Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: _J2isreal_    06/07/2017    5 recensioni
[Crossover Ghost-Whisperer]
Sam e Dean vengono mandati a Granview per seguire un caso.
Nel soggiorno a NY, due fratelli, hanno il piacere di incontrare Melinda Gordon che sorprendentemente ha molto da consigliare ai due cacciatori.
Ma, come ben sappiamo, niente segue mai i piani. Come potrà mai aiutarli, Melinda, se uno dei due rimanesse ferito?
*Tratto della storia, Cap 2"
"Sammy" Lo chiamò Dean, avvicinandosi a lui. "Ehy, Sammy" Lo richiamò, prendendolo tra le braccia. Sam non rispondeva e solo in un secondo momento, si accorse del perché.
[...]
"Nono, Sam, no, ti prego" Cantilenò il biondo, sbarrando gli occhi. Accarezzò nevroticamente il volto, i capelli lunghi.
-
Sono sempre più pessima con le introduzioni, vi assicuro che l'interno è meglio. Molto.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A.A: E bene sì, è giunta al termine. Vi giuro che ho pianto tantissimo quando l'ho finita. E' una delle fanfiction che ho amato di più scrivere e sono molto molto contenta che il crossover abbia funzionato. Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento, aspetto un vostro commento tra le recensioni! So che teoricamente ho detto che avrei aggiornato una volta a settimana, ovvero ogni venerdì, ma è successo di tutto a casa e questo è l'unico momento libero, scusatemi!
Buona giornata, ragazzi!

P.S: Lilyy, giuro che ci sto provando a non metterlo tutto attaccato..



Dean aveva passato tutta la notte sveglio, una bottiglia di whisky nella mano destra.

Era rimasto seduto al suo posto, gli occhi fissi sul corpo inerme del fratello.

"Non posso Sam.." Bevve un altro sorso, passandosi stancamente una mano sul viso. "Non posso lasciarti andare" Rivelò. "Non posso" ricominciò a piangere.

Il giorno seguente sia Melinda che Bobby cercarono di mettersi in contatto con lui. Il cellulare era spento, irrangiugibile.

Bobby sapeva quanto entrambi tenessero l'un l'altro, era visibilmente preoccupato da quello che avrebbe potuto fare Dean, se lasciato troppo tempo da solo.

Quando Melinda chiamò Jim per fargli buttar giù la porta della stanza, tutti i presenti rimasero sconvolti dal trovarla completamente vuota.

Niente armi, niente vestiti, niente Impala. Non potevano essere spariti così.

Jim consigliò di rintracciarli con il GPS, era la loro unica occasione, ma Dean era troppo intelligente per queste cose. Lo aveva spento, immaginando una simile mossa.

***
Dean stava guidando, le mani sul volante, il piede sull'accelleratore.

Il corpo di Sam era sdraiato sui sedili posteriori. Non sapeva esattamente dove stesse andando.

La cosa sicura era che voleva allontanarsi il più possibile. Voleva scappare da quella citta e da tutte le persone che avrebbero potuto fermarlo da quello che aveva in mente.
Arrivato in mezzo al nulla, prese una cartina abbandonata sul posto che era solito occupare il fratello minore.

"Vadi, Sammy, persino leggere una dannata cartina mi ricorda di te" Tirò su con il naso, cercando di mantenere la calma.

Studiò la cartina per alcuni minuti, per poi riprendere il suo cammino. Aveva trovato una chiesa qualche chilometro più avanti. Si trovava esattamente alla fine di un incrocio.

"Wow, due piccioni con una fava" Esclamò soddisfatto, scendendo dall'Impala nera.

Aveva due piani: il primo era, caso estremo, entrare in una chiesa e pregare. Se fosse riuscito a contattare Castiel e farsi aiutare, bene. Altrimenti, avrebbe fatto un patto con un qualche demone.

Era veramente disperato, erano le sue uniche vie di uscita.
Entrò dentro la casa del signore. Una vecchia chiesa costruita in legno, quasi cadente, demolita, ma a lui non importava. Gli interessava solo che fosse un posto consacrato.

Fece il segno della croce- stupendosi di ricordarsi ancora come si faceva- ed avanzò verso il centro.

Si inginocchiò dove un tempo c'era sicuramente stato un altare con la statua di Dio sopra, congiunse le mani e chiuse gli occhi.

"Ok, non so bene come funzionano queste cose. Non ho mai pregato, sinceramente fino a qualche ora fa, nemmeno credevo nella vostra esistenza, non che ora sia cambiato qualcosa, certo, ma sono davvero disperato.."

Dean era imbarazzato, mentre pronunciava le prime righe di quello che sarebbe stato un lungo monologo. Si sentiva fuori luogo, sbagliato, come se lui non appartenesse a quel posto.

La stanza subì un lieve cambiamento di temperatura.  Il biondo si voltò, cercando di individurarne la fonte, ma non ne trovò nulla. Distrattamente pensò davvero che un angelo fosse venuto in suo soccorso.

Qualche panchina addietro, invece, Sam osservava la scena divertito. Aveva incrociato le braccia al petto, dondolando i piedi. Se qualcuno gli avesse predetto mai che Dean avesse pregato, un giorno, non ci avrebbe mai creduto.

Si stupì quando Dean si accorse della sua presenza. Era assolutamente certo che suo fratello avrebbe fatto qualcosa per farlo tornare, lo sapeva. Era dovuto rimanere per impedirgli di fare qualcosa di cui si sarebbe pentito, però. Come un patto con un demone.

Era stato facile fregare Melinda, era troppo occupata a guardare il suo Dean e a fantasticare sul loro amore. Non gli avrebbe mai permesso di rimanere lì, ma lui non poteva andarsene. Non poteva lasciare Dean, il suo Dean così disperato.

"Esattamente cinque ore fa, mio fratello è deceduto. Probabilmente vi sto dicendo tutte cose che già sapete, ma è importante.

Sono sicuro che sapete anche il forte legame che ci lega. Il forte amore che proviamo l'un per l'altro, lo stesso che mi impedisce di lasciarlo andare. Io non posso, non ci riesco, capite? E io ora mi ritrovo qui, in ginocchio, a pregare angeli, Dio stesso, perchè mi diade una mano.
Lui.. Lui è l'unica persona che mi è rimasta. Posso rinunciare a qualsiasi cosa, qualsiasi, pur di riaverlo con me. So di essere un impocrita bastardo, ma.. andiamo, un piccolo risarcimento per tutte le persone che vi ho salvato. Che vi abbiamo salvato.

Ve lo sto giurando in questa chiesa. Il mio amore per Samuel Winchester è estremamente puro. L'ho sempre amato e sempre continuerà ad essere così. Lui rimarrà sempre l'unica cosa bella della mia vita. Quindi, per favore, vi prego, aiutatemi"

Dean aveva detto quelle parole con quanto più sentimento avesse. Era stanco, da morire, i suoi occhi bruciavano, ma non si sarebbe arreso. Aveva pianto talmente tanto che, togliendo qualche lacrima fugace, non era più uscito altro.

Si era lasciato cadere in avanti, sorreggendosi sui palmi delle mani, aperti sul pavimento. La testa era china in avanti. Ansimava per riprender fiato.

Sam si portò entrambe le mani a coprirsi la bocca, un vano tentativo di sopprimere un singhiozzo, come se ce ne fosse stato bisogno.

Non immaginava che Dean avesse sempre quelle bellissime parole solo per lui. Congiunse le mani anche lui, pregando che il desiderio di suo fratello si realizzasse.

Lentamente si era avvicinato a lui, cercando di consolarlo. Odiava essere un fantasma. Non riusciva a fare niente in quella forma.

"Non temere, amore mio, troveremo una soluzione" Gli giurò, baciandogli dolcemente la fronte.

Dean si accorse subito dell'aria fredda sempre più insistente vicino a lui, su di lui. La miriade di brividi che aveva avvertito quando Sam lo aveva baciato, erano tornate.

"Sei qui, non è vero Sammy?" Pronunciò, un pò intimorito.

"Sisisi! Bravissimo, amore mio, bravissimo!" Si congratulò il castano, abbracciandolo. Dean lo amava talmente tanto da averlo riconosciuto anche come fantasma.

Il maggiore avvertì il freddo tra le sue braccia, adesso. Sulla sua spalla e capì che poteva essere solo una cosa. Sam lo stava abbracciando.

Non sapeva spiegarsi quello che stava accadendo. Non sapeva come fosse riuscito a riconoscerlo, sapeva soltanto che quei brividi li aveva associati ad un'entità buona. Li aveva associati a suo fratello, perchè erano gli stessi che sentiva quando era ancora vivo. Sapeva solo che l'amore che provava per Sam, glielo avrebbe fatto riconoscere sempre.

"Figlio di puttana! Ci hai preso in giro tutti" Esclamò contento, allargando le braccia come se volesse ricambiare quella sorta di abbraccio.  E la cosa sorprendente era che ci riuscì in pieno.

"Non ti avrei mai.." Stava per confessare, quando la collana al collo di Dean si illuminò.

La stessa collana che Sam gli aveva regalato quando erano ancora dei ragazzini. La collana che riusciva ad individuare Dio.

Sam la guardò stranito, allontanandosi velocemente da lui. Dean, invece, la prese tra le mani, guardandola meglio.

Si alzò in piedi, pieno di gioia.

"Mi.. Mi avete sentito, voi.. oh mio Dio" Farfugliò il maggiore, strabuzzando gli occhi colmi di incredulità.

Castiel si materializzò proprio in quel momento. Prese posto difronte a lui, sorridendogli dolcemente.

"Castiel.. ma, cosa significa.. che.." Cercò di parlare Dean, troppo sopraffatto da quello che stava provando per far uscire qualcosa di sensato.

"Vedi, Dean, per quanto ti possa sembrare assolutamente strano" Rise lievemente "Dio ha appena ascoltato tutto quello che hai detto." confessò, sorprendendo ancora di più il povero fratello maggiore.

"Ti sei sempre comportato molto bene, Dean. Grazie a te molta gente è salva, grazie a te molta gente può ancora credere in qualcosa. Sai.. Spesso pensiamo che Dio non ci ascolti. Ed è logico, per carità. Sai quante preghiere arrivano ogni minuto, ogni secondo? Veramente molte. Gente che prega, che va in chiesa e qualche istante dopo bestemmia, o si comporta male o magari uccide anche. Tu non hai mai fatto niente di tutto questo. Non hai mai creduto, è vero, ma non ti sei mai permesso di criticare. Hai sempre fatto il tuo lavoro, mal pacato e pericoloso, senza lamentarti una sola volta. Per Sam.. Hai fatto cose che nessun essere umano ha mai fatto." Continuò.

"Non.. non capisco, Castiel.. questo.. " riprovò, alzando il ciondolo in aria, ma ancora non riuscì a parlare.

Sam trovò che suo fratello fosse totalmente adorabile in quello stato. Gli sorrise amabilmente, per poi sorridere a Castiel, che ricambiò.

"Sam è stato qui tutto il tempo. Chiunque abbia visto la scena di poco fa, avrebbe fatto di tutto per aiutarvi" Confessò. "E Dio non poteva che affidarmi la missione più bella che potevo svolgere."

Dean a quel punto pensò che quello a morire fosse stato lui, d'infarto però. Sentiva talmente tante emozioni, che non riusciva più a gestirle.

Castiel scomparì per qualche secondo e quando ritornò, gli rivolse uno sguardo rassicurante, prima di schioccare le dita.
Il biondo lo guardò completamente confuso, non riuscendo a capire nulla, fino a quando qualcuno alle sue spalle gli bendò gli occhi con le mani e disse "Ti sono mancato?"
"Non.. non ci.. oh cazzo.." sgranò le sue iridi verdi smeraldo, rese ancora più luminose dalla gioia e dalla felicità che stava provando.
Sam lo abbracciò di slancio, stringendolo forte. A Dean non sembrava vero. Ancora non ci credeva che poteva riabbracciarlo di nuovo. Le sue mani vagarono per tutto il suo corpo, come per accettarsi che fosse veramente lì, che fosse nuovamente suo.
"Da morire" Lo strinse ancora di più "scusa, risposta sbagliata" Rise imbarazzato Dean. "Io.. io non so che dire.. io.."
"Zitto!" rispose Sam, poggiando le sue labbra su quelle di Dean. Un bacio dolce, pieno d'amore.
Dean portò le sue mani sul volto del più piccolo, approfondendo il bacio.Passò la lingua sul labbro inferiore, un tacito invito ad entrare. Sam glielo concesse senza storie, rendendo quel contatto più intimo e passionale.
"Okay, ragazzi, non vorrei separarvi ancora, ma.. contegno" Scherzò l'angelo.

Il maggiore si riscosse, guardando suo fratello con occhi incantati.

"E' ora di tornare a casa" Sussurrò sulle sue labbra, unendole una seconda volta.


Dean, successivamente, si avvicinò a Castiel, abbracciando anche lui.

"Non so davvero come ringraziarti" Gli sorrise.

"Continua a fare il tuo lavoro" Disse Castiel, dandogli una pacca sulla spalla.

Anche Sam ringraziò l'angelo, carico di riconoscimento. Dovevano tutto ai piani alti, adesso.

Quando Castiel sparì, Dean prese per mano Sam, accompagnandolo alla macchina.

***

Ritornarono in città un paio d'ore dopo.

Trovarono Bobby, Melinda e Jim, seduti fuori il negozio di antiquarato. Le facce serie e preoccupate.

Il primo a scendere fu Dean. Uno smagliante e sorridente Dean Winchester. Melinda aggrottò le sopracciglia, chiaramente confusa.

Qualche secondo dopo, uscì anche Sam.

Tutti i presenti erano completamente scioccati. Jim si alzò, mormorando un "questo è troppo anche per me, scusate" prima di tornarsene dentro.

Bobby li guardò. Uno sguardo diviso tra l'incredulità e la sorpesa. Lasciò per un attimo perdere tutte le domande, prendendo il suo figlioccio tra le braccia.

"Bentornato, ragazzo" Sussurrò contento, per poi prendere da parte Dean.  "Dimmi che non hai fatto nessun patto, Dean. Giuramelo" Ordinò preoccupato.

Il sorriso di Dean si accentuò ancora di più.

"Nessun patto, Bobby, solo un enorme favore dai piani alti" Esultò raggiante.  

***

Il pomeriggio passò in fretta. Tutti i presenti diedero il ben tornato a Sam. Chi contento, chi incredulo e chi ancora confuso, ma tutti felici.

Sam ci aveva messo il tempo di un minuto a farsi amare e quello ne era la prova.

Bobby tornò a casa sua la sera stessa, mentre Melinda intimò ad entrambi di tornare a fargli visita. Era certa che le sarebbero mancati.

Finiti i convenevoli, i fratelli Winchester, rientrarono in macchina.

"Direi che dobbiamo prenderci due giorni di ferie" Sospirò Sam, allungandosi sul sedile. Azzardò persino ad incrociare i piedi sul cruscotto.

"Ehy, ehy, ehy, Swayze dei poveri, togli immediatamente i piedi da lì" Ordinò perentorio il biondo, fingendo di guardarlo male.

Sam gli fece il labbruccio, prima di scoppiare a ridere fragorosamente.

"Swayze dei poveri?" Lo apostrofò, alzando un sopracciglio.

"Bè, sì. Hai fatto come Sam in Ghost. Sei uscito dal tuo corpo e gironzolavi intorno a me come un perfetto innamorato, vi chiamate anche con lo stesso nome!" Spiegò, sorridendo soddisfatto.

"Quindi... tecnicamente tu facevi la parte di Molly>> Constatò ridendo, guardando suo fratello con incredulità.

Dean aprì la bocca per rispondere, ma la richiuse subito dopo quando si rese conto di essersi messo in trappola da solo.

"No.. io.." Provò a rimediare, tenendo gli occhi fissi sulla strada per non guardare Sam. "Oh, ma sta zitto!" Borbottò imbarazzato, parcheggiando l'Impala davanti ad un altro motel.

Uno più nuovo, più curato.

"Potresti farmi star zitto tu" Ammiccò il castano, facendogli un occhiolino.

Dean non se lo lasciò ripetere due volte. Uscì dalla macchina e si fiondò all'interno dell'albergo.

Sam rideva sommessamente, scuotendo la testa. Per sbrigarsi si era dimenticato anche le chiavi in macchina.

Le prese, uscendo anche lui. Chiuse l'auto, seguendo il fratello maggiore.

Quando entrò, Dean lo prese per mano e lo accompagnò nella loro stanza. Una matrimoniale singola.

Appena varcata la soglia della camera, Dean si riappropriò delle sue labbra. Lo spinse dolcemente sul materasso, sdraiandosi sopra di lui.

Sam lo accolse volentieri, divarigando le gambe per aiutarlo a mettersi più comodo. Il maggiore lo baciò con più passione, mentre l'altro circondò il suo collo con le braccia. Intrecciò le gambe al suo bacino, dimininuendo ancora di più la distanza tra di loro.

Passarono tutta la notte a conoscersi con più intimità. Ad assaggiarsi, a toccarsi, ad amarsi. Entrambi con la consapevolezza di esserci. Entrambi con la promessa che questa volta sarebbe stato per sempre, come nelle favole. La loro favola. "Finché morti non li separi.. o forse no!"

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: _J2isreal_