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Autore: VanPazzoFanel    11/07/2017    0 recensioni
Una guerriera è stata scelta per un'importante missione, da cui dipende la salvezza del suo popolo. Ma presto si renderà conto che qualcosa non quadra. Di chi è la voce che la chiama, che riecheggia nella sua testa? In quali territori si sta inoltrando realmente? E soprattutto, chi è lei? (E cosa diavolo è un lampione?)
Genere: Fantasy, Parodia, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4 - Sorcière noire

"Audrey, ti presento Aquamarine, detta Aqua, la mia amica fedele. Aquamarine, ti presento Audrey Clarkson, detta Aurora, una str***etta ingrata, che avrai l'onore di avere a cena... COME cena!"
La principessa era atterrita. Era allo stremo delle forze, come poteva adesso affrontare un drago?

Gary rise mentre il drago attaccava Aurora. Lei evitò gli artigli e affondò la spada, ma le scaglie luccicanti del mostro fornivano un'ottima protezione naturale.
"Non è ancora detta l'ultima... Non è ancora detta l'ultima..." ripeteva la guerriera tra sé e sé.
"Ah, mio splendore, mia compagna scintillante!" declamava intanto lui "Annientala, squartala, falla pentire di avermi ignorato, puniscila per avermi umiliato!"
"Il tuo lampadario da discoteca oversize non mi fa paura!" disse lei, ma la verità era che di paura ne aveva tanta. 
E anche di stanchezza. E ferite. 
Ma doveva farcela. 
Doveva metterci tutte le energie rimaste, schivare, respingere... e intanto spostarsi ... spostarsi verso il gazebo di giada... Lì si trovava la sua unica speranza.
"Codarda, combatti, non scappare! Fai divertire la mia Aqua!"
Aurora entrò nel gazebo. Lo spazio tra le colonne era stretto, la dragonessa non riusciva a passare, ma Aurora non poteva comunque abbassare la guardia, perché la bestia cercava comunque di colpirla usando le zampe e la coda.
"Quanto sei stupida, ti sei chiusa in gabbia da sola. Non c'è via di fuga, Aqua ti prenderà per sfinimento. Oppure, quando avrò recuperato mana a sufficienza, le concederò il potere di sputare fuoco, così morirai carbonizzata  - il Padiglione di Giada sarà il tuo forno e la tua tomba, ah ah ah! Arrosto di pu***na, ah ah ah!"
"Come hai detto prima? Che non c'è una maga al mio fianco? Tra poco ci sarà!" e mostrò cosa stringeva nella mano sinistra. Un icosaedro di cristallo, nero e lucido.
"Cosa? Ma..."
"L'ho preso quando ti ho strappato lo zaino. L'ho afferrato prima che cadesse. Ho capito, finalmente. Ho capito di chi è la voce che mi chiama fin dall'inizio di questa storia. E ora..."
"Brava furba. Ma non hai tenuto conto di un dettaglio. A differenza degli altri incantatori, lei l'ho imprigionata da viva. Se rompi il cristallo, lei muore!"
"Era quello che sospettavo... oppure potrebbe essere un tuo bluff... Ma se la facessimo uscire in un altro modo?"
Evitando velocemente gli attachi del drago, Aurora raccolse un altro oggetto da terra. Non il pugnale, ma la cintura, la cintura verde con la fibbia d'argento. "Sei prevedibile ormai. Perché creare, quando puoi rubare? Questa non è tua... è SUA!"
"Grrrrrr... Ma non sei una maga! Non puoi usarla, non sai incanalare il soffio vitale, e non conosci le parole arcane!"
"Proviamo a fare come te, mescoliamo le lingue! La sorcière volverà, la sorcière volverà, maintenant, y she'll aider a mi!" e così toccò l'icosaedro con la fibbia della cintura.
Una grande luce verde e argento si sprigionò da quel contatto, abbagliando tutti i presenti. Gary si coprì gli occhi -  Aurora non ne aveva bisogno visto il suo rapporto speciale con ogni forma di luce - ma Aqua non fece in tempo, e ne restò temporaneamente accecata. Si muoveva a caso e ruggiva, ma non si arrischiava ad attaccare, per non rischiare di colpire il principe.

"Chi non muore si rivede" disse una voce femminile. Come se nessuno avesse citato abbastanza proverbi oggi.

Lo stereotipo del mago alto e gracilino era quantomai fuori luogo in quel caso: la figura che avanzava verso di loro era di statura piccola e decisamente in carne.
Gary per un attimo pensò "Ma come cammina?", come se avesse un tacco più alto e l'altro più corto... ma no, che pensiero assurdo, e poi, dopo aver battuto gli occhi, vide che in realtà camminava in modo perfettamente normale.
E comunque, se anche portava delle calzature, non si vedevano. La giovane donna indossava una lunga veste nera che le copriva completamente gambe e braccia, ma aveva una generosa scollatura; l'insieme era completato da un mantello nero foderato di rosso... "da vampiro", fu il primo pensiero di Gary. Tirò indietro il cappuccio, scoprendo lunghi capelli corvini ondulati e un sorriso che sembrava proprio quello di un nosferatu che non beve da secoli e ha appena adocchiato un bel collo vergine.
"Blanche! Finalmente!" esultò Aurora.
La maga, il cui nome era in netto contrasto con l'abbigliamento, indossò la cintura che Aurora le porse: l'accessorio si adattò istantaneamente alla sua corporatura, ben diversa da quella del Vegliardo.
"Bentornata, cicciabomba" la schernì Gary, che dopo il primo momento di smarrimento aveva recuperato il suo tono sprezzante "Ma non credere di impressionarmi, ti ho già sconfitta e lo farò di nuovo! Gebied antaa potkut!"
Due globi di fuoco saettarono dalle mani di Gary. Ma avevano ben poca forza: Aurora ne deviò uno con la spada, Blanche dissolse l'altro con un incantesimo, mentre il principe diceva "Miekka, terugkomen!" e recuperava l'arma azzurra.
Senza por tempo in mezzo, Aurora schizzò fuori dal gazebo e impegnò nuovamente Stu in combattimento, per impedirgli di scagliare altri sortilegi. Forse non ce n'era bisogno, visto che probabilmente le scorte di mana del ragazzo erano agli sgoccioli, ma era meglio non correre rischi.
Intanto Aquamarine aveva recuperato la vista e si lanciò all'assalto, ma Blanche era pronta a riceverla. Mosse le mani in ampi gesti e pronunciò le sue parole occulte, ben più strane ed incomprensibili di quelle usate da Gary. Le due chiaramente distinguibili erano "Kemet" e "Khamsin".
Si levò un vento fortissimo da sud. Era una forza calda e feroce, e non portava con sé solo aria...
"Oh no" disse Gary, sempre combattendo contro Aurora "Sabbia! Io odio la sabbia!"
"Davvero? E perché la odi, Gary?" chiese la principessa, capendo dove si sarebbe arrivati.
Il principe rispose solo "NON CHIAMARMI GARY!!!".
"Khamsin! Khamsin!" proseguiva la maga "Libero vento del ghibli, vieni a me, ricopri d'oblio i miei nemici!".
Il furore della tempesta diventava sempre più impetuoso.
"Coraggio Gary, DILLO! Devi dire perché odi la sabbia!"
"NOOOOO! MUORIIIIII!!!!"
Anche Aqua era sconcertata da quel vento e da tutta quella sabbia che le vorticava intorno. Cercava di colpire Blanche, ma la forza dell'aria deviava i suoi attacchi, cosa che non faceva che aumentare la frustrazione e rabbia della bestia blu.
"Soffia, vento del sud! Soffia dalla terra dei Faraoni!". La cintura magica pulsava sempre di più.
"Non ce la farete, maledette... Non ce la..."
"Guarda quanta sabbia Gary!" lo incalzava Aurora, fintando e saltellando. Aver ritrovato l'amica le aveva infuso nuova energia. "E a te non piace, e perché non ti piace? So che lo sai, so che lo vuoi dire!"
"Non ... non mi.... Non mi..."
"DILLO GARY, ADESSO, E QUESTA STORIA AVRA' FINE!" urlò Aurora, alzando la voce per farsi sentire nel frastuono del Khamsin.
"Sabbia del deserto, prendi forma al mio comando! Khamsin, abbatti questa bestia!" continuava Blanche.
"DILLO GA... DILLO, PRINCIPE STUART GARANOR!!!"
Forse, sentendosi chiamare con il nome nobile, qualcosa si sbloccò in lui. Più tardi, ricordando l'episodio, Aurora avrebbe meditato a lungo su quell'idea, ma in quel momento aveva già intuito la verità di fondo: Gary era  prigioniero di una trappola che lui stesso si era costruito, e voleva uscirne, solo che non lo avrebbe mai ammesso.
"Non... NON MI PIACE LA SABBIA!!! E' GRANULOSA!!!"
"E' granulosa!" fece eco la principessa.
"E' RUVIDA!!!"
"E' ruvida!" ripetè Aurora.
"IRRITA LA PELLE! E..."
"Irrita la pelle! E...!" 
"...E! SI! INFILA! DAPPERTUTTOOOOOOOO!!!"
L'Occhio del Mattino brillò di luce. Non la rifletteva dal sole, stavolta, ma da Aurora stessa. Aurora brillava di luce propria.
"Plagio!" urlò lei, colpendo "Plagio! Plagio! Plagio!"
L'ultimo colpo della principessa fu quello decisivo: la spada di Gary si infranse in mille pezzi. La lama di Aurora graffiò il palmo di Gary, disfacendo il pentacolo, che svanì.
"NOOOOOOOOOOOOOOO!!!"
Mentre Blanche muoveva le mani, il vento plasmò la sabbia fino a formare qualcosa di concreto. Una creatura di dimensioni comparabili a quelle del drago si materializzò davanti a lei. Aveva corpo di leone e volto di donna, un severo sguardo di regina.
Gary non potè che osservare impotente la prima zampata della sfinge, che strappò squame luccicanti dalla pelle di Aquamarine.
Anche Aurora si distrasse per un istante osservando lo spettacolo dei due grandi mostri che lottavano, e Gary ne approfittò per scappare.
"Vile! Dopo tante belle parole, abbandoni il tuo drago? Torna indietro!"
Aurora non lo aveva sentito fuggire, eppure aveva buon udito: pensò che fosse merito degli stivali elfici (era l'unico capo d'abbigliamento "fantasy" che gli era rimasto, l'armatura era svanita nel nulla).
"Non andrà lontano" disse Blanche, tirando fuori dalla tasca una piccola statuetta di ceramica a forma di cane. "Nahu, scelgo te!"
La figurina si trasformò un un cane da caccia in carne ed ossa, che raggiunse il principe in un baleno e lo azzannò. Convinto che fosse arrivata la sua fine, Gary cadde a terra privo di sensi. In realtà, Nahu l'aveva solo afferrato per il colletto della camicia.

La terra termò di nuovo, stavolta più forte, molto più forte. 
A poca distanza da Aurora, uno dei padiglioni del Tempio crollò parzialmente, trasformandosi in una massa gelatinosa. 
"Ma che succede?"
"Collassa!" urlò Blanche "Di già, accidenti. Dobbiamo andare!"
"Cosa collassa?"
"Te lo spiego dopo, ora scappiamo!" la maga toccò il braccio della guerriera e pronunciò un incantesimo, guarendo le ferite più gravi e ridandole forza.
Aurora si caricò sulle spalle il corpo del principe "Ma guarda un po' se devo salvare il bastardo che ha cercato di uccidermi!" sbuffò. Almeno Gary non aveva più l'armatura.
Le due donne, con l'uomo svenuto e il cane, si precipitarono fuori dal Tempio, mentre altri padiglioni si squagliavano, e alle loro spalle si udiva ancora il fragore dello scontro tra il drago e la sfinge.

Il cancello maledetto non fu un problema, perché anche quello si era liquefatto. Erano di nuovo sulla strada di ampie pietre levigate, che si diramava in varie direzioni lungo i punti cardinali.
La terra non smetteva di scuotersi, e le nuvole stavano assumendo una tinta rosso sangue.
Blanche aveva estratto uno smartphone e lo tempestava di ditate: "Dannazione, dannazione, aggancia quel segnale..."
"Verso est!" disse risoluta Aurora, lasciandosi guidare dall'istinto. "Che cosa sta succedendo, Blanche? E dove siamo?"
"Te l'ho detto, accidenti, te lo spiego dopo! Prima dobbiamo svignarcela da qui!"
Gli alberi intorno a loro si ammosciavano, diventavano blu, viola, verdastri, poi trasmutavano in quella gelatina schifosa. Gli animali del bosco scappavano in ogni direzione, anche loro sconvolti da questo assurdo fenomeno. Purtroppo, oltre ad innocui scoiattoli, daini e simili, dalla foresta uscirono di corsa anche due iene-cinghiale. E per quanto potessero essere spaventate dal collasso del mondo, la fame era un richiamo più potente.

Contro la sua stessa volontà, Blanche ordinò "Nahu, attacca!". E già il cuore si vendicava nel petto, perché sapeva di non potersi fermare ad aspettare l'esito dello scontro. Doveva obbedire al Giuramento e portare quei ragazzi in salvo, anche a costo di abbandonare il cane fedele. Una lacrima le sfuggì mentre correva, e l'aria la portò via.
Intanto non smetteva di trafficare con il suo telefonino. "Ti prego, ti prego, trovalo, trovalo..." 

"HOOOOOONK, HOOOOOONK!!!" si sentì un gran rumore.

Dalla boscaglia emerse... una cosa fuori posto, ma dopo i vestiti di Gary e il dispositivo di Blanche, ormai c'era poco da lamentarsi. Era un veicolo metallico, di colore giallo acceso, decorato nella parte bassa con quadretti gialli e neri. Sulla fiancata c'era scritto "TAXI ELITE".
"A bordo presto!" disse la maga, aprendo di corsa gli sportelli. Aurora sistemò malamente Gary sul sedile posteriore sinistro, e si sedette poi al suo fianco con aria scocciata, mentre Blanche prendeva posto davanti.
"Ce ne hai messo di tempo" disse la maga al tassista.
"C'era traffico"
"Fai inversione, presto!"
"Ma sei fuori? Dobbiamo andare in direzione est" disse lui, indicando il navigatore sul cruscotto. Era molto più strano e ingombrante di un navigatore normale, pieno di manopole e pulsanti, e con alcune parti mezze smontate.
"No, dobbiamo andare a recuperare Nahu!"
"Oddio, ancora quel cane... Finirai per farci ammazzare tutti un giorno!" ma nonostante queste parole, fece comunque inversione a U, seppur sbuffando.
In realtà non si erano allontanati molto. Nahu si era già sbarazzato di una delle iene-cinghiale, che giaceva al suolo con la gola squarciata, ma era in difficoltà con la seconda. Il taxi investì in pieno la bestia: non la uccise, ma la botta fu sufficiente a metterla in fuga.
"Porca miseria" sbraitò il tassista, sballottato dal contraccolpo "Non oso immaginare come sia ridotto il paraurti! Spera soltanto che non ci sia una perdita di gravitoni dalla griglia, o siamo tutti fo..."
"Come se tu sapessi cosa sono i gravitoni! Andiamo ora!" disse Blanche, e richiamò a sé il cane, che tornò ad essere una statuina.
L'auto fece nuovamente inversione e scattò a tavoletta verso oriente. Appena in tempo, perché la strada stava già iniziando a dissolversi alle loro spalle.
Aurora era ammutolita, sconvolta da quegli strani avvenimenti e sfinita dalla lotta.
"Ma perché quando arrivo io il divertimento è già finito e siamo già alla parte in cui la caverna crolla con il tesoro dentro?" si lamentò l'autista "Maledetti cliché". Nessuno gli rispose.

Dopo cinque minuti, sempre inseguiti dalla realtà che si sbridenellava inesorabile, il tassista annunciò allegro: "Portale a ore 3, reggetevi!" e curvò bruscamente. Fortunatamente a destra, pensò Aurora tenendosi forte alla maniglia: fosse stato a sinistra, si sarebbe ritrovata Gary addosso.
Il taxi si lanciò dritto contro un albero, Aurora non ebbe tempo di urlare, e... 

...e in un attimo la foresta era scomparsa. 
Stavano viaggiando su una striscia di energia viola, dentro un tunnel nero dove turbinavano frattali con i colori dell'arcobaleno.
Emersero dal tunnel, e Aurora si accorse che ora si trovavano... ALTROVE. Erano su un lunghissimo ponte asfaltato di cui non si vedeva la fine, che attraversava una landa brulla popolata di creature mostruose. Ad un certo punto la strada incrociava una ferrovia, anch'essa sospesa. Una monorotaia rosa sfrecciò con il rumore di un aereo supersonico. Anche se era impossibile data la folle velocità, Aurora avrebbe giurato di aver visto un gruppetto di persone a bordo del treno, tra cui un uomo vestito da cowboy. Ma il convoglio era già lontano, verso chissà quali avventure. Ad una biforcazione del ponte, il taxi girò a sinistra imboccando un altro di quei tunnel invisibili, e ne emerse in un ambiente ancora diverso, e poi ancora un altro tunnel ed un altro ambiente, e così via di seguito.
"Siamo fuori rotta?" chiese Blanche.
"No. Fidati di me" rispose l'autista.
Gary si agitò sul sedile "Dulcis in fundo... in cauda venenum..." mormorò ad occhi chiusi "Perché dovete ... una cosa semplice... in qualcosa di ... complicato... Tr**e o suore... siete tutt..." poi tacque. 
Aurora era schifata, ma cercò di non pensare a quel pazzoide.
"Allora, Blanche, si può sapere cos'è..." fece ampi gesti con le braccia "... tutto questo?"
La maga fece un respiro profondo. "Una distorsione nello spazio-tempo, un'intercapedine tra gli universi paralleli. Alcuni lo chiamano intra-spazio, altri il Magazzino dei M..."
"Noooooooo..." la interruppe Gary, sempre con la voce flebile e le palpebre abbassate "Noooo, lo spiegone fantascientifico nooooo, che nooooiaaaaaa, tanto lo sappiamo che dici cose a casooooooo..."
"Senti da che pulpito viene la predica" commentò Aurora.
"Predica Berto che predica Adalberto... Gilberto..." proseguì l'ex-principe Stu nel suo delirio "Dulcis in fundo... in cauda venenum... Donna che sa il latino è rara cosa, ma guardati dal prenderla in isposa..." e la voce si spense di nuovo.
"Dicevo" proseguì Blanche "Ogni tanto si formano squarci tra gli universi - a volte naturali, a volte non tanto - e le persone vi si possono perdere. In queste distorsioni il vuoto ha un'antipressione gravitonica tale che la mente cerca di riempirlo, secondo le teorie di Rosetta Stone e Johnny Froy..."
Ma Gary la interruppe di nuovo, stavolta cantando, e cantando piuttosto male: "Voglio una donna, mi basta che non legga Freud, dammi una donna così che l'assicuro ai..." ma stavolta Blanche, con un grugnito, schioccò le dita: il ragazzo venne ricoperto da una patina grigia e giacque immobile.
"Ho capito perchè agli uomini danno fastidio le donne intelligenti" riflettè Aurora, con lo sguardo fuori dal finestrino per evitare la vista di Gary. Sembrava aver dimenticato la domanda fatta a Blanche e le spiegazioni "Sono esseri semplici. O fanno la guerra o fanno l'amore. E se li costringi ad accendere il cervello, e a ragionare con due teste invece che con una sola..."
Anche stavolta ci fu un'interruzione... musicale. Aurora si voltò, pronta a tirare un ceffone a Gary, ma ci rimase di stucco quando si accorse che a cantare, stonando apposta, era il tassista: "Semplici e un po' baaaaanali, io direi quasi prevedibili e sempre uguaaaaaali..." poi smise di cantare e proseguì a voce normale "Ma fammi il piacere, dai! Soffri per gli stereotipi che il tuo popolo ti applica, soffri per i pregiudizi sulle donne di cui quell'idiota si riempie la bocca, e non ti rendi conto che stai facendo il suo stesso errore?"
"Per favore, Sam, non infierire!" lo fermò la maga "E' ancora sotto l'effetto del mondo creato da Gary, intessuto di luoghi comuni..."
"Sì, ma non posso sentire questi discorsi, perché..."
"Ma mi ascolti?! Dalle tregua! Ci sarà tempo per discutere"
Il tassista tacque. Aurora si rese conto che non l'aveva neanche guardato. Chi fa mai caso al tassista? Aveva i capelli neri corti e gli occhiali da vista, e indossava una polo rossa.
"Quindi è così..." disse Aurora tornando all'argomento principale "Ero davvero... oddio mi sento così assurda a dirlo ad alta voce... ero dentro una storia di Gary?"
"Beh, sì, più o meno possiamo dire così" rispose Blanche.
"Allora poteva andare peggio" disse Aurora cercando di prenderla con filosofia "Potevo essere in una delle sue storie di agenti segreti" e fece una smorfia, ricordando cose che non voleva ricordare, avvenute tanto tempo prima.
"Ma anche lui non si rendeva più tanto conto di essere in una sua fantasia" precisò Sam "Noi lo chiamiamo effetto lotofagi"
"Lotofagi... Ma sì, come nell'Odissea... Ma "voi"... Voi chi siete?" domandò la principessa che non era più tanto sicura di essere una principessa.
La maga e il tassista risposero contemporaneamente, ma diedero risposte diverse:
"L'Ordine del Gattopardo" disse Blanche.
"La Lega di Gutemberg" disse Sam.
Aurora assunse un'espressione perplessa.
"Ehm..." fece la maga imbarazzata "Non abbiamo ancora le idee tanto chiare sul nome, ma..."
"...ma ti ho già detto che detesto il Gattopardo!" la interruppe il guidatore.
"E io non sopporto la parola Lega!" ribattè lei con aria schifata.
"Non diciamo fesserie, Lega di Gutemberg suona molto meglio"
"Samuel T., mi farai uscire pazza"
"Impossibile, Blanche S., perché lo sei già"
"SNORT! Ricordami perché stavolta non ho scelto Lawrence K. come Tassista."
"Perché è un tronfio, egocentrico arrogante e porta l'impermeabile anche con un sole che spacca le pietre?"
"Hey, non ti permetto di parlare così di Lawrence!"
"Forse perché lui se la cavicchia nelle città, ma in questa missione serviva uno con più senso dell'orientamento, uno più colombo di Cristoforo Colombo"
"BUM! Ma se ti perdi sempre! E ti ricordo che Lawrence ha il brevetto di pilota!"
"E un paio di irresistibili occhi di ghiaccio" (Blanche arrossì) "Ah sì sì sì! Bella idea sarebbe stata venire in volo, ottima genialata, se vuoi farti sbranare dai Gaznul! 
"Invidia del jet, eh?"
Aurora aveva seguito in silenzio quel dialogo surreale. 
"Ma è sempre così?" chiese.
"Oh, sì, Blanche è sempre così, a volte anche... di più!" rispose fulmineo Sam, equivocando volutamente le parole della principessa "Ma può andare peggio: non hai ancora conosciuto mia moglie!"
La maga avrebbe voluto scagliargli addosso una fattura, di quelle non letali ma che ti rendono la vita impossibile, ma non poteva ora che l'uomo stava guidando.
Aurora voleva intervenire, ma Gary si scosse improvvisamente, la patina grigia si dissolse (era un incantesimo di breve durata) e il ragazzo disse "Il cane Nahu, i Gaznul... Beh almeno voi non mi potrete fare la predica sul plagio..." poi piombò di nuovo nell'oblio senza bisogno di magie.
"Non importa come ci chiamiamo" cercò di proseguire Blanche dopo l'ennesima interruzione "Ma siamo un gruppo di persone che qualche tempo fa ha avuto... bizzarre avventure in questa dimensione. Così abbiamo deciso di aiutare gli altri che ogni tanto si perd..."
La frase di Blanche fu interrotta quando emersero dall'ennesimo tunnel e le ruote slittarono nel fango.
"Oh no" disse Aurora, guardandosi intorno e ripensando a come quella storia era iniziata.

  
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