Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: FedePluck    29/06/2017    2 recensioni
Rumori di passi. Qualcosa che sbatte, un tavolo forse. Qualcosa che cade, di metallo probabilmente. Voci, molte voci, una sopra all'altra. L'uomo seduto in corridoio si passò una mano fra i capelli. Impazientito.
Un urlo, o meglio, un vagito. Un sospiro di sollievo scappa dalle labbra del Bambino Sopravvissuto non più tanto bambino oramai. Era padre. Eppure c’era qualcosa che non andava...
Harry Potter era ancora in piedi. Gli occhi vuoti. Tremava. Ma non riusciva a fare un passo.
-Lil...- provò a dire ma le parole gli morirono in gola.
L’amica gli si avvicinò e gli mise le mani sulle guance. Anch’essa tremava, le lacrime le rigavano il volto.
“Quando il sangue puro verrà macchiato, grandi occhi verdi ricolmi di pace porteranno guerra là dove il giovane riposo giace.”
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Harry/Ginny, Lily/Scorpius, Rose/Scorpius
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ritorno ad Hogwarts
 
Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno.
_Hermann Hesse
 
Campagne di Londra, 2024
 
Uno sguardo osserva curioso il paesaggio al di là del vetro. Una distesa di verde si allarga fino all’orizzonte, vaste colline si intravedono ad ovest ed una leggera nebbia si fa spazio ai loro piedi. Lunghi capelli scuri si appoggiano dolcemente sulle spalle della ragazza seduta nel vagone del treno. Le dita affusolate si affrettano a sistemare una ciocca ribelle sfuggita alla coda di cavallo. I raggi del sole illuminano i suoi occhi rendendo ancora più particolare il verde intenso che li caratterizza. Le labbra rosee a forma di cuore sono serrate, inespressive.
Il rumore della porta dello scompartimento che si apre la distrae dai suoi pensieri. Non si volta a guardare il colpevole e nessuno entra anzi, chiunque sia stato si affretta a richiuderla, impaurito.
Un sorriso beffardo spunta all’angolo della bocca di Emily che soddisfatta si gode la sua solitudine mentre con una mano sistema la cravatta verde annodata al collo.
 
- Quanti primini hai già terrorizzato? – Domanda una voce bassa in tono non molto sarcastico.
- Cosa? – Risponde la giovane fingendo di non capire. Il ragazzo moro alza un sopracciglio ed un ghigno appare involontariamente sulle labbra di lei.
- Appunto. – Continua Chris mentre chiude la porta alle sue spalle e si siede accanto a lei.
Emily Star si era fatta una fama, tutt’altro che scomoda per lei, nella scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, infatti veniva soprannominata la “Principessa delle serpi”. Non perché fosse la più brava della sua Casata, o la discendente diretta di Salazar Serpeverde, ma per il suo carattere freddo e diretto.
Dopo qualche minuto di silenzio il moro si impazientisce.
- Dobbiamo continuare ancora per molto con il silenzio forzato? – Esclama scocciato nei confronti dell’atteggiamento impassibile dell’amica.
- Non è assolutamente forzato, sai benissimo che non mi fa piacere infastidire la gente. – Allude lei.
Chris Dursley, al contrario di Emily, era una persona solare, gentile e chiacchierona. Per niente era stato smistato in Tassorosso. Fortunatamente per la loro amicizia era anche dotato di un enorme pazienza.
- Chissà cosa faresti senza di me.. – La provoca facendole la linguaccia.
- Mi godrei il silenzio probabilmente. – Afferma convinta guardandolo negli occhi. Chris mette il broncio come un bambino ed Emily non riesce a trattenersi nel concedergli un piccolo sorriso d’intesa.
 
 
 
Il rumore del treno che sfreccia sulle rotaie è coperto dal chiacchiericcio pacato degli studenti che si preparano al nuovo anno scolastico. Il profumo di pelle vecchia dei vagoni, il colore delle pareti ormai sbiadito, il fruscio dell’aria che passa attraverso le fessure dei finestrini accompagnano i ragazzi in questo viaggio.
Improvvisamente la calma nel treno viene disturbata da una voce squillante:
- James Sirius Potter!! – Stava urlando una giovane ragazza minuta ferma davanti alla porta spalancata di uno scompartimento. All’interno un ragazzo moro senza camicia era sdraiato sopra ad una ragazza, le sue mani scorrevano sulle gambe di lei mentre la baciava con impeto. Si bloccò, non troppo stupito dall’interruzione e disse: - Che diavolo vuoi ora?! – Con tono esasperato. La piccola ragazza bionda ferma sulla porta tremava visibilmente dalla rabbia ma si stampò un sorriso palesemente finto sulla faccia prima di parlare.
-Ero venuta ad avvisarti che il Professor Lymur sta passando in tutti gli scompartimenti. Perciò se non vuoi, che ne so, prendere una punizione ancora prima di mettere piede a scuola, ti conviene alzare il culo e tornare nel tuo. Vestito preferibilmente! –
- Merda! – Dice James afferrando camicia e cravatta rossa e buttandosi in corridoio dopo aver dato una spallata a Becca. La ragazza fa un respiro profondo cercando di calmarsi ed urla – Non c’è di che! – alla porta del vagone che si chiude. Gli occhi azzurri di Rebecca si spostano verso la mora che è rimasta nel vagone e la trafiggono con fare assassino.
- Molly… - Sussurra avvicinandosi alla compagna di casata che si fa piccola piccola improvvisamente.
-Emh.. posso spiegare… - Cerca di giustificarsi la ragazza tatuata di Serpeverde mentre si sistema la cerniera della gonna.
-Insomma.. andiamo Becca! – Si spazientisce non sapendo come uscire incolume dalla situazione.
- Non ti sei ancora stancata? Ormai stai diventando ridicola, sono anni che gli vai dietro! – Conclude secca ma impaurita dalla reazione della bionda, infondo Rebecca è conosciuta per il suo temperamento per niente tranquillo, soprattutto quando c’è di mezzo il figlio maggiore dei Potter. Ma la ragazza la stupisce voltandosi ed andandosene senza aggiungere nulla.
 
Poco dopo, il rumore del vetro che va in frantumi rimbomba all’interno del bagno.
- Maledizione! – Impreca Becca col pugno ancora in aria. Il sangue caldo comincia a sgorgare dalle nocche squarciate. Apre la mano che si colora di rosso scuro e le gocce tingono anche il lavandino. Il peso dell’umiliazione purtroppo fa più male dei tagli. Afferra un asciugamano e la stringe intorno alle ferite mentre si guarda allo specchio. Fissa il riflesso di una ragazza piccola e magra, dalla pelle chiara, gli occhi grandi di un azzurro scuro ed i capelli biondi che cadono in morbide onde sulle spalle chiedendosi: “Cos’ho che non va?” Il cuore rimbomba nel petto e sembra pesarle mille chili.
Chiude gli occhi e scuote la testa velocemente scacciando via quei pensieri.
“Io sono Rebecca Star e non sono una che molla!” Si ripete dandosi forza prima di uscire a testa alta e raggiungere sua sorella.
 
 
 
Qualche vagone più in là un’animata conversazione viene interrotta dall’arrivo irruento di un giovane moro, dalle spalle larghe ed il sorriso arrogante.
- Miracolo! – Esclama Rose Weasley applaudendo all’entrata del cugino.
- Eravamo convinti che non saresti venuto. – Continua la rossa mentre James riprende fiato.
- Io avevo anche scommesso. – Sbuffa Scorpius mettendo in mano un paio di galeoni a Lysander che ridacchia contento mentre un dubbio si insinua nella mente del giovane Potter.
-Aspetta.. Non siete stati voi a dire a Becca di venirmi a chiamare? – domanda stupito.
-Becca? Certo che no. E poi volevamo che battessi i tuoi record facendoti punire ancora prima di arrivare ad Hodwarts!- Ride il giovane Serpeverde.
-Ah, ah.. Molto divertente Malfoy, grazie, davvero! – Dice James sedendosi sopra l’amico che comincia a tirargli dei pugni per costringerlo a spostarsi. Intanto entra il Professore di Storia della Magia e mentre rimprovera il gruppo del disordine dello scompartimento James si perde nei suoi pensieri.
“Perché quella ragazzina deve sempre crearmi problemi?!” Sbuffa fra sé e sé infastidito.
Erano passati 4 anni dall’arrivo di Rebecca Star ad Hogwarts e così nella vita del giovane Grifondoro. Inizialmente la ragazza lo seguiva dappertutto, tanto che era costretto a correre nei corridoi per seminarla. La sua testardaggine lo esasperava però era rimasto molto colpito dalla reazione che aveva avuto quando l’aveva rifiutata pochi mesi prima. La piccola Serpeverde era rimasta ferma a fissarlo per qualche secondo e poi aveva fatto un gran sorriso lasciandolo letteralmente a bocca aperta. Le sue parole le ricordava ancora: “Io non sono una che molla.” Nonostante il trattamento poco gentile che le riservava lei ancora provava qualcosa per lui e non solo, continuava a tirarlo fuori dai guai.
Al pensiero di quegli occhi azzurri che lo guardavano feriti il senso di colpa comincia ad insinuarsi in lui. Sospira rassegnato ad un altro anno scolastico passato a scappare dalla piccola Star ed un sorriso gli nasce spontaneamente sulle labbra.
 
 

 
 
Ministero della magia

Un continuo via vai di passi pesanti, voci che si sovrappongono e rumori di fogli. L'uomo seduto dietro la scrivania si passa una mano fra i capelli. Infastidito. E lì da circa due ore che cerca di finire quel rapporto. Da quando le nuove leggi sui controlli del controllo delle leggi sono state approvate ci vuole più tempo a scrivere un rapporto su un caso che a risolvere il caso stesso.
Si alza di scatto e apre la porta. Lo stesso scenario che ormai si ritrova davanti da diverse settimane gli si apre davanti. Un centinaio di Auror non stanno fermi un attimo. Chi scrive senza sosta. Chi fa avanti e indietro portando cartelle e cartelle di fogli in mano. Chi entra in un camino e chi ne esce. Nella confusione c'è anche chi si ferma un attimo, disorientato o stanco, per poi riprendere subito il lavoro. Il grande salone riempito dalla moltitudine di scrivanie non era mai stato così caotico. Almeno non da quando ci lavorava lui. Men che meno da quando era diventato Capo Ufficio. Stava per richiudersi la porta alle spalle quando la voce della sua segretaria lo chiamò -Signor Potter! Un comunicato dal Ministro. - "Ecco, ci mancava solo questo!" pensò -Grazie Jessica.- Dice afferrando la busta che gli sta porgendo e chiudendo la porta. Riesce lo stesso ad intravederla mentre corre verso la sua scrivania. Perfino una segretaria ha tanto lavoro da non poter nemmeno camminare per tornare al suo posto. Sospira. 
Apre la busta e trema per un momento. Altri 2 bambini scomparsi. Così siamo a 5 in sole 6 settimane. Accartoccia i fogli che ha fra le mani. Respirando a fatica.
"Tredici bambini strappati alle loro famiglie e noi non abbiamo niente in mano! Niente!"
Tutto il dipartimento sta lavorando su questo caso senza riuscire a trovare nemmeno un collegamento. Sembra che i bambini vengano presi a caso. Inizialmente si era pensato a una vendetta verso gli ex Mangiamorte e i loro figli oppure il contrario. Ma i bambini presi sono figli di Purosangue, Babbani, ex Mangiamorte o di coloro che erano contro Voldemort. L'unica cosa in comune è che hanno tutti un'età compresa fra i 4 e i 7 anni. Almeno finora. Un respiro tremulo e scoraggiato gli esce dalle labbra. Il rumore della porta che si apre gli fa alzare la testa.

-Harry! Novità? - Dice Ron rosso in volto mentre si siede. Il Salvatore del Mondo Magico, anche se ora non si sentiva per niente un "salvatore" chiude la porta e si siede di fronte a lui dietro la scrivania.
-Si purtroppo..- E gli porge il mucchio di fogli accartocciati che avevo in mano. Lui fa una smorfia notando la palla di carta. Sa che non sono buone notizie. La stira un po' e legge. Un velo nero gli passa sugli occhi per un attimo. Anche lui è padre, come il moro d'altronde, sa cosa significherebbe perdere un figlio.
Una morsa gli stringe il petto per un attimo mentre un paio di occhi verdi gli compaiono davanti.
Chiude gli occhi scacciando quel pensiero.
Ron intanto ha finito di leggere -Scommetto che non hai pranzato! Ecco tieni! - Dice passandogli un panino avvolto in un tovagliolo. Facendo una smorfia lo afferra. Non ha molta fame ma non mangiare non lo aiuterà di certo.

Qualche ora dopo i due uomini stanno finendo di compilare alcuni moduli quando si spalanca la porta ed entra come una furia Magaret Harris, giovane Auror entrata a far parte dell'ufficio solo un paio di anni prima.
-Signor Potter siamo degli stupidi! Come abbiamo fatto a non accorgercene! Insomma va bene che c'è un sacco di casino ma..- stava dicendo la ragazza quando Ron rosso in volto la bloccò urlando -Signorina! Dovrebbe mostrare un po' più di rispetto verso un suo superiore! Che modi sono questi? - La ragazza lo guardò malissimo zittendosi, per poi aprirsi in un sorriso beffardo -Non mi pare che i suoi modi siano molti migliori dei miei dato che mi ha appena interrotta!- Il rosso, sia di capelli che di volto, ormai diventati un tutt’uno, stava per ribattere -Va bene, va bene. Che succede Harris? - dice Harry invece. -D'accordo. Mi scusi per i modi ma non c'è tempo. Stavo sistemando dei moduli nell'archivio quando ho notato un rapporto di un altro rapimento di circa 10 anni fa..-
-E questo a cosa ci è utile di grazia? - Ron ricevette un'occhiataccia dalla bionda. Un'altra.
-E.. mi sono ricordata di un caso irrisolto che avevo sentito quando ero giovane. Di un bambino sparito ecc.. Mi sono messa a cercare e guardate! - e lasciò scorrere il mucchio di cartelle che teneva in mano sulla scrivania aprendole a ventaglio. Erano una dozzina.
-Sono tutti fatti accaduti ad anni di distanza e in posti diversi. Ma tutti irrisolti ed i bambini hanno tutti dai 4 ai 7 anni. Una coincidenza? Forse! Ma che altro abbiamo in mano? - aveva concluso riprendendo fiato.
I due uomini erano rimasti un momento immobili, sicuramente stavano pensando la stessa cosa. Altri bambini scomparsi. Questo come poteva aiutare? Forse però qualche indizio mettendo tutto insieme avrebbero potuto trovarlo. Contemporaneamente si fiondarono sulle cartelle aprendole e leggendole una ad una mentre Harris gli illustrava alcune somiglianze che aveva già individuato.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: FedePluck