Capitolo 16
Red
Fox – 2° Parte
L'ispettrice
Fukuda era
sulla soglia della stanza del gioiello. Erano tutti in pausa per la
cena e aveva potuto operare in tranquillità. Un sorriso malefico
brillò nel buio e se ne andò, lasciandosi dietro una scia di morte
preannunciata.
<<
Come sarebbe a
dire? >>.
Le proteste di Saguru
furono udite da tutti gli ospiti. Aveva fermato l'insegnante prima di
entrare in sala pranzo per chiederle il permesso di partecipare al
piano per sventare il furto del ladro gentiluomo.
<< Saguru, qui sei
un normale liceale. Non posso mandarti in mezzo a un’operazione
militare tanto rischiosa >>.
Il detective non si
sarebbe mai aspettato un rifiuto. << Se le serve
l'autorizzazione dei miei gliela firmeranno senza alcuna esitazione
>>.
<< Ho la
responsabilità della tua sicurezza e ciò significa che non lascerai
questo albergo per catturare Ladro Kid >>. Detto questo
seguì
il collega per mettersi in fila per la cena, chiudendo la questione.
Saguru bolliva di rabbia e
prese malamente un vassoio, sembrava morso da una vipera. Il padre
non aveva nessuna autorizzazione su quella giurisdizione e non poteva
che accettare il mancato assenso della sensei.
Aoko
era in fila accanto all'amico. <<
Mi dispiace Saguru >>
<< La sensei non
capisce quanto sia importante la mia presenza! >>, disse,
posando un bicchiere sul vassoio, quasi rompendolo a causa
del nervoso.
Kaito si unì al duo per
prendere la cena e li vide conversare fitti. Saguru emanava
negatività solo a guardarlo.
<< Che gli prende al
detective? >>, chiese, sporgendosi verso Keiko per
informarsi.
<< Non gli hanno
dato il permesso di partecipare alla cattura di Kid >>,
gli
rispose l'amica.
Ormai avevano tutti preso
i vassoi e Kaito era vicino a Saguru.
<< Peccato che tu
non possa partecipare. Sarà per un'altra volta >>, disse
e si
allontanò per sedersi a un tavolo libero con i compagni di classe e
non riuscì a resistere a fargli un sorriso sfrontato, mezzo nascosto
dal bicchiere.
Il detective avvertì un
formicolio alle mani e la voglia di togliergli quel sorriso
sfrontato, era l'unica persona che gli faceva perdere il suo sangue
freddo e l'impassibilità inglese.
Ridi quanto ti pare.
Tanto prima o poi commetterai un passo falso.
Venerdì.
Kaito aveva programmato di
rubare il Sole Bruno alle ventitré. La sensei avrebbe ordinato di
spegnere le luci alle ventidue, consapevole che i ragazzi avrebbero
fatto finta di dormire. Kaito aveva messo delle pastiglie nei
bicchieri dei compagni di stanza per farli addormentare in modo da
non accorgersi della sua assenza. Per sicurezza ne aveva messa una
anche nel bicchiere dell'insegnante.
Jii l'attendeva a
cinquecento metri dall'albergo per andare in macchina fino al
palazzo. Kaito attese di sentire i respiri regolari dei compagni e
poi mise un fagotto nel letto come precauzione, un congegno simulava
il respiro. La finestra era aperta per il gran caldo e Kaito saltò
giù, guardandosi intorno. Poi corse veloce fino al cancello e sfuggì
al gestore dell'hotel. La macchina nera aveva il motore acceso e
Kaito s'infilò nei posti dietro.
<< Sera signorino
>>.
<< Felice di vederti
>>, disse, sfilandosi la maglietta e abbottonandosi in
fretta
la camicia di Kid. << Parti! >>.
Il vecchio aiutante mise
in moto e guidò al limite di velocità. Kaito si annodò la cravatta
con un po' di difficoltà a causa delle buche e prese un paio di
botte in testa, il giorno dopo avrebbe avuto i bernoccoli. Dal
riflesso del finestrino poté notare il livido nero lasciato da Aoko
il giorno del loro arrivo. Si intristì per un attimo e cercò di
coprirlo con i capelli scuri, per non farlo notare. Si infilò la
giacca e calcò il cappello in testa.
<< Signorino, io
sarò nei paraggi >>.
<< Oggi è un
lavoretto tranquillo >>, disse, mettendosi il monocolo.
<<
Sarò fuori in quindici minuti! >>.
Entrare sotto mentite
spoglie era impossibile. Si nascose dietro un albero e puntò la
spara carte verso la finestra dei sotterranei, rompendo il vetro.
Speditamente si infilò nella stretta finestra, arrivando nei
sotterranei bui e umidi. Il palazzo era in origine una villa,
comprata poi dalla città e resa un piccolo museo locale. Fukuda non
aveva messo agenti però aveva piazzato dei laser anche lì. Kid
indossò gli occhiali e strisciò fino a giungere sulle scale dove
cambiò abbigliamento e faccia.
Si accedeva dal sottoscala
e non fu notato dagli agenti. Le salì, sapeva di non poter
utilizzare le bombette per farli addormentare e il sensore della
vetrina era troppo sensibile però niente era troppo ingegnoso per
lui. Prese posizione nel punto più vicino all'entrata. Nakamori e
Fukuda erano insieme alle guardie in attesa dei due ladri.
Non sono gli unici ad
attendere qualcuno, stasera,
pensò Kid.
Sapeva che Red Fox avrebbe
colpito. L'aveva scoperto grazie ai registratori piazzati e mentre
Jii montava il trucco, fingendosi un addetto ai lavori, aveva
scoperto le atroci intenzioni dell'ispettrice Fukuda. Quella sera non
voleva solo rubare il gioiello, aveva anche intenzione di mostrare
quanto potesse essere galante il ladro dal manto bianco.
Improvvisamente Kaito udì
un forte rimbombo e poi una luce rossastra provenire dalle altre
stanze del primo piano. I due ispettori urlarono di andare a vedere e
furono costretti a dimezzare le guardie di istanza al gioiello. Kid
pensò che erano dei veri idioti, era solo un effetto sonoro e dei
giochi di luce. Kaito premette un tasto da un piccolo telecomando e
le luci iniziarono ad abbassarsi gradualmente
Dopo qualche minuto
Nakamori si guardò in giro, grattandosi il capo. <<
Sbaglio o
ci vedo sempre di meno? >>.
Kaito stava per spegnere
le luci ma quelle lo fecero prima del suo comando. Maledizione.
<< Riaccendete le
luci! >>. Era la voce dell'ispettrice.
Kaito udì il suonò di
una pistola, la sicurezza che veniva tolta. Non
c'è più molto tempo.
Mise gli occhiali per la
visione notturna e Red Fox attuò la mossa che aveva previsto. Dalle
pareti davanti all'entrata la ladra apparve, nascosta da un telo di
carta dello stesso colore dell'intonaco. Lanciò qualcosa in diverse
direzioni e puntini luminosi si accesero.
<< Devono essere
loro! >>.
Red Fox vide il ladro e
gli scoccò lo stesso sorriso seducente del loro primo incontro,
sentendosi già vincitrice. Quando la ladra varcò la soglia della
sala del tesoro rimase senza fiato: Ladro Kid era in piedi sulla
vetrina. Ritornò a guardare lo stesso punto e lui non c'era più.
Estrasse il teaser e lo
puntò contro il ladro. Quando lo colpì il manichino esplose e altre
quattro erano sparsi per la stanza, altri per il corridoio e ancora
per l'ingresso. Queste fece perdere la testa alle forze dell'ordine,
ispettori compresi. Per errore la ladra colpì anche la teca e il
suonò dell'allarme si attivò.
Con una smorfia di rabbia
saltò e si nascose reggendosi allo stipite sopra l'arco. Agenti ed
ispettori entrarono. Nel frattempo era stata coperta da Kid da un
fazzoletto bianco gigante e lui si era nascosto come Red Fox.
Si guardarono e andarono a
sollevarlo: c'era un grosso buco e la gemma era svanita.
<< Chi è stato?!
>>. Fukuda di affrettò ad aprire il coperchio e capì
troppo
tardi.
Dal soffitto cadde un telo
enorme e coprì i presenti, le proteste e le imprecazioni erano
ridotte a un bisbiglio a causa del pesante tessuto e i malcapitati
non riuscivano a vedere niente.
Ladro Kid fece per
prendere la e Red Fox fece una capriola e fu sulla teca, i due si
guardarono.
<< Tu sei proprio
uno che non molla, vero Kid? >>.
Il mago la prese per un
polso e l'avvicinò a sé. Quel contatto inaspettato fece irrigidire
la ladra e stavolta fu lui a sfruttare l'effetto sorpresa. Era
vicinissimi, tanto che Kid giurò di aver visto Red Fox quasi
arrossire sotto la maschera.
Dove ho già visto
quegli occhi?
Si sentì tirare a forza e
Kid la trascinò sul pavimento insieme a lui, in quei pochi secondi
aveva agguantato la gemma che non si era mai realmente spostata e
protesse i loro corpi con il mantello.
Delle lame caddero, si
conficcarono nel legno e graffiarono il vetro della vetrina, il
mantello li protesse dalle schegge.
Red Fox sbarrò gli occhi.
Se Ladro Kid non l'avesse afferrata e non fosse stato tanto veloce
sarebbe morta trafitta.
Nel frattempo gli
sfortunati si erano liberati dal telo pesante e la scena fece
inorridente i presenti.
<< Che significa?
>>. Nakamori indicò le lame.
<< Solo una
precauzione >>, fece spallucce.
<< Una precauzione?
Questo io lo chiamo omicidio premeditato! >>.
<< Sono d'accordo
ispettore >>. Kid mostrò la gemma e poi prese in braccio
Red
Fox che ebbe da ridere. << Non si fidi troppo delle
apparenze
>>.
Fukuda intuì subito che
Ladro Kid sapeva troppo e sfiorava la pistola. Kid avvolse entrambi
nel mantello e svanirono.
<< Cercateli, non
possono essere andati lontani! >>, ordinò Nakamori. Si
girò a
cercare l'ispettrice ma non c'era più. << Dov'è sparita
anche
lei? >>.
Kid
salì le scale del
tetto e trovò gli agenti addormentati. La scaltra Red Fox aveva
manomesso le maschere antigas e liberato il passaggio per il tetto.
<< Mi credi tanto
stupida? >>.
Arrivati in cima, la ladra
protestò per rimettere i piedi in terra. Le obbedì e fece un salto
indietro, tenendo una certa distanza da lui.
<< Perché l'hai
fatto? Mi hai salvato la vita >>.
<< Perché i miei
motivi sono simili ai tuoi... Miho >>
Sentir pronunciare il suo
nome lasciò cadere ogni difesa e si sentì inerme. << Come
conosci il mio nome? >>.
Kaito si levò il monocolo
e il cappello, rivelando la sua identità.
Quegli occhi.
Miho rise, chiedendosi
come aveva fatto a non capirlo immediatamente. << Kaito
Kuroba... Non mi sorprende più di tanto, in fondo. Continuo a non
capire >>.
<< Quando avevo
cinque anni, papà mi portò a vedere uno spettacolo di acrobati, la
stirpe dei Tsuji. Il capostipite era Eishi Tsuji, si esibiva insieme
a sua moglie Aiko. Erano straordinari >>.
<< Questo cosa
c'entra con me? >>.
<<
Eishi Tsuji era tuo padre >>.
Il cuore di Miho sanguinò
a sentire quel nome.
<< Non è morto per
una malattia ma in un incendio. La tua mamma ti ha dato il suo
cognome e ha cambiato lavoro, rimanendo comunque nel mondo dello
spettacolo >>.
<< Avevo sei anni.
La compagnia si sciolse e per lei fu un grande dolore. Smise di
praticare la nostra arte >>.
<< È stata Fukuda
ad ordinare di ucciderlo >>.
Chikage si era ricordata
della stirpe dei Tsuji perché il marito li aveva ammirati molto ed
erano andati a più di uno spettacolo. Aveva trovato alcune foto in
Internet, scattate dai fans anni prima. Un paio ritraevano anche l'unica
figlia ed erede della famiglia, la piccola Miho Tsuji.
<< Papà aveva
scoperto che riciclava denaro sporco. Faceva rubare le gemme, le
vendeva e poi teneva il denaro per sé. Nessuno credeva ai criminali,
non c'erano prove e lei restava impunita. Aveva ordinato a una banda
di rubare la gemma della mia famiglia e qualcosa andò storto
>>.
<< Eishi Tsuji aveva
le prove e le ha nascoste >>.
<< Incise sulla
gemma il numero dell'armadietto e un codice. Per lui non c'era posto
più sicuro >>.
Miho ricordava ancora il
pomeriggio che il papà le aveva detto che aveva nascosto una cosa
molto importante sul secondo gioiello più prezioso che possedeva: il
primo era ovviamente lei.
<< Come fai a essere
certa che Fukuda non l'abbia già trovata? >>.
<< Perché la cerca,
come me. Quell'armadietto ha un contratto vincolante di quindici
anni, alla scadenza quello che c'è dentro verrà buttato
>>.
<< L'unica cosa che
non sono riuscito a capire riguarda la gemma. Come mai non sai di che
minerale si tratta? >>.
<< Il mio bisnonno
aveva decretato che solo gli eredi della famiglia potessero vederla
una volta ereditata >>.
Kaito capì finalmente. <<
Tua madre non l'ha mai vista perché non era l'erede e tu eri
ancora troppo piccola >>.
Annuì. << E nonno
era già morto. Lei cerca di uccidermi perché ha capito cosa sto
cercando, anche se non conosce la mia vera identità. Se trovo quelle
prove per lei è finita >>.
Era una situazione
intricata. L'unico modo per incastrarla erano quei documenti
nell'armadietto ed era consapevole che a Miho non sarebbe bastato
mandarla in carcere per un reato minore. Voleva che marcisse per aver
ucciso il padre e nessuno meglio di lui poteva comprendere quella
rabbia che bruciava come acido nelle vene.
Fukuda
impugnava la
pistola e i poliziotti erano addormentati sulle scale. Sbraitò
insulti e salì velocemente le scale, pronta a sparare a quella
ladruncola.
Kaito si rimise monocolo e
cappello.
<< Anch'io ho fatto
i compiti a casa >>, disse Miho, aggiuntandosi la
maschera
rossa. << Tuo padre era Toichi Kuroba >>.
<< Ma che brava >>,
si complimentò, estraendo la gemma per controllarla.
<< Alla luce della
tua seconda identità, posso azzardare che fosse lui il primo Ladro
Kid >>. La ladra si sporse per vedere la gemma.
<< Sei molto
intelligente >>. Kaito la spostò dalla sua portata e la
volse
alla luna. Poi gliela lanciò. << È tutta tua
>>.
Red Fox la mise in una
piccola sporta attaccata alla cintura. << La ringrazio,
Kid >>.
Le baciò la mano. <<
Dovere di gentiluomo >>.
La porta sbatté e
l'ispettrice sparò un colpo a bruciapelo e i due ladri saltarono in
due direzioni opposte per evitarlo. Kaito sparò una carta ma la
tranciò con un proiettile.
Nakamori udì gli sparì e
corse sul tetto.
Sentendo il collega
arrivare, Fukuda fece un sorriso diabolico e si puntò l'arma alla
gamba. Sotto lo sguardo sconvolto dei due ladri si sparò, cadendo a
terra con un urlo di dolore. Con le poche forze restanti lanciò la
pistola ai piedi di Red Fox.
Nakamori la trovò in una
pozza di sangue, si macchiò le scarpe. << Cos'è successo?
>>.
<< Red Fox mi ha
sparata! E Ladro Kid l'ha aiutata! >>.
L'ispettore guardò Kid e
sapeva che lui non era quel genere di criminale.
<< Ispettore, fossi
in lei guarderei oltre il distintivo >>.
Fece un segno con la testa
a Red Fox e comprese subito. I due ladri corsero per il tetto e
Fukuda tolse un piccolo pugnale dalla caviglia e lo lanciò con
maestria. Nakamori colse il gesto e non fece in tempo a fermarla. Il
pugnale volò fin oltre il bordo del tetto e poi cadde oltre.
Red Fox e Kid saltarono
giù dal tetto e Nakamori si sporse per guardare, non volteggiavano
nel cielo. I due ladri erano appesi alle guglie del palazzo e
sghignazzavano soddisfatti.
<< Lei è
completamente pazza! >>, le urlò.
Si alzò in piedi,
tenendosi alla maniglia della porta. << Andavano fermati!
>>.
<< Non a discapito
delle loro vite! Il codice vuole che i criminali si prendano vivi
>>.
<< Lei è troppo
morbido con il suo ladro, forse è per questo che non lo cattura! Red
Fox mi ha sparata, cosa dovevo fare? >>.
Nakamori era sconvolto da
quel modo di lavorare. Si stava riprendendo dallo shock quando un
particolare attirò la sua attenzione e camminò fino a recuperare il
Sole Bruno. Sotto le dita sentì qualcosa, la voltò e vide una
piccola scheda SD attaccata con lo scotch. Le parole di quel
farabutto gli rimbombarono in testa e si disse di essere diventato
pazzo, mentre infilava la scheda nel suo telefono, a fidarsi di
quello.
Mentre i ladri correvano,
Kid aveva scritto a Jii di sezionare i filmati del tetto, l'aveva
fatto inviare e copiato sulla SD che teneva nel cellulare. Red Fox,
constatato che non era quello che cercava, l'aveva attaccata alla
gemma e gettata al centro del tetto.
Fukuda cercava di
rialzarsi e il collega guardava il filmato sul piccolo schermo,
incredulo.
<< Questo come me lo
spiega? >>. Nakamori girò lo smartphone verso
l'ispettrice.
Lei sbiancò. << È
un fotomontaggio! >>
<< Lo stabilirà la
commissione disciplinare, Fukuda >>. Grazie
Kid, una volta ogni tanto.
La donna strinse i pugni,
tanto che le unghie entrarono nella pelle. Quella dannata, piccola
ladra e quel ragazzino vestito di bianco le avevano dato solo un
assaggio di quello che l'aspettava in futuro.
Ladro
Kid e Red Fox si erano
appartati seduti su un albero, un silenzio attorno a loro quasi
religioso.
<< Sei davvero come
dicono >>, disse la ragazza. << Misterioso,
gentile e
affascinante >>.
<< E di te seducente
e lusinghiera >>.
I due ragazzi si
guardarono per un po'. Miho si era avvicinata abbastanza da sentire
il calore del corpo del ladro.
<< È una situazione
perfetta >>, mormorò lei.
<< Perfetta per
cosa? >>.
<< Per baciarsi >>,
rispose, senza malizia, la ladra.
<< Hai ragione >>,
concordò Kaito.
Miho si allontanò e
spezzò l'aria carica di scintille con una risata. << Se
non ci
fosse lei! >>.
Il ladro inarcò un
sopracciglio, tra l'imbarazzato e il dubbioso. Se Miho avesse provato
a baciarlo era sicuro che si sarebbe tirato indietro, non avrebbe mai
potuto toccare altre labbra dopo quelle di Aoko.
La ladra si mise in piedi.
<< Credo sia meglio tornare all'hotel. Spero sia chiaro
che, se
dovessimo scontrarci di nuovo, non ti lascerò la gemma solo perché
sei tu >>.
<< Lo stesso vale
per me >>.
<< A proposito, come
hai capito che ero io la ladra? Magia? >>.
<< Quando ci siamo
incontrati ti ho fatto un popolare trucco con le carte
>>,
ridacchiò. << Solo i maghi e i personaggi dello
spettacolo
mischiano le carte in quel modo >>.
<< Che sciocca. L'ho
fatto in automatico >>.
<< Non potevi certo
immaginare che fossi Ladro Kid >>.
Miho decise che era ora di
andare ma aveva un'ultima domanda da fargli, era troppo curiosa.
<<
Glielo dirai mai? >>.
Kaito stava per saltare
giù dal ramo e si fermò. << Cosa? A chi? >>.
<< Alla tua
principessa Nakamori >>.
<< Perché dovrei?
Suo padre vuole la mia testa, l'hai visto >>.
<< Perché ne sei
profondamente cotto >>. Lei rise della sua espressione
sconcertata. << Solo un ragazzo molto stupido o molto
innamorato avrebbe detto quella frase. E tu non sei stupido
>>.
Ladro Kid toccò l'erba.
<< Non lo so >>.
<< Buona fortuna
Kaito >>, disse Red Fox, dandogli la schiena per saltare
dall'altra parte.
<< Anche a te Miho
>>.
Quando si girò lei era
sparita e si diresse verso la macchina. Mentre camminava ripensò
all'elettricità tra lui e la ladra: Red Fox poteva capire la sua
doppia vita ed era innegabile che fosse molto sexy. Ma era solo
attrazione fisica e Miho se ne era resa conto, era davvero molto
intelligente.
Improvvisamente comprese
di aver trovato il punto focale con cui affrontare il discorso con
Aoko e farsi perdonare.
Augurò
a Jii la
buonanotte e varcò il cancello. Indossava gli stessi abiti con cui
era uscito e sbirciò il custode al bancone, per trovare un diversivo
in modo da non farsi beccare e denunciarlo alla sensei. Lo trovò
addormentato sul bancone.
Miho,
pensò. Non ha mezze
misure la ragazza.
Kaito entrò nell'hotel e
dalla portafinestra vide Aoko nella terrazza, lo sguardo triste
mentre fissava il mare piatto.
Non c'è momento
migliore.
Uscì e lo vide. Fece per
andarsene sdegnata.
La prese per il polso. <<
Non vai da nessuna parte. Io e te dobbiamo parlare >>.
Aoko non sopportava
sentirsi dare ordini ma la durezza di quegli occhi blu gli bloccò le
parole in gola.
<< Ho detto una
stupidaggine. Quando siamo in gruppo, la stupidità di noi maschi si
eleva all'ennesima potenza >>.
<< Mi hai
ridicolizzata >>.
<< Hai ragione e ti
chiedo scusa. Non penso assolutamente che le ragazze debbano essere
stupide per essere belle >>.
<< I fatti
dimostrano il contrario. Le ragazze con cui sei uscito...
>>.
<< Erano solo dei
passatempi >>, spiegò lui. << Dai, con
ognuna di loro
sarà durata due settimane. C'è differenza tra attrazione fisica e
sentimento >>.
I due si guardarono e
Kaito lasciò dolcemente il polso di Aoko.
<< L'attrazione
fisica è quella cosa fortissima che non va oltre... >>,
arrossì e andò avanti comunque. << I baci, le carezze e
così
via. Il sentimento ti fa provare le medesime cose ma anche la voglia di
stare
con quella persona sempre, anche semplicemente a guardarsi negli
occhi. Al mio fianco voglio una ragazza dolce, sensibile e che sappia
farmi un bernoccolo quando serve >>, le fece l'occhiolino.
Era inutile, non riusciva
a restare arrabbiata con lui. Ci cascava sempre in quelle parole e in
quel modo di fare.
<< Dovevo fartelo
più forte quel bernoccolo >>.
Kaito le dette ragione e
rientrarono nella hall. Salirono al primo piano e Aoko imboccò la
scala del secondo.
<< Comunque mi piace
il tuo costume. Adoro il bianco... >>.
<< Lo so >>.
La risposta di Aoko lo
fece voltare, piacevolmente lusingato. Lei sparì nella curva delle
scale ed era sicuro di aver visto brillare un sorriso malizioso.
Alla
fermata dei bus
c'erano abbracci, scambi di indirizzi e numeri di telefono. Si erano
create nuove amicizie, come quella tra Aoko, Miho e Tomi.
Quest'ultima, anche se aveva fatto la civetta con Kaito, era
simpatica e aveva apprezzato l'amicizia dimostrata nei confronti
della timida Miho.
<< Ci scriveremo
tutti i giorni! >>, promise Tomi. << Mi
dovete promettere
che verrete ad Osaka il prima possibile! >>.
<< E voi a Tokyo >>,
aggiunse Keiko.
Kaito leggeva il giornale
seduto su una panchina. La prima pagina parlava dell'entusiasmante
scontro tra Ladro Kid e Red Fox finito in parità. Fukuda era stata
sospesa per condotta illecita e avrebbero fatti delle ulteriori
indagini. Non sarebbero arrivati al riciclaggio di denaro ma almeno
Miho avrebbe avuto via libera per trovare il suo tesoro e la pace.
Saguru leggeva lo stesso
giornale, poteva vedere la vena pulsare per la rabbia. Non erano bei
tempi per il giovane detective, iniziava a capire come si sentiva
l'ispettore.
L'insegnante chiamò gli
alunni di Osaka.
<< Arrivederci Kaito
>>, Tomi agitò la mano.
Kaito sorrise a Miho. <<
Ci vediamo presto >>.
<< Sicuramente >>. Il ragazzo era vicino
alla sua principessa e Miho scosse la testa.
Un vero peccato,
concluse e salì.
Aoko picchiettò la spalla
del ragazzo con un dito. << Avete fatto amicizia
>>.
<< Una specie >>.
Si sarebbero incontrati ancora, ne era certo.
<< Kaito >>.
Il ragazzo stava ripiegando il giornale. << Cosa ci
facevi ieri
notte fuori dalla tua stanza? >>.
Strappò le pagine del
quotidiano, non si aspettava la domanda. << Facevo due
passi,
non riuscivo a dormire! >>.
Sul bus i due si sedettero
vicini. Aoko scorreva le pagine sullo smartphone e Kaito ascoltava
musica, stanco. Aveva dormito decisamente poco la notte e voleva
approfittare di quell'ora di viaggio per riprendersi. Si sentì
togliere una delle cuffie e Aoko la mise nel suo orecchio.
<< Adoro questa
canzone! >>.
Kaito ripensò
all'affermazione dell'amica, che sapeva quanto adorava il colore
bianco. Se anche lei provava gli stessi sentimenti del ladro era
tutto molto più complicato perché significava rinunciare a molto di
più.
Per ora si godeva la
musica con Aoko perché, come aveva detto Kaito, il sentimento è
quella cosa meravigliosa che permette di essere felici in due anche
solo con una canzone.
Angolo autrice!
Salve
lettori!
Anche l'avventura con Red
Fox si è conclusa! Con rammarico devo dirvi che dal prossimo
capitolo ci avviciniamo alla fine e non manca molto per scoprire
l'identità del boss. Il prossimo capitolo sarà tensione e dramma!
Ringrazio chi l'ha letta e
messa tra le preferite e le seguite!
Shinici e ran amore:
Grazie per le tue bellissime recensioni, le adoro! Buona estate anche
a te! :D