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Autore: Lovy91    09/07/2017    1 recensioni
Kaito è alla ricerca di Pandora, la pietra preziosa che è costata la vita a suo padre Toichi. Dopo l'ultimo furto cambia tutto: Saguru sospetta di Kaito e l'organizzazione ha deciso di scoprire se il ladro è veramente Toichi Kuroba. In particolare il rapporto con Aoko comincia a cambiare e il ragazzo si rende conto della delusione enorme che proverebbe se scoprisse che lui è Ladro Kid.
Il più grande ladro del mondo si rende conto di essere in mezzo a un triangolo pericoloso da cui dipende la sua libertà, la vita e l'amore...
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akako Koizumi, Aoko Nakamori, Ginzo Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Saguru Hakuba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 17


Non morire!


L'ispettore Nakamori era seduto alla sua scrivania. C'era una grande afa, era luglio inoltrato e le temperature si aggiravano intorno ai trentacinque gradi. L'aria condizionata faceva gli straordinari insieme al corpo di polizia e la sera c'era una forte umidità. Ad agosto avrebbe preso le ferie e non vedeva l'ora che terminassero quelle due settimane per riposarsi, sperando che anche Kid si prendesse una pausa.
<< Ispettore Nakamori >>, disse l'assistente capo Nakajima. << C'è una donna per lei >>.
Una donna?
L'uomo sperò che non fosse la sua ex moglie. << La faccia passare >>.
Il sottoposto annuì e ritornò insieme a una donna sui trent'anni. I lunghi capelli mori incorniciavano un viso color latte, sottili labbra rosa e occhi grigi. Il vestito corallo, le ballerine bianche e una piccola borsa a tracolla. Le offrirono una sedia e lei la prese volentieri.
<< Mi chiamo Melissa Maruyama >>.
<< Ispettore Ginzo Nakamori. Ha un nome molto particolare >>
<< Mia mamma è italiana e mio padre è giapponese. Infatti non ho i tratti tipici orientali >>, spiegò lei.
<< È vero. In cosa posso esserle utile? >>.
<< Mio padre Honzo è il proprietario della catena di pasticcerie Maruyama >>.
Nakamori la interruppe. << Io adoro i vostri negozi! >>.
<< Stamane la mia gemella Asami è andata a prendere la posta e ha trovato questo biglietto >>. Gli porse una busta.
L'ispettore lo lesse.


Avrò il piacere di rubare i Bracciali Gemelli sabato alle ventuno.


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<< Mascalzone! >>, inveì Nakamori. << Mi parli di questi bracciali >>.
<< Quando i miei genitori scoprirono di aspettare me e mia sorella, papà fece realizzare da un gioielliere molto rinomato due magnifici bracciali identici, in oro bianco, zaffiri e diamanti. La particolarità sono le due ametiste installate in mezzo. I bracciali sono stati usati solo in due occasioni ovvero al compimento della maggiore età e ai nostri matrimoni >>.
<< Esporrete i gioielli? >>.
<< Esatto. Mio papà vuole mostrarli al pubblico in occasione dell'inaugurazione del nostro cinquantesimo negozio. Abbiamo acquistato l'intero piano del centro commerciale Tokyo Midtown e tutti gli esercizi resteranno aperti per festeggiare l'evento >>.
L'ispettore si rese conto che era un'occasione perfetta per il ladro, ci sarebbero state tantissime persone. Voleva dire tante facce a disposizione, folle in cui mischiarsi e caos da sfruttare.
Congiunse le mani sulla scrivania, riflettendo. << Come ha intenzione suo padre di mettere in mostra i bracciali? >>.
Melissa tirò fuori alcuni fogli e una foto dei bracciali. << Verranno esposti insieme in un'unica vetrina >>. La seconda foto era quella della teca e la terza del piano del centro commerciale
Nakamori ebbe un'idea: avrebbe reso il punto forte di Ladro Kid la sua maggiore difficoltà.
<< Se per lei va bene avrei un'idea >>.


Kaito era in un bar in compagnia di Aoko, bevevano una bibita fresca. Scorreva gli articoli sul tablet, gongolando per le lodi dei suoi fans.
<< Leggi ancora le notizie su quel ladro? >>.
Il ragazzo si accorse che preferiva la punta di rabbia allo sguardo di tristezza quando si trattava del suo alter ego. Settimana dopo settimana Aoko era passata dall'infelicità, all'irritazione e infine stava rinascendo la rabbia.
<< Quel montato si crede di avere chissà quale fascino >>. Prese un sorso dalla cannuccia.
Il guaio che è vero.
<< Io sono più affascinante >>, disse Kaito, ridendo.
<< Avete molte cose in comune. Tipo essere due arroganti >>, lo prese in giro. Si ricordò di una cosa e tirò fuori lo smartphone. Lo mise sotto il naso dell'amico. << Guarda qui! >>.
Kaito prese il cellulare e lesse un SMS. << Allora? >>.
<< Papà sarà presente all'inaugurazione della nuova pasticceria Maruyama. Un intero piano di prelibatezze! >>.
<< Dove vuoi arrivare? >>.
<< Si è procurato gli inviti per entrambi >>.
Kaito si scambiò un'occhiata veloce con Jii. << Ci verrò con piacere >>.
<< Non vedo l'ora di mangiare tutte quelle delizie >>, sognò Aoko, rigirando la cannuccia nel bicchiere. << Devi metterti lo smoking >>.
<< Un abito elegante per l'inaugurazione di una pasticceria? >>, il ragazzo divenne perplesso.
Anche Aoko fu colta dalla stessa perplessità. << Ora che ci penso... Mio padre ha detto che c'è una motivazione ma non ho capito bene perché >>.
<< Magari potreste chiederlo all'ispettore >>, suggerì Jii.
<< Ottima idea >>, lo incalzò Kaito. << Cosa cucini per cena? >>.


Aoko servì i due piatti a tavola e poi portò il terzo per lei. Presero le bacchette e iniziarono a mangiare.
<< Papà, come mai bisogna vestirsi eleganti per l'inaugurazione? >>.
<< Perché l'abbigliamento dovrà abbinarsi alla mia idea >>.
<< In che senso? >>, ripeté Kaito.
Quale diavoleria si è inventato stavolta?
<< Ladro Kid sfrutta sempre il fattore folla e stavolta ho fatto in modo che non potrà farlo! >>, iniziò a ridere soddisfatto.
<< Cioè? >>. Aoko considerava il padre molto fantasioso perché riusciva sempre a trovare qualcosa di nuovo per cercare di mettere le manette al ladro.
<< Non posso dirtelo! Top secret! >>. Continuò a mangiare.
Kaito digrignò i denti e fissò il suo piatto, per niente contento. L'ispettore stava diventando più furbo, almeno sapeva che c'era qualcosa e non gli restava che scoprire cosa fosse.
In quei giorni si era concentrato anche su un'altra ricerca, ovvero sulla morte del Toichi. Quel ricordo era scalfito nella sua mente e cercava di non tirarlo fuori. Di quel giorno ricordava la mano di suo padre che li accarezzava la testa e gli aveva promesso di portarlo sul retroscena una volta finito. Del bacio che aveva dato a sua madre e l'ultimo sorriso prima di salire sulle montagne russe. Poi tutto era appannato, ricordava solo lo sfrecciare del veicolo sulle rotaie, il sicuro volto del genitore sostituito da una maschera di orrore quando si era reso conto che qualcuno aveva sostituito le manette e non riusciva a levarsele.
Dopo l'esplosione ricordava le urla di sua madre, i pompieri, l'ambulanza e la barella coperta da un telo bianco. Kaito sapeva che c'era un filmato dell'accaduto custodito da qualche parte e sapeva anche dove trovarlo. Doveva solo chiedersi se era pronto per visionarlo e soffrire per quelle immagini. Aveva chiesto al vecchio aiutante se sapeva come qualcuno avrebbe potuto scoprire l'identità di Ladro Kid.
Jii non ricordava nessun particolare e dopo la sua morte aveva aperto il bar per rimettere insieme la sua vita. Kaito non voleva chiedere alla mamma, era un ricordo troppo doloroso per lei e si sentiva abbastanza grande per imparare a gestire la cosa da solo.


Kaito e Jii indossavano un paio di pantaloni grigi e magliette nere, un berretto ben calato sul viso per celare l'identità. Si erano uniti ai dipendenti per lo scarico dei camion per sistemare l'allestimento del negozio.
Il pavimento del trentasettesimo piano era stato coperto da mattonelle bianche lucide, le pareti grigio chiaro. L'arredamento era bianco, sedie adornate da morbidi cuscini grigi e vasi di cristallo contenenti fiori dalle corolle variopinte.
Il centro del piano era predestinato all'esposizione delle gemme. Scaricarono la vetrina e la misero temporaneamente contro una parete. Kaito la studiò ed era una teca semplice, con una serratura a un cilindro e facile da aprire. Doveva esserci qualcosa di speciale per far ridere di gusto l'ispettore.
<< Ehi tu ragazzo! >>. Un uomo forzuto sulla cinquantina richiamò l'attenzione. << Ci sono due casse in fondo al camion da scendere >>.
Saltò sul mezzo e arrivò al fondo, guardò dietro di sé per accertarsi che non ci fosse nessuno. Aprì i coperchi di entrambe e capì subito l'idea dell'ispettore.
Geniale Nakamori... Ma non abbastanza.


Saguru Hakuba era intento a leggere i file mandati dalla polizia. Avrebbe fatto parte della squadra di cattura del ladro, nessuno poteva dire di no al figlio del questore. L'ultima volta gli era stato impedito per uno stupido cavillo scolastico e doveva ottenere un campione di DNA. Il suo scopo era procurarsi qualche capello, in meno di sette giorni avrebbe avuto l'esito e messo le manette a Kaito Kuroba.
Tra i file c'erano alcuni allegati video sul furto del Sole Bruno compiuto insieme a Red Fox. Usando alcuni programmi video, Saguru aumentò lo zoom dell'immagine su un particolare che l'aveva colpito. Il frame era sgranato e con un altro programma lo sistemò per renderlo di qualità migliore. Stampò l'immagine e poi si collegò al sito della scuola, cercando la foto che gli interessava e stampò anche quella. Poi le attaccò a una lavagna e le confrontò.
<< Lo stesso livido fatto da Aoko Nakamori >>.


Kaito rigirava la videocassetta tra le mani, l'aveva trovata nella stanza segreta. Chikage l'aveva riposta, chiuso la porta ed era partito il timer con scadenza al compimento dei sedici anni del figlio.
Un vecchio videoregistratore era piazzato sotto la TV, reperito dal garage. Quella battaglia era solo sua e doveva trovare il coraggio di affrontarla. Infilò la cassetta nell'apparecchio e accese la vecchia televisione. Prese un profondo respiro e premette play sul telecomando.
La qualità non era delle migliori e il tempo aveva leso il nastro della cassetta.
<< Papà... >>, mormorò, quando lo vide camminare sullo schermo, parlare e ridere, sembrava fosse ancora vivo. Il vecchio Jii con qualche anno di meno e sua madre, nemmeno trentenne, che lo teneva in braccio.
Poi le inquadrature si spostarono sugli spalti e si concentrò sulla folla, cercando di capirci qualcosa. La telecamera inquadrò Toichi spiegare cosa avrebbe fatto e Jii gli serrò le manette. Il commentatore elencava le mosse del mago e iniziò ad agitarsi quando vide giungere il veicolo sempre più vicino al punto di pericolo. A Kaito sembrò di udire i sussurri spaventati di Chikage in sottofondo.
Quando arrivò l'esplosione aveva il respiro a mille e sudava freddo. Si costrinse a guardare per individuare un dettaglio, qualsiasi cosa gli tornasse utile. La folla si era stretta intorno al luogo dell'incidente finché non furono evacuati dai pompieri. Lo schermo divenne nero e la cassetta iniziò a riavvolgersi.
Kaito si ritrovò nel silenzio. Avrebbero potuto ucciderlo con un proiettile, del veleno o un finto incidente d'auto. Invece era morto in pubblico, davanti ai suoi familiari e Kaito arrivò alla conclusione che chiunque fosse stato voleva vederlo morire, godersi la scena.
Lui era lì.


La sera dell'inaugurazione Kaito si aggiustò il papillon blu e sistemò la camicia. Li avrebbe prelevati una macchina della polizia guidata da un'agente.
Bussò alla porta dei Nakamori, aspettava Aoko. Guardò l'orologio e l'aspettava da dieci minuti.
<< Aoko! >>, bussò ancora. << Scendi! >>.
La porta si aprì e la ragazza apparve sulla soglia. << Quanto sei rompiscatole! >>.
Scese il gradino con i tacchi argentati. Il vestito blu le metteva in evidenza la vita fine, era senza spalline e un punto luce illuminava il vestito. Aveva deciso di raccogliersi i capelli e non l'aveva mai fatto prima, ecco il motivo del ritardo. Qualche ciocca ribelle sfuggiva ai lati e rendeva l'insieme ancora più grazioso. Una donna in divisa li fece salire e li portò fino al centro commerciale.
Il Tokyo Midtown era uno dei grattacieli più alti della città. Comprendeva anche un albergo, diversi negozi, ristoranti e una SPA molto costosa. Per arrivare al trentasettesimo piano l'ascensore con vista ci mise tre minuti, un secondo ascensore portava a tutti i piani e ce ne era un terzo d'emergenza. Ci sarebbero voluti altri tre minuti per giungere sul tetto.
Arrivati al piano una maschera gli porse un sacchettino di stoffa grigio, raccomandando di mettere il contenuto.
Aoko rovesciò l'oggetto nella mano destra. << Un bracciale? >>.
Anche in quello di Kaito ce ne era uno. L'ispettore aveva ordinato di creare copie perfette dei due bracciali, non dubitava della capacità del ladro di individuare gli originali ma la difficoltà stava nel trovarla in mezzo alla folla. Erano le ventuno e in due ore avrebbe dovuto trovare i due bracciali.
I ragazzi trovarono l'ispettore in compagnia delle gemelle Maruyama. Erano omozigote e due perfette gocce d'acqua. Lo stile era molto diverso perché Melissa indossava un ricercato vestito nero scollato ed elegante mentre Asami portava un tailleur più serio, blu scuro. I loro genitori gli stavano affianco, la signora Maruyama aveva gli stessi occhi grigi delle figlie.
Si chiese cosa sarebbe successo se qualcuno avesse lasciato il centro commerciale prima del dovuto e quindi portare via un eventuale gioiello originale. Kaito era convinto che non li avrebbe mai lasciati a caso e quindi due figure di cui fidarsi portavano i bracciali gemelli.
Con suo fastidio Saguru si unì a loro, anche lui aveva una copia del gioiello.
<< Ragazzi che piacere >>.
<< Saguru! Hai già assaggiato qualche dolce? >>, domandò Aoko.
<< Fanno un'ottima cheesecake >>.
<< La proverò. Porti anche tu il bracciale, pesano un po' non trovi? >>, Aoko soppesò il suo.
<< Sono fastidiosi. E poi sono bracciali da donna! >>, contestò Kaito.
<< Tra due ore potrai toglierli >>, disse Saguru, mostrando il suo. << Dubito che Ladro Kid troverà i veri in mezzo a tutte queste persone >>.
Non sottovalutarmi
, pensò il ladro.
Saguru fece segno ad Aoko di seguirlo. << Mangiamo una fetta di cheesecake. Non ti dispiace se ti rubo la damigella per un po' vero? >>.
Mi dispiace parecchio
. << Divertitevi >>.
Gli dava enormemente fastidio quella scena ma liberarsi di Aoko era quello che voleva. Due bracciali significavano due possibilità che uno di loro potesse essere Pandora, Kaito si avvicinò al banco e prese un dolce al cioccolato con le fragole sopra.
La teca con quelli falsi era stata esposta e Kaito immaginò il divertimento che Nakamori stava provando. Calcolò cinquecento persone nel centro commerciale, disposte su dieci piani. Le camere erano sigillate e un agente era accanto ad ogni porta, per evitare che Kid le usasse come via di fuga. Aveva tracciato un modo per fuggire e la complessità stava solo nel trovare i due bracciali. Riconoscere un'ametista richiedeva un pochino di tempo e sarebbe stato strano vederlo fissare i bracciali altrui.
Le ametiste aveva un modo particolare di brillare e sarebbe stato impossibile giocare con l'impianto elettrico e riuscire a controllare ogni bracciale. Gustava il dolce e sbirciava l'orologio al polso preciso al secondo, attendendo l'ora di iniziare lo show.


Asami frugò nella borsa alla ricerca del cellulare che trillava e segnava un numero sconosciuto.
<< Pronto? >>.
<< As.. mi >>.
La voce dall'altra parte era disturbata e la ragazza fu costretta ad allontanarsi fino a ritrovarsi in un magazzino sul retro.
<< Con chi parlo? Pronto? >>.
La comunicazione si chiuse e lei sbuffò, scocciata. Rimise il cellulare in tasca e si accorse di avere un gran sonno. Si appoggiò al muro e si passò una mano sulla fronte, poi sbadigliò. Strisciò dolcemente contro il muro e si addormentò, la testa reclinata verso destra.
Kaito spuntò da dietro delle casse di ingredienti, indossava la maschera antigas. << Prenderò il tuo posto per un po'! >>.


Aoko ordinò la seconda fetta di cheesecake ai frutti di bosco e ingoiò l'ultimo pezzo. << Questa sì che è una torta! >>.
Saguru rise e Aoko non lo vedeva spesso.
<< In Inghilterra adoravo i biscotti >>.
<< Qui ne hanno di meravigliosi. I miei preferiti sono quelli con le gocce di cioccolato! >>. La cameriera posò il piatto con la cheesecake e un bicchiere di latte freddo. Aoko ne tagliò un pezzo con la forchetta.
<< Sei più felice ultimamente >>.
Il boccone rimase infilzato nella posata. << Mi sono lasciata alle spalle brutti pensieri. Tu invece sei sempre imperscrutabile, sembra che niente ti turbi >>.
<< Essere il figlio di un questore mi ha insegnato a ragionare con la logica e mia madre è una donna molto calcolata >>.
<< Io invece sono un disastro, sono un libro aperto >>. Era già a metà della seconda fetta e aveva consumato buona parte del bicchiere di latte.
<< Io non riesco a leggerti sempre bene e sono un detective >>, disse Saguru, fermando una cameriera e ordinando del tè.
<< Dici davvero? >>. Aoko fu sorpresa dalla risposta del compagno di classe. La sua insicurezza e goffaggine le pareva evidente a chiunque.
<< Sei molto più criptica di quanto tu non creda >>.
<< Forse sto cambiando >>.
<< O forse sei sempre stata così >>, ribatté Saguru.
Aoko gli sorrise. << Magari hai ragione >>.


<< Mancano dieci minuti >>, avvertì Nakamori.
<< Fra nove minuti, quarantasette secondi e dieci millesimi, Ladro Kid ruberà i bracciali gemelli >>, precisò Saguru. Aoko era al suo fianco, stringeva il suo bracciale con la mano destra, aveva paura di vederselo rubare.
Dov'è finito Kaito?
La famiglia Maruyama era inconsapevole che fra di loro si nascondeva Ladro Kid. Aveva legato e imbavagliato Asami dietro le casse per evitare che venisse vista.
<< Quattro minuti, undici secondi e sette millesimi >>.
Kaito trovava il vizio di contare i secondi davvero irritante.
<< Ispettore, possiamo stare tranquilli? >>, domandò Honzo Maruyama.
<< Si fidi. Nessuno toccherà le sue gemme >>.
Gli ospiti dell'evento si erano radunati nel piano dell'inaugurazione per assistere allo spettacolo di Kid, bisbigliando fra di loro.
Perfetto.
Nakamori era sempre un passo dietro di lui. Aveva voluto sfruttare il fattore folla e renderlo punto debole senza rendersi conto che in un attimo l'aveva riportato dalla sua parte.
<< Le ventitré >>, dichiarò Saguru, picchiettando sul suo orologio.
Un rumore ripetitivo attirò l'attenzione dei presenti. La signora Maruyama si abbassò e vide un oggetto che conosceva molto bene. << Questa è un ametista! >>.
La finta Asami mostrò il suo bracciale. << Guarda mamma, non ho più l'ametista! >>.
<< Scotta! >>. La signora la lasciò andare a causa del calore.
<< Ehi anche la mia! >>, disse un altro ospite. << Il bracciale scotta! >>.
<< Anche il mio! >>.
<< Me lo tolgo subito! >>.
Gli ospiti iniziarono a togliersi il bracciale e le gemme incandescenti venivano lanciate lontane.
Ladro Kid fece un sorriso insolente sotto la maschera e, con la sua mente capace di elaborare in pochi secondi, cercò chi non si toglieva il bracciale.
<< Smettetela di toglierlo! >>, disse Nakamori, frustrato.
La folla non lo ascoltava e in breve il pavimento fu ricoperto di gemme finte e pezzi di bracciali. Saguru si avvicinò a Nakamori e disse qualcosa al suo orecchio, lui annuì e il detective si allontanò. Kaito lo vide avvicinarsi ad Aoko e lei non si era tolta il bracciale e nemmeno Saguru.
Ora poteva concludere lo show.
Nakamori aveva ordinato di non far lasciare il piano a nessuno e aveva bloccato tutti gli ascensori, tranne quello d'emergenza che possedeva un impianto elettrico a parte.
Kaito premette il tasto di un telecomando che aveva nella tasca e il buio calò su tutto il piano.
<< Riaccendente quelle dannati luci! >>.
La folla urlò impaurita e infine riaccesero le luci sfruttando l'impianto d'emergenza. 
<< Guardate! >>, urlò la folla.
Ladro Kid era in piedi, i bracciali gemelli in entrambe le mani.
Saguru si guardò il polso e non c'era più. Prese il polso di Aoko e non l'aveva più nemmeno lei. Nel buio aveva corso e sfilato i bracciali con lo stesso principio utilizzato per togliersi le manette. Era stato talmente veloce che non avevano notato niente.
<< Prendetelo, cosa aspettate! >>. Nakamori aveva il viso di mille colori.
<< Ispettore, simpatico gioco quello di nascondere i due bracciali! >>, li mise in una tasca interna. << Ottimi dolci signori Maruyama >>.
La famiglia era sconvolta.
<< Dov'è Asami?! >>, la gemella la cercava freneticamente.
<< Bastardo, hai preso il posto di mia figlia! >>, lo accusò il signor Maruyama.
I poliziotti cercavano di raggiungere il ladro però le cinquecento persone rendevano l'azione difficoltosa.
<< Vi saluto mio amato pubblico! >>. Dai lampadari sopra la teca uscì una nuvola di fumo grazie a un congegno installato precedentemente e quando la nube si dissolse lui non c'era più.
<< Non mi sono accorta di niente! >>, disse Aoko, sentendosi in colpa. << Non sapevo di avere l'originale! >>.
<< Togliete la corrente all'ascensore d'emergenza! >>.
<< Ma signore... Se lo facciamo tutto il piano resterà al buio. Ladro Kid ha messo fuori uso l'impianto elettrico principale, siamo costretti a usare quello d'emergenza! >>.
Così potrà utilizzare l'ascensore d'emergenza e fuggire indisturbato. Ma stavolta ha fatto un errore.
Saguru si lanciò all'inseguimento del ladro e fu visto da Nakamori. Entrambi si diressero agli ascensori uno e due, per giungere sul tetto.
Nel frattempo un uomo vestito di nero si teneva a distanza dalla folla, dietro una colonna, un auricolare nell'orecchio.
<< Capo, è andato tutto come previsto. Inizio la seconda parte? >>. Una voce parlo speditamente. << Agli ordini >>.


Kid era in piedi sulla ringhiera. Stavolta il senso di delusione fu doppio perché nessuno dei bracciali era Pandora. Sospirò e guardò la luna, amareggiato.
Il pomeriggio in cui aveva sistemato le casse con i finti bracciali li aveva poi sostituiti. Dentro le gemme di plastica c'erano dei piccoli congegni esplosivi che avevano dato quella fastidiosa sensazione di calore, tanto da doverli togliere. Non pensava che li avrebbe dati proprio ad Aoko e Saguru ma aveva senso: Aoko era ingenua e Saguru troppo attento. Ecco perché aveva chiesto di passare del tempo con lei.
Scese dalla ringhiera, pronto a cambiarsi e ritornare al fianco di Aoko, avrebbe finto di essersi perso nella folla. Dava le spalle alla porta e si accorse appena un secondo prima dello sparo, si lanciò sulla sinistra e vide Snake, la pistola che brillava alla luce della luna.
<< Dammi subito i bracciali! >>.
<< Non ti annoi mai ad usare sempre la stessa scenetta? >>. Si rimise in piedi.
Non aveva nessuna intenzione di darglieli e non poteva lanciargli le finte copie, non ci sarebbe cascato.
<< Non ho tempo per giocare Kid. Muoviti o ti farò un buco in fronte! >>
Kaito aveva la mano sulla spara carte, pronto a togliergli la pistola e fuggire con l'aliante.


Saguru era ancora in ascensore e improvvisamente si bloccò.
<< Ma che succede? >>, si disse in panico. Non amava gli spazi angusti e rimanere bloccato a duecento metri dal suolo non era piacevole.
Nakamori si trovava nell'altro e raggiunse il tetto. Le porte scorrevoli si spalancarono e corse a perdifiato i pochi scalini e trovò la porta aperta, le manette che tintinnavano nella mano.


<< Conto fino a tre >>. Caricò un altro colpo. << Uno, due... >>.
<< Tre! >>, concluse Kid, sparando la carta contro Snake. Gli sfiorò la guancia e un rivolo di sangue scese a macchiare il colletto della giacca. Il malvivente sparò un colpo e Kaito riuscì ad evitarlo.
Stava per sparare un'altra carta quando vide l'ispettore sulla soglia. Snake si allontanò di tre passi e poi puntò l'arma contro di lui. Ladro Kid non fece in tempo e due colpi crivellarono Nakamori, uno al petto, l'altro alla spalla.
<< No! >>.
L'uomo si toccò le ferite e cadde a terra, rantolando, in breve si formò una macchia di sangue sul cemento. Snake lasciò la scena del crimine alla velocità della luce.
Kaito corse dall'ispettore, gli abiti candidi si tinsero di color rubino.
<< Non morire! Ti prego non morire! >>.
L'ispettore vedeva appannato, il battito cardiaco stava diminuendo. Kaito cominciò a praticargli il massaggio cardiaco per tenere il cuore attivo e reperì la ricetrasmittente. Finse una voce. << Ispettore a terra! Ispettore a terra! Due colpi d'arma da fuoco sul tetto! >>.
<< Cosa? Arriviamo subito! >>, lo rassicurò un poliziotto.
I guanti di Kaito erano ormai rossi e il respiro sempre più debole. La pallottola alla spalla non aveva leso nessun organo vitale e quella nel petto poteva aver perforato un polmone.
<< K... Kid >>, rantolò lui.
<< Non parli! Deve risparmiare le forze >>.
Kaito appoggiò l'orecchio al petto per valutare il battito e sembrava abbastanza regolare da attendere l'ambulanza e il medico.
<< Aoko... >>, mormorò l'uomo.
<< Sua figlia sta bene! >>.
Kaito era sull'orlo delle lacrime a quella scena, la sua calma e sicurezza erano andate via. Pensò ad Aoko e al dolore enorme che avrebbe provato se lui fosse morto, Kaito non si sarebbe dato pace tutta la vita.
Poi vide le ombre degli agenti e di un paramedico sulle scale e lasciò l'ispettore nelle loro mani. Corse per il tetto, saltò sulla ringhiera e attivò l'aliante.
<< Ispettore! >>, l'assistente capo Nakajima si chinò su di lui.
Saguru arrivò e sbarrò gli occhi a quella scena. Si sporcò le mani di sangue quando si abbassò sull'ispettore.
<< Cos'è successo? >>.
<< Non lo so! >>, rispose Nakajima.
Il detective liceale pensò ad Aoko, ancora non sapeva niente. L'ispettore era bianco, i vestiti impregnati di sangue e gli occhi semichiusi.
<< La pallottola ha toccato il polmone, va operato d'urgenza! >>, decretò il paramedico. << Serve un elicottero sul tetto del Tokyo Midtown immediatamente! >>, ordinò in una ricetrasmittente.
Caricarono Nakamori sulla barella e attesero l'elicottero. Saguru si alzò e anche i pantaloni erano sporchi di sangue e cemento. Lo sguardo cadde su qualcosa in mezzo alla pozza rossa e prese la lente d'ingrandimento, il suo cuore mancò un battito
Prese una bustina dalla tasca e delle piccole pinze. Insanguinati ma quelli erano capelli di Ladro Kid, il colore non era dell'ispettore. Quando Kaito aveva poggiato la testa sul petto, Nakamori aveva sfiorato la testa del ladro senza nemmeno accorgersene e tolto qualche capello.
<< Pagherai maledetto >>, disse con rabbia. << Pagherai >>.


Kaito aveva lasciato i vestiti insanguinati su un albero e scrisse a Jii di venirli a prendere. Rientrò nell'edificio e in fretta arrivò al piano del furto.
Stava per correre da Aoko ma poi lui si rese conto che, in teoria, non sapeva ancora niente di quello che era successo. L'amica era seduta a un tavolino, ancora affranta per essersi fatta rubare il bracciale. Kaito si stava avvicinando quando Saguru, che si era tolto la giacca, prese Aoko per mano e la fece alzare.
<< Perché sei sporco di sangue? >>, gli domandò lei, preoccupata.
<< Aoko tuo padre... gli hanno sparato e lo stanno portato all'ospedale per essere operato d'urgenza >>.
La ragazza sentì il ghiaccio nelle vene, nel cuore, nei polmoni e nel cervello. Non riuscì a dire niente.
<< Che succede? >>, chiese Kaito. Stava morendo dentro, avrebbe voluto essere sparato lui al posto di quel pasticcione di Nakamori.
Saguru lo guardò, non aveva mia visto tanto odio in due occhi.
<< Kaito... >>, Aoko barcollò e si abbandonò contro di lui. << Papà... >>.


Un quarto d'ora dopo erano in ospedale
<< Sono Aoko Nakamori. Mio padre è operato d'urgenza! >>.
<< Secondo piano, chirurgia. Ora è in sala operatoria >>.
I tre corsero al secondo piano senza prendere l'ascensore. Molti colleghi erano in attesa nel corridoio. Quando videro la figlia dell'ispettore uno sguardo di comprensione la investì e Aoko si sedette con le gambe molli su una sedia imbottita. I capelli erano sciolti, il trucco sbavato e non riusciva a parlare.
Kaito le sedette affianco e la ragazza si appoggiò a lui, stringendo un lembo della sua camicia e non piangeva, non urlava, sembrava una bambola inerme. Kaito la circondò con le braccia, tremando.
Perdonami Aoko, perdonami. Ripeteva quelle tre parole all'infinito, come una cantilena.
<< Lo odio >>.
<< Chi? >>.
Aoko strinse ancora più forte la camicia. << Ladro Kid. Lo odio >>.
Quelle parole ebbero lo stesso effetto di quanto Snake gli aveva sparato qualche mese prima. Un dolore devastante lo inondò.
Le ore passavano e sembravano infinite. La luce che indicava la sala occupata brillava dello stesso rosso del sangue dell'ispettore. Ogni tanto qualcuno andava a prendere un caffè, dell'acqua e chiedevano ad Aoko se volesse qualcosa e lei faceva parlare un cenno del capo. Anche Saguru attendeva insieme a loro, era andato a ripulirsi dal sangue dalle mani e alzato le maniche della camicia sporche, per non turbare l'amica.
Dopo quattro ore il chirurgo uscì dalla sala operatoria togliendosi la mascherina.
Aoko corse verso di lui, ritrovando le forze necessarie per dare ordini ai muscoli.
<< Dottore, come sta mio padre? >>.
<< È fuori pericolo >>, rispose, un sorriso stanco. << La pallottola alla spalla non ha creato danni ai muscoli. Quella nel petto, fortunatamente, si è fermata prima che potesse perforare il polmone destro. Una settimana in ospedale, un po' di riposo dal lavoro e sarà come nuovo >>.
Gli agenti esultarono di gioia.
<< Grazie dottore! >>, Aoko l'abbracciò. << Posso vederlo? >>.
<< Ora sta dormendo. Torni domani mattina, sono quasi le quattro e mezzo e farà bene anche a lei riposarsi. Qualcuno può farle compagnia? >>.
<< Sì >>. Guardò Kaito e lui annuì, anche se sentiva di non meritarsi tanta fiducia.
Il dottore stava rientrando, poi si ricordò di una cosa. << Comunque deve ringraziare la persona che l'ha tenuto in vita >>.
<< Come ha detto? >>. Nella mente di Aoko balenò il viso del ladro.
<< Senza il massaggio cardiaco sarebbe morto. Gli ha salvato la vita >>. Rientrò nella sala.
Saguru guardò Kaito, il ragazzo aveva abbassato gli occhi sul pavimento.
Gli ha salvato la vita
.
Aoko non sapeva cosa fosse realmente successo però Ladro Kid aveva salvato la vita di suo padre. Colui che minacciava di metterlo in prigione, di togliergli la libertà... Avrebbe potuto lasciarlo morire, togliere il problema di torno.
<< Vi accompagno a casa >>, disse Nakajima.
Saguru fu prelevato da un collega del padre e i due ragazzi furono lasciati davanti casa di Aoko.
La ragazza inserì le chiavi nella toppa e si ritrovò nell'ingresso. Era distrutta fisicamente e la mente non riusciva a spegnersi. Avrebbe voluto cadere in un oblio per riprendersi.
<< Allora... >>, Kaito teneva la giacca appoggiata all'avambraccio. << Io torno a casa. Se ti serve qualcosa sai... >>.
<< Non lasciarmi sola >>. Aoko era in piedi sul gradino dell'ingresso. << Ti prego... non lasciarmi sola >>.
Kaito si perse negli occhi imploranti di Aoko, l'azzurro vivace era sostituito di un celeste spento e senza luce.
<< Va bene >>, mormorò, deglutendo.
<< Puoi dormire nella camera di papà, io sarò nella mia >>.
Kaito faceva spesso il bucato da Aoko e non fu difficile reperire un pigiama tra i panni stesi. La camera di Nakamori era la stessa di quando aveva comprato la casa per viverci con l'attuale ex moglie: un letto matrimoniale, armadio a muro, una grande finestra sulla destra. Sulla cassettiera c'era una piccola TV e sopra uno specchio, posizionata accanto alla finestra. La stanza era linda e ordinata, opera di Aoko.
Kaito si gettò sul letto, fissando il soffitto. Si guardò le mani e gli sembrò di vederle ancora sporche di sangue del padre di Aoko, il vestito di Ladro Kid bianco come la neve non lo riconosceva più con quelle macchie rosse.
Mi odia.
Aoko non aveva versato una lacrima. Era rimasta tutto il tempo aggrappata alla sua camicia, occhi persi nel vuoto, tremando. Ma non una sola lacrima aveva solcato il suo viso.Forse non la conosco così bene come credevo.
Quella tempra che tirava fuori nei momenti critici la invidiava. Credeva di essere forte, infallibile e quella sera aveva dimostrato il contrario. Era riuscito a salvargli la vita con il massaggio cardiaco e ricordava il tremolio di ogni singolo muscolo.
La porta della camera era stata lasciata aperta nel caso Aoko avesse bisogno di lui. A piedi nudi la ragazza era arrivata nella stanza dove dormiva l'amico, in silenzio aveva camminato e seduta al centro del letto. Kaito non disse niente, la guardava e basta.
Aoko appoggiò la fronte alle ginocchia e iniziò a piangere, una vera e propria crisi di pianto incontrollabile. Kaito si tirò su e l'abbracciò, stringendola forte. Non riusciva nemmeno a respirare dalle lacrime, appoggiò la testa al suo petto, bagnando la maglia del pigiama. Le sussurrava che tutto sarebbe andato bene, che il padre sarebbe tornato presto a casa e che ogni sarebbe tornata come prima. Spossata dalle lacrime si addormentò e Kaito con lei, avvolgendole la vita con il braccio e intrecciando le gambe, fino alla mattina dopo.


Kaito aprì gli occhi per primo, si sentiva stanchissimo. L'orologio segnava le nove e Aoko era ancora avvinghiata a lui, bocca semiaperta, le guance avevano il segno della crisi di pianto. Le accarezzò i capelli per non svegliarla.
<< Perdonami >>, le sussurrò sapendo che non poteva sentirlo.
Si alzò piano dal letto e scese in cucina per preparare la colazione. Le visite iniziavano alle dieci e Aoko non vedeva l'ora di rivedere suo padre. Aveva finito quando lei si presentò nella sala da pranzo vestita di un leggero abito bianco e i capelli legati. Aveva un aspetto migliore dopo una doccia ed essersi sistemata ma il viso esausto la tradiva.
<< Buongiorno >>, disse Kaito dolcemente.
Lei arrossì, non si era dimenticata come avevano dormito la notte prima. Non ne aveva potuto fare a meno, non ci sarebbe stato altro posto al mondo in cui sarebbe voluto essere per sfogare il dolore, la rabbia, la tristezza. Si sedette al tavolo.
<< Buongiorno a te. Mi dispiace averti costretto a dormire qui, stanotte >>.
Kaito scosse la testa. << Non c'è problema. Avevi bisogno di... me >>.
Mangiarono in silenzio, Kaito preferì non accendere la TV perché temeva che il telegiornale parlasse della sparatoria al centro commerciale e non voleva che Aoko sentisse. Non voleva sentirlo neanche lui.
<< Io vado a casa a farmi una doccia, prendo la moto e andiamo in ospedale >>, disse, iniziando a sparecchiare.
<< Grazie Kaito. Non so cosa farei se tu non ci fossi >>.
Un piatto scivolò a terra, rompendosi. Si chinò a raccogliere i cocci per non far vedere la sua espressione. Era molto deluso da se stesso, quello era il più grande inganno ai danni di Aoko che avesse mai fatto, Nakamori era in ospedale a causa sua.
Aoko si turbò nel vedere quella reazione. Kaito lasciò in fretta la casa, aveva bisogno di qualche minuto da solo.
In camera sua dette un pugno al muro, spellandosi le nocche. Per Aoko aveva a sfogare le proprie emozioni e doveva assolutamente riprendere il controllo della sua sicurezza in fretta.
Quindici minuti dopo Aoko era in sella alla moto di Kaito. Parcheggiò in uno spiazzo dell'ospedale e salirono al reparto di chirurgia.
C'era qualche collega attorno al letto dell'ispettore, la camera era privata.
<< Papà! >>.
Aoko corse ad abbracciarlo, non riusciva a staccarla.
<< Piano figliola! >>.
<< Come sta ispettore? >>, domandò Kaito.
<< I punti tirano e l'antidolorifico migliora la situazione >>.
<< Quando ti fanno uscire? >>, chiese ansiosa Aoko.
<< Sabato, prima devono assicurarsi che non faccia infezione >>.
Nakajima era seduto alla destra dell'ispettore. << Stavamo giusto chiedendo a Ginzo cos'è successo >>.
Kaito avrebbe voluto fuggire.
Da quando sono tanto codardo?
<< Sono salito sul tetto e ho sentito degli spari. C'era un tipo, un brutto ceffo vestito di nero e puntava l'arma contro Ladro Kid >>.
<< Perché non ti sei difeso? >>. Aoko gli stringeva la mano.
<< Non ho fatto in tempo. Mi ha sparato e da qui... i ricordi sono nebulosi. Sono caduto a terra, Ladro Kid era chino su di me e mi ha praticato il massaggio cardiaco, poi credo di essere svenuto >>. Si passò una mano sulla testa, confuso.
<< Allora è stato Ladro Kid ha salvarti la vita? >>, chiese un collega e lui annuì.
Aoko abbassò lo sguardo e strinse le mani a pugni, posate sulle ginocchia.
Allora è stato davvero lui.
<< Deve rimettersi in fretta! >>, lo motivò Nakajima.
<< Solo lei può catturare Kid! >>, aggiunse un altro collega.
<< Esatto papà! Ah, Saguru dov'era? Non era corso con te dietro il ladro? >>.
<< Bloccato in ascensore >>.
Saguru entrò nella camera. Incrociò gli occhi dorati con quelli blu di Kaito e quest'ultimo provò un brivido, cosa mai successa in presenza del detective liceale.
<< In che senso? >>, chiese Nakamori.
<< Sono salito sull'ascensore e prima di arrivare sul tetto si è bloccato >>.
Kaito si ricordava di aver messo fuori uso l'impianto elettrico principale in modo da costringerli ad usare quello secondario d'emergenza, in questo modo non gli avrebbero potuto tagliare la via di fuga. Ma se Nakamori era giunto fin sul tetto significava che la corrente non era stata tolta.
L'hanno bloccato dentro di proposito, volevano che Nakamori salisse da solo. Perché?
Il ragazzo era confuso da quella sequenza di eventi. Snake voleva sparare all'ispettore, non l'aveva fatto per togliere di mezzo un testimone scomodo.
Una rivelazione terribile, la peggiore ipotesi che potesse valutare e lo gelava al solo pensiero.
Sanno chi sono.


Angolo autrice!


Salve lettori!
Da questo capitolo si muovono i primi passi per arrivare alla fine! L'organizzazione sa chi è Ladro Kid? Be', lo vedremo :D
Grazie per chi l'ha letta, messa tra le preferite, le ricordate e le seguite!
Shinici e ran amore: Grazie mille per la tua recensione e i complimenti! Lo sai che ci ho pensato a un sequel? :) Mi sono affezionata ai personaggi, ahimè sono una sentimentale ahahaha Quindi chissà che non mi venga qualche idea in mente!










   
 
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