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Autore: Pixel    09/07/2017    3 recensioni
"Il profumo di Tony era ancora la cosa più bella del mondo."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il lampeggiare del display richiamò l'attenzione della ragazza che afferò il telefono e si accinse a leggere il messaggio. Il testo le strappò un sorriso.

"Chi è che ti fa questo effetto Jaz?" Chiese incuriosito dall'atteggiamento dell'amica che sembrava incantata dallo schermo.

"Jaz?" Alzò leggermente la voce nonostante lei gli fosse affianco.

"Eh?"

Tony rise di gusto per quanto apparivano teneri gli occhi neri della ragazza quando veniva distolta dai suoi sogni.

"Se non mi dici chi è questo ragazzo misterioso rischio di offendermi seriamente."

"Ma no, nessuno..." esitò un secondo prima di completare la frase rendendosi conto di non aver nessun buon motivo per mentire a Tony, era sempre stata abbituata a custodire gelosamente la sua riservatezza, ma se aveva deciso di concedersi quell'amicizia allora tanto valeva farlo a pieno

"...o forse un ragazzo di cui potrei accettare l'invito per un appuntamento venerdì sera."si limitò ad insinuare.

"Non so se essere indignato per il fatto che tu non me ne abbia parlato prima o felice perchè finalmente ti sei decisa a confessare"
"Felice?" Le consigliò lei con un sorriso ai limiti del ruffiano. Lui le lasciò un buffetto sul viso e alzò gli occhi al cielo in un gesto di finta esasperazione.

 

"Dimmi almeno chi è, piccola opportunista!"

"Ultimo anno, capitano della squadra di baseball..." iniziò l'elenco delle caratteristiche come se stessero giocando a farsi gli indovinelli come facevano da bambini. Ma Tony, che aveva intuito immediatamente il nome del ragazzo in questione, non aveva affatto voglia di continuare a scherzare.

"Bryce Walker?"

"Esatto" confermò senza nascondere un'espressione interrogativa dovuta al tono cupo con il quale l'amico aveva pronunciato quel nome "Qualcosa non va?"

Tony si trovò dentro di sè estremamente combattuto dall'istinto di urlare all'amica di non avvicinarsi a quel ragazzo e la consapevolezza che non l'avrebbe potuto fare senza raccontarle quello che sapeva.

Per un attimo credette di farlo, ma la parte più razionale prese il sopravvento. In quella storia non era coinvolto solo lui e non poteva certo andare in giro ad accusare un ragazzo di crimini abberanti senza averne prova certa.

“Non mi piace quel ragazzo” si limitò a dire, sperando che la sua opinione fosse abbastanza forte per farla desistere.

Lei di tutta risposta fece spallucce e prese a digitare sui tasti “non deve piacere a te, Tony” disse coperta da quella spavalderia ed arroganza che le avevano fatto da scudo per tanto tempo.

 

* * *

 

Mentre rimetteva le chiavi della macchina nella tasca interna della giacca di pelle nera Tony non potè far a meno di pensare a quanto fosse assurdo trovarsi per la seconda volta nel giro di poco tempo in quel posto da cui si era sempre tenuto alla larga.

Stare li lo faceva sentire stranamente irrequieto, nonostante questo quando i suoi fratelli si erano proposti di accompagnarlo lui aveva rifiutatoHay cosas que tengo que enfrentar soloi“.

Attraversò la strada a passi distesi, una volta arrivato davanti alla porta si rese conto di non avere nemmeno un ripensamento e bussò vigorosamente.

“Padilla?”

“Walker”.


 

Nonostante il palese stupore il ragazzo invitò subito Tony ad entrare, Bryce aveva la capacità dissimulare una gentilezza così distante dalle dimostrazioni di grettezza che aveva dato di sé stesso.

“A cosa devo l’onore?” Disse accingendosi a versare del liquido ambrato in due bicchieri bassi dal fondo largo, una volta riempiti per circa un quarto ne porse uno a Tony. I due portano i bicchieri alle labbra quasi all’unisono, nonostante i visi da adolescenti sapevano emulare perfettamente le movenze e l’atteggiamento di due uomini. Il liquido scivolò lentamente nella gola lasciando dietro di sè il pizzicore audace tipico del bourbon. Tony poggiò il bicchiere pesane sul tavolo di mogano e si decise a rispondere alla domanda iniziale del ragazzo

“Sai perché sono qui”

“A dire il vero no” affermò senza lasciar trasparire quanta verità e quanta ironia si celassero dietro quelle parole
“Jazmine” si limitò a dire

“Ragazza bellissima, si. Ma continua a sfuggirmi il motivo della tua visita, mi sbaglio o gira voce che tu abbia gusti differenti da questi?” Tony decise di ignorare ogni sorta di provocazione rivolta verso di lui, nonostante la giovane età possedeva un invidiabile temperamento.

“Devi lasciarla perdere”

“Mi stai minacciando per caso, Padilla?” disse lentamente e con tono pacato, mentre si alzava dal divano sul quale si era accomodato un attimo prima “Il tuo amico del cuore Jensen non ti ha detto cosa è successo a lui l’ultima volta che è venuto qui?”

“Io non sono Clay Jensen” gli rispose a denti stretti in un atteggiamento che ricordava il ringhio di un cane

“Sai che la Suárez ha accettato di venire da me venerdì sera? Non mi sembra l’atteggiamento di una che vuole essere lasciata perdere”

“Non te lo sto consigliando Bryce...”

Il ragazzo rise di gusto prima di fare qualche passo nella direzione di Tony che non indietreggiò di un millimetro. Si trovarono faccia a faccia.

 

“Non pensi che la tua amichetta si senta un po’ sprecata a passare il suo tempo con uno che non saprebbe nemmeno dove metterle le mani e per questo sia venuta cercare qualcuno che finalmente sappia usare il suo corpo calienteii come merita?”

 

Il temperamento di Tony era certamente notevole, ma la sua rabbia sapeva essere spaventosa.

Si scagliò contro Bryce così velocemente che il ragazzo non ebbe nemmeno il tempo di reagire.

Odiava quella parte di sé stesso, ma non riusciva a farne a meno.

C’era in lui una sorta di istinto animale, una componente di pura ferocia. Quando Tony perdeva la ragione la violenza prendeva il controllo.

 

* * *

 

Si allontanò da quel posto il più velocemente possibile come a voler scappare da chi era stato all’interno di quella casa. Le mani strette sul volante non smettevano di sanguinare, aveva colpito Bryce con così tanta foga da ferirsi le nocche.

Ancora una volta aveva ceduto a quei metodi che gli erano stati imposti, fin da piccolo gli era stato insegnato che quello era l’unico modo per risolvere le cose tra uomini. Eppure ogni volta che lo faceva sentiva di allontanarsi sempre un po’ di più dall’uomo che avrebbe voluto essere.

 

NOTE:

iCi sono cose che devo affrontare da solo

iiLett. Caldo. Espressione per indicare qualcosa/qualcuno di sensule.

Nda:

Salve fantastici lettori, inizio come sempre col ringraziarvi, perchè è grazie a voi che sto per portare a termine questa storia che altrimenti sarebbe rimasta solo una One Shot.
Già, ho scritto "portare a termine" perchè probabilmente tra 1, massimo 2 capitoli arriveremo alla conclusione.
Ma parliamo del capitolo, abbiamo visto Tony in una veste completamente diversa rispetto ai capitoli precedenti, ma la cosa che mi aveva colpito di questo personaggio guardando la serie era propio questo suo lato più violento, lui e i suoi fratelli li ho smepre visto come una piccola gang di latinos temuti e rispettati da tutti. Infatti nessuno si è mai messo contro Tony, nonostante lui sia uno dei ragazzi più dolci mai visti. Diciamo però che nel suo essere premuroso a volte esagera.  Tutti abbiamo dei lati negativi del nostro carattere, anche Tony. Ho voluto volutamente riproporre la stessa situazione in cui si era trovato Clay, per mostrare i diversi risvolti che possono prendere analoghe situazioni (probabilmente farò la stessa cosa conun'altra scena della serie, ma non vi anticipo nulla).
Fatemi sapere se vi è piaciuto o se avete qualsiesi tipo di critica, sarò molto felice di sapere cosa ne pensate.
A presto :)

  
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