Cap.6 Incontri fortuiti
“Draco, aspettami qui, ho
visto qualcosa” disse gentilmente.
Malfoy le accarezzò le
labbra con l’indice e con l’altra
mano si iniziò ad allacciare i bottoni della camicia
spiegazzata.
“Devo proprio?”
domandò.
Luna annuì.
“È
importante” disse.
< Riconoscerei le tracce dei
Nargilli che Harry si porta
dietro ovunque. Non mi stupisco che quel ragazzo abbia sempre
l’aria stordita e
confusa, anche se in realtà non è per niente
sciocco > pensò.
Draco le accarezzò la
spalla emaciata e le posò un bacio
delicato.
“D’accordo, ma
torna presto. È pericoloso qui” disse
gentilmente.
Luna gli accarezzò il viso
delicatamente, con le mani
sporche di terra e polvere.
“Fidati di me” lo
rassicurò.
Draco annuì.
“Lo faccio sempre, ma
ricordati. Mi hai promesso che vedremo
i soffioni a primavera” disse.
Luna si alzò in piedi.
“Anche solo per sentire il
tuo dolce cuore ritrovato battere
ancora” rispose. I suoi occhi sporgenti si guardarono
intorno, vitrei. Avanzò
nella direzione in cui vedeva i Nargilli e attraversò la
barriera magica di
Hermione. Sgranò gli occhi vedendo comparire una tenda
grigia a due piani e si
diresse in quella direzione, dal suo interno proveniva la bassa musica
di una
radio.
Il vestito giallo girasole lacero le
copriva il corpo scarno
e i suoi piedi nudi, scorticati in vari punti e ricoperti di sangue
rappreso,
camminavano
< Hermione mi aveva detto che
i suoi genitori babbani la
portavano in gita tra i boschi.
L’ironia della sorte: la
foresta vicino alla tenuta Malfoy,
così apparentemente pura di razza, è meta di
turismo per i babbani.
È così sciocco
dividere gli uomini come popoli, quando il
nostro mondo è unico > pensò.