Cap.7 Inaspettato aiuto
“Lu-Luna? Miseriaccia!”
strillò Ron.
Hermione corse incontro alla giovane
sul limitare della
tenda, si tolse la giacca e ci avvolse le spalle sottili della
Corvonero.
“Tuo padre ci aveva detto
che ti avevano imprigionata”
disse, con voce tremante.
< Indossa ancora gli abiti del
matrimonio, quindi dev’essere
vero. Come ha fatto a fuggire? > si domandò.
Luna chinò il capo.
“Sono venuta qui per
chiedervi aiuto. I Malfoy mi hanno
permesso di fuggire, ma ora stanno scappando con me. Hanno bisogno di
un
riparo.
Se voi li accettaste, almeno la parte
del mondo magico
nemica del Signore Oscuro non li perseguiterebbe” disse con
voce roca.
“I Malfoy? Vuol dire Draco
e i suoi genitori?” chiese Harry.
Luna annuì.
“Mi sono presentata qui
sola e disarmata. Siamo sempre stati
amici e avete potuto contare su di me con l’esercito di
Silente” rispose,
rialzando il capo.
Ron si nascose il viso con la mano e
sospirò pesantemente.
“Sì, ma tu stai
parlando di allearci con i Malfoy!” sbraitò.
Hermione si passò la mano
tra i capelli, scompigliando i
ricci castani.
“Erano prigionieri in casa
loro. Voldemort non conosce la
parola amico o alleato, li stava utilizzando come pedine”
rispose Luna.
Harry guardò la caviglia
insanguinata della ragazza e i vari
ematomi che costellavano la parte di pelle lasciata scoperta dai resti
dei
vestiti.
“Questo è vero.
È stato nella mia testa, ho visto come in
realtà odia dipendere dai suoi Mangiamorte” disse.
“Sono alleati di
Bellatrix!” gridò Ron.
“Sono torturati da
Bellatrix!” urlò a sua volta Luna.
Hermione si lasciò cadere
pesantemente sulla panca di legno,
accanto al grande tavolo, al centro della tenda.
“Per quanto anche io pensi
che quella pazza non sia
realmente alleata di nessuno, nemmeno della sua stessa famiglia, non
possiamo
fidarci Harry. La riuscita della nostra missione è
essenziale per battere il
Signore Oscuro” sussurrò con voce roca.
Luna strinse un pugno, tremava
leggermente.
“E quanti progressi avete
fatto fino ad ora? Siete tre
ragazzini mal ridotti, stanchi e senza aiuto”
domandò, con voce bassa.
“Non abbiamo bisogno di
aiuto!” urlò Ron. Batté un piede per
terra.
Luna strinse le labbra e
rialzò la testa, guardandolo in
viso. Weasley si rifletté nei suoi occhi sporgenti.
“Dimmi che non avete mai
litigato. Che non sei arrabbiato e
frustrato per gl’insuccessi” disse gelida Luna.
“Empatica per essere la
lunatica dei Nargilli!” le gridò
contro Ron.
“Ron!” lo
sgridò Granger.
Ron sospirò e scosse il
capo, dirigendosi verso di lei.
“Oh, andiamo Hermione.
Anche tu l’hai sempre trovata pazza”
esalò, sedendosi al suo fianco.
Luna incassò il capo tra
le spalle, si mise davanti ad Harry
e gli afferrò una mano.
“Harry, fidati di me.
Nessuno mi credeva quando parlavo dei
Thestral, ma tu hai visto che erano reali. Nessuno mi crede quando
parlo dei
Nargilli, ma mi hanno permesso di trovarti nel vagone sotto il mantello
dell’invisibilità”
lo pregò.
Harry deglutì e
chinò la testa.
“Questo è
vero” sussurrò.
“Harry, non
vorrai…”. Iniziò Ron.
“Suvvia,
Harry…”. Gli fece eco Hermione.
Harry si voltò verso di
loro, stringendo a sua volta la mano
di Luna.
“Diamogli una
possibilità. Terremo Lucius legato e li
controlleremo a vista. Chi più di un alleato del nostro
nemico può aiutarci a
capire come funziona la sua testa e dove potrebbero essere i suoi
nascondigli?”
propose.
Hermione ticchettò con le
dita sul tavolo.
“Va bene, ma non credo che
finirà bene” borbottò.
Ron scrollò le spalle.
“Beh, Harry. Abbiamo appena
fatto pace, penso che ti seguirò
in questa follia” capitolò.
“Bene! Vado a dirgli che
possono venire!” trillò Luna.