Grazie a tutti quelli che hanno letto... e all'unica persona che ha avuto tempo di recensire! Grazie davvero! Baci
Capitolo I
Gryffindor e Slytherin
Hermione Granger
guardò desolata la clessidra della propria casa, le sue interrogazioni
semplicemente perfette non erano riuscite a dimezzare il distacco sempre più
evidente con le due case prime in classifica.
No, neanche la
preparazione che aveva imposto a Ron e Harry per la lezione di trasfigurazione e
storia della magia era riuscita a ottenere qualche punto in più per avvicinarsi
alla vetta.
Snape assegnava in
ogni caso il doppio dei punti alle sue, ormai due, case preferite.
Hermione pensò
seriamente di mollare tutto, di ritirarsi: era una lotta inutile, senza senso,
quell’anno Gryffindor non avrebbe vinto.
A molti suoi compagni
non importava molto, erano più intenti a fare montagne di galeoni con scommesse
strepitose su quale casa si sarebbe aggiudicata la vittoria.
Inutile dire che
Gryffindor era al penultimo posto, superata solo dai poveri Hufflepuff, ultimi
permanentemente in classifica con un distacco vertiginoso.
Sospirò piano,
girandosi dalla parte opposta, guardare ancora la sconfitta non serviva a
niente.
Un gruppetto
Sly-claw, cioè un gruppo con componenti sia di Ravenclaw che di
Slytherin, passò con un alto brusio vicino a lei, osservandola con un malcelato
disprezzo e compiacimento.
Due ragazze Ravenclaw
con cui aveva studiato molte volte le rivolsero un caloroso saluto, agitando
graziosamente la mano in aria e sorridendole con al loro solita aria
intelligente e dolce.
Hermione si morse il
labbro per contenere un insulto con i fiocchi. Erano tutti ipocriti.
Avevano tradito
Gryffindor, non che prima erano
molte unite, ma allearsi con la casa nemica era stato sleale e impostore.
Senza degnarle di un
altro sguardo, Hermione Granger, studentessa modello, si diresse a testa alta,
con la sua aria imperiosa, in biblioteca per cercare di approfondire di
un’altra pergamena il compito di Rune Antiche.
°°°°°°°*****
In Sala Grande,
parecchi studenti appartenenti al CCC, cioè Club Coppa delle Case, stavano
calcolando il profitto della giornata guadagnato tramite scommesse illegali.
Seamus Finnigan,
Gryffindor irlandese nonché capo
e fondatore del Club, stava abilmente convincendo Dennis Canon a
scommettere dieci galeoni sulla vittoria di Ravenclaw, mentre Justin
Flit-fletchey e Zacharias Smith
stavano determinando i punti ottenuti quel giorno dalle quattro casate:
Slytherin Ravenclaw come sempre 30
punti ciascuna, Gryffindor 20 tra cui 10 tolti da Snape per l’esplosione del
calderone di Longbottom, e Hufflepuff 12.
Giornata positiva per
le due capolista, in perfetto vantaggio.
Ormai la certezza di
un pareggio finale aleggiava in tutta la scuola, dai sotterranei alla torre di
astronomia.
Susan Bones, Lavander
Brown, le sorelle Patil e l’instancabile Hanna Abbot avevano appena finito la
riunione in un’aula di divinazione, posto adatto per il famoso Club dei
Pettegolezzi.
In che cosa
consistevano era un mistero per tutti, eccetto naturalmente le componenti del
gruppo, ma si chiacchierava che creassero microchip e li posizionassero in tutti
le aule, senza eccezione, per scoprire nuovi scoop. Molte ragazze facevano la
fila per entrare a far parte del Fan club che sembrava a numero chiuso dato che
Hanna Abbot si fidava solo di una persona: se stessa.
Forse anche delle sue
socie, ma anche questa voce non era sicura.
Quella sera ci
sarebbe stata la riunione numero 97 e Hanna Abbot aveva lasciato alcune
indiscrezioni sul fatto che si sarebbe discusso dell’alleanza di Slytherin e
Ravenclaw.
Colin Canon, Dean
Thomas e anche Justin erano invece i direttori del giornalino mensile “ Four
”, i cui articoli erano in gran parte forniti dal Fan Club di Hanna Abbot.
C’erano anche i
risultati di molte scommesse, cosa che attirava moltissimi ragazzi di Hogwarts e
faceva di un giornalino un appuntamento da non perdere. Il CCC collaborava
apertamente fornendo precise statistiche e i punti ottenuti da ogni casa
mensilmente, tutto eseguito perfettamente e all’insaputa dei professori, dato
le molte interviste anche contro alcuni di loro.
Harry Potter aveva
preso il giornalino nelle mani solo una volta: a Gennaio.
Si era subito stupito
di come tutti sapessero del colloquio avvenuto con al professoressa Mc. Grannit
e delle parole esatte che aveva detto, la teoria dei microchip si era insinuata
impertinente nella sua mente.
Aveva buttato “
Four” nel cestino dell’immondizia notando con rancore e rabbia che
Gryffindor veniva appena menzionata ( la scena era stata rubata da Slytherin e
Ravenclaw) e quelle poche volte che succedeva con nomignoli del tipo “ la
delusione dell’anno”, “ La casa perdente” ,“ la casa con poca
furbizia”.
Il titolo delle due
pagine dedicate una delle poche volte a Gryffindor
era in chiare lettere rosse:
“ Se Godric lo
sapesse si rivolterebbe nella tomba”
Seguito tutto da una
serie di aggettivi poco gradevoli e suggerimenti del tipo: “ Gryffindor vai a
nanna” o “Accetta la sconfitta per una buona volta” e ancora “
Gryffindor stai da parte!”.
Tutto ciò gli aveva
dato molto fastidio, non perché fossero scritti articoli contro la sua amata
casa ( c’era abituato) ma perché coloro che scrivevano il mensile erano in
gran parte suoi compagni.
Se ci pensava aveva
una gran voglia di spaccare tutto.
Anche il Quidditch
era stato messo in secondo piano, le entusiasmanti partite piene di bolidi,
pluffe e boccini occupavano solo mezza pagina. Di importante c’erano solo i
punti.
Punti, punti, punti!
Non ne poteva più, non si parlava d’altro.
Anche un misero punto
andava in “Four” guadagnasi tre pagine e mezza e questa era la prova che la
situazione stava degenerando.
Ronald Weasley, il
suo migliore amico, era seduto al tavolo Gryffindor e apparentemente stava
studiando Incantesimi prima della cena.
- Che leggi? –
Harry cercò di distrarsi intavolando una discussione, cercando di ignorare
Seamus Finnigan che rileggeva il “ Four”
scorsa edizione.
- Cosa? – bofonchiò
Ron distogliendo gli occhi blu cobalto dal libro e ponendo la sua poca
attenzione su Harry.
- Ti avevo chiesto
cosa leggevi – Il bambino sopravvissuto notò che anche Ron era giù di morale
quel giorno, lui che era sempre vivace e ottimista.
- Oh, non so. Non ho
capito una parola – Il rosso abbozzò un sorriso chiudendo il libro
distrattamente e riponendolo nella borsa semi-vuota.
- Hermione? – Hanna
attraversò il corridoio allegra sfoggiando il suo nuovo e costoso fermaglio per
capelli mentre le altre ragazze la guardavano ammirata chiacchierando
animatamente fra di loro.
Ron le scoccò un occhiata di odio, ritornando poi all’amico in attesa di risposta.
Il
rosso non sopportava più la ragazza da quando aveva saputo che il suo Club
offriva informazioni poco gradevoli sulla sua casa. Lei gli aveva cordialmente
risposto che " La parola d'ordine del Club è Verità, sempre, ovunque,
prima di ogni cosa". Tutte balle, si sapeva che Hanna nascondeva parecchi
traffici illegali di burrobirra fra Slytherin e Ravenclaw! Però questo non lo
scriveva!
- L’ultima volta
l’ho vista in biblioteca, aveva scritto dieci pergamene sul compito di Rune
– s’interruppe nello stesso momento che Patil entrava in sala per prepararsi
alla cena e salutava parecchi Slytherin con cenni del capo, sorridendo poi a
Theodor Nott in modo seducente.
- Gli fa male stare
tutto il tempo in biblioteca - continuò
Ron vagando con lo sguardo per
-
Tanto è tutto inutile, spreca solo tempo – Harry annui, guardando il
portone con insistenza, sperando che da un momento all’altro apparisse
Hermione salutandoli calorosamente, felice come i vecchi tempi.
- Dobbiamo fare
qualcosa – esclamò all’improvviso Harry al suo amico salutando Ginny con la
mano e facendole cenno di sedersi accanto a loro.
- E che cosa vuoi
fare? - borbottò spazientito Ron
liquidando la questione lì.
Ginevra, sorridendo
allegra, si accomodò davanti ai due ragazzi, sistemandosi la chioma dello
stesso identico colore del fratello e di tutta l’intera famiglia.
- Come mai così
felice?- Ginevra rivolse un altro grande sorriso al fratello, guardandosi
intorno circospetta.
Si chinò leggermente
sui due, abbassando la voce sottile e sicura.
- Ho notizie bomba
– si girò verso il tavolo Hufflepuff, sorridendo a Hanna Abbot che ricambiò
il saluto.
- Perché saluti a
quella? – grugnì Ron scrutando la sorella attentamente, lei non diede peso
alla domanda e abbassandosi di nuovo sussurrò – Sono entrata nel Club. Non è
stato facile, ma c’e l’ho fatta! Non siete felici?-
Harry e Ron
spalancarono contemporaneamente la bocca, non riuscendo a dire niente mentre
Ginevra li guardava preoccupata e lievemente imbarazzata.
- Che ho detto di
male?- mise un lieve broncio nel costatare che i due ragazzi non si decidevano a
dare la propria opinione e rimanevo con una faccia da Schiopodo Sparacoda in
fase di muta.
Proprio quando Harry
si decise a fare una domanda alla rossa, Seamus e Justin la chiamarono per
accertarsi della sua entrata nel mitico Club dei Pettegolezzi.
Ginny entusiasta di
essere finalmente considerata da qualcuno si alzò raggiante per concedere
un’intervista al famoso giornalino mentre Ron fumava di rabbia.
- Come si è
permessa!? –sbottò Ronald Weasley digrignando i denti, Harry invece si alzava
noncurante dando una leggera pacca sulle spalle al suo migliore amico, ormai
ripreso dallo shock.
- Può decidere
quello che vuole, non mi sembra grave il fatto che sia entrata in un
Club…magari mette una buona parola per Gryffindor – Harry scrollò le spalle
distrattamente notando Pansy Parkinson parlare civettuola con Julia Smith, l’
eroina Ravenclaw amata dalle due case, la ragazza famosa che aveva modificato le
sorti della Coppa delle Case.
Girava voce,
comunque, che gli ideatori del piano
contro Gryffindor, fossero due persone: Lisa Turpin, l’idolo di Ravenclaw, e
Blaise Zabini, Slytherin del settimo anno.
Tutti gli studenti
aspettavano con ansia l’uscita mensile di “ Four” per poter finalmente
sapere chi erano quei ragazzi dal quale aveva preso origine la situazione.
Parecchi Gryffindor
non vedevano l’ora di avere fra le mani quei nomi per poter finalmente
vendicarsi dell’alleanza scorretta.
Ron osservò il suo
migliore amico camminare a passo svelto in direzione del portone della Sala
Grande, abbattuto.
- Hey Harry! Fra poco
inizia la cena! -
Harry non si voltò
ne rallentò l’andatura del passo ma alzando il tono della voce esclamò:
- Devo andare da
Hermione, resta pure qui! – uscì dalla stanza e Ron potè giurare dal tono
della voce, che a Harry era venuta una delle sue solite e geniali idee.
Nella Sala grande
c’era un movimento diverso da quello delle solite serate, un movimento che
preoccupava e metteva una certa angoscia a parecchi studenti.
- Credi che si è
scoperto qualcosa? – bisbigliò nervosa Pansy Parkinson per la decima volta da
quando aveva terminato la
conversazione con
Theodor Nott
distogliendo lo sguardo da Patil, si girò verso la sua compagna di casa con una
smorfia infastidita nel viso.
- Ma finiscila! Sei
paranoica! – Pansy in risposta gli lanciò un’occhiataccia poco rassicurante
e avvicinandosi all’amico sussurrò:
-
Theodor, calmo e
imperturbabile come gran parte degli Slytherin, allontanò i gomiti dal tavolo,
sgranchendosi disinteressato.
- E da quando quella
mocciosetta fa parte del Club? Hanna Abbot è molto selettiva in fatto di
colleghe, credi che l’abbia assunta davvero? – domandò sarcastico
osservando con la coda nell’occhio la rossa, al tavolo Gryffindor
semi-deserto.
- La notizia circola
e Seamus Finnigan mi ha accertato che è vera - continuò in tono petulante
Pansy – Sai, io sono in buoni
rapporti con Finnigan che come saprai è il fondatore del giornalino più
diffuso della scuola –
- Sempre a vantarti,
eh? – s’intromise Selly Thao, Slytherin quarto anno, sedendosi accanto ai
due ragazzi mangiando un succulenta mela verde.
Pansy le scoccò
un’occhiata di disprezzo.
- Tu
taci che sei ancora piccola! – cercò di zittirla la brunetta non degnandola
più di uno sguardo.
-
Ma se ci leviamo solo tre anni! – brontolò ingenuamente la ragazza più
giovane addentando il prelibato frutto con più voracità.
Pansy non le diede
altre attenzioni malgrado fosse la sua prediletta e si rivolse di nuovo a
Theodor, con cipiglio severo.
- Sai Theodor, a me
va bene così e anche ai Ravenclaw. Non vorrei che succedesse qualcosa, il piano
è perfetto, non voglio che una
stupida Weasley lentigginosa scopra tutto. Sai che tragedia! – finì in tono
drammatico la bruna, decisamente spaventata.
Nott la guardò
divertito, ghignando acuto.
- E così la grande
Pansy Parkinson ha paura di una stracciona! – scoppiò in una risata aspra
mentre Selly, confusa, lanciava il torsolo della mela al tavolo Hufflepuff
guadagnandosi una serie di occhiate omicide.
- Non ho paura ma non
vorrei sottovalutarla. Blaise è stato chiaro, niente errori –
- Cos’è? La mafia
di Hogwarts? – chiese
Pansy le concesse un
sorriso per poi riprendere a parlare.
- Insomma, il punto
è che Seamus mi ha garantito massima indiscrezione, non può Weasley
sbandierare tutto -
Theodor a quel punto
perse la sua aria giuliva.
–
Tu pensi che i nostri segreti siano tenuti così? Allo scoperto? –
La brunetta scosse la
testa pensierosa. I suoi compagni stavano sottovalutando i rischi o era lei che
li stava sopravallutando?
Però se fosse stata
lei al posto della Weasley avrebbe tentato in tutti i modi di scoprire qualcosa
in merito all’alleanza delle rivali e tutte le cose losche nascoste dalle
due case.
Dovevano stare
attenti.
- In poche parole –
intervenne Selly con un espressione da bambina – Slytherin – e prese una mela verde – e Ravenclaw – prese una banana – si sono alleate –
le mise vicino – e Gryffindor – prese un’arancia – sta cercando di
scoprire qualcosa che non dovrebbe? –
- Si e no – ammise
Pansy appoggiando la nuca su una mano, preoccupata.
- E… c’è
qualcosa di losco fra Ravenclaw e Slytherin? – domandò un tantino spaventata
dalla risposta.
- Vedi, prendi la
banana e la mela, sotto la buccia c’è il frutto vero. E’ come le due
case, ci sono un mucchio di segreti e cose sotto – Selly annuì incerta
osservando meglio i due frutti, come scoprire i segreti più misteriosi di
Hogwarts.
-
E al capo di queste “cose” c’è Blaise Zabini? –
-
E Lisa Turpin – rispose Theodor mentre Sally annuiva convinta.
- Oh! Quindi la
banana… devo continuare ancora con la frutta? Bhe, quindi Ravenclaw e
Slytherin hanno cose segrete che Weasley può scoprire? -
- Ci sono problemi?
– Prima ancora che i due potessero rispondere a Thao, Draco Malfoy era entrato
in sala grande, udendo uno scorcio di conversazione.
- Nessun problema!
–
- Sicuri? –
I tre annuirono
contemporaneamente mentre il biondo Slytherin prendeva posto non notando lo
scambio preoccupato di sguardi dei suoi compagni.