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Autore: samv_s    09/07/2017    4 recensioni
Jimin continuò ad osservarlo con sguardo scettico: uno come Yoongi non era solito aiutare le persone, eppure in quel momento gli stava offrendo una mano per conquistare il rosso.
"Accetto." Disse, quindi. Tentar non nuoce, no?
Vmin//Yoonmin. Accenni Namjin
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La voce di Hoseok gli rimbombava ancora nelle orecchie, tanto da sovrastare la musica che veniva sparata a massimo volume dalle casse. Jimin sentì il calore ormai persistente sulle sue guance, diffondersi per il resto del viso, nel preciso istante in cui gli attimi di poco prima si fecero nuovamente vividi nella sua mente: se non fosse stato per Hoseok, Taehyung l’avrebbe baciato? Questa era la domanda che continuava a porsi, seguita da un fastidio allo stomaco. Non sapeva se esser turbato o meno dalla comparsa improvvisa del ragazzo dalla chioma aranciata: da un lato aveva tirato un sospiro di sollievo, dall’altro avrebbe voluto avere quel briciolo di coraggio in più per annullare lui le distanze con il rosso.
Jimin sospirò frustato, prima di fermarsi e guardarsi attorno: era entrato come un lampo in casa cercando di mettere più distanza possibile fra lui e Taehyung, ma non si era accorto di dove si stesse dirigendo. Adesso che ci prestava maggiore attenzione, la stanza in cui si trovava doveva essere il salone della villetta che in quel momento ospitava centinaia di giovani adolescenti che si muovevano a ritmo di musica. Per un po', il corvino rimase lì fermo ad osservare gli altri: si poteva notare il lieve strato di sudore che imperlava la fronte di molti, i loro sorrisi felici ed elettrizzati per quel sabato diverso. Gli occhi di Jimin si muovevano rapidi da una figura all’altra cogliendo tutti i particolari, al solo vederli sentiva una strana euforia e voglia di ballare anche in lui. Nonostante fosse andato ad altre feste del genere, mai nessuna poteva essere paragonata a quella. Hoseok aveva davvero invitato tantissima gente.

***

Aveva un disperato bisogno di acqua.
Sentiva la gola estremamente secca, eppure non riusciva a concentrarsi abbastanza per poter raggiungere la cucina. Mai si era ritrovato in quella situazione, e si considerava leggermente patetico.
Da quando Hoseok era piombato alle loro spalle incitandoli ad entrare, Taehyung non aveva osato staccare lo sguardo dalla figura di Jimin nemmeno per un secondo. Così, l’aveva visto percorrere il piccolo corridoio che portava nel salone prima di vedere la sua figura minuta sparire fra la folla. Aveva poi provato ad ascoltare ciò che Hoseok gli stava dicendo, a sorridergli raggiante e a ricambiare quel leggero bacio a stampo che gli aveva dato prima di rientrare dentro; ma la sua mente continuava a fargli vedere le immagini di poco prima. Gli occhi grandi di Jimin, le sue labbra carnose, le sue mani piccole e così morbide, l’atmosfera surreale ed il loro quasi bacio.
E Taehyung sentì nuovamente quella sete assurda. Raggiunse frettolosamente il bagno di servizio, aprì il rubinetto e prese a bere. Si bagnò poi le guance notando come fossero più calde del solito, prima di chiudere l’acqua e posare i palmi delle mani sul bancone in marmo.
Osservò il suo riflesso allo specchio: i capelli leggermente spettinati a causa del venticello serale, le guance ancora umide e le labbra lucide ancora bagnate. Osservò il sul riflesso e si diede dello stupido, dello sciocco: come gli era venuto in mente di fare un gesto simile? Cosa gli era passato per la testa in quel momento da avvicinarsi così tanto a Jimin? Hoseok si era dichiarato solo pochi giorni prima, e lui lo stava già tradendo? Quelle domande gli fecero notare quanto fosse stato orribile pensare al corvino in modo diverso, come più di un amico.
Eppure, da un lato, aveva ancora quella voglia matta di baciarlo e di non lasciarlo andare più.

***

Dopo esser giunto nella grande sala adibita a pista da ballo, Jimin si era messo alla ricerca dei suoi amici. Poco dopo però, si ritrovò davanti il viso sorridente e leggermente accaldato di Jungkook.
“Hyung, che fine avevi fatto?” Gli chiese l’altro, mentre lo trascinava con sé in cucina. Il corvino non rispose e sperò con tutto sé stesso che il minore non se ne accorgesse: quello adesso non era né il luogo, né il momento adatto per confidargli ciò che era accaduto con Taehyung. Adesso aveva solo bisogno di distrarsi.
Superato un gruppetto di ragazzi decisamente brilli, i due entrarono in quella che doveva essere la cucina. Al centro della stanza, vi era un grande tavolo su cui erano state preparate recipienti e ciotole varie stracolme di schifezze. Sul bancone alla loro destra invece, subito dopo il frigorifero, erano stati collocati gli alcolici: vi erano lattine di birra di svariate marche, bottiglie di vodka liscia e non, e poi litri e litri di soju* e makgolli*. Il corvino storse leggermente la bocca mettendo su un’espressione sofferente. Non era mai stato amante degli alcolici – al massimo si concedeva una birra o un bicchierino di soju durante le festività – e adesso sperava che, stipate tra quelle bottiglie in vetro ed i bicchieri di carta, vi fossero anche lattine di coca cola. Ciononostante, doveva ammettere che Hoseok aveva organizzato tutto alla perfezione.
Poco dopo, sentì la mano di Jungkook trascinarlo in direzione della veranda che affacciava sull’esterno. Si ritrovò poco dopo nuovamente a contatto col il venticello serale, e questa volta in compagnia dei suoi amici.
“Jiminie, bentornato!” La voce squillante ed un sorriso a trentadue denti di Seokjin gli diedero il benvenuto. Lì fuori c’erano i due sue hyung e Yoongi.
“Tutto bene?” Gli sussurrò Seokjin avvicinandosi piano per non farsi sentire dagli altri. Il corvino deglutì appena ripensando, nuovamente, a quanto stesse per accadere prima con Taehyung. Mandato giù il groppo, scosse la testa in segno di negazione. Seokjin, stupito, capì subito che Jimin non ne volesse parlare in quel momento. Così si limitò solo ad avvolgergli con un braccio le spalle e a sorridergli incoraggiante. Jimin ricambiò il sorriso e accettò di buon grado la lattina di soda che l’amico gli stava offrendo: sentì il liquido frizzantino rinfrescargli la bocca.
Poco dopo, entrambi si concentrarono sul discorso degli altri tre: Jimin adesso voleva solo passare una bella serata.

***

Il gruppetto si era poi spostato all’interno, decidendo di andare a scatenarsi in pista. Si erano così trovati stipati su di uno dei divanetti che Hoseok aveva spostato, per l’occasione, sul fondo della stanza. A loro, si erano aggiunti anche Taehyung ed il ragazzo dalla chioma aranciata. Yoongi, in un primo momento, aveva fatto finta di niente. Si era limitato semplicemente a spostarsi di più verso Jimin – seduto al suo fianco – e a far spazio a i due suoi amici. Poi, aveva iniziato a parlare con Hoseok cercando di non prestare chissà quanta attenzione agli altri due – in fin dei conti stava parlando con la sua cotta – ma gli sguardi così tesi ed imbarazzati che quei due avevano ogni qualvolta si guardavano, fece suonare il suo campanello d’allarme. Fu quando tutti gli altri decisero di spostarsi in pista che Yoongi si girò con un sopracciglio alzato in direzione di Jimin. Lo stesso Jimin che nonostante la voglia di scatenarsi, aveva preferito di gran lunga rimanere seduto ed in compagnia di Yoongi. Tutto pur di non stare un minuto in più in compagnia del rosso: aveva capito, in quel poco tempo, che non poteva assolutamente distrarsi e dimenticare ciò che era successo qualche ora prima. Più il corvino ci provava, più la sua mente gli riproponeva le immagini dell’espressione così assorta ed etera di Taehyung.
“Vuoi dirmi cosa non va?” Chiese Yoongi avvicinandosi, in modo che Jimin potesse capirlo nonostante la musica. Questi si girò di scatto nella sua direzione ritrovandosi, per pochi minuti, troppo vicino al viso del grigio. In quel momento, Yoongi si soffermò sull’ombretto e sulla matita che rendevano lo sguardo di Jimin più intenso.
“Non c’è nulla che non va.” Aveva asserito il corvino spostandosi e mettendo più distanza possibile tra il suo viso e quello del maggiore: si era ritrovato a pensare a quanto fossero piccoli gli occhi di Yoongi, ma comunque belli.

“Ti prego, si nota lontano un miglio che è successo qualcosa tra te e Taehyung. Ti ricordo che se vuoi far funzionare bene il piano, devi dirmi cosa sta succedendo.” Il maggiore sorrise beffardo quando vide l’altro sbuffare affranto. Jimin decise poi che era il caso di spostarsi in un luogo dove ci fosse meno baccano, ed i due si alzarono dal divanetto. Tutta la scena fu attentamente osservata dagli occhi vigili di Taehyung, le cui mani si erano poi strette a pugno fino a far diventare le nocche bianche.

 ***

Yoongi aveva condotto Jimin nuovamente fuori alla veranda della cucina, adesso lì non c’era nessuno. Prima di raggiungere il minore lì fuori, prese un’altra lattina di birra per sé ed una lattina di coca cola per il corvino. Quando gliela porse, Jimin lo ringraziò con un cenno del capo.
“Allora?” Chiese dopo un lungo sorso Yoongi, curioso di sapere cosa fosse successo. Il suo sesto senso lo stava avvisando che quella situazione poteva aiutarli nel loro piano. In quel momento, le possibilità di avere Hoseok tutto per sé, sembravano magicamente aumentate.
Il corvino mandò giù il suo sorso di coca cola prima di iniziare a raccontare.
“È successo quando voi siete entrati e ci avete lasciato fuori. All’inizio la situazione era normale parlavamo come facciamo di solito anzi, le cose sembravano andare davvero molto bene. Penso che i rapporti siano migliorati da quando abbiamo iniziato a scriverci per messaggio. In ogni caso, ad un certo punto l’atteggiamento di Taehyung è cambiato: ha iniziato ad osservarmi più intensamente, si è avvicinato di più a me. E oddio, se non fosse stato per Hoseok che è arrivato, mi avrebbe baciato. Capisci, baciato!” Il grigio spalancò di poco gli occhi, sorpreso di quante informazioni gli avesse dato Jimin: adesso gli risultava tutto più chiaro. Adesso capiva a chi era riferito quello sguardo perso e sognante che Jimin aveva rivolto per giorno al suo cellullare invece di ascoltarlo parlare, adesso comprendeva gli sguardi imbarazzati del corvino e del suo migliore amico. Adesso comprendeva le volte in cui aveva beccato Taehyung sorridere allo schermo del suo cellulare: in quel momento, tutto era così chiaro e limpido nella mente di Yoongi.
Bingo!
“Jimin, adesso posso dirti con assoluta certezza che la relazione tra Hoseok e Taehyung è sicuramente una farsa. Il mio caro amico sembra completamente cotto di te: adesso non resta che farlo ingelosire e vedrai che in poco tempo potrai essere felicemente fidanzato con lui!” L’entusiasmo che trapelò dalle sue parole, fece quasi accapponare la pelle a Jimin: mai prima di allora aveva visto Yoongi così esaltato per una notizia.
​"La birra ti sta dando alla testa Min. -  Aggiunse poco dopo prendendo un altro sorso dalla lattina che stringeva fra le mani. – Hoseok e Taehyung si piacciono, come ti è saltata in mente un ragionamento simile?” Ma Yoongi sembrava totalmente convinto della sua teoria, tanto che si limitò semplicemente ad aggiungere: “aspetta e vedrai Jimin, aspetta e vedrai.”

***

Il giorno seguente, sia Jimin che Jungkook si svegliarono con un dopo sbornia pazzesco. Entrambi presero a fare avanti e dietro dal bagno in camera del corvino e si segnarono mentalmente di non provare mai più a farsi coinvolgere dalle idee strampalate di Jung Hoseok: la sera precedente, infatti, erano stati costretti anche loro a partecipare ad uno di quei giochi che comprende fiumi di soju. Alla fine, Namjoon e Seokjin avevano deciso di caricarseli in spalla e di portarli a casa prima che i due potessero entrambi bere l'’ottavo bicchierino.
“Non berrò mai più in vita mia, vivrò solo di acqua. Addio anche alle bevande gassate.” Jungkook prese a ridere notando quanto il corvino fosse visibilmente sconvolto. Non aveva mai visto il suo migliore amico in quelle condizioni, e la sua espressione malconcia gli risultava alquanto comica.
Jimin mise su un finto broncio e lo colpì sulla spalla, ma poi prese a ridere anche lui. Poco dopo, la voce di sua madre li chiamò annunciando che fosse pronto il pranzo.
Sistematesi al meglio, i due ragazzi scesero al piano di sotto dove la signora Park li stava aspettando con bicchieri d’acqua e delle aspirine.

***

Il suo telefono prese a squillare svegliandolo di soprassalto. Yoongi grugnì girandosi dall’altro lato e affondando la testa nel cuscino morbido: sperava che da un momento all’altro la suoneria cessasse e chiunque lo stesse chiamando, smettesse all’istante. Ma appena finì, partì nuovamente la suoneria. Fu così costretto a girarsi e ad afferrare il telefono, sul display lampeggiava il nome di Taehyung.
“Che c’è?” Chiese con voce roca e ancora impastata dal sonno.
“Gentile come pochi. Comunque vorrei farti una domanda.” Yoongi si issò a sedere captando come il tono di voce del suo amico fosse diventato tutto ad un tratto titubante.
“Dimmi pure.”
“Per caso, tu e Jimin state assieme?” E quella domanda lo fece sogghignare svegliandolo completamente. Adesso ne aveva l’assoluta conferma e Jimin avrebbe dovuto solo accettare le sue condizioni. Avrebbe giostrato nuovamente lui il gioco.
“Si.” Rispose.

 



*Il soju e makgolli sono due bevande alcoliche coreane.


 

Salve a tutti!
​E' da questa mattina alle otto che cercavo di ultimare il capitolo, e finalmente l'ho concluso. 
​Ad inizio settimana mi ero prefissata di pubblicarlo entro sabato pomeriggio, però in questi giorni ho scritto davvero poco: i drama hanno preso possesso del mio corpo, tanto da indurmi a finirne due nel giro di due giorni. 
​Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, perché a me sinceramente ha fatto urlare "BOOM!" alla fine ahahaha.
​Grazie a chi continua a recensire e a chi continua ad inserire la storia fra le preferite/seguite/ricordate. Grazie mille!
​Adesso mi dileguo, buona domenica a tutti.
Baci, Sam.

 

   
 
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