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Autore: Andy Tsukimori    10/07/2017    3 recensioni
Light Yagami e Akemi Komori, due persone annoiate, prive di stimoli, intelligenti. Si somigliano molto, come mai?
Akemi no Raito trad. La luce di Akemi, Akemi’s Light.
Genere: Azione, Erotico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Near, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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Misa Amane


Il falso Kira aveva risposto con un messaggio criptato, i probabili posti dove si sarebbero dovuti incontrare erano i quartieri di Shibuya e Aoyama. Si divisero in squadre il giorno prestabilito. Akemi uscì ad Aoyama con degli ignari compagni di università, così fece Light a Shibuya. Passeggiarono in lungo in largo senza però avvistare nessun elemento sospetto.
 
 
 
 
Misa se ne stava in un caffè, seduta rivolta verso le grandi finestre che davano su una strada principale di fianco alla stazione più grande di Tokyo[Shibuya]. Aveva preso delle precauzioni, si era messa una divisa scolastica, degli occhiali e una parrucca scura. Avrebbe pensato lei a contattare Kira in seguito, doveva solo cercare tra la folla di passanti una persona di cui non riusciva a leggere la data di morte. Era emozionata di conoscere il suo eroe, l'uomo che aveva ucciso il criminale che le aveva portato via i genitori in un incidente stradale.
 
 
 
Eccolo lì. Pensò esultante, quando vide un ragazzo la cui data di morte era invisibile ai suoi occhi. Non si aspettava un ragazzo così giovane e bello. Se ne innamorò all'istante. Non vedeva l'ora di tornare a casa per fare delle ricerche su questo Light Yagami. 
 
 
Appena arrivata a casa tirò fuori il suo laptop e cercò il nome che aveva letto. 
 
-Wow, lo studente numero uno del Giappone! Bello e intelligente! Non è perfetto Rem?- pigolò battendo le mani soddisfatta, n'entre scorreva i risultati di google sullo schermo. Tramite un articolo risali al liceo che aveva frequentato e sul sito di quest'ultimo riuscì a reperire l'indirizzo di casa sua.
 
-Questa sera andrò a trovarlo- asserì, non stava più nella pelle, voleva assolutamente conoscerlo.
 
 
 
 
 
 
Akemi era a cena dagli Yagami, quella sera avrebbe dormito lì. Sachiko conversava amabilmente con tutti, distraendo persino suo figlio dalle ultime vicissitudini. 
 
-Vado a farmi una doccia- disse Light appena finirono di cenare, così Akemi si posizionò in soggiorno con Sayu a guardare un programma di varietà. Dopo una ventina di minuti bussarono alla porta, Sayu rideva come una matta per uno sketch di un comico che adorava.
 
-Akemi-chan, per favore andresti tu ad aprire? Sara papà che rientra, non voglio perdere il filo del discorso- le chiese ridacchiando.
 
Quella acconsentì e si diresse verso l'ingresso, aprì la porta e si ritrovò una ragazza sulla soglia del piccolo portico. Era vestita con abiti da Gothic Lolita, i capelli biondi tinti lunghi fino alle spalle, portava delle lenti azzurre, ma si riusciva a vedere un po' di marrone attorno alle pupille. Era molto carina, nonostante l'eccessività del suo look e del suo make-up. Dietro di lei un enorme Shinigami, ancor più brutto e spaventoso di Ryuk, la osservava con circospezione.
 
-Ciao, hai bisogno di qualcosa?- chiese Akemi perplessa.
 
La ragazza si inchinò rispettosamente e scappò via.
 
 
 
 
Akemi richiuse la porta, non era riuscita a vedere la data di morte di quella ragazza, in più c'era un Dio della Morte con lei. Corse su per le scale ignorando le domande di Sayu-chan. Piombò nel bagno di sopra, trovando Light in mutande che si asciugava i capelli. Si coprì gli occhi e si scusò, quello la prese per un braccio e l'attirò a sé, facendo per baciarla.
 
-Aspetta un secondo, una ragazza ha suonato alla porta, aveva uno Shinigami con sé, se n'è andata via subito- disse tentando di controllare i suoi battiti e di spingerlo via. Light la lasciò andare e s'infilò al volo dei jeans e una t-shirt chiara. 
 
 
-Da che parte è andata?- disse Light infilandosi le scarpe all'ingresso. 
 
 
-Di là- rispose Akemi indicando sulla sinistra. Light si mise a correre per inseguire quella ragazza. Era sicuro al cento per cento che fosse il Secondo Kira.
 
 
 
 
Misa camminava lentamente lungo la strada, stava riflettendo. Le aveva aperto la porta una ragazza e non poteva essere la sorellina di Light perché l'aveva vista in foto e non le somigliava affatto. Un sentimento di rabbia e gelosia la travolse. Light aveva una fidanzata. Si ripeteva mentalmente il suo nome, l'avrebbe scritto sul Death Note appena arrivata a casa. 
 
 
-Akemi Komori Bu-ri-ve-tto [pronuncia giapponese di Brivet]- sibilò. Quella lì aveva un Death Note, perché non era stata in grado di leggere la data della sua morte, doveva ucciderla  prima che ci provasse lei.
 
 
 
Sentì dei passi celeri dietro di sé e si voltò, un ragazzo correva in sua direzione. Guardò meglio e vide Light correrle incontro. Il suo cuore cominciò a battere velocemente.
 
 
 
-Hey tu!- disse Light appena fu abbastanza vicino.
 
 
Lei si avvicinò lentamente e quando furono l'uno di fronte all'altro si inchinò rispettosamente.
 
 
-Sono il Secondo Kira- disse a bassa voce.
 
 
 
 
 
 
 
Akemi approfittò dell'assenza di Light per fare anche lei una doccia calda. Mentre si frizionava i capelli dorati pensava a quella ragazza, Misa Amane. Prima di scusarsi e scappare via l'aveva guardata con odio, chissà come mai. Si asciugò i capelli e si mise una camicia da notte di seta color panna, poi dopo aver dato la buonanotte alle donne di casa Yagami si infilò in camera di Light.
 
 
Voleva aspettarlo perché era molto curiosa di saperne di più, ma senza accorgersene si addormentò. 
 
 
 
-Davvero mi aiuterai?- domandò Light con occhi freddi.
 
-Si te lo prometto, farò tutto quello che vuoi Light-sama- disse poi insipirò e arrossì -Quindi ti prego, sii il mio ragazzo!- 
 
 
Quello inarcò un sopracciglio, che diavolo di richiesta era quella? Si passò una mano tra i suoi capelli lisci.
 
 
-La ragazza che ti ha aperto la porta..- cominciò a spiegarsi. Ma lei lo interruppe.
 
 
-Non m'importa, usami pure! Ti farò innamorare di me!-  disse con tono deciso.
 
 
 
 
 
Light stava tornando a casa. Quella Misa Amane gli aveva promesso che l'avrebbe aiutato a sbarazzarsi della polizia e a uccidere i criminali. Era piuttosto soddisfatto, anche se delle seccature si erano aggiunte al piano. Non aveva voglia di uscire con lei il giorno seguente, ma le faceva talmente comodo che aveva acconsentito, Misa sicuramente non si sarebbe fatta problemi a dirle il vero nome di L. Tornato dentro, trovò la sua seccatura preferita sdraiata sul letto. I lunghissimi capelli mossi scompigliati, dormiva silenziosamente in posizione fetale. Sembrava una sirena. Si mise ad osservarla per un po', accarezzandola con delicatezza.
 
 
 
Una mano fredda le sfiorò la testa, Akemi ci mise un bel po' per trovare la forza di aprire gli occhi. Posò il suo sguardo azzurrino sul viso perfetto di Light. Che vedendola aprire gli occhi le abbozzò un mezzo sorriso. Lei si tirò su stropicciandosi gli occhi assonnati. Light si tolse la maglietta scoprendo il fisico statuario. Akemi arrossì, ma cosa fa per avere un corpo così bello? Si chiese mentre si copriva gli occhi. Quello si era tolto anche i jeans e la osservava con divertito disappunto. 
 
-Oh andiamo Akemi, quanti anni hai? Dormiamo e passiamo la maggior parte del nostro tempo insieme da un anno e più ormai, ancora ti vergogni se mi tolgo i vestiti?- sbuffò, poi le afferrò i polsi costringendola a guardarlo.
 
 
Lei piantò i suoi occhi azzurri, assottigliati in un'espressione infastidita, su di lui.
 
 
-Non ti piace quello che vedi?-la stuzzicò lui ricambiando con intensità il suo sguardo.
 
 
Lei si liberò dai polsi e si sposto indietro, guardando in basso imbarazzata e portandosi al petto le ginocchia.
 
 
-No, è che mi piace così tanto che si vede all'istante sulla mia faccia- disse indicando le sue guance rosse. 
 
 
Light non si aspettava quella risposta, le ragazze giapponesi erano schive e non dicevano mai le cose come stavano. Akemi al contrario era sincera e molto diretta. Lo trovava tremendamente attraente e l'espressione corrucciata che aveva in volto in quel momento era qualcosa di meraviglioso.
 
-E perché dovresti nasconderlo allora?- le domandò ingentilendo il tono.
 
Lei si prese una ciocca e cominciò ad arrotolarsela tra le dita. Light la stava facendo innervosire.
 
-Smettila di prenderti gioco di me- sussurrò.
 
 
Quello prese posto di fianco a lei sul letto e le prese il viso, costringendola a guardarlo negli occhi.
 
 
-È che vedendoti così timida con me mi viene da pensare che tu non sia a tuo agio. Non ti sto prendendo in giro, sto cercando di capirti- si spiegò lui, le loro labbra erano vicinissime e i loro respiri si fondevano.
 
 
-Ti desidero- rispose semplicemente lei -E so anche che una rapporto vero e proprio non è una delle tue priorità al momento- aggiunse.
 
 
Lui la baciò con trasporto, Akemi poteva sentire la sua lingua in bocca. Provò a spingerlo via, ma quello le afferrò i polsi e la salì sopra inchiodandola al materasso. Lei sentiva qualcosa di duro tra le sue gambe, che premeva direttamente sulla sua intimità.
 
 
-Ti desidero anche io- le disse all'orecchio per poi tornare a baciarla, cominciando a muoversi su è giù lentamente. Akemi si sentì in fiamme, quel contatto era estasi pura, istintivamente allargò le gambe allacciandole alla sua vita per poterlo avere ancora di più. Light si stava eccitando perché lei sentiva quel qualcosa di duro crescere. Il giovane Yagami si tirò su con i bicipiti e con un braccio le strappò via la corta camicia da notte che indossava. Era la prima volta che riusciva ad osservare così bene il suo corpo. Era bellissimo, il ventre piatto e sodo, i seni proporzionati, le gambe lunghe e snelle. Le diede un bacio poco più giù dell'ombelico, facendola scattare come una molla. Rise, era proprio timidissima.
 
 
Il rumore della porta d'ingresso che si apriva li scosse. Soichiro Yagami era probabilmente rientrato in casa. Akemi approfittò della sua distrazione per divincolarsi dalla presa, non era ancora pronta a fare quello che sarebbero finiti a fare se Soichiro non fosse rientrato in quel momento. All'improvviso si ricordò che Light aveva inseguito quella Misa e gli chiese com'era andata.
 
 
Light si sdraiò a pancia in su, incrociando le braccia muscolose dietro la testa.
 
 
-Bene credo, con lei che svolgerà alcuni compiti di Kira quando io non potrò sarà tutto molto più facile-. Disse, avrebbe voluto terminare lì la conversazione, ma doveva informarla anche sul resto.
 
 
-Misa ha chiesto in cambio degli appuntamenti, vorrebbe essere la mia fidanzata, le ho spiegato che non potrò mai amarla e le ho anche detto di te- disse, osservando con la coda dell'occhio eventuali cambiamenti nell'umore di Akemi.
 
 
-Non le importa, per lei va bene anche se la uso semplicemente. Domani abbiamo una sorta di appuntamento, ha molto insisto, sai comunque che per me questo non ha nessun tipo di importanza vero? Mi serve che il secondo Kira sia ai miei ordini- su spiegò. 
 
 
Akemi non sembrava particolarmente arrabbiata. Sul suo viso quello che traspariva di più era turbamento. Non le piaceva affatto l'idea che Light avesse appuntamenti romantici con un'altra donna. L'unico appuntamento che lei aveva avuto con lei era una messinscena per scoprire il nome di Ray Penber. Lo trovava ingiusto, si girò nel letto dandogli le spalle. 
 
 
-Dai, non fare così- disse lui afferrandola per i fianchi e stringendola tra le braccia. 
 
-Non ti permettere assolutamente di pretendere che io sia di buon umore dopo una notizia del genere- brontolò lei, il cuore che le martellava mentre Light la stringeva da dietro, sentiva il suo respiro fresco sul collo.
 
 
-Beh sarebbe tutto più semplice se tu mi dicessi il nome di L- disse lui mellifluo -Proprio non capisco perché non vuoi essere la dea del nuovo mondo che voglio costruire- aggiunse.
 
 
 
Lei si sentì punta nel vivo. Da una parte quel ragionamento filava, infondo ora che Light aveva trovato qualcuno con gli occhi disposto a dargli una mano non poteva dargli torto se desiderava sbarazzarsi finalmente di chi lo ostacolava. Eppure dall'altra odiava proprio quella sua ossessione per il Nuovo Mondo, quell'utopia malsana che desiderava così tanto. Si voltò verso di lui, guardandolo negli occhi.
 
 
 
-Se vuoi che questa Misa ti dia una mano quindi devi concederle degli appuntamenti? Fa' pure, non mi interessa, puoi anche sposarla e dimenticarmi tanto io non ti aiuterò mai con questa follia- sibilò, lui la prese per i capelli e la baciò con forza, come a volerla rassicurare sui suoi sentimenti ma quella prepotenza non ebbe alcun effetto su Akemi, che si addormentò infastidita tra le sue braccia.
 
 
 
Misa tirò fuori il Death Note da uno dei cassetti della sua scrivania. Afferrò una penna e se la portò alle labbra. 
 
-Come si scriveva?- si domandò soprappensiero. Provò con l'hiragana[scrittura basica sillabica giapponese]
 
あけま  こもりーふりをと [A-ke-mi  Ko-mo-ri Bu-ri-ve-to] 
 
Aspettò un paio di minuti e poi mandò un messaggio a Light, chiedendogli distrattamente come stava, quello rispose con un secco "bene". Aveva risposto subito e il messaggio era tranquillo, probabilmente aveva sbagliato e quella lì era ancora viva. Provò con i Kanji[scrittura complessa con gli ideogrammi]
 
 
明美  小森ー売りベット 
 
 
Controllò di nuovo scrivendo a Light. Ma nulla sembrava confermare che aveva funzionato.
 
-Aaaah che nervoso! Come diavolo si scrive il suo cognome francese?- disse scrivendo altre due versioni della parola straniera. Stavolta chiamo Light che riattaccò senza rispondere e le mandò un lapidario messaggio con scritto. "Stiamo dormendo, non chiamarmi". 
 
 
Misa si buttò sul letto aprì il laptop infuriata, cercò su google quel maledetto cognome, mai risultati furono differenti,  stufa si sforzò di scriverlo in caratteri occidentali e tra i risultati uscì la pagina Wikipedia di una famosa modella deceduta. 
 
-Scommetto che è lo stesso cognome di Akemi- gongolò, copiò e incollò la parola sul traduttore da francese a giapponese e finalmente ebbe la trascrizione giapponese. Eh si, avevo proprio sbagliato a scriverlo. Si spostò di nuovo sulla scrivania e scrisse stavolta la trascrizione corretta.
 
明美 小森-ぶリベット
 
Andò a dormire soddisfatta, da domani quella hafu[mezzo sangue giapponese] non sarebbe più stata un ostacolo. 
 
 
 
 
 
Ciao! Grazie mille alle due recensioni! Fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo! (1 recensione e continuo!).
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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