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Autore: La_Moltitudine    02/07/2017    2 recensioni
In un futuro distopico in cui uomini dotati di abilità paranormali hanno posto fine alla Crisi in Medioriente e i supereroi fanno ormai parte della quotidianità, Giacomo Pagusa si mette in gioco per diventare il più grande vigilante della sua città. Nel mondo criminale di Sentinella delle Acque, però, una miccia è stata accesa e presto la bomba esploderà. Gli eroi di Sentinella saranno messi alla prova e questo battesimo del fuoco potrebbe richiedere il tributo delle loro vite e quelle di molti altri.
[Per una precisa scelta stilistica i capitoli saranno brevi, verranno pubblicati con una cadenza variabile da 2 a 3 giorni di stacco l'uno dall'altro. Per tutto il corso della storia si alternerano due POV.]
Genere: Azione, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Ciò che più gli mancava di Sentinella delle Acque era il piacere del caffè mattutino. Nelle grandi città, lontano dai paeselli illuminati dal sole, la gente non ha mai tempo per prendersi una pausa e i bar sono un manicomio affollato di gente, in fila per prendere una colazione al volo e tornare a lavorare. Ma qui, a Sentinella, dove le persone erano poche e i bar in esubero, Gaetano avrebbe avuto tutto il tempo per viziarsi un po’, con una tazza di caffè, un croissant e una pagina del quotidiano locale da sfogliare in santa pace.
Ovviamente doveva vestirsi per l’occasione, com’era sua abitudine: prese una camicia bianca in lino, con bottoni di madreperla. Giacca gessata lapislazzuli e un paio di pantaloni dello stesso colore. Scarpe in pelle nera, fresche di lucidatura e due centimetri di zeppa sotto il tallone. Al collo una cravatta scura, con sfumature blu notte. Occhiali con montatura spessa e lente sottile, per non sottrarre nulla alla potenza del suo sguardo. Un paio di gemelli in avorio, con incisa un “G” tinta di nero, con i bordi dorati. Profumo all’essenza di brezza di mare e un tocco di muschio selvatico, gocciolato in parti uguali sui polsi sporgenti e in doppia dose sulle clavicole, il collo e il volto accuratamente rasato. Infine, come tocco di classe, il fazzoletto di seta con ricamate le due “J”.
Si diede uno sguardo allo specchio: impeccabile come sempre!

Gaetano uscì fuori di casa, dirigendosi verso il centro, a passo spedito. La città intorno a lui mutava, dai giganteschi palazzi della Periferia, grigi e fatiscenti, agli appartamenti variopinti dove i panni stesi erano cullati dalla brezza. Dall’odore di asfalto e di fumo, all’aroma leggero del mare, che discreto gli si insinuava nelle narici.
Entrò nel primo bar che trovò aperto, non molto distante dal centro storico, e si accomodò ad un tavolino piuttosto appartato, con il giornale che pareva esser stato lasciato lì apposta per lui. La prima pagina riportava del pestaggio avvenuto la sera prima, ci avrebbe dato con piacere un’occhiata, sì, ma dopo la colazione.
Quando una cameriera con gli occhiali e una coda lunga fino a metà schiena gli chiese cosa prendesse, lui ordinò un caffè amaro, senza zucchero, accompagnato da un croissant ripieno e una caraffa d’acqua con bicchiere di plastica annesso. Gli fu portato tutto dopo qualche minuto: dalla tazza si levava un aroma irresistibile, dal cornetto di sfoglia fuoriusciva un piccolo ricciolino di crema pasticciera, invitante nel profumo quanto nell’aspetto. Gaetano addentò il dolce, lo masticò con calma, mentre guardava l’acqua salir su’ in minuscole bollicine, dentro la caraffa di vetro. Quando ebbe finito con il croissant, si pulì la bocca con uno dei fazzolettini nel dispenser e prese il giornale. Mentre le parole gli scorrevano nello sguardo, sorseggiava il suo caffè, cancellando a poco a poco il sapore dolce della crema rimastogli nel palato.
Il titolo in prima pagina recitava:
RISSA IN VIA BERBIANI: SENTINELLA HA UN NUOVO GIUSTIZIERE?

Era decisamente ad effetto, i giornali locali amavano i termini sensazionalistici. L’articolo riportava che le vittime del pestaggio erano ridotte piuttosto male, sebbene nessuna di loro fosse in pericolo di vita. All’inizio la polizia aveva pensato ad un’aggressione, ma arrivati sulla scena era nato il sospetto che fosse opera di un eroe, sospetto poi confermato dalla testimonianza di una delle vittime. “Quella sera dovevamo rapinare un tabacchino, quand’ecco che spunta questo tizio incappucciato e inizia a darle di santa ragione a tutti quanti”, un’altra testimonianza riportava “Non era di questo mondo, aveva gli occhi di fuoco e colpiva come una creatura infernale…”, a dirlo era stato il più giovane dei malviventi, ancora sotto shock.
Gaetano sorrise soddisfatto, quel giovane eroe, chiunque fosse, aveva fatto il botto. “Se la tua prima impresa fa’ notizia, il tuo sentiero sarà lastricato d’oro” recitava una delle massime dell’hero management, era un peccato che non fosse ancora noto lo pseudonimo che aveva adottato, almeno avrebbe potuto rintracciarlo in qualche maniera.
Un modo per trovarlo però c’era, a pensarci bene, ma questo voleva dire esporsi e mettere fine alla pace  conquistata con tanto discrezione. Vuotata la tazza di caffè, Gaetano infilò la mano in tasca, cavandone fuori il cellulare. Prese a scorrere i numeri in rubrica sino a trovare il nome che andava cercando “Magda”. Se agli altri suoi protetti aveva insegnato ad essere eroi, a lei, beh, aveva insegnato tutto lo scibile umano sull’eroismo e l’hero management. Era in poche parole la sua erede, anche se al momento si limitava a lavorare come avvocato nella fitta schiera di legali dell’A.E. Quasi senza che se ne accorgesse il dito gli scivolò sul tasto verde dello schermo e un ritmico squillo seguì subito dopo.
   
 
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