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Autore: RegalGina    01/07/2017    0 recensioni
Challenge indetto da passioni e passioni
1- stilare una lista di 5 personaggi di OUAT e 5 personaggi di un'altra serie a scelta;
2- accoppiare i personaggi tirando un dado;
3- scrivere una fic per ogni accoppiamento;
Crossover tra Once upon a time e Nikita.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cora, Emma Swan, Regina Mills, Robin Hood, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Challenge #5  -  Regina / Michael

Più di una parola

Il sortilegio era appena stato spezzato da qualche mese ormai, ma nonostante tutto Regina non voleva arrendersi. Si sarebbe ripresa Henry, a qualunque costo. Perciò, decise di andarlo a prendere a scuola, sempre che ci fosse andato. In quei giorni di grande confusione l'intera città era in subbuglio, e sommando il fatto che Henry ora sapeva che lei era davvero la Regina cattiva ed era quell'inutile David a prendersi cura di lui, aveva i suoi dubbi che la sua educazione stesse procedendo in modo decente. Si piantò davanti al cancello della scuola, cercando di ignorare tutti quegli sguardi di odio rivolti a lei. Le persone le stavano alla larga e nessuno aveva il coraggio di starle accanto, nonostante tutti la guardassero in cagnesco. La campanella suonò ed i bambini iniziarono ad uscire. Allungò il collo per cercare suo figlio con la vista e finalmente lo vide. Usciva correndo e sorridendo, probabilmente si aspettava che fosse David a venirlo a prendere, perché quando si accorse che invece c'era la sua madre adottiva ad aspettarlo all'uscita si incupì subito.
- Mamma… - mormorò con lo sguardo basso.
Regina dovette fare un grande sforzo per non manifestare la sua rabbia e la sua delusione. Si inginocchiò di fianco a lui per poterlo guardare dritto negli occhi ed accarezzandogli la testa gli disse nel modo più dolce possibile:
- Ciao Henry! Ci tenevo tanto a venirti a prendere a scuola oggi. Stai bene? -
- Sì… - rispose lui con un entusiasmo inesistente.
- Bene! - disse Regina cercando di ignorare il suo tono cimiteriale. - Ti va di prendere un gelato insieme, che ne dici? -
- Ok… -
Regina si rialzò cercando di nascondere le lacrime che stavano per inondare il suo volto, lo prese per mano e si incamminarono. Era difficile per lei andare avanti così, sola. Tutta la città la odiava, ma quello poco le importava. La cosa che le faceva più male era rendersi conto che anche suo figlio la detestava e lei non aveva assolutamente idea di come poterlo riconquistare. Le sarebbe bastato passare anche poco tempo ogni giorno insieme a lui, ma sapendo che era felice. Così non aveva assolutamente senso. Ma piuttosto che nulla… Le aveva provate tutte, obbligandolo, cospargendolo di regali, lasciandolo libero… Ma nulla aveva funzionato, tutto era servito solamente ad allontanarlo ancora di più da lei. Cercava di essere gentile, ma questo sembrava non sortire alcun effetto sul ragazzo. Svoltarono nella via in cui si trovava la gelateria, era deserta. Regina si fermò e si inginocchiò nuovamente davanti a lui, gli occhi lucidi.
- Ascolta Henry… Io non voglio obbligarti, voglio solo passare un po' di tempo con te, nulla di più. -
- Io no invece! - esclamò Henry. - Ma se questo serve a proteggere gli abitanti della città, allora sono disposto a farlo. Perché è questo che fanno le persone buone “mamma”, proteggono gli altri! -
Regina rimase interdetta, col cuore spezzato.
- Ma io ti voglio bene Henry… - disse sull'orlo del pianto.
- Beh invece… -
Le parole del ragazzino furono interrotte da qualcosa che gli si scagliò in pieno petto ad una velocità indicibile.
- Ma cosa…? Henry! - esclamò Regina non appena lo vide cadere a terra senza sensi. - Henry, Henry ti prego rispondimi… - ripeteva chinata sul suo corpo inerme. Poggiò due dita sulla sua giugulare per sentire i battiti. Per fortuna era ancora vivo. Fece per prenderlo in braccio e portarlo in ospedale ma una voce dietro di lei urlò il suo nome e la costrinse a fermarsi.
- Regina! - Regina si voltò per scoprire a chi appartenesse quella voce sconosciuta.
- E tu chi sei? -
Un uomo completamente vestito di nero era in piedi immobile a qualche passo da loro. Non rispose alla domanda della donna, ma venne avanti con passi decisi.
- Tu sei Regina, giusto? Ho bisogno del tuo aiuto. -
- Mi dispiace, non aiuto sconosciuti, soprattutto se attentano alla vita di mio figlio. - gli rispose voltandosi e prendendo in braccio Henry, pronta a dirigersi il più lontano possibile da quell'uomo.
- Mi chiamo Michael. -
- Piacere di conoscerti, Michael. Ora, se non ti dispiace ho un bambino da portare in ospedale. -
- Non preoccuparti, si sveglierà tra qualche minuto e non si ricorderà di nulla. Era semplicemente un blando anestetico. Ora, puoi dedicarmi un attimo della tua attenzione o sono costretto ad obbligarti? -
Regina capì la serietà di quelle parole e si rese conto che se non l'avrebbe ascoltato si sarebbe messa nei guai. Aveva la magia certo, ma era molto probabile che quello fosse un forestiero, e mostrare la magia ai forestieri non era una gran bella idea.
- D'accordo. Ma se mio figlio non si sveglia me la pagherai molto cara. - affermò seria adagiando Henry accanto a lei, con la schiena appoggiata al muro.
- Ti assicuro che si sveglierà. Ora ascoltami. Vengo da una città lontana da qui e vengo per una ragione ben precisa. -
- E quale sarebbe? - lo interruppe Regina in modo insolente.
- Lasciami… finire. - affermò quel Michael cercando di trattenere il nervoso che quella donna gli stava facendo salire. - Lavoro per il governo, servizi segreti e tutto quel che ne consegue. Ma questo non è il motivo per cui sono venuto. So che pratichi la magia, che sei una strega molto potente e ho bisogno del tuo aiuto per una persona molto importante. -
Regina aveva capito che quell'uomo non le avrebbe fatto nulla di male se lo avesse aiutato. E si vedeva che aveva davvero bisogno di aiuto, lo si leggeva nel suo sguardo.
- Sei innamorato! - gli disse.
- Sì… Come hai fatto a capirlo? -
- Ho conosciuto l'amore, tanto tempo fa… So cosa significhi. Ma non importa, qual'è il tuo problema? - si rese conto che stava cercando con tutta sé stessa di essere buona, come Henry desiderava. In un altro tempo quell'uomo sarebbe stato polverizzato già da molto. Sperò che suo figlio si svegliasse in modo da vedere con i suoi occhi.
- Insomma, c'è una ragazza… Siamo stati separati per tanti anni, lei ha disertato e ora i miei superiori vogliono che io la uccida. Ci ho provato molte volte, ma non ce l'ho fatta, non posso ucciderla perché la amo. Ma ormai lei non mi ama più, nonostante io l'abbia lasciata in vita lei pensa davvero che io la odi, che io voglia la sua morte… E non so come fare per farle capire che la amo veramente. Se facessi qualcosa di sbagliato sarebbe la mia organizzazione ad uccidermi, sono crudeli perciò non ho molte vie di scampo, se non che lei capisca i sentimenti che provo in modo da allearci e cercare di sabotarli in segreto. Sono venuto per chiederti un modo di farla innamorare di nuovo di me. -
Regina rimase in silenzio per un momento, poi gli disse:
- Senti… Devo deluderti, ma la magia non può fare questo. La magia può fare molto, ma non questo. Mi dispiace… -
- Giuralo sulla sua vita. - disse Michael puntando una pistola contro Henry proprio nel momento in cui si stava svegliando.
- No! Ti prego… -
- Ma che succede mamma! -
- Niente Henry, non ti preoccupare risolverò tutto. Tu non muoverti. -
Henry ubbidì, rimase seduto a terra nonostante la pistola puntata alla tempia.
- Senti, potrei trasformarti in un insetto in meno di un secondo e poi schiacciarti. Ma non lo farò. Ti sto giurando che la magia può fare tutto, ma non far innamorare una persona. E poi… Immagina la tua vita con qualcuno che ti ama grazie ad un incantesimo. Come potresti convivere con te stesso senza essere divorato dal senso di colpa? Vivere nella menzogna è la cosa peggiore che tu possa fare a te stesso ed alla donna che ami. -
- Ma come posso riaverla? - disse Michael con una voce rotta dal dolore. - Io ci provo ad essere forte, ma così, tra due fuochi… Non voglio fare di nuovo la scelta sbagliata, come quando lei disertò ed io non volli seguirla. -
- Vuoi fare la cosa giusta? Segui il tuo cuore, segui il tuo istinto. La ami? Dimostraglielo! Vai a prendere la donna che ami e falle vedere ciò che provi per lei veramente. Senza parole, ma con i fatti. -
Michael abbassò la pistola con lo sguardo rivolto a terra.
- Non avrei mai pensato di fare discorsi simili sulla speranza… Non è da me. Ma credimi, persino io mi sto convincendo che sia l'unica strada per essere veramente felici. -
D'istinto guardò Henry, che la stava osservando con uno sguardo incredulo.
Michael guardò prima lei, poi il ragazzo, poi disse.
- Forse hai ragione. Forse dovrei seguire il tuo consiglio. Ma se posso dartene uno anche io… Non penso di essere l'unico a dover dimostrare qualcosa a qualcuno che amo. - Strizzò l'occhiolino ad Henry e rinfoderò la pistola. Poi tese la mano a Regina e lei fece lo stesso.
- Grazie. -
Regina annuì, poi lo seguì con lo sguardo fino a quando non ebbe svoltato dietro l'angolo.
- Mamma… - disse Henry con una voce incredula tanto quanto il suo sguardo. - Ma chi era quello?! E perché sono seduto per terra? -
Regina rise e lo aiutò a rialzarsi.
- Stai bene? -
- Sì, ma voglio sapere chi era quell'uomo! -
- Un forestiero venuto per chiedermi aiuto… -
- Voleva che facessi innamorare di lui la sua ragazza? -
- Sì. -
- Mamma… Non ti ho mai sentita parlare così. Forse stai cambiando davvero, lo sai? -
All'udire quelle parole Regina sentì dentro di lei un'esplosione di sentimenti arcobaleno e sorrise a suo figlio come non faceva da molti, molti anni.
- Andiamo, abbiamo un gelato da prendere, ricordi? -
- Certo! - esclamò Henry prendendola per mano e trascinandola di fretta verso la gelateria.
Quell'incontro tanto spaventoso quanto inaspettato si rivelò invece una rivelazione importante per la sua vita. Aveva consigliato all'uomo ciò che lei fino a quel momento non era riuscita a fare con Herny. Dimostrare. Se gli avesse dimostrato davvero che voleva cambiare, sarebbe riuscita a riconquistare il suo amore e la sua fiducia. Infondo, solo due frasi erano bastate per vederlo sorridere e trascinarla felice in gelateria.
Si sarebbe ripresa suo figlio. E non con le parole, non con l'inganno, non con la forza, come aveva sempre fatto tutto da quando era morto Daniel.
Lo avrebbe fatto facendo la cosa giusta.
E forse, avrebbe ritrovato finalmente quella felicità che credeva di aver perduto per sempre.  


Dopo taaaanto tempo finalmente finisco questa challenge. Almeno l'ho finita. Sono stata presa con altre robe e soprattutto con altre ff, però tutto sommato sono contenta del risultato. So che a molti questo telefilm risulterà sconosciuto, è anche vero che queste storie sono molto più OUAT che Nikita, quindi secondo me non sono male anche se non si conosce la serie. Comunque sia, spero vi piaccia e che sia una lettura che vi possa allietare le giornate, mi piaceva l'idea di vedere come Regina si rende conto che comunque deve dimostrare ad Henry che veramente vuole cambiare, e che non basta continuare a ripeterlo o dirgli incessantemente che gli vuole bene (sto facendo un rewatch della S2, si vede?! ahahahah)
Beh, se vi piace lasciate un commentino, se non lo lasciate fa niente spero vi piaccia lo stesso :)
Mwah.
Gina. 

 

  
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