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Autore: Andy Tsukimori    29/06/2017    1 recensioni
Light Yagami e Akemi Komori, due persone annoiate, prive di stimoli, intelligenti. Si somigliano molto, come mai?
Akemi no Raito trad. La luce di Akemi, Akemi’s Light.
Genere: Azione, Erotico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Near, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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Una coppia normale



L aveva convocato i poliziotti rimasti ad occuparsi del caso, nonostante i considerevoli rischi, nell'albergo in cui alloggiava, facendoli arrivare ad orari differenti e costringendo loro a spegnere i loro telefoni cellulari. Disse loro di chiamarlo Ryuzaki e di non usare mai l'appellativo L per riferirsi a lui.
 
 
-Sono morti dodici agenti dell'FBI, il primo dei quali era Ray Penber, la prima mossa che faremo è quella di sorvegliare le famiglie degli ufficiali di polizia su cui questo Penber stava indagando. Si tratta del sovrintendente Yagami e famiglia  e del vicedirettore Kitamura e famiglia- 
 
Soichiro Yagami sussultò, nessuno dei suoi famigliari era Kira, di questo ne era più che certo.
 
-Ma è assurdo!- protestò l'agente Matsuda.
 
-Fa' pure- disse il sovrintendente poi assottigliò lo sguardo, concentrandolo su L.
 
-Però assicurati che nessun angolo venga tralasciato, neppure il bagno- sibilò, non gli andava giù che tra i sospettati di essere Kira ci fosse anche la sua famiglia, desiderava che i sospetti cadessero quanto prima.
 
-Piazzeremo le telecamere oggi, visto che nessuno sarà in casa prima delle sei- annunciò L.
 
 
 
 
 
 
Era stato tutto improvviso, L che si rivela a Light, che poi gli propone di prendere parte alle indagini, erano frastornati dagli eventi e si dirigevano verso la strada di casa. Avevano passato il pomeriggio in un caffè, prendendosi una pausa da tutto quello che era successo. Akemi decise di andare nella villa Komori e si separò da Light sulla soglia con un saluto freddo. Lui la prese per mano e la trascino a sè, stampandole un dolce bacio. Il suo cuore mancò un battito. 
 
-Se qualcosa ti sembra sospetto non esitare a scrivermi- le disse come al solito e poi si allontanò  seguito in volo da Ryuk.
 
 
Light entrò in casa annunciando il suo arrivo, non c'era nessuno però ad attenderlo. Salì le scale e controllò l'ingresso della sua camera, il bigliettino che aveva piazzato tra la porta e lo stipite era ancora lì, ma non voleva dire nulla, guardò tra i cardini con circospezione, la mina che aveva piazzato era spezzata, aprì senza farsi vedere sorpreso. Il pezzettino di carta era al suo posto, ma la mina era rotta, qualcuno era entrato nella sua stanza e non voleva farsi scoprire, di certo non un membro della sua famiglia. 
 
 
 
 
 
-Ma quel bigliettino?- disse il sovrintende Yagami mentre lui ed L osservavano Light rimuoverlo dal suo luogo. Lo schermo sfarfallava un po' ma era ben visibile tutto quello che suo figlio faceva.
 
L si passò un indice sulle labbra, poi posò una mano affusolata sulla spalla dell'uomo.
 
-Si rilassi, solo perché ha messo un foglietto di carta per scoprire se qualcuno è entrato in camera sua non vuol dire nulla, molti giovani lo fanno- disse.
 
 
 
 
-Light vorrei una mela- disse Ryuk con l'acquolina in bocca. Light lo ignorò, andò verso la libreria e tirò fuori delle riviste di intimo femminile nascoste in un cofanetto di saggi filosofici e si mise ad osservare le modelle in pose provocanti.
 
-Questa è nuova, che stai facendo Light? Scommetto che Akemi non la prenderebbe bene- disse di nuovo Ryuk.
 
-Light! Ma perché mi ignori?- lo riprese lo shinigami, ma quello non sembrava volergli rispondere. 
 
Fece così per tutto il pomeriggio, con Ryuk che sembrava sull'orlo di una crisi. D'altronde era uno shinigami esuberante e non gli piaceva essere ignorato. Poco prima di cena Light si mise la giacca e scese al piano di sotto, osservato da L e suo padre, infilò le scarpe sulla soglia di casa e uscì. 
 
 
 
 
-Vede sovrintendente? Nascondeva delle riviste, niente di grave- constatò L.
 
 
 
 
Light era quasi giunto a casa di Akemi, ma tagliò per il parco. 
 
-Ryuk- disse dopo aver controllato che non ci fossero cimici sui suoi vestiti.
 
-Finalmente mi parli!- sbuffò lui mortalmente offeso.
 
-Con molta probabilità hanno installato delle telecamere in casa e in camera mia, voglio che per prima cosa quando torniamo tu controlli tutti i luoghi in cui potrebbero essere state piazzate- disse l'altro con tono molto serio.
 
 
Lo shinigami acconsentì e insieme si diressero a casa di Akemi.
 
 
 
-Delle telecamere?- disse lei tossendo, le era andato di traverso il succo alla pesca che stava bevendo.
 
 
-Si perciò quando verrai da me vorrei che ti comportassi nella maniera più normale possibile, come se fossimo effettivamente una coppietta, ti basterà assecondarmi- si spiego Light.
 
La ragazza arrossì, un pensiero prese ad infastidirla. Come se non fossimo già una coppia. Sbuffò dentro di sé. 
 
Arrivarono in casa dopo cena, Ryuk sembrava poco entusiasta di entrare, probabilmente non aveva voglia di essere ignorato ancora. Aveva fatto il pieno di mele a casa Komori, perché sicuramente L e la polizia di sarebbero insospettiti molto vedendo svolazzare mele morsicate in giro.
 
 
Akemi salutò con educazione Sachiko e Sayu.
 
-Resti a dormire vero cara?- disse Sachiko.
 
 
Akemi annuì arrossendo lievemente, ormai tutti si erano abituati alla sua presenza e la trattavano come una di famiglia. 
 
 
 
 
 
-E quella chi è?- disse L, toccandosi il labbro. La bionda giovane che era entrata in casa con Light era la stessa che aveva tenuto il discorso d'apertura assieme a loro due. Ricordava che I suoi capelli profumavano di vaniglia, se non fosse stato terribilmente sconveniente glieli avrebbe assaggiati lo stesso giorno che si erano conosciuti. Sorrise a mezza bocca a quel pensiero.
 
-È la ragazza di Light, Komori Akemi- rispose Soichiro togliendosi gli occhiali un attimo per stropicciarsi gli occhi stanchi.
 
-Da quanto stanno insieme?- domandò L con fare sospettoso.
 
-Da qualche mese ormai, ce l'ha presentata a fine primavera- disse il sovrintendente risistemandosi gli occhiali sul naso.
 
L sembrava più che mai incuriosito, quella ragazza frequentava casa Yagami esattamente da quando Kira aveva cominciato ad agire. 
 
 
-Viene spesso a casa vostra?- aggiunse.
 
-Si, spesso si ferma anche a dormire, vive da sola e..- il signor Yagami si arrestò e inarcò un sopracciglio. 
 
 
-Aspetta L, non dirmi che sospetti anche di lei?- lo incalzò.
 
-Chiamami Ryuzaki. Comunque sospetto di chiunque, lei non è immune alle mie logiche-tagliò  corto L.
 
 
 
 
 
Light prese la mano di Akemi e la fece  sdraiare sul suo letto ad una piazza e mezzo. Le fu sopra e cominciò a baciarla. 
 
 
-Mmh Light- si lamento lei imbarazzata sapendo di essere osservata, tra gli altri, dal padre del ragazzo che la stava baciando con così tanto trasporto. Lui sembrava gradire quel genuino imbarazzo, calzava a pennello con l'idea che o suoi si erano fatti di Akemi.
 
 
-Vorrei averti qui tutte le notti- disse.
 
Lei si tirò su e lo abbracciò, light si lasciò coccolare come un gattino mansueto appoggiando la fronte tra le sue piccole scapole.
 
-Anch'io vorrei non dovermi mai separare da te, neanche un secondo- disse accarezzandogli i capelli color nocciola, erano morbidissimi e profumavano di shampoo.
 
 
Dall'albergo dove alloggiava L, stavano osservando i due scambiarsi coccole ed effusioni, Matsuda e il sovrintendente erano particolarmente a disagio.
 
 
-Si rilassi, fa parte del nostro compito- disse L. Light la stava baciando con trasporto, lei era rossa come un peperone, sentivano i loro respiri affannati. Per qualche motivo era infastidito, avrebbe tanto voluto essere lui ad assaggiare quella ragazza così carina. Scosse il capo per togliersi di dosso quell'idea assurda. 
 
 
Si coccolorano ancora per molto imbarazzando tutti quanti tranne L, che osservava senza riuscire a togliersi dalla testa quei capelli alla vaniglia.  
 
 
 
 
L'aveva notata subito, immersa nella sciarpa la mattina dell'esame. Lui se ne stava seduto nella sua solita maniera bislacca sotto un cedro in attesa dell'inizio dell'esame e stava mangiando un dolcetto allo zenzero. Lei e Light si stavano dirigendo con molta calma verso l'ingresso mentre tutti gli altri andavano spediti. Light leggeva qualcosa. Lei invece guardava le foglie cadere dagli alberi. Era carinissima mentre se ne stava col naso in su, vedeva la condensa del suo respiro creare nuvolette soffici di vapore. Non sembravano tanto un coppia quel giorno, anche se lui le teneva stretta la mano. I suoi boccoli dorati ondeggiavano ad ogni passo e le sue ciglia folte sbucavano tra le trecce che le tiravano indietro i capelli davanti. A L erano sempre piaciute le ragazze così, a metà tra il fiabesco e l'infantile, rise vedendola barcollare sui tacchi scuri che indossava sotto la gonna blu scuro e non gli piacque per niente vedere Light trascinarla per la mano quando indugiava troppo sotto uno degli alberi del viale. 
 
 
 
 
 
Avevano smesso di baciarsi grazie al cielo e avevano cominciato a leggere alcuni dei libri nuovi dell'Università. Parlavano principalmente di questo, le nuove materie della facoltà di criminologia. L si annoiava, ma doveva per forza osservare tutto, per non farsi sfuggire il minimo dettaglio.  
 
 
 
 
Era mattina e Akemi si risveglio con qualcosa di duro tra le sue gambe, lo sfiorò, era Light, che socchiuse gli occhi. Improvvisamente un velo di rossore si dipinse sul suo volto accompagnato da un'espressione di shock e scuse. 
 
-Scusa- sussurrò stridula. Lui fece un sorriso strano e la prese per i fianchi stringendola a sé, premendola contro quel qualcosa di duro. Lei divenne viola e poggiò le mani sul suo petto allenato, tentando di spingersi via, ma lui la strinse ancora di più e le stampò un bacio. Ryuk ridacchiò dando le spalle ai due. Akemi voleva sotterrarsi. Rimasero stretti l'uno all'altra per un altro po'. Non ne avevano mai abbastanza di quella piacevole sensazione che provavano quando si toccavano. 
 
Fu il momento di alzarsi e prepararsi per andare all'università. 
 
 
 
 
L si stiracchiò davanti allo schermo, li aveva osservati tutta la notte, erano svegli e si stavano preparando. Anche lui doveva farsi una doccia per andare in facoltà. Il suo baffuto assistente Watari gli diede il cambio e si diresse nel lussuoso bagno della sua suite.
 
 
 
 
CONTINUO A DUE RECENSIONI
 
 


 
   
 
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