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Autore: Fabb5000    09/07/2017    1 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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Lyon si scagliò contro Mario, che riuscì all'ultimo istante a parare il colpo della spada. L'urto fu tale che Mario si sorprese di essere ancora vivo, infatti la lama si era scheggiata.

-Per favore, Lyon! Non voglio combattere contro di te!- esclamò mentre l'amico faceva roteare la spada sulla sua testa.

-Quando si lotta si lotta, insetto. Non si parla!- esclamò Lyon con sguardo feroce, e tentò un altro affondo, che Mario riuscì a parare all'ultimo istante, riuscendo ad evitare che la lama gli spaccasse in due il cranio.

Mario indietreggiò, cercando di allontanarsi dalla sua portata, ma Lyon fece un balzo in avanti e piantò la spada per terra. Mario fece un salto all'indietro per istinto, temendo che gli avesse tagliato in due le gambe, invece Lyon era riuscito "solo" a infilare la lama in trenta centimetri di terreno roccioso durissimo. E senza nemmeno faticare.

Veloce come l'aveva conficcata, Lyon estrasse la lama, dotandola di nuovo e mettendosi in posizione d'attacco.

I ruggiti di Dentifricio e Tyranno si fecero sentire nuovamente, e la caverna tremò ancora una volta. Onde di lava si sollevarono pericolosamente per decine di metri, infrangendosi sul ponte spruzzando ovunque lapilli e ceneri.

Mario poté sentire il calore tremendo del magma a venti metri di distanza : -Senti, Lyon, possiamo risolvere la questione in superficie? Se vuoi combattere con me va bene, se ti serve a sfogarti ok, ma possiamo farlo dove non rischiamo di saltare in aria da un momento all'altro?-

-Non sarà la forza degli elementi a fermarmi!- esclamò Lyon, che pareva non essersi nemmeno accorto di un'onda di lava che gli era arrivata a pochi centimetri dalla faccia. -Il magma è materia e la materia non può nulla contro il potere dell'Unico!-

-Forse la materia no ... ma un'esplosione si!- disse Mario di rimando, osservando il livello della lava salire paurosamente. Si ritrovò a ringraziare il cielo che quel vulcano fosse semispento, altrimenti a quell'ora sarebbero già stati pronti per il banco della frittura.

-Taci!- urlò Lyon furente. -Parla meno e combatti di più! Affronta con onore la potenza di Lord Death!- e si lanciò nuovamente su Mario, tentando di colpirlo sulla testa, e l'amico si scansò appena in tempo, rischiando però di cadere nel calderone.

-Va bene, ho capito che a te piace chiamarti Lord Death, non dubito che sia un nome figo- disse rialzandosi. -Ma adesso apri gli occhi! Questo tuo sogno sta prendendo una brutta piega! Smetti di fingerti un servo di Nulla e torna ad essere Lyon!-

-Basta!- urlò Lyon con il volto contratto dalla rabbia. -Io SONO Lord Death! Generale dell'esercito oscuro! Braccio destro dell'Unico!-

Mario schivò i colpi che Lyon gli lanciò, mentre l'amico continuava ad elencare i suoi titoli : -Grande stratega! Invincibile guerriero! Scienziato! Filosofo! E infine ...- e si lanciò su Mario -... combattente!-

Mario non riuscì a schivare il colpo e fu sbalzato all'indietro. Fortunatamente Lyon lo aveva colpito non con il filo della lama, pertanto non aveva ferite, ma era stato comunque doloroso.

Lyon lo guardò con occhi di fuoco : -E tu, piccolo e insulso umano, chi credi di essere per mettere in dubbio la mia autorità?-

-Beh, non certo l'eroe Mario- disse questi alzandosi a fatica. -Preferisco considerarmi un semplice ragazzo, migliore amico di Lyon, compagno di avventure di Stefano ed Anna, fedele amico di Dentifricio e servitore del re dell'End Shadow, con il quale ho attraversato terre e avventure fino ad arrivare qui, ove ho conosciuto il re Ihsmael e sua figlia Ahsoka!-

-GRAAAARR!!!- ruggì Lyon, scagliandosi su di lui con una furia che non aveva mai mostrato prima. Mario fece appena in tempo a scansarsi prima che il colpo di Lyon gli facesse a pezzi le costole.

Non appena si fu allontanato a sufficienza guardò Lyon, il quale pareva anch'egli stupito della sua reazione. "Ha ...Ha reagito non appena ha sentito i nomi degli altri!" pensò Mario. "Non tutto è perduto, dunque!"

Dopo un attimo di smarrimento, Lyon aveva ripreso la concentrazione. Mario decise di stuzzicarlo un po', perché sapeva che se c'era una cosa che infastidiva Lyon erano le provocazioni : -Se tu sei tanto potente, allora dovresti avermi già annientato!- disse. -Eppure sono ancora qui! Cos'è, se non ci sono Nulla, Entity e una schiera di soldati a pararti le spalle, non sai farti avanti? Chissà cosa direbbe Ahsoka ...-

-GRRR!- ruggì nuovamente Lyon. -Se è il potere che vuoi, allora lo avrai!- e alzò la mano verso di lui.

Mario ebbe un secondo di coscienza, poi una scarica di fulmini lo centrò in pieno petto, mandandolo a sbattere dall'altra parte del ponte. Poi Lyon alzò le mani verso il soffitto e gli scaricò addosso un ammasso di pietre. Fortunatamente Mario si riprese in tempo e le evitò.

-Tutto qui?- rise. -Fulmini e rocce? Mi sono fatto più male stamattina quando ho battuto l'alluce contro il comodino! Mi chiedo cosa penserebbe ora Stefano ... ha sempre avuto una grande stima di te ...-

-Adesso mi hai stancato!- disse Lyon. -Basta così! Ho avuto fin troppa pazienza con te!-

Nella mano di Lyon cominciò a formarsi un fievole barlume di luce verde e gialla. -Cosa hai intenzione di fare con quello?- chiese Mario. -Per favore, dimmi che ciò che pensò non è vero!-

-Ti sbagli! È più che vero!- disse Lyon mentre il globo diventava sempre più grande. Mario ritornò mentalmente alle lezioni con Yoda ed erse intorno a sé una protezione di Forza e alzò lo scudo. Un istante dopo Lyon lanciò il globo, di luce, che si infranse su di lui con una potenza tale che Mario fu sbalzato all'indietro per cinque metri, e il rombo generatosi fece tremare l'intera caverna. L'onda d'urto fu tale che la lava si ritirò verso il basso.

"Fiuu! Lo scudo non ha fuso per miracolo!" pensò Mario, guardando lo scudo rotondo che emetteva fumo e pareva essere integro per volere divino. La protezione di Forza si era infranta, ma almeno lo aveva protetti quanto bastava. Se non l'avesse usata, probabilmente al suo posto ci sarebbe stato un mucchietto di cenere, non un essere umano.

Nonostante la prudenza gli consigliasse il contrario, continuò a provocarlo : -Bah! E quello sarebbe un colpo? Scometto che Entity farebbe meglio di te! O anche il Blazur, e molto più in gamba!-

Lyon lo guardò con gli occhi fiammeggianti, cosa che fece immediatamente pentire Mario per quell'ultimo azzardo. -Tu osi ridicolizzare un guerriero quando questi ha tanto onore da permetterti di rialzarti ogni volta che cadi!- ringhiò con rabbia, per poi alzare la spada.

-Nessuno ...- disse mulinando la spada, spaccando in due lo scudo di Mario. -... può prendersi gioco ...- e spezzò la sua spada, per poi prepararsi a dare il colpo finale. -... DI LYON!-

-A ... Appunto- disse Mario guardando terrorizzato la spada sospesa a un centimetro dalla sua testa. Chiuse gli occhi per un istante, e udì un tintinnio risuonare per la caverna.

Quando li riaprì, vide con sollievo Lyon in piedi di fronte a lui, con gli occhi spalancati e la faccia contratta in un'espressione dubbiosa, che si guardava le mani perplesso, con la sua spada a terra.

-Chi ... chi sono ...- mormorò Lyon. -... veramente ... io?-

Mario si rialzò con sguardo raggiante. Ce l'aveva fatta ... o lameno ci sperava. -Lyon ...- disse. -... mi ... mi senti?-

-S-si ...- disse Lyon con sguardo perso. -Quale ... Quale è realmente la vita vera?-

-È questa, Lyon!- disse Mario. -Cerca di ricordare! Rammenta i volti dei tuoi amici ... Anna, Stefano, Ahsoka, Shadow, Grantinks, Klingoon, Hurakan, Haratune ... rammentali tutti! Non puoi averli dimenticati!-

-Si ... ora ricordo- mormorò l'altro. -Io ... io sono ... sono Lyon! Ma allora ... allora Lord Death ...-

-Beh, ammetto che era strafigo come nome, ma ... era solo una finzione- disse Mario. Lyon lo guardò un po' stranito, poi Mario vide la consapevolezza farsi strada nei suoi occhi, e comprese che Lyon stava riacquistando le sue facoltà.

Improvvisamente la caverna tremò nuovamente e la lava ricominciò a salire. -Ne parliamo dopo, ok?- disse Mario. -Adesso è imperativo andarvene da qui!-

Ma Lyon cadde improvvisamente in ginocchio. -Mario ... scappa ... prima che ti faccia male ...-

-Tu non puoi farmi male, Lyon!- disse Mario. -Non lo faresti mai!-

-Si invece!- esclamò l'altro! -Sento ... sento rabbia e odio dentro di me ... lottano per uscire ... scappa! Scappa finché puoi!-

-No!- disse Mario. -Non me ne vado senza di te!-

Ma avevano atteso troppo. La caverna tremò come una campana e il soffitto iniziò a crollare, e la lava eruttò sommergendo tutto come un fiume in piena. Mario fece appena in tempo a correre verso l'uscita, ma Lyon, rimasto indietro, fu investito in pieno dall'enorme forza.

-LYON!- urlò Mario vedendo l'amico avvolto in un turbine di lava. Poi comparve accanto a lui una seconda figura, nera come la pece, che lo avvolse con le sue spire e scomparve nell'aria.

Mario annaspò. Forse Lyon non era morto, dopotutto. Sperò di rivederlo presto. Ma per ora doveva pensare a sé stesso.

Risalì velocemente l'intera grotta, schivando massi e lapilli, finché non vide la luce della luna privenire da un buco nel soffitto.

-L'uscita!- esclamò, ma non ebbe tempo di fare altro : in quell'istante infatti una frana gli crollò addosso.

Sentì le ossa spezzarsi e l'aria uscire dai suoi polmoni. E comprese che era finita. Annaspò cercandi di respirare, ma doveva avere entrambe i polmoni perforati. La vista gli si annebbiò e perse conoscenza.

Alla fine si arrese. Non poteva lottare contro l'inevitabile. Attese il necrologio. Forse non era poi così male, pensò. Anche il dolore lo aveva abbandonato. Chissà cosa avrebbe trovato dall'altro lato ... forse avrebbe discusso con gli antichi eroi dell'antichità? O magari sarebbe fibito all'inferno, a contemplare la duplice fiamma di Ulisse e Diomede?

Ma stava morendo davvero? Improvvisamente di fronte a lui si era formata una luce abbagliante. Inizialmente Mario pensò fosse la porta per l'altro mondo, ma poi udì un ruggito fin troppo familiare.

E poi riaprì gli occhi e inspirò l'aria fino a riempire i polmoni. Era vivo e non era più nella grotta. Si trovava di nuovo in superficie.

Ruotò velocemente la testa in avanti e indietro. Dietro di sé si stagliava la sagoma terrificante di Tyranno303, steso a terra con il collo spezzato. E accanto a lui stava Dentifricio, anch'egli steso per terra, che lo guardava respirando a fatica.

-Dentifricio!- esclamò Mario. -Cosa ... Non avrai ...-

Dentifricio lo guardò con occhi compassionevoli, poi Mario udì una nota musicale nella sua testa : -Si-

Si guardò intorno ma non vide nessuno. Poi comprese. Era stato Dentifricio a parlargli in qualche modo, entrando nella sua mente, per confermargli che aveva rifatto quel gesto che tempo prima aveva salvato la vita a lui, Lyon, Anna e Stefano dopo essere stati uccisi da Entity.

-Come è possibile?- chiese.

Dentifricio sorrise, e Mario udì di nuovo quella voce nella testa : -Non lo so. Sarà uno di quei miracoli che avvengono quando qualcuno sta per spirare-

-Perché lo hai fatto?- chiese Mario. -Sapevi che ti sarebbe costato la vita ...-

-Perché il mio viaggio è terminato, il tuo ancora no- rispose il dinosauro. -Devi ritrovare Lyon ... lo hai visto, in lui c'è ancora del buono ... avete una missione da compiere tutti quanti ...-

Mario era commosso : -Grazie ...- disse. -Sai, ho sempre pensato che fra noi tu fossi il più ... umano. Prendimi pure in giro, ma ... lo penso davvero-

Dentifricio sorrise : -Essere umani significa saper scegliere tra il bene e il male ... significa influenzare il corso di altre esistenze in maniera positiva ... poco importa se tu sia fatto di metallo, di plastica o di carne ... io ...-

Il dinosauro annaspò, poi continuò : -... io, vivendi con voi, ho imparato a gioire, a soffrire, a sperare ... a vivere come un umano. Ho imparato quella vasta gamma di sentimenti e sensazioni che voi chiamate "emozioni" ... e con esse ho compiuto le mie scelte ... compresa quella di salvarti la vita ...-

Mario annuì : -Capisco fin troppo bene quello che vuoi dirmi-

Dentifricio sorrise : -Io SONO un essere umano ... e finché mi porterete nel cuore, io continuerò ad esistere. Veglierò su di te, su Lyon e su tutti gli altri ... anche se voi non mi vedrete, io ci sarò, e vi guiderò se necessario-

Il dinosauro gli indicò con la testa il bosco : -Ora va, finché puoi ... chi ti da la caccia non è tanto lontano ... gli altri sono già fuggiti, li ho visti ...-

-No ... non posso lasciarti qui ...- mormorò Mario.

-Tranquillo, quello che lascerai qui sarà solo un ammasso di ossa e carne ...- disse Dentifricio. -Io vado dai miei avi ... della cui gloriosa compagnia ... ora non dovrò più vergognarmi ...-

-Dentifricio? Dentifricio!- urlò Mario scuotendolo, ma fu inutile. Dopo quell'ultima frase, la luce negli occhi del dinosauro tremolò e si spense, questa volta per sempre, e l'enorme tirannosauro che già una volta aveva vinto la morte non si mosse più.

Mario trattenne a stento le lacrime e seguì il consiglio di Dentifricio : veloce come un fulmine, si arrampicò sulle rocce ed entrò nel bosco, dirogendosi verso le pianur dove si trovavano tutti gli altri. Diede un ultimo sguardo alla città, semidistrutta e arsa dalle fiamme, poi si voltò e scomparve fra i rami spogli degli alberi morti.
   
 
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