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Autore: AlexandraSilverBlack    09/07/2017    1 recensioni
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Capitolo 26



CRYSTAL'S POV

Quel giorno entrai in classe decisa a chiarire con Harry la situazione, non potevamo continuare così! Io lo volevo, ma stavo con Zack e con Harry avevo paura di soffrire.
Lui mi "voleva", così diceva, e mi faceva perdere la testa. Zack, invece, diventava ogni giorno più geloso e più strano.
Ritornai alla realtà quando sentii delle ragazze fare dei complimenti al soggetto dei miei pensieri, non capendo il perchè lo fissai. Si era tagliato i capelli!
"Come fa ad essere più bello di prima?" mi chiesi. Non era umanamente possibile! Poi mi ricordai di avere davanti un adone e una divinità e il mio cervello prese di nuovo il volo felicemente.
In quel momento i suoi occhi smeraldini mi individuarono ed io ero ancora a bocca aperta.
<< Hey, Crys! Cosa c'è? La mia bellezza ti ha fulminata, vero? >> mi aveva chiamata con il mio nome! Ma lo faceva di proposito a provocarmi?! Oltretutto ora senza frangia era molto più sexy!
Balbettai in imbarazzo e colta con le mani nel sacco : << S-sì, c-c-cioè n-no! >> di sicuro ero rossissima.
Lui sorrise, anzi no, ghignò e mi si avvicinò, ma per fortuna il professore entrò in classe in quel momento, così mi sedetti vicino a Emily e iniziò la lezione.


HARRY'S POV

Ero impegnato a fissare la mia piccola ramata, come avevo fatto durante tutta la lezione, quando Ryan richiamò la mia attenzione.
<< Amico, qualcuno ti sta chiamando >> mi indicò il mio cellulare che si era illuminato sotto al banco. La campanella suonò in quel momento ed io, vedendo che a chiamarmi era mio padre, uscii dalla classe e andai in camera.
<< Pronto, papà? >> risposi allegro. Matt e Ryan, dietro di me, mi osservavano incuriositi. Mio padre non chiamava mai nelle ore di lezione.
Quando sentii le parole di mio padre e i suoi singhiozzi feci cadere il telefono. Non mi importava se si era rotto. I miei amici si preoccuparono, notando la mia espressione diventare vuota e le lacrime rigare il mio viso.
Sì, stavo piangendo, ma non mi importava in quel momento.
Fecero per parlare entrambi quando la porta si spalancò all'improvviso. Mia sorella fece irruzione seguita da Emily e Crystal. Era sconvolta, il suo viso pieno di lacrime e gli occhi che eprimevano tutta quella sofferenza, come i miei.
Mi sedetti sul letto prendendomi il volto tra le mani.
<< Dimmi che non è vero! >> urlò Ashley piangendo. Emily si avvicinò a Matthew mentre Crystal stava in disparte e guardava con una faccia triste.
<< Cos'è successo? >> chiese cauto Matt. Lo fissai negli occhi, non riuscivo a rispondere.
Mentre Ryan cercava di consolare mia sorella abbracciandola io risposi, o tentai di farlo.
<< La mamma è....la mamma è... >> non riuscivo a dirlo, era troppo doloroso, ma non serviva andare oltre, avevano capito tutti.
Per la prima volta, da quando ero piccolo, piansi. Crystal corse ad abbracciarmi e, anche se di poco, la sua vicinanza mi aiutava, così la strinsi più forte a me e mi sciolsi in un pianto liberatorio.


Due giorni dopo eravamo a casa nostra, c'era gente ovunque, gente che piangeva, come noi ragazzi mentre ci facevano le condoglianze. Come mio padre, che si era rinchiuso nel suo studio e che non aveva intenzione di uscirne.
Lui era quello che stava soffrendo di più, anzi no. Era quello che aveva reagito peggio.
Tutti i miei amici mi stavano accanto, lo apprezzavo molto e la mia piccola addirittura stava dando una mano ad organizzare il funerale, noi eravamo troppo scossi.
Ovviamente avevamo dei servitori che potevano farlo e che lo stavano facendo, ma Crystal voleva poter dare una mano e fare qualcosa.
Quella notte non riuscii a dormire e mi avvicinai a dove dormiva Crystal. Ero sicuro che con lei non avrei avuto incubi.
Che cosa patetica, vero? Mi stavo rammollendo, eppure dipendevo da quella ragazza più di quanto avessi voluto ammettere. Dannazione! Ero più cotto del previsto! Ma cosa mi faceva quella ragazza?
<< Crys?...bambolina? >> la scossi leggermente. Si grattò l'occhio sbadigliando, era troppo carina e tenera così!
<< Harry >> arrossì. Non sorrise però, era giorni che non sorrideva. Come me.
Le feci una leggera carezza sulla guancia e le diedi un bacio sulla fronte.
<< Princess, dormiresti con me stanotte? >> chiesi serio, senza malizia.
<< C-cosa? >> la presi in braccio e, cercando di non svegliare gli altri, che dormivano tutti nella stessa stanza, la portai nel letto in camera mia.
La strinsi forte, coprendo entrambi, e chiusi gli occhi stringendola a me. Subito si addormentò mentre io la guardavo dormire. Le morsi il lobo dell'orecchio sussurrando : << Buonanotte, piccola mia >> e mi addormentai anch'io, di nuovo sereno, senza incubi dopo la morte di mamma.


CRYSTAL'S POV

Mi risvegliai sentendo solletico al collo e....umido? Mi girai e incontrai occhi smeraldini troppo vicini ai miei.
<< Buongiorno princess >> Harry ricominciò a baciarmi e a leccarmi il collo. Arrossii ricordandomi della sera prima.
Quando cominciò a succhiare emisi un gemito, ma subito mi tappai la bocca con le mani.
<< Piccola, dobbiamo alzarci. Menomale che c'eri tu con me, sono riuscito a dormire serenamente ieri >> sorrise dolce.
Ricambiai il sorriso in modo timido e dopo mi alzai. Dopo che si alzarono tutti mi misi all'opera, il giorno dopo ci sarebbe stato il funerale. Ero molto triste per i Landerson, ma chi più di me li capiva? Mi dispiaceva troppo vedere Harry e Ashley soffrire, quindi cercavo di star loro vicina e di aiutarli in qualche modo.
Quando mi tornò in mente l'episodio di poco prima arrossii di nuovo. Ormai mi ero abbonata a quel colore.
Quella sera di nuovo dormii con Harry e, ad essere sincera, la cosa mi piaceva molto.
Io amavo stare al suo fianco; sì non era un momento felice ma a me bastava lui e a lui bastavo io, almeno così sembrava. Ed ero contenta, egoisticamente, a pensare che lui cercasse me e nessun'altra.


Il funerale fu davvero duro da sopportare, per tutti. La cosa più dura fu vedere il signor Landerson piangere in ginocchio, piegato sulla tomba della moglie. Era una visione così angosciante e straziante che mi si stringeva il cuore.
Il punto culminante fu quando vidi Ashley ed Harry nelle stesse condizioni del padre, scoppiai a piangere più forte di quanto non stessi già facendo.
Io, Emily, Matt e Ryan stavamo da parte, ma ci sentivamo molto vicini alla famiglia Landerson, era così buona quella donna! Perché proprio lei?


Qualche giorno dopo eravamo tornati a scuola, i Landerson non erano più le "stelle brillanti" della scuola, la loro luce si era spenta con la loro madre.
Il signor Landerson, invece, si era chiuso in sé stesso e pensava unicamente al lavoro. Pover uomo, deve averla amata così tanto! Però....la loro storia d'amore dev'essere stata stupenda!
Harry quando mi incntrava non faceva più il "playboy", piuttosto sforzava un sorriso, mi abbracciava e mi dava un bacio sulla guancia. Un po' come fanno i migliori amici.
La morte di sua madre lo ha terribilmente scosso e lo capivo. Tuttavia, non avevo ancora capito com'era morta. Mi sentivo a disagio a chiederlo a loro, però Harry rispose alla mia domanda con una voce carica di rabbia.
<< Un pazzo ubriaco è andato a sbattere contro l'auto di mia madre a tutta velocità! Lei è morta sul colpo, si è salvato solo il nostro autista - ricordai un signore col braccio ingessato e col volto pieno di lividi al funerale - lui si è subito licenziato, sosteneva di non esser riuscito a salvare nostra madre. Gli ho detto che non volevo si licenziasse, non avrebbe potuto comunque fare nulla >> .
Lo abbracciai di slancio, non riuscivo proprio a vederlo così. Mi strise forte a sè e anche quella notte la passai al sicuro tra le sue braccia.
"Devo assolutamente lasciare Zack" pensai prima di chiudere gli occhi. Dovevo.


Mi risvegliai alle 06:57 . Dovevo tornare subito in camera e prepararmi per le lezioni.
Cercai di "sgusciare via" dall'abbraccio di Harry, ma il suo braccio muscoloso mi tirava indietro. Dunque era sveglio.
<< Dai, Harry. Devo andare adesso >>
<< No >> mise il broncio e mi strinse più forte.
<< Uff >> sbuffai. Sapevo cosa dovevo fare, solo che prima non l'avrei mai fatto. Stavo iniziando a cambiare anch'io. Fino a poco tempo prima mi sarei sotterrata dalla vergogna!
Con il suo braccio avvinghiato alla vita mi girai, lo guardai negli occhi e, sorridendo maliziosa, gli salii a cavalcioni. Lui spalancò gli occhi sorpreso.
<< Bambolina, non ti muovere >> sussurrò roco. Inclinai la testa, come fanno i cani quando non capiscono.
Da dov'ero seduta cominciai a scivolare leggermente più in basso.
<< No! >> iniziò ad imprecare mentre si alzava ed io ridevo.
<< Ho bisogno di una doccia fredda >> parlava da solo.
<< Mi spiace - continuai a ridere - ora devo andare >> mi alzai e sparii in fretta.
Dopo le lezioni avrei parlato con Zack. Sperai d avere più tempo per prepararmi a sue possibili reazioni ma le ore volarono
Cercai Zack ovunque, gli mandai anche dei messaggi e alla fine lo trovai in cortile che urlava contro...Harry.
Avrei dovuto immaginarlo. Stavolta ne avevo basta, non li guardai nemmeno, ma tornai subito in camera mia.
Avrei parlato con Zack in un altro momento. Ero proprio stufa di vederli litigare.
Solo quando quei due avrebbero smesso di scannarsi a vicenda per ogni singola cosa avrei parlato con loro. Per ora avrei pensato a me stessa.
   
 
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