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Autore: Jeremy    16/04/2005    0 recensioni
Una anno diverso per le quattro case di Hogwarts che si sfideranno in una lotta senza regole per il premio finale: la Coppa delle Case. Tutto è concesso in un anno di strane alleanze, inattese rivalità e sfide all'ultimo punto. Chi riuscirà fra Gryffindor, Hufflepuff, Slytherin e Ravenclaw a impossesarsi del prezioso trofeo?
Genere: Comico, Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Luna Lovegood, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson, Il trio protagonista
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I

Grazie a tutti quelli che hanno letto... e all'unica persona che ha avuto tempo di recensire! Grazie davvero! Baci

Capitolo I

 

Gryffindor e Slytherin

 

Hermione Granger guardò desolata la clessidra della propria casa, le sue interrogazioni semplicemente perfette non erano riuscite a dimezzare il distacco sempre più evidente con le due case prime in classifica.

No, neanche la preparazione che aveva imposto a Ron e Harry per la lezione di trasfigurazione e storia della magia era riuscita a ottenere qualche punto in più per avvicinarsi alla vetta.

Snape assegnava in ogni caso il doppio dei punti alle sue, ormai due, case preferite.

Hermione pensò seriamente di mollare tutto, di ritirarsi: era una lotta inutile, senza senso, quell’anno Gryffindor non avrebbe vinto.

A molti suoi compagni non importava molto, erano più intenti a fare montagne di galeoni con scommesse strepitose su quale casa si sarebbe aggiudicata la vittoria.

Inutile dire che Gryffindor era al penultimo posto, superata solo dai poveri Hufflepuff, ultimi permanentemente in classifica con un distacco vertiginoso.

Sospirò piano, girandosi dalla parte opposta, guardare ancora la sconfitta non serviva a niente.

Un gruppetto  Sly-claw, cioè un gruppo con componenti sia di Ravenclaw che di Slytherin, passò con un alto brusio vicino a lei, osservandola con un malcelato disprezzo e compiacimento.

Due ragazze Ravenclaw con cui aveva studiato molte volte le rivolsero un caloroso saluto, agitando graziosamente la mano in aria e sorridendole con al loro solita aria intelligente e dolce.

Hermione si morse il labbro per contenere un insulto con i fiocchi. Erano tutti ipocriti.

Avevano tradito Gryffindor, non che prima  erano molte unite, ma allearsi con la casa nemica era stato sleale e impostore.

Senza degnarle di un altro sguardo, Hermione Granger, studentessa modello, si diresse a testa alta, con la sua aria imperiosa, in biblioteca per cercare di approfondire di un’altra pergamena il compito di Rune Antiche.

 

°°°°°°°*****

 

In Sala Grande, parecchi studenti appartenenti al CCC, cioè Club Coppa delle Case, stavano calcolando il profitto della giornata guadagnato tramite scommesse illegali.

Seamus Finnigan, Gryffindor irlandese  nonché capo  e fondatore del Club, stava abilmente convincendo Dennis Canon a scommettere dieci galeoni sulla vittoria di Ravenclaw, mentre Justin Flit-fletchey  e Zacharias Smith stavano determinando i punti ottenuti quel giorno dalle quattro casate: Slytherin  Ravenclaw come sempre 30 punti ciascuna, Gryffindor 20 tra cui 10 tolti da Snape per l’esplosione del calderone di Longbottom, e Hufflepuff 12.

Giornata positiva per le due capolista, in perfetto vantaggio.

Ormai la certezza di un pareggio finale aleggiava in tutta la scuola, dai sotterranei alla torre di astronomia.

Susan Bones, Lavander Brown, le sorelle Patil e l’instancabile Hanna Abbot avevano appena finito la riunione in un’aula di divinazione, posto adatto per il famoso Club dei Pettegolezzi.

In che cosa consistevano era un mistero per tutti, eccetto naturalmente le componenti del gruppo, ma si chiacchierava che creassero microchip e li posizionassero in tutti le aule, senza eccezione, per scoprire nuovi scoop. Molte ragazze facevano la fila per entrare a far parte del Fan club che sembrava a numero chiuso dato che Hanna Abbot si fidava solo di una persona: se stessa.

Forse anche delle sue socie, ma anche questa voce non era sicura.

Quella sera ci sarebbe stata la riunione numero 97 e Hanna Abbot aveva lasciato alcune indiscrezioni sul fatto che si sarebbe discusso dell’alleanza di Slytherin e Ravenclaw.

Colin Canon, Dean Thomas e anche Justin erano invece i direttori del giornalino mensile “ Four ”, i cui articoli erano in gran parte forniti dal Fan Club di Hanna Abbot.

C’erano anche i risultati di molte scommesse, cosa che attirava moltissimi ragazzi di Hogwarts e faceva di un giornalino un appuntamento da non perdere. Il CCC collaborava apertamente fornendo precise statistiche e i punti ottenuti da ogni casa mensilmente, tutto eseguito perfettamente e all’insaputa dei professori, dato le molte interviste anche contro alcuni di loro.

Harry Potter aveva preso il giornalino nelle mani solo una volta: a Gennaio.

Si era subito stupito di come tutti sapessero del colloquio avvenuto con al professoressa Mc. Grannit e delle parole esatte che aveva detto, la teoria dei microchip si era insinuata impertinente nella sua mente.

Aveva buttato “ Four” nel cestino dell’immondizia notando con rancore e rabbia che Gryffindor veniva appena menzionata ( la scena era stata rubata da Slytherin e Ravenclaw) e quelle poche volte che succedeva con nomignoli del tipo “ la delusione dell’anno”, “ La casa perdente” ,“ la casa con poca furbizia”.

Il titolo delle due pagine dedicate una delle poche volte a Gryffindor era in chiare lettere rosse:

“ Se Godric lo sapesse si rivolterebbe nella tomba”

Seguito tutto da una serie di aggettivi poco gradevoli e suggerimenti del tipo: “ Gryffindor vai a nanna” o “Accetta la sconfitta per una buona volta” e ancora “ Gryffindor stai da parte!”.

Tutto ciò gli aveva dato molto fastidio, non perché fossero scritti articoli contro la sua amata casa ( c’era abituato) ma perché coloro che scrivevano il mensile erano in gran parte suoi compagni.

Se ci pensava aveva una gran voglia di spaccare tutto.

Anche il Quidditch era stato messo in secondo piano, le entusiasmanti partite piene di bolidi, pluffe e boccini occupavano solo mezza pagina. Di importante c’erano solo i punti.

Punti, punti, punti!  Non ne poteva più, non si parlava d’altro.

Anche un misero punto andava in “Four” guadagnasi tre pagine e mezza e questa era la prova che la situazione stava degenerando.

Ronald Weasley, il suo migliore amico, era seduto al tavolo Gryffindor e apparentemente stava studiando Incantesimi prima della cena.

- Che leggi? – Harry cercò di distrarsi intavolando una discussione, cercando di ignorare Seamus Finnigan che rileggeva il “ Four” scorsa edizione.

- Cosa? – bofonchiò Ron distogliendo gli occhi blu cobalto dal libro e ponendo la sua poca attenzione su Harry.

- Ti avevo chiesto cosa leggevi – Il bambino sopravvissuto notò che anche Ron era giù di morale quel giorno, lui che era sempre vivace e ottimista.

- Oh, non so. Non ho capito una parola – Il rosso abbozzò un sorriso chiudendo il libro distrattamente e riponendolo nella borsa semi-vuota.

- Hermione? – Hanna attraversò il corridoio allegra sfoggiando il suo nuovo e costoso fermaglio per capelli mentre le altre ragazze la guardavano ammirata chiacchierando animatamente fra di loro.

Ron le scoccò un occhiata di odio, ritornando poi all’amico in attesa di risposta.

Il rosso non sopportava più la ragazza da quando aveva saputo che il suo Club offriva informazioni poco gradevoli sulla sua casa. Lei gli aveva cordialmente risposto che " La parola d'ordine del Club è Verità, sempre, ovunque, prima di ogni cosa". Tutte balle, si sapeva che Hanna nascondeva parecchi traffici illegali di burrobirra fra Slytherin e Ravenclaw! Però questo non lo scriveva!

- L’ultima volta l’ho vista in biblioteca, aveva scritto dieci pergamene sul compito di Rune – s’interruppe nello stesso momento che Patil entrava in sala per prepararsi alla cena e salutava parecchi Slytherin con cenni del capo, sorridendo poi a Theodor Nott in modo seducente.

- Gli fa male stare tutto il tempo in biblioteca -  continuò Ron vagando con lo sguardo per la Sala Grande.  

-  Tanto è tutto inutile, spreca solo tempo – Harry annui, guardando il portone con insistenza, sperando che da un momento all’altro apparisse Hermione salutandoli calorosamente, felice come i vecchi tempi.

- Dobbiamo fare qualcosa – esclamò all’improvviso Harry al suo amico salutando Ginny con la mano e facendole cenno di sedersi accanto a loro.

- E che cosa vuoi fare?  - borbottò spazientito Ron liquidando la questione lì.

Ginevra, sorridendo allegra, si accomodò davanti ai due ragazzi, sistemandosi la chioma dello stesso identico colore del fratello e di tutta l’intera famiglia.

- Come mai così felice?- Ginevra rivolse un altro grande sorriso al fratello, guardandosi intorno circospetta.

Si chinò leggermente sui due, abbassando la voce sottile e sicura.

- Ho notizie bomba – si girò verso il tavolo Hufflepuff, sorridendo a Hanna Abbot che ricambiò il saluto.

- Perché saluti a quella? – grugnì Ron scrutando la sorella attentamente, lei non diede peso alla domanda e abbassandosi di nuovo sussurrò – Sono entrata nel Club. Non è stato facile, ma c’e l’ho fatta! Non siete felici?-

Harry e Ron spalancarono contemporaneamente la bocca, non riuscendo a dire niente mentre Ginevra li guardava preoccupata e lievemente imbarazzata.

- Che ho detto di male?- mise un lieve broncio nel costatare che i due ragazzi non si decidevano a dare la propria opinione e rimanevo con una faccia da Schiopodo Sparacoda in fase di muta.

Proprio quando Harry si decise a fare una domanda alla rossa, Seamus e Justin la chiamarono per accertarsi della sua entrata nel mitico Club dei Pettegolezzi.

Ginny entusiasta di essere finalmente considerata da qualcuno si alzò raggiante per concedere un’intervista al famoso giornalino mentre Ron fumava di rabbia.

- Come si è permessa!? –sbottò Ronald Weasley digrignando i denti, Harry invece si alzava noncurante dando una leggera pacca sulle spalle al suo migliore amico, ormai ripreso dallo shock.

- Può decidere quello che vuole, non mi sembra grave il fatto che sia entrata in un Club…magari mette una buona parola per Gryffindor – Harry scrollò le spalle distrattamente notando Pansy Parkinson parlare civettuola con Julia Smith, l’ eroina Ravenclaw amata dalle due case, la ragazza famosa che aveva modificato le sorti della Coppa delle Case.

Girava voce, comunque,  che gli ideatori del piano contro Gryffindor, fossero due persone: Lisa Turpin, l’idolo di Ravenclaw, e Blaise Zabini, Slytherin del settimo anno.

Tutti gli studenti aspettavano con ansia l’uscita mensile di “ Four” per poter finalmente sapere chi erano quei ragazzi dal quale aveva preso origine la situazione.

Parecchi Gryffindor non vedevano l’ora di avere fra le mani quei nomi per poter finalmente vendicarsi dell’alleanza scorretta.

Ron osservò il suo migliore amico camminare a passo svelto in direzione del portone della Sala Grande, abbattuto.

- Hey Harry! Fra poco inizia la cena! -

Harry non si voltò ne rallentò l’andatura del passo ma alzando il tono della voce esclamò:

- Devo andare da Hermione, resta pure qui! – uscì dalla stanza e Ron potè giurare dal tono della voce, che a Harry era venuta una delle sue solite e geniali idee.

 

Nella Sala grande c’era un movimento diverso da quello delle solite serate, un movimento che preoccupava e metteva una certa angoscia a parecchi studenti.

- Credi che si è scoperto qualcosa? – bisbigliò nervosa Pansy Parkinson per la decima volta da quando aveva terminato la conversazione con la Smith.

Theodor Nott distogliendo lo sguardo da Patil, si girò verso la sua compagna di casa con una smorfia infastidita nel viso.

- Ma finiscila! Sei paranoica! – Pansy in risposta gli lanciò un’occhiataccia poco rassicurante e avvicinandosi all’amico sussurrò:

- La Weasley è entrata nel Club di Abbot. Dicono che è una tipina sveglia, e se ci mettesse il bastone fra le ruote? E se s’impicciasse di affari che non la riguardano? –

Theodor, calmo e imperturbabile come gran parte degli Slytherin, allontanò i gomiti dal tavolo, sgranchendosi disinteressato.

- E da quando quella mocciosetta fa parte del Club? Hanna Abbot è molto selettiva in fatto di colleghe, credi che l’abbia assunta davvero? – domandò sarcastico osservando con la coda nell’occhio la rossa, al tavolo Gryffindor semi-deserto.

- La notizia circola e Seamus Finnigan mi ha accertato che è vera - continuò in tono petulante Pansy – Sai, io sono in buoni rapporti con Finnigan che come saprai è il fondatore del giornalino più diffuso della scuola –

- Sempre a vantarti, eh? – s’intromise Selly Thao, Slytherin quarto anno, sedendosi accanto ai due ragazzi mangiando un succulenta mela verde.

Pansy le scoccò un’occhiata di disprezzo.

-  Tu taci che sei ancora piccola! – cercò di zittirla la brunetta non degnandola più di uno sguardo.

-  Ma se ci leviamo solo tre anni! – brontolò ingenuamente la ragazza più giovane addentando il prelibato frutto con più voracità.

Pansy non le diede altre attenzioni malgrado fosse la sua prediletta e si rivolse di nuovo a Theodor, con cipiglio severo.

- Sai Theodor, a me va bene così e anche ai Ravenclaw. Non vorrei che succedesse qualcosa, il piano è perfetto, non voglio che una stupida Weasley lentigginosa scopra tutto. Sai che tragedia! – finì in tono drammatico la bruna, decisamente spaventata.

Nott la guardò divertito, ghignando acuto.

- E così la grande Pansy Parkinson ha paura di una stracciona! – scoppiò in una risata aspra mentre Selly, confusa, lanciava il torsolo della mela al tavolo Hufflepuff guadagnandosi una serie di occhiate omicide.

- Non ho paura ma non vorrei sottovalutarla. Blaise è stato chiaro, niente errori –

- Cos’è? La mafia di Hogwarts? – chiese la Slytherin più giovane che di Blaise ne conosceva solo il nome anche se era rispettato e temuto da gran parte degli studenti.

Pansy le concesse un sorriso per poi riprendere a parlare.

- Insomma, il punto è che Seamus mi ha garantito massima indiscrezione, non può Weasley sbandierare tutto -

Theodor a quel punto perse la sua aria giuliva.

 – Tu pensi che i nostri segreti siano tenuti così? Allo scoperto? –

La brunetta scosse la testa pensierosa. I suoi compagni stavano sottovalutando i rischi o era lei che li stava sopravallutando?

Però se fosse stata lei al posto della Weasley avrebbe tentato in tutti i modi di scoprire qualcosa in merito all’alleanza delle rivali e tutte le cose losche nascoste dalle due case.

Dovevano stare attenti.

- In poche parole – intervenne Selly con un espressione da bambina – Slytherin – e prese una mela verde – e Ravenclaw – prese una banana – si sono alleate – le mise vicino – e Gryffindor – prese un’arancia – sta cercando di scoprire qualcosa che non dovrebbe? –

- Si e no – ammise Pansy appoggiando la nuca su una mano, preoccupata.

- E… c’è qualcosa di losco fra Ravenclaw e Slytherin? – domandò un tantino spaventata dalla risposta.

- Vedi, prendi la banana e la mela, sotto la buccia c’è il frutto vero. E’ come le due case, ci sono un mucchio di segreti e cose sotto – Selly annuì incerta osservando meglio i due frutti, come scoprire i segreti più misteriosi di Hogwarts.

-  E al capo di queste “cose” c’è Blaise Zabini? –

-  E Lisa Turpin – rispose Theodor mentre Sally annuiva convinta.

- Oh! Quindi la banana… devo continuare ancora con la frutta? Bhe, quindi Ravenclaw e Slytherin hanno cose segrete che Weasley può scoprire? -

- Ci sono problemi? – Prima ancora che i due potessero rispondere a Thao, Draco Malfoy era entrato in sala grande, udendo uno scorcio di conversazione.

- Nessun problema! –

- Sicuri? –

I tre annuirono contemporaneamente mentre il biondo Slytherin prendeva posto non notando lo scambio preoccupato di sguardi dei suoi compagni.

 

  
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