nuovo a casa e ci scorderemo di questa storia-

-Ma papà, potrebbe essere rischioso ...- provò a dire Gulliver, ma un boato lo interruppe.

I tre si voltarono verso la città e videro con stupore lo scudo magico sgretolarsi di fronte ai loro occhi. In breve dell'Invincibile protezione non era rimasta che polvere.

-Andate, ora!- esclamò Gavin, prima di prendere il volo per la città che stava venendo invasa dalle truppe del Nether.


*******************************


Mario corse per i vicoli della città in fiamme, cercando di evitare i crolli dei tetti e gli attacchi dei nemici.

Lo scudo era crollato improvvisamente, senza preavviso, e lui, Stefano ed Anna erano a malapena riusciti ad organizzare una minima difesa per evitare l'invasione, che stava però prendendo piede velocemente. Ormai l'unica speranza era la fuga.

Mario aveva avuto il compito di trovare Lyon, il quale era scomparso nel nulla. Facendo due più due, il ragazzo aveva capito che la caduta dello scudo doveva essere stato un sabotaggio dall'interno, e che quindi anche la scomparsa di Lyon doveva essere collegata. Probabilmente il traditore, chiunque fosse, aveva provveduto a farlo sparire.

Mentre correva udì un ruggito che apparteneva senza ombra di dubbio a Dentifricio. Sperando che con lui ci fosse anche Lyon, cambiò direzione e so diresse verso la vecchia miniera abbandonata.

I nemici lo assaltarono in massa, ma lui non ci badò. Schivò facilmente i loro colpi e li distanziò senza difficoltà. Un paio di volte mulinò la spada e abbatté alcuni Ghast, ma nulla di più.

Alla fine giunse alla meta. Al di sopra della miniera Dentifricio combatteva come un forsennato, ringhiando e mordendo, e nessuno dei nemici pareva così folle da avvicinarlo : si limitavano infatti a circondarlo e tenersi a distanza dalle sue enormi fauci.

Mario sguainò la spada, pronto a dar man forte al dinosauro, ma poi un secondo ruggito lo immobilizzò.

Proveniva dalla boscaglia, e Mario lo avrebbe riconosciuto tra mille. Dentifricio alzò la testa e ruggì con aria di sfida.

Lentamente, un enorme t-rex fucsia con gli occhi rossi come sangue emerse dagli alberi, ringhiando in direzione di Dentifricio.

-Non ci credo!- esclamò Mario. -Tyranno303!-

Era proprio lui, il dinosauro che Dentifricio aveva sconfitto tempo prima. Null aveva resuscitato anche lui, come aveva fatto con Entity!

I due dinosauri si squadrarono per tempo interminabile, poi con un ruggito Tyranno si lanciò in avanti, afferrando Dentifricio al collo con le poderose zanne. Contemporaneamente, una schiera di creature mostruose lo seguì fuori dal bosco, iniziando a massacrare i guerrieri che trovavano di fronte. L'esercito di Null era usciti allo scoperto.

Su una roccia Mario vide un essere che conosceva fin troppo bene, il quale dirigeva l'attacco. -Blazur!- esclamò, consapevole che non lo avrebbe comunque sentito. -Anche tu ti sei unito alla festa, eh?-

Mentre l'esercito di Null dilagava nella città, massacrando tutto ciò che incontrava di fronte a sé, Mario salì sua roccia e si diresse verso il nemico.

Non appena lo vide, sul volto del Blazur si dipinse uno sguardo di sfida. -Bene, bene, bene! Chi abbiamo qui?- lo schermi ridendo. -Un patetico umano alla ricerca del suo amico, immagino!-

Mario si lanciò contro di lui. Il Blazur c'entrava con la scomparsa di Lyon, ne era certo. Lo avrebbe costretto a dirgli dove era, avesse dovuto strappargli la lingua per farlo.

Ma il Blazur schivò rapidamente i suoi attacchi, per poi fulminarlo con una scarica di fulmini rossastri. -L'Unico mi ringrazierebbe per questo pacco dono ... se tu non avessi ancora un compito da portare a termine- disse con voce di scherno. -Ti conviene andare dal tuo amico. Ti sta attendendo ...-

Detto ciò, si tramutò in una vampa di fuoco e si diresse verso la battaglia.

Mario guardò sotto di sé : Dentifricio e Tyranno si stavano ancora scontrando, e i guerrieri-mostro li evitavano, come se avessero l'ordine di non toccarli. Eppure Dentifricio non si spostava dall'entrata della miniera, come se volesse sconfiggere Tyranno e allo stesso tempo impedire ai nemici di entrare.

Doveva esserci un nesso, ne era certo. Veloce come un fulmine, si portò giù dalla roccia e saltò all'interno della miniera abbandonata. Lì avrebbe trovato Lyon, nero era certo.
   
 
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