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Autore: Lovy91    13/07/2017    1 recensioni
Kaito è alla ricerca di Pandora, la pietra preziosa che è costata la vita a suo padre Toichi. Dopo l'ultimo furto cambia tutto: Saguru sospetta di Kaito e l'organizzazione ha deciso di scoprire se il ladro è veramente Toichi Kuroba. In particolare il rapporto con Aoko comincia a cambiare e il ragazzo si rende conto della delusione enorme che proverebbe se scoprisse che lui è Ladro Kid.
Il più grande ladro del mondo si rende conto di essere in mezzo a un triangolo pericoloso da cui dipende la sua libertà, la vita e l'amore...
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akako Koizumi, Aoko Nakamori, Ginzo Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Saguru Hakuba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NB: In questo capitolo è presente un codice e la soluzione viene svelata durante il racconto nelle ultime pagine. Quindi se avete voglia di perderci del tempo per risolverlo, non leggete fino alla fine! :D


Capitolo 18


Sei un genio, Aoko!


Aoko andava in ospedale tutti i giorni, mattina e pomeriggio. Il mangiare dell'ospedale era indigesto all'ispettore e gli portava i suoi piatti preferiti. Con meno frequenza anche Kaito andava a trovarlo e trascorreva il resto del tempo nella villetta dei vicini a far compagnia ad Aoko. Soffriva molto la solitudine di quella casa senza gli strepiti del papà, i suoi passi pesanti e le camice buttate a casaccio nel bagno. Dopo quella prima notte era tornato a dormire a casa sua e non ne avevano mai parlato, come se non fosse mai successo.
La prospettiva che l'organizzazione fosse a conoscenza della vera identità di Ladro Kid non era da sottovalutare. L'aggressione a Nakamori poteva essere un messaggio d'avvertimento, per giungere passo dopo passo alla persona a cui teneva di più. Il dolce visetto di Aoko e i limpidi occhi azzurri balenavano nella sua mente.
Jii era sbiancato quando aveva saputo della sparatoria e Kaito gli vietò di dirlo a Chikage. La madre si sarebbe preoccupata e sarebbe stata capace di prendere il primo aereo e non lo voleva: a Parigi era più al sicuro.
Al vecchio aiutante commissionò la ricerca della talpa all'interno della polizia, in particolare tra i sottoposti o agenti di grado uguale all'ispettore. Era evidente che qualcuno era entrato nel sistema informatico e aveva bloccato l'ascensore. Snake non sembrava il tipo da armeggiare con i computer ed era già sul tetto quando Saguru era rimasto chiuso in quei pochi metri di cubicolo.
Kaito decise di dare un taglio ai furti per una decina di giorni per far calmare le acque e far riprendere la psiche di Aoko, abbastanza da poterla lasciare sola e riprendere poi la sua missione.


Un uomo sulla cinquantina, capelli scuri e barba fine stava seduto davanti a uno schermo, indossava un camice bianco con un logo ricamato sul taschino
<< Mi dispiace nipote, sfortunatamente non potrò darti il risultato prima di due settimane >>.
<< Ci vuole una settimana per la comparazione del DNA! >>, protestò Saguru.
<< Hai ragione ma il mio tecnico è in ferie e io non posso toccare la strumentazione >>.
<< Sei il proprietario! >>.
<< In archivio ci sono casi di omicidio e rapine affidati dai tribunali. Se qualcosa va storto sono grossi guai. Mi dispiace Saguru, potrò farti avere i risultati in questa data >>. Scrisse su un foglietto con una matita e glielo porse.
Il detective lesse e sospirò arreso. Erano otto mesi che dava la caccia al ladro, non sarebbero state quelle due settimane a cambiare la situazione.
<< D'accordo >>.


<< Signorino ho qualcosa >>.
Jii spostò il portatile in direzione del ragazzo. Era seduto sullo sgabello, in attesa di buone notizie.
<< Ho incrociato i nomi delle persone più strette attorno all'ispettore e poi scavato un po' >>, indicò uno dei nomi toccando lo schermo. << Questo mi lascia perplesso >>.
<< Perché? >>.
<< Ho forzato un paio di siti e guardi cos'è venuto fuori >>, cliccò un altro file.
<< Sono dei reati minorili... Aspetta, non si può entrare in accademia con la fedina penale sporca >>, disse Kaito, scorrendo il file e leggendo con attenzione.
<< Giusto signorino >>, confermò Jii. << Questo significa che qualcuno ha fatto in modo che sparissero >>.
<< Per infiltrarlo delle forze di polizia. Dobbiamo accertarci che sia così, se è quella persona dobbiamo mascherarla con prove più evidenti >>.
Come poliziotto aveva accesso a qualunque dato, era stato presente a tre quarti dei furti commessi da lui. Se era nato il sospetto che il figlio di Toichi Kuroba avesse ripreso le vesti di Kid sarebbe bastato osservare, cercare e fabbricare prove.
<< Eppure... >>, mormorò, mettendo una mano sotto il mento. << Qualcosa non mi torna >>.
<< Che intende signorino Kaito? >>.
<< Avrebbero anche potuto sospettare di me, non lo escludo, ma la certezza non potevano averla. Sparare a un ispettore di polizia non è una cosa di poco conto nemmeno per quella gente >>.
Jii afferrò subito il ragionamento. << Qualcuno ha dato inizio hai sospetti su di lei! >>.
<< Proprio così. Jii, ti chiedo di continuare a cercare, in particolare vorrei che scaricassi i video delle telecamere di sicurezza del Tokyo Midtown. Ho un dubbio che mi sta lacerando >>.
<< Sarà fatto in minor tempo possibile! >>.


<< Eccoci a casa papà! >>.
Aoko spalancò la porta d'ingresso. Aveva tirato a lucido l'abitazione per accoglierlo e sul fornello c'erano i manicaretti che amava.
Kaito sosteneva l'ispettore e l'aiutò ad entrare in cucina. Faceva ancora molta fatica e doveva riposare parecchio. Stare senza far niente non lo rendeva molto felice, sarebbe rientrato a fine agosto in servizio poiché in mezzo c'erano anche le ferie.
<< Io e Kaito ti daremo una mano >>.
<< Non sono invalido figliola, tra non molto tornerai a scuola. Goditi quel che resta dell'estate >>.
<< Tu sei più importante! >>. Il tono di Aoko era di quello che non ammetteva repliche di alcun genere e i due lo conoscevano benissimo.
L'ispettore accese la televisione e cambiò canale tre volte prima di fermarsi sul telegiornale. La giornalista bionda, troppo truccata, parlava dell'uscita dall'ospedale dell'ispettore dopo una sparatoria ai suoi danni. I media ipotizzavano che perfino Kid potesse aver premuto il grilletto per sbarazzarsi di un piedipiatti piantagrane.
Kaito strinse il bicchiere, quasi umiliato dalle ingiurie ingiuste. Avrebbe dovuto aspettarselo, i giornalisti sparlavano e inventavano su qualunque cosa.
<< Quel ladro mi ha salvato la vita >>, cambiò canale, era stanco di sentire le stesse notizie da giorni. << Anche se, ovviamente, non cambia la sua sorte >>.
Il ragazzo accennò un lieve sorriso triste, la gratitudine di Nakamori gli faceva piacere.
<< Salvarti la vita è stato un grande gesto >>.
Kaito guardò Aoko che dava la schiena ai due uomini mentre scaldava il pranzo. Quella frase fece lo sentire meglio perché significava che almeno, in una piccola parte, gli era grata. Mentre Aoko stendeva i panni fuori, Nakamori si avvicinò al mago.
<< Avrei una richiesta >>. Sembrava molto imbarazzato.
Anche lui avvertì un certo disagio nell'aria. << Parli pure >>.
L'ispettore rimase qualche secondo in silenzio. << Aoko si sta stressando molto da quando mi hanno sparato. Perciò... ecco ... vorrei che tu la portassi fuori un giorno di questi >>.
<< Come? >>. Gli antidolorifici gli hanno dato alla testa.
<< Domani io sarò occupato alla stazione di polizia per stilare il rapporto e sistemare le cose con il questore Hakuba. Se glielo propongo io, mia figlia non vorrà muoversi >>.
<< E cosa le fa pensare che se lo propongo io accetterà? >>.
<< Lo farà >>, disse con una certa sicurezza che non avrebbe voluto avere visto che riguardava quel maghetto che faceva troppo lo scemo con la sua bambina.
Kaito guardò Aoko: era pallida e si meritava una mezza giornata di svago e, ancora una volta, glielo doveva.
<< So già cosa fare >>.


<< Capo, è andato tutto secondo i piani. L'ispettore è uscito dall'ospedale >>.
<< Perfetto >>.
<< Ancora due settimane e avremo la conferma >>.
<< Non mi serve nessuna conferma >>.
Snake trasalii. << Che vuol dire? >>.
<< Non ho dubbi sulla sua identità >>.
<< Allora uccidiamolo! >>.
<< Non ancora >>. La figura in ombra dava la schiena al suo subalterno, con la sedia girata verso le ampie finestre. << Ho un'altra idea prima >>.
Ho voglia di divertirmi un po', Kid.


Prima di pranzo Aoko stava ritirando i panni stesi di prima mattina. Kaito si affiancò a lei, togliendo il resto dei panni e gettando le mollette nel cestino giallo.
Lei fece un salto indietro. << Kaito! Mi hai fatto prendere un colpo. Sei silenzioso come un gatto! >>.
O come un ladro. << Qui finisco io. Tu vai a vestirti >>.
<< A vestirmi? >>.
<< Fra dieci secondi suonerà il campanello >>, le sorrise.
<< Hai bevuto? >>, esclamò lei. << Fammi sentire l'alito! >>.
<< Tre, due, uno... >>.
Il campanello suonò.
<< Ma cosa...? >>.
<< Magia! >>, le fece un occhiolino.
Aoko corse ad aprire la porta e trovò i suoi amici. Keiko e Akane le sorridevano cordiali e Akako, seppur infastidita per essere stata costretta ad uscire dal suo antro, era amichevole. Saguru era stato invitato da Kaito solo perché sapeva che all'amica avrebbe fatto piacere.
<< Qualcuno mi spiega? >>. Era totalmente confusa.
<< Devi chiederlo al ragazzo dietro di te >>, rispose Akako.
Kaito le mostrò un fazzoletto da entrambi i lati, si ingrandì e poi lo fece sparire.
<< Un cestino da picnic? >>.
<< Andiamo al lago Ashi a goderci un pranzo sull'erba >>, agitò il cesto
<< Ma papà... >>.
<< L'ispettore resterà tutto il giorno in prefettura con il mio >>, la tranquillizzò Saguru. << Quindi puoi prenderti questa giornata libera >>.
Aoko guardò gli amici e poi si soffermò su Kaito. Aveva fatto una cosa bellissima per lei e non poteva deluderlo.
<< Vado a cambiarmi! >>. L'entusiasmo della ragazza rallegrò il gruppo.
<< Ti aspettiamo fuori >>, disse Akane.
La ragazza stava per entrare in camera da letto per preparare una borsa e Kaito la seguì.
<< Ah, porta anche quel bel costume bianco... Ci faremo il bagno al lago >>.


Un'ora e mezza dopo erano al bellissimo lago Ashi.
Il monte Fuji era lo sfondo perfetto di quella natura incontaminata. Il lago era circondato da alberi verdi, alti e ombrosi. Sotto le loro fronde c'erano trenta gradi, le acque erano tiepide e un leggero vento rinfrescava la giornata afosa. Akane e Keiko avevano cucinato ed erano due brave cuoche, Aoko doveva ammetterlo e Kaito, in cuor suo, ne era sollevato. Apparecchiarono sull'erba e Aoko sembrò riprendere colore e buon'umore.
Qualche barca solitaria solcava il lago di tanto in tanto e qualcuno faceva il bagno, sfidando le acque non proprio calde.
Intorno alle due, Keiko e Akane sparecchiarono e andarono a fare due passi intorno al bacino d'acqua, Akako e Saguru si sedettero su una panchina davanti al lago, chiacchierando di vari argomenti e la strega ne approfittò per giocare un po' con lui.
Aoko si distese su una coperta colorata e chiuse gli occhi. Intorno c'era l'odore degli alberi, l'acqua del lago e il profumo dolce di qualche fiore. Gli unici rumori che udiva erano i grilli in lontananza e le foglie mosse dalla brezza.
Un profumo familiare le fece aprire gli occhi e Kaito si era disteso accanto a lei, le mani sotto il capo, anche lui per riposarsi. Aoko non poteva saperlo ma anche per Kaito erano giorni difficili: il senso di colpa e il dolore bruciavano, in particolare quando era da solo nel letto, la notte. Era impegnato a scavare nel passato della presunta talpa e ricercava altri gioielli che potevano essere Pandora.
Kaito sentì la mano di Aoko sfiorare la sua.
<< Quante volte ancora dovrò ringraziarti? >>.
Non rispose, quanto avrebbe voluto dirle la verità.
<< Mio padre ti ha chiesto di farmi uscire vero? >>.
<< Sei la degna figlia di un detective! >>.
Rise. << Credo di essere diversa >>.
La guardò negli occhi, come se potesse leggerci la risposta. << Che intendi? >>.
<< Credo di aver acquisito sicurezza e di aver smussato molti lati del mio carattere >>.
Aveva ragione perché era stata quella crescita personale a innescare l'amore di Kaito nei suoi confronti. C'era sempre stato un sentimento acerbo per lei, dentro il suo cuore. Ma quando Aoko aveva preso consapevolezza delle sue capacità, delle qualità che possedeva... lui aveva perso la testa. Non era ancora giunta a quella consapevolezza che quel mix di sicurezza unita all'ingenuità e alla goffaggine l'avevano resa irresistibile.
<< Lo credo anch'io >>.
Aoko rotolò sul fianco, più vicino a lui. Kaito era in una situazione rischiosa, molto tentatrice e che metteva l'autocontrollo in seria difficoltà. Se si fosse spostato, poteva darle dubbi incomodi.
<< Allora, cosa farai per il resto dell'estate? >>.
<< Riposo assoluto >>. Era in iperventilazione.
Le ombre di Saguru e Akako si pararono davanti a loro. La strega li guardò con un certo disappunto ma comunque lusingata dalla chiacchierata con il detective.
<< Akane e Keiko si sono messe il costume e stanno per fare il bagno. Ci uniamo? >>, domandò Saguru.
Kaito sapeva che l'aveva fatto apposta a rompere l'idillio. In fondo, per quanto fosse fastidioso, gli era grato.
Si mise seduto. << Sicuro >>.
C'erano delle cabine in cui gli ospiti potevano cambiarsi. Aoko indossò il costume bianco che tanto piaceva a Kaito e provò qualche acconciatura per sembrare più carina. Poi si disse che era una sciocca, che non c'era nessun motivo per voler essere più bella e si fece una treccia di lato per poi legarla alla nuca con dei fermagli.
Uscì per ultima e gli altri si erano già buttati. Aoko mise un piede nell'acqua e lo ritirò subito.
<< Dai Aoko! >>. Akane agitò il braccio, lei si era già fatta una nuotata.
<< Non è così fredda quando ti butti! >>, la incitò Keiko.
<< Credo che aspetterò in riva >>, si arrese, camminando all'indietro.
Kaito le arrivò dietro a sorpresa e la buttò in acqua. Aoko riemerse furiosa, i capelli appiccicati in faccia e il tempo sprecato per non bagnarsi i capelli gettato insieme a lei.
<< Kaito! >>, prese un ramo da terra, minacciosa.
<< Almeno ti sei buttata! >>.
Si rincorsero nel lago e il gruppo rise, fino a quando Kaito non si gettò sott'acqua e rubò il bastone ad Aoko, facendolo sparire. Lei gli mise la testa sott'acqua e poi finirono a ridere e la risata si spense pian piano per poi ritrovarsi a guardarsi.
Keiko e Akane trattennero il respiro, attendendo qualcosa e Akako preferì non guardare. Saguru pensò all'enorme delusione di Aoko da lì a dieci giorni, sperava solo che quella ragazza non soffrisse troppo.
Kaito la lasciò andare e si allontanò prima che fosse troppo tardi, prima che potesse commettere un errore terribile come quella notte di un paio di mesi prima. Dopo la sparatoria all'ispettore non poteva metterla in pericolo. Se davvero l'organizzazione conosceva la sua identità, se avessero scoperto che l'amava potevano ucciderla per farlo soffrire.
Aoko guardò l'amico allontanarsi, ancora una volta si sentì delusa e non sapeva perché.


Aoko si era messa una felpa sopra il costume e si era seduta sulla riva, lanciando sassolini. Akane si sedette vicino a lei: era una ragazza con un carattere schietto e diceva sempre quello che pensava.
<< Pensi a tuo padre? >>.
<< Anche >>.
<< Pensi a Kaito? >>.
L'amica cercò di dissimulare, senza successo, con una risatina. << No! >>.
<< Vi abbiamo visti tutti poco fa >>.
<< Non avete visto niente. Stavamo giocando >>.
<< No >>, controbatté Akane. << Io ho visto due persone molto attratte, molto vicine e con la voglia di oltrepassare il muro dell'amicizia >>.
<< Non sono il tipo di Kaito >>.
<< Questo lo deve decidere lui >>, la ragazza stese le gambe fino a sfiorare l'acqua con i piedi.
<< Forse ho bisogno del tempo per rifletterci >>.
<< Prenditi il tempo che ti serve >>. Akane si alzò e stiracchiò. << Vado ad aiutare Keiko a riporre tutto. Tra un po' parte il treno >>.
<< Vengo ad aiutarvi anch'io >>.


Kaito scese nel nascondiglio, era tornato a casa e doveva sbrigare alcune faccende. Doveva ricaricare la spara carte e rifinire un paio di trucchi, oltre che sistemare l'abito. Aveva riposto le carte da qualche parte e stava mettendo a soqquadro la stanza, non si ricordava dove le aveva messe.
Nel cercare, caddero dei libri dalla piccola libreria accanto al bancone. Sbuffando, li rimise al loro posto a casaccio. Aveva messo l'ultimo manuale quando udì un click. Li sfiorò e sembravano come ogni giorno.
Poi la sua attenzione fu catturata da una delle vecchie bottiglie sulla credenza, sembrava rialzata come se fosse su un gradino. Alzò la bottiglia impolverata e vide un piccolo rialzo, lo toccò e si aprì. Dentro il piccolo scomparto c'era un pezzo di carta ingiallito.
<< Deve essere uno scomparto a pressione >>.
I libri, messi in un certo ordine, creavano il peso ideale per far scattare quel piccolo nascondiglio e, per puro caso, li aveva messi nell'ordine giusto.
Srotolò delicatamente il foglio e lo lesse.
<< Non ci posso credere! >>.


<< Non ne sapevo niente >>. Jii leggeva e rileggeva quel foglio.
<< Papà deve averlo lasciato prima di morire >>.
<< Forse voleva mostrarmelo dopo lo spettacolo ma... >>, si interruppe, ripensando a quel doloroso ricordo.
<<
È un codice, non so ancora decifrarlo >>.
Il foglietto riportava delle cifre e un punto interrogativo.



2x2+24           7x2+7              ?

1x1+2             4x3+6

2x3+2            1x5+2

2x4+0            3x5+5

5x2+1            1x2+1

2x10+0         2x4+8

4x4+1          3x7+7

                   1x1+1


<< Questa serie di numeri pare non avere senso. Poi perché una delle colonne ha una cifra in più? >>. Kaito picchiettava con una matita sul blocco di fogli che aveva davanti, riflettendo.
<< Il maestro Toichi era un uomo furbo, signorino >>, disse Jii. << Se ha creato un codice aveva paura che l'informazione potesse cadere nelle mani sbagliate >>.
Per questa informazione era morto?
<< Forse papà aveva trovato una dritta su Pandora ma non ne era sicuro, ecco spiegato il punto interrogativo >>. Gettò la matita sul bancone. << Cos'hai scoperto di nuovo sulla possibile talpa? >>.
<< Ho violato il sito del centro commerciale >>, sbloccò il portatile e aprì una cartella, poi lo porse a Kaito. << Guardi qua >>.
Avviò il lettore e il video iniziò a scorrere. Kaito aguzzò lo sguardo nel frame in cui lui era in piedi sulla teca dopo aver rubato i Bracciali Gemelli. Si concentrò su Nakamori, poi era corso fino all'ascensore e dietro di lui l'ispettore e Saguru. Fermò l'immagine e modificò l'angolazione.
<< Ha lasciato la posizione >>.
<< Devo reperire i video della sala controlli? >>.
<< Sì, voglio essere sicuro che sia come penso >>.
Kaito sentiva che c'era una svolta e tornò a casa a piedi, per schiarirsi le idee. Dopo mesi di furti, bugie e delusioni qualcosa si stava smuovendo, poi magari si sarebbe risolta nel nulla ed era una traccia fasulla. Sulla metro fissò quel foglietto ancora una volta e poi lo ripose in tasca.
Le cifre non corrispondevano a nessun segno dell'alfabeto giapponese. A casa cenò in solitaria e steso a letto fissava quel foglietto. Provò a risolvere quelle cifre come se fossero calcoli ma non avevano comunque senso, erano una colonna di numeri.
Li mise in fila, li scompose, li sommò, tentò diverse formule matematiche. Lasciò i fogli scarabocchiati sul comodino e si addormentò stremato.
Dopo qualche ora si ritrovò in un sogno.
Era vestito come il suo alter ego, in piedi sul tetto di un alto grattacielo. Aoko era in piedi al centro e dietro di lei c'era una figura, la pistola scintillava e l'amica piangeva.
<< Kaito salvami! >>.
Il ladro aveva i piedi incollati, non riusciva a muoversi per quanto ci provasse. L'ansia e l'orrore crescevano e gli impedivano di respirare.
<< Questo succede a chi si mette in mezzo alla nostra organizzazione >>.
Lo sparo lo fece svegliare di soprassalto, sudato.
Scese in cucina a bere un bicchiere d'acqua ghiacciato, il sogno sembrava così reale da fargli perdere qualche battito. Erano le sei e mezza e non sarebbe riuscito a riprendere sonno, così decise di andare a correre per sfogare il nervoso.
Quando rientrò un'ora dopo, sentì dei rumori al piano di sopra. Camminando a passo felpato, strisciò lungo il muro del corridoio, sbirciando dentro la sua camera da letto. Saltò dentro, pronto a difendersi dall'intruso.
Aoko stava spolverando la stanza, un fazzoletto in testa e un grembiule. Si guardarono per qualche secondo.
<< Si può sapere cosa ci fai alle otto del mattino a pulire la mia stanza?! >>.
<< Ti ho visto uscire e alle sette dovevo cambiare il bendaggio di papà >>, disse, stizzita per il tono.
<< Pensavo ci fosse... un ladro >>, pronunciò l'ultima parola con una smorfia.
<< Certo >>, scoppiò a ridere. << Ladro Kid >>.
Kaito raccolse una maglia e un pantalone. << Vado a farmi una doccia >>.
<< Posso buttarli? >>, gli mostrò i fogli accartocciati.
<< Fai pure >>.
<< Dopo la doccia devi pulire il giardino >>.
<< Sei peggio di una schiavista! >>.
<< Simpatico >>.
Kaito si fermò sulla soglia. << Cosa? >>.
Agitò il pezzo di carta. << Sembrano quegli indovinelli delle settimane enigmistiche >>.
<< Cioè? >>.
<< In genere corrispondono a una lettera dell'alfabeto europeo >>.
<< Non esiste la ventottesima lettera >>.
Aoko appoggiò la mano che reggeva lo scopino sul fianco. << Effettivamente hai ragione. Se fosse tipo la ventiseiesima lettera sarebbe la zeta >>. Buttò il foglietto nel cestino.
Al ragazzo si illuminò improvvisamente la risposta e iniziò a scrivere velocemente su fogli a caso.
<< Aoko sei un genio! >>, le baciò la fronte e fuggì fuori dalla stanza.
La ragazza rimase bloccata, rossa per il bacio e molto perplessa.
<< Ehi aspetta! E il giardino?! >>.


<< Zaffiro speranza! >>.
Kaito irruppe nel bar di Jii, era vuoto. Il vecchio aiutante stava sistemando i bicchieri e le tazze per il nuovo giorno lavorativo.
<< Ha decifrato il codice?! >>.
<< Più o meno >>, evitò di includere Aoko. << Bastava sommare le cifre, spostarle di due e usare l'alfabeto europeo. Il risultato è Zaffiro Speranza >>.
<< Conosce il mito di Pandora? >>.
<< Era una donna dell'antica Grecia a cui fu affidato un vaso contenente tutti i mali del mondo, le ordinarono di non aprirlo mai. Però Pandora, presa dalla curiosità, non mantenne la promessa e lo scoperchiò: i mali fuoriuscirono e si sparsero sul globo. Richiuse il vaso prima che potesse uscirne la cosa più importante: la speranza >>.
Jii cercò su Internet e in pochi minuti ebbero la risposta.
<< Lo Zaffiro Speranza esiste, guardi >>.
La pietra era incastonata in una collana. Ritrovato in una miniera australiana all'inizio del novecento, fu venduto a un ricco americano e poi a un facoltoso proprietario terriero giapponese come regalo di nozze all'unica figlia.
<<
È stato chiamato con questo nome perché il ricavo della vendita permise a un villaggio povero australiano di riprendersi dalla terribile siccità e fame che vivevano ormai da anni >>, lesse Kaito.
<< La figlia lo porta solo in occasioni speciali. Qual è la prossima? >>.
<< Signorino... >>.
<<
È Pandora! Ne sono sicuro! >>. Kaito era certo con ogni fibra e cellula del suo corpo che finalmente l'aveva trovata.
<< La famiglia Ohayashi festeggerà il ventunesimo compleanno del loro terzogenito domenica prossima, festa chiusa >>, disse, rassegnato, Jii.
Kaito fissò la foto della collana.
Papà l'aveva trovata...
Toichi era morto perché aveva realmente trovato Pandora. Qualcosa era andato storto e non erano riusciti a reperire l'informazione dopo la sua morte. Il ragazzo fremeva dalla voglia di chiudere quella storia: avrebbe distrutto l'organizzazione e reso giustizia al padre. Nessuno sarebbe più stato in pericolo e Aoko avrebbe continuato la sua esistenza senza sapere niente della vita segreta di Kaito e, cosa più importante, avrebbe potuto confessarle i suoi sentimenti.


Angolo autrice!


Salve lettori!
Questo capitolo è la calma prima della tempesta perché nel prossimo farà la sua entrata in scena il boss e ci saranno mille pericoli non solo per il mago al chiaro di luna, ma per tutti i personaggi!
Grazie mille a chi l'ha letta!
Shinici e ran amore: Grazie mille per averla inserita tra le ricordate e le preferite! Adoro le tue recensioni e sono felice che la storia ti piaccia! Difficilmente lascio andare i miei personaggi quindi con molta probabilità farò un sequel :)
144kagome_alice144: Sono veramente felice che ti piaccia la storia, ho letto la tua recensione con piacere! Grazie anche a te per averla messa tra le seguite!
A presto lettori! :D









   
 
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