Cap.8 Feste esotiche
“Sono
ancora dentro che si
guardano in cagnesco?” domandò Draco.
Aiutò Luna a sedersi su una roccia e le
si sedette accanto, sporcandosi i pantaloni di terra ed erba.
Luna
si voltò verso la tenda.
“Non
solo. Tua madre ha convinto
tuo padre a dargli le informazioni che gli servono. Mettersi al sicuro
è la sua
priorità.
L’amore
di una madre è qualcosa
che tutti in quella tenda possono capire” rispose.
Draco
le guardò la gamba e
socchiuse gli occhi, vedendo che c’era una sostanza verde.
“La
Granger che ti ha messo?”
domandò.
“Un’impacco.
A quanto pare ho la
caviglia slogata, a seguito della catena a cui ero legata”
rispose Luna. Alzò
il capo e guardò la luce del tramonto sparire oltre gli
alberi, mentre il cielo
diventava blu-notte.
“Oggi
è la festa del Tanabata”
sussurrò.
“Cos’è?”
chiese Draco.
Luna
si voltò verso di lui e gli
sorrise.
“Una
festa che si celebra dall’altra
parte del mondo. Fa comprendere come anche un solo giorno
d’amore, può
compensare un anno di sofferenze e lontananza”
spiegò.
<
Essere prigioniera mi ha
permesso di avere il tuo amore, perciò ne è valsa
la pena > pensò.
Draco
socchiuse gli occhi.
“Conosci
sempre cose…” sussurrò.
“…
strane?” lo interruppe Luna.
Iniziò ad accarezzargli i capelli.
“Esotiche”
rispose Draco.
“E’
un modo gentile di dire
strane” ribatté Luna, passandogli le dita tra le
ciocche biondo platino.
“E’
un modo sensuale di dire
strane” ribatté Draco. Le prese la mano con la
propria e le sorrise.
“Quindi
mi trovi sensuale?”
chiese Luna.
“Non
sai quanto. E sei anche
piena di sorprese. Come hai convinto Potter?”
domandò Draco. Le baciò la punta
delle dita.
“Ho
dimostrato, in passato, che
si può fidare di me, quando anche i fatti dicono il
contrario” rispose Luna.
Draco
le lasciò andare la mano.
“Però
mio padre gli ha fatto del
male” sussurrò.
Luna
gli accarezzò il viso.
“Tua
zia, non tuo padre. Tuo
padre riporta i segni delle torture inferte dal signore oscuro.
E’ bastato fare
leva sull’acutezza di Hermione Granger, una volta che si
è trovata davanti i
tuoi genitori” spiegò.
Draco
chiuse gli occhi e corrugò
la fronte, il suo viso era in ombra.
“Mio
padre ha sofferto tanto,
ultimamente” gemette.
Luna
si piegò in avanti, arcuando
la schiena e avvicinò al suo viso al suo.
“Ho
un’idea! Organizziamo una
festa per il Tanabata e coinvolgiamo tutti. Non abbiamo i
bambù, ma sono certa
che i rami degli alberi vadano bene lo stesso. La musica
c’è, al massimo
balliamo.
Hermione
sicuramente avrà dei
pezzi di pergamena in borsa, con tanto di penne e inchiostro.
Tua
madre sono convinta che mi
aiuterà, per far star meglio te, il suo amato marito e tutti
questi ragazzini
spauriti.
Non
c’è bisogno di far rumore e
così non ci scopriranno, soprattutto ora che abbiamo
rafforzato tutti le
barriere” propose.
Draco
si rialzò seduto e le
sorrise.
“Un
tempo non avrei apprezzato,
ma inizio ad amare anche le tue folli idee”
sussurrò. Le prese il viso tra le
mani e le sorrise.
“Facciamolo”
sussurrò.
Luna
sorrise a sua volta.