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Autore: sticky2012    29/06/2017    7 recensioni
Questa fanfiction è divisa in 2 parti. La prima ambientata durante il sesto anno di Ginny (settimo libro) mentre la seconda è ambientata l'anno successivo quando tutti, chi per una ragione e chi per un'altra, torneranno ad hogwarts e dovranno fare i conti con le conseguenze dell'anno precedente.
Di cosa parla? Di una Ginny innamorata del suo Harry ma , anche se lei farà molta fatica ad ammetterlo e ad accettarlo, entrerà qualcun'altro nel suo cuore.
Chi? Draco Malfoy. Mentre nella prima parte vedremo un Harry praticamente assente e una Ginny impegnata con un Malfoy molto "presente", nella seconda parte avremo tutti e tre i protagonisti insieme.
Perchè leggerla? Cercherò di far vedere una Ginny molto dolce, razionale e matura col suo Harry e farò emergere una Ginny completamente irrazionale e più spensierata con Draco.
Vedrete un Draco molto combattivo e pronto a tutto per ottenere quel che vuole realmente, una Ginny molto in contrasto con quello che le capiterà e un Harry innamorato nel termine più dolce.
Il finale? già scritto ed è già nella mia testa.
Ci sarà una scelta? Sì.
Chi la spunterà? leggete la storia.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: Otherverse | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo 30.


Innocente o colpevole? 1^ parte

 
 
-Signorina Weasley?!?- .
-GINEVRA!!!- sento un formicolio sul braccio. Il mio nome mi rimbomba nella testa; mi sembra che qualcuno mi stia chiamando da molto lontano.
-Ci senti Ginevra?- la voce si fa lentamente più forte.
Lentamente apro gli occhi e una forte luce gialla mi abbaglia. Mentre provo ad abituarmi alla luce, cerco di capire dove mi trovo.
-SI è svegliata!!!- sento una voce allegra alla mia destra e cerco di capire di chi si tratta. E’ una donna sui cinquant’anni, vestita tutta di bianco, che mi scruta con un sorriso a trentadue denti.
Mi rendo conto che sono sdraiata su una brandina e attorno a me ci sono solo tende bianche.
-Dove sono??- chiedo alla donna accanto a me.
-Sei nell’infermeria del Ministero!- sento qualcun altro rispondermi e noto un’altra figura ai piedi del letto che, prima, non avevo notato.
-Kingsley … - appena pronuncio il suo nome, tutti i ricordi inondano la mia mente.
Ricordo perché sono qui.
-Sei svenuta! Ti abbiamo portato qui ma è quasi un’ora che non riuscivamo a farti rinvenire! Iniziavamo a preoccuparci - parla con tono calmo. Faccio fatica a dare voce a tutti i pensieri che mi frullano nella testa.
-Le abbiamo prelevato qualche goccia di sangue per farlo analizzare. I suoi valori sono molto bassi … - mi dice la donna accanto a me ma non riesco a guardarla; non riesco a togliere gli occhi di dosso da Kingsley che, a sua volta, mi fissa preoccupato.
-Quello che ti sta dicendo la medimago, Ginevra, è che dovresti riposare!- Kingsley abbassa lo sguardo e sto quasi per scoppiare a ridere.
- Quando è stata l’ultima volta che ha mangiato?- mi chiede la medimago cercando di catturare la mia attenzione.
-L’altro … - in effetti non ricordo l’ultima volta che ho messo qualcosa nello stomaco –Non ricordo!-.
Entrambi mi guardano con un’aria quasi dispiaciuta; come se non se la sentissero di sgridarmi.
-Devi!- sentenzia Kingsley –Ho chiamato i tuoi genitori! Stanno arrivando!!-.
-CHE COSA?- mi sollevo di scatto ma inizia a girarmi fortissimo la testa e mi ributto giù.
-Ho dovuto!- Kingsley si avvicina –Non sei nelle condizioni per smaterializzarti da sola! Guardati!! Non ti reggi in piedi!-.
Lo guardo in silenzio; vorrei avere le forze per alzarmi e picchiarlo. Picchiarlo per aver chiamato i miei genitori e per …
-Dov’è lui?- gli chiedo brusca.
-Malfoy è in cella! Nel posto in cui deve stare!- dice senza tradire alcuna emozione.
-Non è stato lui! Non potete fargli questo!- sento gli occhi inumidirsi.
-La bacchetta parla chiaro, Ginevra! Non sono io che decido sul bacio dei dissennatori, lo dice la legge magica!!- anticipa quello che gi avrei detto.
-La bacchetta si sbaglia!- mi faccio forza e mi risollevo.
-La bacchetta non sbaglia mai! Ricordatelo!- si avvicina spazientito –Dovresti … fartene una ragione!-.
-NO!- come fanno a pretendere una cosa del genere da me?
-Io non dovrei neanche essere qui a parlare di queste cose con te!!- prova ad afferrarmi una mano ma la ritraggo.
-E’ vero! Dovresti essere là fuori a indagare! Dovresti interrogare Riley!- gli dico senza tanti giri di parole.
-Non c’è bisogno che sia tu a dirmelo! Sono già state fatte! E, per la cronaca, Riley ha già dato la sua versione!!- per un attimo sembra sul punto di scoppiare a urlare ma si ricompone –Dovresti iniziare a pensare che, forse, Malfoy è colpevole!! E’ tutto contro di lui!-.
-Mi ha detto che non è stato lui! Non mi mentirebbe mai così!- non voglio accettare nessuna ipotesi contraria!
-Ho letto un po’ i giornali e ho parlato con tuo padre … - si avvicina e si siede accanto a me, sotto lo sguardo curioso della medimago – Premesso che non sono nessuno per giudicarti, voglio solo dirti che tutti noi sbagliamo, prima o poi, a valutare qualcuno! O, forse, non è uno sbaglio! Malfoy potrebbe essere effettivamente come lo vedi tu … ma ciò non toglie che può aver commesso uno sbaglio! Dovresti fartene una ragione!-.
-Lui sbaglia continuamente!- sentenzio fredda –Ma questo … questo è troppo grave! Non è mai arrivato a tanto … io …-.
-Qui non si parla di te, Ginny!- mi accarezza delicatamente una guancia –Aver cruciato Riley, non è una tua responsabilità! Non fartene una colpa! Le persone sono umane e sai perché? Perché sbagliano continuamente!-.
Una lacrima mi riga il volto e Kingsley me l’asciuga, prima che lo faccia io.
-Se ci sarà il bacio dei dissennatori, lui … -non riesco a terminare la frase.
-Lui ha avuto una seconda possibilità! Gliel’abbiamo data tutti! Non possiamo permettere, adesso, che succedano ancora queste cose!!-.
-GINNY!! GINNY!- sento la voce di mio padre chiamarmi da fuori la stanza.
Quando entra dentro si avvicina subito a me. Dalla sua espressione, sembra abbia fatto tutta la strada dalla tana di corsa, per venire fino a qui.
-Sto bene papà!- cerco di calmarlo. Kingsley si allontana dal letto per lasciare il posto a mio padre che subito, mi getta le braccia al collo per abbracciarmi.
Nel farlo, mi accorgo che sulla porta c’è anche Harry. Gli sorrido ma lui volta lo sguardo dall’altra parte.
-Arthur, è tutto sotto controllo! Ha avuto solo un piccolo giramento di testa- mio padre, nonostante le parole di Kingsley, non allenta la presa  su di me – Diciamo che, tua figlia, si è dimenticata di nutrirsi!-.
-Si è dimenticata di nutrirsi …- ripete Harry sarcasticamente. Nessuno ci fa attenzione ma io so che non c’è nulla di divertente nel suo tono. Non mi ha ancora guardato in faccia da quando è entrato.
-Per fortuna, non ho informato tua madre. Le sarebbe venuto un colpo. Ma si può sapere cosa ti è venuto in mente di venire qui al Ministero??-.
Quando mio padre mi libera dal suo abbraccio, mi rendo conto, guardando anche Kingsley, che non sa il motivo per cui sono venuta fin qui. Devo ricordarmi di ringraziare Kingsley per aver taciuto.
-E’ venuta a trovare Malfoy!- risponde Harry al mio posto. Tutti si voltano a guardarlo tranne mio padre che mi fissa scioccato.
-Non ho capito!- dice mio padre aspettando una risposta da me che faccio fatica a dargli perché sono troppo presa a fissare Harry. So che è arrabbiato. Devo solo capire quanto sia arrabbiato.
-Penso sia il caso di lasciarli da soli!- Kingsley interrompe il silenzio facendo segno alla medimago di seguirlo fuori dalla stanza.
La donna, prima di uscire, mi sorride. Anche lei ha capito tutto? Probabilmente si! Saprà della mia visita a Malfoy, avrà letto i giornali e ora che Harry è qui … eppure ho la sensazione che non mi abbia giudicata male nemmeno per un momento!
Quando la porta della stanza si chiude dietro a Kingsley, facendomi forza, mi metto su a sedere.
-Ho fatto visita a Malfoy- non faccio in tempo a terminare la frase che mio padre si allontana verso la finestra mettendosi le mani nei capelli ed Harry si siede su una sedia massaggiandosi le tempie.
-Perché? Solo … perché?- mi chiede mio padre fissando Harry invece di me.
-Te lo dico io il motivo, Arthur!- risponde Harry prima di me – Perché quella testa di pietra di tua figlia è convinta che abbiano fatto un errore madornale con Malfoy. Tutti si sbagliano! Il Ministero, noi, Riley, i giornali … tutti!!-.
Se prima avevo un dubbio, ora non ce l’ho più: Harry è infuriato. Il suo tono di voce mi gela il sangue.
-Harry, so di … -.
-NO! Tu non sai niente! Tu sai le stesse cose che sappiamo noi! Solo che noi, a differenza tua, guardiamo le cose come stanno mentre tu ti ostini a non guardare in faccia la realtà!- non riesco a parlare. Guardo mio padre che, ancora, non si è mosso ed è rimasto immobile a fissare fuori dalla finestra.
-So che sei arrabbiato, Harry! Ma non trarre conclusioni che non ci sono!- so a cosa sta pensando, so che i fatti parlano per me ma mi deve ascoltare.
-E cosa dovrei pensare?? Lo giustifichi ancora! Sei venuta fin qui per sentirti dire da lui che è innocente, vero? Come se lui avesse mai potuto dirti qualcosa di diverso! La parte dell’innocente gli viene bene, vero?- sento dell’acidità in lui.
-Harry, lo condanneranno al bacio dei dissennatori! Stiamo parlando di una cosa troppo importante per prenderla sottogamba! Dove la prendi tutta questa sicurezza che sia stato lui? Harry!- mi alzo anche se con non poca fatica e cerco di afferrargli un braccio ma lo ritrae.
-Kingsley mi ha detto tutto! La bacchetta parla chiaro: lui ha lanciato quella maledizione! E’ stato lui! Ti giuro … vorrei tanto non fosse così e sai perché? Non perché m’importa di Malfoy … ma per te! Io lo so che è un dispiacere per te! Ma quello che mi fa più rabbia è che non vuoi vedere le cose come stanno!! Stai nascondendo la testa sotto la sabbia! L’unica che si farà male, in questa storia, sei tu!!-.
-Io voglio solo la verità!- dico con un filo di voce.
-Tu vuoi che Malfoy confessi che è stato lui? Non lo farà mai, E’ troppo furbo. Non allontanerebbe mai l’ultima persona che è rimasta accanto a lui!! Perché non lo vuoi capire? Alla fine, dovrai arrenderti all’evidenza!-.
E’ così che mi vede? Una pazza visionaria?
-Ginevra … - finalmente sento la voce di mio padre –Io posso provare a capire molte cose. Ho messo una pietra sopra al passato ma, ora, basta! Speravo di non dover più sentire il suo nome uscire dalla tua bocca. Non hai letto i giornali di questi giorni? Ti rendi conto che, per noi, leggere quelle brutte cose su di te è fonte di enorme dispiacere?-.
-Lo so!- la voce mi muore in gola. Pensa che non lo sappia l’umiliazione che tutti loro devono provare in questo momento?
-Pensavo che il matrimonio con Harry fosse reale … - dice mio padre con un tono così triste che mi ricorda i primi giorni dopo la morte di Fred.
-E lo è!- lo raggiungo e gli prendo le sue mani tra le mie. Cerco il sostegno con Harry ma è impegnato a fissare intensamente il pavimento. Quanto vorrei essere nella sua mente per vedere  cosa sta pensando.
-So che è un momento difficile. Capisco che il mio comportamento possa generare molti dubbi ma, papà … anche tu, Harry … vi prego, credetemi! Se sono qui e sto cercando di capire come sono andate le cose, non è perché ho cambiato idea su di Harry ma lo faccio per me! Se voltassi le spalle a Draco e non andassi fino in fondo a questa storia, mi porterei dietro i sensi di colpa per sempre! E io non voglio vivere col dubbio di aver fatto condannare un innocente … un innocente a cui, volendo o no, io tengo!-.
Ho finalmente catturato lo sguardo di Harry ma la sua espressione è indecifrabile.
-Io penso che tu stia mentendo a tutti e, soprattutto, a te stessa!- sussurra Harry –Non ce ne libereremo mai di lui! Salterà fuori qualcos’altro per cui ti preoccuperai per lui e ricominceremo, di nuovo, con la solita storia-.
-Non è un capriccio!- alzo la voce –Fra tre giorni, se le cose non cambieranno, sarà baciato dai dissennatori! Tu ci dormiresti la notte se dopo si scoprisse che è innocente? Tu vivresti tranquillo nel sapere di avergli rovinato la vita per sempre? Beh, io no!!-.
Perché non riescono a capire un concetto così semplice?
-Penso di averti dimostrato parecchie volte il mio affetto sincero nei tuoi confronti!- inizio a essere stanca di essere trattata così –Se permetti, vorrei solo avere la certezza che sia stato lui a maledire Riley. Draco è tante cose ma non merita di essere condannato solo per via dei pregiudizi che esistono su di lui! O sbaglio? Harry, sei sempre stata una persona corretta, onesta e generosa. Non cambiare proprio adesso!-.
Non mi risponde ma, se lo conosco un po’, vedo i suoi occhi intenerirsi.
-T’invito a pensarci! Se capirai, sappi che io non ho mai cambiato idea su di te e su di noi! E questo l’ho chiarito anche con Malfoy!-.
Mio padre sembra sollevato nel sentire le mie ultime parole. Vedendo la situazione, non mi sembra proprio il momento di dire ad Harry che ho raccontato tutta la verità a Draco. Vorrei subire la sua ira lontano dagli occhi e le orecchie di mio padre.
-Ora perché non ne parliamo con calma a casa?- chiede mio padre più ad Harry che a me.
-Voi andate!- entrambi mi guardano –Io devo prima andare in un posto! Ci vediamo alla Tana!-.
Prima che possano reagire e che m’impediscano di uscire, apro la porta e la sbatto dietro di me. Stare da sola mi farà bene e servirà anche ad Harry per riflettere su quello che gli ho appena detto. Se lo conosco bene, arriverà alla mia stessa conclusione.
Prima di affrontare l’uragano che mi aspetta a casa mia, c’è una cosa che devo fare che ha l’assoluta priorità.

 

 
 
Cammino con passo sostenuto; Arthur, in assoluto silenzio, fatica quasi a starmi dietro.
Vedo, finalmente, la Tana. Nessuno dei due ha più detto una parola, da quando Ginevra ha sbattuto la porta dietro di lei.
Più penso a dove potrebbe essere andata e più mi sale una rabbia incontenibile.
-Harry!- mi chiama Arthur da dietro e mi volto verso di lui, fermandomi –Non diciamo nulla a Molly! Potrebbe prenderla parecchio male!-.
-Come biasimarla!- rispondo. Mi perdo un attimo a guardare la campagna attorno a noi. Mi vengono ancora in mente le giornate che abbiamo passato qui, l’estate scorsa, io e Ginevra. Eravamo così felici; tutto sembrava così perfetto mentre, adesso, è tutto così complicato!
-Eccovi!- sento la voce di Ron correre giù dai gradini della Tana e venirci incontro, seguito da George e Bill.
-Dov’è Ginevra?- chiede subito George e sia io sia Arthur restiamo in silenzio.
-E’ ancora in infermeria?- chiede, questa volta, Ron.
-No! Sta bene … - comincia Arthur.
-E’ andata chissà dove a fare chissà cosa! Sicuramente, però, riguarderà Malfoy!- concludo dando un calcio a una pietra lì vicino.
-Harry … - prova a calmarmi Arthur.
-Lo so! E’ fatta così! Ha la testa più dura di una roccia e so che farebbe la stessa cosa per me ma … non va bene!! Questa storia non va bene!! Come finirà?- chiedo più a me stesso che a loro.
-Finirà che condanneranno Malfoy!!- sentenzia tranquillo Ron.
-E poi? Ci hai pensato al dopo? Tua sorella come la prenderà?- chiedo con tono duro a Ron.
-Ha detto qualcosa sul matrimonio?- chiede George preoccupato.
-NO!- s’intromette Arthur –Vi prego, non ci disperiamo! Harry, anche tu! Non divaghiamo! Il matrimonio ci sarà perché lei è la prima a volerlo! Te l’ha detto lei stessa! Su questo, non abbiamo da preoccuparci!! Va bene, Harry??-.
Arthur si avvicina e mi da una pacca sulla spalla.
-Lo sai com’è testarda mia figlia! Quando s’impunta … non c’è niente da fare! Dobbiamo solo pensare che, questa storia, fra meno di due giorni finirà!! In un modo o nell’altro!-.
-Ok!- mi giro a guardarlo –Se lo condannano come pensi che lei la prenderà?-.
-Se ne farà una ragione!- interviene Ron –Sarà un po’ triste ma poi, col tempo e col matrimonio da organizzare, le passerà!-.
-La fai troppo facile Ron!!-.
-Perché è facile! Appena Malfoy non sarà più un problema, lei si ricorderà di tutta la sua lista di priorità: il campionato, la squadra, il matrimonio, tu e, soprattutto, Teddy! Starà bene come lo è stata in questi mesi, lontana da lui!-.
Provo a riflettere su questa cosa. In effetti, in questi mesi, siamo stati bene io e Ginevra. Forse, sono troppo insicuro. In effetti, lei mi è sembrata convinta, anche oggi, di volermi sposare. La sto facendo più grande di quanto, in effetti, lo sia?
-E se avesse ragione lei e lo assolvessero?- chiede George intimidito e tutti ci fermiamo a fissarlo.
-Bene!- riprende la parola Ron –Malfoy a casa sua con il suo figlioletto e lei bella tranquilla, senza brutti pensieri, qui con noi ed Harry! Ancora meglio!-.
-Ma li hai letti i giornali? Malfoy ha detto che ... di aspettarlo!- balbetta George.
Come se ci volesse George per farmi ricordare cosa ha detto Malfoy quella sera al ballo, sia prima che durante l’arresto. Come posso dimenticarlo? Per non pensare a cosa si potrebbero essere detti oggi, in quella cella!
-Malfoy è folle! E’ stato fortunato perché se non ci fosse stato questo problema di Riley, mia sorella non gli avrebbe più rivolto la parola, dopo quello che le ha detto!- risponde Ron.
-Io non ne sarei così sicuro!- dico con un filo di voce. A Ginevra, la rabbia passa sempre. Purtroppo.
-E se lo assolvono e ce lo ritroviamo al matrimonio?- ricomincia George. Perché deve dare voce a tutte le mie angosce più profonde?
-Impossibile- risponde secco Bill che propina parola per la prima volta da quando siamo arrivati –I dissennatori baceranno Draco Malfoy fra due giorni!-.

 

 
Mi muovo tra le corsie cercando di tenere la testa bassa e di non dare nell’occhio. Il rosso dei miei capelli, di certo, non aiuta in queste situazioni ma, per contro, il corridoio è così pieno e affollato di gente che stento a credere che qualcuno si accorga della mia presenza.
-Mi scusi- fermo una donna tarchiata con degli spessi occhiali –Potrei sapere qual è la stanza del signor Tunner, Riley Tunner!-.
-E’ una parente?- mi chiede diffidente.
Speravo in un po’ più di cortesia ma, essendomi preparata all’eventuale domanda, fingo la massima tranquillità.
-Sono la fidanzata!-.
L’infermiera fa un passo indietro. Da come mi studia dalla testa ai piedi, non mi sembra di averla molto convinta. Lo sapevo! Dovevo giocarmi la carta della cugina di secondo grado!
-Che strano! Mi sembrava di aver sentito che fosse già venuta la sua ragazza a trovarlo!!- scrolla le spalle –Avrò confuso il paziente! Seguimi!-.
Senza dire una parola, ringraziando il cielo che qualcuno mi abbia creduto, la seguo per i lunghi corridoi. Mi sembra di aver camminato per dei chilometri quando, finalmente, si ferma davanti a una porticina. Stanza numero 305.
-Lo trova qui! Ha solo cinque minuti! Non lo faccia stancare. Non ha ancora recuperato le forze!- senza aggiungere altro si gira ed entra nella stanza proprio di fronte. Dalle altre donne, all’interno, capisco che deve trattarsi della sala delle infermiere; seduto scorgo anche un medimago sulla trentina. Capisco così che ho poco tempo prima che qualcuno venga a controllare e che possa capire l’inganno.
Entro nella stanza indicatami dall’infermiera, senza bussare. Cerco di fare meno rumore possibile e, appena entro, noto subito il piccolo letto al centro della stanza. Adagiato sopra, coperto da un lenzuolo bianco, c’è Riley. Apparentemente sembra stia dormendo.
Mi avvicino e vedo che accanto al letto c’è un piccolo comodino strapieno di fiale e bottiglie; devono essere tutte le medicine che gli stanno somministrando. Vicino c’è un piccolo sgabello in legno, lo avvicino e mi ci siedo sopra. La stanza è così vuota e silenziosa che è quasi inquietante. Guardo Riley e, in effetti, ha due profonde occhiaie e un livido sulla guancia destra. Sembra dimagrito di dieci chili rispetto all’ultima volta che l’ho visto.
Noto che sul comodino non c’è nemmeno un fiore; non devono essere in molti le persone che lo sono venuti a trovare.
Mi avvicino a Riley e noto i profondi segni sul volto di Riley. Non dev’essersela passata per niente bene.
Ma cosa ci faccio qui? Penso, veramente, che Riley mi potrebbe raccontare qualcosa di utile?
-Ero sicuro che saresti venuta!- sento sussurrare Riley, ancora ad occhi chiusi, proprio quando mi stavo alzando per andarmene.
Mi risiedo sullo sgabello senza sapere bene cosa dire. Aspetto che apra gli occhi ma non lo fa.
-Come … stai?- balbetto.
-Non si vede?- finalmente apre gli occhi e tutto quello che vedo è solo sincero dolore anche se, col tono di voce, cerca di sdrammatizzare.
-Mi dispiace! Quelle maledizioni fanno schifo- mi faccio sempre più piccola sul mio sgabello.
-Non penso che ti dispiaccia veramente. Sei venuta veramente, fin qui, per controllare il mio stato di salute?- sento della rabbia nella sua voce.
-Volevo essere gentile!- se è questo quello che vuole, posso benissimo mettere da parte la mia cortesia.
-Tu dovevi essere sincera!- mi fulmina con lo sguardo.
-Riguardo a cosa?- credo di aver capito a cosa si stia riferendo.
-Che eri l’amante di Draco Malfoy!- cerco di tenere sotto controllo la rabbia –Mi hai imbrogliato! Io ho falsificato dei documenti per te e Potter!-.
-Io non sono l’amante di nessuno!- mi avvicino a lui –Quello che c’è stato o c’è tra me e Malfoy sono cose private e, a te, non devono riguardare!!-.
-Dillo a quelli che scrivono i giornali!- risponde indispettito.
Sto per rispondere ma non è questo il motivo per cui sono venuta qui.
-Allora, Malfoy ti avrebbe lanciato la maledizione cruciatus? – incrocio le braccia.
-Malfoy mi ha lanciato la maledizione cruciatus. Hai sbagliato il verbo!- sembra quasi divertito.
-Perché ce l’hai tanto con Malfoy? Perché quest’ accanimento?- provo a stare calma.
-Oh … fammici pensare! Forse perché è un ex detenuto, perché è un ex mangiamorte, perché viene da una famiglia di assassini, perché non ha mai rispettato nessuna regola, perché ha raccontato sempre e solo bugie … devo andare avanti?-.
-Ha fatto tutto quello che gli avete chiesto di fare! Non si è mai sottratto a nessuna ispezione o controllo! Non avete mai trovato niente che non fosse a posto!- mi alzo alterata –Tu hai visto in faccia Malfoy che ti lanciava la maledizione cruciatus??-.
Scoppia a ridere, questo, mi fa ancora più innervosire.
-Dovevi vederlo quella sera, quando è venuto al Ministero, e ha scoperto del matrimonio! Era fuori di testa! Pensavo volesse ucciderci tutti! Beh … con me c’è quasi riuscito!-.
-Perché gli hai fatto leggere le carte del matrimonio?- se pensa di avermi convinto, si sta sbagliando.
-E’ questo che ti ha detto?- ride di nuovo –Lui lo sapeva già quando è entrato! Nessuno gli ha mai detto di venire al Ministero quella sera!!-.
-Non è possibile! Se lui avesse saputo del matrimonio, prima di quella sera, sarebbe venuto diritto da me e Harry! Lo conosco troppo bene! Sarebbe venuto a colpire noi, non te! Come, in effetti, ha fatto! Quando è uscito dal Ministero, è con me che se l’è presa!- gli punto il dito contro.
-Dopo avermi quasi ammazzato. – abbasso il braccio, ormai rassegnata. Non riuscirò a estorcergli nulla d’interessante. Ha studiato la lezione troppo bene.
Ricado stanca sullo sgabello e mi massaggio la fronte. Ho solo perso tempo, venendo qui.
-Fai pace con te stessa, Ginevra! Criminale era e criminale resta!- non lo degno neanche di uno sguardo –Comunque per il certificato falso di matrimonio puoi stare tranquilla. Non dirò una parola. -.
-Oh ne sono sicura che terrai la bocca chiusa!- parlo sottovoce – Ma se pensi che io creda nella tua bontà d’animo ti sbagli! Lo fai solo perché, altrimenti, ti caccerebbero dal Ministero se sapessero che sei stato tu a falsificare quel documento!-.
-Mi stai minacciando?- cerca di sollevarsi da letto. Forse vuole chiamare l’infermiera.
-No! Io, queste cose, non sono capace a farle. Io sono sempre per la verità o per le bugie a fin di bene. Questi intrighi, questi progetti di vendetta non sono fatti per me! A me piace vivere senza sensi di colpa!-.
E’ la verità. Non saprei nemmeno da dove cominciare a ricattare o minacciare qualcuno. Me ne pentirei la sera stessa.
-E di sensi di colpa non ne avevi, mentre tradivi Potter?- mi chiede con tono provocatorio.
-Si, ne avevo e anche molti. Anche se, la nostra effettiva clandestinità, è durata un paio di settimane. Poi Harry mi ha chiesto di scegliere, diciamola così, e io non ho scelto nessuno. Quando ho scelto di sposare Harry, con Malfoy avevamo smesso di vederci da un bel po’ di tempo. Non so se lo sai ma lui aspetta un figlio da un’altra!-.
Non mi sembra molto interessato a quello che sto dicendo e nemmeno particolarmente colpito.
-Non mi stai neanche ascoltando!- constato e Riley alza a malapena gli occhi –Chi c’è dietro a tutta questa storia? Non può essere un’idea solo tua!!-.
-Non perdere tempo a farti queste strane idee. Usa il tempo a disposizione per meditare su quanto sia un fallimento, in tutti i sensi, Malfoy! O, forse, il vero fallimento … sei tu!!- mi dice acido con gli occhi iniettati di sangue.
La rabbia mi attraversa lo stomaco. Ho un nodo in gola che m’impedisce di parlare. Se ci fosse Draco, lui saprebbe rispondergli come si deve. L’unica cosa che riesco a fare è pensare quanto sia ingiusta tutta questa situazione. Non c’è nulla che vada nel verso giusto; è tutto così complicato. Perché la mia vita dev’essere un tale casino?? Perchè, per me, non deve mai esistere la strada più facile?
Mi alzo senza degnarlo di uno sguardo, facendo cadere lo sgabello di legno! Esco dalla stanza sbattendo la porta, pur avendo la sensazione che dentro la stanza Riley sia scoppiato a ridere!
Sapevo benissimo che non avrei cavato nulla dalla bocca di Riley ma dovevo provarci!! Solo che non immaginavo che sarebbe riuscito a innervosirmi più di quanto lo ero già!
Mi appoggio alla porta della stanza di Riley, di nuovo, esausta. Le persone mi sfrecciano davanti senza prestarmi la minima attenzione.
Guardo l’orologio e mi accorgo che sono le sette passate. La notte sta arrivando e il primo giorno se ne sta andando. Manca poco tempo al … Non riesco neanche a pensarci!
Mi è umanamente impossibile pensare alla mia vita, senza Malfoy. Negli ultimi otto anni, in un modo o nell’altro, ha sempre partecipato alla mia vita. E, ora, dovrei immaginarmelo chiuso in una cella, muto e inerme, ad Azkaban per il resto della sua vita?
Sento la testa girarmi e mi aggrappo allo stipite della porta.
-Signorina si sente male?- mi chiede il medimago che avevo visto prima, dentro la sala delle infermiere.
-Sì! Soffro un po’ tutto questo caldo … - cerco di giustificarmi.
-MI rincresce chiederglielo adesso ma dovrei sapere il suo nome e cognome. Ha appena fatto una visita al signor Tunner?-.
Oh santo cielo! Ci mancava solo di essere beccata!
-Sono la … fidanzata!- ripeto ancora meno convinta di prima.
-E allora deve esserci un problema! Perché c’è un’altra signorina, altrettanto graziosa, che dice di essere la fidanzata di Riley Tunner!- mi sorride quasi imbarazzato di dovermi comunicare una cosa del genere.
Devo andarmene via da qui, ora!
-Le dico che sono io la sua fidanzata! Dev’esserci stato un malinteso. Devo scappare, adesso! Aggiusteremo tutto domani, quando tornerò a fargli visita, ok?- cerco di scostarmi ma il medimago mi sbarra la strada.
-Eppure lei ha un viso già visto!- mi studia attentamente mentre cerco di svincolarmi dal suo sguardo.
-Ci saremo incrociati nei corridoi del Ministero!- provo a inventare.
-Strano!- dice massaggiandosi il mento – Una ragazza così incinta che si spaccia per una fidanzata che non è!-. Vedo il suo volto pentirsi immediatamente di ciò che ha appena detto.
Sento il corpo diventare di pietra.
-Scusi … non capisco cosa mi voglia dire!- sussurro. C’è qualcosa che inizia a illuminarsi nella mia testa! Chi altro può essere venuto a far visita a Riley?
-Ieri, la ragazza che è venuta a far visita al signor Tunner, in serata, ha detto che doveva assolutamente entrare per vedere le condizione del padre di suo figlio! Noi l’abbiamo fatta entrare … non pensavamo che ci fosse un’altra! Sono molto rammaricato … -.
Riley ha una compagna ed, insieme, aspettano un bambino? Non ce l’ha mai detto! Perché non dirci una cosa del genere, soprattutto a me ed Harry che stiamo facendo tutto questo per adottare un bambino?
-Come si chiamava questa ragazza?- chiedo sperando di ottenere una risposta.
-Non me lo ricordo. Aveva un nome così comune.- sbuffo delusa –Però … se può esserle d’aiuto, mentre se ne andava ha dimenticato questa!-.
Scivola via nella stanza dietro di noi.
Una ragazza così incinta …
-Una sciarpa così non si vede tutti i giorni da queste parti!!- ride il medimago.
Alzo leggermente gli occhi e la riconosco.
Il medimago tiene tra le mani la sciarpa della casata dei serpeverde.

 

 
Non mi è stato difficile trovare l’indirizzo. Ci sono volute solo un paio di domande al cameriere della testa di porco ed ho avuto l’informazione tra le mani.
Salgo i tre gradini in pietra e busso con forza alla porta.
-Chi è?- chiede con quella sua voce che mi fa innervosire ancora prima di vederla.
-La fidanzata di Riley!- dico di getto.
Appena apre la porta, vedo prima l’enorme pancione e poi lei. Ci siamo viste neanche una settimana fa e, se possibile, mi sembra ancora più grossa di come la ricordavo.
-Cosa ci fai TU qui?- mi urla con tono di disprezzo. Le si è gonfiata pure la vena del collo.
-Voglio parlare con la fidanzata di Riley! La madre di suo figlio!!- dico calma ma mettendo già un piede dentro casa, per evitare che lei mi sbatta la porta in faccia.
-Non ti voglio in casa mia!! VAI VIA!!- nessun sguardo cattivo che mi ha riservato negli anni è minimamente paragonabile a quello che mi sta facendo adesso.
-E’ così che mi ringrazi? Io ti riporto questa … - le mostro la sciarpa - … e tu non m’inviti nemmeno per un thè! Sei un po’ maleducata!-.
Prima che possa anche solo dire una sillaba, tenendola per un braccio, l’allontano con una spinta ed entro dentro casa sua.
Attraverso il corridoio, non sapendo bene dove andare. Vista da fuori, la casa non era un granchè ma devo ammettere che, dentro, è tutta un’altra cosa. La signorina non si fa mancare nessun tipo di lusso. Anzi … i soldi di Malfoy non le fanno mancare proprio nulla.
-FUORI DA CASA MIA!! Ti faccio arrestare!- sento le urla dietro di me ma, incurante, proseguo finché non entro nell’enorme soggiorno. Senza chiedere permesso mi vado a sedere sul grande divano di pelle; allungo le mani e appoggio le scarpe sul tavolino di cristallo lucidato così tanto che sembra uno specchio.
-Giù i piedi!!- si avvicina Pansy.
-E così mi vuoi far arrestare … come hai fatto con Malfoy?- rispondo calma senza guardarla in faccia ma continuando a studiare l’ambiente intorno a me.
-Cosa stai dicendo? Come ti permetti di venire in casa mia e accusarmi di questo???- mi punta il dito contro.
-Ti conviene sederti e calmarti perché, se ti dovessi sentire male, stai pur certa che non chiamerei anima viva per farti soccorrere!!- le indico la poltrona di fronte a me.
-Nessuno lo vuole il tuo aiuto, puttana!!- scoppio a ridere come se avessi sentito una barzelletta esilarante.
-Io sarei una puttana … e tu? Ti sei fatta mettere incinta solo per farti mantenere a vita e poter prendere il cognome dei Malfoy, incluso tutto il loro patrimonio. Ma, adesso, hai capito che non t’interessa diventare una Malfoy. Hai scelto i soldi e basta. E come fare per ottenerlo?? Liberandoti per sempre di Draco e, così, tutta la sua eredità a chi va?? All’unico erede legittimo: tuo figlio! E chi gestirà il patrimonio mentre lui cresce? Tu, ovviamente!Tu e quell’adorabile nonnina Narcissa che, a breve, uscirà da Azkaban! Bel piano, peccato solo per la tua poca scaltrezza! Ti ho beccato nel giro di tre giorni! Solo tre!!-.
Devo ammettere che aveva congeniato proprio un bel piano!Liberarsi dell’unico ostacolo che le impediva di avere la piena felicità: Draco.
-Come ti permetti?? Io non volevo proprio un bel niente!! Non so neanche di cosa tu stia parlando!!- finalmente si siede sulla poltrona di fronte a me.
-Cosa ci sei andata a fare da Riley?? A vedere le sue condizioni di salute??- chiedo ironica.
-Sono andata a fare quello che ci sei andata a fare tu!! A chiedere come sono andate le cose per aiutare … -.
Mi piego di nuovo in due dalle risate. Rido così forte che ho le lacrime agli occhi.
-Tu … saresti andata lì … perché sei preoccupata … per Draco!!- cerco di contenermi ma non senza parecchie difficoltà.
-Io non voglio crescere un figlio orfano di padre! Cosa ne vuoi sapere tu?- si appoggia allo schienale della sedia – Io sarei l’arrivista, e tu? Sei nata miserabile e, ora, passi da un uomo all’altro e guarda caso proprio due dei maghi tra i più ricchi dell’intero mondo magico!! Non è che, per caso, hai paura tu di perdere la possibilità di sistemare te e la tua famiglia di sfigati per l’eternità! Da qualsiasi parte caschi, caschi bene. Sia che decidi di diventare la signora Potter sia che decidi di fare l’amante di Malfoy!!.-.
Vorrei schiaffeggiarla ma mi fa talmente pena che, questo suo delirio, quasi mi fa tenerezza.
-Non ci sarà nessun amante, Pansy, se fra due giorni Malfoy verrà baciato dai dissennatori. E, questo, tutto grazie a te!! Ma non è ancora finita! Ho intenzione di andare a denunciarti al Ministero! Finirai su tutti i giornali e tuo figlio sarà considerato un delinquente, come la madre e il padre, ancora prima che nasca!!-.
-Tu non hai prove! Non mi puoi accusare ingiustamente!!- si rialza –I  giornali non scriveranno mai nulla perché sono troppo impegnati a parlare male di te!!!-.
-Cosa sei andata a fare da Riley?? Hai un minuto per dirmi la verità, altrimenti io con addosso la tua bella sciarpa, con la testimonianza di tutti i medimago che ti hanno vista ieri, vado dritta da Kingsley!-.
-Stai farneticando! Sono solo andata a chiedere di scagionare Draco! Noi …- si massaggia il pancione - … abbiamo ancora bisogno di lui!-.
-Dai … smettila di farmi ridere! Tu hai solo bisogno del suo conto alla Gringott, se no come faresti a mantenere lo stile di vita che ti sei creata!- indico la casa attorno a noi.
-Se avessi voluto solo i soldi, non dovrei più preoccuparmi. Ho in grembo suo figlio; dovrà sempre mantenerci!!!- prova a difendersi ma non ha molta credibilità.
-Ma tu ci tieni troppo alla forma!! Da quando hai capito che, Draco, non ti rispetterà mai e non ti amerà mai come vorresti, hai deciso di eliminarlo! Volevi diventare la signora Malfoy e, invece, con Draco libero, resteresti solo la madre mantenuta di un figlio che Draco non ha mai voluto da te!-.
Mi alzo. E’ il momento di andarmene.
-Vado. Kingsley mi aspetta!!- le faccio un sorriso mentre lei mi guarda in cagnesco.
-Stai perdendo tempo! Faranno le loro verifiche e non troveranno nulla! Ti umilierai ancora di più!!-.
-Io aspetterei a cantare vittoria!! Aspetta che Draco sia incapace d’intendere e volere, prima di iniziare i festeggiamenti! Potresti finirci tu in una cella!!-.
M’incammino per il lungo corridoio. Sulle pareti sono appesi quadri con delle tinte scure che danno un’aria cupa a tutta la stanza. Con la testa tra le nuvole, mi scontro con un comodino e faccio cadere per terra delle pergamene aperte.
-Stai attenta!!- mi urla Pansy –Non toccare niente!!-.
Ma è troppo tardi perché sto già raccogliendo le pergamene. Le ho quasi prese tutte, quando mi cade l’occhio su una scrittura che mi sembra familiare.
La srotolo di nuovo e la leggo.

 

Ho dato le istruzioni concordate.
Domani, a quest’ora, Riley sarà al San Mungo.
Attieniti al piano.
B.

 
-DAMMELA!!- Pansy mi viene addosso e mi strappa la pergamena dalle mani. Dopo averla fatta in mille pezzi, la butta per terra.
-Chi è B?- mi alzo e mi avvicino a lei.
-Chi è B?- le ripeto alzando la voce.
-Non so di cosa tu stia parlando!- mi provoca palesemente.
-Non mi costringere a usare le maniere forti, chi è B.??- non esco viva da qui se non scopro di chi è quella iniziale!
-CHI E’ B.??- la strattono per un braccio ma lei mi risponde con una risatina.
Non ci vedo più dalla rabbia. Sarei capace di qualsiasi cosa e l’unica cosa che mi viene in mente, forse, è quella sbagliata.
Mi giro e, senza degnarla di uno sguardo, esco dalla porta sbattendola con forza.
-Non finisce qui!!- urlo fuori dalla sua casa facendomi guardare male da mezza Hogsmede.
Ho già visto quella calligrafia ma dove??
 

 
 
E’ l’unica idea che mi è venuta. So che è sbagliato e vietato ma, in questo momento, non m’interessa nulla. Devo arrivare alla fine di questa storia.
Devo solo stare attenta a non farmi vedere da nessuno. Ho aspettato l’ora di cena per essere sicura che ci fosse meno gente possibile nei corridoi.
Mi allaccio bene la divisa che ho rubato da uno studente e tiro su il cappuccio.
Entrare ad Hogwarts non è stato così difficile; sono passata dal passaggio segreto che collega lo spogliatoio maschile, nel campo di Quidditch, alla cucina del primo piano. Gli elfi erano troppi indaffarati con la cena per notarmi!
Scendo verso i sotterranei cercando di non farmi vedere troppo di fretta; potrebbero insospettirsi.
Quando arrivo al corridoio che cercavo, con grande gioia, noto che è deserto. Mi avvicino alla porta accanto a quella dell’aula di Pozioni.
-Alohomora- dico sotto voce. Provo a girare la maniglia ma niente!! Mi sembrava troppo facile per essere vero. Dovevo immaginarlo che, la dispensa dell’aula di Pozioni, fosse blindata.
E’ tutto inutile. E’ il segno che è sbagliato quello che volevo fare.
Nel silenzio più totale del corridoio, sento, all’improvviso, una specie di lamento provenire dall’aula di pozioni. Incuriosita, mi avvicino alla porta e scostandola leggermente, noto che c’è qualcuno seduto sulla poltrona di Draco ma, essendo girata, non riesco a capire di chi si tratta.
Quello che però capisco è che non si sta lamentando ma sta … piangendo.
Ormai incuriosita, busso alla porta. Appena lo schienale si sposta, riconosco subito chi è che stava piangendo.
-Irina?!?- sono contenta che si tratti di lei.
-Signorina Weasley!!- ha ancora gli occhi pieni di lacrime ma sembra felice di vedermi.
-Che ci fai qui?- le chiedo mentre controllo di aver chiuso bene la porta dietro di noi.
-Sono … - scoppia di nuovo a piangere –Sono … -.
Le porgo il fazzoletto pulito che ho in tasca.
-Grazie!- si soffia il naso vigorosamente –Lei è sempre così gentile!!-.
-Sei un po’ triste vero??- vedendo che non mi risponde mi siedo sulla scrivania vicino a lei –Lo sono anche io!-.
-Il padroncino è innocente!- dice con un filo di voce.
-Lo so!- le rispondo fissando il vuoto. Forse piangere è l’unica cosa che ci è rimasta da fare. Sono rimasta sola con un’elfa e non ho più tempo. L’unica idea che avevo si è dissolta con …
Un attimo! Io nello stanzino non posso entrare ma qualcun altro forse sì!
-Irina, tu riesci a entrare nelle stanze che sono chiuse, vero? La tua smaterializzazione funziona qui ad Hogwarts vero??-.
-Ovviamente sì, signorina Weasley!- scrolla le spalle come se stessi dicendo la cosa più banale del mondo.
-Allora, penso ci sia una possibilità per aiutare il tuo padroncino! La faresti una cosa per me??- le chiedo inginocchiandomi davanti a lei perché possa capire l’importanza di quello che le sto dicendo.
-Qualsiasi cosa!-.

 

 
 


 
Non odiatemiiiiiiiii!!!!!
So che vi lascio con l’acquolina in bocca e voi mi direte: dopo tutto questo tempo, anche questo?
Avete ragione ma ho dovuto spezzare il capitolo in due parte perché, primo, altrimenti sarebbe stato lunghissimo e, secondo, perché in questa seconda parte volevo mostrare tutti gli elementi che stanno dietro a questa storia (quasi tutti!), per arrivare a capire meglio cosa può esserci dietro a questo tranello!
A voi i giudizi e commenti!!
Vi lascio con la sicurezza che la seconda parte del capitolo uscirà prima della fine di luglio!!!! E’ già scritto…..
Grazie a chi ha recensito la storia, a chi l’ha scoperta da poco e a tutti quelli che mi hanno scritto per sapere che fine avevo fatto!
Lo dico qui, una volta per tutte: la storia non l’abbandonerò MAI!! Avrà una sua fine!!!
Promesso e giurin giuretto.
A presto con il botto!!!!
Fatemi sapere …
 
 
  
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