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Autore: FedePluck    29/06/2017    0 recensioni
Rumori di passi. Qualcosa che sbatte, un tavolo forse. Qualcosa che cade, di metallo probabilmente. Voci, molte voci, una sopra all'altra. L'uomo seduto in corridoio si passò una mano fra i capelli. Impazientito.
Un urlo, o meglio, un vagito. Un sospiro di sollievo scappa dalle labbra del Bambino Sopravvissuto non più tanto bambino oramai. Era padre. Eppure c’era qualcosa che non andava...
Harry Potter era ancora in piedi. Gli occhi vuoti. Tremava. Ma non riusciva a fare un passo.
-Lil...- provò a dire ma le parole gli morirono in gola.
L’amica gli si avvicinò e gli mise le mani sulle guance. Anch’essa tremava, le lacrime le rigavano il volto.
“Quando il sangue puro verrà macchiato, grandi occhi verdi ricolmi di pace porteranno guerra là dove il giovane riposo giace.”
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Harry/Ginny, Lily/Scorpius, Rose/Scorpius
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Occhi Verdi

Cos’è un ricordo? Qualcosa che hai, o qualcosa che hai perso per sempre?
_Woody Allen

San Mungo, 2008

Rumori di passi. Qualcosa che sbatte, un tavolo forse. Qualcosa che cade, di metallo probabilmente. Voci, molte voci, una sopra all'altra. L'uomo seduto in corridoio si passò una mano fra i capelli. Impazientito. "Signor Potter ci sono delle complicazioni."
"Complicazioni? Quali complicazioni?" Continuava a chiedersi Harry che non aveva ancora ricevuto risposta. Sua moglie era chiusa in quella stanza da ore e nessuno usciva a dargli spiegazioni. Non si era mai sentito così agitato in vita sua. Nemmeno quando si era ritrovato davanti a Voldermort in persona! Là dentro c'era Ginny, la Sua Ginny e il loro bambino. Il cuore gli martellava nel petto senza sosta. Nelle orecchie il suono sordo dei suoi battiti pareva il tonfo di tamburo.
Un urlo, o meglio, un vagito. Un sospiro di sollievo scappa dalle labbra del Bambino Sopravvissuto non più tanto bambino oramai. Era padre. Padre per la terza volta! Ma l'emozione e la paura erano sempre le stesse.
Eppure c’era qualcosa che non andava, un brivido gli scorreva lungo la schiena mentre passavano i minuti e nessuno usciva dalla sala operatoria per fargli le congratulazioni. Il panico cominciava a farsi strada nei suoi pensieri quando un medimago aprì la porta. Harry scattò in piedi. L'uomo era alto, scuro di pelle, il camice stropicciato, mentre gli si avvicinava si asciugò il sudore dalla fronte. Il bambino sopravvissuto si congelò davanti all’espressione del dottore che alzò gli occhi verso di lui stanco. Harry fissò le sue labbra agognando una risposta. Il terrore si stava completamente impadronendo di lui. Una leggera curva all’angolo delle labbra del medimago bastò. Mai come allora un sorriso era tutto quello che di cui aveva bisogno.

Qualche minuto dopo era in piedi accanto al letto di sua moglie che dormiva pesantemente.
Stringeva in braccio un piccolo fagotto rosa che lo fissava.
C’erano stati molti dibattiti sul nome che avrebbe portato la piccola Potter ma quando l'aveva guardata negli occhi la prima volta aveva visto gli stessi occhi verdi della donna che gli aveva dato la vita e non vi erano dubbi.
"Lily" mormorò alla bimba che ora dormiva accoccolata fra le sue braccia. Questa si mosse, inquieta. Harry sorrise. Piaceva anche a lei quel nome.

Era notte. Erano passate diverse ore da quando la bambina era nata e i coniugi Potter dormivano beatamente. L'uomo sulla poltrona accanto al letto della moglie. Hermione lì guardò amorevolmente. Nonostante gli anni sembravano non essere cambiati per niente. Certo, a parte qualche ruga! Sorrise. Mentre camminava senza meta si stirò la maglietta con le mani, aveva preso una strana piega restando bloccata fra la sua pelle e lo schienale di una delle sedie della sala d’aspetto. Improvvisamente un via vai di persone cominciò ad attraversare il corridoio. La donna si guardò intorno un po' spaesata. Un medimago le passò di fianco velocemente colpendole una spalla. Sembrava non averla vista. Una brutta sensazione si insinuò in lei. Affrettò il passo verso la nursery e spalancò la porta. Le culle erano vuote, quella notte solo l’ultimo membro della famiglia Potter era nato in quell’ospedale. Fece correre gli occhi al lettino della piccola mentre un nodo le si formava alla gola. La coperta rosa pallido era a terra, la culla vuota.

-Noooooooooooooooooo!!!- Le urla si sentivano fin dall'altra parte della strada. -La mia bambinaaaa!! La mia bamb...- I singhiozzi avevano spezzato le parole. -Nooooooo! No,no,no.. Non.. non è vero!! Fatemela vedere! Voglio vederlaaa!- Stava urlando fra le lacrime Ginny Potter mentre un paio di medimaghi le impedivano di alzarsi dal letto.
Harry Potter era ancora in piedi. Davanti alla poltrona dove pochi minuti prima stava dormendo tranquillamente. Gli occhi vuoti. Tremava. Ma non riusciva a fare un passo.
-Lil...- provò a dire ma le parole gli morirono in gola.
Hermione si avvicinò e gli mise le mani sulle guance. Anch’essa tremava, le lacrime le rigavano il volto. Non disse niente. Gli fece solo cenno di no con la testa.
Lo spinse a sedersi e si inginocchiò davanti a lui. I suoi occhi erano fissi su di lei ma non la guardava, l'unica cosa che vedeva erano quegli occhioni verdi che lo scrutavano. Non li avrebbe mai più rivisti.
La sua bambina non c'era più.
-Lily...- sussurrò per l'ultima volta. 


 
 
16 anni dopo..
 
Il paesaggio al di là del finestrino si espande per chilometri, vaste pianure susseguite da dolci colline ricoperte di alberi. Diverse sfumature di verde ricoprono il panorama. Un riflesso sul vetro distrae la ragazza seduta dentro il vagone del treno. I suoi occhi, dello stesso colore delle pianure fissano qualcosa all’orizzonte.
 
 


 
Spazio Autrice:
Ciao a tutti, vi lascio due righe per spiegarvi l’andamento della Storia. I primi due capitoli saranno più brevi rispetto agli altri ed aggiornerò almeno un paio volte al mese, cercherò di darvi un giorno preciso più avanti in modo da essere costanti.
Grazie mille per aver letto la mia storia e spero di avervi incuriosito almeno un po’ e che continuiate a seguirmi.
A presto,
FedePluck! 
   
 
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